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Studio delle incertezze nelle

misure fisiche
Dott. Claudio Verona
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0All%27analisi%20Degli%20Errori%20-%20J%20R%20Taylor%20-
%20Zanichelli.pdf
Le misure
 Che ora è? Quanto pesi? Quanto sei
alto?
 La risposta a tutte queste domande
sono delle misure
 L’uomo da sempre ha avuto la
necessità di effettuare delle misure
 Da sempre ha costruito strumenti di
ogni tipo per misurare
 Per misurare si utilizzano delle
convenzioni.
Grandezze
Cosa si misura?
Proprietà di oggetti, di fenomeni, in particolare alcune
loro caratteristiche importanti o d’interesse
In termini più rigorosi ciò che si misura, l’oggetto della
misura, è la grandezza.
Grandezze scalari e vettoriali
Definizione:
 La grandezza è una proprietà misurabile
Unità di misura
 Per misurare una grandezza dobbiamo confrontarla con
una grandezza campione che chiameremo unità di
misura
 Definizione:
 Misurare significa confrontare una grandezza con

l’unità di misura
 I campioni di molte unità di misura sono conservati
all’Istituto Internazionale di Pesi e Misure
Unità di misura
 Deve essere omogenea con la grandezza da misurare
 Definizione
 Due grandezze si dicono OMOGENEE se fra di loro si
possono istituire delle relazioni di confronto e di somma
 Deve essere ben definita
 È posta uguale a 1
Il Sistema Internazionale
 Se le unità di misura sono delle convenzioni:
 Nei secoli, per misurare le stesse grandezze, si sono utilizzate unità di
misura diverse
 In luoghi diversi della terra, popoli diversi utilizzano unità di misure
diverse per misurare le stesse grandezze
 Tutto questo ha portato incomprensioni ed errori, soprattutto in
campo scientifico
 Nel 1961 fu proposto il S.I.

Gli Stati del mondo per periodo di adozione del Sistema


internazionale
Il Sistema Internazionale
Esso individua 7 grandezze e le relative unità di misura che sono
definite fondamentali
Ognuna delle 7 unità di misura è definita in modo preciso ed univoco

s
U.M. della lunghezza: metro
 Storicamente, il metro era definito come 1/10 000 000 del
quarto del meridiano terrestre (compreso fra il polo nord e
l'equatore) che passava per Parigi.
 Nel 1899, il metro era la lunghezza di una barretta
fabbricata in platino e iridio e conservata nell’Istituto
Internazionale di Pesi e Misure in Francia.
 Nel 1983, durante la XVII Conferenza generale di pesi e
misure a Parigi, il metro venne ridefinito come la distanza
percorsa dalla luce nel vuoto in un intervallo di tempo pari
a 1/299 792 458 di secondo (legata alla costante c velocità
della luce nel vuoto).
U.M. del tempo: secondo
 Storicamente, il secondo venne definito, in termini di rotazione
terrestre, come la 86400-esima parte del giorno solare medio.
 Nel 1956, il secondo venne ridefinito in termini di rivoluzione
terrestre attorno al Sole in una particolare epoca: «la frazione di
1/31 556 925,9747 dell'anno tropico per lo 0 gennaio 1900 alle ore
12 tempo effemeride».
 La XIII Conferenza generale sui pesi e sulle misure nel 1967 definì il
secondo come la durata di 9 192 631 770 periodi di una particolare
radiazione elettromagnetica emessa dell'atomo di cesio-133.
U.M. della massa: chilogrammo
 Storicamente, il chilogrammo era nato come la massa di un litro di acqua
distillata alla temperatura di 3,98 °C.
 Nel 1889 il chilogrammo è la massa di un cilindro realizzato da una lega
di platino (90%) e iridio (10%) conservato nell’Istituto Internazionale di
Pesi e Misure in Francia
 La XXVI Conferenza Generale dei Pesi e delle Misure tenuta a Versailles
nel 2018 ha modificato questa definizione: come per le altre unità di
base del SI, dal 20 maggio 2019 sarà riferita ad una costante fisica, la
Costante di Planck. In particolare, la bilancia di Watt (uno strumento
elettromeccanico) sarà utilizzata per correlare il chilogrammo alla
costante di Planck.
Il Sistema Internazionale
Le unità SI possono avere prefissi per rendere più comodamente
utilizzabili grandi e piccole grandezze rispetto all’unità.
Grandezze derivate e fondamentali
 Le grandezze fondamentali sono tali per convenzione
 Definizione:
 È fondamentale quella grandezza che possiede una sua unità di misura
definita in modo univoco
 Dalle 7 grandezze fondamentali vengono derivate tutte le altre
 Definizione:
 Sono derivate le grandezze ricavate, con relazioni dimensionali, dalle
grandezze fondamentali
 Esempi:
𝑚2 𝐾𝑔
 accelerazione(m/s2);
densità (kg/m3);
forza (kg.m/s2);
resistenza (Ω = );
2 𝐴2 𝑠 3
𝐾𝑔 𝑚 𝐾𝑔
Campo Magnetico (𝑇 = 2 ); Potenziale (𝑉 = 3 ); carica elettrica(𝐶 = 𝐴𝑠)
𝐴𝑠 𝐴𝑠
Definizioni
 Misurazione: insieme delle operazioni che portano alla determinazione del
valore del misurando.
 Misurando: la grandezza da misurare che deve essere definita con
sufficiente completezza, rispetto all’accuratezza richiesta, affinchè il valore
associato con la sua misurazione sia unico.
 Misura: valore del misurando ottenuto in seguito ad una misurazione (l’unità
di misura deve sempre essere espressa). Vedremo che è solo
un’approssimazione o una stima del valore del misurando, ed è completo
accompagnato dall’incertezza della stima.
 Valore vero: è il valore consistente con una particolare grandezza data, è
quello che si otterrebbe con una misurazione perfetta, pertanto non
determinabile.
Tipi di misurazioni
Metodo di misurazione diretto: si definisce metodo di misura
diretto se la misura è ottenuta mediante l’uso di uno strumento
atto alla misurazione della grandezza M del misurando.

La misura si dice diretta quando si confronta direttamente la


grandezza data con l’unità di misura (campione); come esempio,
la misura di una lunghezza mediante un regolo graduato o la
misura della temperatura mediante un termometro a mercurio
sono misure dirette.
Tipi di misurazioni
Metodo di misurazione indiretto: si definisce metodo di misura
indiretto se la grandezza fisica viene ricavata tramite operazioni
o relazioni matematiche a partire da misure diverse
precedentemente effettuate.
Questo è il sistema più frequente, ed è possibile utilizzare molti
fenomeni (ad esempio fisici) per determinare una grandeza in
maniera indiretta.

Essendo le grandezze legate tra loro da relazioni matematiche, si


avranno diverse unità di misura, e queste fisseranno l’unità di
misura della grandezza derivata. Come ad esempio la misura di
una velocità (m/s).
Caratteristiche degli strumenti di
misura
1. Diagramma di Taratura
2. Intervallo di funzionamento
3. Prontezza
4. Sensibilità
5. Risoluzione
6. Precisione
7. Accuratezza
Taratura di uno strumento di misura
Taratura: insieme delle operazioni che stabiliscono, sotto condizioni specificate, la relazione tra
i valori indicati da uno strumento o da un sistema per misurazione ed i corrispondenti valori
noti di un misurando.
La Taratura di uno strumento può essere effettuata in due modi:
Taratura per confronto è effettuata paragonando lo strumento di misura con un altro
strumento di classe di precisione superiore effettuando la misura contemporaneamente sullo
stesso misurando.
Taratura per punti fissi è effettuata verificando lo strumento di misura rispetto a punti fissi (es.
punto di ebollizione-punto di solidificazione) o campioni fisici (es. campione di massa).

Da non confondersi con la Calibrazione di uno strumento che è una regolazione che può essere
di zero e/o di span (valori estremi del campo di misura di uno strumento). La taratura è una
operazione più complessa che stima la funzione di trasferimento uscita strumento-misurando.
Taratura di uno strumento di misura
Il diagramma di taratura è la relazione che permette di ricavare da ogni valore della
grandezza di uscita, L0, la corrispondente fascia di valori ragionevolmente attribuibili
al misurando, ΔM. L’informazione completa viene di solito fornita specificando
separatamente (in forma grafica, tabulare, o analitica) dove si colloca la fascia di
valore, mediante un punto situato
in posizione intermedia nella fascia,
e l’ampiezza della fascia stessa.
Taratura di uno strumento di misura
Curva di taratura o curva di risposta : relazione
biunivoca tra ogni valore di uscita indicato dallo
strumento, e il corrispondente valore del Curve di incertezza
misurando, sotto specificate condizioni (ovvero
con assegnati valori delle grandezze di
influenza).

Incertezza di taratura: ampiezza della fascia di


valore in uscita dello strumento, di solito
riportata in valore assoluto o relativo
Caratteristiche degli strumenti di
misura
•Intervallo di funzionamento
L’intervallo tra il valore massimo (portata) e minimo (soglia) della
grandezza che lo strumento può misurare, al di fuori di questo intervallo,
oltre a danneggiarsi eventualmente,
lo strumento non ha una risposta
legata al valore della grandezza.
Caratteristiche degli strumenti di
misura
•Prontezza
È legata al tempo necessario perchè lo strumento risponda ad una data
variazione della sollecitazione. Minore è questo tempo (detto tempo
caratteristico) maggiore è la prontezza.

La bilancia pesa persone è uno strumento molto pronto:


risponde subito ad una variazione della massa da misurare

 il termometro a mercurio è uno strumento con una


prontezza bassa: per misurare la temperatura corporea
occorrono alcuni minuti
Caratteristiche degli strumenti di
misura
•Sensibilità
La sensibilità di uno strumento è il rapporto fra la variazione della risposta L
(lettura dello strumento) e la variazione della sollecitazione M (misurando). In
termini matematici è definita come la derivata della curva di risposta dello
strumento. La sensibilità coincide con la più piccola grandezza in grado di
generare uno spostamento apprezzabile rispetto all'inizio della scala dello
strumento.

𝛿𝐿 La sensibilità è tanto migliore quanto più


piccola è la variazione del misurando che si
𝛿𝑀 riesce ad apprezzare.
Caratteristiche degli strumenti di
misura
•Risoluzione
La risoluzione R di uno strumento è il più piccolo valore della grandezza che
lo strumento riesce ad apprezzare. Ossia coincide con la variazione ∆𝑀 del
misurando che provoca la minima variazione apprezzabile del valore di
lettura 𝛿𝐿𝑚𝑖𝑛 (R=(∆𝑀)𝛿 𝐿 . Negli strumenti analogici, la risoluzione è
uguale alla differenza tra i 𝑚𝑖𝑛
valori rappresentati da due tacche consecutive.

 il righello in figura ha risoluzione di 1 mm

N.B. La risoluzione è considerata sull'intero campo di misura dello strumento,


mentre la sensibilità è relativa all'inizio del campo di misura
Caratteristiche degli strumenti di
misura
•Precisione
La precisione di uno strumento è l’attitudine a fornire stabilmente (nel
tempo) gli stessi valori del misurando. La risposta di uno strumento
cioè può non essere sempre la stessa per lo stesso tipo di
sollecitazione.
I risultati di varie operazioni di misura non sono identici per lo stesso
valore in ingresso. Ottengo quindi una distribuzione di valori del
misurando, la cui larghezza (ampiezza di dispersione dei valori
attendibili) dipende dalle caratteristiche dello strumento. La precisione
di uno strumento è legata quindi all’incertezza di taratura.
Caratteristiche degli strumenti di
misura
•Accuratezza
Si definisce accuratezza di uno strumento la sua capacità di fornire una
risposta prossima al valore vero del misurando. Maggiore è
l’accuratezza minore sarà l’errore associate al misurando. Il reciproco
di questa quantità e’ detta inaccuratezza e cerca di quantificare la
presenza di errori.
Una volta evidenziata l’inaccuratezza se ne deve ridurre l’entità o
tramite un aggiustamento (altero le caratteristiche dello strumento)
oppure tramite una calibrazione, ovvero non altero lo strumento ma
stimo la differenza tra i valori indicati e i corrispondenti valori veri. Ad
esempio aggiusto lo zero dello strumento.
Precisione e accuratezza
Scelta dello strumento di misura
Per misurare una grandezza in pratica scegliamo lo strumento con l’unità di misura
più adatta e poi leggiamo direttamente sullo strumento quante volte è contenuta.
L’incertezza di lettura L dipende dalla scelta dello strumento, ossia è l’insieme dei
valori di lettura che si può attribuire ad un certo misurando (vedere diagramma di
taratura).

Se lo strumento è adatto alla misura allora deve essere che RΔMmin, altrimenti la
scala di lettura non è adeguata allo strumento.
Errore nella misura diretta
R>>ΔMmin
Se la grandezza da misurare è più piccola
dell’incertezza di lettura (risoluzione) dello
strumento non è possibile dare una misura.
Esempio del righello: non riesce a misurare un
oggetto di lunghezza inferiore al millimetro.

R<<ΔMmin
Se la grandezza da misurare è molto più grande
della risoluzione dello strumento, il valore della
misura è fornito con una incertezza inappropriata
(risoluzione maggiore di quella reale)
Incertezza delle misure
E’ possibile effettuare una misura in modo esatto?

No, non è possibile. Ad ogni misura è associata un’INCERTEZZA.


N.B. Il valore vero di una grandezza non può essere conosciuto con una precisione minore
della risoluzione dello strumento utilizzato.

Perché NON è POSSIBILE misurare in modo esatto?

1. perché gli strumenti hanno una incertezza di taratura e quindi hanno una risoluzione
limitata, per cui non sono in grado di distinguere grandezze che differiscono di meno di
una certa quantità.

2. Perché nel fare una misura si compiono imprevedibili errori umani nell’uso degli
strumenti o nella procedura sperimentale (ERRORI CASUALI E SISTEMATICI)
Origine dell’incertezza
Incertezza nella misura (effetto)
Come facciamo a rappresentare una misura?
Il risultato di una singola misura viene indicato con il valore numerico che
rappresenta la grandezza misurata specificando l’incertezza di misura e l’unità di
misura. La misura deve essere scritta :

M = MB  M (U.M.)

Dove

MB è la misura letta e M l’errore sulla singola misura è quella strumentale S


(S=R/2 metà risoluzione).
In una singola misura M rappresenta l’errore della misura e prende il nome di errore
assoluto. Si definisce come errore assoluto di una misura M la differenza tra il valore
misurato della grandezza MB ed il valore esatto M | M | M  M B
Il termine assoluto indica il fatto che essa dipende solo dalla risoluzione dello strumento.
Come facciamo a rappresentare una misura?
In generale. La misura può essere scritta:
M M
M è il valore della misura e M è l’incertezza che è un parametro associato al risultato di una
misurazione che caratterizza la dispersione dei valori ragionevolmente attribuiti al misurando
Fascia di valore

M-M M M+M

Come abbiamo detto, non è possibile ottenere una misura esatta. Risulta allora utile ottenere un
intervallo minimo in cui siamo sicuri che ricade la misura esatta. Questo intervallo è detto Intervallo di
Incertezza o fascia di valore.
Scrivere una misura nel modo seguente: R  12.51  0.02  k
significa che il valore della resistenza R che si sta cercando è tale che

12.49 k  R 12.53 k
ossia che la resistenza ha un valore compreso tra i 12.49 kΩ e i 12.53 kΩ che rappresenta la fascia di valore.
Il valore di un componente industriale, ad
esempio elettronico o meccanico, è sempre
accompagnato da una incertezza o tolleranza.
A parità di caratteristiche del prodotto, più è
bassa la tolleranza più è alto il costo del
prodotto.
Stima dell’incertezza
 M
1. Garantisce la compatibilità di misure diverse, ossia con strumenti o operatori differenti.
(N.B. attenzione alle sottostime).
2. Garantisce conclusioni affidabili sulla verifica di un ipotesi teorica per confronto con
misure. (N.B. attenzione alle sovrastime)
3. Permette di verificare la compatibilità delle misure con dati o curve teoriche.
Ad esempio se devo distinguere tra due possibilità: la corona è d’oro o di una lega che assomiglia all’oro ma con densità
diversa, è essenziale conoscere la misura della densità con il suo errore e la misura deve essere fatta con un errore minore
della differenza tra le due densità
𝜌𝑜𝑟𝑜 = 15.5𝑔/𝑐𝑚3
𝜌𝑙𝑒𝑔𝑎 = 13.8 𝑔/𝑐𝑚3
Materiale misurato da due esperti che ci permette di affermare che entrambe le misure sono corrette (infatti compatibili)
𝑀𝑖𝑠. 𝐼 𝜌1 = 15 ± 2 𝑔/𝑐𝑚3
𝑀𝑖𝑠. 𝐼𝐼 𝜌2 = (13.9 ± 0.2 )𝑔/𝑐𝑚3

Mis. I  nessuna conclusione Mis. II  ci permette di concludere che non è oro.


Compatibilità e Discrepanza
Compatibilità delle misure: condizione che si verifica quando le fasce di valore assegnate in
diverse occasioni come misura dello stesso parametro hanno almeno un elemento in
comune. La sovrapposizione delle fasce di valore è un requisito di compatibilità tra misure
riferite allo stesso stato del sistema . Esempio:
Misurare una resistenza R:
Mis. A 𝑅𝐴 = 40 ± 4 Ω
Mis. B 𝑅𝐵 = 42 ± 6 Ω
Mis. C 𝑅𝐶 = 34 ± 1 Ω
Mis. A e B sono compatibili mentre C non è compatibile con le altre due misurazioni. Cosa è
successo? Cambiata resistenza? Strumento rovinato? Incertezza sottostimata?

Discrepanza è la differenza tra due valori misurati della stessa grandezza.


Ad esempio le resistenze delle misure A e B hanno una discrepanza di 2 Ω mentre quelle tra
A e C presentano una discrepanza di 6 Ω. La discrepanza tra due valori può essere
significativa o non, la cosa fondamentale è la fascia di valore delle singole misure.
Compatibilità e Discrepanza
Mis. A 𝑅𝐴 = 15 ± 1 Ω Mis. C 𝑅𝐶 = 16 ± 8 Ω
Mis. B 𝑅𝐵 = 25 ± 2 Ω Mis. D 𝑅𝐷 = 26 ± 9 Ω
Discrepanza in entrambe e misure è di 10 Ω

Due misure della stessa grandezza possono essere diverse, ma compatibili se la loro
differenza (discrepanza) è all’interno dell’errore.
Incertezza relativa
V V
È importante rendersi subito conto di quale è l’incertezza relativa che facciamo in una
misura. L’incertezza relativa ci da l’idea della bontà della nostra misura.
ES. È più grave commettere un errore di 1 cm su 1 m (1,00 ± 0,01) 𝑚, o di 1 m su 1 km
(1000 ± 1) 𝑚? Sicuramente è più grave il primo. Perché?
Chiamiamo incertezza relativa il rapporto:

V
Incertezza relativa è adimensionale
V
Ora vediamo il perché della risposta precedente:
0.01 𝑚
𝑁𝑒𝑙 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑜 𝑐𝑎𝑠𝑜 = 𝟎, 𝟎𝟏
1𝑚
1𝑚
𝑁𝑒𝑙 𝑠𝑒𝑐𝑜𝑛𝑑𝑜 𝑐𝑎𝑠𝑜 = 𝟎, 𝟎𝟎𝟏
1000 𝑚
Incertezza relativa percentuale
L’incertezza percentuale (tolleranza) è definito come segue:

V
 100
V
e si esprime come percentuale, cioè col simbolo “%”.
Tornando alla domanda precedente possiamo dire

Nel primo caso 0.01×100 = 1%


nel secondo caso 0.001×100 = 0,1%
Utilizzando il concetto di incertezza relativa percentuale, quando si fanno tante misure di una
grandezza, siamo in grado di scartare quelle misure che sono fuori da un intervallo accettabile.
Rappresentazione dell’incertezza
Esempio
Una lunghezza viene misurata come 200 cm con un errore di 4 cm.
Questa misura può essere riportata come:

1) 200 cm ± 4 cm incertezza assoluta

2) 200 cm ± 0,02 incertezza relativa

3) 200 cm ± 2 % incertezza relativa percentuale


Cifre significative
Eseguiamo una misura indiretta. Calcolo del lato
di un quadretto in un foglio a quadretti
Misuriamo un lato di un foglio a quadretti con un righello
che ha una risoluzione di 1 mm:
Dalla misura si ricava che la lunghezza vale 21,7 cm. Nel
lato si contano 25 quadretti.
21.7𝑐𝑚
𝐿𝑞𝑢𝑎𝑑𝑟𝑒𝑡𝑡𝑜 = = 0,868 𝑐𝑚
25

Se guardiamo questo risultato ci accorgiamo subito che non ha senso: infatti non è possibile conoscere
il lato del quadretto con una precisione superiore rispetto alla misura del lato del foglio!!! Infatti
conosciamo il lato del foglio fino al mm (risoluzione dello strumento), mentre la lunghezza del
quadretto fino al centesimo di millimetro.
Come può un calcolo successivo migliorare la misura eseguita all’inizio?
Cifre significative
E’ necessario approssimare. In che modo? Considerando le cifre significative.

Si definiscono cifre significative tutte le cifre certe di una misurazione (ossia


assegnate dallo strumento) più la prima cifra incerta. 𝑅 = 125 ± 4 Ω

Cifre certe Cifra incerta


Per convenzione si considerano cifre significative:
1. tutte le cifre diverse da zero;
2. gli zeri compresi tra le cifre diverse da zero.
3. gli zeri finali si potranno considerare cifre
significative solo se è presente la virgola.
Ricapitolando, le cifre significative di un numero sono
tutte le cifre, compreso lo zero, a partire da destra fino
all'ultima, diversa da zero, a sinistra.
Cifre significative
Operazione di somma e sottrazione:
Il risultato dell’operazione deve
contenere lo stesso numero di
decimali dell’addendo o del sottraendo
che ne contiene il minor numero

Operazione di moltiplicazione e divisione:


Il risultato della moltiplicazione (o della
divisione) deve contenere lo stesso
numero di decimali presenti nel fattore
meno preciso
Cifre significative sull’incertezza
Convenzione per la definizione numerica dell’incertezza.
L’incertezza viene in genere definita con una cifra significativa (da arrotondare
eventualmente all’intero più vicino). Prendere la prima cifra non nulla come unica cifra
significativa
𝛿𝑀 = 0.0732 … → 𝛿𝑀 = 0.07
𝛿𝑀 = 0.0774 … → 𝛿𝑀 = 0.08
In caso di equidistanza deve essere arrotondata all’intero pari più vicino
𝛿𝑀 = 0.0065 … → 𝛿𝑀 = 0.006; 𝛿𝑀 = 0.075 … → 𝛿𝑀 = 0.08
Eccezione: Se la prima cifra significativa è un 1 è preferibile definire l’incertezza con 2 cifre
significative
𝛿𝑉 = 0.1321 … → 𝛿𝑉 = 0.13
In generale se l’incertezza è ricavata per via statistica va definita con 2 cifre significative.
Cifre significative sull’incertezza
Regola per valutare le incertezze:
Normalmente, le incertezze sperimentali dovrebbero essere arrotondate ad una sola cifra
significativa. Nel lavoro di alta precisione (o stime statistiche), le incertezze sono talvolta date con
due cifre significative.

Regola per valutare i risultati:


L’ultima cifra significativa in qualunque risultato deve essere dello stesso ordine di grandezza (cioè
della stessa posizione decimale) dell’incertezza. Se scriviamo un risultato nel modo seguente:

𝑔 = 9.81 ± 0.0238 𝑚/𝑠 2

è impensabile che l’incertezza possa essere conosciuta fino a tre cifre significative e data con
quattro decimali, mentre il valore dato con due decimali. Ne segue che nella misura precedente
l’incertezza dovrebbe essere arrotondata e la misura dovrebbe essere riscritta nel modo seguente:

𝒈 = 𝟗. 𝟖𝟏 ± 𝟎. 𝟎𝟐 𝒎/𝒔𝟐
Cifre significative sull’incertezza
Viceversa - La posizione dell’ultima cifra significativa dell’incertezza
corrispondere a quella dell’ultima cifra da riportare nella misura.

Esempio: la misura è 𝐪 = 𝟑𝟐𝟎. 𝟓𝟑 u.m.


Supponiamo di associare incertezze diverse alla misura
𝜹𝒒 = 𝟑, 𝒐 𝜹𝒒 = 𝟎. 𝟕, 𝒐 𝜹𝒒 = 𝟎. 𝟎𝟑,
Si scrive:
𝟑𝟐𝟏 ± 𝟑 u.m.

𝟑𝟐𝟎. 𝟓 ± 𝟎. 𝟕 u.m.

𝟑𝟐𝟎. 𝟓𝟑 ± 𝟎. 𝟎𝟑 u.m.

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