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riassunto
Nel corso del Medioevo la cultura europea era fortemente influenzata da una visione
religiosa del mondo. A partire dal Trecento però si fanno strada anche idee,
aspirazioni e valori nuovi. Comincia a prendere forma una cultura laica che si rivolge
soprattutto all’uomo terreno.
Il nuovo movimento culturale nasce in Italia e, solo in seguito, anche in tutta Europa.
Questa fase iniziale si chiamerà Umanesimo, Fu un fenomeno limitato a un ristretto
numero di persone colte. Coloro che ne facevano parte avevano ben chiaro di star
vivendo un'epoca nuova, diversa da quella medievale e sentivano quasi di essere
rinati a nuova vita. Per questo quest'epoca fu indicata con la parola Rinascimento.
La prima novità è l’amore per lo studio dei classici. Gli studiosi della cultura classica,
gli umanisti, sono uomini colti, sanno parlare e scrivere correttamente in latino.
Conoscono anche la cultura greca, che in occidente si diffonde dopo il 1453, con
l’arrivo di molti letterati greci fuggiti da Costantinopoli. Gli studiosi riconoscono, negli
scrittori classici greci e latini, maestri di vita e di pensiero. Il principale obiettivo degli
umanisti è far rivivere la civiltà classica.
L’amore per la cultura non è del tutto nuovo. Si era manifestato tra l’VIII e il IX
secolo, al tempo di Carlo Magno. Ma soprattutto nell’età dell’Umanesimo che tanti
letterati e studiosi, prima italiani e poi europei, cominciano a rileggere e interpretare i
testi degli scrittori antichi. Rovistano monasteri e biblioteche dove scoprono opere
considerate perdute, cercano di costruire il testo originale, correggono gli errori e
salvano dalla dimenticanza capolavori che sarebbero scomparsi per sempre.
La diffusione della cultura è favorita da due importanti innovazioni. La prima è il
rapido affermarsi dell’uso della carta come materiale di scrittura. La seconda, la più
importante, è quella della stampa a caratteri mobili, attribuita al tedesco Johannes
Gutenberg. Nel Medioevo i testi erano scritti a mano, per questo ogni libro era un
oggetto di lusso. Ma nel Quattrocento grazie a questa invenzione, si cominciarono a
produrre più libri. Il primo libro realizzato fu nel 1455 ed era la Bibbia.
Nel Medioevo pittura, scultura e architettura erano considerate arti meccaniche, che
si potevano imparare in una bottega. Nel Quattrocento non vennero più riconosciute
come tali e iniziarono a essere insegnate anche nelle università. Gli artisti
cominciano a firmare le proprie opere, ora sono contesi tra le maggiori corti italiane e
europee e tenuti in grande considerazione.
I dipinti di soggetti religiosi sono molto frequenti, ma la pittura comincia di nuovo a
rappresentare anche l’uomo e la natura e al posto degli sfondi in oro si dipingono
vasti paesaggi naturalistici.
L’amore per la cultura classica si dimostra anche nelle opere, un esempio è la
Primavera di Sandro Botticelli, in cui sono rappresentati i personaggi della tradizione
romana.
Si diffonde la moda del ritratto, i nobili posano con le loro famiglie, o da soli,
sfoggiando i segni del potere, della ricchezza, del coraggio, della pietà religiosa e
dell’amore per la cultura.
In Italia i pittori studiando le proporzioni del corpo umano, usando delle persone reali
come modelli. La giusta proporzione è per loro la base stessa della bellezza. La
grande scoperta sono però le regole della prospettiva che permettono di
rappresentare la realtà così come appare ai nostri occhi.
In quest’epoca all’artista si chiede di essere esperto in molti campi e di unire
creatività e scienza.
Il fiorentino Filippo Brunelleschi, l'ideatore della grande cupola di Santa Maria del
Fiore a Firenze, era orefice, scultore e architetto, si devono a lui i primi calcoli
geometrici sulla prospettiva. Pittore, scultore, architetto e poeta è Michelangelo
Buonarroti che ha scolpito famosissime sculture come La Pietà, Il Mosè, il Davide gli
affreschi che decorano la Cappella Sistina. Anche Leonardo Da Vinci è artista,
scienziato, pittore, scultore, architetto, inventore, costruttore e musico.
In questo periodo rinasce l’interesse per la natura e viene ripresa la tradizione degli
erbari medievali.
Agli inizi del Cinquecento la Chiesa autorizza gli studi sui cadaveri e la loro
dissezione. Nasce l’anatomia come disciplina scientifica, che si occupa di studiare le
parti del corpo.
Lo studio di questa disciplina diventa fondamentale anche per lo sviluppo della
scienza medica. Nel 1543 il medico fiammingo Andrea Vesalio, pubblica le scoperte
fatte da lui.
Ma è soprattutto in campo astronomico che il Rinascimento conobbe una vera
rivoluzione. Gli studiosi antichi e medievali credevano che fosse il Sole che girava
intorno alla Terra, questa teoria, sostenuta dall’ astronomo egiziano Tolomeo e dalla
Bibbia, venne chiamata tolemaica o geocentrica. Nel 1543 lo scienziato Niccolò
Copernico presenta la nuova teoria, detta copernicana o eliocentrica, secondo cui è
la Terra a girare intorno al Sole.
Questa scoperta permise anche di correggere il calendario giuliano, di Giulio
Cesare. Secondo questo calendario l’anno durava 365, 366 negli anni bisestili. In
realtà l’anno solare è più breve di 11 minuti e 9 secondi, l’errore era piccolo ma col
tempo porto una differenza di 10 giorni fra il calendario e le stagioni. Per risolvere,
nel 1582 papa Gregorio XIII promosse una riforma del calendario giuliano, furono
soppressi 10 giorni di quell’anno.
Per calcolare il trascorrere del tempo i contadini si regolavano con il Sole, con le
campane del monastero o della chiesa, con le stagioni e con le feste.
Ma dalla fine del Trecento le maggiori città europee avevano iniziato a installare
orologi meccanici, che però costavano molto e si guastavano molto facilmente.
Le città medievali erano protette da cinta murarie alte quanto bastava. Ma con
l’invenzione delle armi da fuoco erano diventate praticamente inutile e vennero
sostituite con basse e forti torri, molto allargati alla base.
L’interno delle città italiane cambia, scompaiono le cupe torri, le strette case
addossate le une alle altre, portici di legno. E al loro posto vengono costruiti palazzi
signorili dalle forme eleganti e armoniose. Gli architetti progettano la “città ideale”,
questi progetti non vennero mai realizzati.
Nei loro palazzi i principi si concedevano tutte le comodità possibili, il lusso era
d’obbligo perché i principi dovevano dar mostra di tutta la loro ricchezza.
Nei propri palazzi i principi erano circondati da un’immensa corte. Da gran
mecenate, ospitava nella sua casa artisti e letterati che lo ricompensavano
esaltandolo nelle opere, gli umanisti lo consigliavano e collaboravano con lui e infine
c’era anche l’astrologo che era addetto agli oroscopi e a consultare gli astri.
I cortigiani erano tenuti a rispettare alcune regole che, nel Cinquecento, vennero
scritte da Baldesar Castiglione e da monsignor Giovanni della Casa.
In Età rinascimentale anche le donne possono studiare e diventare poetesse,
musiciste e pittrici. Una famosa mecenate dell’epoca è Isabella d’Este.
Tuttavia le donne che possono studiare sono poche, solo quelle di famiglia
benestante. Ma rimane comunque l’idea che troppe conoscenze per le donne
sarebbero state dannose.
Nel Rinascimento nessuna ragazza può sposarsi senza dote, per procurarsela,
bambine di 6-8 anni vengono mandate a lavorare. Della dote la figlia non può
disporre, mentre il marito, a cui viene passata, può usarla come vuole.
Una volta sposate il compito principale delle donne è fare figli, la mortalità infantile è
ancora frequente e bisogna fare molti figli sperando che almeno uno sopravvivesse.
I bambini considerati "illegittimi", cioè nati da una coppia non sposata, venivano
abbandonati nelle strade. Nel 1445 a Firenze il numero di questi bambini divenne
così alto che fu creato l’Istituto degli Innocenti.
Si intensifica la caccia alle streghe e in questo periodo vennero accusate non meno
di 100 000 donne di cui la maggior parte condannate a morte. Queste donne erano
accusate di stringere patti col diavolo, di celebrare i sabba, di volare su delle scope e
di succhiare il sangue dei bambini. Durante i processi si faceva spesso ricorso alla
tortura e, per sfuggire al dolore, molte confessavano colpe mai commesse.
Linea del tempo
1377 Nasce Filippo Brunelleschi, l'ideatore della cupola di Santa Maria del Fiore
1400 Nasce Johannes Gutenberg, l’inventore della stampa a caratteri mobili
1445 A Firenze viene aperto l’Istituto degli Innocenti
1445 Nasce Filippo Brunelleschi, il pittore di La Primavera
1452 Nasce Leonardo Da Vinci, il disegnatore dell’Uomo di Vitruvio
1453 Si diffonde la cultura greca
1455 Pubblicazione del primo libro stampato, la Bibbia
1468 Muore Johannes Gutenberg
1475 Nasce Michelangelo Buonarroti, lo scultore di sculture come la Pietà, il Mosè, il
David
1473 Nasce Niccolò Copernico, l’ideatore della teoria eliocentrica
1480 Sandro Botticelli dipinge La Primavera
1490 Leonardo da Vinci disegna l’Uomo di Vitruvio
1498 Michelangelo Buonarroti scolpisce la Pietà
1503 Leonardo Da Vinci dipinge La Gioconda
1510 Muore Filippo Brunelleschi
1519 Muore Leonardo da Vinci
1543 Andrea Vesalio pubblica le sue scoperte sull’anatomia
1543 Niccolò Copernico presenta la teoria eliocentrica
1543 Muore Niccolò Copernico
1564 Muore Michelangelo Buonarroti
1582 Papa Gregorio XIII riforma il calendario giuliano