Ingegneria
Studente
Tommaso Ballantini
Docente
Prof. Ing. Federico Domenichini
4
1 - Introduzione
Il presente elaborato ha come oggetto lo studio e la progettazione di un sistema di
smaltimento e raccolta delle acque meteoriche per un edificio destinato a civili abitazioni,
situato nel Comune di Firenze in Viale Alessandro Guidoni.
L’edificio in questione è una palazzina di otto piani fuori terra caratterizzata da una
struttura intelaiata in calcestruzzo armato. L’altezza complessiva dell’edificio, tenendo
conto anche del parapetto perimetrale in copertura, è di 26.30 m. Il corpo di fabbrica
presenta una pianta rettangolare caratterizzata da un lato maggiore di 22.15 m e lato
minore di 12.45 m. La superficie della copertura è pari a 275.77 m2.
5
2 - Normativa di riferimento
La progettazione degli elementi che andranno a costituire il sistema di smaltimento e
raccolta delle acque meteoriche è stata condotta in conformità delle seguenti norme
vigenti:
6
3 - Analisi pluviometrica
Per il dimensionamento degli elementi che andranno a costituire il sistema di smaltimento
e raccolta delle acque meteoriche è stato necessario effettuare una preliminare analisi
pluviometrica, utilizzando i dati raccolti dalla stazione metereologica di Firenze Università,
corrispondente alla stazione più vicina al sito in cui si trova l’edificio.
Tabella 1
dove:
7
I valori di a(Tr) e n(Tr), associati alla stazione meteorologia di Firenze Università, sono
stati ricavati dal sito del SIR (Servizio Idrologico Regionale) della Regione Toscana.
1
180 𝑛(𝑇𝑟 )−1
𝑡=[ ]
𝑎(𝑇𝑟 )
Tabella 2
3
𝑠 𝑠
𝑑𝑥 1 𝑑𝑥 5 𝑠5
𝑡𝑐 = ∫ = 3 ∫ 2 = 3 = 53.54 𝑠 = 0.89 𝑚𝑖𝑛𝑢𝑡𝑖
0 𝑈(𝑥) 2 1 5 0 𝑥5
3 2 1 5
𝑖𝑝5 (𝐾𝑠 𝑖𝑓2 ) 𝑖𝑝5 (𝐾𝑠 𝑖𝑓2 )
dove:
8
- moto uniforme e legge per le correnti a superficie libera per alti valori delle
pendenze;
- spessore limitato del battente e basse velocità nella parte superiore della falda che
spostano il regime di moto verso un sistema dominato da effetti viscosi, cui
occorrerebbe aggiungere l’influenza della tensione superficiali;
- instabilità del moto (roll-waves);
- transizione tra regime laminare a turbolento;
𝑡𝑐 = 2.89 𝑚𝑖𝑛𝑢𝑡𝑖
Ciò significa che la progettazione/verifica del sistema tiene conto di eventi ordinari, ossia
il buon funzionamento viene garantita pressoché sempre, a condizione di una corretta
manutenzione.
9
4 - Progettazione del sistema di smaltimento
delle acque meteoriche
I canali di gronda sono stati posizionati lungo tutto il perimetro dell’edificio. Al fine di non
avere canali di gronda di lunghezza superiore ai 10 m, sono stati posizionati sei pluviali:
di cui 4 in corrispondenza delle estremità della pianta rettangolare della copertura e 2
lungo i lati maggiori.
Figura 1
A1 15.34 m2
A2 23.61 m2
A3 37.75 m2
11
Tabella 3
Per il dimensionamento della sezione dei canali di gronda si è proceduto innanzi tutto
con il calcolo della portata di progetto che interessa l’area di influenza più vasta sulla
copertura in modo da dimensionare il canale di gronda più grande ed utilizzarlo anche
per tutte le altre aree di influenza:
𝑄0 = 𝐾 ∙ 𝑖𝑝 ∙ 𝐴 ∙ 𝐶𝑟 = 1.89 𝑙/𝑠
dove:
4.1.1 - Predimensionamento
A partire dal valore della portata di progetto Q, in prima approssimazione si calcola l’area
della sezione trasversale del canale di gronda invertendo la formula proposta dalla Norma
UNI EN 12056-3 che esprime la capacità di cornicioni di gronda semicircolari o di forma
simile. Si ottiene:
4
𝑄0 5
𝐴𝐸 = ( ) = 79.87 𝑐𝑚2
2.5 ∙ 10−5
Noto questo valore, si è deciso di utilizzare una sezione del canale di gronda di forma
rettangolare del produttore “FirtsCorporation” tipo GRQ, con un’area della sezione
trasversale pari a 𝐴𝑔 = 91.88 𝑐𝑚2 .
12
Figura 2
Per il calcolo della portata si è fatto riferimento alla Norma UNI EN 12056, che per i canali
di gronda rettangolari che non possono essere considerati corti ( L/W > 50), fornisce la
seguente formula:
dove:
13
Figura 3
Figura 4
14
Figura 5
Lo scorrimento del flusso di acqua dalla falda verso la grondaia vede lo sviluppo di una
corrente veloce che a partire dal valore nullo di spessore di lama di acqua cresce lungo
la falda con sbocco libero. Dalla relazione di moto uniforme si ha un battente a bordo
falda (scarico in gronda) pari a circa:
3
𝑛 ∙ 𝑄0 5
𝑌1 = ( ) = 4.97 𝑚𝑚
𝐿 ∙ 𝑖𝑓
dove:
La grondaia può essere vista come una condotta a bassa pendenza. Dato il suo
progressivo riempimento possiamo applicare, in linea di principio, il metodo dell’invaso.
Lungo la grondaia, che raccoglie l’acqua proveniente dalla copertura, la portata varia in
modo lineare tra 0 (estremo a monte) e Q0 (estremo a valle in corrispondenza del
pluviale). Detta “x” l’ascissa, la portata varia con l’espressione:
𝑥
𝑄(𝑥) = 𝑄0 ∙
𝐿
Ipotizzando nella sezione terminale condizioni critiche del moto e che lungo la grondaia
il moto avvenga gradualmente e con conservazione della spinta totale, si calcola alla
sezione finale (x=L) il valore del battente e della spinta:
1
𝑄02 3
𝑌 = 𝑌𝑐 = ( ) = 1.50 𝑐𝑚
𝑔 ∙ 𝑏2
15
3 ∙ 𝛾 ∙ 𝑏 ∙ 𝑌𝑐2
𝑆 = 𝑆𝑐 = = 0.35 𝑁
2
𝛾 ∙ 𝑏 ∙ 𝑌(𝑥)2 𝜌 ∙ 𝑄(𝑥)2
𝑆(𝑥) = + =𝑆
2 𝑏 ∙ 𝑌(𝑥)
dove:
𝑌(0) = 𝑌2 = 2.60 𝑐𝑚
Nel caso della copertura, si è assunto che il tempo scala per i due fenomeni sia dello
stesso ordine di grandezza. Ciò significa che i processi di versante e di reticolo possono
essere sommati e il battente allo sbocco risulta:
𝑌𝑡𝑜𝑡 = 𝑌1 + 𝑌2 = 3.10 𝑐𝑚
Le bocche di deflusso sono dei particolari elementi che collegano il canale di gronda con
il pluviale.
In modo analogo a quanto fatto per i canali di gronda, si è calcolato la portata di progetto
relativa alla bocca di deflusso:
16
𝑄0 = 𝐾 ∙ 𝑖𝑝 ∙ 𝐴 ∙ 𝐶𝑟 = 3.09 𝑙/𝑠
dove:
4.2.1 - Predimensionamento
Al fine di ricavare le dimensioni minime della bocca di efflusso non circolare, si è invertita
la formula per il calcolo della sua capacità, fornita dalla Norma UNI EN 12056:
𝑘0 ∙ 𝐴0 ∙ ℎ0.5 12000 ∙ 𝑄0
𝑄0 = → 𝐴𝑏𝑚𝑖𝑛 = 𝐴0 = = 5453 𝑚𝑚2
12000 𝑘0 ∙ ℎ0.5
dove:
17
Figura 6
Al fine di garantire una continuità tra gli elementi costituenti il sistema di smaltimento, si
è scelto anche per le bocche di deflusso il produttore FirtsCorporation. La scelta è
ricaduta nella bocca di deflusso “tipo – GSQ” con sezione di 100 𝑐𝑚2 e diametro nominale
di 80 𝑚𝑚.
Figura 7
Per verificare la sezione scelta dobbiamo calcolare la sua capacità controllando che sia
maggiore della portata di progetto in ingresso Q0. Per il calcolo della Qb smaltita, si fa
riferimento alla Norma UNI EN 12056, che per quanto riguarda le bocche di deflusso non
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circolari fornisce due formule a seconda che il comportamento sia a stramazzo o in
pressione:
2 ∙ 𝐴𝑏 𝑘0 ∙ 𝐿𝑤 ∙ ℎ1.5
𝑆𝑒 ℎ ≤ → 𝑄𝑏 =
𝐿𝑤 24000
2 ∙ 𝐴𝑏 𝑘0 ∙ 𝐿𝑤 ∙ ℎ0.5
𝑆𝑒 ℎ > → 𝑄𝑏 =
𝐿𝑤 12000
2 ∙ 𝐴𝑏
ℎ = 45.59 𝑚𝑚 < = 50 𝑚𝑚
𝐿𝑤
dove:
È stata utilizzata quindi la formula di verifica nel caso di comportamento a stramazzo. Per
poterla applicare è necessario verificare la presenza di uno spazio tra il bordo della bocca
di deflusso e il lato del canale di gronda uguale almeno al 5% del diametro della bocca di
deflusso. Nel caso in esame la bocca di deflusso scelta verifica la condizione.
𝑘0 ∙ 𝐿𝑤 ∙ ℎ0.5 𝑙 𝑙
𝑄𝑏 = = 5.13 > 𝑄0 = 3.09
12000 𝑠 𝑠
Per garantire una continuità degli elementi che andranno a costituire il sistema di
smaltimento delle acque meteoriche, sono stati scelti dei pluviali del produttore
FirtsCorporation caratterizzati da un diametro di 80 𝑚𝑚.
Come valore della portata di progetto Q0, è stato considerato lo stesso valore della portata
di progetto ricavato per le bocche di deflusso.
19
La portata massima, di verifica, di un pluviale verticale con sezione circolare, viene
calcolata con la formula di Wyly-Eaton:
dove:
Avendo progettato una copertura piana con parapetto continuo, potrebbe accadere che,
nel caso in cui il sistema idraulico progettato entri in crisi, si venga a creare un accumulo
di acque di pioggia in copertura con battenti anche rilevanti.
I fattori che potrebbero influenzare il buon funzionamento del sistema sono: portate di
pioggia eccezionali, il cattivo montaggio dei dispositivi, eventuali malfunzionamenti del
sistema di drenaggio ed ostruzioni delle sezioni di scolo da parte di materiali quali foglie
e rami.
20
𝑖𝑝 = 𝑎(𝑇𝑟 )𝑡 [𝑛(𝑇𝑟 )−1] = 360.28 𝑚𝑚/ℎ
dove:
𝑄0 = 𝐾 ∙ 𝑖𝑝 ∙ 𝐴 ∙ 𝐶𝑟 = 3.78 𝑙/𝑠
dove:
Inoltre, in fase di progetto è stato imposto un valore massimo del battente sostenibile in
copertura pari a 𝑌𝑐 = 2 𝑐𝑚.
Invertendo la formula per il calcolo dell’altezza critica usata per le gronde, si ottiene la
dimensione della base dello sfioratore di troppopieno:
𝑄02
𝑏=√ = 43 𝑐𝑚
𝑔 ∙ 𝑌𝑐3
dove:
21
L’altezza dello sfioratore è stata assunta pari a quattro volte l’altezza del battente.
- 𝑏 = 45 𝑐𝑚;
- ℎ = 8 𝑐𝑚.
I collettori sono, dal punto di vista idraulico, condotte a sezione circolare, in cui il flusso
deve avvenire a pelo libero e non in pressione. Il sistema si divide in una rete primaria e
una secondaria: la rete primaria è quella che raccoglie in un’unica condotta le portate
uscenti dai singoli pozzetti, la secondaria invece è quella di raccordo tra il pluviale che
scarica e l’innesto all’interno del pozzetto della rete primaria.
Nella Errore. L'origine riferimento non è stata trovata. sottostante si mostra il sistema p
rimario e secondario dei collettori:
22
Figura 8
Per la progettazione dei collettari primari si considera la portata di progetto del pluviale
più sollecitato, pari a 𝑄0 = 3.09 𝑙/𝑠.
In funzione della portata Q0 e della pendenza scelta per i collettori secondari, dalla tabella
mostrata in Figura 9, si ricava per la rete secondaria una sezione 101/110.
Per la progettazione dei collettori primari si considera come valore della portata di
progetto la somma delle portate di progetto dei collettori secondari che ci confluiscono,
pari a 𝑄𝑡𝑜𝑡 = 3.09 𝑙/𝑠 + 1.53 𝑙/𝑠 + 1.53 𝑙/𝑠 = 6.16 𝑙/𝑠.
23
In funzione della portata Qtot e della pendenza scelta per il sistema primario, dalla tabella
mostrata in Figura 9, si ricava per la rete primaria una sezione 115/125.
Figura 9
Oltre alla progettazione dei vari elementi dell’impianto, si prevede anche l’installazione di
una serie di componenti aggiuntivi al fine di migliorare il funzionamento dell’intero
sistema.
Figura 10
24
Figura 11
Figura 12
25
La pressione del vento viene determinata secondo l’espressione seguente assumendo
un 𝑇𝑅 = 50 𝑎𝑛𝑛𝑖.
𝑝 = 𝑞𝑏 𝑐𝑒 𝑐𝑝 𝑐𝑑
dove:
- 𝑞𝑏 = 455.63 𝑁/𝑚2;
- 𝑐𝑒 = 2.49, coefficiente di esposizione;
- 𝑐𝑝 = −1.80 oppure 𝑐𝑝 = −0.60, coefficiente di forma;
- 𝑐𝑑 = 1, coefficiente dinamico.
𝑁
𝑐𝑝 = −1.80 → 𝑝1 = 2042
𝑚2
𝑁
𝑐𝑝 = −0.60 → 𝑝2 = 681
𝑚2
Il fissaggio della guaina viene eseguito mediante zavorra in ghiaia. La minima azione
resistente per unità di superficie Fz viene determinata come segue:
𝑁
𝐹𝑧 = 1.10𝑝1 = 2246.20
𝑚2
𝐹𝑧
ℎ= = 0.15 𝑚 = 15 𝑐𝑚
𝛾
26
5 - Progettazione dell’impianto di riutilizzo
delle acque meteoriche
Per un corretto risparmio idrico si prevede un serbatoio per il recupero delle acque
provenienti dalla copertura, così da poter essere riutilizzate a scopi non potabili. In
particolare, si prevede che l’acqua venga riutilizzata per l’irrigazione dello spazio verde
adiacente all’edificio. Il progetto del sistema di riutilizzo delle acque meteoriche viene
condotto valutando le precipitazioni giornaliere dell’anno 2019, considerandolo un anno
di media piovosità. La stazione pluviometrica da cui vengono ricavati i dati è la stessa da
cui sono stati ricavati i parametri della linea segnalatrice di possibilità pluviometrica al 3 -
Analisi pluviometrica.
Tabella 4
Il serbatoio verrà installato nelle vicinanze del fabbricato in modo tale che le tubazioni
abbiano uno sviluppo ridotto permettendo minori perdite di carico.
dove:
𝑙
𝐶𝑜𝑛𝑠𝑢𝑚𝑜 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑜 = 180
𝑎𝑏𝑖𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 ∙ 𝑔𝑔
𝑙
𝑉𝑐𝑜𝑛𝑠𝑢𝑚𝑎𝑡𝑜 = 180 ∙ 𝑛°𝑎𝑏𝑖𝑡𝑎𝑛𝑡𝑖 ∙ 𝑛°𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑖
𝑎𝑏𝑖𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 ∙ 𝑔𝑔
28
Figura 13
Figura 14
Come si evince dai precedenti grafici, il volume accumulato è pari a 237 𝑚3 mentre quello
consumato 4730 𝑚3 .
Dall’andamento mensile dei volumi di acqua cumulati, si può osservare come il volume
di acqua consumato cumulato sia circa 20 volte il volume di acqua accumulato cumulato,
di conseguenza i volumi di acqua accumulati saranno utilizzati per l’irrigazione dello
spazio verde adiacente all’edificio, corrispondente ad un’area di circa 250 𝑚2 .
I consumi di acqua per l’irrigazione di un’area verde variano secondo il clima del luogo,
ma è lecito assumere un consumo medio di:
29
𝑙
𝐶𝑜𝑛𝑠𝑢𝑚𝑜 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑜 = 5
𝑚2 ∙ 𝑔𝑔
Considerando la necessità di irrigare il giardino per cinque mesi l’anno, si riportano gli
andamenti dei volumi di acqua accumulati e consumati per il serbatoio da progettare:
𝑙
𝑉𝑐𝑜𝑛𝑠𝑢𝑚𝑎𝑡𝑜 = 5 ∙ 250 𝑚2 ∙ 𝑛°𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑖
𝑚2 ∙ 𝑔𝑔
Figura 15
Figura 16
30
Per il calcolo della capienza del serbatoio si tiene conto del periodo secco medio 𝑇𝑠 =
38 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑖 durante i quali si è verificata assenza di precipitazioni. Si è ottenuto quindi un
volume del serbatoio:
𝑉𝑐𝑜𝑛𝑠𝑢𝑚𝑎𝑡𝑜 ∙ 𝑇𝑠
𝑉𝑠𝑒𝑟𝑏𝑎𝑡𝑜𝑖𝑜 = = 20 𝑚3
365
Il primo passo è stato quello di calcolare il numero di Reynolds, che ci permette di definire
il tipo di moto che si ha all’interno delle condotte in funzione del diametro, della velocità
e della viscosità cinematica dell’acqua pari a 𝜈 = 10−6 𝑚2 /𝑠:
𝑣∙𝐷
𝑅𝑒 = = 32000
𝑣
Dal diagramma di Moody, si osserva che a tale valore di Re, corrisponde un moto pseudo-
laminare o di transizione. In base al tipo di moto che si origina nella condotta deve essere
determinato il coefficiente adimensionale di attrito 𝜆 = 𝜆(𝑅𝑒, 𝜀/𝐷) dipendente dal numero
di Reynolds e dal rapporto tra la scabrezza del materiale e il diametro. Per il calcolo di 𝜆
si utilizza la formula di Colebrook-White:
1 2.51 𝜀
= −2 log10 ( + )
√𝜆 𝑅𝑒 √𝜆 3.71𝐷
31
Non essendo possibile esplicitare 𝜆, occorre risolvere l’equazione iterativamente,
utilizzando come primo valore di tentativo il valore di 𝜆 in condizioni di moto turbolento.
1 𝜀
= −2 log10 ( )
√𝜆𝑡𝑢𝑟𝑏𝑜𝑙𝑒𝑛𝑡𝑜 3.71𝐷
- 𝜆𝑡𝑢𝑟𝑏 = 0.01756
- 𝜆𝑡𝑟𝑎𝑛𝑠 = 0.02479
Si considerano sia le perdite distribuite (quelle che si producono lungo lo sviluppo della
tubazione) sia concentrate. Per quanto riguarda quest’ultime si fa riferimento soltanto alla
perdita d’imbocco, dovuta al fatto che l’acqua raccolta all’interno del serbatoio viene
spinta dalla pompa e canalizzata all’interno della tubazione. Per le perdite di carico
distribuite si è considerato lo sviluppo orizzontale del percorso della tubazione di circa 50
m. Si è proceduto quindi al calcolo di queste perdite inserendo i valori di velocità v,
lunghezza L e diametro D:
𝑣2
∆𝑃𝑖𝑚𝑏𝑜𝑐𝑐𝑜 = 0.50 ∙ = 0.026 𝑚
2𝑔
𝐿 𝑣2
∆𝑃𝑑𝑖𝑠𝑡𝑟𝑖𝑏𝑢𝑖𝑡𝑎 = 𝜆𝑡𝑟𝑎𝑛𝑠 ∙ ∙ = 1.987 𝑚
𝐷 2𝑔
𝑝1 𝑣12 𝑝2 𝑣22
𝑧1 + + + 𝐻 = 𝑧2 + + + ∆𝑃𝑡𝑜𝑡
𝛾 2𝑔 𝛾 2𝑔
da cui:
𝑝2 𝑝1 𝑣22 𝑣12
𝐻 = (𝑧2 − 𝑧1 ) + ( − ) + ( − ) + ∆𝑃𝑡𝑜𝑡
𝛾 𝛾 2𝑔 2𝑔
dove:
32
𝑝2 𝑝1
- − = 0 𝑚, trovandosi sia il pelo libero del serbatoio che lo sbocco della
𝛾 𝛾
condotta a pressione atmosferica;
𝑣22 𝑣2
- − 2𝑔1 = 0.051 𝑚, avendo considerato 𝑣1 = 0 𝑚/𝑠 e 𝑣2 = 1𝑚/𝑠;
2𝑔
- ∆𝑃𝑡𝑜𝑡 è la somma delle perdite di carico distribuite e concentrate;
La scelta della portata è stata effettuata in funzione della tipologia di irrigatori utilizzati:
Tabella 5
- 𝐻 = 7 𝑚;
- 𝑄𝑝𝑜𝑚𝑝𝑎 = 51𝑙/𝑚𝑖𝑛 = 0.85 𝑙/𝑠.
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6 - Computo metrico estimativo
Incrociando i costi desunti dal prezzario DEI della Tipografia del Genio Civile con quelli
dei rivenditori di lattoneria sono e considerando un’incidenza pari al 40% del costo dei
materiali si riporta il costo totale dell’intero sistema di smaltimento e ripristino delle acque
meteoriche.
Tabella 6
34