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Corso di primo livello per i Volontari di Protezione Civile

Argomenti:
Lettura delle carte e metodologie di orientamento sul territorio

Relatore: Dott. Geol. Mendicelli Amerigo Casole Bruzio 26/11/2011


Corso di primo livello per i Volontari di Protezione Civile

INTRODUZIONE

Molte volte capita di trovarsi in situazioni e in condizioni nelle


quali risulta difficile conoscere la propria posizione rispetto ad
una mappa. Come si fa in tali casi a trovare "la giusta strada"?
Esistono vari tipi di carte che possono darci informazioni vitali ma
se male interpretate possono indurci a commettere gravi errori.
Attraverso questa lezione cercheremo di imparare ad
interpretare ed usare correttamente le carte topografiche.
Ovviamente in una lezione non si può dare che una piccola
"infarinatura" su quello che c'è da dire in merito, e per usare
questi strumenti adeguatamente bisognerebbe fare delle lezioni
sul campo.
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Sapersi orientare vuol dire:


a) muoversi con sicurezza su di un terreno poco noto o del tutto
nuovo
b) conoscere in ogni istante la propria posizione
c) essere in grado di individuare il percorso migliore per
raggiungere una meta prestabilita.

Per raggiungere questi obiettivi è necessario:


a) saper leggere una carta topografica
b) conoscere alcune tecniche di base
c) conoscere l'uso della bussola
d) acquisire esperienza sul campo
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LA CARTA TOPOGRAFICA
La definizione di carta topografica si può sintetizzare con queste parole: è una
rappresentazione grafica approssimata, ridotta e simbolica, di una parte della
superficie terrestre su un piano, ovvero su un foglio di carta.
Analizziamo alcune di queste parole.
Approssimata : non è possibile rappresentare fedelmente su di un foglio
(superficie a 2 dimensioni) una realtà a 3 dimensioni. Si pensi ad un pallone, se
tentiamo di schiacciarlo su di un piano non sarà possibile rappresentare
fedelmente l'intera superficie.
Ridotta : è ovviamente impensabile avere delle carte topografiche con le stesse
dimensioni presenti nella realtà, per ovviare a tale problema si procede ad una
riduzione in scala della realtà.
Simbolica : su una carta i vari particolari presenti nella realtà vengono
rappresentati con simboli, colori e testi.
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Classificazione delle carte


Le carte si possono classificare in base ai fenomeni rappresentati e/o secondo la
porzione di territorio rappresentata, ed esempio:
Carte fisiche : sono rappresentati i rilievi, le coste, i fiumi, i laghi, le pianure,
Carte politiche : sono rappresentati gli stati, i confini amministrativi, le città, le strade, le
ferrovie, ecc.
Carte stradali : sono rappresentate con particolare cura e dovizia di informazioni le reti
stradali presenti sul territorio.
Carte orografiche : sono rappresentati i monti.
Carte idrografiche : sono rappresentati i fiumi, i laghi, i mari.
Carte meteorologiche : sono rappresentati i fenomeni atmosferici, le temperature, i
venti, le piogge, ecc.
Carte tematiche (in generale): sono rappresentati fenomeni specifici, ad esempio la
densità di popolazione o la distribuzione delle produzioni agricole od industriali.
Per i nostri scopi ci avvaliamo generalmente di carte fisico-politiche contenenti quindi sia
la conformazione del terreno che le costruzioni dell'uomo nonché i confini
amministrativi.
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Le carte si possono suddividere a loro volta anche secondo la porzione di


territorio rappresentato ovvero della scala.
Planisferi : rappresentano l'intero pianeta
Carte geografiche propriamente dette : rappresentano porzioni del pianeta o
continenti
Carte corografiche : rappresentano regioni del territorio, ad esempio la
Calabria. La parola corografica significa appunto "disegno di una regione“
Carte topografiche : rappresentano parti di province o comuni.
Mappe o piante : rappresentano piccole porzioni di territorio urbano con vie,
edifici, terreni e sono molto dettagliate.
Ovviamente il dettaglio sarà man mano crescente andando da un planisfero ad
una mappa.
La differenza dei dettagli rappresentati è dipendente dalla scala.
Tutte le carte devono riportare sia la scala numerica che quella grafica.
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LA SCALA
• La scala è la prima entità da prendere in considerazione quando si legge una
carta, maggiore sarà la scala maggiore saranno i dettagli presenti.
• La scala è il rapporto fra la distanza misurabile sulla carta (sempre =1) e la
distanza reale sul territorio.

Facciamo l'esempio di una scala 1:25000: una certa distanza misurata sulla
carta corrisponderà ad una distanza reale pari a 25000 volte quella sulla carta.
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Sotto sono riportati esempi di scala grafica e numerica


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Altimetria
Esistono vari modi per rappresentare un rilievo: sistema più utilizzato è quello
delle curve di livello o isoipse.
L’isoipsa è una linea lungo dei punti aventi uguale quota, cioè è la linea ideale
che unisce tutti i punti del terreno aventi la stessa altezza rispetto al livello del
mare.
Per ogni tipo di carta la distanza verticale (dislivello) tra due isoipse è sempre
uguale ed è detta equidistanza.
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Le curve di livello riportate sulle carte sono di tre specie:


- Direttrici, tratto continuo e marcato con l'indicazione della quota
- Intermedie, segnate a tratto continuo e sottile;
- Ausiliarie, segnate a tratteggio e utilizzate per descrivere zone a
scarsa pendenza
Per la rappresentazione in scala 1:25.000 abbiamo
Direttrici = ogni 100 metri di dislivello (generalmente di colore marrone)
Intermedie = ogni 25 metri di dislivello (generalmente di colore nero)
Ausiliarie = ogni 5 metri di dislivello (generalmente di colore blu)
Per la rappresentazione in scala 1:10.000 abbiamo
Direttrici = ogni 50 metri di dislivello
Intermedie = ogni 10 metri di dislivello
Ausiliarie = ogni 2 metri di dislivello
Generalmente le linee INTERMEDIE corrispondono ad 1/1000 del
valore della scala della carta
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Abbinate alle curve di livello si riportano sulle carte anche dei punti caratteristici
definiti “PUNTI QUOTATI”.
Il loro numero e la distribuzione è generalmente ricollegata alla scala della carta
utilizzata; il loro utilizzo è importante in quanto rappresentano punti fissi di
quota certa.
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Quanto più le curve di livello sono ravvicinate tra di loro, tanto più il pendio è
ripido e viceversa, quanto più sono distanziate, tanto più il pendio è dolce.
La distanza orizzontale tra due punti sul terreno si ottiene misurando con un
decimetro la distanza tra i punti corrispondenti sulla carta e riportandola sulla
scala grafica per leggerne direttamente il valore.
Attenzione, quando tra i due punti considerati vi è una differenza di livello
(quota), la distanza reale è ovviamente maggiore.
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In sintesi, per esempio:


-più le curve sono vicine, più il pendio è ripido
-( ); più le curve sono distanziate, più il
pendio è dolce ( )
-quando le curve sono parallele, il pendio è
uniforme;

- le curve a V con il vertice verso il monte


indicano una valle, un impluvio;

- le curve a V con il vertice verso il valle


indicano un displuvio, un costone.
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Cima : è rappresentata da una serie di curve di livello


concentriche le cui quote crescono progressivamente
verso l’interno

Depressione, conca : è rappresentata da una serie di


curve di livello concentriche le cui quote decrescono
progressivamente verso l’interno

All'inizio le curve di livello sembreranno un po' complicate, ma se fai pratica, utilizzando la


carta topografica in attività all'aperto, ben presto imparerai a distinguere su di essa i monti,
le valli, le colline e tutti gli altri particolari.
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Le coordinate geografiche
Le coordinate geografiche servono ad identificare univocamente la
posizione di un punto sulla superficie terrestre.
Immaginiamo la terra come una sfera, che gira su se stessa, attorno ad
un asse passante dai due poli.
Se ora tagliamo questa sfera con un piano perpendicolare all’asse e
passante per il suo centro determiniamo sulla superficie una
circonferenza che risulta essere equidistante dai poli : questa linea è
chiamata “EQUATORE” o “Parallelo Fondamentale”.
Analogamente se tagliamo la sfera con un piano passante per l’asse di
rotazione otteniamo una linea sulla superficie terrestre perpendicolare
al parallelo: questa linea è chiamata “MERIDIANO” ed in particolare
quello passante da Greenwich (presso Londra) viene indicato come il
“Meridiano Fondamentale”.
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Immaginiamo ora di suddividere la terra (sfera), con una serie infinita di piani
PARALLELI all’Equatore e perpendicolari (MERIDIANI) all’asse di rotazione.
Per i PARALLELI, convenzionalmente, partendo da quello fondamentale ovvero
dall’Equatore e risalendo di 1° verso i poli otteniamo 180 PARAL LELI di cui: 90
nell’emisfero Nord e 90 in quello Sud).
Analogamente per i MERIDIANI, convenzionalmente, partendo da quello
fondamentale ovvero quello passante da Greenwich e spostandoci di 1°,
otteniamo 360 MERIDIANI di cui: 180 verso Est e 180 verso Ovest.
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Pertanto la posizione assoluta o astronomica di un qualsiasi punto della superficie


della terra viene definita completamente mediante tre coordinate geografiche: la
latitudine, la longitudine e l'altitudine.
La latitudine di un punto è la misura, in gradi e frazioni di grado, dell'angolo al
centro corrispondente all'arco di meridiano che separa quel punto dall'equatore.
La latitudine può essere Nord o Sud (0°- 90°Sud o Nord)
La longitudine di un punto è la misura, in gradi e frazioni di grado, dell'angolo al
centro corrispondente all'arco di parallelo che separa quel punto dal meridiano di
Greenwich. La longitudine può essere Est o Ovest (0° - 180° Est o Ovest)
L'altitudine di un punto è la distanza intercorrente, lungo la perpendicolare, tra la
sua posizione e il livello medio del mare, considerato per convenzione pari a 0.
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Sistemi di coordinate

Il problema di rappresentare la terra da superficie sferica a una


superficie piana, alterando il meno possibile la sua forma ed i rapporti
delle distanze e delle aree reali con quelle della carta, è stata risolta
facendo ricorso a delle proiezioni geografiche.
Tra tutti i tipi di proiezioni esistenti quella detta “Proiezione conforme di
Gauss”, che ha successivamente assunto il nome di SISTEMA
CARTOGRAFICO UTM (Universal Transverse Mercator), è quella
utilizzata come base della cartografia dei principali stati del mondo.
l’Italia rimane ricompresa tra i fusi (meridiani di ampiezza 6°) 32 e 33 e
tra le fasce (paralleli di ampiezza 8°) S e T.
Pertanto l’intero territorio italiano i racchiuso in 4 zone e cioè la 32T, 33T,
32S e 33S . A loro volta i fusi sono stati suddivisi in quadrati da 100 km
di lato e contrassegnati da una coppia di lettere in stampatello.
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La carta topografica d’Italia

Pubblicata dall’Istituto Geografico Militare IGM


la carta topografica d’Italia si compone di
FOGLI (in scala 1:100.000) che a loro volta
sono suddivi-si in 4 parti (QUADRANTI in scala
1:50.000) che a loro volta sono ulteriormente
divisi in 4 parti (TAVOLETTE in scala
1:25.000).
I Fogli sono identificati con dei numeri (1÷285),
i Quadranti con numeri romani (I÷IV)
procedendo in senso orario dal quello in alto a
destra e le Tavolette in funzione della posizione
occupata secondo i punti cardinali (NE-SE-SO-
NO). Es: il capoluogo del comune di
La Tavoletta viene ulteriormente suddivisa in Casole Bruzio si trova nel Foglio
SEZIONI (indicate con lettere A-B-C-D) in scala n° 236, Quadrante I, Tavoletta
1:10.000. NE, Sezione C, denominazione
Ogni carta è inoltre contrassegnata da un carta PEDACE
nome corrispondente all’oggetto geografico più
importante che vi è rappresentato (per es.
Spezzano della Sila).
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Legenda
Ogni carta è accompagnata da una dettagliata legenda nella quale vengono
descritti tutti i simboli che compaiono all'interno della stessa.
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Principi di orientamento
L'orientamento è l'insieme delle tecniche che permettono di riconoscere la
propria posizione relativa all'interno di un terreno non noto, in genere
individuando la direzione del Nord. Letteralmente il termine significa volgersi
verso l'Oriente. L'orientamento e un punto geografico: nord-ovest-sud-est.
Ci si può orientare in diversi modi a seconda delle condizioni:

a) Osservando il moto del sole ( condizioni diurne)


b) Osservazione diretta del terreno e dei suoi particolari.
c) Osservando la volta celeste (condizioni notturne)
d) Impiego della bussola o GPS

Come è noto nel nostro emisfero il sole sorge ad EST, raggiunge la sua
massima altezza a mezzogiorno (SUD) e tramonta ad OVEST.
Si noti che questa è una stima in quanto sappiamo che solo due volte l’anno
si ha che il sole sorge perfettamente nel punto cardinale EST ( equinozio di
primavera ed equinozio d’autunno) mentre negli altri periodi dell’anno l’alba
è leggermente “sfalsata” rispetto al punto cardinale EST.
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L’orientamento può essere fatto, senza


l’utilizzo di particolari strumentazioni ma
osservando gli elementi naturali che ci
circondano.
Nel caso specifico possiamo dare alcune
indicazioni utili affinché sia più facile
determinare i quattro punti cardinali.
a) I massi e la corteccia degli alberi
orientati verso Nord sono ricoperti da
muschio
b) Se si notano i fusti di alberi tagliati si
osserva come gli anelli di crescita degli
alberi non siano perfettamente circolari
ma tendono ad allungarsi verso SUD
c) Il fogliame è più sviluppato nella parte
SUD dell’albero
d) La neve si scioglie più velocemente
nei tratti esposti a sud
e) A sud il pietrame è più pulito ed
asciutto
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Uno dei metodi più utilizzati per


orientarsi di notte è con il “metodo della
stella polare”.
Si può affermare che la stella polare
indica il nord con un errore prossimo a
1° ed è per questo che è sempre stata
alla base della navigazione quando non
era ancora noto l’utilizzo della bussola.
Per determinare la posizione del NORD
bisogna anzitutto determinare qual è la
stella polare. Per individuarla bisogna:
1) individuare la costellazione dell’ “Orsa
Maggiore” o Grande Carro
2) riconosciuto il grande carro sarà
sufficiente allungare di cinque volte la
sponda del grande carro (congiungente
tra le stelle Dubhe Merak).
Si individuerà così la stella polare.
La Verticale sull’orizzonte della stella
polare interseca la terra in un punto che
definisce il Nord terrestre.
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Orientamento attraverso la bussola

La bussola è uno strumento di


orientamento molto antico.
Il suo funzionamento è semplice,
l’ago magnetico all’interno di essa
si allinea con il campo magnetico
terrestre in direzione Nord-Sud
indicandoci in questo modo la
direzione dei quattro punti
cardinali.
La posizione del Nord magnetico
differisce però da quella del Nord
geografico, questo sfalsamento è
detto declinazione magnetica.
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Orientamento della carta

Le operazioni da svolgere sono:


a) Ruotare la capsula graduata e
far coincidere il NORD = 0 (non
preoccuparsi dell’ago magnetico)
b) Posizionare la bussola sulla
carta ed allineare la direzione
NORD-SUD della bussola con il
NORD-SUD della carta (non
preoccuparsi dell’ago magnetico)
c)Ruotare contemporaneamente
carta e bussola fino a quando
l’ago magnetico testa colorata sia
all’interno delle tacche di
direzione NORD.
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Determinazione della propria posizione sulla carta

Per determinare con un buon grado di precisione la propria posizione su di una


carta topografica è indispensabile conoscere le potenzialità della propria bussola
e di conseguenza saperla usare bene. Per far ciò c’è bisogno di lezioni pratiche
in campagna poiché vi sono concetti che si apprendono meglio se “toccati con
mano”. Altrimenti se riuscite a farlo funzionare sempre compratevi un GPS ☺

GRAZIE

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