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Se vogliamo comunicare i risultati di una misura è necessario utilizzare uno

standard comune. Nel 1960 una commissione internazionale definì un insieme


di standard per le quantità fondamentali per la scienza (Sistema Internazionale
– SI). Le sette grandezze del SI hanno unità di misura campione inalterabili,
cioè riproducibili a distanza di tempo e in qualunque parte ci si trovi.

www.lafisika.it 1
In Meccanica le grandezze fondamentali sono lunghezza, massa
e tempo, le cui unità di misura sono rispettivamente metro (m),
chilogrammo (kg) e secondo (s).

Il metro
Inizialmente il metro è stato definito un decimilionesimo della distanza tra
l’equatore e il Polo Nord lungo il meridiano terrestre che passa per Parigi.
Fino al 1960 fu utilizzato un metro campione costituito da una barra di platino-
iridio con sezione ad X conservata alla temperatura di 0 °C nel museo di
Sèvres in Francia.
Nel 1983 il metro è stato definito come lo spazio percorso dalla luce nel vuoto
in 1/299792458 di secondo.

Il chilogrammo
Per il kilogrammo è stato realizzato nel 1887 un campione di platino-
iridio conservato nel museo di Sevrès a temperatura e pressione costante.
Esso è di forma cilindrica con altezza e diametro uguale a circa 0,04 m.
Dal 2019 esiste un nuovo standard, chiamato chilogrammo di Planck.

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In Meccanica le grandezze fondamentali sono lunghezza, massa
e tempo, le cui unità di misura sono rispettivamente metro (m),
chilogrammo (kg) e secondo (s).
Il secondo
Per definire il tempo è necessario prendere come riferimento un fenomeno
periodico, cioè un fenomeno che si ripete sempre allo stesso modo. A tale
scopo, inizialmente, si è preso come fenomeno periodico la rotazione
terrestre, cioè il giorno solare.
Dividendolo in 24 parti si è ottenuta 1 ora, dividendo l’ora in 60 parti si è
ottenuto il minuto, è dividendo ancora per 60 si è ottenuto il secondo.
Quindi il secondo era definito come la 1/86400 parte del giorno solare medio.

Il giorno solare negli anni ha subito variazioni, per tal motivo si è passati a
prendere come riferimento orologi atomici.
Dal 1967, il secondo è definito come la durata di 9 192 631 770 periodi della
radiazione emessa dall’atomo di isotopo 133 del Cesio.

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Il processo di misura Una stessa grandezza può anche essere
misurata sia direttamente sia
indirettamente: contare quante
mattonelle quadrate di lato 10 cm sono
necessarie a pavimentare una stanza
rettangolare porta ad una sua misura
diretta, mentre una misura indiretta
dell’ampiezza della stessa stanza
potrebbe essere calcolarne la lunghezza e
la larghezza, e moltiplicare tra loro i
risultati ottenuti per ottenere l’area del
rettangolo.

Se di una certa grandezza incognita si esegue la misura


ripetutamente (n volte) cercando di raggiungere il livello di
precisione massimo consentito dagli strumenti di misura in
nostro possesso, si trova che i risultati non sono tutti uguali
tra di loro, ma fluttuano leggermente intorno ad un certo
valore. Queste fluttuazioni sono dovute ad errori di varia
natura
Gli errori commessi si dividono in due tipi: errori accidentali (detti
anche errori casuali ) ed errori sistem atici .

Gli errori accidentali sono commessi generalmente dall’operatore,e


vengono commessi sia per eccesso che per difetto.
[Esempio 1: misura del tempo impiegato da un pendolo per compiere una
oscillazione; l’operatore potrebbe schiacciare il cronometro, all’inizio, sia in
anticipo che in ritardo commettendo un errore che non si ripete mai allo
stesso modo, così pure alla fine.
Esempio2: errore di parallasse; si commette ogni volta che guardando
uno strumento, non ci mettiamo nella posizione centrale. ]

Gli errori sistem atici sono commessi a causa di imprecisione dello


strumento ed essi vengono commessi o tutti per eccesso o tutti per difetto.
[Esempio 1: errore commesso da un orologio che misura in un giorno 2
secondi in più. Ogni mia misurazione sarà affetta “sistematicamente“ dallo
stesso errore per eccesso.
Esempio 2: uso di un metro da sarto che con il tempo si è allungato. Quando
noi sulla scala leggiamo un metro, in effetti è più di un metro, quindi tutte le
misure saranno affette di un errore per difetto.
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CIFRE SIGNIFICATIVE
Quando effettuiamo una misurazione, i valori che si ottengono sono noti entro i
limiti dell’incertezza sperimentale. Il numero delle cifre significative con cui si
esprime il risultato dà una indicazione della incertezza da attribuire alla misura,
cioè nel valore numerico della misura hanno significato solo le cifre che
effettivamente sono state rilevate con lo strumento.

Esempio: supponiamo di avere un metro che abbia come minimo valore apprezzabile un
centimetro. Se la misura risulta 62 cm, possiamo scrivere la misura anche in
decimetri (6,2 dm), o in metri (0,62 m), o in kilometri (0,00062 km). E’ evidente che
abbiamo solo due cifre significative.
Non possiamo trasformare la misura in 620 mm o in 622 mm in quanto il nostro metro
non era in grado di misurare i millimetri.

Partendo da sinistra la prima cifra che ha significato è quella diversa da zero.


Quindi, gli zeri a sinistra non hanno significato mentre quelli intermedi e finali
sono significativi.
Nel moltiplicare (o dividere) più grandezze fra loro, il numero di cifre
significative del risultato è uguale al numero di cifre significative della
quantità che entra nel calcolo con il numero di cifre significative più piccolo

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Quando più numeri vengono sommati o sottratti, il numero dei decimali del
risultato deve essere uguale al numero più piccolo dei decimali dei termini

Nel caso in cui si debba ridurre il numero delle cifre significative, bisogna
tenere conto della seguente regola per gli arrotondamenti:

per effettuare l’approssimazione si osserva il valore della prima cifra da


eliminare, se essa è contenuta tra 0 e 4 allora va eliminata, se è contenuta tra
5 e 9, allora si aumenta di una unità la cifra precedente.
Nel primo caso avremo un’approssimazione per difetto, nel secondo
per eccesso.

L’ordine di grandezza di un numero, è dato dalla potenza di 10 che si


avvicina maggiormente al numero di riferimento.
L’esponente del 10 si ottiene vedendo se il numero si avvicina di più a quello per
difetto o a quello per eccesso.
Ad esempio:
l’ordine di grandezza del numero 180 è 102, in quanto esso si avvicina più a 100 che a 1000;
l’ordine di grandezza del numero 826 è 103, perché esso si avvicina più a 1000 che a 100;
l’ordine di grandezza del numero 12100 è 104 in quanto esso si avvicina più a 10 000 che a 100 000.

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possono essere rappresentate con un
numero reale (positivo o negativo),
seguito da una unità di misura.
Es.: potenza, energia, densità, etc.

per essere definite hanno bisogno di 3


parametri intensità ( o modulo), numero reale
non negativo con dimensioni, direzione e verso.
Lo strumento matematico per descrivere
queste grandezze sono i vettori
Es.: spostamento, etc.
Rappresentazione grafica di una grandezza vettoriale A:
Un vettore può essere rappresentato z
graficamente da un segmento orientato caso 3D
(una freccia nello spazio)
Az
•il modulo del vettore si indica con A o | A |
ed é rappresentato dalla lunghezza della A Ay y
freccia Ax
•la direzione é la retta su cui giace la freccia
•il verso del vettore é indicato dalla punta x Axy
della freccia

Proprietà dei vettori:


Un vettore può essere spostato cioè traslato lungo la propria direzione, cioè lungo la
propria retta d’azione.
Vettori aventi lo stesso modulo, direzione parallele ed uguale verso, si
dicono equipollenti .
Due vettori che hanno uguale direzione si chiamano collineari .
Due vettori che non hanno la stessa direzione, cioè che hanno direzioni che si
intersecano tra di loro, sono detti concorrenti . 9
I versori sono vettori di modulo unitario di solito usati per indicare direzione
e verso degli assi di un sistema di riferimento.
Direzione e verso dell’asse X e Y si indicano, rispettivamente, con

Modulo: unitario (ad esempio, 1 m)


Direzione: verticale
Verso: dal basso verso l’alto

Modulo: unitario (ad esempio, 1 m)


Direzione: orizzontale
Verso: da sinistra a destra

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Lo spostamento è un vettore
Gli spostamenti sono grandezze
vettoriali, caratterizzate da intensità,
direzione e verso

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Operazioni con i vettori

Moltiplicazione di un vettore A per uno scalare ossia un numero m

m.A= C (vettore )

A Il vettore C che si ottiene ha:


C=-2A
 Direzione uguale ad A
 Verso uguale od opposto (dipende dal
segno del numero m )
 Modulo = prodotto dei moduli |m |x|A|

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Somma di due vettori collineari
Se a1 e b1 sono due vettori aventi uguale direzione e uguale verso (collineari), la
loro somma vettoriale, è un vettore che ha uguale direzione e verso dei vettori a1 e
b1, e come modulo la somma dei due moduli.
I vettori sono detti vettori componenti, la loro somma è chiamata risultante.
25m
15m
10m
+ =
a1 b1 c1
15m 5m
10m
+ =
a2 b2 c2
Se a1 e b1 sono due vettori aventi uguale direzione ma verso opposto, la loro
somma vettoriale, è un vettore che ha uguale direzione, verso uguale al vettore
che ha in modulo maggiore, e come modulo la differenza dei due moduli.

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Somma di due vettori non collineari
metodo punta-coda o regola del parallelogramma

Regola del parallelogramma


Consiste nel costruire un parallelogramma avente come lati i vettori componenti
assegnati. Cioè a partire dai vertici dei due vettori si tracciano le parallele ad essi
stessi. Il vettore risultante è dato dalla diagonale del parallelogramma, ed ha come
punto di applicazione lo stesso punto dei vettori componenti.
In un parallelogramma, la diagonale è minore della somma di due lati, pertanto
possiamo affermare che il modulo del vettore risultante è minore della somma dei
due moduli dei vettori componenti.

b
c c=a + b
a
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metodo punta-coda

Quando il numero dei vettori è superiore a due, può risultare


poco opportuno utilizzare la regola del parallelogramma in
quanto bisognerebbe sommare due vettori per volta fino ad
ottenere un unico vettore risultante. Proprietà
In questo caso, un metodo più opportuno per sommare due o commutativa
più vettori,è il metodo punta–coda detta pure regola del
poligono .
Esso consiste nel disegnare uno dopo l’altro i vettori,
mantenendo immutate le direzioni, i versi e i moduli (intensità)
dei singoli vettori 15
Proprietà associativa

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Differenza di due vettori
La differenza di due vettori si riconduce alla somma a con (-b)
dove (-b) è il vettore opposto del vettore b che si ottiene cambiando solo il verso a b

b c
-b c= a-b = a+ (-b)
a

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Il metodo geometrico di somma vettoriale non è raccomandabile in
quelle situazioni in cui si richiede una precisione elevata oppure nei
problemi in 3D

Un vettore può essere individuato anche tramite le sue componenti lungo


un sistema di assi cartesiani.

Ax= A cos θ
Ay= A sen θ

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In un piano

y Modulo : |A|=√Ax2+Ay2
A
Ay tanθ=Ay/Ax
θ
o
Ax x

nello spazio tridimensionale


z Modulo : |A|=√Ax2+Ay2+Az2

Az φ tanθ=Ay/Ax cosϕ=Az/A
A Ay y
Ax
θ
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x Axy
La scomposizione di un vettore
Le componenti vx e vy di un vettore sono quantità scalari
che corrispondono ai moduli dei vettori componenti.
Il segno delle componenti dipende dal verso dei vettori componenti.

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Somma di vettori usando le componenti .

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Prodotto scalare
Il prodotto scalare di due vettori é uno scalare
(numero)
Dati due vettori a e b di componenti:

Vale la proprietà commutativa

Il prodotto scalare di un vettore per se


stesso è pari al quadrato del suo
modulo
Il prodotto scalare di due vettore
perpendicolari è nullo

Se il prodotto scalare di due vettori è nullo, allora o uno dei due vettori
coincide con il vettore nullo oppure i due vettori sono perpendicolari. 23
Prodotto vettoriale
il prodotto vettoriale di due vettori è un vettore
il prodotto vettoriale di due vettori non nulli è
nullo se e solo se i vettori sono tra loro
paralleli;

L’angolo 0≤θ≤180
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Prodotto vettoriale

Regola pratica per il verso:


"Regola della mano destra": si
dispone la mano destra in linea
col vettore a (primo vettore del
prodotto cartesiano) e si fa
ruotare la mano come per portare
a sopra b (secondo vettore del
prodotto cartesiano , il pollice
teso punta nel verso di c .

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Esercizio

Uno stormo di anatre si è spostato di 30 km,


come mostrato in figura = 30°).
Determinare lo spostamento verso Nord e
verso Est.

A
Snord
S N
α
W E
O Sest S

Dal web
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Soluzione

|S| = spostamento dello stormo = 30 km S = Sest + Snord


O = origine del vettore, da cui partono le due semirette dirette
verso nord e verso est
Si costruisce il parallelogrammo (rettangolo) avente una diagonale
individuata dal vettore ed i lati diretti secondo le due semirette.

A
Snord = S sin α km
Snord
Sest = S cos α = 26 km
S N
α W E
O Sest S
Dal web
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Esercizio

Si immagini di spingere una scatola su una


rampa di carico lunga 10.0 m. In cima alla rampa
la scatola ha raggiunto l’altezza di 3.00 m.
Quanto misura l’angolo formato dalla rampa con
il piano ?
s
y

Dal web
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Esercizio
Soluzione
S’imposta il sistema:

da cui si ricava
s
s = 10 m
y
y = s ⋅ senθ
θ

e infine

Dal web
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Un’escursionista inizia una gita
percorrendo a piedi 25 km
esattamente in direzione Sud-Est
dalla sua auto. Si ferma e monta
una tenda per la notte. Il secondo
giorno cammina per altri 40 km in
direzione 60° dall’Est nel
quadrante di Nord-Est e nel punto
dove arriva trova una torre.
Trovare le componenti degli
spostamenti della escursionista nel
primo e nel secondo giorno e lo
spostamento risultante R

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Un’automobile percorre
20 km in direzione Nord e
poi 35 km a 60° dal Nord
nel quadrante Nord-
Ovest. Si trovi il modulo e
la direzione dello
spostamento risultante,
provando ad utilizzare
solo il metodo grafico.

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Raymond A. Serway, John W. Jewett, Jr. - Fisica per Scienze ed Ingegneria - Volume 1– Appendice A
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