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a.a. 2010/11
prof. Massimo Paroncini
FISICA TECNICA
Interfaccia tra la fisica di base e le materie applicative
Applicazione alla tecnica dei principi fisici già acquisiti
Argomenti trattati
Termodinamica Applicata
Trasmissione del Calore
Problemi termoigrometrici degli edifici
Acustica
Illuminotecnica
Termodinamica Applicata
Studio delle proprietà dei corpi e dei fenomeni che implicano uno
scambio di lavoro o di energia
Trasformazioni dell’energia da una forma all’altra
Argomenti trattati
Primo principio della termodinamica (principio di conservazione
dell’energia)
Secondo principio della termodinamica (qualità dell’energia oltre che
quantità)
Sistemi per la conversione dell’energia (cicli diretti)
Sistemi per il trasferimento dell’energia (cicli indiretti: refrigerazione,
pompa di calore)
Termodinamica dell’aria umida
Verifica Termoigrometrica
Illuminotecnica
Studio dei problemi connessi all’illuminazione artificiale e
naturale per assicurare condizione di benessere ambientale
e di comfort visivo
Fotometria
Sorgenti luminose artificiali e naturali
Metodi per il calcolo dell’illuminamento e della
luminanza
Illuminazione diurna
Acustica
Studio dei problemi connessi alla propagazione del suono
(rumore) e della sensazione psicologica che esso produce
sull’uomo
Psicoacustica
Acustica in ambienti chiusi
Correzione del comportamento acustico degli
ambienti
Criteri di valutazione del rumore
Tecniche di isolamento acustico
Testi di riferimento
Termodinamica e Trasmissione del Calore
Yunus A. Çengel,Termodinamica e Trasmissione del Calore, McGraw-
Hill, 2009
Velocità
EQUAZIONI DIMENSIONALI
[ A ] = [ L ]a ⋅ [ M ]b ⋅ [ τ ]c ⋅ [θ ]d
Grandezze Fondamentali
Nome Simbolo
SI
Lunghezza metro m
Massa chilogrammo kg
Tempo secondo s
Grandezze Supplementari
Nome Simbolo
SI
v
F = m ⋅ a = m ⋅ = m ⋅ d ⋅ t −2
t
[F ] = [M ]⋅ [L]⋅ [τ ]−2 ⇒ kg ⋅ m ⋅ s -2
⇒ [L ] = [M ]⋅ [L ] ⋅ [τ ]
−2
L = F ⋅d ⇒ kg ⋅ m 2 ⋅ s -2
2
⇒ [L ] = [M ]⋅ [L ] ⋅ [τ ]
L −3
P= ⇒ kg ⋅ m 2 ⋅ s -3
2
TERMODINAMICA
Si occupa dello studio delle proprietà dei corpi e dei fenomeni che
implicano uno scambio di Lavoro, Calore o, più in generale, di Energia
AMBIENTE
SISTEMA TERMODINAMICO
SISTEMA
TERMODINAMICA
Si occupa dello studio delle proprietà dei corpi e dei fenomeni che
implicano uno scambio di Lavoro, Calore o, più in generale, di Energia
Forme di Energia
Energia di rotazione
Energia di vibrazione
Energia Sensibile
Energia Intermolecolare
Energia Interna U
U = f(T,τ)
Energia sensibile Energia latente
SISTEMA TERMODINAMICO
FLUIDO TERMODINAMICO
PRINCIPIO ZERO
Adiabatico
Conduttore
X1 ,Y1 X2 , Y2
X3 , Y3
Se due sistemi sono in equilibrio termico con un terzo sistema, sono in equilibrio
termico tra di loro.
Ciò non vuol dire che abbiano lo stesso stato termodinamico ma solo che tra essi
non c’è scambio termico
MISURA DELLA TEMPERATURA
Per poter stabilire una scala di misura di una grandezza fisica si deve poter stabilire un
criterio di confronto e uno di somma. Pertanto fissata l’unità di misura della grandezza
in esame resta determinata l’intera scala. E’ ciò che accade per la Lunghezza, Massa,
Volume ed altre grandezze ma non per la Temperatura in quanto per questa si può
stabilire un criterio di confronto (Principio Zero) ma non di somma. Per la temperatura
risulta necessario fissare l’intera scala.
SCALA DI TEMPERATURA
Punto di ebollizione
dell’acqua a pressione
atmosferica 100°C
Punto di fusione del
ghiaccio a pressione
atmosferica 0°C
T(X v ) − T(X g ) T(X v ) − T(X g )
a= ⇒ T(X ) = ⋅X
Xv − Xg Xv − Xg
100
T(X ) = ⋅X
Xv − Xg
Con questa scala si misurano per definizione 100 gradi di differenza tra due punti di
riferimento (SCALA CENTIGRADA) ma non è detto che le loro indicazioni
coincidano per ogni altra situazione
100
T( L) = ⋅L Termometro a liquido (Alcool, Hg)
Lv − Lg
100
T( L) = ⋅R Termometro a resistenza elettrica
Rv − Rg
100
T( E) = ⋅E Termometro a termocoppia
Ev − Eg
100
T( L) = ⋅P Termometro a gas a volume costante
Pv − Pg
100
T( V) = ⋅V Termometro a pressione costante
Vv − Vg
Adoperando il termometro a gas a volume costante, le indicazioni che si ottengono con
differenti gas sono tanto più vicine quanto più Pg tende a zero.
Il comportamento a cui tendono tutti i gas al tendere a zero della pressione si dice
comportamento del gas ideale.
L’espressione scritta sotto definisce quindi la temperatura del termometro a gas ideale
(Volume costante). L’unità di misura nel S.I. è il kelvin K
T(K)
O2 100
T = lim Pg → 0 ⋅P
Pv − Pg
717.75 Aria
N2
H2
P(kPa)
100
Tg =
⎛ Pv⎞
lim Pg → 0 ⎜ ⎟ − 1
⎝ Pg⎠
Tg = 273.15 K
Accanto alla scala di temperatura in kelvin è usata la scala in gradi celsius (°C),
definita come:
t (°C) = T(K) - 273.15
Successivamente anziché la temperatura di fusione del ghiaccio è stata presa a
riferimento la temperatura del punto triplo dell’acqua TT posta per definizione pari a:
TT = 273,16 K
. = a ⋅ XT
27316
X
T( X) = 27316
. ⋅
XT
P
T( P) = 27316
. ⋅
PT
Scegliendo 273.16 permette di mantenere Tg = 273,15.
Infatti per l’acqua al passare della pressione dal valore di saturazione (0.006 atm) al valore
del punto di fusione normale (1 atm) corrisponde una diminuzione della temperatura di
fusione di un centesimo di grado.
La temperatura del punto triplo dell’acqua è quindi di 0.01 °C
GAS IDEALE
Dalla definizione di temperatura assoluta abbiamo visto che, per un qualsiasi gas, in
un termometro a volume costante si ha:
p
T = 273 .16 lim
pT → 0 pT
Questo è dovuto al fatto che per un gas ideale il prodotto pressione volume molare
dipende solo dalla temperatura.
V
Detto ν il volume molare definito come: v = con n numero di moli per un gas
n
ideale si ha:
p→ 0
( )
lim p v = f (T ) ( )
lim p v = A
p→ 0
( )
lim p v =
( )
lim p v T
T con ( )
lim p v T = 22 .414
m 3 atm
273 . 16 kmol
( )
lim p v T
=
22 .414 ⋅ 1 .01325 ⋅ 10 5 J
= 8314 .2
J
273 .16 273 .16 kmol ⋅ K kmol ⋅ K
Indicando con J
R = 8314 . 2
K ⋅ kmol
GAS IDEALE
p ⋅ v = R⋅T
Il gas ideale non esiste in natura, ma la legge è tanto più verificata quanto
più piccola è la massa molecolare, quanto più bassa è la pressione e quanto
più alta è la temperatura rispetto alla temperatura critica.
L’aria, ad esempio, può considerarsi un gas ideale con un errore dell’1%
alla temperatura ambiente e per pressioni fino a 25 atm
Forme di Energia
Energia di rotazione
Energia di vibrazione
Energia Sensibile
Energia Intermolecolare
Energia Interna U
U = f(T)
Energia sensibile Energia latente
DIAGRAMMA T - v
DIAGRAMMA p - v
• CASO IDEALE: R = 0
• (1) Espansione senza attrito P
δL = p . dv
• CASO REALE:
• (1) Espansione con attrito
(1)
δL = p . dv - R . dx dal sistema R dx
si ottiene un lavoro minore
dx = w . dτ
• (2) Compressione con attrito
Se la trasformazione avviene in un
δL = p . dv +R . dx sul sistema
tempo che tende all’infinito allora la
si compie un lavoro maggiore
possiamo considerare quasistatica
LAVORO LUNGO UNA TRASFORMAZIONE
REVERSIBILE
p
p
2
1 2
1
L12 (+)
L21 (-)
v1 v2 v v1 v2 v
2
Il lavoro è l’area sottesa dalla curva ed è
L = ∫ p ⋅ dv positivo quando c’è una espansione
1 Quando c’è una compressione è negativo
p p
1 1 2
2
Ln (-)
Ln (+)
v1 v2 v v1 v2 v
Q(+)
• (1) Espansione senza attrito
P L(+)
δL = p . dv (+)
Lavoro fatto dal sistema
sull’esterno. Si prende positivo (+)
(1)
• (2) Compressione senza attrito dx
δL = p . dv (-)
Il lavoro è fatto dall’esterno sul
sistema. Si prende negativo (-) Q(-)
• Il calore è positivo quando
P L(-)
dall’esterno entra nel sistema.
• E’ negativo quando è ceduto dal
sistema all’esterno
(2)
dx
L (+)
Q (+)
Q (-)
Sistema
L (-)
LAVORO CON DEFLUSSO
• SISTEMI APERTI 1 Sezione di ingresso
necessità di valutare il lavoro 2 Sezione di uscita
utile prodotto da una massa m di T Turbina
fluido che entra in una sezione ed esce Lu Lavoro utile
da un’altra A Alternatore
Turbina
Pompa
Lu
T A Tensione alternata
EQUAZIONE DI BERNOULLI
2
1 Lu
1 Sezione di ingresso
2 Sezione di uscita
τ
1 Lu 2
ΔE = ∑ ( Le + Li )
Ι ΙΙ ΙΙΙ
Espressione di ΔE
[
ΔE = ( EIII )τ +Δτ − ( EI )τ + ( EII )τ +Δτ − ( EII )τ ]
[
lim Δτ → 0 = ( E II )τ + Δτ − ( E II )τ ] =
∂E II
∂τ
dτ
Indicata con e l’energia cinetica per unità di massa e con m* la portata di massa,
ovvero la massa che attraversa una data sezione nell’unità di tempo, possiamo scrivere:
lim Δτ → 0 ( E I )τ = e1 ⋅ m1 = e1 ⋅ m1* ⋅ dτ
Quindi
∂E
∂τ
( )
dτ + e2 ⋅ m2* − e1 ⋅ m1* ⋅ dτ = dE
Regime Stazionario
In regime stazionario
∂E
= 0
∂τ
m 1* = m 2* = m *
2
− 2
dE = m* (e2 − e1 ) ⋅ dτ = 2
w w1
⋅ m* ⋅ dτ
2
In regime stazionario
∑ L = L e + Li
∂ L e = ∂ L g + ∂ L n + ∂ L 'u t + ∂ L a
∂ L g = − dU p
∂ L g = − m * ⋅ g ⋅ ( z 2 − z1 ) ⋅ d τ
Espressione dei Lavori Esterni
∂ L n = p 1 ⋅ dV 1 − p 2 ⋅ dV 2
∂Ln = ( p1 ⋅ v1 − p2 ⋅ v2 ) ⋅ m*dτ
∂ L ' UT = − L ' 12 ⋅ m * ⋅ d τ
∂ L ' a = − R12 ⋅ m * ⋅ d τ
Espressione dei Lavori Interni
’’
1 A’ A 2
dx
Ι
P
ΙΙ ΙΙΙ
P+dP
∂ * Li = − P[v − (v + dv )] ⋅ m * dτ
2
∂ Li = m d τ ∫ P ⋅ dv
*
1
CONCLUSIONI
dE = ∑∂L
w22 − w12 *
2
m ⋅ dτ = −m* g(z2 − z1 )dτ + (P1 ⋅ v1 − P2 ⋅ v2 )m* ⋅ dτ − L'12⋅m*dτ − R12 ⋅ m*dτ + m*dτ ⋅ ∫ P ⋅ dv
2 1
2 2
ma (P1 ⋅ v 1 − P2 ⋅ v 2 ) + ∫ P ⋅ dv = − ∫ v ⋅ dP
1 1
w22 − w12
2
+ g (z 2 − z1 ) + ∫ v ⋅ dP + L '12 + R12 = 0
2 1
CONCLUSIONI
w 22 − w 12
2
+ g (z 2 − z 1 ) + ∫ v ⋅ dP + R 12 = 0
2 1
w 22 − w12
2
+ g (z 2 − z1 ) + ∫ v ⋅ dP = 0
2 1
w 22 − w 12
+ g (z 2 − z 1 ) + v (P2 − P1 ) = 0
2
LAVORO IN SISTEMI CON DEFLUSSO
L’12 2 2’
1 1’
L'12 = − ∫ vdP
Il lavoro L12 rappresenta il lavoro totale scambiato fra il sistema e l’esterno, somma del
lavoro utile L’12 e del lavoro di immissione ed emissione:
L 12 = L ' 12 + P2 ⋅ v 2 − P1 ⋅ v 1
2
L'12 = − ∫ vdp
2
L'12 = ∫ Pdv − P2v2 + P1v1
1
1
CONCLUSIONI
2
L '12 = − ∫ v ⋅ dP
1
p
2
2
L'12 = − ∫ v ⋅ dP
1
v2 v1 v
ESEMPI
2
L '12 = − ∫ v ⋅ dP = v (P1 − P2 )
1
Qu = 50 kJ
L=0
10 kg 10 kg
16 °C
50 °C
Qe = 1500 kJ
p
Qe
1
2
Ln (+)
Qu
v1 v2 v
∫ δQ = ∫ δL
Il primo principio si chiama anche principio della equivalenza fra calore e
lavoro o anche principio di conservazione dell’energia
∫ d (Q − L ) = 0
∫ d (Q − L) = ∫ dU t =0
δ Q = dU t + δ L
PRIMO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA
•Energia potenziale g⋅ z
w2
pertanto δ Q = du + δ L + d + g ⋅ dz
2
Per una trasformazione finita
w 22 − w12
Q12 = u 2 − u1 + L12 + + g ( z 2 − z1 )
2
Trascurando le variazioni di
energia cinetica e potenziale si ha: δ Q = du + δL
L’12 2 2’
1 1’
w 22 − w12
Per l’unità di massa Q12 = u 2 − u1 + L12 + + g (z 2 − z1 )
2
Il lavoro L12 rappresenta il lavoro totale scambiato fra il sistema e l’esterno, somma del
lavoro utile L’12 e del lavoro di immissione ed emissione:
L 12 = L ' 12 + P2 ⋅ v 2 − P1 ⋅ v 1
w22 − w12
Q12 = u2 − u1 + L'12 + P2 ⋅ v 2 − P1 ⋅ v1 + + g (z 2 − z1 )
2
w22 − w12
Q12 = (u2 + P2 ⋅ v2 ) − (u1 + P1 ⋅ v1 ) + L'12 + + g (z2 − z1 )
2
w 22 − w12
Q12 = h 2 − h1 + L '12 + + g ( z 2 − z1 )
2
L’equazione sopra scritta rappresenta il primo principio per sistemi con
deflusso. L’entalpia, essendo somma di funzioni di stato, è una funzione di stato
δ Q = dh + δ L '
2
Per trasformazioni reversibili L ' 12 = − ∫ v dP da cui
1
⎛ ∂u ⎞
du = c v dT + ⎜ ⎟ dv
⎝ ∂v ⎠ T
CALORI SPECIFICI
δQ = cv dT
Si consideri l’entalpia come funzione di due variabili h = f (T, p)
allora:
⎛ ∂h ⎞ ⎛ ∂h ⎞
dh = ⎜ ⎟ dT + ⎜⎜ ⎟⎟ dp
⎝ ∂T ⎠ p ⎝ ∂p ⎠T
CALORI SPECIFICI
⎛ ∂h ⎞
Dalla definizione di calore specifico a pressione costante cp = ⎜ ⎟ da cui
⎝ ∂T ⎠p
⎛ ∂h ⎞
dh = c p dT + ⎜⎜ ⎟⎟ dp
⎝ ∂p ⎠ T
δQ = c p dT
CALORI SPECIFICI
Oltre ai calori specifici a pressione e volume costante si possono definire calori
specifici lungo altre trasformazioni. Questi calori specifici vanno definiti in funzione
di variazioni di parametri del sistema. Per il momento possiamo dire che il calore
specifico lungo una trasformazione reversibile è definito come il rapporto tra il
calore scambiato durante un processo e la variazione di temperatura che il sistema
subisce. Per un processo fra due stati molto vicini si ha:
⎛ ∂Q ⎞
c = ⎜ ⎟
⎝ ∂T ⎠
Questo è dovuto al fatto che per un gas ideale il prodotto pressione volume molare
dipende solo dalla temperatura.
V
Detto v il volume molare definito come: v = con n numero di moli per un gas
n
ideale si ha:
p→ 0
( )
lim p v = f (T )
( )
lim p v = A
p→ 0
GAS IDEALE
V
T = 273 . 16 lim
p
T = 273 .16 lim
p
n = 273 .16 lim p v ( )
pT → 0 p
T pT → 0
pT
V lim p v T ( ) da cui
n
( )
lim p v =
( )
lim p v T
T con ( )
lim p v T = 22 .414
m 3 atm
273 . 16 kmol
( )
lim p v T
=
22 .414 ⋅ 1 .01325 ⋅ 10 5 J
= 8314 .2
J
273 .16 273 .16 kmol ⋅ K kmol ⋅ K
Indicando con J
R = 8314 . 2
K ⋅ kmol
GAS IDEALE
GAS IDEALE
R
Indicando con R= una costante che dipende dalla massa molecolare del gas
si ha: M
p ⋅ v = R⋅T
Il gas ideale non esiste in natura, ma la legge è tanto più verificata quanto
più piccola è la massa molecolare, quanto più bassa è la pressione e quanto
più alta è la temperatura rispetto alla temperatura critica.
L’aria, ad esempio, può considerarsi un gas ideale con un errore dell’1%
alla temperatura ambiente e per pressioni fino a 25 atm
ENERGIA INTERNA ED ENTALPIA DI UN GAS IDEALE
La seconda legge che caratterizza il gas ideale riguarda l’espressione
dell’energia interna e deriva da una esperienza dovuta a Joule. Con questa
esperienza si dimostrò che, per un gas ideale, l’energia interna è funzione
della sola temperatura.
u = f (T ) perciò
⎛ ∂u ⎞ ⎛ ∂u ⎞
du = ⎜ ⎟ dT + ⎜ ⎟ dv il secondo termine del secondo membro è, quindi,
⎝ ∂T ⎠v ⎝ ∂v ⎠T nullo. pertanto
⎛ ∂u ⎞
du = ⎜ ⎟ dT du = cv dT
⎝ ∂T ⎠
h = f (T ) perciò
⎛ ∂h ⎞ ⎛ ∂h ⎞
dh = ⎜ ⎟ dT + ⎜⎜ ⎟⎟ dp il secondo termine del secondo membro è, quindi,
⎝ ∂T ⎠ p ⎝ ∂p ⎠T nullo. Pertanto
⎛ ∂h ⎞
dh = ⎜ ⎟ dT dh = c p dT
⎝ ∂T ⎠
h = u + p⋅v dh = du + d ( p ⋅ v ) perciò
c p dT = c v dT + d (RT ) c p dT = c v dT + RdT
da cui
c p = cv + R
cp
Indicando k = con k>1
cv
k 1
cp = R cv = R
k −1 k −1
p1v = RT1 p1 p2
= 1
p2 v = RT2 T1 T2
v v (m3/kg)
Processo ISOCORO senza deflusso
δQ = du + δL δQ = du + pdv ma v = cost. δL = 0
δQ = du δQ = cv dT Q12 = cv (T2 − T1 )
ALCUNI PROCESSI DEL GAS IDEALE
p
Processo ISOCORO con deflusso 2
(Pa)
δ Q = dh + δ L ' δQ = dh − vdp L’12
1
2
L'12 = − ∫ vdp L'12 = −v( p2 − p1 )
1
v v (m3/kg)
δQ = du + δL δQ = du + pdv
2
p
Processo ISOBARO con deflusso (Pa)
1 2
δ Q = dh + δ L ' δQ = dh − vdp
2
L'12 = − ∫ vdp L '12 = 0
1
v1 v2 v (m3/kg)
Q12 = c p (T2 − T1 )
pv = costante (Pa) 1
pv = RT
p1v1 = RT
p1v1 = p2v2
p2v2 = RT 2
L12
δQ = du + δL ma δ u = c vδ T = 0
2 2
dv v
δQ = δL Q 12 = L12 L12 = ∫ pdv = ∫ RT = RT ln 2
1 1
v v1
v2
Q 12 = L 12 = RT ln
v1
ALCUNI PROCESSI DEL GAS IDEALE
δQ = dh + δL' ma δh = c pδT = 0
2
L12
δQ = δL' Q 12 = L '12
v1 v2 v (m3/kg)
2 2
dp p RTv2 v
L'12 = −∫ vdp = −∫ RT = RT ln 1 = RT ln = RT ln 2
1 1
p p2 RTv1 v1
Il lavoro lungo una
v2 isoterma reversibile nel
Q 12 = L '12 = RT ln caso con deflusso è lo stesso
v1 di quello nel caso senza
deflusso
δQ = du + δL c v dT + pdv = 0 (1)
dv dp
cv
( pdv + vdp) + pdv c p pdv + c v vdp = 0 k + = 0
cp − cv v p
p 1 v 1k = p 2 v 2k
pv = costante
k
ALCUNI PROCESSI DEL GAS IDEALE
La curva che rappresenta l’adiabatica è più
p
ripida di quella che rappresenta l’isoterma
(iperbole equilatera) (Pa) 1
isoterma
2
adiabatica
v1 v2 v (m3/kg)
dp p
infatti per l’iperbole (isoterma) si ricava = −
dv v
dp p
per l’adiabatica = −k
dv v
L12 = − c v ( T 2 − T1 ) = c v ( T1 − T 2 ) (J kg-1)
2
L12
Trasformazione adiabatica reversibile con v1 v2 v (m3/kg)
deflusso
δ Q = dh + δ L ' δ L ' = − dh p
(Pa) 1
L'12 = −c p (T2 − T1 ) = c p (T1 − T2 )
Q
Fornendo calore alla stufa non si provoca una
generazione di una pari quantità di energia elettrica
ai capi della resistenza, anche se ciò non è in
Ee=0 contrasto con il primo principio della termodinamica
•oceani
•laghi
Esempi
•fiumi
•atmosfera
Sorgente
I serbatoi che forniscono calore
Q sono anche detti sorgenti, mentre
Q quelli che lo assorbono sono detti
pozzi (sorgenti a temperatura
inferiore)
Pozzo
MOTORI TERMICI
Qu
Ln = Qe + Qu
Sorgente Ln = Qe − Qu
T0
Poiché il calore ceduto dal sistema alla sorgente a temperatura inferiore è sempre
diverso da zero, il lavoro netto fornito dal sistema all’esterno è sempre minore del
calore assorbito dalla sorgente a temperatura maggiore. Si può quindi
quantificare l’efficienza di una macchina termica mediante il rendimento termico
η definito come:
Ln
η=
Qe
dove Ln è il lavoro netto fornito dal sistema e Qe il calore assorbito dal sistema.
Dal primo principio si ha:
Esempi di rendimento
Qe + Qu Q •autovettura 20%
η= = 1+ u •motori Diesel 30%
Qe Qe
•grandi impianti a vapore 40%
Qu
considerando i segni η =1− 0<η<1
Qe
RENDIMENTO TERMICO DI UNA MACCHINA TERMICA
Lu = 15 kJ
P
P P
Gas
Gas 90°C Gas
30°C 30°C
Qe = 100 kJ Qu = 85 kJ
Pozzo
Sorgente
20 °C
100 °C
È impossibile costruire una macchina ciclica il cui unico effetto sia la trasformazione in
lavoro di tutto il calore assorbito da una sorgente a temperatura uniforme e costante
η= 26 % η= 100 %
Sorgente Sorgente
T1 T1
Qu = 2019 kJ/kg
Qu = 0
Pozzo
T0
SCHEMA DI UN IMPIANTO MOTORE A VAPORE
Ln = Lu + Le
Ln = Lu − Le
Sorgente
Ln = Q e − Q u
Qe
caldaia
Le
pompa turbina Lu
condensatore
Qu
Pozzo
È impossibile costruire una macchina ciclica il cui unico effetto sia il trasferimento di
calore da un corpo a temperatura più bassa ad un corpo a temperatura più elevata.
Qe = 7 kJ Qe = 7 kJ
Ln = 2 kJ
MF MF Ln = 0
Qi = 5 kJ
Qu = 0
MACCHINE FRIGORIFERE
Il calore fluisce spontaneamente nel verso delle temperature decrescenti. Il processo
inverso, come abbiamo visto, non è spontaneo ma perché possa essere realizzato
occorrono apparecchiature speciali dette macchine frigorifere.
Ln = Q n
Ambiente esterno ε = 3.972
Te > Ti Ln = Q e + Q i Ambiente esterno
Te > Ti
− Ln = − Q e + Q i
Q e = Ln + Q i Qe= 179 kJ/kg
Qe
Ln Ln = 36 kJ/kg
MF MF
Qi Qi
ε = Qi = 143 kJ/kg
Ln
Ambiente Ambiente
refrigerato refrigerato
Ti Ti
MACCHINA FRIGORIFERA
Qe
1 condensatore 4
800 kPa
800 kPa
Qe = 179 kJ/kg 30°C
30°C
Ln
valvola di
Ln= 36 kJ/kg
laminazione
Qi
Ambiente
refrigerato
Ti
POMPE DI CALORE
Ln = Q n
Ambiente riscaldato
Ln = Q e + Q i Ambiente ε1 = 3.5
Te > Ti
riscaldato
− Ln = − Q e + Q i Te = 20 °C
Q e = Ln + Q i Qe= 7 kJ
Qe
Ln Ln = 2 kJ
PdC Qe
ε1 = PdC
Ln
Qi Qe Ln + Qi
ε1 = =
Ln Ln Qi = 5 kJ
Qi
Ambiente ε1 = 1 + Ambiente
esterno Ln refrigerato
Ti
ε1 = 1 + ε Ti = - 2 °C
RENDIMENTO DEL MOTORE TERMICO DI CARNOT
TEOREMA E CICLO DI CARNOT
CICLO DI CARNOT
1 2 espansione isoterma 2 3 espansione adiabatica
Gas
Gas
2
Isolamento termico
2 T1
T1 = cost P P
L12 L23
Sorgente
P
T1
Gas Gas
T1 = cost 1 T2 < T1 3
Qe
L34 L41
Gas
Gas
4
Isolamento termico
Qu T2 = cost 3
T2
Pozzo
T2 Gas
Gas
4 T1 = cost 1
T2 = cost
CICLO DI CARNOT
δQ = du + δL 0 = c v dT + δ L δL = −cv dT
CICLO DI CARNOT
p
• 3-4 compressione isoterma reversibile 1 Q12
(Pa)
2
δQ = du + δL ma δ u = c vδ T = 0 T1= cost
δQ = δL Q 34 = L34 Ln
4 4
dv v 4
L34 = ∫ pdv = ∫ RT2 = RT2 ln 4
T2= cost
3
3 3
v v3 Q34
v (m3/kg)
v4 v3 v3
Q34 = L34 = RT2 ln Q34 = L34 = −RT2 ln Q 34 = L 34 = RT 2 ln
v3 v4 v4
con v3 > v4 quindi Q34 = L34 < 0
• 4-1 compressione adiabatica reversibile
Pozzo 500
Ti = 303 K
Analogamente a quanto fatto per il ciclo diretto, per la macchina frigorifera di Carnot
(ciclo inverso) si ha:
Qi 1
ε = p Q41 = Qe
Ambiente esterno Ln
Te > Ti (Pa)
4
Ti Ts= cost
ε =
T s − Ti Ln < 0
Qe
2 Ti= cost
Ln 3
MF Q23 = Qi
di Carnot
v (m3/kg)
Qi
Ambiente
refrigerato
Ti
DISUGUAGLIANZA DI CLAUSIUS ED ENTROPIA
Tj δQ j p Ti δQi
η =1− =1−
Ti δQi (Pa)
δQi δQ j δQ i δQ j
= − = 0 Tj
Ti Tj Ti Tj δQj
δQi δQ j n
δQ
Ti
+
Tj
=0 ∑
i=1 Ti
i
= 0 v (m3/kg)
δQ
Considerando il limite per n→ ∞ ∫
Re v
T
=0
L’espressione rappresenta un differenziale esatto dove S è una funzione di stato cui si dal
il nome di entropia.
δQ δQ δQ
∫
Re v
T
=0 ds =
T
J kg-1 K-1 o dS =
T
J K-1
L’entropia è una funzione di stato per cui l’integrale esteso ad un ciclo chiuso è sempre
uguale a zero. Si osservi che l’uguaglianza con il calore scambiato diviso la temperatura
alla quale viene scambiato è stata ottenuta per un ciclo reversibile.
δQi δQ j δQ δQ
Ti
+
Tj
<0
∫ T
<0 ds > ∫
Irrev
T
Irrev
DISUGUAGLIANZA DI CLAUSIUS ED ENTROPIA
In definitiva
La variazione di entropia di un sistema chiuso durante una trasformazione
δQ irreversibile è maggiore dell’integrale della grandezza δQ/T valutato lungo
ds ≥
T quella trasformazione. Solo nel caso di una trasformazione reversibile le
due quantità diventano uguali.
δQ
2
s2 − s1 = ∫ + s gen
1
T
ENTROPIA
Trasformazione reversibile
T
T(K)
Trasformazione reversibile
2
dA = T ds = δQ 1
1 2
2
Area= ∫ Tds= Q Q12
1
s
s
(J kg-1 K-1)
T
1 2
Ln,u
4 3
s1 s
s2
Trasformazione 2 - 3 isoentropica
Trasformazione 4 - 1 isoentropica
DIAGRAMMA T - s (Acqua)
DIAGRAMMA T - s (Acqua)
Nella termodinamica si
preferisce far uso di altri
diagrammi, come il
diagramma entropico.
L’andamento dell’isobara
nel fluido sottoraffreddato
è volutamente distorto. In
questa zona, in realtà, le
isobare si confondono con
la curva limite inferiore,
per cui normalmente non
vengono tracciate
DIAGRAMMA h - s
DIAGRAMMA p - h
CICLO A VAPORE DI CARNOT
Qe
1 Gen. Vapore 2
Lu
1 2 Le
turbina
compressore
4 3 4 3
condensatore
Qu
CICLO RANKINE
Qe
0 2
Gen. Vapore
1 2 Le Lu
turbina
pompa
3 4 3
4 condensatore
Qu
CICLO RANKINE
Ln h − h − (h0 − h4 )
η=
3
4 = 2 3
Qass h2 − h0
h2 − h3
η ≅
h2 − h0
Qe
3
0 3
Gen. Vapore
2 Le Lu
1 turbina
pompa
5 4
5 4 condensatore
Qu
CICLO RANKINE CON SURRISCALDAMENTO (HIRN)
Ln h − h − (h0 − h5 )
5 4 η= = 3 4
Qass h3 − h0
h3 − h4
η ≅
h3 − h0
Qe
condensatore
1 4
espansore compressore
1 4
2 3 2 3
5
evaporatore
Qi
CICLO FRIGORIFERO
Qe
4
condensatore
1 4
1 Le
valvola di
compressore
laminazione
2 3 2 3
5
evaporatore
Qi
CICLO FRIGORIFERO
2 3
Q 23 h − h2
ε = = 3
L 34 h4 − h3
ARIA UMIDA
Miscela di aria secca e vapore acqueo contenuti
nello stesso volume V alla stessa temperatura T
Vapore
Aria secca
ma massa aria secca
acqueo
kg
• N2, O2, Ar, CO2 M = 29,97
kmol
kg
V, T mv massa di vapore M ≅ 18
kmol
La massa d’aria secca rimane sempre costante ed allo stato di gas
La massa di vapore può diminuire (condensazione) o aumentare
(aggiunta di vapore).
Nel primo caso si parla di deumidificazione, nel secondo di
umidificazione
ARIA UMIDA
Legge di Dalton: Pt = Pa + Pv
ARIA UMIDA
Pv ⋅ vv = Rv ⋅ T
Pa ⋅ va = Ra ⋅ T
R R V V
Ra = Rv = vv = va =
Ma mv ma
Mv
ARIA UMIDA
V
Pv ⋅ = Rv ⋅ T
mv
V
Pa ⋅ = Ra ⋅ T
ma
Pv ⋅ V = mv ⋅ Rv ⋅ T mv M v Pv
dividendo = ⋅
Pa ⋅ V = ma ⋅ Ra ⋅ T ma M a Pa
Umidità Specifica
mv M v Pv Pv
= ⋅ x = 0,623 ⋅
ma M a Pa Pa
mv Pv
x= = 0,623
ma Pa
DIAGRAMMA T - s (Acqua)
Pv
S
2 1
Umidità Relativa
La x non da indicazioni delle condizioni in cui è contenuta la massa
di vapore
Umidità Relativa Φ
È il rapporto tra la massa di vapore e la massa di vapore che può
essere contenuta in condizioni di saturazione nel volume V alla
temperatura T
mv
Φ=
mv , s
Umidità Relativa
Pv ⋅ vv = Rv ⋅ T
Pv , s ⋅ vv , s = Rv ⋅ T
R R V V
Rv , s = Rv = vv = vv , s =
Mv Mv mv mv , s
Pv ⋅ V = mv ⋅ Rv ⋅ T
Pv , s ⋅ V = mv , s ⋅ Rv ⋅ T
dividendo
mv Pv
=
mv , s Pv , s
mv P
Φ= = v
mv , s Pv , s
ENTALPIA DELL’ARIA UMIDA
H
H = Ha + Hv Indicando con h h= ⎛ J ⎞
⎜⎜ ⎟⎟
l’entalpia specifica m ⎝ kg ⎠
H = ha ⋅ ma + hv ⋅ mv Dividendo per ma
H mv ⎛ J ⎞
= ha + hv ⋅ h = ha + x ⋅ hv ⎜⎜ ⎟⎟
ma ma ⎝ as ⎠
kg
t (°C); h=0 a 0 °C
DIAGRAMMA T - s (Acqua)
Pv
S
2 1
Tr 3
Diagramma Psicrometrico
Paroncini 2001
Diagramma Psicrometrico
Paroncini 1999
Diagramma Psicrometrico
Paroncini 2001
A B
Paroncini 1999
Raffreddamento senza deumidificazione
A
B
Paroncini 1999
E
B
F C
A
D
Paroncini 1999
Raffreddamento con deumidificazione
AR
A
AB
B
Paroncini 1999
Diagramma Psicrometrico
Paroncini 1999
Riscaldamento senza umidificazione
A B
Paroncini 1999
B A
Paroncini 1999
Riscaldamento con umidificazione
D
B
F C
A
D
Paroncini 1999
AR A
AB
B
Paroncini 1999
Batteria alettata
Deumidificazione ed umidificazione
Miscelazione adiabatica
TA / mA TM / mM
xA / hA xM / hM
TB / mB ?
xB / hB
m A + mB = mM (1)
m A ⋅ x A + mB ⋅ xB = m M ⋅ xM (2)
m A ⋅ x A + mB ⋅ xB
Dalla 1 e dalla 2 consegue:
xM =
m A + mB
Miscelazione adiabatica
m A ⋅ hA + m B ⋅ hB
hM =
m A + mB
Ora poniamo:
hB > hM e hM > hA
Miscelazione adiabatica
B
M
A
Miscelazione adiabatica
Bilancio di energia:
m A ⋅ hA + m B ⋅ hB = m M ⋅ hM
Da cui con la (1):
m A ⋅ hA + m B ⋅ hB = (m A + m B ) ⋅ hM
m B ⋅ (hB − hM ) = m A ⋅ (hM − hA )
m B (hM − hA )
=
m A (hB − hM )
Miscelazione adiabatica
B
M
A
m B : m A = MA : BM
Miscelazione adiabatica
m B : m A = MA : BM (m B + m A ) : m A = AB : BM
mB + m A AB
=
mA BM
Regola della leva
mA
=
(hB − hM )
(m A + m B ) (hB − hA )
Schema impianto di climatizzazione
Batteria alettata
Deumidificazione ed umidificazione
Vapore
Aria secca
ma massa aria secca
acqueo
kg
• N2, O2, Ar, CO2 M = 29,97
kmol
kg
V, T mv massa di vapore M ≅ 18
kmol
La massa d’aria secca rimane sempre costante ed allo stato di gas
La massa di vapore può diminuire (condensazione) o aumentare
(aggiunta di vapore).
Nel primo caso si parla di deumidificazione, nel secondo di
umidificazione
ARIA UMIDA
Legge di Dalton: Pt = Pa + Pv
ARIA UMIDA
Pv ⋅ vv = Rv ⋅ T
Pa ⋅ va = Ra ⋅ T
R R V V
Ra = Rv = vv = va =
Ma mv ma
Mv
ARIA UMIDA
V
Pv ⋅ = Rv ⋅ T
mv
V
Pa ⋅ = Ra ⋅ T
ma
Pv ⋅ V = mv ⋅ Rv ⋅ T mv M v Pv
dividendo = ⋅
Pa ⋅ V = ma ⋅ Ra ⋅ T ma M a Pa
Umidità Specifica
mv M v Pv Pv
= ⋅ x = 0,623 ⋅
ma M a Pa Pa
mv Pv
x= = 0,623
ma Pa
DIAGRAMMA T - s (Acqua)
Pv
S
2 1
Umidità Relativa
La x non da indicazioni delle condizioni in cui è contenuta la massa
di vapore
Umidità Relativa Φ
È il rapporto tra la massa di vapore e la massa di vapore che può
essere contenuta in condizioni di saturazione nel volume V alla
temperatura T
mv
Φ=
mv , s
Umidità Relativa
Pv ⋅ vv = Rv ⋅ T
Pv , s ⋅ vv , s = Rv ⋅ T
R R V V
Rv , s = Rv = vv = vv , s =
Mv Mv mv mv , s
Pv ⋅ V = mv ⋅ Rv ⋅ T
Pv , s ⋅ V = mv , s ⋅ Rv ⋅ T
dividendo
mv Pv
=
mv , s Pv , s
mv P
Φ= = v
mv , s Pv , s
ENTALPIA DELL’ARIA UMIDA
H
H = Ha + Hv Indicando con h h= ⎛ J ⎞
⎜⎜ ⎟⎟
l’entalpia specifica m ⎝ kg ⎠
H = ha ⋅ ma + hv ⋅ mv Dividendo per ma
H mv ⎛ J ⎞
= ha + hv ⋅ h = ha + x ⋅ hv ⎜⎜ ⎟⎟
ma ma ⎝ as ⎠
kg
t (°C); h=0 a 0 °C
DIAGRAMMA T - s (Acqua)
Pv
S
2 1
Tr 3
Diagramma Psicrometrico
Paroncini 2001
Diagramma Psicrometrico
Paroncini 1999
Diagramma Psicrometrico
Paroncini 2001
A B
Paroncini 1999
Raffreddamento senza deumidificazione
A
B
Paroncini 1999
E
B
F C
A
D
Paroncini 1999
Raffreddamento con deumidificazione
AR
A
AB
B
Paroncini 1999
Diagramma Psicrometrico
Paroncini 1999
Riscaldamento senza umidificazione
A B
Paroncini 1999
B A
Paroncini 1999
Riscaldamento con umidificazione
D
B
F C
A
D
Paroncini 1999
AR A
AB
B
Paroncini 1999
Batteria alettata
Deumidificazione ed umidificazione
Miscelazione adiabatica
TA / mA TM / mM
xA / hA xM / hM
TB / mB ?
xB / hB
m A + mB = mM (1)
m A ⋅ x A + mB ⋅ xB = m M ⋅ xM (2)
m A ⋅ x A + mB ⋅ xB
Dalla 1 e dalla 2 consegue:
xM =
m A + mB
Miscelazione adiabatica
m A ⋅ hA + m B ⋅ hB
hM =
m A + mB
Ora poniamo:
hB > hM e hM > hA
Miscelazione adiabatica
B
M
A
Miscelazione adiabatica
Bilancio di energia:
m A ⋅ hA + m B ⋅ hB = m M ⋅ hM
Da cui con la (1):
m A ⋅ hA + m B ⋅ hB = (m A + m B ) ⋅ hM
m B ⋅ (hB − hM ) = m A ⋅ (hM − hA )
m B (hM − hA )
=
m A (hB − hM )
Miscelazione adiabatica
B
M
A
m B : m A = MA : BM
Miscelazione adiabatica
m B : m A = MA : BM (m B + m A ) : m A = AB : BM
mB + m A AB
=
mA BM
Regola della leva
mA
=
(hB − hM )
(m A + m B ) (hB − hA )
Schema impianto di climatizzazione
Batteria alettata
Deumidificazione ed umidificazione