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Esercitazione 02- Poligonale Topografica,

Relazione tecnica gruppo 3

INQUADRAMENTO TOPOGRAFICO
DI UN EDIFICIO ADIACENTE AL PLESSO DI SANTA MARTA

Premessa
Con la presente relazione si descrivono le attività principali svolte per il rilevamento di un piccolo edificio adiacente
al plesso universitario di Santa Marta.
Dal punto di vista operativo, l’impostazione metodologica adottata per questa esercitazione è stata articolata nelle
seguenti fasi:

1. Riconoscimento dell’area di lavoro


2. Individuazione dei punti di inquadramento
3. Materializzazione dei vertici della poligonale tramite l’utilizzo di chiodi topografici
4. Esecuzione del rilievo tramite l’utilizzo della stazione totale
5. Elaborazione delle misure

Strumentazione
La strumentazione utilizzata per il rilievo è composta da:

 Rotella
 Metro rigido
 Stazione totale
 Prisma

Tra i supporti, invece, degli strumenti topografici, fondamentale è stato il Treppiede.

Riconoscimento dell’area di lavoro

L’edificio, oggetto del rilievo, si trova in Via Santa Marta a Firenze. Situato nel grande parco di Villa Cristina, ad oggi
sede della Facoltà di Ingegneria, è posto ad est rispetto alla stessa.

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Individuazione dei punti di inquadramento e Materializzazione dei vertici della poligonale tramite l’utilizzo di
chiodi topografici
Come per qualsiasi rilevamento topografico, è sempre necessaria un’attenta progettazione preliminare per
individuare le posizioni più opportune dei punti che permettono di rappresentare la porzione di territorio. Per questo
motivo, come primo passo dell’esercitazione si è studiata la posizione dell’edificio e dopo aver selezionato e
materializzato i punti (tramite chiodi topografici) che vanno a costruire la poligonale, è stata realizzata una
Monografia, un disegno schematico della pianta in scala approssimativa con l’indicazione delle quote e delle distanze
dei punti rilevati. Tali distanze sono state prese rispetto a degli elementi fissi in modo che i punti possano essere
individuati nuovamente nel tempo.

1. Il punto 100 è situato a sud ovest, a 5m dall’angolo interno del


marciapiede che circonda la struttura e a 1.27m dalla sporgenza di un
muro retrostante ad un osservatore che guarda la facciata sud
dell’edificio.
2. Il punto 200 è situato a nord ovest, a 11.27m rispetto all’angolo interno
del marciapiede che circonda la struttura e a 1.39m rispetto ad un
tombino.
3. Il punto 400 è situato a sud est e dista 12.19m rispetto allo spigolo
dell’edificio e 2.76m rispetto ad una porta retrostante ad un osservatore
che guarda la facciata sud dell’edificio.

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Esecuzione del rilievo tramite l’utilizzo della stazione totale
Dopo aver individuato i punti che compongono la poligonale, il passo
successivo è stato quello della “Messa in stazione”, per cercare di evitare
fin da subito una non corretta misurazione dei punti. La messa in
stazione consiste nel posizionare la stazione totale sulla verticale dei
punti individuati dal chiodo topografico, al quale viene assegnato un
nome (esempio 100). Per ottenere che la verticale dell’asse primario
cada sul chiodo topografico, si è traslato adeguatamente il treppiede,
prima a occhio nudo e poi con l’aiuto di un piombino ottico. Per il
perfezionamento dell’operazione si sono poi regolate le gambe del
treppiede, tenendo conto delle due livelle: sferica e torica, che devono
essere ben centrate. Questo procedimento è noto come CENTRAMENTO
FORZATO.
Si è poi misurata anche l’altezza dello strumento, utilizzando un metro
rigido, ossia l’altezza del centro ottico dell’obiettivo rispetto alla stazione
a terra.
Per misurare i punti è stata effettuata la COLLIMAZIONE, ossia si è
cercato il punto con il cannocchiale fino a visualizzarlo esattamente
sull’incrocio di linee corrispondenti al centro ottico del prisma. A questo punto premendo il tasto “All” del display
della stazione totale abbiamo ottenuto le tre informazioni fondamentali per individuare il punto:

 Angolo Azimutale
 Angolo Zenitale
 Distanza Inclinata

Abbiamo poi registrato tali dati sul libretto di campagna, insieme all’altezza strumentale. Questi valori vengono
determinati sia in prima che in seconda posizione, per due volte e per ogni vertice della poligonale, in modo da avere
una maggiore qualità dei dati e una maggior accuratezza delle misure.

Elaborazione delle misure


La successiva elaborazione dei dati è avvenuta secondo otto passaggi:

 Compensazione degli angoli azimutali con l’applicazione della regola di Bessel


 Compensazione degli angoli zenitali con l’applicazione della semidifferenza
 Media tra le distanze inclinate per ottenere quella definitiva
 Calcolo degli angoli interni e compensazione di questi
 Calcolo delle distanze orizzontali
 Calcolo delle coordinate parziali e compensazione di queste
 Calcolo delle coordinate totali
 Calcolo dei dislivelli

Per misurare gli angoli azimutali con la stazione totale, abbiamo eseguito due letture: la prima lettura con il cerchio
verticale a sinistra (prima posizione) e la seconda con il cerchio verticale a destra (seconda posizione). Per ottenere
poi la lettura corretta, cioè priva di errori di orizzontalità e ortogonalità, si è calcolata la media tra le due letture. La
media è stata effettuata tenendo conto che le due letture differiscono di un angolo piatto, in quanto l’alidada viene
ruotata di 200ᵍ tra l’una e l’altra. Si è applicata quindi la regola di Bessel, in formule:

l l C .S .+(lC. D . +200ᵍ )
m=
2

Questo procedimento è stato fatto due volte e poi si è calcolata la media aritmetica, ottenendo così la lettura
corretta.

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Per quanto riguarda gli angoli zenitali, la regola applicata è quella della semidifferenza, in formule:

l S +(400 ᵍ−l D )
φ=
2
Anche in questo caso le letture sono state fatte due volte e dopo aver fatto la compensazione, si è calcolata la media
aritmetica per avere poi la lettura corretta.
Per le distanze inclinate, più semplicemente, è stata fatta la media aritmetica tra le letture.
Successivamente alle distanze inclinate, sono stati calcolati gli angoli interni della poligonale. Per calcolare l’angolo di
un vertice bisogna fare la differenza tra l’angolo azimutale precedente e quello successivo; così per tutti e tre i punti.
Dopo aver calcolato tutti gli angoli interni, li abbiamo sommati e si è visto che la loro somma non era 200ᵍ. Si è quindi
calcolato l’errore di chiusura angolare, dato da

∑ α i- π (n−2)
Questo errore di chiusura angolare diviso per tre (cioè il numero dei vertici) dà la correzione angolare che è stata
aggiunta a tutti gli angoli, ottenendo così quelli compensati.
Il passo successivo è stato calcolare le distanze orizzontali, che rappresentano la lunghezza del segmento che
costituisce la proiezione della distanza inclinata d i su un piano orizzontale passante per un estremo, dunque
parallelo al piano topografico. d o si ottiene con la seguente espressione:

d o =d i∗sin φ

Note le distanze orizzontali, si vogliono calcolare le coordinate cartesiane di tutti i vertici della poligonale. Fissato un
sistema di riferimento con origine in 100 e l’asse delle ascisse coincidente con il lato 100-400, si calcolano dapprima
le coordinate cartesiane parziali di ogni vertice rispetto al successivo usando le seguenti formule:

(X 400)100 =d o (100−400)× sen(100 400)

(Y 400)100 =d o (100−400)×cos (100 400)

che sono state utilizzate anche per trovare le coordinate degli altri due vertici: 200-400, 100-200.
Come per gli angoli, anche per le coordinate è stato calcolato l’errore di chiusura lineare sia in x ( e x ) che in y (e y ),
dato rispettivamente dalla somma delle x e delle y. Infine per trovare l’errore lineare totale, è stata fatta la radice
quadrata della somma degli errori lineari in x e in y elevati al quadrato, in formule:

e l=√ e x +e y
2 2

Dato che l’errore di chiusura lineare in x è uguale a zero, sono state compensate solamente le coordinate in y
utilizzando la seguente formula:

¿ −e y
Y = ∗d o
2p
Successivamente si è passati al calcolo delle coordinate totali di ogni vertice come somma delle coordinate totali del
vertice successivo e delle coordinate parziali del vertice in esame.
Infine i dislivelli e le quote sono stati calcolati nel seguente modo:

∆ (100−400 )=SD (100−400 ) × cos ( φ (100−400 ) ) +h s−h p

Z 400= Z200 +∆(200−100)

dove:

 ∆(100−400) è il dislivello da 100 rispetto a 400


 Z 400 è la quota del punto 400
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 SD è la distanza inclinata
 φ (100−400 ) è l’angolo zenitale
 h s è l’altezza dello strumento
 h p è l’altezza del prisma

Queste formule sono state poi utilizzate anche per calcolare gli altri cinque dislivelli e le altre due quote: ∆(400−100),
∆(100−200) , ∆(200−100) , ∆(200−400), ∆(400−200), Z100 , Z200 .

Conclusione:

Alla fine di questo rilevamento topografico e dopo aver fatto tutti i calcoli necessari, possiamo affermare di
conoscere con precisione la posizione dei tre punti nello spazio:

Vertice 100  X 100 = 0,000m Y 100 =0,000m Z100 =0,000m

Vertice 200  X 200 = 6,034m Y 200 =24,364m Z200 =-0,244m

Vertice 300  X 400=21,531m Y 400 =0,000m Z 400=0,182m

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