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RAPPRESENTAZIONE DEL SOLIDO TERRA
• Essendo la Terra un solido, la sua
rappresentazione più naturale dovrebbe
possedere proprietà tridimensionali
(modelli, prospettive, assonometrie).
• In effetti queste rappresentazioni
illustrano molto bene l’oggetto a vista,
a colpo d’occhio, anche a coloro che
non hanno competenze specifiche
• Tuttavia queste rappresentazioni del
terreno sono molto difficoltose da
eseguire, costose, inoltre mostrano
solo alcuni aspetti dell’oggetto, e su di
esse non possono essere dedotte
misure.
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LA POSIZIONE SPAZIALE DI UN PUNTO SULLA TERRA
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SISTEMA CARTESIANO GEOCENTRICO
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SISTEMA GEOGRAFICO
Definisce la posizione dei punti per mezzo di
due angoli, detti latitudine e longitudine, e di
una distanza detta altezza, così definite:
latitudine φ: è l’angolo che la normale alla
superficie di riferimento passante per il punto P
forma con un generico piano ortogonale all’asse
di rotazione terrestre (es. il piano equatoriale)
longitudine λ: è l’angolo che il piano
contenente il punto P e l’asse di rotazione
terrestre forma con un piano di riferimento della
longitudine, (piano meridiano passante per
Greenwich)
altezza h: è la distanza tra il punto P e la
superficie di riferimento misurata lungo la
direttrice normale alla superficie.
Le coordinate geografiche sono più efficaci di
quelle geocentriche, anche se persistono ostacoli punto A punto B
per valutare rapidamente la distanza tra i punti, ϕA= 44°36’28” ϕB= 44°36’28”
mentre è possibile valutare molto bene la loro λA= 11°22’33” λB= 11°46’52”
differenza di altezza. hA= 75,84m hB= 86,12m
Vengono usate in cartografia e nella navigazione
(solo φ, λ)
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SISTEMA CARTOGRAFICO
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SISTEMA LOCALE CARTESIANO
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SUPERFICI DI RIFERIMENTO
(di passaggio)
Per creare la corrispondenza tra i punti del
terreno e quelli della rappresentazione, è
necessario:
1. individuare una superficie di riferimento che rappresenti un accettabile
compromesso fra la conformità alla forma della Terra e la trattabilità
matematica
2. definire una direzione per la proiezione dei punti, sulla quale si
eseguiranno le misure delle altezze (quote)
POSSIBILI
SCELTE
e …. PIANO,
ma solo per
GEOIDE ELISSOIDE SFERA
piccole
estensioni
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SUPERFICI NON SVILUPPABILI: LE DEFORMAZIONI
▪ Alcuni oggetti solidi presentano le loro superfici esterne sviluppabili su di un
piano (come il foglio del disegno), tra queste: cilindro, cono, cubo,
▪ Queste superfici esterne possono essere sviluppate, dunque rappresentate sul
piano, senza nessuna deformazione
▪ Alcuni oggetti solidi, invece, presentano le loro superfici esterne non
sviluppabili su un piano, tra queste: sfera, sferoide, ellissoide
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SUPERFICI NON SVILUPPABILI: LE DEFORMAZIONI
• Non sarà mai possibile, dunque, sviluppare su un piano non solo l’intera
superficie esterna di tipo sferoidale, ma anche significative parti di queste.
• Tale situazione viene in effetti realizzata per la realizzazione delle carte
geografiche, ma le deformazioni presenti in tale contesto non sono nemmeno
immaginabili nell’ambito tecnico.
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FORMA DELLA TERRA:
ANTICHE IPOTESI
Prime speculazioni (Grecia, VII secolo a.C.)
• Talete di Mileto (625-547 a.C.): ⇒ disco galleggiante
• Anassimandro (611-554 a.C.): ⇒ cilindro
• Pitagora (580-500 a.C.): ⇒ sfera (da valutazioni teoriche)
• Eratostene (276-195 a.C.): ⇒ sfera con misura delle dimensioni
Posidonio di Siria (135-50 a.C.): ⇒ sfera con misura delle dimensioni
Fernel (1497-1558) ⇒ sfera con misura delle dimensioni
Snellius (1580-1626) ⇒ sfera con misura delle dimensioni
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LE DIMENSIONI DELLA TERRA: L’ESPERIENZA DI ERATOSTENE
α = 360°/50 =
D = 5040 stadi
7°12’
Alessandria 7,2° (stimata da giornate
Equ
Equatore di cammello)
ator 7,2°
e Syene
Centro
dellaTe
rra Raggi solari c=5040x50=252000 stadi
c=252000x0,185=46.600Km
Sud
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1700 – LA GRAVITÀ (I. Newton)
c = (proporzionale
forza centrifuga
a r)
r P c n = (proporzionale
forza di attrazione
alle masse)
n
g = forza di gravità
G g
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1700 – LA GRAVITÀ (Newton)
• la forza di gravità è maggiore ai poli e
minore all’equatore
• la terra è costituita da materiale elastico
e deformabile
DUNQUE
c=0 la forza di gravità ha deformato la terra
P g=max schiacciandola ai poli dandogli una
forma detta sferoide
g=n c=max
g=min
equatore
E
g=n-c
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IL GEOIDE
LINEE DI FORZA: linee curve la
cui tangente, in ogni punto,
coincide con la direzione della
forza di gravità g (filo a piombo)
SUPERFICIE
QUIPOTENZIALE:
superficie in ogni punto
ortogonale alle linee di
forza, dunque alla direzione
della forza di gravità g
(verticale). Esistono infinite
superfici equipotenziali.
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LA FORMA DEL GEOIDE
ONDULAZIONI GEOIDICHE:
le differenti densità delle masse
determinano variazioni della direzione
della forza di gravità, dunque anche lievi
ondulazioni sulla superficie del geoide
dandogli l’aspetto di una figura irregolare.
Se immaginassimo di tagliare il
geoide con piani aventi una qualunque
giacitura, verrebbero generate sezioni il
cui contorno sarebbe costituito da linee
chiuse con andamento irrego-lare,
tutte diverse tra loro, e non equiparabili
a figure elementari come cerchi o ellissi.