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errori di misura
Differenza fra il valore vero di una grandezza e quello misurato
errori di misura
Qualsiasi misurazione è soggetta a errore, intervengono sempre allo stesso modo, perché so-
no dovuti a imperfezioni dello strumento o a me-
cioè fornisce un risultato diverso dal valore
todi di misura non corretti. Un tipico errore si-
effettivo, il valore vero, della grandezza stematico è quello che si commette, quando si
misurata. Per questo bisogna sempre adopera una bilancia che non è ben calibrata
fornire di una misura, oltre al risultato o quando si pesa un alimento trascuran-
ottenuto, anche l’errore a essa associato. Gli do la tara (il peso della carta che lo avvol-
ge). Sono invece chiamati errori accidenta-
errori di misura si distinguono in sistematici, li (o casuali) quelli che, ripetendo la misu-
che influenzano il risultato sempre allo ra, influiscono sul risultato con contribu-
stesso modo, e accidentali, che ti sempre diversi e in alcuni casi fornisco-
contribuiscono invece in modo sempre no un valore più grande del valore vero, in
altri più piccolo. Sono errori dovuti a
differente. L’effetto di questi ultimi si può circostanze casuali, fuori del controllo
ridurre ripetendo la misurazione più volte dello sperimentatore, come una rapi-
e facendo la media dei risultati ottenuti da variazione della temperatura, una
folata d’aria, l’effetto di un attrito o
di altri fattori interni o esterni.
Inoltre, nel mondo microscopico, atomico e subatomi- Esempio di errore
co, descritto grazie alla meccanica quantistica, (quanti) accidentale:
è impossibile, anche in linea di principio, eseguire una una circostanza
misura perfetta perché lo stesso apparato di misura in- casuale e imprevista,
fluenza la grandezza che si sta considerando. la vicinanza
a una fonte di calore
ERRORI DI MISURA SISTEMATICI E ACCIDENTALI VALUTAZIONE E RAPPRESENTAZIONE esterna, influisce 585
Nessuna misurazione, anche se eseguita dal più abile DEGLI ERRORI sulla misura della
sperimentatore e con gli strumenti più sofisticati, è in La misura di una grandezza fisica richiede sempre di temperatura
grado di fornire un risultato esattamente uguale al va- indicare, oltre al risultato, anche la valutazione del- corporea
lore vero della grandezza misurata. Ciò significa che l’errore, cioè dell’incertezza con cui è stato ottenuto. del bambino
qualsiasi misura è soggetta a errore, chiamando erro- La misura della lunghezza di un corridoio si scriverà
re di misura la differenza fra il valore effettivo della come L(9,180,01) m, se si valuta che l’errore com-
grandezza e quello misurato. messo è di 1 cm. Il significato della scrittura è il se-
All’errore complessivo di una misura contribuiscono guente: il valore vero della lunghezza è molto proba-
generalmente più tipi d’errore, bilmente compreso fra 9,17 e 9,19 m.
Esempio di errore dovuti a varie cause e che si sud- Accanto all’errore assoluto di una misura si considera
sistematico: il peso dividono in due categorie prin- anche il corrispondente errore relativo, che si trova di-
netto del prosciutto cipali: gli errori sistematici e videndo l’errore assoluto per il risultato della misura e
sarà sempre inferiore gli errori casuali o accidenta- spesso viene assegnato sotto forma di una percentua-
a quello misurato li. Si chiamano errori sistematici le. La qualità di una misura dipende più dall’errore re-
dalla bilancia se quelli che, pur ri- lativo che da quello assoluto: una misura della distan-
il salumiere disonesto petendo la mi- za fra la Terra e la Luna con errore di 1 m è certamente
non considera la tara sura più volte, assai più precisa della misura della lunghezza di una
nave con errore di 1 cm.
Non facile, in generale, è la valutazione dell’errore da
attribuire a una misura. Vi sono strumenti per i quali
questa informazione è data. Altre volte, ma non sem-
pre, si può assumere come errore la sensibilità dello
strumento: l’unità della cifra meno significativa (l’ul-
tima che compare a destra) per gli strumenti digitali
come un cronometro elettronico; la tacca o la mezza
tacca della scala graduata per quelli a indice, come una
bilancia ad ago. Più in generale, per calcolare gli errori
esistono vari metodi matematici che richiedono di ri-
petere la misura un certo numero di volte. Il più sem-
plice consiste nel prendere come errore il valor medio
degli scarti (differenze prese senza considerare il se-
gno) fra le singole misure e il loro valore medio.
Er
Gli errori di calcolo luogo a un errore. di esse è minore di 5 la cifra Errore di calcolo
numerico Supponiamo poi che la cifra meno significativa resta numerico
meno significativa venga invariata, altrimenti viene in una calcolatrice
Eseguendo calcoli numerici, usata per rappresentare aumentata di una unità.
errori di misura
COME SI POSSONO RIDURRE L’errore associato al valore medio (la somma di tutti i ri-
GLI ERRORI DI MISURA sultati divisa per il numero totale delle prove effettuate)
Data l’importanza delle misure, nella scienza e nella è infatti minore di quello di ciascuna delle misure.
tecnologia oltre che nella vita comune, è assai impor- Per diminuire l’incertezza è importante scegliere lo
tante diminuire l’entità degli errori di misura. I più in- strumento di misura più adatto. Un criterio pratico è
sidiosi a questo proposito sono gli errori sistematici, quello di servirsi di un apparecchio capace di misura-
perché non esiste un criterio generale per combatterli. re valori massimi (portata o fondo scala) non troppo
586 È possibile tuttavia individuarli e in parte correggerli grandi rispetto alla grandezza considerata. Per misu-
ripetendo la misurazione con metodi diversi, per esem- rare la tensione di una pila da 1,5 volt, conviene usare
pio usando strumenti differenti. uno strumento che misura tensioni fra 0 e 3 volt piut-
Gli errori accidentali, invece, si possono ridurre sfrut- tosto che uno che le misura fra 0 e 10 volt. Questo per-
tando il fatto che essi, ogni volta che si ripete una mi- ché l’errore è dato spesso in termini di percentuale, per
sura, danno un contributo diverso. E quindi ci si aspet- esempio l’1%, del massimo valore misurabile; e allora
ta, come in effetti avviene davvero, che se ripetiamo un usando il primo strumento l’errore sarebbe 0,03 V,
certo numero di volte la stessa misurazione e calcolia- mentre con il secondo 0,1 V, più del triplo.
mo la media dei risultati ottenuti, gli errori delle sin-
gole misure si compensino in qualche modo fra loro. Giovanni Vittorio Pallottino