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INFLUENZA DELLE FONDAZIONI SULLO SCAVO

LOCALIZZATO IN CORRISPONDENZA DI PILE DA PONTE


Mauro Castellarin
Sommario
La nota indaga mediante analisi teoriche e sperimentali sullo scavo localizzato in corrispondenza delle pile da ponte tenendo
conto delleffetto delle fondazioni. La fondazione pu produrre unapprezzabile modificazione delle caratteristiche del flusso e,
quindi, della massima profondit dello scavo rispetto a quella predetta considerando la sola pila. E evidente limportanza
dellargomento, essendo la maggior parte delle pile da ponte basate su una fondazione di dimensioni planimetriche maggiori
della sezione della pila stessa. La massima profondit descavazione stata valutata in due configurazioni: (i) interfaccia
fondazione - pila a livello del piano dei sedimenti; (ii) fondazione emergente dal fondo alveo. Questultima situazione pu
verificarsi per effetto di erosione generalizzata dellalveo e risulta, in generale, pi gravosa rispetto alla prima. Visualizzazioni
del fenomeno hanno messo in evidenza meccanismi di evoluzione dello scavo, con riferimento anche ai fenomeni idrodinamici
dinterazione fluido struttura, che si differenziano sostanzialmente da quelli osservati per la sola pila. Le analisi sperimentali
hanno messo in evidenza che, in entrambe le configurazioni, la profondit massima dello scavo in corrispondenza del plinto
inferiore a quella prodotta dalla sola pila nel caso (i) e dalla sola pila di sezione pari a quella della fondazione nel caso (ii).
Mediante analisi teorica messo in evidenza che la quantificazione di questi effetti pu essere effettuata con lintroduzione di un
coefficiente correttivo, dipendente esclusivamente dalla geometria dellostacolo, ottenuto per via sperimentale. Tale coefficiente,
applicato alle formulazioni esistenti in letteratura relative alla sola pila, fornisce la profondit massima dello scavo per la
tipologia in esame. Il vantaggio di questo approccio di permettere la valutazione dello scavo con un limitato numero di prove
sperimentali relativamente alle caratteristiche dei sedimenti e del flusso, essendo questultime prese in considerazione nelle
formulazioni relative alla sola pila.
Summary
In this paper a theoretical and experimental investigation on the effect of foundation on local scour around bridge piers is
presented. Foundations can produce an appreciable modification of flow characteristics and local scour depth respect to the ones
exhibited by a single pier. This study is important since bridge foundations have larger dimensions than piers. Two different
situations are identified: (i) the top elevation of the foundation is at the streambed; (ii) the top elevation of the foundation is above
the streambed: this condition occurs in case of general bed erosion producing deeper scour. Visualizations of the erosion process
highlight the presence of hydrodynamic coherent structures that differ significantly from the ones observed for the pier. The
experimental analysis point out that the maximum scour depth is shallower than the one caused by the pier (case (i)); while, in
case (ii), the maximum scour depth is shallower than the one caused by a pier with the same cross section as the foundation. The
theoretical analysis puts into evidence that these effects can be quantified by means of a parameter accounting for foundation
geometry. This parameter gives the maximum scour depth when applied to literature formulations for the piers. This approach can
be used to evaluate the local scour depth with the support of a few number of experimental tests, since both flow and sediment
characteristics are taken into account in scour equation related to piers.

1. INTRODUZIONE
Lerosione un fenomeno naturale causato dallinterazione tra
i sedimenti ed il flusso in corrispondenza di opere poste in
alvei fluviali come, ad esempio, le pile e le spalle dei ponti.
Lattualit e limportanza del problema messa in rilievo dalla
Federal Highway Administration (FHWA) (Richardson e
Davis, 2001). Durante le piene primaverili del 1987, 17 ponti a
New York e in New England sono stati danneggiati o distrutti.
Nel 1985, 73 ponti sono stati distrutti dalle inondazioni in
Pennsylvania, in Virginia e in West Virginia. Linondazione
del 1993 nel bacino superiore del Mississippi ha causato danni
a 23 ponti per una stima di circa 15 milioni di dollari.
Unanaloga indagine stata condotta, in ambito nazionale, da

Ballio et al. (1998), prendendo in considerazione un campione


di circa 400 ponti danneggiati nellultimo decennio. E quindi
evidente limportanza del problema sia per ragioni inerenti la
sicurezza della circolazione stradale e ferroviaria nel suo
complesso, sia dal punto di vista economico. A meno
dellescavazione generalizzata dellalveo dovuta allo squilibrio
nel trasporto dei sedimenti provocato da cause sia naturali, sia
antropiche, generalmente si possono distinguere due diverse
tipologie derosione attribuibili alla presenza dellostruzione:
lo scavo di contrazione e quello localizzato. Il primo
provocato dal restringimento del corso dacqua che causa un
incremento della velocit media della corrente cui pu
corrispondere un progressivo abbassamento del letto sino al
raggiungimento di una nuova configurazione dequilibrio; il

Dipartimento di Ingegneria Civile, Universit di Trieste, Piazzale Europa 1, 34127 Trieste; e-mail: castel@units.it.

secondo associato ad un sistema tridimensionale di vortici,


generati dalla presenza dellostacolo, che interessa soltanto una
piccola area nellintorno dellostruzione stessa. La stima della
profondit dello scavo in corrispondenza dellostacolo data
dal contributo offerto dalle due tipologie sopra definite (e.g.
Breusers e Raudkivi, 1991; Breusers et al., 1977; Richardson e
Lagasse, 1999).
Stante limportanza dellargomento, la vastissima bibliografia
fornisce una variet di formulazioni in grado di correlare la
massima profondit dello scavo localizzato in corrispondenza
delle pile da ponte con le caratteristiche geometriche
dellostacolo, dei sedimenti e della corrente indisturbata
(Breusers e Raudkivi, 1991; Breusers et al., 1977; Johnson,
1995; Melville e Sutherland, 1988; Melville, 1997; Richardson
e Davis, 2001). Queste relazioni prendono in considerazione la
sola forma della pila senza tener conto della presenza delle
fondazioni; in realt le pile da ponte sono vincolate a
fondazioni (plinti, palificate, ecc.) che potrebbero produrre
unapprezzabile modificazione delle caratteristiche del flusso e
quindi una alterazione della massima profondit dello scavo
localizzato rispetto a quella predetta considerando la sola pila.
Infatti, la presenza della struttura di fondazione complica
notevolmente il fenomeno erosivo: se da un lato la difformit
geometrica impedisce al progettista la scelta di una dimensione
caratteristica per lapplicazione delle predette relazioni,
dallaltro il campo idrodinamico subisce dei sensibili
mutamenti, tali da distinguersi sostanzialmente da quelli in
corrispondenza alla sola pila. Al vortice a ferro di cavallo
indicato (e.g. Baker, 1979, 1980; Darghai, 1990) come il
principale responsabile dellazione erosiva a monte della pila,
subentrano altre strutture vorticose indotte proprio
dalliterazione tra la fondazione e il flusso (Castellarin et al.,
2001).
Nel presente studio si indaga sugli effetti della struttura di
fondazione sullo scavo localizzato in corrispondenza delle pile
da ponte, nella configurazione che vede linterfaccia plinto pila sia coincidente (fig. 1a), sia esposta al piano dei sedimenti
(fig. 1b), situazione questa che pu verificarsi a causa di
erosione generalizzata dellalveo fluviale (e.g. Melville e
Raudkivi, 1995; Parola et al., 1996).
Nello schema di un plinto profondo (Fotherby e Jones, 1999),
a base rettangolare e pila di sezione circolare (fig. 1c), stato
valutato leffetto prodotto dalle dimensioni planimetriche della
struttura di fondazione, dal tirante idrico indisturbato e dal
livello desposizione della fondazione rispetto al fondo alveo
indisturbato. Tali condizioni, frequenti in molti casi reali
relativamente a fondazioni a pozzo, forniscono risultati,
ragionevolmente in sicurezza anche per quelle su pali di
grande diametro di pi vasto utilizzo, caratterizzati da una
minore interferenza con la corrente (Fotherby e Jones, 1993,
1999). La scopo della nota quello di definire la massima
profondit dello scavo per il sistema pila fondazione.
La scelta dei parametri adimensionali che maggiormente
influenzano il fenomeno stata fatta mediante unanalisi
preliminare basata su simulazioni numeriche (Castellarin et al.,
2001) e mediante evidenze sperimentali sullevoluzione dello
scavo a partire dalla configurazione di fondo piano, di seguito
riportate. Da queste analisi messo in luce che la massima
profondit dello scavo pu essere correlata a quella relativa
alla sola pila (e.g. Breusers et al, 1977; Melville, 1997;
Richardson e Davis, 2001), mediante lintroduzione di un
opportuno coefficiente adimensionale, funzione delle
caratteristiche del plinto. Ci risulta di particolare importanza
pratica in quanto consente di valutare leffetto della fondazione

sulla massima profondit dello scavo a partire da quella


reperibile in letteratura relativa alla singola pila, mediante
criteri progettuali di ampia generalit di seguito evidenziati.

(a)

(b)

(c)
Figura 1 Parametri caratterizzanti la geometria della pila e
della fondazione.

2. STUDI ED INDAGINI PRECEDENTI


Come gi evidenziato in precedenza, lo scavo localizzato in
corrispondenza delle pile dei ponti stato ampiamente
analizzato, mentre lo studio del sistema pila fondazione, la
cui analisi risulta ben pi complessa stante anche la variet di
configurazioni geometriche, non stato oggetto di indagini
sistematiche.
Chabert e Engeldinger (1956) hanno condotto una ristretta
serie di esperimenti relativamente ad una pila fondata su un
cassone circolare di diametro tre volte quello della pila e con
interfaccia pila - fondazione disposta al di sotto del piano
indisturbato dei sedimenti. In queste condizioni si ottenuta
una riduzione dello scavo, rispetto a quello prodotto dalla sola
pila, di circa il 30%.
Jones et al. (1992), valutando il caso di una pila rettangolare
arrotondata e fondata su un plinto anchesso rettangolare,
hanno osservato delle significative riduzioni della profondit
dello scavo nelle configurazioni dellinterfaccia pila
fondazione sopra o sotto il livello iniziale dei sedimenti.
Purtroppo il numero di sperimentazioni effettuato modesto,
infatti stata considerata solo una geometria di pila e due della
fondazione, variando lesposizione di questultima rispetto al
fondo alveo. Quindi linsieme dei dati disponibili non permette
di esplorare leffetto dellestensione della fondazione a monte
della pila, quale possibile parametro influenzante il fenomeno.
Una classificazione delle fondazioni in profonde e superficiali,
in relazione al fatto che il flusso vi passi o meno al di sotto,
stata fornita da Fotherby e Jones (1993, 1999). Analizzando in
particolare la tipologia a fondazione profonda, la sua influenza
valutata tramite un coefficiente correttivo da apportare alle
principali relazioni esistenti (Breusers e Raudkivi, 1991;

Melville e Sutherland, 1988; Richardson e Davis, 2001),


funzione dei rapporti B/D, ZF/B, dove ZF lesposizione del
plinto rispetto al piano indisturbato dei sedimenti, B la
larghezza del plinto e D il diametro della pila (fig. 1). Tra i
risultati di questindagine, di particolare interesse la
constatazione che nel caso in cui il flusso passi al di sotto del
plinto, come nel caso di fondazioni su pali, la massima
escavazione risulta minore di quella relativa a fondazioni su
pozzo.
Un metodo per definire la massima profondit dello scavo
nellintorno di pile rettangolari vincolate su fondazioni
anchesse di forma rettangolare, mediante unopportuna
modifica delle relazioni di Melville e Sutherland (1988) e di
Richardson e Davis (2001), relative alla singola pila, stato
proposto da Parola et al. (1996). Le configurazioni
geometriche considerate valutano la posizione dellinterfaccia
pila plinto sotto, coincidente o sopra il livello indisturbato
dei sedimenti e la presenza o meno dellestensione della
fondazione a monte della pila. In particolare, messo in
evidenza come la massima profondit dello scavo sia sensibile
alle variazioni delle dimensioni sia della fondazione, sia del
sistema pila - plinto. I dati sperimentali collezionati ed
analizzati sembrano essere comunque non sufficienti per
avvalorare le relazioni sviluppate.
Melville e Raudkivi (1995) presentano unampia indagine sulle
pile cilindriche di diametro D poste su fondazioni anchesse
cilindriche di diametro maggiore D*. La valutazione della
massima profondit dello scavo, nelle configurazioni
geometriche dellinterfaccia pila plinto sotto, coincidente o
sopra il fondo alveo, fatta attraverso tre metodi: (1) relazione
dedotta da dati sperimentali, che tiene conto dei rapporti D/D*
e ZF/D; (2) utilizzo di un diametro equivalente, definito come il
diametro di una pila uniforme che induce la stessa profondit
dello scavo a parit di condizioni idrodinamiche e
caratteristiche dei sedimenti, secondo quanto previsto in
Melville e Sutherland (1988); (3) definendo come in (1) una
relazione che dipende da unaltezza equivalente, definita come
una media pesata sulle altezze e sui diametri della pila e della
fondazione emergente. Le sperimentazioni effettuate si sono
incentrate principalmente alla valutazione della massima
profondit dello scavo nella configurazione ad interfaccia pila
cassone sotto e coincidente il piano dei sedimenti, indagando
in minor misura il caso della fondazione esposta al flusso
idrico incidente.
Una procedura di valutazione della massima profondit dello
scavo nellintorno delle pile da ponte, nota come CSU method
(Colorado State University), stata sviluppata da Richardson e
Davis (2001). Attualmente questo metodo, prescritto dalla
Federal Highway Administration, consente di valutare lo scavo
in corrispondenza del sistema pila fondazione, in funzione
dellaliquota del flusso incidente che investe rispettivamente i
due corpi immersi. La stima della massima profondit dello
scavo si ottiene dal contributo offerto dai diversi elementi del
sistema pila plinto, ipotizzando per questi la validit della
medesima relazione.
Il confronto tra i risultati del presente lavoro e gli studi di
Fotherby e Jones (1993, 1999), Melville e Raudkivi (1995),
Richardson e Davis (2001) sono riportati ed analizzati nella
memoria allo scopo di mettere in luce limiti e problematiche
nelle diverse metodologie proposte.

3. INSTALLAZIONE SPERIMENTALE
Le esperienze sperimentali hanno avuto per oggetto la misura
della massima profondit descavazione in corrispondenza di
un plinto di fondazione di una pila da ponte. Le
sperimentazioni sono state compiute variando le dimensioni
delle fondazioni, le condizioni idrodinamiche del flusso e il
livello desposizione del plinto rispetto al fondo alveo
indisturbato.
Le prove sono state eseguite presso il laboratorio di Idraulica
dellUniversit di Trieste, utilizzando una canaletta a pareti
verticali e fondo orizzontale di plexiglas (fig. 2). La portata
immessa da un serbatoio a livello costante nella canaletta
mentre allestremo di valle posta una paratoia a deflettori che
consente di regolare il livello. La portata, fornita al circuito
primario del laboratorio, controllata dal grado dapertura di
una saracinesca
e misurata
mediante misuratore
elettromagnetico ad induzione. Lapparato sperimentale
completato con la realizzazione di unapposita piattaforma in
materiale plastico che consente la creazione di un bacino per il
contenimento dellammasso granulare, della profondit di 0.20
m, entro cui sono stati collocati i modelli delle pile da ponte
con il relativo plinto di fondazione. Il materiale granulare
utilizzato una sabbia di dimensione mediana e deviazione
geometrica standard della distribuzione granulometrica pari a
d50 = 0.28 mm e g = (d84.1/d15.9)1/2 = 1.3; questultimo valore
permette di considerare la granulometria dei sedimenti di tipo
uniforme (breusers e Raudkivi, 1991; Melville e Sutherland,
1988). I provini delle pile da ponte con il plinto di fondazione,
sono stati realizzati in plexiglas e verniciati di bianco, onde
meglio evidenziare le linee di contatto tra il materiale
granulare e il plinto. Ogni provino stato caratterizzato da un
diametro costante della pila pari a D = 30 mm, mentre le
dimensioni delle fondazioni sono state scelte con riferimento a
dimensioni tipiche dei plinti utilizzati nella pratica corrente.
Le prove sono state effettuate in una condizione prossima a
quella di moto incipiente dei sedimenti, caratterizzate cio da
un rapporto tra la tensione tangenziale al fondo relativa alla
corrente indisturbata e quella critica dedotta dal diagramma di
Shields c prossimo allunit: questa condizione garantisce che
lo scavo si sviluppi in acque chiare e risulti massimo (Raudkivi
e Ettema, 1983).
In ogni sperimentazione sono state variate le grandezze quali il
tirante idrico indisturbato, il livello desposizione e la
geometria del plinto, come riportato in tabella 1. Sono state
eseguite, inoltre, delle prove con la sola pila a sezione sia
circolare, sia rettangolare (fig. 3), i cui dati sperimentali sono
riportati in tabella 2, questo allo scopo di confrontare gli scavi
prodotti in presenza della fondazione a quelli con la pila
isolata.

Figura 2 - Schema del circuito sperimentale.

Serie
1

y0
[mm]

L
[mm]

B
[mm]

ZF
[mm]

ds,F
[mm]

129
75
129
75
122
78
142
80
130
83
129
80
130
80
128
78
129
75
129
75
90
110
129
80
129
78
129
80
129
80
129
78
129
129
129
129
130
130
130
130
130
130
130
130
130
130
130
130
90
90
90
90
90
90
90
90
90
110
110
110
110
110
110
110
110

60
60
80
80
100
100
120
120
180
180
90
90
100
100
150
150
60
60
80
80
40
40
60
80
80
80
120
120
180
180
100
100
60
60
80
80
60
60
60
60
80
80
80
80
40
40
40
40
60
60
60
80
80
80
40
40
40
60
60
60
80
80
80
40
40

60
60
80
80
100
100
120
120
120
120
60
60
80
80
100
100
90
90
100
100
40
40
60
80
80
80
120
120
120
120
100
100
60
60
80
80
60
60
60
60
80
80
80
80
40
40
40
40
60
60
60
80
80
80
40
40
40
60
60
60
80
80
80
40
40

0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
20
30
20
30
15
30
60
90
15
30
60
90
15
30
60
90
10
20
40
10
20
40
10
20
40
12.5
25
50
12.5
25
50
12.5
25

59
56
48
44
37
29
0
0
0
0
47
37
37
29
0
0
61
57
39
44
60
60
72
62
67
56
35
34
39
30
58
44
89
96
77
88
71
83
106
120
63
85
125
141
72
81
92
100
55
66
85
61
65
97
69
70
80
62
73
95
57
73
103
66
79

110
130
130
130
130
130
130
130
130

40
90
90
90
90
60
60
60
60

40
60
60
60
60
40
40
40
40

50
15
30
60
90
15
30
60
90

87
60
83
96
107
73
77
84
92

Tabella 1 - Dati sperimentali per le pile composte (fig. 1).

(a)

(b)
Figura 3 - Configurazione geometrica dello scavo in
corrispondenza delle pile da ponte.

Pila

Circolare

Rettangolare

y0
[mm]

L
[mm]

B
[mm]

ds,P
[mm]

128
75
80
130
110
129
129
130
130
130
130
130
90
110
90
110
90
110

30
30
30
30
30
60
80
80
90
60
60
40
60
60
80
80
40
40

30
30
30
30
30
60
80
80
60
40
60
40
60
60
80
80
40
40

63
59
57
60
61
137
151
168
120
99
130
106
103
119
130
158
96
100

Tabella 2 Dati sperimentali per le pile a sezione circolare


e rettangolare (fig. 3).

La durata tipica di ciascuna prova stata di 24 ore, in modo da


garantire il raggiungimento della massima profondit
descavazione (Melville, 1997). Sono state ripetute alcune
sperimentazioni per una durata di circa 72 ore, le quali hanno
permesso di confermare, come massimo, lo scavo ottenuto
nella corrispondente prova di 24 ore.
Le prove sperimentali sono state condotte in accordo alla
similitudine di Froude. Il trasferimento dei risultati dal modello
al prototipo da farsi con qualche cautela, non essendo
esattamente quantificabile quale possa essere leffetto di scala

dovuto, ad esempio, ai corrispondenti numeri di Reynolds. Nei


casi qui esaminati risulta, infatti, Re 104, mentre sul prototipo
dellordine di Re 106 107.
3. ANALISI DEI RISULTATI
La posizione dellinterfaccia pila plinto rispetto al piano
indisturbato dei sedimenti, ZF, rappresenta il principale
parametro che contraddistingue il meccanismo dellevoluzione
dello scavo localizzato in corrispondenza della fondazione. In
considerazione di ci, nei successivi due paragrafi descritto il
fenomeno erosivo relativo alle configurazioni precedentemente
definite (fig. 1), cio dinterfaccia fondazione - pila a livello
del piano dei sedimenti, ZF = 0 e di plinto emergente dal fondo
alveo, ZF > 0.
3.1. LIVELLO DI ESPOSIZIONE NULLO ZF = 0
La presenza in alveo di una pila produce un campo di moto
molto complesso, che individua nel vortice a ferro di cavallo la
principale struttura responsabile dello scavo. Una valutazione
della capacit erosiva di detto vortice evidenziata disponendo
del materiale granulare sullinterfaccia pila - plinto (fig. 4).
Dalla successione di fotografie, si notano diverse fasi del
processo descavazione ed, in particolare, la proiezione del
vortice al di sopra del plinto. Le immagini, relative alla fase di
avvio delle prove sperimentali, evidenziano come tale struttura
vorticosa coerente si manifesti a ridosso del cilindro ed
intensifichi la sua azione allaumentare della velocit della
corrente. Il vortice a ferro di cavallo estende quindi la sua area
doccupazione, andando ad interessare i sedimenti sia a lato,
sia a valle del plinto. Questa la fase da cui dipende la
formazione della fossa derosione a monte della fondazione.
Lasportazione del materiale granulare in prossimit degli
spigoli di valle causata dallo stretching del vortice a ferro di
cavallo, infatti, la presenza dellostacolo induce una
contrazione del flusso che d luogo sia ad un incremento della
velocit longitudinale, sia della velocit angolare. Questo
fenomeno genera due avvallamenti paralleli alla fondazione,
localizzati in prossimit degli spigoli di valle e orientati nella
direzione della corrente (fig. 5a) che vanno ampliandosi nel
tempo sia lateralmente, sia a monte dellostacolo, realizzando
due lobi in corrispondenza degli spigoli di monte (fig. 5b). A
partire da tale configurazione, lo scavo localizzato a monte del
plinto di fondazione si approfondisce, producendo la tipica
fossa derosione (fig. 5c).
Il processo erosivo, qui descritto, si differenzia
sostanzialmente da quello osservato per la sola pila
caratterizzato da unazione diretta del vortice a ferro di cavallo
sui sedimenti a monte dellostacolo sin dalla fase iniziale dello
scavo stesso. Si osservato inoltre che allaumentare delle
semisporgenze del plinto rispetto alla pila, L=(L-D)/2 e
B=(B-D)/2, la profondit dello scavo si progressivamente
ridotta fino ad arrivare alla condizione limite caratterizzata
dallassenza dello scavo localizzato a monte dei provini (fig.
6). Questa condizione limite permette di individuare nelle
semisporgenze del plinto L, B lo spazio occupato dal vortice
a ferro di cavallo al di sopra della fondazione e quindi valutare
anche il diametro caratteristico del vortice stesso (Garde et al.,
1986; Monti, 1994; Muzzamil et al., 1986; Qadar, 1981).

(a)

(b)

(c)
Figura 4 Progressione nellasportazione dei sedimenti
sullinterfaccia pila plinto allaumentare del numero di
Reynolds.

(a)

(b)

(c)
Figura 5 Evoluzione della formazione dello scavo
localizzato a monte del provino (verso della corrente da
sinistra a destra).

(a)

(b)

(c)
Figura 6 Assenza dello scavo localizzato a monte del
plinto di fondazione (verso della corrente da sinistra a
destra).

La massima profondit descavazione in corrispondenza di un


plinto di fondazione ds,F di una pila da ponte pu essere
espressa dalla seguente relazione:
d s ,F = f 1 ( , , g , d , s , y0 , U *, D, L' , B')
(1)

indicando con la densit del fluido, la viscosit cinematica,


g laccelerazione di gravit, d la dimensione granulometrica
dei sedimenti, s il peso specifico dei sedimenti, y0 il tirante
idrico indisturbato, U* la velocit di attrito, D il diametro della
pila, L la semi-sporgenza del plinto nella direzione del moto e
B la semi-sporgenza del plinto nella direzione normale al
moto. Assunte , U*, D quali grandezze di riferimento, il
teorema di Vaschy-Buckingham consente di scrivere la
seguente relazione:
U * d U * 2
y d L' B'
= f 2
,
, , 0 , , ,
D
g d
D D D D

d s ,F

con =( s-)/ il rapporto di peso immerso. Se

(2)

L' B'
, 0,
D D

la (2) fornisce la profondit dello scavo relativa alla sola pila


circolare ds,P, ossia:
U * d U * 2
y d d s ,P
= f 3
,
, , 0 ,
D

d
D D
D

d s, F

(3)

Ci permette, almeno in via teorica, di correlare lo scavo


prodotto in corrispondenza di un plinto con quello relativo alla
singola pila mediante un opportuno coefficiente correttivo,
funzione della geometria del sistema pila fondazione:
d s,F
L' B '
= , K F
(4)
d s ,P
D D
Lanalisi dei risultati sperimentali consentir di valutare
lattendibilit di questa formulazione. Il massimo valore dello
scavo localizzato in corrispondenza della sola pila da ponte ds,P

valutabile, per esempio, ricorrendo alle relazioni di Melville


e Sutherland (1988), Breusers e Raudkivi (1991) o Richardson
e Davis (2001). Cos facendo, le caratteristiche del fluido, della
granulometria dei sedimenti, del flusso e della geometria della
pila sono contenute allinterno della formulazione e linfluenza
della struttura di fondazione data dal coefficiente K F. Nel
presente lavoro ds,P stato ricavato direttamente dalle prove di
laboratorio (tabella 2).
Il grafico di figura 7 permette di correlare lo scavo in presenza
del plinto con quello della sola pila. La profondit dello scavo
del plinto ds,F stata rapportata con quella della pila ds,P a
parit di condizioni idrodinamiche. In particolare, in tutte le
prove a ZF = 0 sempre stata ravvisata la condizione ds,F < ds,P.
Nel presente diagramma si nota chiaramente linfluenza del
rapporto L/D: al diminuire delle dimensioni del plinto lo
scavo tende al valore limite prodotto dalla singola pila, mentre,
con laumentare delle dimensioni della fondazione, si attenua
lerosione a monte del plinto, fino al suo completo
annullamento. Sindividua quindi una netta soglia di
separazione tra presenza ed assenza della fossa derosione a
monte della struttura di fondazione, individuabile per un
rapporto L/D 1.5. Tale risultato mette in evidenza che,
raggiunta una certa dimensione planimetrica del plinto, le
strutture coerenti generate dallinterazione pila flusso sono
completamente contenuto sopra di esso e non interagiscono
con i sedimenti.
Con riferimento alle dimensioni dei plinti utilizzati nelle prove
sperimentali, non si rilevata unimportante dipendenza della
massima profondit dello scavo dal parametro B/D, come
evidenziato nel diagramma di figura 7. Questo a meno di
considerare un angolo di attacco tra la corrente e il sistema pila
fondazione nullo.
1.00
0.17 0.17

0.90

0.50
1 ,00
0.50 1,00

0.80

0.83
1,17
0.83

0.70
0.60

d s,F
d s,P

0,50

0,50
1,17

0.50

1.17
0,83
1.17
0,83

0.40
0.30
B'/D
0.20
0.10
0.00
0.00

1.50

0.50

1.00

1.50

1.50

1,17 1,17

2.00

1,50 1,50

2.50

3.00

L'
D

Figura 7 Influenza dei rapporti L/D e B/D sulla massima


profondit descavazione in corrispondenza di un plinto di
fondazione con livello desposizione nullo.

In figura 8 riportata una stima della massima profondit dello


scavo sulla base dei metodi proposti da Fotherby e Jones
(1999), Melville e Raudkivi (1995), Richardson e Davis (2001)
applicata ai dati sperimentali del presente lavoro, relativi a ZF
= 0. In tali grafici riportato in ascissa la massima profondit
dello scavo osservata per ogni prova, mentre in ordinata la
previsione dello stesso per mezzo delle relazioni dei diversi
Autori citati. La retta inclinata di 45 individua la perfetta
previsione della profondit dello scavo: un punto al di sotto
sottostima il massimo scavo mentre, al di sopra lo sovrastima.
La massima profondit dello scavo valutata da Fotherby e
Jones (1999) proponendo un coefficiente correttivo, che tiene
conto della presenza della struttura di fondazione, da applicare

alle equazioni di Melville e Sutherland (1988) o di Richardson


e Davis (CSU) (2001), relative alla singola pila da ponte.
Serie 1
100

scavo sovrastimato
scavo sottostimato

90

scavo calcolato d S,F [mm]

80
70
60
50
40
30

Correzione di Fotherby and


Jones [9] alle equazioni di:
Melville and Sutherland [15]

20
10

Richardson and Davis [23]

0
0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

scavo osservato dS,F [mm]

(a)

200

scavo sovrastimato
scavo sottostimato

scavo calcolato d S,F [mm]

180
160
140
120
100
80
60

3.2. LIVELLO DI ESPOSIZIONE POSITIVO ZF > 0


equazione sperimentale

40

diametro equivalente
20

altezza equivalente

0
0

20

40

60

80

100 120 140 160 180 200

scavo osservato dS,F [mm]


Serie 1

(b)

120

scavo sottostimato

scavo sovrastimato
100

scavo calcolato d S,F [mm]

In figura 8a si nota come le previsioni siano maggiori delle


misure sperimentali e si osserva come tali relazioni non
ravvisano lassenza dello scavo.
Nei tre diversi metodi di valutazione dello scavo proposti da
Melville e Raudkivi (1995) stata utilizzata la larghezza B
della fondazione in qualit di D*. Lapplicazione di tali
procedimenti al caso ZF = 0 (fig. 8b) comporta unevidente
sovrastima, in particolare per quanto riguarda il metodo del
diametro equivalente. In analogia al caso di Fotherby e Jones
(1999), tali relazioni non tengono conto dellassenza dello
scavo per certe configurazioni geometriche della fondazione.
Tale evidenza si riscontra anche nella relazione di Richardson
e Davis (2001) (fig. 8c). A conclusione si rileva come tali
metodi, applicati al sistema pila circolare plinto rettangolare,
tendano a sovrastimare la massima profondit dello scavo.
Allo scopo di mettere in evidenza lapplicazione dei risultati
ottenuti si consideri un ponte di nuova costruzione con
interfaccia pila - plinto coincidente con il fondo alveo.
Sono dati il diametro della pila D = 3 m, le dimensioni
planimetriche del plinto di fondazione L = 9 m, B = 6 m, il
tirante idrico indisturbato y0 = 12 m, e la velocit media del
flusso U = 1.6 m/s. Applicando la relazione di Melville e
Sutherland (1988) la massima profondit dello scavo attorno
ad una pila cilindrica ds,P = 2.4 D = 7.2 m. Essendo L/D =
0.5(L-D)/D = 1.0 utilizzando il diagramma di figura 7 si
ottiene che ds,F/ds,P = 0.67, e quindi ds,F = 4.8 m. La relazione
di Melville e Raudkivi (1995) fornisce una profondit ds,F =
10.5 m, mentre la relazione di Fotherby e Jones (1999) d una
profondit di 8.4 m. Infine il metodo CSU stima la massima
profondit in 8.5 m.

80

60

40

20

0
0

20

40

60

80

scavo osservato dS,F [mm]

100

120

(c)

Figura 8 - Confronto tra le massime profondit degli scavi


localizzati ds,F osservati nel presente lavoro a ZF = 0 e le
previsioni tramite i metodi di: (a) Fotherby e Jones; (b)
Melville e Raudkivi; (c) Richardson e Davis.

La situazione relativa ad unesposizione della struttura di


fondazione al flusso idrico frequente, per esempio, nei corsi
dacqua sottoposti ad erosione generalizzata del fondo alveo,
come evidenziato da Parola et al. (1996). In tale
configurazione geometrica, la genesi del processo erosivo non
pi dovuta alla sola interazione flusso - pila da ponte, ma
anche a quella della corrente con linterfaccia emersa della
fondazione.
In figura 9a,b si pu constatare come lo scavo inizi in
corrispondenza degli spigoli di monte del modello: il vortice a
ferro di cavallo, che si manifesta per effetto della presenza
dellostacolo, avvolge il plinto e leffetto dello stretching attiva
il processo erosivo. La contrazione delle linee di corrente, in
corrispondenza degli spigoli di monte del provino, induce un
incremento sia della velocit longitudinale, sia di quella radiale
e quindi in questa zona massima la capacit erosiva delle
corrente nei primi istanti del processo di escavazione
caratterizzato da un trasporto dei sedimenti verso valle. Lo
scavo, cos iniziato, man mano si amplia attorno allostacolo,
tendendo alla configurazione caratterizzata da uninclinazione
delle pareti dello stesso di un angolo prossimo a quello di
riposo dei sedimenti. La massima profondit dello scavo si
sempre individuata a monte del plinto (fig. 9c).
Un risultato significativo mostrato dalla serie di fotografie di
figura 10. La prova eseguita su un provino rettangolare di
dimensioni rilevanti rispetto al diametro della pila (L/D =
2.5). Si nota subito che, utilizzando lo stesso plinto della figura
6c, ma innalzato rispetto al piano dei sedimenti, ZF = 10 mm, si
origina lo scavo localizzato a monte dello stesso fin dagli inizi
della prova (fig. 10). Nellesperienza ad elevazione nulla non
si era formato alcuno scavo.

(a)

(b)

(c)
Figura 9 Evoluzione dello scavo localizzato in
corrispondenza di un plinto di fondazione emergente dal
piano dei sedimenti (verso della corrente da sinistra a
destra).

(a)

(b)

(c)
Figura 10 Escavazione in corrispondenza degli spigoli di
monte del plinto di fondazione (verso della corrente da
sinistra a destra).

Le cavit prodotte in prossimit di tali spigoli si accrescono


molto rapidamente e simmetricamente rispetto allasse della
fondazione.
Per analizzare il processo erosivo si sono utilizzate delle
tipologie di provini sia a base quadrata, sia rettangolare. Questi
ultimi, in particolare, sono stati utilizzati per evidenziare una
possibile influenza della variabile L/B sulla massima
profondit dello scavo. Il grado di esposizione ZF/y0 variabile
da 0,11 a 1, questultimo caso corrispondente allintera
fondazione emergente e quindi assimilabile ad una pila di
sezione pari a quella del plinto.
La profondit massima dello scavo, localizzato in
corrispondenza di un plinto di fondazione di una pila da ponte
emerso rispetto al piano dei sedimenti ds,F, si pu esprimere
come per la (1) mettendo in conto lesposizione ZF:
d s , F = f 4 ( , , g , d , s , y 0 , U *, D, L, B, Z F )
(5)
Le analisi sperimentali hanno messo in evidenza una stretta
relazione tra la massima profondit dello scavo, laffioramento
della fondazione, il tirante idrico, il diametro della pila e
lampiezza del plinto in direzione normale al moto. Ci ha
permesso di individuare nei rapporti ZF/y0 e D/B i principali
gruppi adimensionali che condizionano il fenomeno; si ha
quindi dalla (5):
d s,F
U * d U *2
y d L Z D
= f 5
,
, , 0 , , , F ,
(6)
B
gd
B B B y0 B

Si pu notare che se il plinto di fondazione degenera nella pila,
cio ZF y0 , il fenomeno erosivo risulta essere relativo al
solo ostacolo di forma rettangolare, in quanto la parte
cilindrica fuoriesce dal flusso idrico. La (6) diventa allora:
d s,F
U * d U *2
y d L d
= f 6
,
, , 0 , , s , P
(7)
B
B B B
B
g d

In questa condizione, la funzione f6 definisce proprio
lescavazione in corrispondenza di una singola pila da ponte di
sezione pari a quella del plinto. In accordo al procedimento
esposto per il caso ZF = 0 si esprime lo scavo prodotto in
corrispondenza di un plinto con quello relativo alla singola
pila, apportando un opportuno coefficiente correttivo, funzione
sia della geometria planimetrica della fondazione, sia
dellelevazione:
d s, F
Z D
= F , K F
(8)
d s,P
y0 B
Questa relazione permette di correlare la massima profondit
descavazione in presenza di un plinto emerso dal piano dei
sedimenti con quella relativa alla singola pila da ponte, di
sezione coincidente la fondazione, tramite una formulazione
che dipende dal grado di esposizione del plinto e dal rapporto
tra il diametro della pila e la dimensione trasversale della
fondazione. Lo scalzamento in presenza del plinto pu essere
quindi valutato apportando un coefficiente correttivo, K F, alla
profondit descavazione in presenza della sola pila di forma
uguale a quella della fondazione. Tale parametro deve quindi
assumere valore unitario in corrispondenza di unemersione
del plinto ZF pari al tirante idrico y0. Lo scavo in
corrispondenza della sola pila pu essere valutato, come nel
caso precedente, ricorrendo alle relazioni di Melville e
Sutherland (1988), di Breusers e Raudkivi (1991) o di
Richardson e Davis (2001).
Il diagramma di figura 11 mette in evidenza linfluenza del
grado desposizione ZF/y0 e del rapporto D/B sulla massima

Serie 2
160

scavo sottostimato

scavo sovrastimato
140

scavo calcolato d S,F [mm]

profondit dello scavo in corrispondenza di un plinto


emergente dal piano dei sedimenti. Lo scavo in corrispondenza
del plinto ds,F stato rapportato con quello relativo alla pila ds,P
a parit di condizioni idrodinamiche. In tutte le prove a ZF > 0
sempre stata individuata la condizione ds,F < ds,P. Le tre curve
rappresentano landamento del massimo scavo per i tre
rapporti D/B considerati, per plinti a base quadrata (L/B = 1).
Nellintervallo 0.11 < ZF/y0 < 0.46 si nota come i punti
sperimentali, relativi a diverse combinazioni delle variabili ZF
e y0, siano contenuti con buona approssimazione allinterno
delle barre di errore al 10%. Questo permette di avvalorare la
scelta del gruppo ZF/y0 quale parametro caratterizzante il
fenomeno.

120
100
80
60
40

Correzione di Fotherby and


Jones [9] alle equazioni di:
Melville and Sutherland [15]

20

Richardson and Davis [23]

1,00

0,90

0,80

20

40

0,70

140

D/B=0.75
D/B=0.5
D/B=0.375

0,10
0,00
0,00

0,10

0,20

0,30

0,40

0,50

0,60

0,70

0,80

0,90

1,00

ZF
y0

Figura 11 Influenza dei rapporti ZF/y0 e D/B sulla


massima profondit descavazione in corrispondenza di un
plinto di fondazione emergente dal piano dei sedimenti; L/B
= 1.

scavo sovrastimato

160
140
120
100
80
60

equazione sperimentale

40

diametro equivalente
20

altezza equivalente

1,00

0,90

20

40

60

80

100

120 140

160 180 200

scavo osservato dS,F [mm]


Serie 2

0,80

(b)

160

0,70

scavo sovrastimato
scavo sottostimato

0,60

140

0,40
L/B=1.5 D/B=0.75
L/B=1.5 D/B=0.5
D/B=0.75
D/B=0.5

0,30
0,20
0,10
0,10

0,20

0,30

0,40

0,50

0,60

0,70

0,80

0,90

1,00

ZF
y0

Figura 12 Influenza del rapporto L/B sulla massima


profondit descavazione in corrispondenza di un plinto di
fondazione emergente dal piano dei sedimenti.

In figura 12 stata valutata linfluenza della dimensione


longitudinale L del plinto sullo scavo adimensionalizzato ds,F /
ds,P. Le curve sono relative ai rapporti D/B = 0.75 e 0.5 del
grafico precedente per plinti quadrati, mentre i punti
sperimentali sono relativi a prove condotte su plinti
rettangolari caratterizzati da un rapporto L/B = 1.5 per i
medesimi rapporti di D/B. Le barre di errore al 10%
racchiudono con buona approssimazione tali dati, mettendo in
evidenza la scarsa influenza del parametro L/B, a meno di
deviazioni della corrente rispetto allasse del sistema pila plinto.

scavo calcolato d S,F [mm]

0,50

0,00
0,00

160

(a)

0,40

0,20

d s,P

120

180

0,30

d s,F

100

scavo sottostimato

0,50

scavo calcolato d S,F [mm]

d s,F

80

200

0,60

d s,P

60

scavo osservato dS,F [mm]

120
100
80
60
40
20
0
0

20

40

60

80

100

120

scavo osservato dS,F [mm]

140

160

(c)

Figura 13 - Confronto tra le massime profondit degli scavi


localizzati ds,F osservati nel presente lavoro a ZF > 0 e le
previsioni tramite i metodi di: (a) Fotherby e Jones; (b)
Melville e Raudkivi; (c) Richardson e Davis.

In figura 13 riproposta la stima della massima profondit


dello scavo, relativa a ZF > 0, sulla base dei metodi proposti da
Fotherby e Jones (1999), Melville e Raudkivi (1995),
Richardson e Davis (2001) applicata ai dati sperimentali del
presente lavoro. Il coefficiente correttivo proposto da Fotherby
e Jones (1999) applicato alla relazione di Melville e Sutherland

10

(1988) evidenzia una buona corrispondenza con i valori


misurati mentre, il metodo CSU (2001), tende a sottostimare
gli scavi osservati (fig. 13a). Le previsioni di scavo, con i
metodi di Melville e Raudkivi (1995), risultano adeguate ai
valori osservati, anche se si nota una certa sovrastima al
diminuire della massima profondit osservata (fig. 13b). Tale
effetto probabilmente da imputarsi a due fattori: la diversa
geometria del sistema pila fondazione utilizzata; la natura
stessa di tali relazioni che derivano dallinviluppo superiore
dei dati sperimentali. La relazione proposta da Richardson e
Davis (2001) individua una stima sempre conservativa delle
osservazioni di laboratorio (fig. 13c).
Con riferimento allesempio di paragrafo 3.1, si assuma il
plinto di fondazione esposto al flusso idrico incidente per
unaltezza pari a ZF = 2 m. Applicando la relazione di Melville
e Sutherland (1988) si ha ds,P = 2.4B = 14.4 m. Poich ZF/y0 =
0.17 dalla curva caratterizzata da un rapporto D/B = 0.5 del
diagramma di figura 12, si ottiene ds,F/ds,P = 0.58 e quindi un
profondit massima dello scavo pari a ds,F = 8.4 m. Il metodo
del diametro equivalente (Melville e Raudkivi, 1995) fornisce
una profondit potenziale dello scavo di ds,F = 11.4 m. La
relazione di Fotherby e Jones (1999), applicata alla equazione
di Melville e Sutherland (1988), fornisce una previsione di
scavo di 10.9 m. Infine il metodo CSU stima la massima
profondit in 9.3 m.
4. CONCLUSIONI
Nella nota, mediante unindagine a carattere teorico e
sperimentale, stata analizzata linfluenza della struttura di
fondazione alla base di una pila da ponte sulla massima
profondit descavazione. E stato messo in evidenza un
diverso meccanismo devoluzione dello scavo, con riferimento
anche ai fenomeni idrodinamici dinterazione fluido
struttura, rispetto a quello osservato per la sola pila. Da questo,
mediante analisi teoriche, sono stati individuati i gruppi
adimensionali che sembrano condizionare in maggior misura il
fenomeno, confermando poi tale scelta tramite analisi

sperimentale. Le conclusioni salienti, con riferimento anche


alle pratiche applicazioni, sono le seguenti.
La condizione ad emersione nulla della fondazione rispetto al
piano indisturbato dei sedimenti, mette in evidenza una
profondit massima descavazione inferiore a quella prodotta
dalla sola pila cilindrica. Lanalisi dei dati sperimentali ha
permesso di individuare una relazione tra la profondit ds,F pila
- fondazione e ds,P relativa alla sola pila, con il rapporto L/D.
In particolare, allaumentare di L/D diminuisce la profondit
massima di scavo e, inoltre, si distingue una netta soglia di
separazione tra presenza ed assenza dello scavo localizzato a
monte dellostacolo, individuabile per un rapporto L/D 1.5.
In presenza di un livello demersione positivo, lo scavo
localizzato a monte della fondazione sempre presente,
almeno per le tipologie di plinto considerate. Confrontando la
massima profondit descavazione in corrispondenza di un
plinto emerso con quella di una pila di sezione pari al plinto
nelle medesime condizioni idrodinamiche, si ravvisata la
condizione ds,F < ds,P in ogni prova sperimentale. Inoltre, per il
rapporto ds,F/ds,P si individuata una dipendenza dal grado
desposizione della fondazione ZF/y0 rispetto al piano dei
sedimenti indisturbato e dal rapporto D/B, cio
delloccupazione della pila rispetto alla fondazione. Inoltre,
incrementi di D/B evidenziano aumenti del rapporto ds,F/ds,P.
I risultati del presente studio, relativi a pile cilindriche fondate
su plinti profondi a sezione rettangolare, permettono di
arricchire le conoscenze fino ad ora ottenute su tale argomento
di ricerca, ed in particolare forniscono una metodologia di
approccio applicabile a diverse configurazioni geometriche del
sistema pila fondazione. Tale approccio trae vantaggio dalla
possibilit di definire da un numero ridotto di analisi
sperimentali il coefficiente di riduzione, dipendente dalla sola
geometria dellostacolo. Questo parametro applicato alle
formulazioni relative alla sola pila, fornisce generalit
allapproccio per lapplicazione ai casi pratici, per qualunque
tipologia di sedimenti e di condizioni idrodinamiche.

RINGRAZIAMENTI
La presente memoria stata realizzata con il contributo dei finanziamenti MURST 40% per il programma di ricerca Lefficienza
e la vulnerabilit delle opere ed infrastrutture fluviali a seguito di eventi idrologici estremi relativamente allunit operativa
dellUniversit degli Studi di Padova. LAutore ringrazia il prof. Virgilio Fiorotto e il prof. Luigi Da Deppo per aver suggerito
largomento di ricerca e per gli utili consigli forniti, ed il sig. Cristiano Ruzzier per lassistenza alle prove e lapprontamento
dellattrezzatura sperimentale.
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