Sei sulla pagina 1di 5

RILIEVO

POLIGONAZIONE CHIUSA
La poligonale è un metodo di collegamento dei punti di appoggio tra i più utilizzati, sia perché è di
facile e relativamente veloce esecuzione, sia perché la compensazione degli errori è semplice e
precisa.
Essa consiste nel collegare i punti da rilevare nel terreno secondo una linea spezzata detta
poligonale della quale si misurano tutti i lati e tutti gli angoli.
Le poligonali si distinguono in aperte e chiuse in relazione al fatto che il primo e l’ultimo vertice
coincidano o meno.
Nella poligonale chiusa la misura è sempre soggetta a piccoli o grossi errori, di conseguenza devo
precedere secondo due punti:
 Verifica dell’errore
 Compensazione dell’errore

(L’errore non deve essere superiore della portata dello strumento)

1- Errore angolare
Esso non dipende dall’ampiezza dell’angolo ma dalla precisione dello strumento o dal
rilevatore. Mi aspetto che l’errore non sia superiore a 5’, se è superiore in tutte le misure
rilevate procedo o con la ri-misurazione o mi accontento per poi procedere alla
distribuzione.
Se l’errore è molto piccolo procedo con il secondo punto, la compensazione, ovvero la
distribuzione dell’errore equamente.

2- Errore lineare
Procediamo sempre con la verifica dell’errore, il quale valore ammissibile è 2cm.
Supponendo che le lunghezze siano simili posso modificare sia x che y e procedere alla
compensazione dell’errore tramite regole matematiche che prevedono la moltiplicazione
della variazione dell’errore per il rapporto tra la distanza del mio segmento fratto il
perimetro della poligonale.
Bisogna ripetere per ogni x, y.

TRILATERAZIONE
La trilaterazione è una tecnica che permette di calcolare distanze fra punti sfruttando le proprietà
dei triangoli.
È una tecnica basata sulla determinazione di tre valori fondamentali sulla base del quale si può
costruire un solo triangolo: da un segmento base si individua la posizione del vertice del triangolo
che, restituito in scala, è in grado di rappresentare un rilievo in scala ridotta conservando la
posizione dei punti rilevati in relazione geometrica reciproca e certa.

La trilaterazione, come la triangolazione topografica consiste nel collegare idealmente una serie di
punti nel terreno formando una rete di triangoli adiacenti, per determinare le coordinate
planimetriche e, mentre la prima si avvale della misura dei lati la seconda si avvale della misura
degli angoli.

Fase di rilievo planimetrico:


I due punti fissi A e B devono essere riferiti ad un’asse di appoggio parallelo all’oggetto da
misurare. Una volta misurata la distanza relativa tra i due punti A e B si procede a misurare con la
rollina la distanza da un terzo punto C.
Fase di restituzione:
Si riporta in opportuna scala il segmento AB e con un compasso tracciare dagli estremi A e B due
circonferenze di raggio AC e BC. L’intersezione degli archi sarà la posizione del punto C cercato.

TRIANGOLAZIONE PER INTERSEZIONE IN AVANTI


Le operazioni planimetriche effettuate sul terreno attraverso la sola misurazione degli angoli si
definiscono intersezioni. In topografia ci sono diversi tipi di intersezioni.
Nel campo del rilevamento architettonico è l’intersezione in avanti ad essere applicata.
L’intersezione in avanti consiste nel determinare la posizione del punto P attraverso la misurazione
degli angoli rispetto a 2 punti noti A e B, si fa stazione con un teodolite o con un tacheometro nei
punti noti A e B; si misurano gli angoli alfa e beta, gamma si ricava con le proprietà del triangolo.
Le distanze AP e BP possono essere ricavate con un semplice calcolo trigonometrico.
È consigliabile che il triangolo che si viene a formare non abbia valori angolari inferiori ai 30°. Con
questo metodo si può assicurare un sufficiente grado di precisione.
L’ INTERSEZIONE IN AVANTI si applica quando si conosce la posizione planimetrica di due
punti e si vuole determinare la posizione di un terzo punto, misurando gli angoli orizzontali formati
dalla congiungente i punti noti con le direzioni che vanno al punto incognito.

Nel caso in cui dovesse esserci anche la terza


dimensione, ossia l’altezza, si tiene conto dell’angolo
zenitale. (irradiazione)

RILIEVO PER COORDINATE POLARI


Il rilievo topografico per coordinate polari consiste
nel fare stazione con un teodolite o con un
techeometro in un punto noto O detto POLO e
rilevare i valori azmutali dei punti e le distanze da
questi.

METODI FOTOGRAMMETRICI
La fotogrammetria è quel metodo che ci consente di risalire alla misura di un oggetto usando una
sua fotografia. Si basa sugli stessi principi teorici della restituzione prospettica per poter giungere
ad una proiezione ortogonale dell’immagine fotografica.

STEREOFOTOGRAMMETRIA
SI basa sugli stessi principi teorici della fotogrammetria; sappiamo che la visione umana è una
visione stereotomica cioè dipende dal fatto che uno stesso punto è visto da due distinti centri le cui
visuali convergono sul medesimo, formando un angolo diverso detto parallasse angolare.
La stereofotogrammetria è un metodo particolarmente idoneo per il rilevamento di facciate,
prospetti o particolari architettonici complessi.
Il processo di rilevamento è diviso in quattro fasi:
 Rilevamento (posizionamento delle basi di ripresa): vengono fissati una serie di punti
appoggio che vengono scelti tra i punti più caratterizzanti dell’edificio e vengono applicati
dei segnali che sono collocati temporaneamente, vengono fotografati al momento della
ripresa.
 Ripresa fotografica (vengono posizionate le camere, bicamera o monocamera)
 Appoggio topografico (si crea una poligonale)
 Restituzione
RADDRIZZAMENTO DI UNA FOTO
Ogni foto ha 6 gradi di libertà (x,y,z + 3 rotazioni)
L’obiettivo è quello di raddrizzare il piano a cui appartengono gli elementi che caratterizzano la
facciata. È un processo applicabile solo ad oggetti perfettamente piani o con differenze altimetriche
tali da generare errori di altezza trascurabili.
Il computer riconosce nelle foto gli elementi e li posiziona nello spazio. Per intersezione in avanti il
PC riesce ad individuare alcuni punti partendo da punti noti.
Il computer riconosce gli errori e sta a me capire se l’errore è ammissibile o meno, per questo si
usano più fotogrammi o più stazioni.
 Allineamento delle foto
 Riconoscimento degli errori
(50mm distanza focale, si fa su oggetti che stanno sul piano o molto vicini al piano, non si può fare
nel caso di balconi o aggetti)

RESTITUZIONE PROSPETTICA
La restituzione prospettica è basata sul metodo della prospettiva con lo scopo di determinare misure
reali e forme degli elementi appartenenti a tale oggetto.
È un metodo che possiamo utilizzare se non abbiamo altri strumenti se non un semplice apparecchio
fotografico. Può essere un metodo che può risultare utile se per esempio andassimo a rilevare
attraverso una vecchia foto un edificio che non esiste più.
Può essere a quadro verticale o a quadro inclinato.
A quadro verticale vuol dire che negli oggetti architettonici che normalmente rileviamo abbiamo
degli elementi che sono: piani orizzontali e rette verticali (muri, facciate).
Per avere una prospettiva a quadro verticale si deve eseguire una ripresa fotografica tenendo il
piano perfettamente orizzontale e le linee parallele all’edificio. L’apparecchio deve essere montato
su un tre piedi.
L’oggetto deve:
 Essere contenuto nello stesso piano (niente aggetti o elementi curvi)
 L’edificio deve avere un prospetto ortogonale
 Si deve avere almeno una misura dell’oggetto
 Linea di riferimento è quella dello zoccolo perché la linea di terra non è sempre dritta
Il fotogramma deve:
 Foto inclinata rispetto alle facciate
 Per oggetti molto vicini uso grandangoli che aumentano l’impatto visivo e diminuiscono la
distanza focale
 La distanza focale ottimale è quella di 50mm
 La foto non deve essere rifilata

COLTELLAZIONE???
È un metodo di rilievo diretto utilizzato per l’altimetria.
Bisogna tracciare un piano orizzontale dei punti di cui mi occorre rilevare l’altezza; se il suolo ha
forti variazioni di quota occorre traslare il piano di una quantità intera.
Da ciascun punto misuro la distanza dal suolo al piano orizzontale

LIVELLAZIONE
La livellazione è un rilievo nel quale vengono individuate le differenze di quote e le altezze dei
punti.
Esistono vari metodi e strumenti per misurare i livelli:
 Livello: si monta su un tre piedi e la livella è già montata sul cannocchiale; Permette di
misurare differenze di quote (dislivelli) attraverso il metodo della livellazione geometrica,
tramite la lettura su un'asta graduata, detta stadia. Gli elementi che caratterizzano un livello
sono la livella (sferica e torica), il cannocchiale, il compensatore (assente nei livelli da
cantiere), il sistema di lettura.
 Livello ottico: microscopio e cannocchiale
 Livella ad acqua: particolare tipologia di livella che ci consente di effettuare la misura
quando ho una distanza troppo elevata per una livella a bolla. Segue il principio dei vasi
comunicanti.
 Livella torica: ampolla di vetro leggermente curvata; all’interno dell’ampolla è contenuto un
liquido che non riempie completamente l’ampolla poiché ha una piccola bolla d’aria. Questa
bolla se un punto si trova alla sua stessa quota si dispone esattamente al centro, quindi i due
estremi si trovano esattamente alla stessa quota. La precisione con cui la livella mi assicura
che gli estremi sono alla stessa quota dipende dalla curvatura; se la curvatura è piccola basta
un piccolo spostamento per far spostare la bolla.
 Livella sferica: livella con meno precisione, invece di avere una sola curvatura l’ampolla che
contiene il liquido con la bolla d’aria ha una forma sferica. Invece delle tacche ha
normalmente un cerchio, la livella è disposta in maniera corretta se la bolla si trova
all’interno del cerchio. È uno strumento più immediato ma meno preciso rispetto alla torica.

STRUMENTI TOPOGRAFICI
Teodolite: strumento più vecchio e più preciso che misura gli angoli; si differenza dal tachiometro
per la precisione angolare.
Viene posizionato su un tre piedi, del quale bisogna regolare le gambe; se lo strumento è poggiato
sul pavimento bisogna appoggiarlo su un triangolo chiamato stella; se lo strumento è poggiato sul
terreno si infossa.
Lo strumento non deve essere toccato poiché anche una minima pressione del piede può spostare lo
strumento e alterarne la misurazione.
Lo strumento possiede due goniometri inglobati allo strumento e quello orizzontale è posto sotto il
basamento ed è più grande, quello verticale è posto sull’alidada.
È composto da tre parti principali:
 Basamento, si avvita sui tre piedi e possiede tre viti chiamate calanti disposte a triangolo
equilatero; è dotato di una livella sferica che garantisce l’orizzontalità dello strumento.
 Alidada, ruota intorno ad asse verticale; c’è uno specchio che raccoglie la luce per
permettere di guardare il microscopio, quest’ultimo ci consente di leggere i goniometri.
 Cannocchiale, ruota secondo asse orizzontale; nel quale troviamo la parte iniziale in cui si
guarda si chiama oculare; il microscopio consente di osservare i gradi dal goniometro; il
mirino che mi consente di posizionare lo strumento nella giusta direzione o comunque in un
punto fisso per poi fare degli spostamenti minimi e centrare il punto da rilevare con il
reticolo all’interno del cannocchiale.
(vedi triangolazione)

Tacheometro: è uno strumento topografico, simile al teodolite, atto alla misurazione sia angolare
che metrica di media precisione. Rispetto al teodolite presenta minore precisione nella misurazione
degli angoli. La lettura della distanza viene invece effettuata tramite un reticolo graduato inserito
nel cannocchiale, attraverso cui si effettuano delle letture visive su una stadia anch'essa graduata.
Attualmente è quasi completamente sostituito, così come il teodolite, dalla Stazione Totale, a causa
della maggiore semplicità di utilizzo e versatilità della stessa, che può fungere anche da livello.

Stazione totale: se ad un teodolite associo un distanziometro ottengo la stazione totale. Misura


l’angolo orizzontale, l’angolo verticale e la distanza dallo 0 al punto.
Laser Scanner 3D: lancia onde magnetiche che grazie alla riflettanza (ossia l’energia che il raggio
impiega ad arrivare al punto e tornare) consente di rilevare automaticamente una nuvola di punti
contemporaneamente. Consuma molta energia e si scarica falcilmente.

ARCHI E VOLTE
Volte semplici: a botte (spazi rettangolari, semicerchio), a vela (base quadrata, semi sfera tagliata
secondo un quadrato) e a cupola (semi circolare o semi ellittica)
Volte composte: a crociera (due volte a botte uguali), a lunetta (due volte a botte con raggio
diverso), a padiglione (volte a crociera senza archi perimetrali)
Volta a baldacchino: volta a padiglione poggiata su piattebande.

ORDINE ARCHITETTONICO E MODANATURE

Potrebbero piacerti anche