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Lezione 27/09

Nascita della modernità: approccio di storia mondiale, “sistema-mondo” Arrighi, Gunder Frank, teoria della
dipendenza viene criticata e da ciò nasce scuola del sistema mondo (G. scappa da America latina)
Arrighi fonda istituto Gramsci, dopo decadenza movimenti anni ’60 si trasferisce in Africa dove conosce
Wallerstein e studia mercato del lavoro in Africa meridionale, viene cacciato da Sudafrica e si reca in
Calabria dove insegnerà in UniCal: qui crea gruppo di studiosi che produrranno analisi su Calabria
all’interno del sistema-mondo. Dopo 7 anni, si reca in USA dove produce contributo originale nella storia del
sistema mondo: cicli sistemici di accumulazione, una lettura storica delle fasi del capitalismo dalla
“scoperta” dell’America.
Wallerstein parte dalla totalità per leggere come sistema mondo ha condizionato processi di sviluppo di
Europa e altre aree, Arrighi teorizza i cicli di accumulazione partendo da sistema-mondo, su questa base
interpreta lo sviluppo del capitalismo come sistema che si trasforma verso l’Oriente. Il centro del sistema-
mondo nell’ultimo ciclo di accumulazione vede l’Oriente come centro (in particolare la Cina); il libro è
dedicato a Gunder Frank poiché egli riteneva che Europa fosse al centro da 100 anni e non 500, allarga
l’analisi facendola partire dall’età del bronzo anziché dalla modernità. Ciò porta a conflitti tra i fondatori
della scuola del sistema-mondo.
Weber in “l’etica protestante e lo spirito del capitalismo” si chiede come mai capitalismo, questa
civilizzazione nasca in Europa (come piace immaginarci) e sia universale: egli guarda alle città europee.
Gunder Frank critica l’eurocentrismo e ritiene che sia falso che europei riescano a sviluppare modernità in
quanto eccezionali.
Henrique Dussel: la modernità non è un fenomeno esclusivamente europeo, afferma che l’Europa non
avrebbe potuto creare la modernità senza il suo rapporto con le Americhe, questo contatto è elemento
costitutivo della modernità, la quale ha come fondamento il rapporto tra Europa e Americhe, il Mondo intero
produce la modernità.
Marx, accumulazione originaria: una lettura superficiale di Marx ritiene che egli abbia guardato solo
all’Inghilterra (capitalismo manchesteriano), in realtà egli nel capitolo sull’accumulazione originaria
specifica che quella inglese sia la forma classica e non l’unica. Altri autori (come Rosa Luxemburg)
sostengono che la modernità si sia sviluppata grazie a espropriazione.
Inghilterra espropriazione popolazione rurale, nascita di enclosures – da qui inizia l’esodo rurale, i contadini
sono costretti a recarsi in città e lavorare nelle prime officine.
Scoperta “Nuovo Mondo”: Markland (saga di Eric il Rosso) è probabilmente nord America, Marckalada
Galvano Fiamma, qualcun altro sostiene che i cinesi siano stati i primi a raggiungere le Americhe. Leggende
su Cristoforo Colombo. Ciò che l’Europa ha chiamato Nuovo Mondo probabilmente era già conosciuto da
popoli nordici: l’Europa Cristiana cancella tutte le informazioni geografiche di Greci, Latini, nordici in
quanto la visione del Mondo debba essere creata a partire dai testi sacri. L’Europa medioevale è marginale
nel Mondo, il posto più “vivace” è l’Oriente, gli europei provano a penetrare in Oriente ma non ci riescono,
ciò che riescono a trovare di prezioso in Europa sono opere d’arte a tema religioso che però non possono
esportare in Oriente in quanto non sarebbero comprese. Colombo vuole andare in Oriente (Catai, Cina)
attraverso l’occidente.
Colombo si avvia per una terra che comunque non conosce, che idea ha del Mondo? Mappa O-T (geografia
cristiana medioevale): l’est sta su in quanto il sole sorge ad est (luce arriva da Dio, dunque dall’alto, andando
verso est si potrebbe trovare il paradiso), sotto ci sono Europa e parte di Africa conosciuta da essa, con
l’Oceano tutto intorno: 3 terre in quanto i popoli figli dei figli di Noè sono 3. Quando si scopre il Nuovo
Mondo parte discussione teologica per capire chi siano gli americani, figli di Dio o meno? L’idea è che agli
antipodi di quel Mondo ci sono mostri. Planisfero di Saint Denis. Fase di fine del medioevo, nobili che non
possono accedere al patrimonio vanno in esplorazione con Colombo.
Orientalismo, alterizzazione.
Cosa avviene in Spagna nel 1492? Europa sta costruendo la propria identità, europeizzando il cristianesimo,
mettendolo alla base di essa, ciò significa “purificare” l’Europa cacciando i mori e i marranos: arabi
islamizzati (che hanno dominato la Spagna e la Sicilia per nove secoli) ed ebrei. Granada e Toledo erano
città aperte, le tre confessioni monoteiste avevano discussioni teologiche. Gli ebrei sefarditi raggiungono lì il
momento più alto della fioritura. Ultimo presidio del califfato era Granada; in La Rendiciòn de Granada
(opera d’arte) vediamo come gli arabi islamizzati vengono cacciati (gennaio). 31/03/1492 gli ebrei sefarditi
(marrani) vengono cacciati con editto “per i marrani”: o vi convertite tutti o ve ne andate, altro momento di
“purificazione” dell’Europa. Secondo Torquemada accettare l’oro degli ebrei è come accettare i denari di
Giuda. (vedi Attalì)
Per occidentali nativi sono nudi di tutti quegli elementi di civiltà che gli spagnoli portano con sé.
Amerigo Vespucci si rende conto di essere in una terra “nuova” in opera di Stradanus America è femmina
(inferiore), nuda (incivile) e dormiente (poiché non è avviata verso la storia), Vespucci vestito di istituzioni
europee desta l’America per consegnarla alla storia.
Aztechi erano popolo orale, avevano concezione di tempo circolare, tempo “occidentale” è una freccia che
va in una direzione, visione progressiva. Per popoli aztechi vi sono stagioni che si riproducono nello stesso
modo, in calendario azteco vi sono feste che seguono il ritmo del raccolto, tutti i lavori che si devono fare.
Impero Inca, urbanistica basata sul ciclo solare, costruzione ellittica (ha anche significato religioso), avevano
conoscenze fisiche, astronomiche ecc.
Conquista avviene con la cancellazione dei rapporti sociali preesistenti.
Quando arrivano spagnoli in essi le genti dominate dagli imperi una possibilità per liberarsi dal dominio
imperiale; perciò, gli spagnoli trovano alleati che conoscono il territorio.
Per i primi spagnoli indigeni non avevano anima (non vi era IV figlio di Noè), in prima fase vi è un vero e
proprio genocidio. Sin indios no hay Indias: trasformazione degli indios in manodopera da sfruttare,
necessità di legarli a terra e miniere, l’esigenza della corona è quella di estrarre risorse e tenere sotto
controllo conquistadores che non potevano autonomizzarsi. Leyes de Burgos: gli indigeni sono considerati
vassalli del Re (non si possono uccidere, ciò viene fatto perché servono come manodopera).
Riduzione a ‘villaggio’ degli indigeni, repartimientos, encomienda.
Lezione 28/09
Encomienda de indios: introdotto nel1503; concessione reale in premio dei servizi nel nuovo mondo; obbligo
encomenderos: evangelizzare, proteggere indios e difendere militarmente la terra; potere di esigere da
popolazione locale prestazioni in tributi e lavoro; obbligo tributo per popolazione locale. Fino ad oggi in
America latina ci sono latifondi ereditati da discendenti di encomenderos.
Controllo sul commercio colonie-Europa, controllo su estrazione e commercio di ricchezze: Istituzione della
Casa de contrataciòn (1503 a Siviglia): riscuote dazi e riceve i metalli preziosi; prodotti coloniali (agricoli e
minerari) devono passare per il porto di Siviglia.
Trasformazioni: passaggio da prodotti di lusso a prodotti coloniali; mutamenti nella dieta europea; avvio del
sistema delle piantagioni; dagli indios (uccisioni, maltrattamenti, choc microbico) agli schiavi neri: la tratta
come nuovo e rilevante settore del commercio atlantico. Si fanno gli schiavi perché stanno diventando
merce, schiavo non è come in antica Grecia o Impero Romano.
Il genocidio
Todorov 1984, p. 162: verso la metà XVI secolo di 80 mln di persone residenti nelle Americhe ne rimangono
10; “Le barbarie degli spagnoli non ha niente di atavico o d’animale; è interamente umana e preannuncia
l’avvento dei tempi moderni” (Todorov).
La società dopo l’incontro
Criollos: aristocrazia ispano-americana; Mestizos: figlio di uno spagnolo ed una indigena; Mulatos: figlio di
spagnolo e nera; Zambos: figlio di nero e indigena.
Lo sguardo degli indigeni
Felipe Guaman Poma de Ayala “Nueva Corònica y Buen Gobierno”, scritto in quechua e in spagnolo,
pensato come sovversione in America latina e in Spagna. Le cronache erano i documenti di resoconto della
conquista: l’autore vuole scrivere una nuova cronaca, mai sarebbe stato permesso a un indigeno di scriverne
una; l’ipotesi è che il Re chieda all’autore come avrebbe dovuto governare il nuovo mondo, riorganizzazione
dei codici culturali. Rilettura delle origini, “Da Gerusalemme a Cuzco” – El primer Mundo Adam y Eva, gli
indigeni sono figli di Dio come gli altri. Parodia degli spagnoli: pensano sempre ad oro e argento. Lo
spagnolo è dominante ma il suo è un dominio illegittimo.
Brevisima relaciòn de la destruciòn de las Indias: scritta da Bartolomé de las Casas nel 1552 e pubblicata nel
1875.
De Bry: canoni estetici sono quelli classici (fisicità delle persone raffigurate), le Americhe sono disegnate
come il Paradiso, Guaman Poma: disegni con vestiti e contesto “normali”. Arrivo spagnoli: De Bry raffigura
gli indigeni nudi, Guaman Poma si raffigura in punizione e con abiti tradizionali, non si fa piegare
culturalmente. Dominio violento: per la prima volta Guaman Poma rappresenta gli indigeni nudi, de Bry gli
spagnoli svestiti per rappresentarli come incivili dunque simili agli indigeni. La costruzione della vittima: in
Guaman Poma le vittime sono senza corpo, sconfitte; in de Bry spagnoli sono sempre più svestiti e “barbari”.
Lezione IV 03/10
Todorov primi tre capitoli, da presentare martedì Vitale (a cura di) André Gunder Frank (ciclo di lezioni in UniCal),
Adam Smith a Pechino cambio di prospettiva, per la prima volta nella storia del capitalismo il centro del Mondo lascia
l’occidente e si trasferisce in Oriente

(teorizzazione dietro a tutti i momenti del corso e del programma, impostazione analitica)
Sistema-Mondo nasce con Scoperta dell’America, conflitto tra una potenza finanziaria – Genova – e una
potenza (?) – Spagna. Italia ha ruolo marginale in medioevo, anche se Venezia ha controllo di Mediterraneo
orientale e Genova ha controllo di Mediterraneo occidentale, per questo ha rapporti con penisola iberica;
Genova finanzia spedizione di Colombo. Non esistevano ancora Stati-nazione. Questo incontro segna la
nascita del capitalismo, l’idea nella teoria del sistema-mondo è che il capitalismo di sviluppi per fasi storiche
e ad ogni fase storica corrisponde un certo sviluppo di Europa e degli altri continenti e rapporto che Europa
instaura con altri continenti, ogni momento di queste fasi vedrà una potenza dominante.
Arrighi, cicli sistemici di accumulazione. Arrighi mentre era in Italia, in particolare a Milano, si concentra
sulle crisi del capitalismo: perché il capitalismo va incontro a crisi? Come fa a superarle? Cosa avviene dopo
le crisi? Le crisi sono cicliche? Dopo essere stato in Africa e in Calabria egli continua a riflettere su ciò e
quando arriva in USA teorizza cicli sistemici di accumulazione, la teoria dei cicli viene dalla Russia, in anni
’80 e ’90 scuola sistema-mondo è influenzato da tale teoria.
Il ciclo è sia economico che politico che sociale, i cicli sono fasi storiche del capitalismo, esse hanno alla
base il ciclo economico di accumulazione. Il ciclo vede una fase di espansione, questa arriva al suo culmine,
dopo di che il ciclo vede un declino (fase espansiva). In fase espansiva attori politici ed attori economici sono
alleati nell’aprire un ciclo di espansione economica: ad esempio, conquista America apre una espansione
economica, con prodotti che portano apertura di rotte commerciali (navi che trasportano tutti i prodotti
coloniali nel “Vecchio Mondo”), tutto il sistema vede una fase di espansione, la quale raggiunge il suo
culmine poiché gli attori economici tendono ad avere meno profitti: fino a che nelle Americhe ci sono due
latifondi che producono zucchero, questi sono innovatori in quanto portano un prodotto sconosciuto in
Europa, perciò possono tenere prezzi alti. Man mano che nel corso dei decenni altri latifondisti producono
zucchero prezzo non si può più alzare, i margini di profitto si riducono dunque latifondisti disinvestono dalla
produzione e dal commercio, ciò porta a declino in quanto non si investe più nella produzione reale. Inizia
finanziarizzazione dell’economia, finanziarizzazione per Arrighi è spia di crisi. Agenti economici sono
sostenuti da agenti politici, come la Spagna che sostiene espansione (militarmente). Man mano che
capitalismo va avanti Stato nazione emerge e si espande. Stati sostengono agenti economici per poter attrarre
capitali nel proprio territorio, presenza di capitali significa più occupazione, infrastrutture nuove, servizi ecc.,
quando espansione finisce gli Stati iniziano a competere tra loro per tenere capitali. Abbiamo competizione
tra agenti economici e agenti politici. Questa è fase discendente che arriva alla crisi: economica, politica,
sociale.
Questa è natura teorica del ciclo, come la applica Arrighi alla storia del capitalismo? Questi cicli
corrispondono alla logica dei secoli.
1. Alleanza potenza regionale Spagna e potenza finanziaria, Genova, si alleano, scoperta Americhe,
colonizzazione porta a fase espansive;
2. egemonia olandese;
3. egemonia britannica;
4. egemonia statunitense.
L’ipotesi di Arrighi è che l’egemonia statunitense stia finendo, USA stanno perdendo loro centralità. Siamo
alla fine del ciclo, vecchie potenze – come, ad esempio, Russia – fanno di tutto per mantenere centralità,
come guerre. Il capitalismo riuscirà ad aprire un nuovo ciclo a trazione cinese? Cosa significherà che i nuovi
centri economici si stiano trasferendo verso oriente? Capitalismo (che ha avuto cicli sempre in occidente)
avrà forza di riprodursi o vedremo scenari diversi (o finirà com’è iniziato, con città-Stato)? Il testo, Adam
Smith a Pechino, non dà risposta definitiva. Sia Arrighi che Gunder Frank invitano a spostare il centro
egemonico verso oriente, Cina è sempre stata al centro del Mondo. Gunder Frank applica teoria dei cicli a
storia dell’umanità mentre Arrighi ai 5 secoli del capitalismo.
Perché Arrighi chiama le potenze egemoniche? Egli usa concetto gramsciano: quando Gramsci dal carcere
riflette su come rendere più forte la classe dominata e introduce questo concetto sostenendo che la questione
è quella di egemonia culturale, classe dirigente riesce a rendere dominante la sua visione del Mondo, mentre
classe dominata (subalterna) non vi riesce. Il che fare di Gramsci. Potenze dominanti riescono a essere tali in
quanto riescono ad avere in mano il potere economico, quello militare e a questi affiancano CAPACITA’ DI
EGEMONIA. Momento di crisi corrisponde anche a distruzione di “ordine mondiale”, dunque crisi di rel.
Internazionali. Potenza egemonica deve poter offrire ad altri contendenti un progetto di pace su cui altri stati
concordino.
Per G. Frank le due guerre mondiali sono un’unica guerra che ha la possibilità di far emergere nuova
egemonia mondiale, USA diventano l’officina del Mondo cioè la potenza mondiale, senza essere toccati
direttamente da guerra, applicano produzione di massa a produzione di armi: producono armi più avanzate
quindi hanno potenza economica e militare. USA devono dare ad altri un progetto su cui concordare, alla
fine della seconda mondiale tale progetto è quello dello sviluppo. Il progetto britannico quando potenza UK
emerge è quello di libero scambio, ad esempio (cfr. Arrighi, cicli sistemici di accumulazione). Stati Uniti
sono ancora potenza egemonica ma il loro progetto ha dimostrato la sua consistenza, il progetto è quello di
dare ai popoli “sottosviluppati” una nuova era di progresso e di benessere, ma dopo qualche decennio questa
promessa non si è realizzata, anche per questo loro egemonia sta declinando, anche se rimangono potenza
militare, non sono più potenza economica: la potenza economica è la Cina che però non è potenza militare,
in quanto nel suo progresso storico si è orientata non nella produzione militare ma quella economica, per
questo la Cina ribadisce la sua alleanza con la Russia ma non interviene in guerra; quest’ultima le sta
distruggendo il centro della nuova via della Seta: Cina si impegna a costruire infrastrutture commerciali,
coinvolgendo sia Europa che Africa e America Latina.
Il secolo dell’Olanda 600-700
Sistema mondiale consolidamento colonialismo nelle Americhe; schiavismo; avvio colonialismo in Asia;
preparazione rivoluzione industriale in Inghilterra; centralità della borsa di Amsterdam.
In Europa i servi della gleba sono cacciati dalle terre (enclosures) e diventano contadini salariati o operai
(salariati) negli opifici, in America indigeni vedono distrutte proprie strutture sociali e vengono ripartiti nelle
terre (vedi lezioni precedenti), diventano vassalli; come in Inghilterra viene regolamentato il lavoro negli
opifici, in America viene regolamentato lavoro degli indigeni. Il passo successivo sarà avere nuova mano
d’opera: soluzione è tratta degli schiavi che definirà circuito economico, nel ‘600-‘700 però gli olandesi sono
potenza egemonica in quanto riescono a controllare tratta degli schiavi.
Il Nuovo Mondo diviene oggetto desiderato anche da altre potenze europee, per questo abbiamo anche
pirateria di Stato (in particolare nelle Antille). Nord America è meta di nuovi conquistatori che arrivano
dall’Inghilterra, tale colonizzazione cresce al crescere di guerre di religione; puritani sono i primi a fuggire e
trovare “salvezza” come colonizzatori nel Nuovo Mondo – coste orientali del Nord America, solo da metà
‘800 in poi vi è allargamento verso Ovest, le raffigurazioni dell’arrivo dei puritani sono simili a quelle di de
Bry. Idea che Inghilterra sia destinata (da Dio) a colonizzare America rimane centrale in ideologia, destino
manifesto, colonizzazione è voluta da Dio, inglesi sono popolo eletto. Politica coloniale inglese: divieto di
emigrazione per artigiani specializzati; free-willers: indentured system; surplus people: white cargo;
monopolizzazione del commercio e imposizione tasse da parte di Londra. Free-willers una volta arrivati in
America scoprono di essere pieni di debiti poiché grandi latifondisti pagano loro il viaggio; perciò, devono
lavorare per circa tre anni, dopo di che comprano terra. Surplus people: indesiderati in Inghilterra, verranno –
contro la roro volontà – portati come schiavi nel nuovo mondo (teorizzazione nuova, di autori irlandesi che
coniano il termine “white cargos” in quanto larga parte di essi sono surplus people), una volta che viene
abolita la schiavitù sono problema e non più forza-lavoro che può riprodursi liberamente. Londra impone alle
colonie di commerciale solo con lei.
Si struttura vero e proprio circuito economico controllato dagli olandesi, commercio atlantico: gli schiavisti
europei vanno in Africa e comprano schiavi, da classi dirigenti africane, in cambio di prodotti; vendono
schiavi nelle Americhe in cambio di prodotti coloniali che poi vendono in Europa. All’espandersi delle
piantagioni aumenta la produzione e la richiesta di schiavi. Effetto per l’Africa è calo demografico: vengono
presi uomini e donne più giovani, ciò significa che parte più importante della struttura demografica viene
deportata nelle Americhe, ad esempio Guinea ha deficit demografico del 50%, villaggi e città si spopolano in
quanto persone fuggono per non essere rapite, ciò ha ricadute importanti in struttura sociale (ed economica).
Sud degli USA viene chiamato “cotton belt” dopo espansione campi di cotone. Virginia Slave Laws: degli
schiavi si può fare ciò che si vuole. Primo settore che viene colpito da rivoluzione industriale è settore
tessile, dopo vi è quello meccanico. Per le Americhe la colonizzazione avviene con il fondamento di colonie,
così sarà anche in parte in Africa alla fine dell’800, non sarà così in Asia: lì la colonizzazione avviene
conquistando i nodi più importanti del commercio. I reticoli commerciali orientali sono molto sviluppati,
europei riusciranno a penetrarvi soltanto con l’oro e l’argento estratti nelle colonie.
Vasco da Gama doppia il Capo di Buona Speranza per arrivare nelle Indie: quest’ultime sono considerate il centro della
ricchezza del Mondo.

East India Company (VOC) – La rotta verso Java


Le VOC sono navi commerciali, la differenza con le caravelle è che gli Stati attribuiscono alle compagnie il
potere della conquista attraverso la guerra, caratteristica propria di Stato-nazione. Le compagnie hanno
risorse finanziare da Stato olandese; la colonizzazione verso l’oriente non è un’appropriazione del territorio
ma del nodo commerciale. Come conquistano? Arrivano in uno sbocco, iniziano ad insediarsi in questi posti
però la struttura è commerciale, essa è tesa a controllo di traffico commerciale, territorio non è controllato
per produzione ma per commercio, indigeni diventano operai di strutture commerciali, l’alleanza con le
classi dirigenti locali avviene tramite stimolazione dell’aumento di produttività dei propri sudditi affinché
producano sempre più prodotti da vendere in insediamenti olandesi. La nuova via verso le Indie produce la
competizione, quanti più europei tendono ad andare verso le Indie: Gran Bretagna crea le sue compagnie
delle Indie e compete (anche militarmente) con Olanda, gli inglesi prendono il posto degli olandesi aprendo
così un nuovo ciclo di accumulazione costruita soprattutto sullo sviluppo di queste reti commerciali; questa
colonizzazione sarà anche fisica; infatti, gli inglesi prenderanno l’India fino ad arrivare alle porte della Cina.
In india, in cui vi era produzione di seta, gli inglesi instaurano grande produzione di cotone: ciò contribuisce
all’aumento di materia prima per il tessile che porterà alla prima rivoluzione industriale inglese.
Perché portoghesi non riescono a diventare egemoni? Sono potenza territoriale ma non hanno a disposizione stesse
risorse di altri, in più non riescono a dare progetto di riordino mondiale – ad esempio, Inghilterra ha libero commercio
come progetto: europei hanno possibilità di andare dove vogliono e commerciare liberamente sotto egemonia inglese
(britannica), inoltre essa diventa officina del Mondo con rivoluzione industriale.

Nascita USA e America latina


I primi Stati nazione nascono nelle Americhe spinta indipendentista/autonomista da Madrid di classe
dirigente creola in Sud America, in Nord America coloni, WASP, non vogliono più sottostare a regole di
Londra, entrambi i gruppi sviluppano propria ideologia come classe dirigente. Qui si apre il fondamento
della nascita formale degli Stati-nazione.
Nord Sud
 Rapporti con Londra  Rapporto con Madrid
 Magnati agrari (sviluppano idea di nazione)  Hacenteros e fazenderos (creoli, //)

 Indiani americani?  Indios, schiavi e creoli


 1770: America  1810-1820: indipendenza
 1776: USA

È nelle Americhe che nasce l’idea di nazione e di Stato-nazione. Benedict Anderson “comunità
immaginarie”.
Nonostante il fatto che siano le nazioni delle Americhe del sud a definirsi come Americhe è quella del nord
ad affermarsi come America. A fondamento dell’idea di nazione in Europa vi sarà l’idea di un popolo, in
America latina è la nazione a venire prima, popolo è sottinteso.
Lezione 04/10
La funzione (auto datasi) degli Stati Uniti d’America: modernità (sviluppo), infrastrutturazione, statunitensi
(WASP) si pensano liberi, uguali ecc., in questa rappresentazione sono cancellati gli indigeni. Mentre in
America latina vi è decolonizzazione e in Europa nascita di idea dello Stato-nazione, negli USA inizia la
conquista dell’Ovest (West). Tutti i presidenti statunitensi fanno riferimento a questa idea, espressione di
modernità, razionalizzazione, indigeni sono considerati selvaggi, perciò, allargare la frontiera corrisponde a
portare loro la civilizzazione; le terre ad ovest erano considerate terre di nessuno: non riconoscere gli altri
come società organizzata significa non riconoscerli come soggetti politici, essi dunque non possono avere
possesso della terra – res nullius: lo spostamento della frontiera è legittimato così.
 Land Ordinance (1787),
 Indian Removal Act (1830),
 Pre-emption Act (1841) (dovevano dimostrare di essere bravi contadini),
 Homestead Act (1862).

Europa: l’invenzione della Nazione


 1775: Inghilterra ‘officina del Mondo’;
 1789: Rivoluzione francese e concetto di cittadinanza;
 1800: pax britannica, fondata sull’idea di libero scambio;
 1800: seconda rivoluzione industriale (estensione dei processi produttivi nati in Inghilterra al resto d’Europa) e
lotta di classe, movimento operaio come nuovo soggetto politico (operai rivendicano di essere cittadini);
 Crisi 1873: scramble for Africa (1884/1885).

Nella prima fase di nascita del capitalismo (negli opifici) gli operai erano operai-artigiani, avevano
conoscenza dell’intero processo produttivo: perciò, avevano grande potere e non avevano bisogno di
scioperare: potevano andarsene e trovare facilmente lavoro altrove. Man mano che le fasi della produzione
vengono meccanizzate esse sono sottratte al lavoro operaio, nelle fabbriche in cui ci sono macchine gli
operai diventano appendici delle prime; ci sono scioperi e proteste che però non riescono a bloccare l’intero
processo produttivo (appunti su competizione, capitali, mezzi di produzione). Vi è spinta alla produzione,
tutto ciò che viene prodotto va venduto e comprato, per vendere vi è abbassamento dei prezzi ma i problemi
emergono comunque con crisi del 1873; per superarla, poiché non si poteva più sfruttare operai e bambini,
non vi è possibilità di farli lavorare troppo e con meno salari, si decide di risparmiare materie prime – da qui
inizia lo scramble for Africa.
Proclamazione fine schiavitù

In Cina gli europei non vogliono appropriarsi del territorio ma vogliono che la Cina apra le sue porte.
Conferenza di Berlino (1884/1885)
Prima di Berlino Dopo Berlino
 Diritto di scoperta  Notificazione
 Capi locali  Effettività possesso
 Fattori reali  Trasferimento di sovranità

Istituzioni economiche
 Conservazione dei rapporti domestici tradizionali per estrarre:
 Manodopera a basso costo (miniere e piantagioni);
 Materie prime a basso costo (economia di tratta).
Distruggere le strutture sociali africane avrebbe voluto dire proletarizzare (operai salariati) gli africani,
dunque infrastrutturizzare il territorio a carico degli Stati, riconoscimento strutture di esistenza
(“tradizionali”) è legato a ciò. Quel che devono fare gli africani però è produrre le materie prime di cui
l’Europa necessita. Una volta che un territorio diventa parte di Stato-nazione europeo si costringono i nativi a
dare un tributo, le famiglie locali avendo bisogno di moneta mandano i figli più giovani a lavorare, chi si
ammala o si fa male è sostenuto dalla struttura tradizionale (nel caso di piantagioni), dove non vi erano
piantagioni si costringevano le comunità a produrre prodotti coloniali (es. cacao). Lavori di pubblica utilità:
forzati a lavorare.
Meccanismi per garantire l’estrazione di risorse:
 Economico-militari: imposta, lavoro forzato
 Sociali: utilizzo capi locali, indigenato
 Politico-amministrativi: assimilazionismo (Francia) e Indirect rule (Inghilterra)
Sudafrica: prima boeri, poi guerra inglesi-boeri, poi Apartheid (sviluppo successivo di Indirect Rule). Logica
inglese (indirect rule: siamo differenti, non potremo mai essere uguali, dunque, gli indigeni continuano ad
utilizzare le proprie istituzioni politico-economiche. Ognuno deve sviluppare la propria civilizzazione in
modo differente).
Logica francese: siamo differenti ma africani possono diventare francesi.
C’erano città minerarie, le città crescono intorno alla miniera, intorno a quest’ultima ci sono i quartieri dei
bianchi, gli africani vivevano separati in quelle che venivano chiamate township – considerate una forma
tradizionale di rapporti sociali. Per andare a lavorare gli africani devono avere dei pass, la mobilità viene
rigidamente controllata (sia per neri che per bianchi), società strutturata e disciplinata.
negli anni ’90 classe dirigente bianca si rende conto del fatto che continuare Apartheid non sia fattibile poiché società
non potrebbe mai pacificarsi (vedi libri di Coetzee)

Effetti (in particolare Africa subsahariana)


 Frontiere e tribalismo
 Introduzione economia monetaria e colture di esportazione
 Colonizzazione culturale
 Creazione città coloniali
processi migratori in corso oggi sono conseguenza di colonialismo – risultato della disgregazione sociale che
esso ha prodotto

Italiani: brava gente?


 Gebel cirenaico: deportazione di intere popolazioni;
 Sirtica: 15 campi di concentramento;
 conflitto italo-etiopico: gas;
 Etiopia: rappresaglie dopo il fallito al viceré Graziani;
 leggi razziali e ghetti.
Risorse www.memoriecoloniali.org Etiopia per non dimenticare – dossier didattico
XX secolo: Decolonizzazione
 I fase: 1945 ca. – 1962
 II fase: 1955 ca. – 1962
 III fase: 1970 ca. – 1990
L’eredità coloniale
Riproduzione dei meccanismi coloniali (colonialità del potere)
 Confini geografici e amministrativi
 Economie extravertite
 Strutture socioeconomiche (latifondo e comunità)
 Istituzioni politiche: gerarchie “etnico-razziali”
 Divisione (internazionale) coloniale del lavoro
La violenza (cfr. Tocqueville, Commissione francese 1983, Sayad, Fanon, Césaire)
Il razzismo (cfr. Memmì, Fanon)
Lezione 11/10
Agroecologia termine è stato mediato in Europa come sintesi di una serie di pratiche che stanno avendo
luogo nelle campagne, modo differente che hanno i nuovi agricoltori di rapportarsi alla natura – anche se
alcune sono pratiche “tradizionali”. Modi differenti di praticare l’agroecologia. È pratica decoloniale o
meno?
Decolonizzazione ha segnato rottura del rapporto di colonialismo e la costituzione del proprio Stato,
decolonialità è qualcosa di più. Europa è riuscita a costituire il capitalismo perché nel contatto con l’altro si è
creata come Europa e ha creato anche l’altro, la modernità ha al suo fondo la relazione coloniale, nel
momento in cui le aree colonizzate si rendono indipendenti sviluppano società fortemente marcata dalla
colonizzazione. Alla fine dei processi di decolonizzazione si apre la discussione su cos’è stato il
colonialismo sia per chi è stato colonizzato che per chi ha colonizzato. Siamo veramente decolonizzati? Gli
studiosi postcoloniali introducono il concetto di colonialità, le strutture sociali dei Paesi decolonizzati hanno
mantenuto il loro essere coloniali, in particolare si tratta di colonialità del potere, strutture egemoniche in
questi Paesi sono risultato dell’indipendenza nazionale ma hanno in sé questa colonialità nascosta o occultata
perché risentono fortemente del dominio coloniale. Dagli anni ’80 in poi la questione è decolonizzarsi
secondo un orientamento decoloniale: non siamo riusciti a liberarci fino in fondo delle strutture coloniali.
Ad esempio, la gerarchia interna (criollos, mestizos, ecc.) dell’America latina rimane.
Ujamaa (Tanzania) natura dei rapporti sociali nelle comunità legate fra loro in un certo territorio.
Lezione 17/10
Gunder Frank: due guerre mondiali come unica guerra, decisiva per determinare chi sarà potenza egemone
(vedi Arrighi e cicli sistemici di accumulazione); ‘800 è stato secolo inglese, dopo GB sono USA a diventare
officina del Mondo. Dopo la crisi dell’800 in Gran Bretagna (?) avviene concentrazione del capitale, nascono
corporations, grandi imprese che oggi definiremmo transnazionali, in USA la risposta alla crisi è il taylor-
fordismo *spiegazione sul taylorismo*: Ford applica alla sua fabbrica il taylorismo introducendo catena di
montaggio, dopodiché c’è spazio per ulteriore razionalizzazione (standardizzazione di pezzi). Effetto:
aumento esponenziale della produttività. Gramsci chiama questa fase Fordismo, il problema di Ford è che ha
un turnover altissimo per via del fatto che la catena sia particolarmente alienante: per mantenere gli operai
nella fabbrica egli raddoppia il salario e crea identità dell’operaio Ford. L’operaio Ford ha un potere di
acquisto più alto ma per essere operai Ford bisogna rientrare in requisiti: casa pulita, moglie angelo del
focolare, non può bestemmiare, ubriacarsi, giocare d’azzardo, deve andare in chiesa; deve avere alto tasso di
attentività nella catena di montaggio. Le donne che vogliono diventare operaie Ford devono dimostrare di
essere capofamiglia. Logica di Ford sarà applicata su scala nazionale con crisi degli anni ’30. Produzione di
massa non trova corrispondenza in consumo di massa, problema che Ford aveva risolto nel piccolo nella sua
fabbrica. Imprenditori fanno stop and go che sul livello generale significa un approfondimento della
contraddizione produzione-consumo e prolungamento di crisi. Lo Stato interviene prendendo la teoria
keynesiana trasformandola in politica pubblica che darà via a welfare state
L’ordine mondiale del dopoguerra
 Stati Uniti nuova potenza egemone
 Officina del Mondo
 Da New Deal (Roosevelt) a Global New Deal (dottrina Truman)
 L’invenzione della Guerra Fredda
 Contrapposizione USA-URSS

Negli Stati decolonizzati si devono formare istituzioni statali ed economia.


Prima cosa a cui tendono gli Stati europei nel secondo dopoguerra tendono alla produzione di cibo, un nuovo
Stato africano o asiatico come fa a produrre cibo per tutto il territorio?
Stato ha bisogno di tasse, ma dove le prendono?
Le classi politiche nei fatti devono per forza contare su quegli elementi extravertiti della propria economia,
l’indipendenza non corrisponde totalmente all’autonomia; la gerarchizzazione culturale e sociale etnico-
razziale non si può separare dalle condizioni materiali. Politicamente c’è stato tentativo di socialismo
africano ma per le strutture giuridico-amministrative i leader politici hanno come unico modello di
riferimento quelle coloniali. Gli Stati appena nati osservano il progetto di riordino mondiale proposto dagli
Stati Uniti ma non possono parteciparvi.
Lo sviluppo come problema: il “sottosviluppo”
Quarto, noi dobbiamo intraprendere il lancio di un nuovo programma… per il miglioramento e la crescita
delle aree sottosviluppate … Più della metà della popolazione del Mondo vive in condizioni prossime alla
miseria. Il loro cibo è insufficiente. Essi sono vittime delle malattie. La loro realtà economica è primitiva e
stagnante. La loro povertà è uno svantaggio ed una minaccia. (H. Truman, Inaugural Address, Jan. 20th,
1949)
Liberi ha accezione particolare: liberi dall’influenza sovietica
Lo sviluppismo
Le politiche per lo sviluppo: la cooperazione allo sviluppo: Aiutare in una struttura istituzionale
internazionale. (…) credo che potremmo rendere disponibili ai popoli amanti della pace i benefici delle
nostre conoscenze tecniche allo scopo di aiutarli a realizzare le loro aspirazioni ad una vita migliore. E, in
cooperazione con le altre nazioni, incoraggeremo gli investimenti di capitale nelle aree che hanno bisogno
di sviluppo (Truman 1949)
Geopolitica dell’aiuto
I movimenti comunisti stanno minacciando i governi insediati in ogni parte del globo. Questi movimenti,
diretti da Mosca, (Will Clayton, 1947)
Il Piano Marshall: Europa
Non possiamo disperdere i nostri colpi in tutto il Mondo in egual misura. Non abbiamo abbastanza cartucce
per farlo. Se succedesse qualcosa in Europa occidentale l’intero affare andrebbe in frantumi (Dean
Acheson, segretario di Stato USA, 1990)
 European recovery program
 Dura 4 anni
 17 mld $
 1947, Parigi: Organisation for European Economic Cooperation (poi OCSE)
 Commercio triangolare: beni coloniali (l’Europa è ancora potenza coloniale, estrae beni coloniali a
cui USA non essendo potenza col. Non hanno accesso)
Architettura istituzionale dell’egemonia statunitense
Organizzazioni internazionali
 World Bank, nasce con il compito di portare aiuto allo sviluppo, USA fanno coop. int. diretta
attraverso USAID. WB ha, fino agli anni ’70-’80, compito di fare prestiti (in alcuni casi non sono
prestiti ma ‘donazioni’) e dà aiuto tecnico ai Paesi che li ricevono
 FMI/IMF (fondo monetario internazionale): come l’Inghilterra aveva costruito la pax inglese
nell’800, gli USA devono costruire la propria. FMI nasce per controllare equilibrio tra valute
circolanti nel Mondo, per un primo tempo l’obbligo è quello del Gold Standard per stampare
moneta.
 GATT – general agreement on trade and tariffs, poi sostituito da WTO: ogni Stato ha interesse a
vendere beni prodotti dalle “sue” imprese, dunque c’è un accordo sui prezzi e i dazi per evitare
“concorrenza sleale”.
 ONU United Nations Organisation: compito di pacificazione generale, si riscrivono le leggi a livello
internazionale per delineare come e perché gli Stati possono fare la guerra.
Lezione 19/10
Per promettere lo sviluppo a tutti bisognava creare concetto correlato ad esso, il sottosviluppo.
Il fatto centrale è la rapida accumulazione di capitale (Arthur Lewis, 1966). Una volta che l’Europa
accumula il capitale dà il via allo sviluppo; per gli economisti è fondamentale capire perché paesi
“sottosviluppati” non abbiano raggiunto sviluppo. Operazione intellettuale basata su concezione di sviluppo
“universale”.
 Sviluppo come crescita economica (growth) misurata dal PIL
 Blocchi interni: il circolo vizioso. Processi produttivi sono arretrati, non sono tecnologicamente
sviluppati dunque la produttività del Paese è bassa; quindi, tutto ciò che viene prodotto è consumato
(non vi è surplus, dunque accumulazione di capitale), inoltre alto tasso di fecondità corrisponde a
consumo di surplus nel caso in cui si riuscisse a produrlo. Equilibrio basso.
 (come ridurre circolo?) lo sforzo iniziale: big push (Rosenstein-Rodan), take-off (Rostow), great
spurt (Gerschekron), backward and forward linkages (Hirschman), palla di neve (Lewis). È
necessaria azione forte per interrompere il circolo, che porti sviluppo da sé (Lewis).
 Costi comparati: (…) i flussi di capitale si sono dimostrati in casi significativi della massima
importanza per il take-off (Rostow, 1966).
Paesi “sottosviluppati” hanno risorse, mano d’opera e possibilità di comprare tecnologie dai Paesi sviluppati
ma non hanno capitale per farlo.
Non è possibile pensare allo sviluppo come mera crescita economica, lo sviluppo per i sociologi è il processo
attraverso il quale le società si appropinquano alla modernità.
 Sviluppo= modernizzazione
 Modernità: universale, quindi ineluttabile, quindi necessità storica.
 Dicotomia tradizione-modernità (società/settori): modernizzazione come de-tradizionalizzazione.
 Sfera politica: democrazia parlamentare e “cultura civica”.

Tradizione= categoria residuale.


Società vengono poste su linea del tempo (logica lineare di tempo e storia) a seconda di quanto si avvicinano
alla modernità.
“Si può strutturare il processo di modernizzazione per stadi” – vedi Rostow, consigliere strategico di
Kennedy, scrive nel 1960 il libro Gli stadi dello sviluppo economico. Un manifesto non comunista.
 I stadio società tradizionale
 II stadio: si pongono i prerequisiti per il decollo, passaggio a scienza moderna che va introdotta
dall’esterno. Questa introduzione può essere shoccante ma società reagiscono e si trasformano in
meglio. Idea del progresso economico come meta desiderabile. Questa mentalità dà il via alla nascita
di nuovi ceti sociali: élite politiche moderne che fanno nascere Stato-nazione, élite economiche.
 III stadio: decollo economico. Nuove forze diventano ceti dominanti e sono capaci di
detradizionalizzare.
 IV stadio: maturità, si raggiunge circa sessant’anni dopo il decollo. Si investe il 20% del PIL,
produzione supera aumento demografico.
 V stadio: stadio del consumo di massa.
Che fine fa il colonialismo in questo ragionamento? Quando viene citato è criticato ma alla fine diventa
momento storico grazie al quale i popoli sottosviluppati vengono esposti alla modernità.
Mentre in Europa (in particolare GB) e in USA si sviluppano queste idee, i leader dei processi di liberazione
asiatica chiamano a Bandung i leader di quei Paesi decolonizzati/che si stanno decolonizzando.
Terzo Mondo
Questi Paesi prendono il concetto di Terzo Mondo per far capire che sono al pari di primo e secondo.
Pretendono di partecipare alle negoziazioni, non vogliono allinearsi.
Politica economica del non allineamento
Bisogna certamente industrializzarsi ma gli Stati devono essere democratici e coinvolgere popolazione nei
processi decisionali verso lo sviluppo.
Sistema capitalistico non ci è
Ancora oggi la Cina fa riferimento a Bandung, “non vogliamo essere egemonia in quanto essa è stata
dell’occidente (colonialismo), rigettiamo le politiche che l’occidente ha fatto per cinquecento anni”.
Lezione 25/10
Dibattito dalla fine degli anni ’60 sulla scuola del sistema mondo e uso del marxismo per interpretare
sviluppo, ci sono due assi: uno usa Marx e marxismo per analisi in termini di classe, centro della discussione
sono i rapporti di classe, altro asse – venuto e che viene da Paesi ex sottosviluppati – ha al centro sviluppo e
sottosviluppo, Paesi centrali e Paesi periferici; sia Gunder Frank che Arrighi si posizionano sul secondo asse,
rispondono a critiche fatte loro, in particolare quella che sostiene che non tengano conto della classe
(risposta: lo fanno, per parlare di sviluppo e sottosviluppo).
Sottosviluppo perché intervenendo in queste società su più piani si può fare in modo che questi Paesi si
avviano verso modernità e sviluppo, Scuola differente che nasce in America latina che è punto di svolta in
dibattito.
Confutazione teorie europee/statunitensi:
 eurocentrismo
 astoricità
 inconsistenza della dicotomia
Il carattere ideologico di queste interpretazioni ne fa una concettualizzazione non valida empiricamente,
teoricamente inadeguata e politicamente inefficace (A. G. Frank, Sociologia dello sviluppo e
sottosviluppo della sociologia).
Il desarrollismo della CEPAL
Raúl Prebisch:
 Categoria di periferia: produzione ed esportazione di materie prime. Modello di sviluppo hacia
afuera.
 NON vantaggio comparato, MA deterioramento dei termini di scambio.
 Strategia di sviluppo ISI: hacia adentro.
 Fallimento del desarollismo: crisi economica che getta i presupposti per instaurazione di dittature
militari.
Analisi della divisione internazionale del lavoro, la categoria di periferia legge differenza dentro (…)
I Paesi dell’America latina sono stati obbligati in una particolare posizione nella divisione internazionale del
lavoro: loro ruolo specifico è di produttori ed esportatori di beni minerali ed agricoli; sono stati integrati nella
divisione internazionale del lavoro ma cristallizzati in suddetto ruolo. Non può esserci vantaggio comparato
in quanto relazioni sono diseguali e questi Paesi sono periferici.
Avere posizione periferica nella divisione internazionale del lavoro significa che i beni sono scambiati in
modo diseguale. La CEPAL produce dati quantitativi per dimostrare come i prodotti siano sottoposti a
deterioramento dei termini di scambio.
Merce x e merce y, x=y, termini subiscono deterioramento; e.g. 1 kg di banane (prodotto coloniale)
1kg b=1 1m tela (un anno), dopo un tot. di anni 3kg b=1m tela
Prodotti provenienti dal centro tendono a non deteriorarsi

La struttura socioeconomica della periferia è composta diversamente da quella dei Paesi centrali. Una parte
dello spazio di Paese di America latina: una parte è destinata alla produzione di prodotti coloniali, parte più
“avanzata” di questa società, produce profitto: lì c’è stato investimento. Solo una parte, piccola, di questa
società dunque è moderna, il resto è rurale. Latifondisti producono per il mercato interno, non investono e
non rinnovano i processi produttivi – hanno un largo bacino di manodopera a basso costo da cui attingere.
Anche se questo Paese è sul mercato mondiale e acquisisce tecnologia quest’ultima è applicata solo nella
parte moderna. 2 meccanismi: merci prodotte in grandi quantità e domanda non elastica.
La strategia di sviluppo proposta dai teorici occidentali: partecipare al mercato internazionale, aprire agli
investimenti esteri, utilizzo della tecnologia ecc.
Strategia di sviluppo proposta da CEPAL: ISI Industrializzazione per Sostituzione delle Importazioni.
Bilancia dei pagamenti
IMP EXP
Capitali
Merci

Dipende anche da chi acquista, e.g.: se sono USA ad acquistare ottengo valuta pregiata.
In America latina dal punto di vista importazioni: i beni (durevoli) arrivavano dall’esterno, mandando in
disavanzo la bilancia commerciale; ciò rendeva impossibile acquistare mezzi di produzione, inoltre arrivando
tutto dall’estero era impossibile avviare processo di industrializzazione. Si inizia a produrre all’interno ciò
che arriva dal mercato estero (ISI). Tariffa alta su beni provenienti dall’estero, per costringere anche i ricchi
(non ricchissimi) ad acquistare beni prodotti internamente.
Pilastri ISI (hacia dentro):
 Disincentivazione arrivo prodotti esteri;
 incentivazione piccoli imprenditori che volevano produrre internamente;
 aumento potere d’acquisto (aumentando salari).
Rivoluzione cubana (’59) fa sì che queste politiche economiche – che sono keynesiane – siano viste come
legate al socialismo reale dagli USA, che avevano fatto programma (Alleanza per il progresso) economico
anche in Paesi latinoamericani, meno sostanzioso di piano Marshall, in quanto erano Paesi confinanti. USA
ostacolano strategia ISI.
 All’interno vi erano altre problematiche, come
 Latifondisti iniziano boicottaggio di queste politiche, non raccogliendo prodotti.
 Gli ambienti di destra iniziano a preoccuparsi
 FMI, BM, investitori esteri bloccano gli aiuti (in campo vi è la nazionalizzazione dei processi
produttivi)
Cile

 XIX secolo: nitrati (agricoltura europea) e rame;


 Anni ’40: promozione settore manifatturiero e industria di base; MA inventato un sostituto del nitrato (in
laboratori europei), dunque Cile non esporta più e tutte le piccole attività di contorno alla produzione di nitrati
crollano;
 Fine anni ’60: mercato limitato ed extraversione sul rame (1969: 90% in mano agli USA, sono arrivati molti
capitali ad acquistare le strutture);
 1970: il “marxista Allende” (definito così in un rapporto della ITT) – aumenta i salari per aumentare potere di
acquisto della propria manifattura, vuole nazionalizzare la produzione di rame; (preoccupazione di USA e
destre reazionarie interne).

Questo è il momento in cui c’è il fiorire delle dittature militari: boicottaggio classi dirigenti interne,
boicottaggio organizzazioni internazionali. La dittatura militare in Cile ha implicato che tutti gli economisti
che avevano appoggiato l’ISI venissero sostituiti da “Chicago boys” – Sud America come laboratorio delle
politiche neoliberiste.
Altro gruppo di studiosi prova a capire perché ISI non funzioni: nasce teoria della dipendenza.
Lo scambio ineguale, Arghiri Emmanuel
 lavoro + capitale;
 lavoro è immobile, capitale è mobile; il fatto che il lavoro sia immobile significa che viene pagato di
meno: a parità di ore un dipendente di una produzione agricola africana e quello di produzione
italiana sono pagati di meno;
 conclusione politica: non ci potrà mai essere un’alleanza di movimenti operai poiché il movimento
operaio europeo e statunitense ha vantaggi nello scambio ineguale, ha interessi a mantenerlo.
Lezione 26/10
Teoria della dipendenza
Una situazione in cui l’economia di alcuni paesi è condizionata dallo sviluppo ed espansione di un’altra
economia, a cui la prima è subordinata… alcuni paesi (quelli dominanti) possono espandersi
autonomamente, mentre altri (quelli dipendenti) possono evolversi solo come riflesso di quell’espansione,
che può avere effetti positivi o negativi sul loro immediato sviluppo. (Dos Santos, 1970)
Paesi periferici sono dipendenti poiché lo sviluppo della loro economia è legata a ciò che succede nel centro
(e.g.: Cile e Inghilterra), le metropoli richiedono le materie prime per valorizzarle nei loro processi produttivi
(processi produttivi centrali), materie prime sono a basso costo.
Vd mancato cenno colonialismo e astoricità teorici dello Sviluppo
Teorici scuola della Dipendenza: esplicitano il dominio del centro sulla periferia e la categoria di dipendenza
viene prodotta come correlato dell’idea di imperialismo, per evidenziare che è il pdv della periferia.
Meccanismi di (ri)produzione – lo sviluppo ed il sottosviluppo economico sono due facce della stessa
medaglia. (Gunder Frank)
Surplus periferici espropriato via differenziale dei prezzi; deterioramento termini di scambio;
scambio ineguale; profitti investimenti stranieri non in loco= periferia: mancata accumulazione del
capitale; centro: capitale reso disponibile per lo sviluppo.
Teorici dipendenza: tutte società producono surplus, vi è differenza nell’utilizzo di esso. In società
capitalistica surplus (dei Paesi periferici (?) non si traduce in capitale poiché viene espropriato dai Paesi
centrali
Teorici della dipendenza guardano multinazionali, in quel momento storico la letteratura parlava di
corporations, intuiscono il processo che si sta avviando in prospettiva. Individuano modo in cui la ricchezza
è espropriata. Investimento estero: multinazionali destinano profitto a investimenti in nuovi settori in altri
Paesi, una parte di profitti va a stakeholders, surplus prodotto in quel posto è reinvestito in altre aree
(espropriazione ricchezza). (blocchi esterni)
Blocchi interni: colonialismo interno e borghesia compradora/lumpenborghesia.
Meccanismo internazionale di rapporti centro-periferia è anche all’interno dei Paesi periferici stessi:
colonialismo interno.
Borghesia centrale (europea), prima di divenire borghesia al potere, ha base produttiva; borghesie periferiche
(Africa e America latina) no.
peonaggio per debiti
Grandi latifondisti latinoamericani hanno base materiale fissa che non viene messa in movimento, classe
dominante che si fonda e riproduce in maniera
Classe dominante africana: borghesia statale gestisce imprese statali ma non può contare su una propria
produzione di ricchezza, da qui la logica del colonialismo interno. E.g.: Africa subsahariana, economia
informale permette riproduzione di borghesia statale, rapporti città-campagna, la città estrae ricchezza dalla
sua periferia.
Borghesia compradora o lumpenborghesia: borghesia che non comprende il ruolo storico che la storia le
ha assegnato, il suo ruolo come borghesia nazionale sarebbe quello di porre condizioni per lo sviluppo, ma
non avendo coscienza di essere classe dirigente si accontenta di appropriarsi di un po’ di ricchezza lungo la
catena che porta alle metropoli. Lumpenborghesia: nel Manifesto la borghesia deve portare il capitalismo
verso il suo confine estremo, capitalismo non riuscirà a risolvere contraddizioni, ci sarà passaggio al
comunismo. Borghesia delle periferie non ha compreso il suo ruolo progressivo, come Lumpenproletariat
dunque lumpenborghesia (vedi classe in sé e classe per sé).
Critica a Teoria della dipendenza: da parte dei marxisti è stata che i dipendentisi guardano ai rapporti
commerciali senza guardare ai rapporti di produzione; dunque, teorizzando l’espropriazione del surplus
questi studiano il sottosviluppo guardando solo i blocchi esterni. Si focalizzano soprattutto su espropriazione
attraverso il mercato: sono marxisti neosmithiani perché danno troppa enfasi ai rapporti commerciali.
Arrighi: accoglie la critica rispondendo che Smith ci dà gli strumenti per comprendere.
Strategia
 Sviluppo del sottosviluppo: (Gunder Frank e Amin) “sganciamento”, come prospettiva di sviluppo
autonomo. Rompere il rapporto con il centro per mantenere internamente il capitale e investirlo nel
proprio territorio. Costruzione democratica dei cittadini, andare al di là della borghesia compradora,
attraverso la consapevolezza dei popoli latinoamericani di volere regimi democratici.
 Sviluppo dipendente: pur sempre sviluppo, capitalismo bastardo ma pur sempre capitalismo
Entrambe le strategie non possono svilupparsi per via di dittature militari, la teoria finisce su quella che
Gunder Frank chiama lama della spada delle dittature militari.

1977 Gunder Frank scrive un articolo in cui afferma che la Dipendenza è morta – Dependence is Dead. Long
Live Dependence and the Class Struggle.
Ai tempi, i Paesi del sud-est asiatico si stavano industrializzando all’interno del rapporto di dipendenza.
Abbiamo condiviso l’opinione, prevalente fra gli economisti, che la crescita economica fosse benefica per la
maggior parte delle nazioni. Inoltre, non ci siamo eccessivamente interrogati sull’odierna rilevanza
dell’associazione storica fra la crescita economica e la diffusione della democrazia parlamentare. I nostri
risultati odierni divergono dai nostri preconcetti.
Lezione 2/11
Fine anni ’70: crisi mondiale che scaturisce
Siamo in Europa, anni ’60 sono anni di effervescenza collettiva, in particolare operai chiedono migliori
condizioni lavorative, salari più alti; rivendicazioni da movimento presente in tutta Europa, non si può
evitare di rispondere positivamente a queste rivendicazioni.
Vedi costi di produzione e aumento profitto; C (capitale costante), V (c variabile) e Pv.
In quegli anni nasce OPEC, costituzione di questo organismo è politica, modo di dire al Mondo “questa
risorsa è nostra e siamo noi a scegliere prezzo”, aumento politico del prezzo del petrolio, ciò significa che
capitalisti non possono intervenire su C in costi di produzione, non possono intervenire su C (capitale
costante) e nemmeno su salari. Come innovano i capitalisti per superare crisi (essa è sempre momento di
innovazione)? Per uscire da questa crisi ognuno trova modi diversi che poi si combinano e danno vita al
cosiddetto post-fordismo.
Prima di tutto intervengono su V: robotizzazione alcuni settori (es.: FIAT robotizza verniciatura),
decentramento produttivo tramite delocalizzazioni, quando automazione non era possibile; parte di fabbrica
che scorporano in particolare è quella labour intensive. Bisogna rifare l’organizzazione del lavoro non solo
dentro la fabbrica ma anche a livello esterno, es. se si produce motore da una parte, si fa verniciatura da
un’altra e così via bisogna coordinare tutto per assemblaggio.
Sud-est asiatico ha puntato sul richiamo di investimenti esteri, attirandoli facendo le free-trade zone.
Mansioni basse, salari bassi, politiche antisindacali, modello di industrializzazione basata su esportazione.
Paesi del sud-est asiatico hanno investito su istruzione per offrire forza lavoro qualificata a basso costo.
Certamente c’è industrializzazione, possibilità che scuola della dipendenza (questione de-connessione) ha
escluso (periferia si può industrializzare), ma questo tipo di industrializzazione è dipendente (cfr. Gunder
Frank).
Sciopero a scacchiera.
Globalizzazione e multinazionali, l’intero globo è costretto a connettersi.
Sul piano della organizzazione del lavoro la fabbrica cambia configurazione, cambia natura del processo
produttivo. Centralizzazione del capitale poiché capitalisti devono accordarsi. Esempio FIAT e Basilicata, ai
tempi di Romiti.
Fabbrica di Melfi, catena di montaggio in cui lavorano – per ogni reparto – le UTE, i vecchi reparti
diventano tali e ogni parte di montaggio è a responsabilizzata da singole UTE che hanno budget ecc. fabbrica
ad alta densità tecnologica, ha bisogno di forza lavoro qualificata. Nel momento in cui UTE è responsabile
non c’è un momento morto in 24h.
Organizzazione da remoto, just-in time e fabbrica lean (?), snellita, senza magazzini – al contrario di fabbrica
fordista. Non c’è momento in cui la fabbrica è ferma. Come si fa a mettere in piedi fabbrica simile? Con just-
in time e idea (ideologia?) della qualità – più del processo e della sincronizzazione (in realtà è ciò) che del
prodotto: non ci sono più piccoli fornitori ma grandi multinazionali, che garantiscono l’arrivo del pezzo just
in time sulla catena di montaggio, gli operai sanno che prendono il pezzo adeguato. Tutto ciò è possibile
grazie alla rivoluzione informatica. Grandi produttori a loro volta hanno subfornitori, catena/rete di
subforniture.
In fabbrica fordista subforniture erano all’interno della fabbrica stessa, attività non sono più in sequenza ma
in parallelo, linearizzazione ulteriore della fabbrica.
Infrastrutturazione (anni ’80) viene fatta sul mercato mondiale.
Rivoluzione nella organizzazione del lavoro che è su livello mondiale.
Infrastrutturazione politica non può essere fatta nelle singole regioni o nei singoli Paesi, multinazionali non
possono riferirsi alla singola nazione: l’infrastrutturazione politica arriva da organizzazioni internazionali
quali BM e FMI, buttano Keynes e arriva Friedman, cambio di paradigma. A fine anni ’80 analisi di BM
dicono (falsamente) che sviluppo tigri asiatiche avviene grazie a non-intervento statale; Stato aveva
minimizzato partecipazione in economia.
Africa è messa “sotto accusa”, dicendo che Stati sono troppo presenti in economia e sono unici datori di
lavoro: viene consigliata ricetta neoliberista (in realtà è imposta); cambiando paradigma BM e FMI passano
da mandare fondi a mandare piani infrastrutturali a condizione, senza fondi.
07/11
Anni ’80, crisi mondiale e ristrutturazione del capitale produttivo e finanziario (globalizzazione), fine del
terzo mondo, emergenza NICs (newly industrialising countries) + NACs (New Agricoltural Countries) +
OPEC, USA verso l’indebitamento, URSS verso il crollo, debito PVS da 660 mld (1980) a 1540 (1990),
1979: The limits to growth del Club di Roma: limiti di rinnovabilità delle risorse. Scuola del Sistema-mondo;
Wallerstein (va prima in Francia, dove conosce Braudel, poi in Africa dove conosce Amin e Arrighi).
Innovazione di Wallerstein: nell’unità di analisi siamo abituati a pensare alla storia e conseguentemente allo
sviluppo analizzando unità che sono Stati nazione. Dobbiamo partire da un’altra unità di analisi: il sistema-
mondo, una totalità sociale costituita dall’economico, dal politico e dal culturale, ed è fondata su quella che
Wallerstein chiama economia sociale, egli vuole evidenziare che le relazioni economiche non possono
essere pensate senza relazioni sociali; per questo chiama questa infrastruttura di base economia sociale.
Economia sociale dice che tipo di sistema stiamo analizzando, teoria richiama modo di produzione (per Marx
è costituito da ciò che chiama rapporti sociali di produzione, questa categoria serve a definire cosa è il
capitalismo e cosa lo distingue da altri modi di produzione). I rapporti economici sono immediatamente
rapporti sociali, rapporti sociali di produzione. Altra infrastruttura è il sistema politico, infine c’è la cultura.
Nella storia dell’umanità ci sono stati 3 tipi di sistema-mondo: i mini-sistemi; gli imperi-mondo e le
economie-mondo. Questi tre sistemi-mondi non sono sequenziali, W. vuole evitare la concezione lineare
della storia dei sociologi dello sviluppo; sono tre sistemi/modi di produzione differenti che hanno
movimentato la storia dell’umanità incontrandosi, distruggendosi, riorganizzandosi. Come (in quali
relazioni) si produce il surplus, chi si appropria del surplus, come viene redistribuito e chi lo consuma: modo
di produzione, appropriazione e modi di utilizzo del surplus.
 I mini-sistemi: piccole comunità, non c’è grande tecnologia, produzione e consumo coincidono
nello spazio e nel tempo;
 Impero-mondo: esempio Impero Romano, surplus prodotto da società contadine, artigiani, ecc. tutto
l’impero produceva surplus per dare ricchezza a Roma; la ricchezza era portata a Roma da
intermediari (governatori); anche società feudale era fatta in questo modo, nell’impero-mondo non si
può avere molto surplus, c’è un limite politico poiché paradossalmente imperatore, contadini e
artigiani hanno tutti interesse a una bassa produzione di surplus.
 Economie-mondo: non c’è alcun blocco alla produzione indefinita di surplus, ciò che caratterizza la
ricchezza sociale è il fatto che il surplus venga appropriato nelle mani di agenti economici che lo
utilizzano per accumulare sempre di più; l’economia sociale delle economie mondo è definita
dall’accumulazione senza fine di capitale. Capitalismo è economia-mondo ma per Wallerstein
anche i fenici lo erano. Le economie-mondo sono caratterizzate dalla presenza di unità politiche in
tutto lo spazio mondiale; gli accumulatori di capitale se in un centro politico viene dato loro un
limite, possono recarsi in un’altra unità politica, c’è la possibilità di produrre e appropriarsi di
surplus a dismisura. Capitalismo è economia-mondo moderna.
L’economia-mondo moderna si forma nel XVI secolo, la formazione dell’economia-mondo moderna è già
un sistema-mondo, l’Europa si è già espansa fino alle Americhe, si rafforza intorno al ‘600-‘800
incorporando e periferizzando progressivamente l’intero spazio geografico terrestre. Agli inizi del ‘900 si
consolida definitivamente (due Guerre, egemonia statunitense). Per Wallerstein sono i signori feudali a dare
avvio a nuovi processi, nuovi mondi rispetto a quello feudale; non basta perché economia-mondo va incontro
a delle crisi, per superarle l’economia-mondo moderna mano a mano prende parti dell’arena esterna
sottoponendola al suo dominio (vedi colonialismo), la pone sotto la sua logica – accumulazione senza fine di
capitale. Gli spazi dell’arena esterna quando vengono conquistati sono ridotti a periferia (vedi scuola della
dipendenza). Economia-mondo moderna è caratterizzata da:
 Accumulazione senza fine del capitale
 Singola divisione “assiale del lavoro” articolata su “piani di operatività del capitale”: 1) catene di
merci (produzione-distribuzione); 2) molteplici sistemi politici indipendenti: sistema interstatale;
 aree geopolitiche differenziate (centro, periferia, semiperiferia) su appropriazione geograficamente
differenziata di plusvalore (scambio di plusvalore);
 legge di movimento: ricentraggio (ogni volta che c’è una crisi sistema si espande e si ricentra).
Lungo le catene di merci scorre il valore, è lì che si produce e circola il valore; sul piano politico lo Stato che
è più capace di appropriarsi del valore può diventare egemone; Wallerstein porta all’estremo l’idea di
sovranità: Stato esiste in relazione con gli altri. L’economia-mondo moderna si è sempre ricentrata in
occidente, se dovesse esserci crisi (di egemonia statunitense) oggi si ricentrerebbe in Oriente (Cina).
Arrighi raffina le categorie di Wallerstein introducendo la parola egemonia e con i cicli sistemici di
accumulazione può dare conto di come l’economia-mondo si espande, va in crisi, supera la crisi, si espande.
La crisi degli USA e dall’altra parte l’emergenza Cina.
Perché scoppia la crisi: $ che è moneta nazionale ma poiché USA sono potenza egemone, la forza del dollaro
è sempre stata l’espressione di ciò. Tutta l’infrastruttura internazionale è espressione della potenza
egemonica, così è anche la moneta. Tutti gli scambi mondiali erano fatti con il dollaro, ciò andava a
vantaggio degli USA, svantaggio: (soprattutto quando si slega da oro) essendo valuta pregiata gli Stati
nazionali la accumulano nelle proprie casseforti, di conseguenza negli USA non circola più dollaro,
comportamento attori internazionali=risultato in nazione. Gli USA rispondono facendo decadere Gold
standard: non c’è più bisogno di mostrare di avere oro per stampare moneta, una volta stampati dollari, c’è
inflazione; risposta USA è aumento tasso di interessi (per avere depositi, dunque meno denaro in
circolazione). Molti Paesi in via di sviluppo che hanno contratto debiti con BM, FMI, si trovano con debito
aumentato, trappola del debito – pagano non debito ma tasso di interesse. Passaggio da teorie keynesiane a
monetariste.
USA avevano puntato su complesso militare-industriale per la propria economia, in quanto egemonia gli
USA sono anche gendarmi del Mondo, dunque devono spendere un sacco di soldi in armi. La guerra nel
Vietnam porta a deficit economia statunitense, indebitamento; inflazione e deficit portano a riduzione del
margine di profitto degli imprenditori statunitensi. I capitali nordamericani anche incentivati dallo Stato
(esempio: il fu piano Marshall) vanno ad investire in altre aree, imprese oltre ad essere nordamericane sono
multinazionali. Anziché far arrivare guadagni in USA li immettono in mercati off-shore (esempio: banche
europee in cui diventano euro-dollari).
Lo scontro tra USA e URSS arriva al “culmine” con la guerra in Afghanistan – Gunder Frank dice che è una
trappola per URSS che approfondisce la crisi fiscale dello Stato; USA non sono stati sconfitti ma l’effetto è
stato quello di un’ulteriore approfondimento della propria crisi fiscale.
La crisi si approfondisce a livello mondiale, politicamente per via del crollo dell’URSS, molti paesi del
“terzo mondo” vanno in recessione entrando nella trappola del debito; sembra che gli USA abbiano sotto
controllo la crisi ma è palliativo momentaneo, la crisi inizia in tutto il sistema (USA, Europa (Paesi legati ad
URSS), “Terzo Mondo”).
Inflazione: aumento tassi interesse; deficit statale: neoliberismo (Reagan).
Lezione 08/11
Per Arrighi crisi statunitense è anche egemonica.
Multinazionali->oggi sono transnazionali, anche dal pdv dei profitti.
Capitale= C. finanziario (F), C. produttivo, C. commerciale.
Elementi di teoria monetarista vengono presi dalle organizzazioni internazionali per costruire un nuovo
paradigma di sviluppo. Le politiche di Reagan danno il via a una visione differente in cui a essere centrale
non è Stato ma mercato, ricetta viene scelta per essere consegnata ai paesi “sottosviluppati”; BM prende
l’industrializzazione delle tigri asiatiche come dimostrazione del fatto che lo Stato non sia necessario, libero
mercato è attore centrale (vedi appunti vecchi, zone a libero commercio). Imposizione di ricette neoliberiste
a paesi sottosviluppati, tramite aggiustamento strutturale.
Moltiplicatore di Keynes: Consumi, Investimenti e Spesa pubblica.
Politica monetarista: centralità passa da Stato a investimenti (supply side economics) –
privatizzazioni, deregolamentazione, esposizione al mercato internazionale.
In supply side economics per stimolare l’investimento si fa in modo che ci siano più risorse circolanti, ad
esempio diminuendo la spesa pubblica e riducendo i consumi (per aumento risparmi); risorse devono essere
liberate per andare in mano agli investitori. Come fanno le risorse a diventare investimenti? La risposta è il
mercato che è capace, per sua natura, di guidare un’allocazione efficiente delle risorse.
Piani di aggiustamento strutturale vengono imposti alle élite del terzo mondo, prima all’Africa – si dice che
lo stato africano è particolarmente (???) quindi si impongono privatizzazioni, poi ai Paesi asiatici e una volta
caduto il muro di Berlino ai Paesi dell’Europa dell’est; si prova con Europa (occidentale) che però resiste
(dopo diviene austerity). Banca Mondiale e FMI hanno ampliato di molto il loro ruolo, sono stati i portatori
dello sviluppo mondiale delle ricette neoliberiste, ricette statunitensi (reaganomics) vengono portare in altri
Stati.
09/11
Crisi e ristrutturazione, anni ’80.
Scomposizione e frammentazione della produzione all’interno della stessa filiera – supply chain (vedi
appunti FIAT); nuove tecnologie (terza rivoluzione Industriale) fa sì che supply chain si muova in tempo
reale in tutto il mondo. L’esigenza primaria del management è il governo di tutto il sistema, in quanto il
sistema è particolarmente complesso e vulnerabile; vi è produzione di centralizzazione del comando, le
diramazioni del sistema sono estremamente deboli per via dei tempi e dei modi della produzione
(rallentamento al centro= rallentamento, meno lavoro per loro, probabili licenziamenti) – qui vengono
proiettati tutti i problemi che ha il fornitore di primo livello.
Paesi di nuova industrializzazione, NICs (New Industrialised Countries) – prima le tigri asiatiche poi altri
Paesi – attirano investimenti offrendo mano d’opera specializzata a basso costo; chiedono al capitale estero
di investire in manifattura, capitale estero ne ha bisogno per abbassare i costi di produzione. Stessa cosa
accade in filiera agricola, molti Paesi del Terzo Mondo iniziano a specializzarsi nella manifattura, in
particolare quella agricola: razionalizzano la produzione agricola e sono capaci di portare sul mercato
internazionale frutta e verdura fresche, grazie anche allo sviluppo della catena del freddo – NACs (New
Agricoltural Countries). In più c’è OPEC.
Man mano che la strategia di ricerca di forza lavoro a basso costo cresce, crescono delocalizzazioni e
avviene processo di de-industrializzazione dei Paesi (che erano già) industrializzati. Specializzazione della
forza lavoro (a basso costo). Quando i processi di delocalizzazione diventa una strategia normale avviene
gerarchizzazione all’interno della forza-lavoro; man mano che si scende nella catena ci sono operai
scolarizzati ma sempre con salari bassi.
Esempio: Turchia e produzione di cotone, sfruttamento di mano d’opera rifugiata.
Capitale finanziario, enfasi organizzazioni internazionali (FMI, BM) su offerta e leggi del mercato, efficiente
allocazione delle risorse: Paesi del c.d. terzo mondo costretti ad aprirsi ai mercati internazionali, compreso il
mercato finanziario che, col neoliberismo, diventa una sfera autonoma. Tutta la formulazione del
neoliberismo è degli anni ’80; la finanziarizzazione dell’economia si è risolta con crisi finanziarie.
Aumentare le esportazioni per ottenere risorse finanziarie, questo va ad approfondire la dipendenza dei Paesi
esportatori. Washington Consensus e mercato internazionale.
’99 il Congresso USA chiede un rapporto su cosa sarebbe successo nei successivi trenta/quarant’anni, la
risposta è l’ascesa cinese. Per una prima fase dopo delocalizzazioni lo stile di vita USA è stato mantenuto, il
potere di acquisto non era diminuito per via di importazioni di beni di consumo a basso costo; prodotti
arrivavano a costi più bassi. Ricercatori USA dicono che Stati Uniti stanno diventando dipendenti da altri.
O’Connor, capitalismo e clima. Melucci, movimenti.
Lezione 14/11
Nuovo paradigma verrà imposto attraverso aggiustamento strutturale ai Paesi sottosviluppati, con questa
imposizione FMI e BM allargano di moltissimo il loro ruolo internazionale e la loro azione avrà come
risultato ultimo il neoliberismo, un altro termine per definire questo processo è Washington Consensus: il
consenso a cui arrivano governo statunitense, FR (fed. res.), FMI e BM. Washington consensus è imposto
con la condizionalità di aiuto allo sviluppo. America latina è laboratorio per politiche neoliberiste, ad
esempio il Cile è primo Paese a passare a finanziarizzazione delle pensioni.
Arrighi, discussione con Brenner (Adam Smith a Pechino): il secondo interpreta la crisi solo come crisi
economica, il primo come crisi economica ed egemonica (degli Stati Uniti).
Washington Consensus, caduta del muro di Berlino. Una volta caduto l’impero sovietico cade l’ordine
mondiale del secondo dopo guerra. Come reagiscono gli USA al crollo dell’URSS? Si apre tutta una
discussione interna, politica estera era basata su contrapposizione dei due blocchi. Stati Uniti si trovano per
un momento in un mondo unipolare. Una volta che USA hanno delocalizzato la produzione in America latina
e tendenzialmente a Oriente, sono commercialmente dipendenti, si specializzano in tecnologie ma
manifattura non è interna – dipendenza per componenti. In più questo tipo di struttura economica pone gli
USA in una situazione di deficit commerciale. Vulnerabilità statunitense sul piano dei mercati finanziari,
altre vulnerabilità: report ’99: petrolio come fonte energetica del futuro, ma sono i Paesi dell’OPEC ad
averne il controllo, Saddam Hussein aveva deciso che in quel periodo il petrolio non sarebbe stato estratto –
perché inserire troppo petrolio nel mercato equivale a fargli perdere valore; fattore euro: euro poteva
diventare moneta concorrente. Si dice che Hussein avesse probabilmente deciso di rivolgersi all’eurozona
per vendita del petrolio. Bisogna rafforzare l’alleanza con l’Europa, una volta caduta l’URSS EU non ha più
bisogno di protezione. Dall’altro lato c’è Cina, che potrebbe diventare il prossimo competitor degli USA,
anche se Cina si era aperta e aveva fatto patti con gli USA di Nixon. Il pericolo immediato che gli USA
trovano in oriente è Taiwan.
Vulnerabilità deficit commerciale, finanziario, petrolio (in mano a Paesi golfo) e l’ultimo elemento è il
cyberspazio.
Come fanno gli Stati Uniti a passare dal momento unipolare all’era unipolare? Prevenendo che Paesi o
gruppi di Paesi diventino o pensino di poter diventare loro competitor. Questi competitor, cioè Paesi ostili
vengono chiamati stati canaglia e inizia ciò che viene chiamata dottrina Bush. Durante la GF si trattava di
contenere, il rapporto con URSS era basato sul contenimento; caduta l’URSS una parte di quegli stati vanno
in caos, dunque l’ordine internazionale va in caos. Qualcuno (e.g. Cina) potrebbe pensare di diventare nuova
potenza, qualcuno (Iraq di Hussein) potrebbe pensare di non concedere risorse (petrolio) agli US. Essere
ostili significa sfidare la leadership unipolare degli USA, la dottrina Bush aveva come fondamento l’idea di
prevenire, con una strategia militare poiché una minima ostilità viene considerata come pericolo per la
sicurezza statunitense – con questa idea degli stati ostili in ogni punto del globo, lo spazio dell’idea di
sicurezza americana si amplia a dismisura (e anche i conflitti si ampliano).
Dottrina Bush, strateghi militari pongono subito il problema sicurezza e leadership, dall’altra parte risposta è
che USA possono prendersi una pausa. Bush una volta salito al potere prende come dottrina quella dei primi,
il fondamento di tale dottrina è la prevenzione – bisogna prevenire e prevenire significa anche rovesciare i
regimi degli Stati canaglia. Questo compito dev’essere dato agli USA e non all’ONU, perché l’Onu ha una
posizione di neutralità; quindi, non difende prima di tutto gli interessi degli USA, con ciò viene cambiato
totalmente il paradigma militare. 1) Secondo le regole dell’ONU (del diritto internazionale) si può dichiarare
guerra/invadere un altro Stato ecc. se questo ti ha effettivamente minacciato (ad esempio ha posto carri
armati al confine). 2) Gli Stati canaglia sono dittatura, è legittimo rovesciarne il regime; anche questo è un
elemento completamente nuovo – è stato sempre illegittimo rovesciare un regime, si tratta di andare ad
intaccare la sovranità di un Paese. Il fronte strategico degli USA si sposta (si sposta l’idea di qual è lo spazio
di sicurezza degli Stati Uniti) in questo cambiano anche i teatri di guerra: durante la guerra fredda era
l’Europa, in questa dottrina sono multipli e spazialmente diffusi; avviene un aumento della spesa pubblica in
spese militari, ad esempio scudo stellare, si inventano armi innovative che riescono ad individuare i missili
in partenza per neutralizzarli. Non vi è solo dispiegamento di armi ma anche utilizzo dell’esercito – si tratta
di formare un nuovo tipo di soldato, non è solo il soldato che sta nelle basi europee e sa fare esclusivamente
la guerra (infatti è coinvolto in missioni di Peace keeping): è un nuovo tipo di soldato che va a pattugliare il
territorio, deve conoscere lingue e culture dei posti in cui si trova. La prima applicazione di questa dottrina.
Febbraio 2003, seconda guerra del golfo, Stati Uniti affermano che Iraq di Hussein ha armi di distruzioni di
massa – individuate grazie a satelliti – e per questo rovesceranno il regime.
Lezione 16/11
(WTO, vedi appunti 15)
Il controllo: i consigli
 Council for trade in Goods (accordo GATT): se ACM non attuati, obbliga Condotta conforme ad
Accordi, per evitare controversie.
 Council for Trade in Services (Accordo GATS): liberalizzazione scambi di servizi. Obblighi di non
discriminazione
 Council for TRIPs: obbligo di adeguamento di ordinamenti giuridici per tutela diritti di proprietà
intellettuale.
Rapporto U.S. che esce ogni due anni, Stati Uniti si stanno specializzando nel ramo della conoscenza
(research and development, brevetti) cioè nei prodotti intellettuali (vedi TRIPs) di qualsiasi genere –
microelettronica, servizi, trasporti; massiccia massa di investimenti pubblici e privati che va nelle università.
Chi finanzia parti della ricerca pubblica finanzia non la ricerca di base ma lo sviluppo di ciò di cui ha
bisogno; i brevetti permettono l’applicazione delle ricerche in macchine, mezzi di produzione (in quel caso
oltre a innovazione bisogna costruire il layout) ecc., esempio brevetti: vaccino. Cina: isole territoriali
dedicate all’innovazione della conoscenza.
Lezione 21/11
GATT, WTO ecc.
Tutela interessi collettivi=ostacolo
 Benefici per collettività diventano ostacolo alla liberalizzazione del commercio.
 Obbligo di importare merci prodotte in virtù del principio di equivalenza: una merce va considerata
per le sue caratteristiche fisiche e non per il modo in cui viene prodotta.
 L’Italia può vietare pratiche (come il lavoro minorile) ma non per importazione e
commercializzazione di prodotti frutto di quelle pratiche. Impossibile influenzare pratiche non
corrette delle imprese.
 Paralizza scelte politiche interne: nuove leggi sulla salute dei cittadini… (carne con ormoni UE:
multa).
Brevettare i processi del vivente, biopirateria
Quando parliamo di catena di merci (commodity chains) parliamo di una diffusa divisione sociale del lavoro
che, nel corso dello sviluppo del capitalismo storico, è diventata sempre più funzionalmente e
geograficamente estesa, e contemporaneamente sempre più gerarchica. La gerarchizzazione dello spazio
nella struttura dei processi produttivi (…). -Wallerstein
Sembra ci sia concentrazione senza centralizzazione
Configurazione attuale catene di merci (Arrighi)
 Da corporations a multinazionali e processo di autonomizzazione
 Sistema globale di produzione
Smile curve: il valore aggiunto

Se le tendenze attuali continueranno, il National Science Board si aspetta che la Cina passi gli US negli
investimenti in ricerca e sviluppo entro la fine di quest’anno (2018)
Lo scambio ineguale (contract farming e supermarket revolution)

Torkil Lauesen e Zak Cope (nuovi teorici dell’imperialismo)

Terre rare e a cosa servono, esempi: neodimio motore che Tesla sta sviluppando per auto elettriche; europio
assorbire i neutroni delle barre di controllo dei reattori nucleari; lantanio catalizzatori nella raffinazione del
petrolio greggio in benzina, diesel e carburante per aerei. Terre rare sono in mano alla Cina, sia loro che la
produzione e trasformazione.
Semiconduttori
UE ha previsto investimento miliardario per produrre semiconduttori in Europa
Silicio
Modelli operativi produzione circuiti integrati Fasi produttive progettazione, produzione e assemblaggio, test
e confezionamento
 Modello IDM – Integrated Device manufacturer: integrazione verticale
 Modello fabless-fonderia: segmentazione
Catene sono diseguali anche per via dello scambio ineguale
Lezione 22/11
Wallerstein, sistema-mondo (vedi appunti 7/11)
Nel capitalismo ciò che guida produzione, appropriazione e utilizzo del surplus è accumulazione senza fine:
surplus=Capitale in sistema capitalistico.
Catene di merci e divisione sociale internazionale del lavoro, analizza come in queste catene di merci si
produce ricchezza, come questa viene redistribuita e se c’è o no una ineguaglianza nella distribuzione –
quelle catene di merci compongono una divisione sociale del lavoro fondata sullo scambio ineguale.
Sistema interstatale (RI), Wallerstein deve guardare al Mondo; in questo sistema ci sono stati deboli e stati
forti – anche lì c’è ineguaglianza di potere. Stati deboli dall’inizio del capitalismo, Wallerstein guarda alle
aree politiche dei Paesi colonizzati che non riescono a produrre
Lungo corso capitalismo questi rapporti si sono dati con un rapporto di imperialismo (Wallerstein, Arrighi).
Per il sistema-mondo l’imperialismo non è una fase storica del capitalismo. A fine ‘800 inizio ‘900 c’è una
discussione su imperialismo che considerava quest’ultimo come fase ultima del capitalismo (Lenin); per
sistema-mondo quando lo stato forte diventa troppo forte ha rapporto imperialista, non pensano – in
particolare Arrighi – a Stato egemonico, l’imperialismo è un rapporto di potere esplicito. Uno stato
imperialista non ha la capacità di essere egemone per cui deve usare la forza. Legge fondamentale è la
bilancia di potere, ci possono essere questi rapporti di forza sistema interstatale torna sempre sulla bilancia di
potere, questo sistema si è riprodotto per cinque secoli.
Arrighi dice che il sistema interstatale non si può riprodurre per com’è sempre stato.
Dinamica Stato-Mercato (Arrighi).
Lungo la catena circola il valore (che è prodotto in ogni punto della catena di merci), ci sono stati più capaci
di drenare il valore – se ne appropriano e lo cristallizzano nei propri confini, e stati che lo sono meno/non lo
sono: centro, periferia e semiperiferia (divisione basata sulla capacità di drenaggio). Esempio:
monopolizzazione dello scambio (monopoli ‘800, e.g. rame cileno->UK). Gli Stati competono per drenare il
valore, per diventare più forti internamente e nei rapporti internazionali; è ciò che Arrighi chiama officina
del mondo, lo Stato che riesce ad attrarre valore può investirlo e avviare ulteriori processi di ricchezza.
Innovazione arrighiana all’interno del sistema-mondo tende a rafforzare la matrice wallersteiniana, anche se
porterà delle critiche a Wallerstein. La matrice è rafforzata con cicli sistemici di accumulazione. Wallerstein
legge da storico, Arrighi da sociologo ed economista – per questo avviene innovazione; critica a Wallerstein:
bisogna essere più rigorosi.
D-M-D’
Fase ascendente del ciclo: D-M, espansione economica che viene localizzata nello stato diventato egemone.
Il ciclo arriva al picco quando economia sviluppa al massimo sulle condizioni date, espansione economica si
ferma e tende a declinare – M-D’; nella realtà significa che produzione ecc. non danno più la stessa
redditività al capitale, capitalisti iniziano a disinvestire nella produzione materiale e man mano che il ciclo
declina sempre di più si allarga il disinvestimento, per cui anziché reinvestire portano i loro capitali nel
mondo della finanza dunque il ciclo nell’ultima parte declinante vede la finanziarizzazione dell’economia. E’
a questo punto che inizia competizione non solo tra le imprese ma anche tra gli Stati; competizione sfrenata
tra Stati e imprese – è alla fine del ciclo che con la competizione abbiamo il caos sistemico, sono tutti contro
tutti e il sistema che aveva fase egemonica inizia ad andare in crisi e da lì inizia guerra tra imprese e Stati,
questi ultimi lottano per avere capitali al proprio interno. A questo punto comincia un altro ciclo per uscire
dalla crisi, se ne esce attraverso la fusione tra Stato e Mercato, ci sono imprese che innovano e Stati che
sostengono l’innovazione, perché intendono proporsi come potere egemonico; da questa fusione tra agenti
economici e agenti politici il ciclo ricomincia perché l’innovazione spinge a investire in produzione e inizia
espansione economica che porti a nuova egemonia. Per Arrighi crisi statunitense è egemonica, siamo nel
caos sistemico (la guerra ne è sintomo). Ogni ciclo sistemico vede il capitalismo che approfondisce le sue
relazioni e si espande. Oggi US hanno fase declinante e crisi egemonica, mentre Cina si espande ma non
diviene egemonia, anomalia: non c’è potenza emergente che abbia contemporaneamente potere economico e
potere militare, il ciclo non si può ripetere allo stesso modo, c’è bisogno di cambio di paradigma. Arrighi fa
delle ipotesi e pone interrogativi, su questo scrive Adam Smith a Pechino. Riprende in mano Marx, Smith,
Gunder-Frank; discute con Bremner. Vietnam è una crisi spia: l’egemonia americana stava traballando, dopo
di che crisi anni ’70, US rispondono con la teoria del nuovo secolo statunitense. Cosa significa la
dislocazione del sistema-mondo verso un’area in cui non era mai stato.
Lezione 23/11
Arrighi fa rilettura di Smith, il governo del commercio dev’essere in mano allo Stato per l’interesse generale
di capitalisti e di salariati.
Marx, Manifesto del partito comunista: il compito storico della borghesia (quindi del capitalismo) è quello di
rivoluzionare progressivamente le forze produttive introducendo il capitalismo nelle aree non capitalistiche –
il capitalismo nella sua espansione distrugge tutti i modi di produzione precedenti attraverso l’espropriazione
dei mezzi di produzione e il lavoro salariato (proletarizzazione), fino al mercato mondiale. Capitalismo si
espande, proletarizza e sviluppa in suddette aree il lavoro salariato; esso ha ostacoli ma è capace di superarli,
solo quando il capitalismo avrà distrutto tutto ciò che avrà davanti società mondiale divisa in capitalisti e
proletari, a quel punto c’è il mercato mondiale e polarizzazione di ricchezza tra capitalisti e proletari, a quel
punto sono date tutte le condizioni affinché il capitalismo abbia la crisi ultima e imploda, così si arriverà al
comunismo. La classe proletaria prende coscienza di essere unica classe in sé e per sé, l’uomo di
quest’ultima classe riesce a comprendere che quelle condizioni di esistenza non sono naturali ma costruite da
uomini, sono storiche; questa nuova umanità sviluppa la capacità di intervenire sulle condizioni storiche e
quindi di cambiarle.
Il capitalismo non ha realizzato la sua promessa di convergenza tra tutti i Paesi, ma creato divergenza –
Sviluppo del sottosviluppo. Frank viene valorizzato perché ha dimostrato divergenza: Wallerstein, tutti quelli
che hanno letto Marx coi loro occhi in Cina, Africa, America Latina, Arrighi prende mosse da loro e critica
marxisti occidentali, nella figura di Brenner. Brenner risponde che teorici della dipendenza non sono marxisti
perché guardano al commercio, un marxista dovrebbe guardare alla produzione dunque alla lotta di classe.
Paesi sottosviluppati sono tali perché non c’è stata proletarizzazione, formazione di borghesia, lotta di classe;
per sviluppare queste aree dobbiamo aspettare la lotta di classe: non sono marxisti ma marxisti-neosmithiani,
guardano al mercato e non alla lotta di classe. Arrighi dice Marx a Detroit, Smith in Cina perché (critica di
Arrighi e altri a marxismo occidentale) andate nel luogo segreto della produzione, valorizzate la lotta di
classe per emancipare la classe operaia; noi che siamo marxisti-neosmithiani vi mostriamo che questo
appiattimento del Mondo (di Marx) non è avvenuto e il nostro obiettivo non è solo emancipare la classe
operaia, il nostro obiettivo è anche emancipare il Terzo Mondo.
Lezione 28/11
Marx, proletarizzazione
Capitalisti e produttori proletarizzati si incontrano sul mercato, entrano in rapporto attraverso il contratto di
lavoro – contratto che, secondo Marx, è una finzione giuridica poiché implica che entrambi siano sullo stesso
piano e liberi: in realtà capitalisti sono costretti a fare il contratto, mentre lavoratori sono costretti per poter
ottenere mezzi di sussistenza. Il salario non va pensato come somma monetaria (salario nominale) ma come
potere di acquisto, sul mercato non è lavoro a essere venduto ma la forza-lavoro, che è la capacità
potenziale di lavorare. Come si produce surplus?
Mezzi di produzione= capitale costante, non danno valore in più alle merci. Se andiamo nel luogo segreto
della produzione scopriamo che i produttori hanno venduto forza-lavoro, mentre nel processo produttivo
realizzano lavoro; capitale variabile. I lavoratori hanno venduto la loro forza lavoro ad un prezzo, mentre
quando sono nel processo produttivo producono più del salario ricevuto. Tasso di sfruttamento.
MP
M
CC CV PV
Capitale= plusvalore accumulato.
Il lavoratore è colui che produce valore in più, ma quel valore in più non va nelle sue mani ma in quelle dei
capitalisti: il capitale è un rapporto sociale (e un potere che si erge sul lavoratore); merci appaiono come
potere superiore. Questa è la forma classica (UK), Marx non esclude che la separazione dalle condizioni di
esistenza, se non sono mezzi di produzione sono mezzi di sussistenza a essere espropriati dai produttori.
Quando Marx parla di accumulazione originaria sta pensando a come si avvia il processo, Inghilterra è usata
per mostrare la forma classica dell’accumulazione.
Il capitale non è ricchezza accumulata attraverso il risparmio ma plusvalore accumulato che riproduce
sistematicamente la separazione dei produttori dai mezzi di produzione, dato che plusvalore accumulato
viene da separazione del produttore dal mezzo di produzione si erge come potenza estranea sull’operaio,
perché lo ricompra (sul mercato).
Capitale si espande e rende tutti uguali: Arrighi mette in discussione ciò per via delle disuguaglianze tra aree.
L’innovazione nel processo produttivo (per Marx); Le crisi sono nella natura del capitalismo (Marx,
Arrighi).
Crisi si presenta come diminuzione del saggio di profitto (Smith, Marx usa questo concetto per spiegare la
riproduzione capitalistica. Per Marx ci sono due tipi di crisi: crisi da sovrapproduzione (esempio anni ’30) –
producono tanto ma non c’è abbastanza domanda per far sì che possano guadagnare; crisi da
sovraccumulazione: settore saturo di capitali porta a rendere capitali meno fruttuosi con il tempo, non
rendono più come quando (esempio) il capitalista aveva investito per la prima volta in innovazione. In
entrambi i casi i capitalisti sono costretti a farsi la concorrenza a sangue per recuperare margini di profitto, al
tempo stesso capitalisti provano a scaricare sui lavoratori la pressione della concorrenza.
C, V, Pv - capitalisti provano ad aumentare Pv
- V aumentando la giornata lavorativa ma ciò va a incontro a un limite (lotta di classe e riproduzione
della forza-lavoro);
- diminuire il valore di V tramite l’innovazione tecnologica (aumento della produttività,
intensificazione del tempo di lavoro che non va pagato ad operai). Effetto innovazione: non ho
bisogno di alzare prezzi e salari (diminuisco il valore della fl)
prospettiva che vede Marx oltre alla proletarizzazione: con l’innovazione tecnologica il valore della forza-
lavoro diminuisce, diminuendo il valore di quelle merci che servono alla riproduzione di forza-lavoro –
forza-lavoro arriva alla sua mera riproduzione
sapere produttivo degli operai viene espropriato per creare macchine
macchine non hanno limiti biologici, possono lavorare h24/24
Lezione 29/11
Marx(isti) versus neo-Smith(iani)

Marx a Detroit Smith a Pechino


 Appiattimento mondo  Percorsi alternativi
 Capitalismo travolgerà civiltà asiatica (dispotismo orientale) con  Naturale (Oriente)
merci a basso costo  Innaturale (Europa)
 Lotta classe: caduta saggio di profitto e innovazione (produzione)  Concorrenza: caduta saggio di profitto
 Espansione senza fine (con crisi ricorrenti)  Stato stazionario (contraddizione sviluppo)
 Polarizzazione classi  Polarizzazione nazioni
 Stato: comitato d’affari della borghesia  Stato: governo del mercato

Oriente (sviluppo naturale): Agricoltura -> manifattura->commercio Europa: commercio estero (//
innaturale) -> manifattura->agricoltura.
Mentre Marx mette a tema l’espansione del capitale, nel Capitale e nei Grundrisse, cita a volte cosa succede
in Asia e in Africa con il capitalismo; Arrighi mette a tema la questione del colonialismo
Marx non si pone il problema di come lo stato possa intervenire per mitigare la polarizzazione di classe ma
lo Stato non ha nessun ruolo di intervento a favore dei proletari in quanto comitato di affari della borghesia,
stato è nel disegno del capitalismo – non farà altro che sostenere il processo di auto-espansione del capitale,
sostenendo borghesia e Capitale contro la classe dominante. Smith (secondo Arrighi) dovrebbe essere
considerato il teorico della mano invisibile del governo, non del mercato. Per Smith il governo ha il compito
di mettere in concorrenza i capitalisti affinché a livello nazionale ci siano merci a basso costo, con effetti
positivi per classi dominate che potranno acquistare merci a basso costo, interesse di classe dei capitalisti non
deve superare interesse nazionale.
Marx + Smith= percorso Europeo= eurocentrato, su commercio estero e superiorità militare,
appropriazione (???) un’integrazione economica a spese di popoli extraeuropei.
Marx (anche Schumpeter e distruzione creatrice)
Oriente vs. Occidente

Cina: concentrata su sviluppo scambi mercato interno Europa: esigenza controllo esclusivo sulle rotte Ovest-Est

Tendenza a pianificazione frontiere (mongoli a nord) Militarismo: rivalità tra Stati e competizione militare per
controllo delle risorse mondiali

Rivoluzione industriosa Rivoluzione industriale

Vantaggio tecnologico (relativo a produzioni pacifiche, Capitalismo: industria a servizio di potenza militare
potenza militare e navale)

Investimenti nelle periferie su rapporti di clientela e Spinta a colonialismo: estrazione, con qualsiasi mezzo, di
protezione risorse dalle periferie conquistate

Struttura produttiva della rivoluzione industriosa (lo fa prima il Giappone) è molto flessibile (infatti in anni
’90 esempio sarà toyotismo, che si basa su molta mano d’opera, specializzata). La Cina era talmente ricca
che non aveva bisogno di espandersi militarmente, la sua politica mirava all’espansione del mercato interno.
Il feudalesimo non è un fenomeno universale, è presente solo in Europa occidentale. Dopo la caduta
dell’Impero romano di Occidente l’eredità dell’impero è presa da Bisanzio. Mentre l’Europa occidentale si
chiude durante il medioevo, l’impero bizantino sviluppa commercio con oriente e impero arabo (che si era
espanso nel sud del Mediterraneo e anche in Sicilia e parte della Calabria). Arabi hanno conservato opere
latine in traduzione e sviluppato l’agronomia, ad esempio. Produzione zucchero: arabi, tecniche acquisite
durante la conquista. -> Crociare per aprire sbocco verso est
Dinastia Song: Sviluppo marina militare… Specializzazione di riso nel sud, dato che sovrappiù deve andare
anche verso nord, dunque avviene infrastrutturazione delle rive. Rendono le piccole navi cinesi funzionali
applicando la tecnologia alla navigazione interna
Dinastia Yuan Kublai Khan (diari di Colombo, Marco Polo)
Dinastia Ming (1368-1644):
Sviluppo commercio per non disperdere risorse nel controllo rotte commerciali Est-Ovest, Smith: modello
esemplare di percorso “naturale” verso la ricchezza
Zeng He va in esplorazione ma viene richiamato dall’imperatore per non disperdere risorse, non è viaggio
per la conquista (al contrario di viaggi di Colombo). Viaggi europei, conseguenze: Encomienda,
proletarizzazione degli indigeni come produttori; conquista inglese costa Est Nord America e 13 colonie,
tratta degli schiavi; estrazione di risorse in favore dell’Europa. Oro e argento estratti gratis dalle Americhe
non finivano in Europa ma in Oriente, che era più sviluppato dell’Europa.
Dinastia Quing (1644-???)
Fine ‘700 – primi ‘800: Secolo Olandese, VOC
Inghilterra era diventata monopolista del commercio di oppio; imperatore non vuole affermazione inglese a
concede solo l’apertura del porto di Canton, può essere aperto al commercio occidentale.
Guerre dell’oppio (1839-1842), accordo di Nanchino (ancora oggi accordo è considerato la grande
umiliazione; una potenza millenaria che non aveva mai fatto guerra a nessuno, in particolare all’occidente):
tutti i porti della Cina devono essere aperti; potenze straniere devono avere territorio concessi per costruire
infrastrutture per il commercio; concessione tariffe favorevoli alle merci inglesi e successivamente a quelle
occidentali; cessione isola di Hong Kong alla Gran Bretagna.
Le potenze europee avrebbero voluto spartirsi la Cina come fatto con l’Africa; US si erano opposti in quanto
avevano già fatto espansione coloniale interna e non sapevano come gestire una colonia come sarebbe stata
la Cina.
Rivolta dei boxer (1900-1901), classe dirigente non era riuscita a cacciare gli stranieri, rivolta dei boxer era
xenofoba e fu rasa al suolo grazie all’intervento straniero

 Conferenza di Ver(?) decisione di cedere possedimenti tedeschi al Giappone


 Movimento studenti – 4 maggio 1919
 La lunga marcia
 Invasione giapponese: 1937 – 10mln di morti, contro questa invasione c’è la creazione di: partito
nazionalista di Chiang Kai-shek (movimento urbano) e partito comunista di Mao (assorbe le rivolte nelle
campagne); per un primo momento i due movimenti sono alleati, ma il partito nazionalista aprirà alla
presenza straniera (USA sostengono partito nazionalista). Sarà il partito comunista a scacciare i
giapponesi; la lunga marcia. Chiang Kai-shek scappa a Taiwan, in quanto il PC stava diventando più
forte, e dichiara che Taiwan è la Repubblica Cinese; Taiwan ha sostegno di USA. Il Partito comunista
proclama la Repubblica Popolare Cinese.
La grande divergenza (1800)

 Fino a 1800: asimmetria a favore della Cina, che l’Europa inizia a colmare da “scoperta” America e
colonizzazione;
 Da 1800: Cina “in trappola di equilibrio di alto livello”, che si trasforma in vantaggio per aziende
europee (1842: “guerra dell’oppio”);
 Economia orientale (e Cina) disarticolata e incorporata nell’economia-mondo in posizione
subordinata MA aziende occidentali dipendono da intermediazione locale (‘diaspora cinese
capitalistica commerciale’) come intermediaria fra Cina e mondo esterno;
 Guerre sino-giapponesi (1849-1895; 1947-1945) e colonizzazione Cina;
 Movimento di liberazione nazionale e nascita della Repubblica Popolare Cinese (1949) sotto la guida
di Mao Zedong.
Cina come stato moderno
 Il partito punta sugli strati subalterni rurali: modernizzazione maoista perseguita con miglioramento
condizioni di vita e istruzione dei contadini (unica realtà a fare ciò);
 Versione maoista del marxismo-leninismo (dalle masse alle masse; proteste non vanno represse nel
sangue, esempio: rivoluzione culturale) con richiami alla cultura cinese (la classe superiore governa
per conto dei governati) – ibridazione del marxismo con la cultura millenaria cinese secondo cui i
governanti governano per i sudditi e non sui sudditi;
 Deng Xiaoping: socialismo con caratteristiche cinesi;
 Non avviene modernizzazione alla europea.
Rivoluzione industriosa: vedi Terza Italia
Lezione 30/11
Le riforme (1978-1983)
 Introduzione “Sistema di responsabilità familiare” (Household Responsibility System) (1978):
controllo del surplus agricolo
 Alle famiglie contadine viene concesso di produrre beni non agricoli e ricerca autonoma di mercati
(non espropriazione mezzi di produzione e sussistenza)
 Aumento prezzi beni agricoli
 Aumento produzione agricola e miglioramento vita rurale
Imprese di municipalità e di villaggio (1984)
 Rivitalizzano rivoluzione industriosa (produzione su piccola scala, labour intensive) versus
rivoluzione industriale
 Surplus attività agricole riallocato verso attività industriali (industria leggera) ad alta intensità di
lavoro; obbligate a reinvestire in modernizzazione ed espansione produzione, costruzione di
infrastrutture agricole, servizi tecnologici, assistenza pubblica
 Decentramento fiscale (primi anni ’80): potere decisionale dei governi locali su avanzi fiscali +
funzionari locali valutati su performance economiche, da cui forti incentivi a sviluppo locale e
sostegno alle imprese di municipalità e villaggio (più della metà del surplus dev’essere orientato a
investimenti sul territorio locale)
 Nel 2000: circa 20 mln di ICV, impiegavano 125,37 milioni di lavoratori
Età d’oro cinese
 Orientate al mercato, autonomia gestionale (non è lo Stato a dire come e su cosa investire),
flessibilità, labour intensive (forza lavoro a basso costo)
 Diversificazione: edilizia, commercio, ristorazione, trasporti e servizi
 Trasformate in proprietà private o società corporative, ma rimaste radicate nelle comunità rurali dove
avviene reinvestimento dei profitti in circuiti locali (scuole, cliniche e altre forme di consumo
collettivo
risultati in occidente: boom negozi cinesi, visti come minaccia
Deng Xiaoping:
Apertura agli investimenti esteri, primariamente Deng Xiaoping era stato messo da parte perché l’idea era
quella che la Cina dovesse svilupparsi solo internamente senza aprire all’estero
Secondo Smith i capitalisti devono competere per abbassare i prezzi delle merci a favore del proprio Stato e
per innovare, una grande mano l’ha avuta la diaspora cinese (che aveva fatto da intermediaria con europei;
Hong Kong, Taiwan) che ha investito in Cina. La struttura che si è creata in tutto Oriente è quella
dell’impresa flessibile. La Cina ha infrastrutturato tutte le aree industriali, investito in istruzione, investito
massicciamente nei settori di punta, diversificando
Zongguan Cun: la Silicon Valley cinese, interventi diretti governativi per favorire la collaborazione tra
università, imprese e banche di Stato nello sviluppo delle imprese innovative. Delta del fiume Yangze:
produzioni ad alta intensità di capitale, automobili, semi-conduttori, telefoni cellulari, computer. Delta del
Fiume delle Perle: manifattura ad alta intensità di lavoro, produzione di componenti e loro assemblaggio.
Nuova via della seta: infrastrutturazione, investimenti provenienti da più parti.
Da Washington a Beijing
 Teoria dell’ascesa pacifica (peaceful rise)
 Beijing consensus: nessuna condizionalità
 Community of common destiny (l’idea che siamo in un mondo unico, siamo tutti parte di un tutto,
bisogno di multipolarismo, rispetto reciproco)
 Ruolo della Cina nel riorientare surplus verso Sud ed emancipazione da potere del Nord
 Nuova Bandung?
 Beijing declaration – Toward an Even Stronger China-Africa Community with a shared Future,
September 2018
Il sogno cinese
Globalizzazione: polarizzazione spaziale ricchezza/povertà
Nord globale e USA
crisi di sovraccumulazione (’60-’70)
risposta (anni ’80): competizione aggressiva su mercato capitali e corsa ad armamenti: crollo URSS e
turbolenza globale
progetto nuovo secolo americano (tentativo di primo stato globale ricorrendo alla forza) e suo fallimento in
Iraq
Sud globale e Cina
non legittimazione politica per la riproduzione della posizione dominante del nord globale
rafforzamento sociale ed economico del sud globale
ascesa cinese: surplus verso Sud globale
Mondo policentrico
transizione egemonica attuale: catene di merci
dislocazione interstiziale e anomalia

 natura interstiziale: il processo è aperto (dipendenza reciproca)


 radicamento geostorico: il percorso di sviluppo non può essere replicato in altre regioni mondiali
 autonomia catene merci e indebolimento capacità regolativa dello Stato
 scissione anomala: nessuno Stato traghetta dal caos sistemico
gli attori economici sono diventati così grandi da essere autonomi, non sono controllabili da alcuno Stato
Sistema-mondo di Wallerstein, per Gunder Frank c’è un sistemamondo che esiste sin dall’età del bronzo e
tutti sono dentro di esso, non c’è un sistema-mondo capitalistico che è stato capace di dominare il mondo ma
un sistemamondo. L’implicazione è che tutti abbiamo avuto la stessa storia e veniamo tutti da quella stessa
storia che è la storia dell’umanità, non di un occidente più avanzato che sarebbe stato capace per la sua
superiorità di conquistare il mondo ma un’Europa che è stata prodotta da quel sistema: è il sistema che ha
prodotto l’Europa (il suo dominio) e non il contrario.
Il furto della storia, Goody
Lezione 5/12
Transizione dal feudalesimo al capitalismo: per Gunder Frank, Marx e Weber non sono in contrapposizione,
studiano la stessa questione. La scienza sociale occidentale ha un principio di eurocentrismo, la scuola della
dipendenza idem (autocritica). Tutto il dibattito politico in America latina era “come arrivare al
socialismo?”, secondo il marxismo non si poteva arrivare al socialismo senza sviluppare forze produttive
capitalistiche. La conquista dell’America latina da parte degli spagnoli ha introdotto il feudalesimo o il
capitalismo? Alcuni sostenevano il feudalesimo, altri il capitalismo in quanto durante la conquista in Europa
avveniva già la transizione.
Gunder Frank si confronta con gli studi postcoloniali e secondo lui questi non fanno altro che rovesciare la
logica ma non superano in fondo l’eurocentrismo e dal momento che si sviluppano contro di esso sono di
parte, è per lui necessario costruire una teoria che tenga insieme il Mondo; prospetta l’idea che la storia è
quella di tutti. Re-Orient: doppia valenza, riorientare verso l’Asia e riorientare la teoria sociale contro
l’eurocentrismo. La proposta di Gunder Frank è che esiste un singolo sistemamondo (senza trattino, al
contrario di sistema-mondo); l’umanità è nello stesso sistema dall’età del bronzo, per dimostrare ciò attinge
dai cicli di (?) i cicli sono di 500 anni: 250 di ascesa e 250 di discesa; la fase di espansione inizia sempre in
oriente. Il sistema ha proprie leggi di movimento, affermare ciò implica che è il sistema a dare ruolo di
centralità o marginalità a un posto; ad esempio, l’Europa è centrale solo nell’800. Il sistema è fatto di
tantissimi reticoli commerciali che connettevano tutti i continenti sin dall’antichità globalismo: il Mondo è
stato sempre globale, globalizzazione ha intensificato i rapporti. Nel corso della storia l’Europa non è mai
riuscita ad avere centralità in questi reticoli, l’Asia l’ha sempre avuta, solo nell’800 l’Europa, per un periodo
molto breve, è riuscita ad essere centrale nel mondo, si è posizionata al centro di due triangoli: quello con
Cina e India – reticolo che non è stato costruito dall’Europa – e quello con “Nuovo Mondo” e Africa; non è
l’Europa ad aver prodotto la sua centralità (nessuna eccezionalità di Europa) ma il sistema. Da qui l’idea
della storia orizzontale: partire dalle connessioni di un’area per comprendere perché un certo fenomeno
scoppia lì, il sistema crea disuguaglianze, le disuguaglianze stanno nel rapporto di appropriazione del
surplus, sono rapporti di classe tra chi domina e chi è dominato. Come si può rompere l’ineguaglianza
prodotta dal sistema? Con i movimenti sociali, movimenti non hanno razionalità del sistema; movimenti non
vogliono vincere: si va in un movimento perché si crede di dover essere lì, dire no alla logica del sistema.
In America Latina ci sono manufatti dell’Impero Romano, abbiamo tracce in mitologia scandinava,
(Ecuador) la matrice coloniale del potere: dalla Conquista alla Repubblica.
 L’hacienda come figura di potere economico e politico
 Le piantagioni e l’economia di esportazione
 Le lotte contadine per la terra
 Le riforme agrarie e la modernizzazione dell’hacienda (L’hacienda continua a esistere fino agli anni
’50)
Gli anni ’80: l’organizzazione del movimento indigeno
 La crisi e l’aggiustamento strutturale
 La conflittualità sociale
 Nascita della CONAIE: le prime proposte di plurinazionalità (l’idea secondo cui l’Ecuador è il Paese
più diverso culturalmente al mondo, necessità di riconoscere il diritto di tante nazioni in
costituzione)
 Garabombo l’invisibile (indigeno che protesta e non lo ascolta nessuno, diventa visibile quando
inizia a combattere l’ordine costituito)
Anni ’90: Levantamiento dell’Inti Raimy: gli indios esistono
Levantamientos degli anni Novanta
 1992: i “500 anni di resistenza indigena”
 I levantamientos contro il progetto neoliberista: la destituzione dei presidenti
 L’alleanza dei movimenti sociali
 Il levantamiento del 2001: nada solo para los indios
Costituzione del 2008, buen vivir o sumak kawsay
 Il recupero dell’economia alla vita;
 un nuovo patto sociale uomo/natura;
 il sumak kawsay come alterità teorica.
Acqua considerata specificatamente diritto umano; si riconosce il diritto alla sicurezza alimentare e si
promuove la sovranità alimentare; l’economia deve servire per la vita dei cittadini e non per il profitto;
richiamo all’economia solidale in Costituzione; la natura non dev’essere oggetto di appropriazione di risorse.
La natura come soggetto di diritto: el derecho de un río a fluir; a una madre no se la vende; le implicazioni
politiche; titolarità e tutela. (Pachamama)
La plurinazionalità que (la diversidad) sea sobre todo celebrada
 Plurinazionalità come decostruzione della cittadinanza
 La plurinazionalità come figura dell’alterità
 L’interculturalità come figura dell’incontro
Lettura epistemica di un’alterità che non trova spazio in un pensiero eurocentrico dominante.
Multiculturalità: nessuna riflessione su come le culture si incontrino, interculturalità fa questa riflessione.
Conclusioni: chiusura del cerchio?
 La conquista e gli indios come lato ‘oscurato’ della modernità
 Gli indios come soggetto che parla alla Storia: disoccultamento degli idola della modernità
 Lo scarto della storia: oltre la modernità?
Indios non come vittime della modernità ma come attori che si rivolgono alla Storia. Si può non solo mettere
in discussione la modernità ma si può superarla.
Agenda 2030
Monoculture e biodiversità, semi transgenici, esempio: soia ha avuto impennata di produttività ma si
appiattisce nel tempo,
punto 13: cambiamento climatico (…) 17: partnership per gli obiettivi
breve excursus dallo stato al mercato
 progetto sviluppo: colmare il divario (crescita economica, industrializzazione, trasferimento
tecnologico) mediante progetti su larga scala (agricoltura, industria, energia, trasporto). Primo
bilancio (anni ’70): problema distribuzione
 nascita asp
svolta nell’aiuto allo sviluppo
 ASP: condizionalità per aiuto multi-bilaterale, focus su investimento privato
 Nuovi colori dello sviluppo: umano, partecipativo, democratizzazione, diritti umani, sviluppo
sostenibile
Agenda 2030: universalizzare il neoliberismo
 Partnership globale e appello al consenso: cooperazione ‘win win’
 Ciascun Stato ha la responsabilità del proprio sviluppo sociale: le risorse nazionali sono generate
innanzitutto dalla crescita economica
 Motori principali della produttività: attività imprenditoriale privata, investimenti e innovazione
 Motore crescita economica inclusiva e lavoro: commercio internazionale basato sulle regole del
WTO
Green bond

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