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FISICA

CAP 1
Metodo sperimentale
Si basa su 5 punti
1) osservazione di un fenomeno
2) Scelta delle grandezze fisiche con cui descriverlo, ovvero le proprietà del fenomeno
se si ritengono rilevanti e che possono essere misurati con una procedura condivisa
3) Formulazione di un’ipotesi
4) Esperimenti ripetuti per verificare l’ipotesi
5) Enunciazione della legge sperimentale
Modello
Il modello è la descrizione semplificata di un particolare fenomeno, che basandosi su
osservazioni sperimentali, permettono di ricavare una legge fisica
Campo di validità
Ogni modello ha un campo di validità limitato, deve essere ben specificato dagli autori in
modo tale che si possa stabilire a priori se un sistema o un fenomeno sono tali da ricadere nel
campo di validità del modello in questione.
Previsioni qualitative e quantitative
Fare previsioni in fisica significa dare risposte quantitative, non accontentarsi di quelle
qualitative, generiche e vaghe, e rispondere con valori numerici.
Grandezza fisica
É la proprietà di un corpo o di un fenomeno misurabile mediante una ben definita procedura
operativa
Ordine di grandezza
L’ordine di grandezza di un numero è la potenza di 10 più vicina a quel numero
Notazione scientifica
La notazione scientifica di un numero è scritto come il prodotto di due fattori, un coefficiente
compreso tra 1 e 10 e una potenza di 10
Definizione operativa
Consiste in due parti:
La descrizione degli strumenti necessari per misurare la grandezza e la determinazione di
una misura non ambigua, il protocollo, con cui utilizzare gli strumenti di misura.
Unità di misura
L’Unità di misura di una grandezza è la quantità di riferimento di quella grandezza, fissata
per convenzione come quantità rigorosamente costante.
Misurare
una grandezza fisica significa stabilire quante volte questa contiene L’Unità di misura.
Prefissi
Indicano multipli e sottomultipli dell’unità di misura
Intervallo di tempo
Per misurarlo si conta quante volte la durata di un fenomeno si ripeta tra l’inizio e la fine
dell’intervallo
Densità
La densità d di una sostanza è il rapporto fra massa e volume di un campione di quella
sostanza
CAP 2
Strumenti digitali
Negli strumenti digitali la risposta varia con discontinuità, ossia a scatti, e appare
generalmente come una sequenza di cifre su un display. La sensibilità in genere qui è una
piccola variazione dell’ultima cifra sul display.
Strumenti analogici
La risposta varia con continuità e il più delle volte si legge su una scala graduata. La
sensibilità è la differenza tra i valori rappresentati da due tacche successive della scala
graduata
Precisione
Uno strumento è preciso se, misurando più volte la stessa grandezza si ottiene sempre lo
stesso risultato e se le sue misure sono in accordo con quelle di altri strumenti nome come
affidabili e presi come riferimento
Portata
La portata è il valore massimo che può essere misurato da uno strumento il cui campo di
misura comincia da 0
Sensibilità
La sensibilità di uno strumento che misura una data grandezza è la più piccola differenza che
esso può rilevare fra i valori di quella grandezza.
Prontezza
La prontezza di uno strumento indica la rapidità con cui esso risponde ad una variazione
della grandezza misurata
Incertezza
É impossibile ottenere una misura esatta: ad ogni misura è associata un’incertezza.
Questo perché compiendo una misurazione, inevitabilmente si compiono errori e perché la
sensibilità di uno strumento è limitata e ad un certo punto diventa impossibile da
individuare.
Errore casuale
Gli errori casuali variano in modo imprevedibile da una misurazione all’altra, influenzando il
significato per eccesso o per difetto. Essendo imprevedibili non possono essere eliminati, ma
solo ridotti, calcolando la media dei risultati.
Errore sistematico
Variano sempre il risultato per eccesso o per difetto. Essendo prevedibili, possono essere
eliminati.
M/S = KM/H
Per trasformare i metri al secondo in km orari si divide per 3.6
Viceversa, per trasformare km orari in metri al secondo si moltiplica per 3.6
L’incertezza di una misura
Si esprime come la misura della grandezza fisica uguale alla maggiore stima del valore della
grandezza più o meno l’incertezza sulla stima
L’incertezza di una misura singola

🔼❌
Quando si misura una grandezza fisica una sola volta, la migliore stima x| del valore della
grandezza è la risposta fornita dallo strumento e l’incertezza della misura è la
sensibilità dello strumento stesso.
Valore medio
Misurando una grandezza per n volte nelle stesse condizioni si ottengono i valori x1, x2,x3,
come migliore stima della grandezza, si sceglie il valore medio, rapporto tra la somma n dei
nati sperimentali e il numero n
Semidispersione massima
Quando una grandezza viene misurata più volte in condizioni identiche, si definisce
semidispersione massima e dell’insieme dei valori ottenuti la metà della differenza tra il
valore massimo x max e il valore minimo xmin.
Di solito come incertezza di una misura ripetuta si pone la più grande fra la semidispersione
massima e la sensibilità dello strumento
Incertezza relativa
Si chiama incertezza relativa il rapporto e tra incertezza e la migliore stima del valore di una
grandezza. Inoltre è indice di precisione di una misura: una misura è precisa se la sua
incertezza è molto più piccola del valore della grandezza.
Misura indiretta
Una misura indiretta è il valore di una grandezza calcolato a partire dai valori misurati di
altre grandezze, tramite la formula matematica che lega queste ultime alle prime
Incertezza +-: di due misure è uguale alla somma delle incertezze delle due misure
Incertezza relativa x: : di due misure è uguale alla somma delle incertezze relative delle
due misure
Campo di misura
di uno strumento è l’insieme dei valori che esso è in grado di misurare
Cifre significative
di una misura sono le cifre certe e la prima incerta
Arrontondare un numero
significa sostituirlo con un altro che abbia meno cifre.
L’incertezza si arrotonda a una cifra
La migliore stima della grandezza si scrive in modo che la sua ultima cifra significativa sia
nella stessa posizione decimale dell’incertezza
Legge fisica
È una relazione matematica che lega 2 o più grandezze e che descrive un fenomeno.
Proporzionalità diretta e inversa
Due grandezze sono direttamente proporzionali se quando variano rimane costante il
rapporto
Inversa (prodotto)
CAP 3
Campi di indagine della fisica classica
Meccanica
Studia l’equilibrio e il movimento dei corpi
Termologia
Studia fenomeni legati al trasferimento di calore e temperatura
Acustica
Studia le proprietà del suono
Ottica
Studia le proprietà della Luce
Elettromagnetismo
Studia i fenomeni elettromagnetici
La fisica moderna
Rientrano nella fisica moderna la fisica nucleare, delle particelle elementari, astrofisica e
cosmologia.
Si sono sviluppate a partire da due teorie rivoluzionarie delle prime decadi del Novecento: la
meccanica quantistica che descrive il moto degli atomi e delle particelle subatomiche e la
relatività generale, che fornisce una teoria generale della gravitazione. È più generale e
accurata rispetto a quella di Newton del Novecento.
Cinematica
La cinematica è la parte della meccanica che studia il moto come un punto fermo,
indipendentemente dalle cause che lo hanno generato
Statica
Studia le condizioni di equilibrio di un corpo
Dinamica
Studia il moto di un corpo tenendo conto delle cause che lo hanno generato
Un corpo solido può traslare, ruotare su se stesso e deformarsi
Punto materiale
Un punto mobile che rappresenta un oggetto e a cui è attribuita la massa dell’oggetto è detto
punto materiale
Traiettoria
La linea che unisce due posizioni successive di un punto materiale in movimento. Un punto
materiale descrive la traiettoria di un oggetto in movimento in modo tanto più preciso
quanto più l’oggetto è piccolo rispetto alla lunghezza del cammino che percorre

La descrizione del moto è sempre relativa, ossia dipende dal sistema di riferimento da cui si
osserva l’oggetto in movimento.
Sistema di riferimento
Un sistema di riferimento cartesiano di un piano è formato da:
● Due assi cartesiani
● Un metro per misurare le distanze lungo ciascuno dei due assi
● Un cronometro per misurare il tempo
Un sistema di riferimento cartesiano lungo una retta è costituito da un unico asse s, che
coincide con la retta e su cui sono fissati l’origine, il verso e L’Unità di grandezza
Velocità media
La velocità media si definisce come il rapporto fra lo spostamento compiuto e il
corrispondente intervallo di tempo
Delta s è lo spostamento dallo spazio finale a quello iniziale
Delta t intervallo tra tempo finale e tempo iniziale
Velocità istantanea
La velocità in un dato istante, o meglio, la velocità media in un intervallo molto piccolo
rispetto alla durata del moto, è la velocità istantanea
Grafico spazio tempo
Ogni singolo punto del grafico spazio tempo indica la posizione del punto materiale e
l’istante in cui il punto materiale occupa quella posizione. Rende leggibili le qualità del moto
● Nel tratto inclinato in alto, la vm è positiva
● Nel tratto inclinato in basso, la vm è negativa
● Nei tratti più ripidi della curva, il modulo della velocità media è maggiore
● Nel tratto orizzontale la velocità media è nulla
La velocità istantanea V, coefficiente angolare della retta tangente al grafico spazio tempo nel
punto che corrisponde all’istante t considerato.
Moto rettilineo uniforme
Si sposta su di esso un punto materiale che si sposta con velocità costante lungo una retta:
rettilineo poiché la traiettoria è contenuta in una retta, uniforme perché la velocità non
cambia
Le distanze sono direttamente proporzionali agli intervalli di tempo impiegati a percorrerle
Legge oraria:
Legge che fornisce la distanza di un punto materiale in funzione del tempo
La legge oraria del moto rettilineo uniforme è:
S: ascissa all’istante t = ascissa iniziale + velocità
Dipendenza lineare
Due grandezze sono linearmente dipendenti se possono essere espresse tramite la formula
Y= mx+q
Q= Il punto q si dice termine noto perché rappresenta l’ordinata del punto di intersezione
della retta con l’asse y.
Nell’equazione y=mx il coefficiente m è detto coefficiente angolare e indica la pendenza della
retta rispetto all’asse x
CAP 4
Velocità istante t
La velocità istantanea in un dato istante t è il limite a cui tende la velocità media quando
l’intervallo di tempo tende a zero restringendosi attorno t
Accelerazione
É la grandezza fisica che misura la rapidità di variazione della velocità

🔺
Accelerazione media

🔺🔺
Avviene tra il rapporto della variazione della velocità istantanea v e l’intervallo di tempo
Am= v/ t
Unità di misura dell’accelerazione
M/s 2 metri al secondo quadrato

🔺 🔺
Formule inverse

🔺 🔺
V= am t
t= v/ am

🔺
Segno accelerazione media
V= diff. velocità finale e iniziale

🔺
Am=v2-v1/t2-t1

🔺
t= sempre positivo

🔺
Il segno am è quello della variazione di V

🔺
Am positiva= la velocità aumenta ( V positiva)
Am negativa= velocità diminuisce ( negativa)
Accelerazione istantanea
L’accelerazione di un punto materiale, che in generale è diversa da un intervallo di tempo a
un altro, può essere intesa come accelerazione istantanea se l’intervallo di tempo é molto più
piccolo della durata del moto
Grafico velocità tempo
É una línea designata in un piano v-t, un piano cartesiano che ha i tempi sull’asse orizzontale
e le velocità su quello verticale; ogni punto della retta indica la velocità istantanea a un
determinato istante.

🔺
Accelerazione- tempo
L’accelerazione media in un intervallo di tempo t è il coefficiente angolare della retta

🔺
secante che interseca il grafico velocità tempo nei punti corrispondenti agli agli estremi di
t
Accelerazione istantanea a
L’accelerazione istantanea a è il coefficiente angolare della retta tangente al grafico
velocità-tempo nel punto che corrisponde all’istante t considerato
Grafico velocità ed accelerazione
In un intervallo di tempo in cui il grafico della velocità e rettilineo, quello dell’area
dell’accelerazione il grafico di una costante, cioè è un segmento orizzontale
Moto rettilineo uniformemente accelerato
Il moto di un punto materiale che percorre una traiettoria rettilinea con accelerazione
costante è detto moto rettilineo uniformemente accelerato
Velocità in funzione del tempo
V=at
Proporzionalità diretta fra velocità e tempo
Per un moto rettilineo uniformemente accelerato con velocità iniziale nulla, il grafico V-t è
una retta passante per l’origine, il cui coefficiente angolare è uguale all'accelerazione a

Qualunque sia l’accelerazione a, la formula che descrive lo spostamento dalla posizione


iniziale in funzione del tempo in un moto rettilineo uniformemente accelerato con velocità

🔺
iniziale nulla, è:
s= 1/2at2 Spostamento dalla posizione iniziale uguale accelerazione e istante di tempo
quindi metri al secondo quadrato e secondi
S= so+ ½ at2 Ascissa all’istante t= ascissa iniziale +1 mezzo at alla seconda
Proporzionalità quadratica
Y/x2= k
Accelerazione di gravità e caduta verticale
Gli esperimenti dimostrano che, se l’influenza dell’aria è trascurabile, tutti i corpi lasciati
liberi vicino alla superficie terrestre si muovono verticalmente verso il basso con la stessa
accelerazione costante, detta accelerazione di gravità e indicata con il simbolo G. G=9,8m/s2
Il primo a sostenere che in assenza dell’aria tutti i corpi cadrebbero con moto
uniformemente accelerato e con uguale accelerazione fu Galileo Galilei nel 1638.
Leggi generali di velocità e posizione
V=v0+at
Formula completa
S=so+v0t+1/2at2
Formula che lega posizione a velocità
S-so(spostamento)=v2-v02/2a

la discesa dura quanto la salita, quindi il tempo di volo è il doppio del tempo di salita; nel
punto di massima altezza il moto si inverte e la velocità e istantaneamente nulla; la velocità
ritorno ritorno è l’opposto della velocità iniziale.
CAP 5
La distanza tra due punti
è la lunghezza del segmento che congiunge i due punti
Lo spostamento
da un punto di partenza a ad un punto b di arrivo è il segmento orientato che va dal primo al
secondo punto
Per definirlo si assegna una distanza tra i due punti, la direzione della retta che li congiunge,
il verso in cui si percorre la retta.
Grandezza scalare:
È completamente specificata da un singolo numero che ha misura in una data scala, cioè ne
esprime il valore rispetto ad un’unità di misura appropriata. Fr
Una grandezza vettoriale è caratterizzata da:
direzione, retta su cui giace il vettore
Verso, indicato dalla freccia
Il modulo, la lunghezza punta coda, ne esprime il valore rispetto all’unità di misura.
Un esempio è la velocità.
Spostamento nullo
Qualunque sia il cammino percorso, il modulo dello spostamento è la lunghezza del
segmento di retta che congiunge il punto di partenza a quello di arrivo, cioè è dato dalla
distanza fra i due punti.
Metodo punta coda
Dati due vettori a e b, la somma c=a+b è un vettore che si può ottenere graficamente con il
metodo punta coda
Metodo del parallelogramma
Per due vettori non paralleli, la somma c=a+b si può ottenere in modo equivalente col
metodo del parallelogramma
Moltiplicazione di un vettore per un numero
Il prodotto di un vettore a per un numero k è il vettore d=ka che ha:
● La direzione uguale a quella di a
● Verso uguale ad a se è positivo, diverso se è negativo
● Modulo d = |k|a cioè uguale al prodotto del valore assoluto di k per il modulo di a
Il vettore differenza e=a-b si ottiene addizionando ad a il vettore opposto a b
Versori
Nel piano cartesiano si uniscono due vettori unitari chiamati versori, orientati
rispettivamente come gli assi x e y e con modulo 1
Scomposizione di un vettore lungo due direzioni
Consiste nel determinare le proiezioni del vettore lungo le direzioni assegnate.
Le componenti cartesiane
Si chiamano componenti cartesiane del vettore a le grandezze scalari ax e ay così definite:
● La componente ax ha valore assoluto uguale al modulo della proiezione ax, di a lungo
l’asse x è + se ax ha lo stesso verso dell’asse, è - se ha verso opposto
● La componente ay ha valore assoluto uguale al modulo della proiezione ay , di a lungo
l’asse y è + se ay ha lo stesso verso dell’asse, è - se ha verso opposto

ax= a cos Alfa


Ay= a sin alfa
Tan= ay/ax
a= radice di ax alla seconda + ay alla seconda
Vettore posizione
Chiamiamo vettore posizione s di un punto P rispetto all’ origine 0 degli assi coordinati il
vettore che ha coda in o e la punta in P
Vettore spostamento
Il vettore spostamento si ottiene sottraendo il vettore posizione S1 di P1 al vettore posizione
S2 di P2, variazione del vettore posizione
Vettore velocità
La velocità vettoriale in media ha sempre la stessa direzione e lo stesso verso dello

🔺 🔺
spostamento;
il modulo di the della velocità media è il prodotto del modulo s per 1/ t
Velocità vettoriale istantanea
La velocità vettoriale istantanea di un punto materiale che si trova in una posizione della
traiettoria è tangente alla traiettoria in P ed è orientata nel verso del moto.
Vettore accelerazione
È il rapporto tra la variazione della velocità vettoriale istantanea e l’intervallo di tempo.
Si ha un’accelerazione ogni volta che il vettore velocità cambia: può cambiare in modulo così
com’è in direzione o in verso
Composizione dei moti
Sei un punto materiale compie due spostamenti simultanei, il suo spostamento totale è la
somma vettoriale di questi spostamenti.
Comporre velocità
Un punto materiale che compie due movimenti simultanei, il primo con velocità V il il
secondo con velocità V2, a velocità totale data dalla somma di V1 e V2.
Moto circolare
Si chiama moto circolare il moto di un punto materiale che ha per traiettoria una
circonferenza.
Moto circolare uniforme
Un moto circolare in cui la velocità vettoriale istantanea ha modulo costante nel tempo è il
moto circolare uniforme
In modulo, non in direzione
Spostamento angolare
L’ampiezza dell’angolo di cui ruota il raggio vettore mentre il punto materiale si muove da
una posizione un’altra lungo la circonferenza è detta spostamento angolare
Radiante
Angolo che sia in corrispondenza di un arco di lunghezza pari al raggio della circonferenza.
Misura di un angolo in radianti
L’ampiezza in radianti di un angolo al centro è la lunghezza dell’arco di circonferenza
intercettato dall’angolo divisa per R
Velocità angolare
La velocità angolare è il rapporto tra lo spostamento angolare misurato in radianti e
l’intervallo di tempo impiegato a compiere tale spostamento.
Velocità tangenziale
È data dal modulo della velocità uguale al raggio/il periodo
Accelerazione centripeta
L’accelerazione vettoriale istantanea di un punto materiale in moto circolare uniforme è
sempre orientata verso il centro della traiettoria: per questa ragione è chiamata accelerazione
centripeta. Ac. L’accelerazione istantanea centripeta è rivolta verso il centro lungo il raggio
ossia è perpendicolare in ogni istante al vettore velocità.
Moto armonico
Il moto armonico è un movimento che si ottiene proiettando sul diametro la posizione di un
punto materiale che si muove di moto circolare uniforme.
Ampiezza:
L’ampiezza dell’oscillazione è la distanza che separa gli estremi dal centro di oscillazione ed è
uguale all’ordinata massima misurata durante il moto lungo l’asse di riferimento.
Frequenza
Numero di giri compiuti nell’unità di tempo, si indica con f
F= 1/T
Periodo
Il più piccolo intervallo di tempo dopo il quale il moto si ripete, Ossia è la durata di
un'oscillazione completa, l’intervallo di tempo tra due massimi consecutivi del grafico spazio
tempo o tra due minimi consecutivi.
Prodotto vettoriale
C=a X b
Prodotto scalare
Si definisce prodotto scalare di due vettori a e B il prodotto dei loro moduli per il coseno
dell’angolo compreso a e B si legge a scalare B

CAP 6
Forza
Una forza è una grandezza fisica vettoriale che si manifesta nell’interazione di due o più corpi
a livello microscopico e di particelle elementari. La sua caratteristica è quella di indurre una
variazione dello stato di quiete o di moto dei corpi stessi o di produrre una deformazione.

Una forza non contrastata da altre forze applicate ad un punto fermo mette in movimento il
corpo; applicata ad un corpo in movimento può fermarlo e in tutti i casi cambia la sua
velocità.

La forza si misura in Newton, ovvero la forza gravitazionale con cui la terra attrae un corpo di
massa 102 posto sulla superficie.
Dinamometro
Il dinamometro è uno strumento che misura le forze sfruttando le proprietà delle molle
Taratura
Tarare un dinamometro significa mettere in corrispondenza ogni allungamento della molla
con il valore della forza che lo provoca.
Due forze hanno lo stesso valore
Se applicate alla molla di un dinamometro, provocano spostamenti uguali.
La forza è una grandezza vettoriale.
Le forze sono vettori applicati. Per descrivere una forza è necessario indicare: la sua
direzione ovvero la retta su cui agisce; il verso in cui è orientata; la sua intensità misurata
mediante un dinamometro; il punto di applicazione.
La forza peso
La forza peso non è una caratteristica Del corpo poiché è l’espressione dell’interazione con
un altro corpo dipendente dalla distanza reciproca fra i due corpi oltre che dalle loro masse.
La massa è la caratteristica del corpo e non dipende dall’interazione con altri corpi. La forza
peso ha una direzione perpendicolare alla superficie verso dall’alto in basso
Modulo: massa x g
La forza peso che agisce su un corpo dipende dal luogo in cui si trova il corpo.invece la massa
è una caratteristica del corpo, ossia è la stessa dappertutto.il modulo della forza peso è
direttamente proporzionale alla massa.
La forza elastica
La forza elastica agisce su qualunque oggetto a contatto con un’estremità della molla ed è
sempre diretto lungo la molla, in un verso o nell’altro: è una trazione se la molla è allungata,
è una spinta se la molla è compressa. È sempre diretta in senso contrario
Legge di Hooke
Forza statica= -ks costante e spostamento dalla posizione del corpo
Forze di attrito
Le forze di attrito possono essere di tre tipi.

La forza di attrito radente che si esercita tra due superfici per esempio la suola di una scarpa
e il terreno si oppongono sempre allo scivolamento delle superfici dei corpi a contatto.

La forza di attrito viscoso sia quando un corpo si muove in un fluido per esempio un
paracadutista durante la discesa verso l’aria.

La forza di attrito volventi compare quando un corpo rotola su una superficie.


L’origine della forza di attrito statico:
● È parallela alle due superfici;
● ha verso tale da opporsi al tentativo di movimento;
● non dipende dall’area di contatto;
● può assumere qualunque intensità compresa tra zero e Newton e un valore massimo
che dipende dai materiali di cui sono fatte le superfici
● fissati i materiali è direttamente proporzionale al modulo della forza premente.
L’origine della forza di attrito dinamico
● Dipende dai materiali delle sue superfici a contatto;
● non dipende dall’area di contatto;
● è parallela le superfici;
● ha verso opposto a quello del moto del corpo rispetto alla superficie;
● ha modulo direttamente proporzionale a quello della forza premente.
Equilibrio statico
L’equilibrio statico è quando un corpo è fermo e continua a stare fermo
La condizione di equilibrio
Un punto materiale fermo è in equilibrio, cioè rimane fermo, quando la risultante delle forze
che agiscono su di esso è nulla.
Vincolo
Un vincolo è un corpo che impedisce ad un altro corpo di compiere alcuni movimenti.

La forza di reazione vincolare di una superficie rigida su un oggetto è sempre


perpendicolare alla superficie e avverso tale da respingere l’oggetto. La forza di reazione
vincolare di una corda o forza in tensione è sempre parallela alla corda e a verso tale
da tirare l’oggetto.
La forza vincolare non ha un valore prestabilito il suo valore cambia di caso in caso a
seconda delle altre forze che con essa agiscono su un corpo.
Tutti i vincoli si rompono se sono sottoposti a forze eccessive. Anche il pavimento più
robusto finisce per crollare se vi si accumulano troppi pesi di solito si fa l’ipotesi che le forze
applicate i vincoli siano tali da non superare il loro limite di rottura.
Poiché è un punto materiale è in equilibrio quando è soggetto ad una forza totale nulla, per
determinare le condizioni di equilibrio occorre sommare le forze attive quelle unipolari e
quelle di attrito.
Forza equilibrante
Se il punto materiale è fermo in equilibrio, vuol dire che su di esso agisce adnche un’altra
forza, la forza equilibrante.
Forza risultante
La somma vettoriale di tutte le forze che agiscono su un corpo.
Punti materiali e punti rigidi
Uno stesso oggetto può essere descritto talvolta come punto materiale talvolta come corpo
rigido. Esempio il bowling: se ci interessa unico unicamente lo studio della sua traiettoria
possiamo considerarlo come un punto materiale; se invece ci interessa anche eventuale
rotazione impressa alla palla da gioco o la sua interazione con i birilli bisogna descriverlo
come un corpo rigido.
Coppia di forze
Una coppia di forze è costituita da due forze uguali e opposte applicate a un corpo rigido
lungo le rette parallele distinte.

il momento di una coppia


è la somma vettoriale dei momenti delle due forze che compongono la coppia, calcolati
rispetto a un punto qualsiasi.
Corpo rigido
Un oggetto esteso che può traslare ruotare ma che non subisce alcuna deformazione per
quanto siano intense le forze ad esso applicate è chiamato corpo rigido.molti oggetti possono
ruotare solamente attorno ad un asse fisso detto asse di rotazione che può avere due versi
orario o antiorario.
Generalmente per mettere in rotazione un corpo rigido attorno ad un asse fisso, la forza
applicata non deve essere parallela all’asse.una forza di modulo minore applicata più lontana
dall’asse di rotazione, produce lo stesso effetto rotazionale di una forza maggiore, di uguale
direzione verso applicata più vicino.
Braccio di una forza
Il braccio è una forza f rispetto ad un punto o è la distanza tra un o e la retta di azione della
forza.
Momento della forza
Il momento di una forza f rispetto ad un punto o è la grandezza vettoriale m che ha come
modulo il prodotto tra il braccio modulo f. Per avere un buon momento della forza
applichiamo una forza intensa usiamo un braccio lungo per aprire una porta possiamo
spingere i punti più o meno lontani dai cardini la forza necessaria da aprire e meno se
premiamo sul bordo più esterno.
Equilibrio di un corpo rigido
Un corpo rigido è in equilibrio sia rispetto la traslazione sia rispetto alla rotazione quando la
somma vettoriale delle forze adesso applicate è uguale a zero e quando la somma di Vittoriale
dei momenti di tali forze calcolati e rispetta un punto scelto ad arbitrio è uguale a zero.
.
Leva
Una leva è un’asta rigida che può ruotare attorno a un punto fisso chiamato fulcro. Per mezzo
della leva, una forza applicata in un punto può essere bilanciata da una seconda forza, in
generale di modulo diverso, applicata in un altro punto.
Le forze applicate a una leva e il loro braccio
Fr br= Fm Bm
Per l’uguaglianza dei moduli dei due momenti, che è soddisfatta all’equilibrio, i moduli FR e
Biemme delle due forze sono inversamente proporzionali ai rispettivi bracci.
Leve vantaggiose o svantaggiose:
Il rapporto tra il modulo della forza resistente il modulo della forza motrice all’equilibrio, che
è uguale al rapporto BM/ BR tra il braccio motore il braccio resistente è chiamato a
vantaggio della leva.
Per BR minore di Bm una leva permette di equilibrare una forza resistente più intensa con
una forza motrice più debole e per questa ragione è detta vantaggiosa. Per BR maggiore di
Bm siamo nel caso contrario e la leva è svantaggiosa.se BR è uguale a Biemme è una leva non
è né vantaggiosa gli svantaggiosa, perciò si chiama indifferente.
Nelle leve di primo genere il fulcro è tra i punti di applicazione delle due forze; possono
essere vantaggiose svantaggiose o indifferenti; nelle leve di secondo genere la forza resistente
è applicata al fulcro e la forza motrice e sono sempre svantaggiose; nella neve di terzo genere
la forza motrice è applicato tra il fulcro e la forza motrice sono sempre svantaggiose.

Baricentro di un corpo rigido


Il baricentro o centro di gravità di un corpo Rigido è il punto di applicazione della forza peso
totale del corpo. I corpi di forma simmetrica e omogenei hanno il baricentro del centro di
simmetria.

L’equilibrio di un corpo appeso e di uno appoggiato


Un corpo rigido appeso per un punto P è in equilibrio se il suo baricentro G si trova sulla
retta verticale che passa per P; un corpo rigido appoggiato su un piano orizzontale è in
equilibrio se la retta verticale che passa per il suo baricentro interseca la base di appoggio.

Un oggetto è in equilibrio stabile se spostato o ruotato di poco tende a tornare nello stato
iniziale; in equilibrio instabile se a causa di un piccolo spostamento o di rotazione, si
allontana ulteriormente dallo stato iniziale; in equilibrio indifferente se dopo lo spostamento
rotazione rimane in equilibrio nel nuovo Stato.

CAP 7
La cinematica, la statica e la dinamica costituiscono la meccanica, il settore della fisica che
studia il moto di equilibrio rispetto al moto.
Il ruolo delle forze
Un corpo in movimento continua a muoversi di moto rettilineo uniforme, se non è soggetto a
forze che lo costringono a muoversi diversamente.

Galileo arriva ad una conclusione opposta a quella suggerita dall’intuito e


difesa dagli aristotelici:
1) una forza costante e non causa un moto a velocità costante.
2) Un corpo si muove di moto rettilineo uniforme quando la forza totale a esso
applicata è nulla.
Il primo principio della dinamica
Ogni corpo rimane nel suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme, finché non sia
soggetto a forze che cambiano quello stato. Si chiama anche principio di inerzia perché la
parola indica la tendenza naturale di un corpo a mantenere lo stato di quiete o di moto in cui
si trova, opponendosi a qualsiasi variazione del moto stesso.
Sistema di riferimento inerziale
Un sistema di riferimento in cui vale il principio di inerzia è detto sistema di riferimento
inerziale. L’esperienza dice che dato un sistema di riferimento inerziale S tutti i sistemi di
riferimento che si muovono con velocità vettoriale costante rispetto a S sono anch’essi
inerziali e tutti quelli che sono accelerati rispetto a S non sono inerziali.
La terra è un sistema inerziale?
Possiamo dire che la terra è un sistema inerziale solo entro certi limiti. Non lo è perché il suo
moto rispetto al sistema IRC è accelerato.la terra infatti ruota attorno al proprio asse; compie
una rivoluzione attorno al sole; gira con il sole attorno al centro della via Lattea.

Vale un Newton la forza che imprime un’accelerazione di 1 m/s

quadrato a una massa di 1 kg.

Secondo principio della dinamica


La forza totale che agisce su un corpo è uguale al prodotto della massa per l’accelerazione del
corpo.

Un altro modo di misurare la massa


Forza tot= massa x accelerazione
O m= forza tot/accelerazione

I materassi e gli airbag allungano l’intervallo di tempo di arresto del Delta t: quindi riduce
l’accelerazione e rende innocua la forza.
Terzo principio della dinamica
La forza f a—-> b e la forza Fb—-> hanno lo stesso modulo e la stessa direzione, ma verso
opposto.

Nell’interazione fra corpi con masse diverse le forze reciproche di azione e reazione hanno
uguale intensità ma producono accelerazioni molto diverse. Se i corpi sono liberi di muoversi
maggiore è la massa minore è l’accelerazione. Nei sistemi di riferimento inerziale agiscono
solo forze reali, cioè forze che scaturiscono da un’interazione in questi sistemi il terzo
principio della dinamica vale sempre. Nei sistemi di riferimento non inerziale esso continua
a valere per le forze reali, ma non vale per le forze apparenti: una forza apparente non
esercita alcun corpo quindi essa non corrisponde una reazione.

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