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27 aprile 2016
Sommario
L’obiettivo del corso è, l’acquisizione delle competenze necessarie
alla verifica ed alla misura sperimentale di alcuni fenomeni tipici del-
l’ingegneria energetica.
1
Indice
1 Introduzione 3
3 L’incertezza di misura 9
3.1 Il numero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
3.2 L’incertezza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
3.2.1 Incertezza di tipo A . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
3.2.2 Incertezza di tipo B . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
3.2.3 Incertezza combinata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15
3.2.4 Incertezza estesa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
3.3 Metodo Montecarlo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
4 Taratura Statica 18
4.1 Caratteristiche di un dispositivo di misura . . . . . . . . . . . 18
4.2 Diagramma di taratura e curva di taratura . . . . . . . . . . 20
4.2.1 Determinazione della curva di taratura . . . . . . . . . 22
5 Sistema Normativo 23
5.1 Riferibilità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23
5.1.1 Organismi di riferibilità . . . . . . . . . . . . . . . . . 23
5.2 Accreditamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
5.3 Metrologia e Sistema Normativo . . . . . . . . . . . . . . . . 25
5.3.1 Certificato ISO 9000 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
7 Campionamento di segnali 30
7.1 La conversione Analogico/Digitale . . . . . . . . . . . . . . . 30
7.1.1 Configurazione di ingresso nei sistemi di conversione
A/D . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30
7.2 Sample and Hold . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30
7.3 La durata del campionamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30
7.4 Aliasing . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30
7.4.1 Filtri Anti-Aliasing . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30
7.5 L’avvio del campionamento: trigger . . . . . . . . . . . . . . . 30
2
7.6 Campionamento asincrono vs sincrono . . . . . . . . . . . . . 31
3
1 Introduzione
Il contesto industriale in cui viviamo viene definito Industria 4.0, ovvero,
la quarta rivoluzione industriale, quella dei cyber-physical systems (CPS),
in cui un ruolo importante nella produzione è quello di internet e delle tec-
nologie definite "smart".
La centralità delle misure è evidenziata nei compiti fondamentali di moni-
toraggio, diagnostica, controllo e regolazione, in cui tramite sensori vengono
quantificate grandezze fisiche con le quali successivamente interagire nei si-
stemi.
4
Si necessita di una variabile di controllo fornita dal sistema, in questo
caso è la posizione angolare relativa tra navicella e direzione del vento:
a. concepimento di un modello
5
• specie di grandezza è l’aspetto comune di due grandezze confronta-
bili; due grandezze della stessa specie sono dimensionalmente omoge-
nee.
6
Oppure possono essere classificati come metodi per deviazione, per azzera-
mento o per sostituzione:
• DEVIAZIONE se la misura del misurando è in relazione con lo spo-
stamento di un indice da uno strumento o con un altro tipo di segnale
di uscita
7
• grandezza d’influenza è la grandezza che in una misurazione diretta
non ha effetto sulla grandezza effettivamente misurata ma influenza la
relazione tra l’indicazione e il risultato della misura.
8
quindi l’elemento sensibile che risente del misurando.
9
3 L’incertezza di misura
Si consideri, ad esempio, la misura della resistenza in una batteria: si fa
passare una corrente nota ai poli, si misura il potenziale e di conseguenza
ricavo il valore della resistenza. In output, eseguendo varie misurazioni,
ottengo valori simili ma che si discostano per poche cifre decimali:
Ω1 = 120.44Ω
Ω2 = 120.42Ω
(3)
Ω3 = 120.39Ω
Ω4 = 120.34Ω
Si ricorda che non esiste la misura esatta poiché ci sono varie grandezze
di disturbo, che posso conoscere o non conoscere, di cui non tengo conto
misurando quindi qualcosa diversa ad ogni misurazione. La misura viene
espressa tramite un’espressione statistica: la stima campionaria Ω̄ delle
resistenze misurate. Tale valore risulta comunque non essere quello vero,
che non è conoscibile, ma risulta essere il più probabile.
La misura assumerà, quindi, un’espressione del tipo: Ω̄ ± uΩ : cioè un valor
medio ed un intervallo di confidenza. Riferendoci al caso precedente si può
dire che
resistenza = 120.40 ± 0.5[Ω] (4)
Secondo la normativa UNI4546, la misura è un’informazione costituita da:
un numero, l’incertezza e l’unità di misura, assegnati a rappresentare un
parametro in un determinato stato del sistema. Ad esempio:
3.1 Il numero
E’ essenziale capire quale sia il numero di cifre significative per l’appros-
simazione con cui si sceglie di rappresentare una grandezza, l’errore di
arrotondamento nel momento in cui si scelgono n cifre significative sarà
errore ≤ 5 · 10−n . Per capire quante sono le cifre significative è consigliabile
sempre esprimere il numero in notazione scientifica: le cifre che in notazio-
ne scientifica sono essenziali per non cambiare il valore del numero sono le
cifre significative. Il numero delle cifre significative esprime la sensibilità di
misura dello strumento.
3.2 L’incertezza
L’incertezza è un numero associato al risultato di una misurazione, che espri-
me la dispersione dei valori che possono ragionevolmente essere attribuiti al
10
misurando. Quando si esprime una misura è obbligatorio esprimere l’incer-
tezza di misura.
11
Rappresentazione degli errori:
Figura 6: Valori dispersi attorno al valore vero con un rilevante errore casuale
ed un piccolo errore sistematico
12
Figura 7: effetti sistematici e casuali
13
di un determinato valore di riferimento o di una t-Student se il numero di
campioni è modesto (ad esempio inferiore a 20 o 30).
La miglior stima dei valori attesi µx di una grandezza x che varia casual-
mente e della quale sono state ottenute n osservazioni indipendenti xk nelle
stesse condizioni sperimentali, è il valor medio x̄ delle n osservazioni:
1X
x̄ = xk (7)
n
Le singole osservazioni xk differiscono a causa di variazioni casuali delle
grandezze d’influenza, o effetti aleatori. La varianza sperimentale delle os-
servazioni, che stima la varianza σ 2 della distribuzione di probabilità di xk ,
cioè la varianza della popolazione, è data da:
1 X
s2p = s2 (xk ) = (xk − x̄)2 (8)
n−1
Questa stima della varianza e la sua radice quadrata positiva S(xk ), detta
scarto tipo sperimentale, caratterizzano la variabilità dei valori osservati xk ,
cioè la loro dispersione intorno alla media.
La miglior stima della varianza della media σ 2 (x̄) = σ 2 /n è data da Sm2:
2 Sp2 S 2 (xk )
Sm = S 2 (x̄) = = (9)
n n
S
Da cui si ottiene che Sm = √pn e quindi, al crescere della dimensione del
campione n la varianza della media diminuisce.
(Notare bene, per non fare confusione, che si sta stimando la media e l’incer-
tezza quindi va data calcolando σ sulla stima della media e non sul campione
di partenza)
14
SP
UA = S m = √ (11)
n
µ ± UA [U dM ] (12)
15
Per concludere: nel caso si abbia tempo e risorse è meglio procedere con
la stima statistica della popolazione e la determinazione dell’incertezza di
tipo A, più robusta. Altrimenti si procede con l’incertezza di tipo B, si
ricorda che se è possibile determinare l’incertezza di tipo A allora è possi-
bile determinare anche quella di tipo B. Nel caso di indecisione si sceglie il
modello più cautelativo, con incertezza maggiore che di solito risulta esser
quello di tipo A.
Y = f (X1 , X2 , . . . , XN ) (14)
16
3.2.4 Incertezza estesa
E’ la grandezza che definisce, intorno al risultato di una misurazione, un
intervallo che ci si aspetta comprendere una frazione rilevante della distri-
buzione di valori ragionevolmente attribuibili al misurando.
• il livello di confidenza
• il fattore di copertura
• la distribuzione utilizzata
17
• le leggi che legano le grandezze in input e il misurando è di tipo non
lineare.
Propagazione dell’incertezza:
18
4 Taratura Statica
L’obiettivo è lo studio delle prestazioni degli strumenti e dei sistemi di misu-
ra con particolare riguardo alla qualità della misura. Si definiscono misure
statiche le misure di quantità costanti o che variano lentamente nel tempo.
19
f. Deriva è la variazione in funzione di una grandezza d’influenza di
una grandezza metrologica di un dispositivo di misura. Ovvero, nel
momento in cui leggo una misura in funzione del tempo, noto che essa
si discosta dal valore costante.
20
4.2 Diagramma di taratura e curva di taratura
L’ingresso al sistema è noto con incertezza nulla, i disturbi sul sistema di
misura sono eliminati o controllati e il sistema può essere considerato come
una "scatola nera" caratterizzato da una funzione che lega in modo univoco
l’ingresso X e l’uscita Y .
Nel caso ideale, quindi, esiste perfetta corrispondenza tra i valori sperimen-
tali e legge fisica. La relazione biunivoca che lega tra loro ingresso e uscita
è una taratura statica (fissata la condizione di costanza delle grandezze di
influenza).
alla condizione iniziale alcune gdi sono controllabili con un certo grado di
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incertezza mentre altre non sono controllabili oppure sono eliminabili e in
quest’ultimo caso vengono definite disturbi.
La misura dell’output è quindi affetta da incertezza ed il legame funzionale
tra input e output è spesso complesso.
1 X
µ = x̄ = xk (16)
N
s
1 X
σ=s= (xk − x̄)2 (17)
N −1
Mediando le letture di misure ripetute si ottiene una stima della lettura del
trasduttore in corrispondenza del valore della misura in ingresso (grandezza
di riferimento).
La curva di taratura è quindi una relazione biunivoca tra ogni valore fornito
dallo strumento e il corrispondente valore da assegnare al misurando. Un
diagramma di taratura è fornito per determinati valori delle grandezze di
22
Figura 12: Curva di taratura
influenza (da specificare). La curva di taratura per quanto detto prima sarà
corredata da una opportuna fascia di incertezza.
23
5 Sistema Normativo
5.1 Riferibilità
E’ la proprietà di una misura di essere rapportata con valori noti a campioni
appropriati, attraverso una catena ininterrotta di confronti. Senza questa
definizione, derivante direttamente dal concetto di misura, non sarebbe pos-
sibile assegnare ad un valore misurato un’unità di misura riconosciuta in
quanto non vi sarebbe un collegamento certo ai campioni che lo rappresen-
tano.
La riferibilità è una caratteristica acquisita attraverso la taratura. Le lettu-
re dello strumento vengono relazionate con un campione che già dispone di
una sua riferibilità. La strumentazione tarata presso laboratori metrologici
acquisisce la capacità di fare misure riferibile, e per questo viene chiamata
strumentazione dotata di riferibilità.
24
Figura 13: Piramide della riferibilità
5.2 Accreditamento
L’accreditamento è l’attestazione da parte di un organismo nazionale che
certifica che un determinato organismo di valutazione della conformità sod-
disfa i criteri stabiliti da norme armonizzate e, ove appropriato, ogni altro
requisito supplementare , compresi quelli definiti nei rilevanti programmi
settoriali, per svolgere una specifica attività di valutazione della conformità.
25
dichiarazioni di conformità affidabili, credibili e accettate a livello interna-
zionale.
• EN - Norma Europea
26
• Volontarietà: le norme sono un riferimento che le parti interessate si
impongono spontaneamente.
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6 Algoritmi di Fourier per l’analisi dei segnali
Sotto ipotesi molto larghe un qualsiasi segnale può essere visto come som-
ma di un numero, eventualmente infinito di componenti armoniche. Questo
consente di scomporre un segnale in somma di componenti armoniche (sinu-
soidali).
Ad ogni componente armonica è associata una frequenza di oscillazione, è
quindi possibile studiare quali e quante frequenza sono presenti nel segnale
P
Vedendo il segnale Z = i yi con yi i-esima componente armonica.
yi = Ai · sin(2πfi t + ϕi ) (18)
• Ampiezza Ai
• Fase ϕi
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La singola sinusoide può essere vista come proiezione sull’asse reale (o imma-
ginario) di un vettore che ruota a velocità angolare ω nel piano complesso;
in maniera più rigorosa può essere vista come composizione di due vettori
che ruotano nel piano complesso con velocità angolare uguale in modulo ma
di segno opposto.
29
quindi un periodo fondamentale T0 che soddisfa la relazione di periodicità.
6.4 Leakage
30
7 Acquisizione di segnali
7.1 La conversione Analogico/Digitale
7.1.1 Configurazione di ingresso nei sistemi di conversione A/D
7.2 Sample and Hold
7.3 La durata del campionamento
7.4 Aliasing
7.4.1 Filtri Anti-Aliasing
7.5 L’avvio del campionamento: trigger
Spesso si preferisce assoggettare la fase di acquisizione ad un segnale esterno
che dia il comando di inizio di acquisizione ad un istante t0 scelto secondo
criteri dipendenti dal tipo di prova. Questa acquisizione viene definita sin-
cronizzata con il fenomeno fisico che si sta analizzando.
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si perde sempre la fase iniziale del fenomeno. Infatti il livello di trigger no
deve essere troppo passo per evitare che il rumore di fondo attivi il trigger
più volte, nè troppo elevato per non correre il rischio che anche il valore di
picco più elevato non attivi l’acquisizione. Per evitare questo problema c’è
la possibilità di attivare e scegliere un valore di pre-trigger I moderni siste-
mi di acquisizione infatti dispongono di memorie circolari, ring buffer, che
continuano a campionare i dati anche quando non richiesto dall’operatore;
quando la memoria è esaurita, i nuovi dati vengono sovrascritti in manie-
ra sequenziale; in questo modo quando viene attivato il trigger è possibile
accedere allo storico conservato in memoria degli istanti precedenti
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