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INGEGNERIA CIVILE L‐7
CORSO : GEOGRAFIA FISICA E GEOFORMOLOGIA
ESERCITAZIONE : ELABORATO 1
In che modo si può identificare la posizione di un punto sulla superficie terrestre?
Descrivi tutti gli elementi essenziali al raggiungimento di tale obiettivo e alla sua
rappresentazione su una carta.
La posizione di un punto sulla superficie terrestre viene determinata attraverso le sue coordinate
geografiche, una coppia di valori angolari (latitudine e longitudine) che consentono di stabilire una
corrispondenza biunivoca tra i punti sulla superficie terrestre e quelli rappresentati sulla carta.
Hanno come sistema di riferimento la rete dei meridiani e dei paralleli.
Seguito numerosi studi del passato che hanno definito le caratteristiche geometriche della terra, la stessa è
stata poi suddivisa in un reticolo geografico. In pratica è come avere un sistema di assi cartesiani in cui
l’Equatore è l’asse delle ascisse e uno dei meridiani è l’asse delle ordinate (per convenzione si è assunto il
meridiano passante per Greenwich vicino a Londra). In base a tale sistema si possono individuare per ogni
punto della superficie due coordinate geografiche, dette longitudine (l’ascissa) e latitudine ( l’ordinata).
La longitudine è la distanza angolare di un punto dal meridiano fondamentale di Greenwich, misurata
sull’arco di parallelo che passa per quel punto. Essa corrisponde alla misura, in gradi e frazioni di grado,
all’angolo compreso tra il piano del meridiano del punto e il piano del meridiano fondamentale. Può essere
EST o OVEST a seconda che il punto si trovi a EST o a OVEST del meridiano fondamentale. Varia da 0° per i
punti del meridiano fondamentale a 180°.
La latitudine è la sua distanza angolare di un punto dall’Equatore, misurata lungo l’arco di meridiano
passante per quel punto. Corrisponde all’angolo compreso, misurato in gradi e frazioni di grado, tra la
verticale del luogo e il piano dell’Equatore. Varia da + 90° polo NORD a – 90° polo SUD. I punti lungo
l’equatore hanno latitudine 0°.
Sappiamo pertanto che tramite i valori di latitudine e longitudine possiamo identificare, a livello
planimetrico, un punto sulla superficie terrestre.
Ma come possiamo ricavare / misurare/ acquisire questi valori?
Oggi grazie alla tecnologia sempre più avanzata ed al materiale cartografico (cartaceo e digitale) a nostra
disposizione, l’acquisizione di tali valori risulta molto semplice e sempre più precisa rispetto alle tecniche
del passato (orientamento tramite osservazioni astronomiche delle stelle, moto del sole etc..).
Possiamo distinguere due scenari:
1. Disponibilità di strumentazione topografica con la quale l’utilizzatore, una volta sul punto
desiderato può conoscere le esatte coordinate geografiche (latitudine e longitudine), oppure, noti i
valori di latitudine e longitudine, è possibile posizionarsi sul punto (in gergo si dice “navigare verso
il punto”).
Uno degli strumenti che oggi giorno con più semplicità ci permette di fare quanto sopra è quello
che sfrutta la tecnologia satellitare GPS. A seconda dello strumento che si adotta poi possiamo
avere precisioni planimetriche dai 10m fino a sub‐centimetriche.
La tecnologia GPS si basa sul sistema geodetico mondiale rappresentato dall’ellissoide WGS84
Lo strumento, una volta sul punto, ci restituisce i valori di latitudine e longitudine o coordinate
piane in sistemi di riferimento di nostra scelta.
In alternativa, nel caso non si usassero strumenti con tecnologia GPS, si possono utilizzare
strumenti topografici “classici” che, partendo da almeno due punti di coordinate note e tramite
misurazioni topografiche, possiamo determinare le coordinate del nostro punto di interesse.
2. Non si dispone di strumentazione GPS ma di cartografia a scala opportuna tale da poter identificare
in sito il punto desiderato sulla superficie terrestre.
In questo caso, il punto viene identificato tramite distanze geometriche (triangolazioni,
allineamenti etc..) rispetto a manufatti esistenti, edifici, punti trigonometrici etc.. identificabili sia
sulla cartografia sia sul terreno.
Dato che, all’interno della cartografia vi è rappresentato anche il reticolo geografico, possiamo
trasportare in scala opportuna le misure fatte in campo sulla cartografia e per intersezione
determinare/calcolare le coordinate Piane locali o le geografiche di nostro interesse. Stessa cosa
vale al contrario, dalla carta possiamo ricavare le distanze e poi materializzarle sul terreno.
L’impiego delle coordinate geografiche (latitudine, longitudine) può essere utile per l’individuazione
dei punti sulla superficie terrestre, ma lo scenario cambia quando vogliamo rappresentare su carta
vaste porzioni di territorio mantenendo inalterate le caratteristiche geometriche (angoli, distanze,
aree).
Rappresentazione su carta.
Per la redazione di qualsiasi mappa esiste sempre la necessità della proiezione dei punti terrestri su
una superficie di riferimento, per determinare la posizione nello spazio tridimensionale scelto.
Quando la cartografia interessa vaste porzioni di territorio, si deve prendere in considerazione la
curvatura terrestre, stabilendo una superficie fisica di riferimento che approssimi in maniera
scientifica la vera forma del globo terracqueo, per evitare errori intollerabili.
Per la rappresentazione fisica della terra, data la sua forma irregolare ed irregolare distribuzione
delle masse, si è assunto il Geoide come superficie equipotenziale irregolare, che passa per almeno
un punto del livello dei mari (s.l.m.). Il Geoide ha la proprietà che le verticali sono perpendicolari in
ogni suo punto e rappresentano la direzione della forza gravità.
La particolare forma rende problematica e complessa l’individuazione della posizione dei punti
riferito ad esso e, quindi, si è assunta un’altra superficie, chiamata ellissoide di rotazione che
approssima in maniera accettabile il Geoide e rende semplici le misurazioni planimetriche.
L’ellissoide di rotazione terrestre è generato dalla rotazione di un’ellisse di semiassi “a” e “b”
intorno all’asse di rotazione. Ad oggi esistono molteplici ellissoidi di rotazione poco differenti tra
loro. Tra i più noti troviamo quello di Bessel, Hayford e il WGS84.
Le due superfici Geoide ed ellissoide, non coincidono tra loro. Il primo tiene conto delle irregolarità
della superficie terrestre pertanto è un po' rigonfio in prossimità dei continenti e leggermente
depresso in corrispondenza degli oceani.
Ad ogni tipo di ellissoide è associata una proiezione geografica (es: cilindrica modificata di
Mercatore, cilindrica di Gauss, UTM…).
Quanto sopra esposto, ci aiuta a comprendere che per la determinazione delle coordinate
planimetriche bisogna riferirsi ad un ellissoide di rotazione ed associare ad una proiezione
geografica, per la terza coordinata, la quota “Z” va sempre riferita al Geoide.
Ad oggi tramite software dedicati, è possibile determinare con semplicità la separazione di quota
tra ogni ellissoide da noi considerato ed il Geoide per la determinazione della quota sul livello
medio del mare.