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SPIANAMENTI

1.- Generalità

Lo spianamento è un insieme di operazioni di rilievo e calcolo dirette a modificare la


superficie fisica irregolare del terreno, trasformandola in una superficie piana, orizzontale o inclinata,
mediante movimenti di terra.
Gli spianamenti, consentendo la sistemazione superficiale del terreno, hanno notevole
importanza in diversi settori, non solo in quello delle costruzioni civili, industriali e di edilizia pubblica
per la formazione del piano di posa delle fondazioni, e quello della costruzione di strade e aeroporti, ma
anche in quello agricolo e ambientale per la sistemazione di terreni al fine di un maggiore e più
razionale impiego delle macchine e per la formazione di parchi, giardini pubblici e spazi attrezzati.
Il progetto di uno spianamento viene effettuato generalmente su una rappresentazione del terreno a
piano quotato; solo quando la zona interessata è molto estesa e piuttosto accidentata si utilizza una
rappresentazione a curve di livello che, pur richiedendo operazioni di rilievo più lunghe e complesse,
permette una descrizione del terreno più aderente alla realtà.
Il piano di spianamento (o piano di progetto) è il piano che dovrà presentare il terreno
dopo avere effettuato le necessarie operazioni di movimento terra per modificare la superficie naturale
dei terreno.
Viene definita quota di progetto di un punto generico del terreno la quota che tale punto
viene ad avere sul piano di spianamento; la differenza fra la quota di progetto Q' di un
punto e la sua quota sul terreno Q (cioè quello che il punto ha sulla superficie naturale)
è detta quota rossa q , ossia: q = Q' - Q.
In corrispondenza della verticale passante per un punto generico della superficie naturale del terreno,
può risultare:
- il piano di progetto passa al di sopra del terreno : la quota rossa q del punto è positiva e rappresenta
una ordinata di riporto in quanto in corrispondenza del punto deve essere riportata della terra;
- il piano di progetto passa al di sotto del terreno : la quota rossa q del punto è negativa e rappresenta
una ordinata di sterro (o di scavo) in quanto in corrispondenza del punto si deve scavare il terreno;
-la quota di progetto in un punto coincide con la quota del terreno stesso: in questo caso la quota rossa q
del punto è nulla e viene detto punto di passaggio.
Congiungendo i punti di passaggio si ottengono una o più spezzate , dette linee di passaggio, che
delimitano le superfici di scavo da quelle di riporto e tramite le quote rosse sarà possibile calcolare
rispettivamente i volumi di scavo e di riporto.
La posizione dei punti di passaggio può essere determinata con procedimento grafico o analitico.

2. CALCOLO DEI VOLUMI

2.1.- VOLUME DI UN PRISMOIDE E DI UN CILINDROIDE

Si definisce prismoide un solido con basi


parallele a contorno poligonale irregolare , la cui
superficie laterale è formata da superfici
triangolari o trapezie ( se i lati corrispondenti
costituenti le basi sono parallele).

Se le basi parallele sono delimitate da un


contorno in tutto o in parte curvilineo, la cui
superficie laterale del solido è determinata da
una retta che si muove attorno alle basi ,
mantenendosi sempre appoggiata alle basi
stesse, si ha un cilindroide.
Il volume di un prismoide e di un cilindroide
viene calcolato con la formula di Torricelli :

V = h/6 [ S1 + S2 + 4 Sm ]

in cui : S1 , S2 sono le aree delle due sezioni estreme alla distanza h

Sm è l’area della sezione alla distanza h/2

Da questa discende la formula delle sezioni ragguagliate

→ Ipotesi : Sm = ( S1 + S2) /2 → V = h/6 [ S1 + S2 + 4 ( S1 + S2) /2 ] = h/2 ( S1 + S2 )

2.2.- SOLIDO PRISMATICO GENERICO CON BASI OBLIQUE POLIGONALI IRREGOLARI


UGUALI

Il volume di un solido prismatico con basi piane


oblique rispetto agli spigoli tutti paralleli viene
calcolato moltiplicando l’area S0 della sezione
retta ( ossia perpendocolare agli spigoli ) per la
distanza h fra i baricentri delle due basi :

V = S0  h
Se le basi oblique del prisma sono
parallelogrammi , ovvero rettangoli, quadrati o
rombi , e solo in questo caso , l’altezza h è datta
dalla media delle altezze dei quattro spigoli ed il
volume vale :

V = S0  (hA+hB+hC+hD)/4

2.3.- SOLIDO PRISMATICO CON BASI


TRIANGOLARI OBLIQUE.

Anche in questo caso il volume viene calcolato


moltiplicando l’area S0 della sezione retta ( ossia
perpendicolare agli spigoli ) per la distanza h fra i
baricentri delle due basi :

V = S0  h
La distanza h è data dalla media delle lunghezze dei tre
spigoli, ossia : h = (hA+hB+hC+)/3
e pertanto

V = S0  h = S0 (hA+hB+hC)/3

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