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CAPITOLO 7
LE CARTE AERONAUTICHE

Cartografia: Arte e scienza della rappresentazione del territorio.


La carta è una rappresentazione piana e ridotta della superficie terrestre.
Quindi, per arrivare alla costruzione di una carta necessitano due operazioni:

1- RIDUZIONE

2- PROIEZIONE IN PIANO

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RIDUZIONE
L’operazione di riduzione permette di passare dalla Sfera Terrestre convenzionale alla Sfera
terrestre rappresentativa (mappamondo) che non è altro che una riproduzione fedele ridotta
della terra. Questa operazione, in cui NON si introducono deformazioni, è caratterizzata da
un solo elemento:
“RAPPORTO DI SCALA O DI RIDUZIONE”:
In generale si può definire:
Rapporto di Scala è il rapporto tra un qualsiasi elemento di un disegno ed il corrispon-
dente elemento nella realtà.
In particolare, per quanto riguarda la Sfera rappresentativa, si può definire:
Dove:
LR
SR =
LT
SR = Scala della sfera rappresentativa
LR = lunghezza di un qualsiasi elemento della sfera rappresentativa
LT = lunghezza del corrispondente elemento della sfera terrestre.

Vale la pena sottolineare che la Sfera rappresentativa è una fedele rappresentazione di


quella terrestre, pertanto la sua scala è corretta in un qualsiasi punto e lungo una qualsiasi
direzione.

PROIEZIONE
Per passare dalla superficie sferica a quella piana occorre eseguire un’operazione di
PROIEZIONE. Occorre fare una premessa.
Le superfici non piane si possono dividere in due categorie:
1- sviluppabili
2- non sviluppabili

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Come si può vedere, mentre il cono e il cilindro appartengono alla categoria delle superfici
sviluppabili in piano senza introdurre deformazioni, la sfera appartiene a quella delle super-
fici NON sviluppabili in piano senza deformazioni.
Questo significa che se voglio rappresentare sul piano la superficie della Terra devo per
forza introdurre delle deformazioni, cioè in qualche zona devo allungare, in qualche altra
comprimere. Quindi ha senso fare qualche precisazione:

SCALA DELLA CARTA


Dove:
LC
SC =
LT
SC = Scala della carta
LC = lunghezza di un qualsiasi elemento della carta
LT = lunghezza del corrispondente elemento della sfera terrestre.

Vale la pena sottolineare che la carta NON è una fedele rappresentazione della superficie
terrestre, pertanto la sua scala NON è costante, ma varia a seconda della zona che utilizzo.
L’elemento indicatore della deformazione che ha subita la proiezione in una certa zona è

MODULO DI DEFORMAZIONE LINEARE


Dove:
LC
n =
LR

LC = lunghezza di un qualsiasi elemento della carta


LR = lunghezza del corrispondente elemento della sfera rappresentativa.
Questo modulo assume un valore > 1 nelle zone della carta che vengono espanse, < 1 in
quelle che vengono compresse. Tra queste due zone c’è sempre una linea di punti che non
ha subito deformazioni (n = 1), che si chiama ISOMECOICA.

Caratteristiche di una Carta Perfetta


Una carta perfetta (impossibile da costruire) dovrebbe:
1. avere la scala costante in tutta la sua estensione (non essere deformata nelle distanze)
(equidistante);
2. riprodurre fedelmente gli angoli (isogona);
3. riprodurre fedelmente le aree (equivalente);
4. rettificare (cioè rappresentare con linee rette) le rotte ortodromiche;
5. rettificare le rotte lossodromiche;
6. essere di facile ed immediata lettura.
Essendo impossibile ottenere tutti questi requisiti insieme, dovremo
rinunciare ad alcuni per assicurare quelli più importanti

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Requisiti essenziali di una Carta di Navigazione


Una carta d’impiego corrente in navigazione si adopera per misurare angoli e distanze. Gli
angoli misurati debbono corrispondere a quelli che si avrebbero sulla superficie terrestre,
mentre la misura delle distanze riesce tanto più precisa quanto meno sensibile è la deforma-
zione che esse hanno in tutta l’estensione della carta.

Pertanto i quattro requisiti essenziali che devono caratterizzare la costruzione della carta
sono:
1- essere isogona;
2- rappresentare il reticolo geografico formato da meridiani e paralleli;
3- permettere il tracciamento delle curve fondamentali della navigazione aerea
(segnatamente lossodromia e ortodromia) nel modo più semplice possibile, ossia
secondo una retta;
4- essere poco deformata.

ISOGONISMO
Una carta si definisce ISOGONA (o CONFORME) quando conserva inalterati gli angoli
che due curve formano tra loro sulla sfera. Questa è una condizione essenziale per tutte le
carte che devono essere usate in navigazione. Questa condizione è intrinseca nelle rappre-
sentazioni senza deformazioni lineari, ma può essere presente anche in quelle deformate se
nell’intorno infinitesimo di un punto il modulo di deformazione lineare (n) è lo stesso per
tutte le direzioni.
Si può dimostrare che:
condizione sufficiente e necessaria perché una carta sia isogona (o conforme) è che nella
vicinanza di un punto qualsiasi il modulo di deformazione lineare (n) sia lo stesso per il
meridiano e per il parallelo.

Le proiezioni cartografiche
Le proiezioni cartografiche si possono ottenere in due modi:
1- per via analitica
2- per via prospettica
Le prime sono costruite applicando delle relazioni matematiche che stabiliscono una corri-
spondenza tra le coordinate geografiche di un punto sulla Terra e le coordinate cartesiane o
polari sulla carta. Le seconde sono costruite proiettando i punti della sfera rappresentativa
da un punto (punto di vista) su di una superficie piana o sviluppabile in piano (quadro).
Quindi al variare del punto di vista e del tipo di quadro si possono ottenere diversi tipi di
carte di seguito elencate.

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Classificazione delle proiezioni cartografiche


Le proiezioni cartografiche vengono classificate a seconda del “punto di vista” e del tipo di
“quadro”.

A seconda del tipo di “quadro”, si hanno:


1- PER SVILUPPO: il quadro è una superficie curva, ma sviluppabile in piano.
2- PROSPETTICHE: il quadro è un piano.

Proiezioni di sviluppo
Nelle proiezioni di sviluppo la superficie su cui si riporta il reticolo geografico è rappre-
sentata da un cilindro o da un cono: perciò si parla di proiezioni cilindriche e proiezioni
coniche.
Nelle proiezioni cilindriche, il solido avvolgente la superficie terrestre si può immaginare
tangente all’Equatore o secante lungo due paralleli intermedi.
Nelle proiezioni coniche, il solido ausiliario è rappresentato da un cono retto, la cui superfi-
cie laterale si immagina disposta sulla sfera terrestre e tangente a questa lungo un parallelo
o secante lungo due paralleli. Nelle proiezioni per sviluppo il punto di vista è sempre il
centro della sfera.

Proiezioni prospettiche
Nelle proiezioni prospettiche si immagina di proiettare il reticolo geografico su di un piano
tangente o secante rispetto alla Terra, la quale per semplicità si suppone perfettamente sferi-
ca. Il punto da cui si immagina che fuori escano le visuali si chiama punto di vista e si trova
dalla parte diametralmente opposta al piano di proiezione (quadro), su cui si suppone di
intercettare le suddette visuali. Sia il punto di vista che il quadro possono occupare infinite
posizioni nello spazio, ma solo alcune di esse interessano in particolare.
Per il punto di vista si considerano quattro posizioni, che danno il nome ad altrettante
proiezioni:
a- centrografiche o gnomoniche, con punto di vista al centro della Terra;
b- stereografiche, con punto di vista sulla superficie terrestre, all’antipodo di quello di
tangenza;
c- scenografiche, con punto di vista a distanza finita dalla Terra;
d- ortografiche, con punto di vista all’infinito.

In base alla posizione del quadro, invece, si parla di:


a- proiezioni polari
b- proiezioni equatoriali
c- proiezioni oblique
a seconda che tale piano sia tangente ad un polo, ad un punto dell’Equatore o ad un punto
qualsiasi della superficie terrestre.

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LE CARTE CILINDRICHE
La Proiezione Cilindrica Retta Tangente

Punto di vista: il centro della sfera rappresentativa


Quadro: un cilindro tangente alla sfera con l’asse coincidente con quello terrestre.

Reticolo

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Paralleli: sono rappresentati a un fascio di rette parallele con distanza che va via via au-
mentando allontanandosi dall’Equatore che rappresenta l’isomecoica della carta.

Meridiani: sono rappresentati a un fascio di rette parallele ed equidistanti, perpendicolari


ai paralleli.

Conclusioni. Dal reticolato della proiezione cilindrica retta si può notare che questa proie-
zione rettifica le lossodromie, ma si potrebbe altrettanto facilmente dimostrare che, aven-
do un modulo di deformazione lineare dei paralleli diverso da quello dei meridiani, questa
proiezione NON è ISOGONA e NON può essere impiegata come carta di navigazione.

LA CARTA DI MERCATORE
Gerard Kramer (in arte Mercatore), geografo fiammingo, che nel 1569 pose le basi mate-
matiche per costruire una carta che presentava un reticolato simile a quello della proiezione
cilindrica retta ma che possedeva una caratteristica in più: “era isogona”.

Quindi, la carta di Mercatore è una carta ottenuta per via matematica e presenta le seguenti
caratteristiche:
- scala costante sul parallelo
- scala crescente sul meridiano
- isogona per costruzione matematica
- rettifica le lossodromie
- le ortodromie sono rappresentate da curve che volgono la concavità all’Equatore.

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Carteggio sulla carta di Mercatore

1- Misura dell’angolo di rotta.


Poiché la carta rettifica le lossodromie, l’angolo di rotta può essere misurato direttamente
su qualsiasi meridiano interessato.

2- Misura della distanza.


Ricordando che la lunghezza di un Miglio Nautico è definita come l’arco di cfr. massima
che sottende un angolo di un primo di grado, è logica conseguenza che la distanza tra due
punti debba essere misurata trasportandola sul meridiano e calcolando il numero di primi
in essa contenuta.
Però, la carta di M. è deformata e la lunghezza di un primo di latitudine varia al variare del-
la latitudine stessa. Quindi, si ricorre ad un metodo pratico (valido comunque su qualsiasi
tipo di proiezione) che si può così sintetizzare:

a- si calcola la latitudine media tra quella dei due estremi della tratta
b- si misura la distanza tra i due punti sulla carta e si riporta sul meridiano a cavallo della
latitudine media
c- si contano i primi in essa contenuti (tanti primi, tante NM)

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LE CARTE CONICHE
La proiezione Conica Retta Tangente
Punto di vista: il centro della sfera rappresentativa
Quadro: un cono tangente alla sfera con l’asse coincidente con quello terrestre.

Reticolo

Paralleli: archi di circonferenza concentrici.


Il parallelo di tangenza è l’isomecoica.

Meridiani: sono semirette convergenti, con una


“costante di convergenza”
α = Δ λ sen φt (1)
α
K = sen φt = (Costante del coseno)
Δλ
In particolare, come potremmo dimostrare in maniera del tutto simile a quanto fatto per la
cilindrica, il parallelo generico subisce una deformazione diversa dal meridiano,pertanto
anche questa proiezione NON è ISOGONA.

La proiezione conica secante


Il cono è secante alla sfera in due paralleli che quindi sono le isomecoiche di questa
proiezione.
Nella zona compresa tra questi due paralleli (paralleli standard) n<1, all’esterno n>1.

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Tutte le considerazioni fatte per la tangente sono valide anche per la secante se si considera
φS1 + φS2
φt =
2
LA CARTA DI LAMBERT
Nel 1770 il matematico tedesco Jhoann Heihrich LAMBERT realizza sulla proiezione co-
nica retta un intervento simile a quello eseguito da Mercatore sulla proiezione cilindrica;
cioè, individua delle relazioni matematiche che modificano la proiezione in modo tale da
renderla Isogona.
Pertanto, la Carta di Lambert non è una semplice proiezione, ma una rappresentazione
analitica della superficie terrestre.

Requisiti
- è isogona per costruzione
- rettifica le pseudortodromie
- le lossodromie sono rappresentate da curve che volgono la concavità al polo
- nell’intorno del parallelo di tangenza (o dei due di secanza) può essere considerata
equidistante.

Impiego della carta di Lambert


La carta di Lambert, oltre all’isogonismo, assicura una serie di vantaggi che non si possono
riscontrare in nessun altro tipo di carta; essi sono:
- la rettifica delle ortodromie
- la equidistanza
- la possibilità di rappresentare tutta la superficie terrestre con un solo tipo, di carta.
In effetti non è rigorosamente vero che la carta rettifichi le ortodromie e assicuri l’equidi-
stanza, ma, con alcuni accorgimenti, ai fini pratici ciò può essere ritenuto vero. Il vantaggio
della carta di Lambert risiede nel fatto che la zona di rappresentazione ottima, variando
opportunamente il valore di K, può essere spostata nell’intorno di un parallelo qualsiasi.

Naturalmente anche in questa carta esistono deformazioni lineari nel senso dei meridiani,
ma se si scelgono opportunamente i paralleli standard e se per ciascun foglio la differenza
di latitudine tra i paralleli standard non supera 7° - 8° (cosa che avviene in realtà nelle carte
nautiche più usate) si può affermare che l’errore delle distanze dovuto alle imprecisioni
della misura supera quello dovuto alla deformazione. Un segmento rettilineo rappresenta
sulla Carta di Lambert con grande approssimazione un percorso ortodromico (pseudoorto-
dromia). La Carta è isogona ed i meridiani sono rettilinei: è quindi agevole determinare gli
angoli con cui l’ortodromia taglia i vari meridiani.

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PROIEZIONE STEREOGRAFICA POLARE


Si ottiene proiettando la calotta polare su di un piano perpendicolare all’asse dei Poli e
prendendo come punto di vista il Polo opposto a quello della zona che si vuoi rappresentare.

Impiego della Carta stereografica polare.


L’impiego della Carta stereografica polare è limitata strettamente alle tratte che prevedono
il sorvolo di zone vicine ai poli. Se si opera a latitudini inferiori, è più conveniente l’uso di
Carte realizzate con proiezione di Lambert.

Poiché la proiezione è naturalmente isogona ed i meridiani sono rappresentati da linee rette,


la misura di un angolo è altrettanto facile quanto sulle Carte di Mercatore e di Lambert.
Una linea retta indica, con la stessa approssimazione della Carta di Lambert, l’arco di or-
todromia che passa per due punti sulla sfera terrestre. Operando a elevate latitudini, onde
poter mantenere a pochi gradi la variazione dell’angolo di Rotta da un estremo all’altro di
ciascuna tratta, occorrerebbe suddividere l’intero percorso in moltissimi brevi segmenti.

L’operazione sarebbe inoltre notevolmente complicata per la frequente variazione della


declinazione magnetica, per non parlare poi dell’inattendibilità della bussola magnetica
in aree prossime ai poli magnetici. A volte il procedimento può riuscire tanto complicato
e soggetto ad errori da rendere del tutto inefficaci, in quelle regioni, i comuni metodi della
Navigazione stimata; si ricorre quindi a tecniche particolari, quale la Navigazione Griglia
o quella condotta con sistemi di Navigazione Inerziale o GPS.

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CARTE AERONAUTICHE PER LA NAVIGAZIONE


Esistono varie carte aeronautiche per soddisfare le esigenze della moderna navigazione
aerea, e che agevolano i Controllori del traffico aereo nella conoscenza della propria area di
servizio. L’annesso 4 dell’ICAO “aeronautical charts” raccoglie le descrizioni e le carat-
teristiche di tutti i tipi di carte in funzione del loro impiego.

Aerodrome Obstruction Charts: Ostacoli d’aerodromo, carte dove sono in evidenza gli
ostacoli significativi presenti nell’area aeroportuale, le quote minime di sorvolo e le proce-
dure idonee al loro evitamento.

Plotting Charts: Carte per la pianificazione, pubblicazioni per fornire ai piloti un supporto
cartaceo dove annotare lo sviluppo della navigazione pianificata allo scopo di effettuare
una verifica costante della posizione del velivolo attraverso controlli incrociati con i radio
aiuti disponibili laddove si attraversano aree coni limitati servizi di controllo del traffico
aereo (zone oceaniche o desertiche).

Radio Navigation Charts: Carte di radionavigazione, con la funzione di facilitare la piani-


ficazione e la condotta dei voli agli equipaggi che operano su rotte ATS attraverso la com-
pletezza delle informazioni in esse contenute (R/AA, Rotte, MEL/MEA, distanze).
Terminal Area Charts: Carte delle aree terminali con la funzione di fornire ai piloti le
informazioni necessarie nelle fasi che precedono o seguono l’entrata/uscita da un area ter-
minale e/o d’avvicinamento.

Instrument Landing Charts: Carte d’atterraggio strumentale che forniscono al pilota le


rappresentazioni grafiche delle procedure d’avvicinamento, mancato avvicinamento e re-
lative traiettorie, comprensive delle aree di attesa di ogni aerodromo sul quale è presen-
te almeno un tipo di procedura d’avvicinamento strumentale. Le indicazioni contenute in
queste pubblicazioni devono consentire al pilota un’agevole transizione dal volo strumen-
tale a quello a vista in qualsiasi momento durante l’avvicinamento finale (informazioni
topografiche,ostacoli).

World Aeronautical Charts: Le carte aeronautiche del mondo sono in scala 1: 1.000.000
e hanno lo scopo di consentire la pianificazione e l’esecuzione delle navigazioni a vista.
La copertura del territorio è totale, suddivisa in riquadri numerati. Per la rappresentazione
di aree comprese tra l’equatore e latitudini di +/- 80° le carte si ottengono con il metodo di
Lambert (proiezioni coniche), mentre per latitudini superiori si usano proiezioni stereogra-
fiche polari.

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Aeronautical Charts: Carte aeronautiche in scala 1:500.000 hanno la stesse funzioni e me-
todi costruttivi delle precedenti ma sono più idonee alla navigazione a breve raggio, bassa
velocità e bassa quota.

NOTA: Lo stesso tipo di carte ma con scala 1:250.000 (la scala è maggiore per evidenziare
meglio alcuni particolari) vengono usate per la navigazione aerotattica militare ma a diffe-
renza di quelle per uso civile, contengono informazioni di interesse tattico/strategico (R/A
ed aa/dd militari, obbiettivi sensibili).

Visual Approach Charts: Carte d’avvicinamento a vista, rappresentazioni grafiche delle


traiettorie ottimali d’avvicinamento con riferimenti all’orografia del terreno e relativi osta-
coli nell’area giudicata sensibile. Le scale di queste carte variano tra 1:250.000 e 1:200.000.

Landing Charts: Carte d’atterraggio, pubblicazioni che forniscono le informazioni e le ca-


ratteristiche fisico/geografiche “interno campo” (area di manovra) e dintorni. Consentono
l’agevole riconoscimento dall’alto.

Aerodrome Charts: Carte aeroportuali atte a fornire agli operatori tutte le informazioni
sulle aree di manovra e movimento, le attrezzature per l’assistenza al volo, le attrezzature
di servizio e di sicurezza.

Aeronautical Navigation Chart Small Scale: Carte di navigazione aerea in scala piccola.
Come per le Plotting charts, anche questo tipo di pubblicazioni sono di ausilio per l’effet-
tuazione di voli ad alta quota e alta velocità in aree a scarsa densità di traffico e, per questo,
sprovviste di R/AA alla navigazione allo scopo di favorire il riconoscimento a vista della
propria posizione. La scala di queste carte può variare tra 1:2.000.000 e 1:5.000.000.

Precision Approach Terrain Charts: Carte del terreno per avvicinamenti di precisione.
Hanno lo scopo di rappresentare i dettagli planimetrici compresi nell’area che interessa gli
ultimi 900 m. dell’avvicinamento, per definire l’influenza dell’orografia del terreno sulla
determinazione dell’altezza di decisione (DH) mediante il radar-altimetro. Sono indispen-
sabili per aeroporti dove ci sono piste idonee agli avvicinamenti di precisione di II et III
categoria.

SID’s and STAR’s Charts: Carte per le procedure standard di partenza e di arrivo per il
traffico strumentale, illustrano, informano e guidano i piloti nel volo IFR in tutte le fasi
dell’avvicinamento o dell’allontanamento per o dall’aeroporto.

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SID’s (standard instrumental departures), rotte d’uscita standard codificate per consentire
al volo, inizializzato dalla procedura di decollo, di inserirsi rapidamente nel sistema ae-
roviario. Il numero di questi percorsi dipende dalla quantità di traffico dell’aeroporto dal
quale hanno origine e dalle direzioni verso le quali il traffico aereo può essere instradato.

STAR’s (standard arrival ruote), rotte terminali d’arrivo standard codificate per consentire
all’aeromobile, prossimo alla fase d’avvicinamento, di lasciare il sistema aeroviario e in-
serirsi nelle rotte che lo porteranno su un fix in prossimità dell’aeroporto per l’inizio della
procedura d’avvicinamento finale per l’atterraggio di precisione o non di precisione, a vi-
sta. La pubblicazione e l’utilizzo delle SID’s e delle STAR’s ha lo scopo di rendere fluido
ed ordinato il flusso del traffico, meno congestionate le comunicazioni T/B/T, più agevole e
sicura la gestione negli spazi aerei ad alta densità di movimenti (aree terminali). Le pubbli-
cazioni si presentano in forma grafica (disegno) o testuale, soddisfano gli standard racco-
mandati dall’ICAO e si trovano nell’annesso 4 parte Terminal Area Chart. I controllori del
traffico aereo devono conoscere i percorsi compiuti dagli aeromobili che operano nell’area
di competenza.

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