- qualche errore
- Errore statistico per poche misure
- Acquisizione dei dati poca accurata
Laboratorio di Fisica 1
Esperienza n. 3B
Gruppo 10
Alberto Di Teresa
Emanuele Gallo
Vincenzo Junior Ingrao
Alessandra Montalbano
01.12.2020
Universita' di Palermo
A. A. 2020/2021
Indice
1 Scopo dell’esperimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1
2 Strumenti utilizzati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2
3 Parte I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
3.1 Conoscenze teoriche e descrizione del procedimento di
misura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
3.2 Dati, calcoli e analisi grafica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
4 Parte II . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
4.1 Conoscenze teoriche e descrizione del procedimento di
misura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
4.2 Dati, calcoli e analisi grafica dei dati sperimentali . . . . . . 13
5 Parte IIIB . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
5.1 Conoscenze teoriche, descrizione del procedimento di
misura, dati e calcoli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
5.2 Analisi grafica dei dati sperimentali . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20
6 Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
7 Appendice A - Codici Parte I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
8 Appendice B - Grafici Parte IIIB . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27
1 Scopo dell’esperimento
Lo scopo dell’esperimento è misurare il periodo di oscillazione di un
sistema massa-molla e la costante elastica della molla e, in particolare:
I parte: misurare il periodo di oscillazione del sistema massa-molla;
II parte: determinare la costante elastica della molla con il metodo statico;
IIIB parte: determinare la costante elastica della molla con il metodo dinamico
grazie all’uso dell’app Phyphox.
1
2 Strumenti utilizzati
– Oscillatore armonico semplice, costituito da un supporto ver-
ticale a cui è agganciata una molla, alla cui estremità inferiore è
possibile ancorare varie masse.
2
– SciDAVis, per l’analisi grafica dei dati raccolti;
– Overleaf (con il linguaggio di markup LaTeX), per la stesura della
relazione di laboratorio.
3
3 Parte I
3.1 Conoscenze teoriche e descrizione del procedimento di
misura
Il periodo T è definito come il tempo impiegato dalla molla per com-
piere un’oscillazione completa.
Per misurarlo, la molla è stata agganciata ad un supporto verticale. Do- Come avete ottenuto
po aver constatato che la molla a riposo risultava essere l0 = 110.0 mm, questo risultato e quant'è
abbiamo effettuato le varie prove. Ogni componente del nostro gruppo, l'indeterminazione?
una volta appesa una massa di 220 g alla molla, ha sollevato la massa
di circa 1 cm, rilasciandola e quindi facendola oscillare. Come previsto
la massa oscilla nella direzione verticale (con minime variazioni nelle
direzioni x e z), seguendo un moto armonico semplice.
4
La formula per la deviazione standard dalla media è:
σT
σT 10 = √ 10 (6)
N
5
di frequenza fi :
ni
Fi = (7)
N
Fi
fi = (8)
∆i
6
Figura 4: Istogramma Alessandra.
7
Intervallo ∆i Frequenza assoluta ni Frequenza relativa Fi Densità di frequenza fi
[6.0 , 6.1) 1 0.04 0.4
[6.1, 6.2) 2 0.08 0.8
[6.2, 6.3) 7 0.28 2.8
[6.3, 6.4) 10 0.4 4
[6.4, 6.5) 3 0.12 1.2
[6.5, 6.6) 2 0.08 0.8
8
Figura 7: Istogramma Totale.
9
Γ
Operatore T 10 σT 10 X 2
Emanuele 6.34 0.09 6.35 0.10
Alessandra 6.31 0.14 6.3 0.2
Alberto 6.32 0.11 6.30 0.10
Vincenzo 6.30 0.14 6.30 0.15
Totale 6.32 0.12 6.30 0.10
Tabella 7: Le prime due colonne riportano i valori ottenuti analitica-
mente di media e deviazione standard, le ultime due riportano i valori
ottenuti graficamente di valore medio e semi-larghezza a mezza altezza.
Trovato il valore del periodo, si può determinare anche la costante elastica della molla,
da confrontare con gli atri risultati.
10
4 Parte II
4.1 Conoscenze teoriche e descrizione del procedimento di
misura
Le forze agenti sul corpo appeso (di massa m) sono la forza elastica Fe
della molla e la forza di gravità Fg , entrambe dirette lungo la verticale,
ma in verso opposto, considerando il verso del vettore Fg come verso
positivo.
Assumiamo che il sistema segua la legge di Hooke:
Fe = −k(l − l0 ) (13)
Per trovare k:
Fe = −Fg
Fg = mg Fe = −k(l − l0 )
k(l − l0 ) = mg
mg
k= (14)
l − l0
Dove l0 è la lunghezza a riposo della molla, l è la lunghezza della molla
dopo aver appeso la massa, m è il valore della massa sospesa alla molla
e g l’accelerazione di gravità (9.80 m/s2 ).
Troviamo quindi che possiamo ricavare la costante di proporzionalita’
k dal rapporto tra il modulo della forza peso e l’ampiezza dell’allunga-
mento della molla.
11
δli = δli precisione + δli lettura (16)
La costante k, detta costante elastica della molla, può essere determi-
nata sperimentalmente misurando l’estensione della molla in esame al
variare delle forze applicate su di essa. Per farlo applichiamo una forza
F (che nel nostro caso coincide con la forza peso delle varie masse cam-
pione che utilizzeremo) e misuriamo la lunghezza l della molla dopo
che è stata estesa della molla per mezzo della riga graduata.
12
4.2 Dati, calcoli e analisi grafica dei dati sperimentali
13
Ricaviamo il massimo e il minimo valore di k tracciando graficamente
le rette di massima e minima pendenza e calcolandone i coefficienti
angolari (mediante la funzione Screen Reader, presente in SciDAVis).
Massima pendenza:
3000 − 2800
kmax = = 22.99 kg/s2 = 22.99 N/m (19)
239.1 − 230.4
Minima pendenza:
3000 − 2800
kmin = = 23.81 kg/s2 = 23.81 N/m (20)
237.2 − 228.8
14
kmax + kmin
kbest = = 23.4 N/m (21)
2
l0max + l0min 111.6 + 108.3
l0best = = = 109.95 mm (22)
2 2
kmax − kmin
δk = = 0.4 N/m (23)
2
l0max − l0min
δl0 = = 1.6 mm (24)
2
Il valore di k determinato sperimentalmente è quindi (dopo averlo
approssimato tenendo in considerazione l’errore):
δk 0.4 N/m
k = = = 0.017 o 1.7% (26)
kbest 23.4 N/m
Mentre il valore di l0 determinato sperimentalmente è quindi (dopo
averlo approssimato tenendo in considerazione l’errore):
δl0 1.6 mm
l0 = = = 0.015 o 1.5 % (28)
l0best 110.0 mm
15
Confrontiamo adesso il valore della lunghezza a riposo della molla ri-
cavato con il metodo grafico con quello misurato direttamente che ri-
sultava essere l0 = 110.0 mm. vedi commento precedente
16
5 Parte IIIB
5.1 Conoscenze teoriche, descrizione del procedimento di
misura, dati e calcoli
Abbiamo appeso alla molla una massa per volta (per un totale di 5
differenti masse, ovvero 250 g, 270 g, 320 g, 340 g e 370 g), e misurato
i tempi relativi a 10 oscillazioni per mezzo dell’app Phyphox ottenendo
un nuovo set di dati rispetto alla Parte II.
La misurazione è stata ripetuta 3 volte, in modo da stimare il periodo
medio di oscillazione e la sua incertezza.
m T10 u,m.
250 6.919
250 6.929
250 6.929
270 7.167
270 7.167
270 7.197
320 7.544
320 7.554
320 7.564
340 7.743
340 7.753
340 7.782
370 8.080
370 8.090
370 8.090
Tabella 9: Le misure della lunghezza della molla, prese per 10 differenti
pesi
La media T 10 , la deviazione standard σT 10 e la deviazione standard
dalla media σT 10 verranno calcolate rispettivamente come in (4), (5) e
Per poche misure, bisogna usare la semidispersione, come richiesto nel testo dell'esperienza.
17
(6) considerando N = 3
m T 10 σT10 σT 10 δT10 T δT
250 6.925 0.006 0.003 0.03 0.693 0.003
270 7.177 0.017 0.010 0.05 0.718 0.005
320 7.554 0.010 0.006 0.04 0.755 0.004
340 7.759 0.002 0.012 0.06 0.776 0.006
370 8.087 0.006 0.003 0.03 0.809 0.003
Tabella 10: In tabella riportiamo il valore medio del periodo T, la devia-
zione standard, la deviazione standard della media e l’errore assoluto
complessivo δT . vedi commento precedente
18
Calcoleremo poi l’errore associato ad ω come:
δT 2π 2π
δω = T ω = = δT 2 (34)
T T T
Di seguito sono state raccolte in forma tabellare le frequenze angolari
per ogni massa presa in esame:
m ω δω
250 9.07 0.04
270 8.75 0.06
320 8.31 0.04
340 8.09 0.06
370 7.77 0.03
Tabella 11: ω calcolato come descritto sopra ed il suo errore δω .
19
5.2 Analisi grafica dei dati sperimentali
r
k
ω= (35)
m
da cui:
√ 1
ω= km− 2 (36)
1 1
logω = log(k) − log(m) (37)
2 2
1
log(ω) = y log(m) = x 2
log(k) =q
1
y =− x+q (38)
2
20
I grafici potevano essere
fatti più grandi, in quanto
non è facile leggere le scale.
log( yyBA )
mmax = = −0.381 (39)
log( xxBA )
log( yyDC )
mmin = = −0.330 (40)
log( xxDC )
ed mbest è uguale a:
mmax + mmin
mbest = = 0.356 (41)
2
E l’errore:
|mmax − mmin |
δmax = = 0.05 (42)
2
da cui il valore best è:
21
riguardo nelle conclusioni di questa relazione di laboratorio.
kmax + kmin
kbest = = 22, 151.9 g/s2 = 22.152 N/m (48)
2
22
E l’errore:
kmax − kmin
δk = = 203 g/s2 = 0.2 N/m (49)
2
Il valore best sarà quindi:
0.2 N/m
k = = 0.009 o 0.9 % (51)
22.2 N/m
23
6 Conclusioni
Per verificare che i valori di k ottenuti con il metodo statico e dinamico
siano consistenti tra loro, abbiamo calcolato la discrepanza:
La molla sembra aver avuto dei comportamenti non lineari agli estremi
delle misurazioni, plausibilmente dovuti all’eccessivo peso delle masse
utilizzate durante l’esperienza. Questi, nella parte IIIB non riteniamo
fossero evitabili essendo che già il solo strumento di misurazione (il
cellulare) aveva un peso di 250 g. Per questa ragione non è stato possi-
bile includere nelle rette di massima e minima pendenza il valore della
massa più grande utilizzata (370 g). Si sospetta che, data la grandezza
della massa, il risultato di questa misurazione sia da considerarsi poco
affidabile.
Inoltre, i valori ottenuti dalle misurazioni effettuate con masse 250 g e
270 g sembrano essere stati influenzati sia dall’inesperienza degli opera-
tori, sia da brevi e imprevedibili variazioni di fattori ambientali, come
variazioni di temperatura e piccoli spostamenti d’aria (data la loca-
zione del tavolo di lavoro in prossimità di una finestra aperta) i quali
sembrano aver influenzato il moto della molla, inducendola ad oscillare
anche nelle direzioni x e z. Abbiamo comunque deciso di includere que-
sti ultimi punti nell’analisi grafica data la scarsità di dati disponibili.
24
7 Appendice A - Codici Parte I
Codice per calcolare media, deviazione standard e deviazione standard
dalla media://
#include<stdio.h>
#include<stdlib.h>
#include<math.h>
int i;
media = 0;
for (i = 0; i < N; i++){
media += dati[i];
}
media = media / N;
stdev=0;
for (i = 0; i < N; i++){
stdev += (float)pow((dati[i]-media),2);
}
stdev = (float) stdev/(N-1);
stdev = sqrt(stdev);
stdev_media=0;
stdev_media= (float) stdev/sqrt(N);
25
}
int main(){
FILE *fp;
fp=fopen("numeri.dat","r");
if((fp=fopen("numeri.dat","r"))==NULL){
printf("Errore nell’apertura del file numeri.dat\n");
exit(EXIT_FAILURE);
}
mediaecc(N,dati);
}
26
8 Appendice B - Grafici Parte IIIB
27
Figura 14: Linear acceleration, massa 250 g graph n. 3.
28
Figura 16: Linear acceleration, massa 270 g graph n. 2.
29
Figura 18: Linear acceleration, massa 320 g graph n. 1.
30
Figura 20: Linear acceleration, massa 320 g graph n. 3.
31
Figura 22: Linear acceleration, massa 340 g graph n. 2.
32
Figura 24: Linear acceleration, massa 360 g graph n. 1.
33
Figura 26: Linear acceleration, massa 360 g graph n. 3.
34