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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO

Corso di Fisica Generale I

Prof. Giuseppe Raso


Corso di Laurea Ingegneria Gestionale
Scuola Politecnica
Testi consigliati
• Mazzoldi, Nigro, Voci – Elementi di Fisica
(Meccanica e Termodinamica) – EdiSES

• Serway - Principi di Fisica - EdiSES


• Halliday, Resnik, Walker – Fondamenti di Fisica
(Elettrologia, Magnetismo, Ottica) – Ambrosiana

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Introduzione

Introduzione
• Cos’è la FISICA?
– Esigenze primitive dell’uomo
– Capire le trasformazioni -> Studio del Moto

• Tappe fondamentali:
– Aristotele (IV sec. a. C.)
– Newton e Galilei (1600)
– Termodinamica (1800)
– Elettromagnetismo (1870)
– Struttura della materia
– Relatività
– Meccanica quantistica ‘900
– Modello Standard
– G.U.T.

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Introduzione

Introduzione
Oggi:

• La FISICA ricerca le leggi della natura al fine di


descriverne i fenomeni (dall’infinitamente piccolo
all’infinitamente grande).

• La Fisica è alla base di tutte le scienze.

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Introduzione

Metodo Scientifico
– Metodo Aristotelico --> Autorità
– Metodo Galileiano --> Sperimentale

• Il Metodo Sperimentale consiste in:


a) Osservazione dei fenomeni
b) Ipotesi o teoria
c) Esperimento per verificare b) (ripetibile)

Attenzione:
• varie b) possono spiegare a), ma due b) diverse daranno
c) diversi.
• LEGGI UNIVERSALI ma non ETERNE!

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Introduzione

La MISURA
Sia le osservazioni che gli esperimenti comportano
Osservazioni Quantitative delle grandezze fisiche,
universalmente definite e confrontabili.

• Definizione operativa:
Una grandezza fisica ha significato solo se è stato
definito un metodo di misura e assegnata una unità di
misura (campione).
Grandezza fisica = lunghezza
• Esempio A B
Unità = segmento “c”
c Metodo = sovrapposizione

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Introduzione

Grandezze fondamentali e derivate


• Le grandezze fondamentali e le loro unità di
misura sono fissate dall’Ufficio Internazionale di
Pesi e Misure Sistema Internazionale (SI)

Grandezza Unità di Misura Simbolo (SI)


Lunghezza metro m
Massa chilogrammo kg
Tempo secondo s
Corrente elettrica Ampere A
Temperatura grado Kelvin K
Quantità di materia mole mole
Intensità luminosa candela cd

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Introduzione

Grandezze fondamentali e derivate


• Esempi di grandezze derivate

lunghezza L m
velocità   
tempo T s

L
Forza  2  M  m  kg  s2  N (Newton)
T

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Introduzione

Cenni sulle unità campione


TEMPO
Range vita media protone 1040 s
vita media di alcune particelle 10-25 s

• Esigenza di fenomeni periodici


Per secoli 1 di giorno solare medio
1s 
86400

Oggi orologi atomici


1 s = 9 192 631 770 vibrazioni della radiazione emessa
dal Cesio

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Introduzione

Cenni sulle unità campione


LUNGHEZZA
Range distanza quasar ~2·1026 m
raggio del protone ~10-15 m

1
(1960) Barra di Pt-Ir 1m  distanza Polo-Equatore
4  10 7

Oggi orologi atomici


1 m = 1 650 763,73 volte la lunghezza d’onda del 86K

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Introduzione

Errori nella MISURA


• Per quanto precisamente facciamo una misura non
possiamo mai eliminare totalmente gli errori.
• È importante non solo fare la misura, ma anche sapere
di quanto ci si sbaglia. Media dei valori
misurati.

• Esempio: Shift

Risultati misure.
misura di un tavolo

Precisione Larghezza
infinita!

– Shift dovuto a ERRORE SISTEMATICO


– Larghezza dovuta a ERRORE STATISTICO

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Introduzione

Errori nella MISURA


• L’Errore Sistematico si valuta cambiando strumento
o metodo di misura. Non esiste trattazione analitica.

• Errore Statistico
Se facciamo una serie di misure, ogni misura si
scriverà: xi  

 x  x
2
dove Standard deviation

i

n 1

Il valore medio x   xi x
 È la migliore stima
del valore misurato
n n
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Introduzione

Errori nella MISURA


• Il numero di cifre con cui viene specificata una misura è detto
numero di cifre SIGNIFICATIVO ed è legato all’errore stimato in
quella misura.

• Esempi: 5,2 ± 0,2 m


5,20 ± 0,18 m
5,189 ± 0,179 m

• Attenzione: un’operazione matematica non può aumentare il


numero di cifre significative.
5, 21 1, 73666 NO! 
8,9091 NO!
 5, 211, 71  
3 1, 74 8,91
 
5,21  0,18
 1,74  0,06
3
• Attenzione: omettere l’unità di misura è ERRORE GRAVE.

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Introduzione

La Fisica che studierete


CINEMATICA descrizione del moto
MECCANICA
Studio del moto dei corpi
DINAMICA cause del moto

Solidi Fluidi
STATICA quiete

TERMODINAMICA ELETTROMAGNETISMO
Studio delle trasformazioni Studio dei fenomeni elettromagnetici
di energia da una forma all’altra

….cenni di FISICA MODERNA

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Introduzione

Sistemi di Riferimento (S.R.)


• Moto concetto relativo esigenza di un S.R.

• Punto su una retta


 origine arbitraria
 verso arbitrario

O Usando la definizione
P’ P
operativa di lunghezza
- x’ +x
si misura la distanza OP

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Introduzione

Sistemi di Riferimento (S.R.)


• Punto sul piano
– Sistema Cartesiano:
2 assi orientati ortogonali tra loro

P = (Px, Py)
– Sistema Polare

P = (r, θ)

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Introduzione

Sistemi di Riferimento (S.R.)


Rappresent. Cartesiana Rappresentaz. Polare
• P=(x, y) • P=(r, )

 x  r cos  
 r  x 2  y 2
 y  r sen  
 y
  arctg ( x  0)
 x
 y
  arctg x   ( x  0)

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Introduzione

Sistemi di Riferimento (S.R.)


• Punto nello spazio
– Terna Cartesiana
P = (Px, Py, Pz)

– Rappresentazione Polare Sferica


P(r, ,
)
P = (r, , )

• Es. posizione sulla superficie


terrestre: (rT, lat., long.)

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Introduzione

Sistemi di Riferimento (S.R.)


Rappresent. cartesiana Rappresentaz. polare
• P=(x, y, z) • P=(r, θ, )

 z  r cos  r  x 2  y 2  z 2
 
 x  r sen  cos   z
 y  r sen  sen 
   arcos 2
 x  y 2
 z 2

 y
  arctg ( x  0)
 x
 y
  arctg   ( x  0)
 x
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Introduzione

Sistemi di Riferimento (S.R.)


• Rappresentazione polare sferica con coseni
direttori
P(x, y, z)
 x  r cos 

 y  r cos 
 z  r cos 

cos2   cos2   cos2   1

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Introduzione

Sistemi di Riferimento (S.R.)


• Il moto di un corpo è visto in modo diverso da due S.R.
(osservatori) diversi.
– Esempio: treno, terra, sole….

• In Cinematica i S.R. sono tutti equivalenti. Si sceglie il più


conveniente.
– Esempio: eliocentrico invece di geocentrico.

• In Dinamica esistono dei S.R. privilegiati (dove sono


valide le leggi).

• Per completare un S.R. occorre un Orologio.


t0 arbitrario.

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Introduzione

Vettori
• Sperimentalmente leggi fisiche invariabili per
rotazione e/o traslazione del S.R.
Traiettoria

• Esigenza di Grandezze
SCALARI o VETTORIALI Vettore
spostamento
(da A a B)
• Attenzione: Il vettore spostamento NON rappresenta
la traiettoria!

• È invariante rispetto a rot. e/o trasl.


del S.R. (cambiano le coordinate).

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• Oppure:
• VETTORE =

C  A B
verso

Regola del Parallelogramma


direzione
Vettori

regole di somma

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modulo V  modulo  V  V

P. A. Tipler, G. Mosca
P. A. Tipler, G. Mosca Physics for Scientists and Engineers
23

Physics for Scientists and Engineers VI Ed., W. H. Freeman and Company,


VI Ed., W. H. Freeman and Company, NY, 2008
NY, 2008
Introduzione
Introduzione

Vettori
• La somma deve essere commutativa

A B  B  A

• e associativa
 A  B  C  A   B  C 
___________________________________________
• Le Rotazioni sono vettori ?
PSEUDO VETTORI

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Introduzione

Vettori

• Versori = Vettori di modulo unitario u 1
  
• Esempio: i versori del S.R. Cartesiano u x , u y , u z

• Un vettore può essere espresso in termini di


coordinate cartesiane così:
   
A  Axu x  Ay u y  Az u z
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Introduzione

Vettori

• Due vettori sono uguali se in un particolare S.R.


hanno componenti uguali:

Cx  Ax  Bx

C  A B C y  Ay  By
C  A  B
 z z z

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Introduzione

Vettori
• Prodotti
Modulo -> b  m a
1) Scalare per vettore
Direzione = a
b  ma b ma
Verso -> a seconda del segno di m

2) Vettore • vettore = prodotto SCALARE


c  a b c  a  b cos Modulo -> c  a b cos 

3) Vettore × vettore = prodotto VETTORIALE


Modulo -> c  a b sen
c  a b c  a  b sen
Direzione = perpendicolare ad aeb
Verso -> regola mano destra
(a indice, b medio, c pollice)
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Introduzione

Vettori
• Ancora sul prodotto VETTORIALE

Proprietà:
1) Non è commutativo a b = - b  a
2) Se a e b sono paralleli a b = 0

3) Se a e b sono perpendicolari a  b = ab

4) Proprietà distributiva  
a  b  c = a b  a c

Tramite componenti cartesiane:

a  b =  a y bz  az by  ux   az bx  axbz  u y   axby  a y bx  uz

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Introduzione

Vettori
Derivata di un vettore rispetto al tempo
• Un vettore può dipendere dal tempo: v  t 
• Se prendiamo due valori vicini v  t  , v  t  t 
e costruiamo il rapporto:
v v  t  t   v  t 

t t
• Si definisce DERIVATA del vettore v  t  rispetto
alla variabile t
dv v v  t  t   v  t 
 lim  lim
dt t 0 t t 0 t
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Introduzione

Vettori
• La derivata di un vettore è un vettore.

da
• In generale non è parallelo ad a  t 
dt

• Valgono le stesse regole delle derivate.

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Introduzione

Vettori
• Regole di derivazione


d ab   da  db d  mv  dm
 vm
dv
dt dt dt dt dt dt

   da  b  a  db
d a b 
d a b   da  b  a  db
dt dt dt dt dt dt

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Introduzione

Vettori
• Tramite componenti cartesiane
dr drx dry dr
 ux  u y  z uz
dt dt dt dt
dr
v è un vettore
dt
2
 drx   dry   drz 
2 2

con modulo v         
 dt   dt   dt 

• Attenzione: v  d r  d rx 2  ry 2  rz 2
dt dt

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Introduzione

Vettori
• In coordinate polari

v  vr ur  v u

dvr dv
a ur  u
dt dt

d vr2  v2
2 2
 dvr   dv 
a      
 dt   dt  dt

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Introduzione

Vettori
Derivata di un versore u
• du u può solo cambiare in direzione u  
dt

du d 
• Si dimostra che:  uN
dt dt
dove uN  u
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