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CAPITOLO

1
Osservo, misuro,
calcolo in chimica

1 Osserviamo il mondo: l’indagine scientifica


2 Misuriamo le grandezze fisiche
3 Le principali grandezze nello studio della chimica
4 L’affidabilità delle misure
Mappa dei contenuti
METODO SCIENTIFICO
Comprende 5 fasi:
CHIMICA
• Porsi una domanda. OSSERVAZIONI
sfrutta il È la scienza che descrive la materia, si basa su
• Formulare un’ipotesi.
considerando la composizione, le QUALITATIVE
• Dedurre una conseguenza
proprietà e le trasformazioni delle
dell’ipotesi. OSSERVAZIONI
sostanze che la costituiscono.
• Verificare la deduzione.
• Comunicare i risultati ottenuti.
QUANTITATIVE
PORTATA e dipendono ovvero
SENSIBILITÀ da MISURAZIONI
dello
strumento
hanno
UNITÀ DI MISURA hanno
GRANDEZZE
associati
Quantità di una grandezza associate Qualsiasi caratteristica riguardano
fisica che viene utilizzata di un oggetto, o di un
come riferimento per la fenomeno, che possa
misura di quella grandezza. essere misurata.

definite dal possono PRECISIONE ACCURATEZZA


essere Indica quanto le Indica quanto una
SI (Sistema singole misure siano misura sia vicina
vicine tra loro. al valore vero.
Internazionale delle
ESTENSIVE
Unità di Misura) • Massa INTENSIVE ERRORE
Comprende sette grandezze • Peso • Densità Differenza tra il valore misurato e
fondamentali, da cui poter • Volume • Peso specifico quello vero.
far derivare le grandezze • Calore • Pressione Può essere scritto come la somma:
derivate.
• Energia • Temperatura Err. di sensibilità + err. sistematici +
err. accidentali.
CAPITOLO 1

Osservo, misuro, calcolo in chimica

Per affrontare lo studio della chimica, occorre dotarsi degli strumenti


fondamentali per la comprensione e la pratica di questa disciplina
scientifica.
Questi comprendono:
• Conoscere e saper applicare il metodo scientifico.
• Effettuare misurazioni e calcoli adottando le appropriate unità di misura
e riportando correttamente il risultato.
1 Osserviamo il mondo:
l’indagine scientifica
La scienza, di cui la chimica fa parte, è il prodotto della curiosità umana riguardo a
come funziona il mondo.
Le osservazioni sui fenomeni possono essere qualitative, quando consistono nella
descrizione di ciò che si verifica, o quantitative, quando si effettuano delle
misurazioni.
1 Osserviamo il mondo: l’indagine scientifica
Il metodo scientifico, anche detto «galileiano», dallo scienziato e filosofo
Galileo Galilei a cui si attribuisce storicamente l’invenzione, si compone di
almeno 5 fasi successive:

- PORSI UNA DOMANDA  a seguito dell’osservazione


di un fenomeno.
- FORMULARE UN’IPOTESI  per rispondere alla
domanda.
- DEDURRE UNA CONSEGUENZA DELL’IPOTESI  la cui
verifica permetta di confutare o confermare l’ipotesi.
- VERIFICARE SPERIMENTALMENTE LA DEDUZIONE 
attraverso la realizzazione di un esperimento e la
raccolta di dati.
- COMUNICARE I RISULTATI OTTENUTI  attraverso un
articolo
Da molti scientifico.si arriva a proporre un modello e
esperimenti
più modelli relativi allo stesso fenomeno concorrono
poi a formulare una teoria.
2 Misuriamo le grandezze fisiche

Spesso per rispondere a una domanda occorre fornire delle indicazioni


quantitative, ovvero dei valori numerici. Per ottenerli è necessario effettuare
una misurazione.

Si definisce grandezza fisica (o semplicemente grandezza) una qualsiasi


caratteristica di un oggetto, o di un fenomeno, che possa essere misurata.

Per misurare una grandezza fisica dobbiamo avere uno strumento di misura
e un modo di rappresentare quantitativamente ciò che lo strumento
ha misurato. Le misure di una qualsiasi grandezza fisica devono essere
espresse con un numero seguito dal simbolo dell’unità di misura.

L’unità di misura è una quantità di una grandezza fisica che viene utilizzata
come riferimento per la misura di quella grandezza.
2 Misuriamo le grandezze fisiche

Esistono misure dirette e misure indirette.


• Le misure dirette sono quelle che ci vengono fornite direttamente
dallo strumento.

La massa è un esempio di misura diretta.

• Le misure indirette sono quelle che otteniamo con dei calcoli a


partire da misure dirette.

La densità è un esempio di misura indiretta.


2 Misuriamo le grandezze fisiche
Il Sistema internazionale di unità di misura (abbreviato in SI) è il più diffuso
sistema di unità di misura ed è riconosciuto in tutto il mondo.
Il SI comprende sette grandezze fondamentali, indipendenti le une dalle altre, da cui
poter far derivare tutte le altre grandezze: le grandezze derivate.

Inizialmente, i campioni di riferimento associati ad ogni unità di misura erano degli


oggetti fisici veri e propri, come nel caso del chilogrammo, corrispondente alla massa
di un cilindro di platino-iridio depositato presso l’Ufficio internazionale dei pesi e
delle misure a Sèvres.
Dal 2019, le unita di misura sono state ridefinite in termini di costanti fondamentali
della fisica. In questo modo, sono stati realizzati campioni di riferimento piu precisi,
piu stabili e riproducibili ovunque.
2 Misuriamo le grandezze fisiche
Esistono poche e semplici regole per la scrittura delle unità di misura.
• Il nome dell’unità di misura si riporta secondo, coulomb
sempre in minuscolo e per esteso.
• I simboli si scrivono sempre dopo il 15 m2 ✓
valore numerico e non seguiti dal m2 15 ✗
punto. 15 m2. ✗

• L’iniziale del simbolo è minuscola candela  cd


tranne quando l’unità deriva da un volt  V
nome di persona.

• Per indicare il prodotto di due o più N ⋅ m oppure N m


unità di misura, è consigliabile usare il
punto del segno “per” matematico o
lasciare un piccolo spazio tra i simboli
delle unità.

• Per indicare il quoziente tra due unità V/A oppure V ⋅ A-1


di misura, è preferibile usare una barra
obliqua (/) o esponenti negativi.

Attenzione! Si parla di «kelvin» e non di «grado kelvin»: il simbolo infatti è K


e non °K
2 Misuriamo le grandezze fisiche

Esistono altre unità di misura non facenti parte del SI, di cui è tollerato l’uso
e di utilizzo piuttosto comune.
Ad esempio, l’unità di misura della pressione nel SI è il Pascal (Pa), ma si
ricorre spesso ad altre unità di misura, quali le atmosfere (atm) o i millimetri
di mercurio (mmHg).
2 Misuriamo le grandezze fisiche
Il Sistema internazionale è un sistema decimale e prevede l’uso di un insieme di
prefissi, che utilizzano le potenze di 10 per esprimere i multipli e i sottomultipli
delle unità di misura. A ciascun prefisso è associato un simbolo.

Alcuni prefissi sono più


adatti per esprimere
grandezze del mondo
macroscopico, come
etto, kilo o giga.

Altri sono utili invece per


descrivere il mondo
microscopico, fatto di
atomi e particelle
subatomiche, come
micro, nano o pico.
2 Misuriamo le grandezze fisiche
Possiamo dividere le grandezze fisiche in due categorie: grandezze
estensive e grandezze intensive.

• Si dicono estensive le grandezze che dipendono dalla dimensione del


campione oggetto di misura.
• Si dicono intensive le grandezze che non dipendono dalla dimensione
del campione considerato.
3 Le principali grandezze nello studio
della chimica
La massa e il peso sono grandezze estensive spesso utilizzate nel linguaggio comune
come se fossero equivalenti, ma che hanno in realtà un diverso significato.

La massa è una proprietà intrinseca e immutabile di ogni corpo, che misura la


resistenza che il corpo oppone al cambiamento dal suo stato di moto o di quiete.

È una delle 7 grandezze fondamentali e la sua unità di misura SI è il kilogrammo (kg).

Il peso di un corpo di massa m è la forza (massa × accelerazione) con cui il corpo è


attratto a causa dell’accelerazione di gravità verso il centro di un pianeta.

Come ogni forza, nel SI il peso si misura in newton (N). Sulla Terra:
peso = m × g
dove m è la massa e g è l’accelerazione di gravità terrestre che vale mediamente
9,8 m/s2.
Esprimendo il peso in kilogrammi forza (1 kg f = 9,8 N), sul nostro pianeta il valore
del peso coincide numericamente con la massa.
3 Le principali grandezze nello studio della chimica

Il volume è una grandezza estensiva che esprime la porzione di spazio


che un corpo occupa.

Conoscere le equivalenze tra le


unità di misura usate per
esprimere i volumi dei liquidi
è fondamentale in chimica:

1 L = 1 dm3 = 1000 cm3 = 1000 cc

In un laboratorio di chimica, per


misurare il volume dei liquidi
si usano recipienti graduati come
cilindri, matracci, burette e
pipette.
3 Le principali grandezze nello studio della chimica

Gli oggetti solidi hanno spesso delle forme irregolari per cui diventa molto
difficile misurarne il volume.
Un utile espediente consiste nell’immergere l’oggetto in un cilindro
graduato pieno di acqua: l’innalzamento del volume di acqua corrisponde
al volume dell’oggetto immerso.
3 Le principali grandezze nello studio della chimica

La densità è il rapporto tra la massa e il volume di un corpo.


d=

È una grandezza derivata e intensiva.


Nel SI, l’unità della densità è il kilogrammo per metro cubo (kg/m 3) ma è molto
comune esprimerla come g/cm3 o g/mL. Per i gas, che hanno densità molto
piccola, si usano anche i g/L.

Ogni sostanza ha una densità caratteristica che la distingue dalle altre e questa
proprietà può essere sfruttata per identificare un materiale sconosciuto.

Il valore della densità dipende da quello della massa e del volume. Mentre il
valore della massa resta costante al variare di temperatura e pressione, il
volume dipende da questi due parametri, specialmente per i gas.
Per questo motivo, quando si fornisce la densità di una sostanza occorre
specificare sempre a quale temperatura e a quale pressione tale valore si
riferisca.
3 Le principali grandezze nello studio della chimica

Il peso specifico è il rapporto tra il peso e il volume di un corpo.

Nel Sistema internazionale, la densità si misura in kg/m 3 e il peso specifico


in N/m3.
Se esplicitiamo il peso p come p = m ⋅ g e nella definizione di peso specifico
sostituiamo il rapporto m/V con la densità, otteniamo la relazione tra densità
e peso specifico:

pS = = = d ⋅ g

Quindi il peso specifico può essere calcolato come il prodotto della densità (d)
per l’accelerazione di gravità (g).
La differenza tra densità e peso specifico è la stessa che intercorre tra la massa
e il peso.
3 Le principali grandezze nello studio della chimica

La pressione è il rapporto tra la forza F esercitata su una superficie e


l’area A di tale superficie:
P=

È una grandezza derivata e intensiva. Nel SI si misura in pascal (Pa).

Il pascal è un’unità di pressione molto piccola, per cui si usano spesso


dei suoi multipli, come il kilopascal (kPa) o il bar (1 bar = 105 Pa).
Il primo a misurare la pressione atmosferica fu Evangelista Torricelli, che
nel XVII secolo la quantificò come la pressione esercitata da una colonna
di mercurio alta 760 mm:

1 atm = 760 Torr = 760 mmHg = 101 325 Pa.


3 Le principali grandezze nello studio della chimica

La temperatura e la grandezza che misura quanto un corpo sia caldo o


freddo.

È una grandezza fondamentale e intensiva. La sua unità di misura nel SI


è il kelvin (K).

A livello microscopico, la temperatura di un corpo è tanto maggiore


quanto più le sue particelle sono in agitazione.
La maggiore agitazione delle particelle fa sì che queste siano
mediamente più distanti tra loro, e questo comporta che anche le
dimensioni macroscopiche di un corpo aumentino con la temperatura.
Questo fenomeno, detto dilatazione termica, è alla base del
funzionamento del termometro, che è lo strumento utilizzato per
misurare la temperatura.
3 Le principali grandezze nello studio della chimica

Sono in uso diverse scale di temperatura, o scale termometriche. Oltre alla scala Kelvin
del Sistema internazionale, la più diffusa è la scala Celsius, seguita da quella Fahrenheit,
maggiormente adottata nei paesi anglosassoni.

La scala Celsius pone per definizione a 0 °C la temperatura del ghiaccio che fonde e
a 100 °C la temperatura dell’acqua che bolle, entrambi misurati a 1 atm.

Il grado celsius (°C) è pertanto un centesimo dell’intervallo di


temperatura compreso tra 0 °C e 100 °C.

Dopo la scoperta che la più bassa temperatura raggiungibile è


–273,15 °C , nel 1848 lo scozzese William Thomson, meglio noto come
Lord Kelvin, propose che a tale valore fosse dato il valore zero, detto
anche zero assoluto:
-273,15 °C = 0 K

La scala Kelvin non è altro che la scala Celsius spostata di 273,15


gradi, in modo da non prevedere temperature negative.

Solitamente si indica con T la temperatura espressa in kelvin e con t


quella espressa in gradi celsius. Vale pertanto la relazione
T (K) = t (°C) + 273,15 t (°C) = T (K) - 273,15
3 Le principali grandezze nello studio della chimica
Il calore è la forma di energia, detta energia termica, che passa da un corpo
più caldo a uno più freddo in virtù della differenza di temperatura.

È una grandezza estensiva, perché a parità di agitazione delle particelle, se


raddoppia il numero di particelle raddoppia anche l’energia immagazzinata.

Quando i due corpi hanno raggiunto la stessa temperatura, intermedia tra le


due, il flusso di calore si interrompe.

Il calore è una forma di energia, e come tutte le forme di energia ha la stessa


unità di misura del lavoro: il joule (J), che ha le dimensioni di una forza per
uno spostamento. Nel Sistema internazionale:

J = = kg m = kg
3 Le principali grandezze nello studio della chimica
L’energia è la capacità di un corpo di compiere lavoro o di trasferire calore.

L’energia non si crea e non si distrugge ma passa continuamente da una forma


all’altra: meccanica, elettrica, nucleare, chimica, termica, cinetica, potenziale, ecc.
Questo principio è noto come legge della conservazione dell’energia.
L’energia potenziale L’energia cinetica
Ep = m ⋅ g ⋅ h Ec = ½ m ⋅ v2

deriva dall’altezza h a cui si trova deriva dalla velocità v a cui un


un corpo. corpo si muove.

L’energia chimica è l’energia immagazzinata nei legami chimici che


tengono unite tra loro le particelle a livello microscopico.

L’energia chimica contenuta nei cibi viene comunemente espressa in calorie (cal),
o ancora più spesso in kilocalorie (kcal), dette anche (grandi) calorie (Cal).
La caloria è l’energia richiesta per aumentare di 1 °C la temperatura di 1 g di acqua.
La relazione che lega la caloria al joule è:

1 cal = 4,184 J 1 Cal = 1 kcal = 4184 J


4 L’affidabilità delle misure
Il risultato di una stessa misura dipende dallo strumento di misura che utilizziamo,
da come lo usiamo e da come trattiamo il risultato numerico ottenuto. Per questi
motivi, a ogni misura è sempre associata un’incertezza che può essere più o meno
grande.

L’errore di una misura e la differenza tra il valore misurato e quello vero,


cioè quello ritenuto in qualche modo il piu attendibile.

L’errore di una misura può essere considerato come la seguente somma:


errore di sensibilità + errori sistematici + errori accidentali
• Errore di sensibilità  l’incertezza sulle quantità non misurabili in quanto
inferiori alla sensibilità dello strumento.
• Errori accidentali  sono spesso dovuti a piccoli cambiamenti casuali di cui
non abbiamo il controllo. A volte ci forniscono una misura maggiore di quella
vera, altre volte una misura inferiore.
• Errori sistematici  alterano il valore della grandezza sempre per eccesso o
per difetto.
4 L’affidabilità delle misure

La portata di uno strumento, o campo di misura, è il piu grande valore della


grandezza che lo strumento può misurare.

La sensibilità di uno strumento è il piu piccolo valore della grandezza che lo


strumento può distinguere.

In un laboratorio chimico, oggi si usano quasi esclusivamente bilance


elettroniche:
- bilance tecniche, che sono sensibili fino al milligrammo;
- bilance analitiche, che sono sensibili fino al decimo di milligrammo.
4 L’affidabilità delle misure
L’accuratezza indica quanto una misura sia vicina al valore vero, ossia
quanto piccolo sia l’errore di misura.

La precisione (o riproducibilità) indica quanto le singole misure in una


serie di misure siano vicine tra loro.

Una misura di buona qualità è al tempo stesso precisa e accurata.

Precisa Imprecisa Imprecisa Precisa


Inaccurata Inaccurata Accurata Accurata
✗ ✗ ✗ ✓
4 L’affidabilità delle misure
Le cifre significative sono tutte le cifre certe di una misura più la prima
cifra incerta.
Il numero di cifre significative dipende dalla sensibilità dello strumento e
sull’ultima cifra leggibile cade l’incertezza della misura, ovvero l’errore di
sensibilità.

Se non è nota la sensibilità dello strumento, si possono seguire alcune


convenzioni per stabilire quali siano le cifre significative:

• Se il numero è intero sono significative tutte le cifre 2718  4 cifre significative


tranne gli eventuali zero finali. 27180  4 c.s.
• Se il numero è decimale sono significative tutte le 2718,0  5 c.s.
cifre tranne gli eventuali zero iniziali. 0,027180  5 c.s.
• Se il numero è espresso in notazione scientifica, 2,7 ⋅ 103  2 c.s.
sono significative tutte le cifre antecedenti la 2,70 ⋅ 103  3 c.s.
potenza del dieci.
4 L’affidabilità delle misure
Per ridurre il numero di cifre con cui viene espressa una misura occorre
seguire delle regole di arrotondamento.

• Se la cifra che precede la prima cifra da scartare è 15,12315768234 → 15,12


inferiore a 5  si arrotonda per difetto.
• Se la cifra che precedere la prima cifra da scartare 15,12815768234 → 15,13
è superiore a 5  si arrotonda per eccesso.
• Se la prima cifra da scartare è uguale a 5 ed è 15,12500768200 → 15,13
seguita da almeno una cifra diversa da zero  si
arrotonda per eccesso.

• Se la prima cifra da scartare è uguale a 5 ed è - 15,125 → 15,12


seguita da zeri o da nessuna altra cifra, si può - 15,135 → 15,13
decidere
- di arrotondare sempre per difetto; - 15,125 → 15,12
- oppure arrotondare per difetto se l’ultima cifra 15,135 → 15,14
prima del 5 è pari, e per eccesso se è dispari.
Questo ci permette di non avere troppe misure
arrotondate per difetto o per eccesso.
4 L’affidabilità delle misure

Per arrotondare i risultati ottenuti nei calcoli:

• Moltiplicazione e divisione ()  il risultato contiene lo stesso numero di


cifre significative che è presente nel numero con il minor numero di cifre
significative.

• Addizione e sottrazione (+ −)  il risultato contiene lo stesso numero di


cifre decimali che è presente nel numero con il minor numero di cifre
decimali.

La maggior parte dei calcoli chimici richiede una precisione pari a tre o
quattro cifre significative.
4 L’affidabilità delle misure

L’ordine di grandezza di un numero è la potenza di 10 che meglio


approssima il numero stesso.

Per esempio, l’ordine di grandezza della massa


dell’elettrone (9,109 ⋅ 10-31 kg) è di 10-31 kg

È utile per esprimere l’entità di una grandezza o fare confronti immediati con
altre grandezze.

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