Sei sulla pagina 1di 16

UIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PADOVA

DIPARTIMENTO DI FISICA E ASTRONOMIA GALILEO GALILEI


CORSO DI SPERIMENTAZIONI DI FISICA I
A.A. 22/23

Triennale Fisica

Sperimentazioni di Fisica 1

Relazione sull’esperienza del


viscosimetro a caduta

aaaaaaaaaaaaaaaaaa Gruppo 21
Carlo Andreas Passarini carloandreas.passarini@studenti.unipd.it 2067080
Giuseppe Piccione giuseppe.piccione@studenti.unipd.it 2076308
Costantino Suschevici costantino.suschevici@sutdenti.unipd.it 2067038
Università degli studi di Padova
Dipartimento di fisica e astronomia

Indice
1 Indagine del problema fisico e Ideazione di una misura: Obiettivi 4
1.1 Teoria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

2 Apparato reale e possibili fonti di errore 4


2.1 Metodo della Misura e Stima delle Incertezze Casuali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
2.2 Stima e Correzione dell’Errore Sistematico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7

3 Rapporto sui risultati principali. Presentazione grafica e numerica risultati 8

4 Conclusioni 13
4.1 Prospettive Future . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13

5 Appendice 14
5.1 Calcolo Velocità Limite . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
5.2 Media ponderata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
5.3 Grafici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14

Sperimentazioni di Fisica 1 Page 3/16


Università degli studi di Padova
Dipartimento di fisica e astronomia

1 Indagine del problema fisico e Ideazione di una misura: Obiettivi


L’analisi del moto di un corpo sferico in caduta libera in un fluido permette di stimare la viscosità η, ovvero
la propensione a generare attriti interni tra i diversi strati in movimento del fluido. Tale parametro dipende
dalla natura chimica della sostanza, oltre che alle condizioni di temperatura della stessa. L’esperienza ha come
fine la stima di η del liquido saponoso in esame, e la verifica sperimentale della legge di Stokes, la quale definisce
la resistenza applicata dal fluido su un corpo sferica in caduta in funzione di fattori geometrici, della velocità e
del parametro (η).
L’apparato adoperato prova a imitare le caratteristiche ideali qui descritte:

• il fluido analizzato è perfettamente newtoniano, ovvero mantiene valori di densità e viscosità costanti in
differenti posizioni e indipendenti rispetto alle forze che agiscono su di esso

• temperatura e densità del liquido sono costanti durante l’esperienza

1.1 Teoria
Conoscendo le caratteristiche geometriche dell’oggetto, la sua velocità relativa rispetto al fluido e il coeffi-
ciente di viscosità η è possibile analizzare il moto, secondo quanto definito dalla legge di Stokes, che descrive il
caso (semplificato) in cui il corpo, di diametro D, abbia una forma perfettamente sferica:

Fv = 3πDηv (1)

La forza generata è direttamente proporzionale alla velocità del corpo e opposta alla forza di gravità, pari
a mg. All’aumentare della velocità, la spinta di Archimede (Fa = mf g con mf massa del fluido spostato) e la
forza di attrito viscoso Fv tendono a bilanciare la forza peso; al raggiungimento della condizioni di equilibrio
P3
( i=1 Fi = 0) il moto del corpo è rettilineo uniforme, per cui è possibile, conoscendo la velocità limite (velocità
della sfera in condizioni di equilibrio), calcolare il coefficiente di viscosità η

1 g(ρ − ρ0 )D2
mg = 3πDηvlim + mf g ⇔ η = (2)
18 vlim

con η costante di viscosità di dimensioni P a · s, ρ densità del corpo e ρ0 densità del fluido.
Il moto, inizialmente accelerato per mezzo della forza peso risulta smorzato, e la legge oraria della velocità
è così definita:
v(t) = vlim (1 − et/τ )
2
2r ρ
con τ = 9 η tempo di scala. è stato verificato (appendice) che nel caso dell’apparato adoperato la velocità
limite viene raggiunta al più dopo 2mm percorsi dal corpo nel fluido.

2 Apparato reale e possibili fonti di errore


L’apparato reale di viscosimetro a caduta è costituito da un tubo trasparente in plexiglass di altezza H ≈
70cm e raggio R ≈ 4.5cm che presenta 11 circonferenze incise lungo la superficie laterale a distanza regolare
di ∆s ≈ 5cm, che fungono da traguardi per le misure. Sulla sommità del tubo è posizionato un meccanismo
di rilascio per le sferette che vengono lasciate cadere nel liquido. Il dispositivo è posto su un piano d’appoggio

Sperimentazioni di Fisica 1 Page 4/16


Università degli studi di Padova
Dipartimento di fisica e astronomia

parallelo al suolo, ed è riempito fino all’altezza di 70cm dalla base da liquido saponoso di densità ρ0 = 1032 ±
1 kg/m3 segue un modello dell’apparato utilizzato:

Figura 1. Modello impiegato. La


circonferenza rossa sulla sommità indica il
punto dal quale viene dato l’avvio al
cronometro, mentre quella sul fondo segna
l’ultimo traguardo su cui vengono raccolte le
misure dei tempi. la distanza tra due
traguardi successivi è ∆s ≃ 5cm

L’esperienza consiste nel rilascio di sferette di densità costante ρ = 7870 ± 1 kg/m3 e diametro crescente
nel cilindro e nella misura dei tempi di percorrenza dei diversi traguardi, ottenuta da due diversi addetti che
adoperano cronometri digitali con risoluzione pari a 0, 01s.
Per l’esperienza si è adoperato un set contenente 5 sferette per ogni misura di diametro, espresso in millimetri o
pollici. Nella seguente Tabella si trovano le misure dei diametri (d’ora in avanti ci si riferirà alle sferette sempre
utilizzando le unità del S.I.):

Diametro Fornito In mm (±0.01mm)


1.50 mm 1.50 mm
2/32” inch 1.59 mm
2.00 mm 2.00 mm
3/32” inch 2.38 mm
4/32” inch 3.18 mm
5/32” inch 3.97 mm
6/32” inch 4.76 mm
7/32” inch 5.56 mm
8/32” inch 6.35 mm
9/32” inch 7.14 mm

Sono state utilizzate le sferette partendo da quelle con diametro inferiore, per evitare di perturbare eccessi-
vamente il fluido, compromettendo oltremodo le misure.
Oltre alle incertezze statistiche dovute a imprecisioni nella raccolta dei tempi e nella misura delle distanze tra i
traguardi, la misura è influenzata da diversi fattori sistematici:

Sperimentazioni di Fisica 1 Page 5/16


Università degli studi di Padova
Dipartimento di fisica e astronomia

• finitezza del contenitore: detti H l’altezza del contenitore e R il suo raggio, lo scostamento rispetto alla
velocità limite in un contenitore di dimensioni infinite v∞ si può stimare con la seguente equazione,
   
Di Di
v∞ = vlim · 1 + 1.2 · 1 + 1.65 (3)
R H

con Di i diametri delle varie sferette. Secondo la formula, sfere più grandi dovrebbero risentire maggior-
mente di questo effetto.

• dipendenza della viscosità del fluido dalla temperatura (η ∝ T −1 ) che aumenta nel corso della raccolta
dati, quindi si potrebbe riscontrare una diminuzione della viscosità nel corso dei diversi lanci

• perturbazioni nel sapone con il susseguirsi dei lanci, dovuta anche alla formazione di bolle d’aria lungo
il percorso. Mano a mano che più sferette seguono la stessa traiettoria all’interno del fluido, potrebbero
incontrare zone di minore viscosità o bolle create dal passaggio delle sfere precedenti. Questo effetto, che
porta le misure dei tempi a diminuire progressivamente, potrebbe avere un grande impatto sulle misure.
Nella sezione successiva è descritto il metodo utilizzato per correggerlo

• il fluido non è perfettamente newtoniano: la viscosità e la densità non sono identiche in differenti posizioni.
In particolare, il fluido potrebbe essere stratificato in modo da avere viscosità e/o densità maggiore con
l’aumentare della profondità

• il modello teorico suppone che il moto delle sferette all’interno del fluido sia laminare, ma, soprattutto
per le palline più grandi, il moto potrebbe rivelarsi turbolento. Ciò potrebbe generare effetti che la legge
di Stokes non è in grado di prevedere. Un modo per quantificare questo aspetto è il calcolo del numero di
Dρvlim
Reynolds Re = 2η . Se Re ≪ 1 il moto può considerarsi laminare.

2.1 Metodo della Misura e Stima delle Incertezze Casuali


Oggetto della misura diretta in laboratorio sono stati i tempi di percorrenza dei diversi traguardi. E’ stato
usato un set di 5 sferette per ogni diametro. Sono stati ottenuti due diversi set di dati per ogni sfera, adoperando
un cronometro digitale a risoluzione variabile e uno digitale con risoluzione fissa R = 0.01s.
Per il cronometro a risoluzione variabile, si è scelta R = 0.01s. In seguito si è verificato come le fluttuazioni
tra i due diversi set di dati fosse nell’ordine del decimo di secondo, per cui è stata mantenuta tale risoluzione
per le serie successive. L’incertezza associata alla singola misura di tempo è dunque quella della distribuzione
√ √
uniforme: St = R/ 12 = 0.01s/ 12 = 0.003s.
Per i calcoli è stato utilizzato sempre uno solo dei set di dati, tenendo l’altro come controllo.

Dal momento che le incisioni che segnalano i traguardi sono larghe 1mm, si è deciso di prendere una incertezza
sulle misure di spazio si pari a quella di una distribuzione triangolare simmetrica con risoluzione R = 0.001m,
poi propagata per le misure dello spazio tra i traguardi, dette ∆si = si − si−1 :

R √
Ssi = √ = 0.0002m S∆si = 2Ssi = 0.0003m
24
Per ottenere la velocità delle sferette, che dovrebbe rimanere costante lungo il tragitto a meno di effetti
sistematici, è stata effettuata un’interpolazione lineare sulle coppie (∆si ; ti ), con ti la media dei tempi ottenuti

Sperimentazioni di Fisica 1 Page 6/16


Università degli studi di Padova
Dipartimento di fisica e astronomia

per le cinque palline al passaggio del traguardo i, con associata incertezza pari alla deviazione standard dei
cinque ti : v
5 u 5
1 X u 1 X 2
ti = ti Sti = t ti − ti (4)
N i=1 N − 1 i=1

Questo procedimento è ripetuto per ogni diametro, ottenendo per ognuno una retta interpolante del tipo
ti = a + b∆si , con vlim = 1/b, propagando l’incertezza su vlim si ottiene:

1
Svlim = Sb (5)
b2
Le formule utilizzate per l’interpolazione, previa verifica che S∆si comporti un effetto trascurabile entro la
precisione raggiunta, sono (con n il numero di misure, xi = ∆si e yi = ti ):
x2i Pn
hP Pn xi Pn xi yi i
n
• a= ∆ 1
i=1 s2
yi
i=1 s2 − i=1 s2 i=1 s2
yi yi yi yi

r
Pn x2i
• Sa = 1
∆ i=1 s2y
i

hP i
n Pn Pn Pn
• b= 1

1
i=1 s2y
xi yi
i=1 s2y − xi
i=1 s2y
yi
i=1 s2y
i i i i
q Pn
• Sb = 1

1
i=1 s2y
i

2
x2i
Pn Pn P
1 n xi
con ∆ = i=1 s2y i=1 s2y − i=1 s2y .
i i i

Dato che la misura del tempo parte quando la sferetta passa il primo traguardo, il parametro a della retta
interpolante dovrebbe essere compatibile con il valore 0.
E’ stata poi corretta vlim con la formula (3) e propagata l’incertezza, ottenendo (con SDi = 10−5 m):
s 2  2
∂v∞ ∂v∞ 2 =
Sv∞ = Sv2lim + SD
∂vlim ∂Di i

s 2  2  2
1.2 1.65 1.2 1.65 3.96 2
= 1+ Di 1+ Di Sv2lim + vlim + + Di SD (6)
R H R H RH i

Infine, si è potuto stimare η sulla base della (2).

2.2 Stima e Correzione dell’Errore Sistematico


Per quanto riguarda l’errore sistematico dovuto al passaggio delle sfere precedenti nel sapone, sono state
supposte influenzate in maniera trascurabile da questo effetto le misure prese per la prima sferetta per ogni
diametro (tn=1 ). Sulla base di questa ipotesi, è stata effettuata un’interpolazione lineare sui tempi ottenuti per
le cinque sfere ai vari traguardi, ottenendo per ogni traguardo una retta del tipo y = c + dn, con n il numero
della pallina. E’ stato poi calcolato un fattore di correzione pari a δn = |tn=1 − (c + dn)| ed è stato sommato
ai tn . La correzione è stata applicata alle sfere con diametro fino a 3.18mm, in quanto per quelle successive
l’effetto risulta trascurabile. L’interpolazione descritta in sezione 2.1 è stata effettuata con i tempi corretti.

Sperimentazioni di Fisica 1 Page 7/16


Università degli studi di Padova
Dipartimento di fisica e astronomia

Non è stato possibile invece quantificare l’errore sistematico dovuto alla variazione di temperatura del labo-
ratorio nel corso della campagna di presa dati. In ogni caso si stima che questo effetto sia secondario rispetto
agli altri descritti, dal momento che la ∆T dell’ambiente non supera i 3 gradi Celsius.

3 Rapporto sui risultati principali. Presentazione grafica e numerica


risultati
I parametri a e b risultanti dall’interpolazione, insieme alla compatibilità di a con il valore aspettato 0 sono
riportati in Tabella 1, mentre i valori di η, vlim , v∞ con relative incertezze sono riportati in Tabella 2.

D (mm) a (s) b (s/m) ra−0 χ2


1.50 -1.5 ± 0.3 1101 ± 1 5.0 2.7
1.59 -0.49 ± 0.06 926.8 ± 0.4 7.6 28
2.00 -0.7 ± 0.5 560 ± 3 1.4 0.3
2.38 -0.7 ± 0.1 440.5 ± 0.6 5.7 3.8
3.18 0.02 ± 0.05 235.8 ± 0.3 0.4 5.9
3.97 -0.11 ± 0.09 143.4 ± 0.4 1.2 0.3
4.76 -0.23 ± 0.08 91.9 ± 0.4 3.0 1.2
5.56 -0.02 ± 0.04 (*) 60.5 ± 0.2 0.5 1.0
6.35 -0.11 ± 0.08 (*) 38.0 ± 0.2 1.3 1.4
7.14 -0.5 ± 0.4 (*) 18 ± 1 1.2 0.2

Tabella 1: I parametri a e b mostrati sono quelli delle rette ti = a + b∆si risultanti dall’interpolazione descritta in Sezione
2.1. Per gli ultimi tre diametri, dal momento che le misure sono state prese a partire dal secondo traguardo, i valori di
a non sono le intercette con l’asse y ma il valore della retta per x = 0.05m (dunque al primo traguardo). Sono riportate
anche le compatibilità di a con il valore atteso 0. Sono infine riportati i valori di χ2 misurato per le interpolazioni lineari.
I primi sette test sono effettuati a 8 gradi di libertà, gli ultimi tre a 7 in quanto si sono presi i tempi a partire dal secondo
traguardo.

D (mm) η (P a · s) vlim (m/s · 10−3 ) v∞ (m/s · 10−3 ) Re


1.50 8.9 ± 0.1 0.9141 ± 0.0008 0.947 ± 0.002 8 · 10−5
1.59 8.3 ± 0.1 1.1087 ± 0.0005 1.128 ± 0.002 1 · 10−4
2.00 7.89 ± 0.08 1.802 ± 0.009 1.89 ± 0.01 2 · 10−4
2.38 8.69 ± 0.07 2.296 ± 0.003 2.428 ± 0.04 3 · 10−4
3.18 8.13 ± 0.05 4.306 ± 0.006 4.635 ± 0.007 9 · 10−4
3.97 7.54 ± 0.04 7.11 ± 0.02 7.79 ± 0.02 2 · 10−3
4.76 6.81 ± 0.03 11.13 ± 0.04 12.40 ± 0.05 4 · 10−3
5.56 5.99 ± 0.02 16.97 ± 0.04 19.24 ± 0.05 9 · 10−3
6.35 4.80 ± 0.02 27.1 ± 0.1 31.3 ± 0.02 2 · 10−2
7.14 2.90 ± 0.01 56 ± 4 65 ± 5 8 · 10−2

Tabella 2: Sono riportati i valori di vlim , di v∞ , calcolata a partire da vlim con la (3) e di η trovati con la (2) utilizzando
come velocità v∞ . Le due velocità non sono compatibili per nessuna delle serie, dunque l’effetto sistematico della finitezza
del contenitore non è trascurabile. Sono anche riportati i numeri di Reynolds Re , che rimangono molto minori di 1 per
tutte le serie.

Sperimentazioni di Fisica 1 Page 8/16


Università degli studi di Padova
Dipartimento di fisica e astronomia

Nel grafico di Figura 2 i valori di η sono calcolati con la (2), usando come vlim la media della velocità delle
sferette ai singoli traguardi (con ∆ti = ti − ti−1 ):

5
∆s X
vlim, i = v lim = vlim, i
∆ti i=1

Dall’analisi di questo grafico si evince come per tutte le sferette, η risulti più bassa della media per i primi
traguardi, per poi superarla per i traguardi successivi. Questo effetto non sembra influenzare molto le sfere più
piccole, per le quali gli η risultano nel complesso ben allineati. E’ invece ben evidente per le palline più grandi,
per le quali i valori di η non seguono un andamento lineare. Questo significa, dato che η ∝ vlim −1 , che la velocità
delle sfere non è costante ma tende a diminuire lungo il tragitto. E’ dunque presente un effetto sistematico,
dovuto probabilmente alla non idealità e alla stratificazione del fluido, che non è trascurabile per le sfere di
diametro più grande (da D = 4.76mm in poi).
Inoltre questo grafico e quello di Figura 3, in cui sono presentati gli η calcolati tramite l’interpolazione, rivelano
come la viscosità media diminuisce all’aumentare del diametro, invece che rimanere costante come previsto dalla
teoria.

9 d = 0.150cm
d = 0.159cm
d = 0.200cm
d = 0.238cm
8 d = 0.318cm
d = 0.397cm
d = 0.476cm
d = 0.556cm
7 d = 0.635cm
d = 0.714cm

6
eta [Ns/m2]

1
5 10 15 20 25 30 35 40 45 50
x(cm)

Figura 2: Il grafico mostra l’andamento della viscosità ai singoli traguardi (calcolata come presentato in Sezione 3),
mentre le linee sono le medie ponderate dei singoli valori. Per fluidi ideali η dovrebbe rimanere costante, ma, soprattutto
per le sfere più grandi, la viscosità cresce lungo il tragitto delle sferette. Si suppone ciò sia dovuto alla stratificazione del
fluido e a differenze locali di densità e viscosità.

Sperimentazioni di Fisica 1 Page 9/16


Università degli studi di Padova
Dipartimento di fisica e astronomia

9 d = 0.150cm
d = 0.159cm
d = 0.200cm
d = 0.238cm
d = 0.318cm
d = 0.397cm
8 d = 0.476cm
d = 0.556cm
d = 0.635cm
d = 0.714cm
7
eta [Ns/m2]

2 3 4 5 6 7
diametro(mm)

Figura 3: Il grafico mostra l’andamento degli η calcolati con la (2) utilizzando come vlim quella ricavata dall’interpolazione.
I valori di η dovrebbero essere compatibili tra loro, ma chiaramente non lo sono e dopo i primi diametri decrescono
rapidamente.

Legge di Stokes
d = 0.150cm
0.07 d = 0.159cm
d = 0.200cm
d = 0.238cm
d = 0.318cm
0.06 d = 0.397cm
d = 0.476cm
d = 0.556cm
d = 0.635cm
d = 0.714cm
0.05

0.04
VL[cm/s2]

0.03

0.02

0.01

0.00
0 10 20 30 40 50
diametro2(mm2)

Figura 4: Il grafico mostra l’andamento della velocità limite rispetto al quadrato del diametro. Secondo il modello teorico,
la relazione tra queste due grandezze dovrebbe essere lineare, essendo costante la viscosità (vlim = kη D2 ). Tuttavia si
evince chiaramente dal grafico come i dati non si accordino con questa ipotesi.

Sperimentazioni di Fisica 1 Page 10/16


Università degli studi di Padova
Dipartimento di fisica e astronomia

Analizzando anche il grafico di Figura 4 si nota infatti come la velocità limite non aumenti in maniera lineare
rispetto al diametro al quadrato, come invece suggerito dalla (2). Ciò potrebbe essere dovuto alla non idealità
del fluido: in questo caso il moto della pallina potrebbe non essere propriamente descritto dal modello teorico.
Altrimenti potrebbe essere presente una sistematica che porta la velocità delle sfere ad aumentare significati-
vamente all’aumentare del diametro. Un effetto di questo tipo potrebbe essere la perturbazione del fluido data
dal passaggio delle sfere precedenti.
E’ inoltre possibile che ciò sia dovuto ad una transizione da moto laminare a turbolento per le sfere di diametro
più grande; tuttavia questa ipotesi è da scartare in quanto i numeri di Reynolds rimangono per ogni pallina
molto minori di 1 (si veda Tabella 2).
In ogni caso, per le sfere più piccole, fino a quella di diametro 2.38mm, la viscosità media non cala significa-
tivamente all’aumentare del diametro, la velocità diminuisce in maniera trascurabile tra i vari traguardi, e il
modello lineare vlim = kD2 descrive in maniera adeguata il fenomeno. Per le sfere di diametro maggiore di
2.38mm invece il grafico di Figura 4 rivela, come detto, un andamento marcatamente non lineare.

Negli istogrammi di Figura 5 sono presentate le misure dei tempi di percorrenza dei singoli traguardi al
variare dei diametri. I dati appaiono distribuiti, come ci si aspetterebbe, in maniera gaussiana.

d = 0.150cm 16 d = 0.397cm
d = 0.159cm d = 0.476cm
40 d = 0.200cm d = 0.556cm
14
d = 0.238cm d = 0.635cm
d = 0.318cm 12 d = 0.714cm
30
10
Frequenza

Frequenza

8
20
6

10 4
2
0 10 20 30 40 50 00 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Tempi intervallo(s) Tempi intervallo(s)

Figura 5: Gli istogrammi mostrano le misure di tempo ai vari traguardi accorpate, in quanto dovrebbero rimanere
costanti, ed in effetti appaiono distribuite in maniera gaussiana. I diametri sono stati divisi in due gruppi in quanto per
le sfere più grandi i dati si infittiscono tanto da non rendere apprezzabili le code degli istogrammi se presentate con la
stessa scala di tempi.

Sperimentazioni di Fisica 1 Page 11/16


Università degli studi di Padova
Dipartimento di fisica e astronomia

600
d = 0.150 cm
550 d = 0.159 cm
500 d = 0.200 cm
450 d = 0.238 cm
d = 0.318 cm
400 d = 0.397 cm
350 d = 0.476 cm
d = 0.556 cm
300 d = 0.635 cm
t(s)

250 d = 0.714 cm
200
150
100
50

5 10 15 20 25 30 35 40 45 50
x(cm)

Figura 6: Il grafico mostra, per ogni diametro, i valori di ti ottenuti come media delle misure ai vari traguardi e usati
per l’interpolazione da cui è stata ricavata la velocità limite delle sferette.

E’ stato effettuato un test del χ2 (a 8 gradi di libertà per i primi sette diametri, 7 per i successivi tre) sulle
interpolazioni lineari usate per calcolare vlim , ottenendo dei valori di χ2 misurato (si veda Tabella 1) ampia-
mente al di sotto del valore di aspettazione. Probabilmente ciò è dovuto ad una sovrastima delle incertezze sulle
misure del tempo. In effetti l’errore a posteriori risulta generalmente minore delle incertezze dei ti .
Il grafico di Figura 6 mostra le coppie (si , ti ) su cui sono state effettuate le interpolazioni. Le compatibilità delle
intercette a con lo 0 (Tabella 1) sono buone per parte delle serie, mentre risultano incompatibili per i diametri
da 1.50, 1.59, 2.38 e leggermente incompatibili per D = 4.76mm. Essendo le intercette negative, questo potrebbe
indicare la presenza di una sistematica, ad esempio la stratificazione del fluido, che porta la velocità ai traguardi
più lontani a diminuire (come si era notato dall’analisi del grafico di Figura 2).
L’unica serie con χ2 anomalo è quella con D = 1.59mm, in questo caso il test rifiuta l’ipotesi lineare con
una confidenza del 99.5%. Per questa serie l’errore a posteriori è δD=1.59mm = 0.50s, circa il doppio della
media delle incertezze dei ti , pari a 0.24s. Questa anomalia potrebbe essere dovuta ad un effetto sistemati-
co che ha interessato solo questa serie. Un’ipotesi è che queste sfere abbiano risentito in maniera significativa
delle perturbazioni nel fluido lasciate da quelle precedenti (D = 1.50mm), data la piccola variazione di diametro.

Sulla base delle considerazioni finora presentate, per dare una stima della viscosità del liquido si è scelto di
considerare i dati relativi ai quattro diametri minori (1.50, 1.59, 2.00, 2.38 mm). E’ stata effettuata una media
pesata (si veda Appendice 5.3 per i dettagli sul calcolo) tra gli η calcolati con queste serie, ottenendo come
stima finale:
η = 8.39 ± 0.04 P a · s

Sperimentazioni di Fisica 1 Page 12/16


Università degli studi di Padova
Dipartimento di fisica e astronomia

4 Conclusioni
L’analisi dei dati ha mostrato come l’errore sistematico dovuto alla non idealità del fluido e alla perturbazio-
ne dello stesso dovuta al passaggio di un numero crescente di sfere comporti un effetto significativo sulle misure,
e sempre più grande all’aumentare del diametro.
Si conclude perciò che le condizioni in cui è stato condotto l’esperimento non fossero tali da permettere una
verifica della legge di Stokes, la quale presuppone un fluido perfettamente ideale.

Si è deciso di fornire comunque una stima della viscosità del liquido pari alla la media pesata dei valori di
η ottenuti con le sfere per le quali l’effetto delle sistematiche è stato considerato trascurabile, ossia quelle il cui
moto è ben descritto dalla legge di Stokes. I diametri considerati sono quelli da 1.5mm a 2.38mm, e la stima
finale di η è:
η = 8.39 ± 0.04 P a · s

Tuttavia, non avendo un valore di riferimento, non è possibile verificare la bontà di questa stima.

4.1 Prospettive Future


In ultima analisi, a causa dell’abbondanza di effetti sistematici (descritti in Sezione 2) e della difficoltà di
descrivere il loro impatto, l’esperimento risulta non riproducibile.
Per migliorare la stabilità dello strumento, sarebbe necessario attendere più tempo dopo ogni lancio, o utilizzare
viscosimetri diversi riempiti con lo stesso liquido.

Inoltre, per dare una stima migliore degli effetti sistematici sarebbe possibile adoperare apparati di diverse
dimensioni riempiti con lo stesso fluido, in modo da permettere una migliore analisi dell’effetto della parete e
del fondo.

Per ottenere un’indicazione della non idealità del fluido sarebbe infine possibile effettuare un fit non lineare
sui dati di vlim e D2 (presentati in Figura 4) trovando una funzione che si adatti meglio alle misure rispetto
alla retta prevista dal modello teorico.

Sperimentazioni di Fisica 1 Page 13/16


Università degli studi di Padova
Dipartimento di fisica e astronomia

5 Appendice
5.1 Calcolo Velocità Limite
Ponendo t = 3τ nella legge oraria, è stato verifcato che la velocità per tale valore è approssimabile alla
velocità limite:
t
v(t) = vlim (1 − e τ ) =⇒ v(3τ ) ≈ 0.95vlim =⇒ v(3τ ) ≈ vlim

la velocità limite raggiunta dal corpo è stata ottenuta integrando la velocità nel tempo:
Z t Z t
t t
s(t) = v(t)dt = vlim (1−e τ ) = vlim [t+τ e τ ]t0 =⇒ s(3τ ) = vlim (3τ +τ e−3 −τ ) ≈ 2τ vlim =⇒ s(3τ ) ≈ 2τ vlim
0 0

2ri2 ρ
Calcolando τi per ogni diametro (τi = 9η ), è stato verificato che la velocità limite è raggiunta al più dopo
xlim = 2mm dall’immersione del corpo nel fluido. Ciò ha permesso di considerare la velocità costante in ogni
traguardo.

5.2 Media ponderata


La media ponderata è una particolare media che associa a ogni valore utilizzato un determinato peso. Alcuni
valori utilizzati nel calcolo avranno dunque un peso maggiore nel calcolo di tale media. In questo caso il peso
associato fa si che i dati raccolti con la maggiore incertezza abbiamo un’influenza minore sul calcolo del risultato
finale. Si calcola come P xi
2
Sx
i i
xpond. = P 1
2
Sx
i i

con la sua incertezza


v
u 1
Sxpond. =u
tP 1
2
Sx
i i

5.3 Grafici
I grafici presentati di seguito presentano, per ogni diametro, i tempi ottenuti come media dei tempi ai vari
traguardi, e la retta interpolante calcolata come descritto in Sezione 2.1.

Sperimentazioni di Fisica 1 Page 14/16


Università degli studi di Padova
Dipartimento di fisica e astronomia

550 d = 0.15 cm d = 0.159 cm


450
500
400
450
400 350
350 300
300 250
t(s)

t(s)
250 200
200
150
150
100
100
50 50
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50
x(cm) x(cm)

Figura 7 Figura 8

d = 0.2 cm d = 0.238 cm
250 200

200
150

150
t(s)

t(s)

100
100

50
50

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50
x(cm) x(cm)

Figura 9 Figura 10

120 d = 0.318 cm d = 0.397 cm

100 60

80
40
t(s)

t(s)

60

40
20
20

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50
x(cm) x(cm)

Figura 11 Figura 12

Sperimentazioni di Fisica 1 Page 15/16


Università degli studi di Padova
Dipartimento di fisica e astronomia

d = 0.476 cm 30 d = 0.556 cm

40
25

20
t(s)

t(s)
15
20
10

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50
x(cm) x(cm)

Figura 13 Figura 14

20
d = 0.635 cm d = 0.714 cm

15

5
10
t(s)

t(s)

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50
x(cm) x(cm)

Figura 15 Figura 16

Figura 17: Membri G21

Sperimentazioni di Fisica 1 Page 16/16

Potrebbero piacerti anche