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"Strumenti e metodi di misura 2/ed" - Ernest O.

Doebelin

Combinazione degli errori nel calcolo


dellincertezza totale dello strumento
Un sistema di misura spesso costituito da una catena di componenti, ognuno dei quali caratterizzato da una propria accuratezza. Se le singole accuratezze sono note, com possibile
calcolare laccuratezza totale? Un problema simile si incontra negli esperimenti in cui si usano
i risultati (misurazioni) provenienti da diversi strumenti per calcolare una certa quantit. Se
laccuratezza di ognuno degli strumenti nota, come viene stimata laccuratezza del risultato
calcolato? Oppure, se si deve avere una determinata accuratezza in un risultato calcolato quali
errori sono ammissibili nei vari strumenti?
Per rispondere a queste domande, considerate il problema del calcolo di una quantit y che
funzione nota di n variabili indipendenti x1 , x2 , x3 , . . . xn
y = f (x1 , x2 , x3 , . . . xn )

(1)

Per piccole variazioni delle variabili indipendenti nellintorno di determinati punti operativi
una serie di Taylor pu dare una buona approssimazione della corrispondente variazione di y
y

f
f
f
f
x1 +
x2 +
x3 + +
xn
x1
x2
x3
xn

(2)

Si pensi alle derivate parziali come alle sensibilit di y rispetto alle variazioni delle singole x.
Quando una derivata parziale ha un valore numerico grande, y risulta essere molto sensibile a
quella particolare x. Siccome le derivate parziali vengono valutate numericamente in corrispondenza del punto operativo, esse sono costanti (non funzioni) nellEquazione 2. In tal
modo questequazione definisce y come una funzione lineare delle x, sebbene la funzione originale ( f ) possa essere non lineare.
Se ora i x vengono considerati come le incertezze u xi per ogni valore misurato xi , allora
la corrispondente incertezza U y di y data da

Uy

f
u x1
x1

2


+

f
u x2
x2

2


+

f
u x3
x3

2


+ +

f
u xn
xn

2
(3)

Questa relazione chiamata formula della radice della somma dei quadrati (root-sum-square,
rss). Noi non abbiamo, qui, dimostrato la sua validit, ma essa poggia sul fatto che la deviazione standard di qualsiasi funzione lineare di variabili indipendenti data dalla radice quadrata della somma dei quadrati delle singole deviazioni standard. Questo un risultato
approssimato poich y non , in realt, una funzione lineare delle x; prossima a una funzione
lineare solo per piccole variazioni delle x. Dato che U y viene calcolata partendo da incertezze
singole, che sono fornite come intervalli di confidenza del 95%, allora il valore di U y ha lo
stesso significato e rappresenta lintervallo al 95% di confidenza per la variabile dipendente y.
LEquazione 3 la base del calcolo dellerrore di un sistema di misura completo partendo dagli errori dei singoli componenti.
Quando pianifichiamo inizialmente un esperimento, dobbiamo decidere quanto accurati
debbano essere i risultati finali, per soddisfare gli obiettivi dello studio. Una volta che tale decisione stata presa, possiamo passare ad analizzare laccuratezza necessaria in ognuno dei
singoli strumenti. Deve essere chiaro che questo tipo di problema non ha ununica soluzione;
esisteranno molte combinazioni di singoli errori che forniranno lo stesso errore totale. Per avviare il discorso su tali questioni, possiamo utilizzare il metodo degli effetti uguali. Se non abbiamo altri elementi per procedere diversamente, sembra ragionevole, almeno inizialmente,
forzare tutti gli strumenti a contribuire in modo uguale allerrore totale. Ricorrendo allEquazione 3 si giunge a dire che
Uy
xi
(4)
f
n
xi

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COMBINAZIONE DEGLI ERRORI NEL CALCOLO DELLINCERTEZZA TOTALE DELLO STRUMENTO

Questa equazione definisce i valori iniziali per gli errori ritenuti accettabili in ciascuna singola
misurazione che contribuisce poi a dare quella di interesse. Dobbiamo poi confrontare queste
richieste con la capacit degli strumenti a nostra disposizione. Se riusciamo a trovare strumenti che soddisfino tutte queste richieste, abbiamo almeno una soluzione al nostro problema.
Se uno o pi requisiti non possono essere soddisfatti non significa che siamo sconfitti. Dobbiamo, a questo punto, controllare se alcuni dei nostri strumenti siano in effetti migliori di
quanto richiesto dallEquazione 4. Se cos fosse, possiamo sfruttarli per rilassare vincoli che
non siamo in grado di rispettare. Unattenta analisi di tutte queste possibilit pu portare a una
combinazione di strumenti che soddisfino comunque la richiesta globale. Pu in realt anche
accadere che, qualora laccuratezza totale richiesta risultasse troppo elevata, non si possa trovare un complesso di strumenti reali che realizzino i nostri obiettivi. Se cos , lapproccio sistematico, qui utilizzato, ci fornisce unargomentazione convincente nel caso di discussioni
del problema con colleghi e superiori.
Come esempio delle procedure sopra esposte, considerate un esperimento per misurare,
utilizzando un dinamometro, la potenza media trasmessa da un albero rotante. La formula per
la potenza pu essere cos scritta
W=
dove

2 R F L
t

hp =

2 R F L
550t

(5)

R = giri dellalbero nel tempo t




F = forza allestremit del braccio di torsione, (N)

(6)

L = lunghezza del braccio di torsione, (m)




t = tempo totale di misura, (s)

FIGURA 1
(a) Configurazione
della prova con dinamometro. (b) Errore sul
conteggio delle rivoluzioni.

Uno schizzo della preparazione dellapparato sperimentale mostrato in Figura 1a. Il contatore di giri del tipo di quello mostrato in Figura 2.4 e pu essere acceso e spento con un interruttore elettrico. Gli istanti di accensione e spegnimento vengono registrati per mezzo di un
cronometro. Se si assume che il contatore non perda alcun segnale, lerrore massimo su R
1 a causa della natura digitale dello strumento (vedere Figura 1b).
Esiste, comunque, un errore commesso nel determinare il tempo t poich non possibile
la perfetta sincronizzazione tra accensione e spegnimento del contatore ed il cronometro. Anche sapendo che il cronometro uno strumento abbastanza accurato per la misura del tempo,
ci non garantisce che esso misuri sempre lintervallo di tempo desiderato. Nellassegnare un
errore a t , allora, non possiamo fare grande affidamento sul costruttore del cronometro, il
quale garantisce unaccuratezza dello 0.10%, nel caso in cui il nostro errore di sincronizzazione sia molto maggiore di tale numero.

Conteggi
La lettura
sovrastimata di
una rivoluzione

Cavo dalimentazione

Tempo
Macchina in
prova (condotta)
l

Partenze
dellorologio

Fermate
dellorologio

Bilancia
Tempo

contatore
Dinamometro del
motore elettrico (conduttore)

(a)

(b)

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COMBINAZIONE DEGLI ERRORI NEL CALCOLO DELLINCERTEZZA TOTALE DELLO STRUMENTO

Tale errore di sincronizzazione , certamente, non conosciuto in modo preciso, dato che coinvolge fattori umani. Una prova per determinare le sue caratteristiche per via statistica potrebbe
risultare pi costosa e impegnativa della misura di potenza di cui parte. Ci troviamo, quindi,
nellalquanto comune situazione di dover ricorrere allesperienza ed al buonsenso per stimare
il valore numerico appropriato. Incominciamo, cos, a renderci conto che le sottigliezze statistiche e i punti fermi della teoria, in precedenza considerati, possono, in certe situazioni, apparire piuttosto accademici. Essi sono sempre utili per quanto concerne la comprensione dei
concetti base che essi permettono di sviluppare per non si pu far affidamento su di essi per
dare risposte chiare e definitive in situazioni in cui i dati di base sono mal definiti. Nel caso in
questione si supponga di aver deciso che lerrore totale di partenza e fermata sia assunto pari
a 0.5 s. Se questo numero vada considerato come limite assoluto o come incertezza a livello
di confidenza del 95% una questione di scelta e di preferenza. La nostra preferenza, come
detto prima, di trattare questo numero come incertezza al livello di confidenza del 95%. La
misurazione della lunghezza del braccio di torsione L anchessa soggetta a simili problematiche, dipendenti dalla cura con cui si procede alla misurazione. Supponete di utilizzare una
procedura abbastanza grossolana e di porre lincertezza al 95% di confidenza pari a 1 mm.
Le bilance adottate per misurare la forza F possono essere tarate con dei pesi campione,
producendo un insieme di dati analoghi a quelli di Figura 6.10a. Tali dati possono essere trattati per calcolare lincertezza al 95% di confidenza, come fatto in precedenza. Si supponga che
risulti 0.2 N. Questa incertezza di taratura deve, comunque, essere trasformata in una corrispondente incertezza di misura, come discusso sopra. Quando le bilance vengono realmente
utilizzate sono soggette a vibrazioni (non presenti durante la taratura), che possono ridurre gli
effetti dattrito e far diminuire lerrore (incertezza). Allo stesso tempo, lindicatore non resta
perfettamente fermo sulla scala graduata quando il dinamometro sta funzionando quindi, nel
leggere lindicazione, siamo costretti a procedere a una media a mente, che pu introdurre un
nuovo errore, non presente in taratura. Tali effetti sono chiaramente difficili da quantificare e
dobbiamo nuovamente prendere una decisione basata in parte sullesperienza e sul buonsenso.
Supponiamo di assumere che i due effetti si elidano fra loro e prendiamo, quindi, lincertezza
sulla misura dalla forza pari a 0.2 N.
Se, per una determinata prova, i dati hanno questi valori e queste incertezze con un livello
di confidenza del 95%
R = 1202 1.0 rivoluzioni
F = 45 0.2 N

(7)

L = 0.397 0.001 m
t = 60 0.50 s
allora il calcolo procede cos. In unit SI abbiamo
W=

FLR
2 R F L
=K
t
t

(8)

Poi, calcolando le varie derivate parziali e considerando tre cifre significative


W
KLR
2(0.397)(1202)
=
=
= 49.972 W/N
F
t
60

(9)

W
K FL
2(45)(0.397)
=
=
= 1.871 W/rad
R
t
60

(10)

W
KFR
2(45)(1202)
=
=
= 5664.292 W/m
L
t
60

(11)

W
2(45)(0.397)(1202)
K FLR
=
= 37.479 W/s
=
2
t
t
602

(12)

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COMBINAZIONE DEGLI ERRORI NEL CALCOLO DELLINCERTEZZA TOTALE DELLO STRUMENTO

Sebbene abbiamo scelto di utilizzare il concetto di incertezza statistica come misura dellincertezza, sono possibili altri tipi di approcci. Uno di questi tratta singoli errori come limiti assoluti; si assume che la quantit misurata non cada mai al di fuori di questi limiti. Quando
combiniamo errori di tal genere, vogliamo ottenere un errore risultante caratterizzato dallo
stesso significato. Poich i singoli errori possono, allo stesso modo, essere positivi o negativi
(normalmente non abbiamo informazioni circa il segno), per metterci nel caso peggiore dovremmo utilizzare lEquazione 2, inserendo il valore assoluto di ogni termine, in modo che i
vari termini si sommino nel peggior modo possibile. Se definiamo questo come errore assoluto E a , i calcoli del nostro esempio verranno cos svolti
E a = (49.972)(0.2) + (1.87)(1.0) + (5664.292)(0.001) + (37.479)(0.50)

(13)

E a = 9.9944 + 1.87 + 5.6643 + 18.7395 = 36.2682 W

(14)

Calcoliamo ora la potenza come


W=

2(45)(0.397)(1202)
= 2248.724 W
60

(15)

che arrotondiamo a 2248.72. Poi il risultato pu essere espresso come 2248.72 36.27 W o
2248.72 W 1.4%.
Noi preferiamo trattare i singoli errori come incertezza con livello di confidenza del 95%,
esprimendo lincertezza totale come
U=


(9.9944)2 + (1.87)2 + (5.6643)2 + (18.7395)2 = 22.060 W

(16)

Lincertezza U sar sicuramente sempre minore del corrispondente errore assoluto E a , come
evidenziato dalle due formule. Scegliamo di adottare le incertezze in quanto, a causa della natura casuale dellerrore non probabile che si presenti effettivamente la peggior combinazione
possibile. Tale considerazione rende eccessivamente prudente e penalizzante il metodo dellerrore assoluto. Come ingegneri dobbiamo necessariamente essere cauti ma senza che ci ci
porti a decisioni non realistiche ed inutilmente costose. Infine, dobbiamo ammettere che, poich i singoli errori sono spesso non calcoli scientifici, ma stime basate su dati non certi, la
distinzione tra errori assoluti ed incertezze pu essere soggetta a contenziosi tra esperti. Tuttavia, il punto di vista basato sullincertezza ragionevole e ampiamente accettato, e noi continuiamo a raccomandarlo.
Quando si calcolano i valori delle derivate parziali, Eqq. (9) fino a (12), durante la programmazione del software per lacquisizione dati, pu risultare utile adottare un metodo numerico approssimato (invece di quello analitico esatto sopra utilizzato). Calcoliamo
semplicemente la variazione di potenza kW causata da piccole variazioni (tipicamente dellordine dell1%) di ognuna delle variabili indipendenti, per esempio F, il rapporto, kW
F per
esempio, risulter molto prossimo a quello calcolato analiticamente come kW
.
F
Si supponga, infine, di voler misurare i kW con unaccuratezza dello 0.5%, nellesempio precedente. Che accuratezze sono necessarie nelle singole misure? Usando lEquazione 4, otteniamo
F =

(2248.724)(0.005)

= 0.112 N
4 (49.972)

R =

(2248.724)(0.005)

= 3.004 rad
4 (1.871)

(2248.724)(0.005)
L =
= 0.001 m
4 (5664.292)
t =

(17)

(2248.724)(0.005)

= 0.150 s
4 (37.479)

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COMBINAZIONE DEGLI ERRORI NEL CALCOLO DELLINCERTEZZA TOTALE DELLO STRUMENTO

Se si trova che il miglior strumento e la miglior tecnica disponibili per misurare, per esempio,
F forniscono al massimo un valore pari a 0.2 N invece che 0.11 N come richiesto dallEquazione 17, non significa necessariamente che la potenza non possa essere misurata con unaccuratezza dello 0.5%. Piuttosto, questo significa che una o pi delle altre quantit R, L e t
devono essere misurate pi accuratamente di quanto richiesto dallEquazione 17. Svolgendo
una o pi di queste misure in maniera pi accurata possibile compensare leccessivo errore
nella misura di F. Le formule date permettono di verificare se ci sia possibile.

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