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Introduzione all’analisi degli errori

Lo studio delle incertezze nelle misure fisiche

L’inevitabilità degli errori nelle misure


L’importanza di conoscere quanto sono grandi
Come valutare la grandezza degli errori
La propagazione degli errori
Misurazione
Si definisce misura di una grandezza fisica il numero che esprime il
rapporto tra la grandezza considerata e quella scelta come unità.

1) Misura diretta: quando si compara direttamente la grandezza in


osservazione con la grandezza campione
Es:
• misura della lunghezza di un tavolo con il righello

2) Misura indiretta: quando uso una relazione funzionale per ricavare


indirettamente il valore della grandezza in osservazione a partire dalla
misura di altre grandezze misurabili direttamente
Es:
• misura dell’area di un rettangolo dalla lunghezza dei suoi lati
• misura della massa di un corpo celeste o di una particella piccola come un atomo
• misura della temperatura attraverso l’altezza del mercurio in un capillare
Misurazione
Si definisce misura di una grandezza fisica il numero che esprime il
rapporto tra la grandezza considerata e quella scelta come unità.

1) Misura diretta: quando si compara direttamente la grandezza in


osservazione con la grandezza campione
Es:
• misura della lunghezza di un tavolo con il righello

2bis) Talvolta facciamo ricorso a strumenti tarati.


Questo elimina l’inconveniente di disporre del campione dell’unità di
misura nel caso di misurazione diretta (es. cronometro), e della
necessità di conoscere la relazione che lega la grandezza d’interesse
ad altre misurabili nella misurazione indiretta (es. tachimentro)
Misurazione
Si definisce misura di una grandezza fisica il numero che esprime il
rapporto tra la grandezza considerata e quella scelta come unità.

Fai molta attenzione:


Il processo è sempre soggetto ad incertezze, dette errori sperimentali.
Nessuna misura può essere completamente libera da incertezze.

Errore ≠ «Sbaglio»
Le incertezze non si possono evitare totalmente operando con molta
cura. Infatti, alcune sorgenti di errore sono intrinseche al processo di
misura e non possono essere eliminate del tutto.

E’ importante assicurarsi che le incertezze siano più piccole possibile,


e avere una stima realistica di quanto esse siano grandi.
Analisi degli errori (incertezze)
L’analisi degli errori consiste nello studio e nel calcolo dell’incertezza nella misura

Grandezza Fisica

?
«Valore Vero» (g) Misura
E’ un valore che si potrebbe ottenere
da una misura perfetta (è un concetto
ideale). Il valore vero è, per sua miglior stima e sua incertezza
natura, completamente indeterminato

valore misurato gm ± ∆ g
∆g
gm-∆ gm ∆g
gm+∆

Intervallo entro cui sono ragionevolmente confidente


che si trovi il valore vero (g) della grandezza misurata
Rappresentazione di un risultato
Una misura può essere espressa sempre nel seguente modo:

gm ± ∆ g

Miglior stima Errore

∆g è l’errore assoluto (che come vedremo può avere


diverse origini)

∆g/gm è invece l’errore relativo (che fornisce un’idea


della precisione della misura)
Accuratezza e Precisione
Per quantificare la qualità in una misurazione (che dipende dall’abilità dell’operatore
e dalla strumentazione usata) si usano le parole accuratezza e precisione
Il centro del bersaglio rappresenta il valore vero della grandezza in osservazione

L'accuratezza si riferisce a quanto siamo vicini al valore vero con


una data misura, mentre la precisione si riferisce a quanto si
avvicinano tra di loro misure indipendenti.
Scrivere correttamente il risultato
Cifre significative
Quando esprimiamo una misura con il rispettivo errore, alcune cifre
di quel valore sono certe, cioè esatte, perché non risentono
dell’incertezza della misura; altre, invece, possono oscillare in un
determinato intervallo, a seconda dell’errore corrispondente.

Le cifre significative sono il numero minimo di cifre che ci


permettono di esprimere un risultato con la relativa precisione,
ed in particolare sono le cifre certe e la prima cifra incerta.
Scrivere correttamente il risultato
Arrotondamento dell’incertezza
L’incertezza deve essere arrotondata a una sola cifra significativa
(si tiene anche la seconda solo quando la prima risulta essere 1)

Arrotondamento del risultato


L’ultima cifra significativa in qualunque risultato deve essere dello
stesso ordine di grandezza (nella stessa posizione decimale)
dell’incertezza

Esempio: se si ottiene il risultato numerico 92.81765….


con un errore di 0.3 deve essere arrotondato a 92.8±0.3
con un errore di 30 deve essere arrotondato a 90±30

NB: gli arrotondamenti devono essere fatti solo al


termine dei calcoli!
Tipi di errore sperimentale
1. Strumentale (o di sensibilità): è un’incertezza intrinseca dello strumento
e dipende dalla minima quantità che lo strumento riesce a misurare (risoluzione o
sensibilità dello strumento).
Se ad esempio la fettuccia del sarto ha tacche distanti un millimetro l’una dall’altra
non possiamo fare una misura che abbia un’accuratezza migliore del millimetro.
Altro esempio è costituito da un cronometro digitale. I risultati riportati dal
cronometro sono del tipo: t = 53.42s . Dunque la sensibilità è di 0.01s.

2. Casuale: riguarda la riproducibilità di una misura. Se eseguiamo la stessa


misura con lo stesso strumento tante volte ed ogni volta otteniamo un risultato
diverso abbiamo un’incertezza casuale.

3. Sistematico: si tratta di un’incertezza strutturale dello strumento che influenza


sistematicamente tutte le misure che eseguiamo. Per esempio se una fettuccia da
sarto nel tempo si è dilatata, porterà sempre a misure per difetto di lunghezza. Se il
vostro orologio marcia troppo lentamente registrerete intervalli di tempo sempre più
brevi della loro reale durata.
Stima dell’errore strumentale
Se ad esempio il righello che utilizziamo ha tacche distanti mezzo cm l’una
dall’altra non possiamo fare una misura che abbia un’accuratezza migliore del
mezzo cm.

Intervallo probabile: da 11.0 a 12.0 cm

Scriveremo: L = (11.5 ± 0.5) cm unità di misura

miglior stima errore di sensibilità


Stima dell’errore strumentale
Se ad esempio misuriamo un intervallo di tempo utilizzando il cronometro digitale
del nostro smartphone, questo ci fornisce una lettura fino al centesimo di secondo:
non possiamo fare una misura che abbia un’accuratezza migliore di 0,01 secondi.

Scriveremo: T = (69,61 ± 0,01) s unità di misura

miglior stima errore di sensibilità


Stima degli errori casuali
Questi errori sono dovuti a cause di varia natura che agiscono in
modo del tutto casuale, e influenzano il risultato della misura ora in
un senso ora nell’altro.

Esempi di sorgenti di errore: condizioni ambientali variabili (la


tempertura o l’umidità della stanza variano, mi tremano le mani,
ecc…), disturbi meccanici (ci sono vibrazioni prodotte dal traffico
cittadino), riflessi dell’operatore.
Stima degli errori casuali

Questo genere di incertezze possono essere ragionevolmente


stimate qualora si ripeta la misura parecchie volte

(dispersione massima)

Potremmo riportare:
= semidispersione massima
(errore massimo)
Stima degli errori casuali

Questo genere di incertezze possono essere ragionevolmente


stimate qualora si ripeta la misura parecchie volte

(dispersione massima)

Tuttavia:
Se le ripetizioni sono numerose, un’analisi statistica dei risultati ci
permette di calcolare il valore analitico che meglio approssima il
valore vero della grandezza e l’incertezza statistica ad esso associata
Analisi statistica degli errori casuali
(Caso di misure numerose)
Date N misure ripetute di una stessa grandezza x: x1, x2, …, xN

‘incertezza media sulla singola misura’:

dalla media
La trattazione statistica ci dice che:
x è il valore analitico che meglio approssima il valore vero
della grandezza;
σ è l’ampiezza dell’intervallo, centrato in x, entro cui sono
ragionevolmente certo (precisamente, ho il 68% di
probabilità) che cada il valore vero della grandezza misurata
x±σ
Come utilizzare gli errori
(1) Valutare la consistenza con il valore accettato
(2) Stima dell’incertezza nelle misure indirette

(1) Una misura può essere espressa sempre nel seguente modo:

gm ± ∆ g
valore misurato
valore accettato
∆g
gm-∆ gm ∆g
gm+∆ misura consistente con
il valore accettato (X)

∆g
gm-∆ gm ∆g
gm+∆ misura non consistente con
il valore accettato (X)
(2) Propagazione degli errori
La maggior parte delle grandezze fisiche non possono
essere misurate in una singola misura diretta, ma si
ottengono da misure indirette.
In generale, se la grandezza y è una funzione conosciuta
delle grandezze di specie diverse a,b,c… tutte
misurabili direttamente

y=f(a,b,c…)

Si effettuano misure di a,b,c… e, mediante la relazione


nota, si risale alla misura di y.

Occorre stimare le incertezze nelle grandezze a,b,c… e quindi


trovare come questi errori si propagano attraverso i calcoli per
produrre un’incertezza nel risultato finale per la grandezza y
Somma e differenza
y=a+b
∆y= ∆a +∆
∆b
y=a-b

Prodotto e quoziente
Prova a misurare l’area del
y=a⋅⋅b ∆y ∆a ∆b foglio …
y=a/b = +
y a b

Moltiplicazione per una quantità nota


y=B⋅⋅x ∆y=B⋅⋅∆x Prova a misurare lo spessore di
un foglio di carta…

Elevamento a potenza
Prova a misurare l’area di una
y=xn ∆y ∆࢞ moneta da 1 Euro …
=࢔
y ࢞

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