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Misura dell’accelerazione di gravità

Emanuele Pepe

Agosto 2021

1
Indice
1 Introduzione 3
1.1 Obiettivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
1.2 Introduzione teorica - Pendolo semplice (o matematico) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
1.3 Introduzione teorica - Pendolo fisico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

2 Esperienza 5
2.1 Procedimento di misura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
2.2 Strumenti di misura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
2.3 Descrizione della presa dati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

3 Analisi Dati 9
3.1 Errori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
3.2 Trattazione statistica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
3.3 Sviluppo dati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9

4 Conclusioni e commenti 10

5 Grafici 11
5.1 Istogrammi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
5.2 Grafici T̄li × lx . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13

2
1 Introduzione
1.1 Obiettivi
Obiettivo di tale esperienza è la misurazione del modulo di accelerazine di gravità tramite l’osservazione
di un pendolo fisico approssimato a pendolo matematico per la semplificazione dei calcoli.

1.2 Introduzione teorica - Pendolo semplice (o matematico)


Il pendolo semplice è uno strumento del tutto teorico, irreplicabile nella realtà, che usa come grave un
punto materiale. Risulta perfetto per un’osservazione teorica dei fenomeni oscillatori dei pendoli, ma in
un laboratorio la trattazione sperimentale necessita di approssimazioni per poter considerare un pendolo
fisico come un pendolo semplice.

Figura 1: Schematizzazione di un pendolo matematico

La schematizzazione delle forze agenti su un pendolo matematico formante un angolo θ con la verticale,
come mostrato in figura, risulta:

F⊥ = R − mgcos(θ)
Fk = −mgsin(θ)
Dove:

• F⊥ : Risultante delle componenti radiali delle forze.

• Fk : Risultante delle componenti tangenti delle forze.

• R : Tensione del filo.

• m : Massa del punto materiale A.

• g : Costante di accelerazione di gravità.

• θ : Angolo formato tra il filo e la verticale.

• L : Lunghezza del filo (apparirà nelle prossime equazioni)

3
Trattandosi di un moto circolare, risulta possibile trovare le formule delle accelerazioni tangenziale e
centripeta con facilità, ricordando che per angoli piccoli sin(θ) ≈ θ, cos(θ) ≈ 1 e θ ≈ Ls :

−s Lg

s̈ =
2
m ṡl = R − mg
Riconosciamo cosı̀ l’equazione differenziale del moto armonico: s̈ + s Lg = 0, da cui:
r
g
s(t) = smax cos( t + φ0 )
L
e s
L L
T = 2π −→ g = 4π 2 2
g T
Il periodo T si osserva quindi dipendere esclusivamente dalla lunghezza del filo e dall’accelerazione
di gravità, rendendo isocrone le oscillazioni compiute con fili di uguale lunghezza. Ricordiamo che tali
risultati valgono solo per piccoli angoli.

1.3 Introduzione teorica - Pendolo fisico


Riportiamo in seguito alcuni dati teorici riguardanti il pendolo fisico, strumento effettivamente adoperato
in laboratorio durante l’esperienza per la misura dei periodi.

Figura 2: schematizzazione pendolo fisico

Il pendolo fisico è un sistema fisico costretto a ruotare attorno ad un asse fisso non passante per il suo
centro di massa.
A seguito di procedimenti simili a quelli per il pendolo semplice, applicati però ad un corpo rigido,
ritroviamo l’equazione differenziale del moto armonico:

M gd
s̈ + s=0
I

I
g = 4π 2
M dT 2
Con:

• I: Momento di inerzia del corpo.

• M : Massa del corpo.

• d: Distanza tra centro di massa e vincolo.

• T : Periodo di oscillazione.

4
2 Esperienza
2.1 Procedimento di misura
La presa dati consiste nel misurare un periodo di cinque oscillazioni complete a partire da un angolo iniziare
θ0 e prendendo come riferimento l’asse orizzontale, ottenendo 10 misure totali per set. La lunghezza del
filo e l’angolo di partenza a cui abbiamo fatto le misurazioni sono variati nel corso dell’esperienza per
poter osservare un range maggiore di fenomeni.

2.2 Strumenti di misura


Gli strumenti usati durante l’esperienza sono stati:

• calibro palmer, con errore di sensibilità di 5 × 10−6 m

• metro a nastro con errore interpolabile di 5 × 10−4 m

• bilancia digitale con errore di sensibilità di 10−5 kg

• cronometro digitale con errore di sensibilità di 5 × 10−3 s

2.3 Descrizione della presa dati


Siamo partiti misurando i dati fissi del sistema, quali massa del grave e suo diametro e massa del pendolo
(massa del grave sommata alla massa del filo):

ms = (52.77 ± 0.01) g ms l = (53.83 ± 0.01) g ds = (10.64 ± 0.005) mm

Sono state misurati i periodi τ = 5T ad angoli e lunghezze di filo varie, ottenendo:

• Un set di 10 τ per ognuna delle lunghezze l=0.3 m, l=0.6 m, l=1.2 m e l=1.5 m, con angolo di
partenza θ0 = 5◦

• Due set di 10 τ con l=1 m e per ognuno degli angoli θ0 = 10◦ , θ0 = 20◦ , θ0 = 30◦ , θ0 = 40◦

• 10 set di 10 τ con l=1 m e θ0 = 5◦

Per osservare gli effetti di smorzamento causati dall’attrito del grave con l’aria abbiamo infine misurato
ad intervalli di 30 secondi gli angoli massimi descritti dal pendolo partendo da un angolo θ0 = 25◦ per un
totale di cinque minuti. Di seguito riportiamo le tabelle con i dati raccolti.
1. l=(0.3 ± 0.0005) m, θ0 = 5◦

τ1 5.49±0.005
τ2 5.52±0.005
τ3 5.50±0.005
τ4 5.49±0.005 τ medio 5.51 s
τ5 5.47±0.005 στ 0.067
τ
τ6 5.35±0.005 5 medio 1.10 s
τ7 5.43 ±0.005 σ τ5 0.0042
τ8 5.55±0.005
τ9 5.56±0.005
τ10 5.50±0.005

5
2. l=(0.6 ± 0.0005) m, θ0 = 5◦

τ1 7.76±0.005
τ2 7.78±0.005
τ3 7.80±0.005
τ4 7.73±0.005 τ medio 7.78 s
τ5 7.78±0.005 στ 0.04
τ
τ6 7.75±0.005 5 medio 1.56 s
τ7 7.73±0.005 σ τ5 0.0025
τ8 7.84±0.005
τ9 7.75±0.005
τ10 7.83±0.005

3. l=(1.2 ± 0.0005) m, θ0 = 5◦

τ1 10.92±0.005
τ2 11.09±0.005
τ3 10.92±0.005
τ4 10.95±0.005 τ medio 10.98 s
τ5 10.90±0.005 στ 0.078
τ
τ6 10.93±0.005 5 medio 2.20 s
τ7 11.03±0.005 σ τ5 0.0049
τ8 10.94±0.005
τ9 11.12±0.005
τ10 11.03±0.005

4. l=(1.5 ± 0.0005) m, θ0 = 5◦

τ1 12.30±0.005
τ2 12.26±0.005
τ3 12.32±0.005
τ4 12.32±0.005 τ medio 12.29 s
τ5 12.36±0.005 στ 0.043
τ
τ6 12.32±0.005 5 medio 2.46 s
τ7 12.30±0.005 σ τ5 0.0028
τ8 12.33±0.005
τ9 12.26±0.005
τ10 12.24±0.005

6
5. l=(1 ± 0.0005) m, θ0 = 5◦

Set 1 Set 2 Set 3 Set 4 Set 5


τ1 10.07±0.005 τ1 10.04±0.005 τ1 10.00±0.005 τ1 10.04±0.005 τ1 10.04±0.005
τ2 10.06±0.005 τ2 10.03±0.005 τ2 10.09±0.005 τ2 10.01±0.005 τ2 10.03±0.005
τ3 10.07±0.005 τ3 10.00 ±0.005 τ3 9.95±0.005 τ3 10.09±0.005 τ3 9.93±0.005
τ4 10.18 ±0.005 τ4 10.01±0.005 τ4 9.90±0.005 τ4 10.07±0.005 τ4 10.00±0.005
τ5 9.95±0.005 τ5 9.92±0.005 τ5 10.03 ±0.005 τ5 10.06±0.005 τ5 10.12±0.005
τ6 9.95±0.005 τ6 10.00±0.005 τ6 10.03±0.005 τ6 9.96±0.005 τ6 10.00±0.005
τ7 10.04±0.005 τ7 10.06±0.005 τ7 10.09 ±0.005 τ7 10.04±0.005 τ7 9.96±0.005
τ8 9.95±0.005 τ8 10.00±0.005 τ8 10.06 ±0.005 τ8 10.10±0.005 τ8 10.09±0.005
τ9 10.06±0.005 τ9 10.01±0.005 τ9 10.04±0.005 τ9 10.01±0.005 τ9 9.96±0.005
τ10 9.96±0.005 τ10 9.96±0.005 τ10 10.06 ±0.005 τ10 9.92±0.005 τ10 10.04±0.005

Set 6 Set 7 Set 8 Set 9 Set 10


τ1 10.03±0.005 τ1 10.04±0.005 τ1 10.10±0.005 τ1 10.01±0.005 τ1 10.04±0.005
τ2 10.06±0.005 τ2 10.04±0.005 τ2 10.06±0.005 τ2 10.09±0.005 τ2 10.06±0.005
τ3 10.00±0.005 τ3 10.07 ±0.005 τ3 10.04±0.005 τ3 10.03±0.005 τ3 10.01±0.005
τ4 10.00 ±0.005 τ4 10.06±0.005 τ4 10.00±0.005 τ4 10.07±0.005 τ4 10.10±0.005
τ5 10.09±0.005 τ5 10.00±0.005 τ5 10.00 ±0.005 τ5 10.07±0.005 τ5 10.02±0.005
τ6 10.06 ±0.005 τ6 10.04±0.005 τ6 10.07±0.005 τ6 9.96±0.005 τ6 10.03±0.005
τ7 10.06±0.005 τ7 10.16±0.005 τ7 10.00 ±0.005 τ7 9.95±0.005 τ7 9.93±0.005
τ8 9.95±0.005 τ8 10.00±0.005 τ8 10.06 ±0.005 τ8 10.04±0.005 τ8 10.07±0.005
τ9 10.04±0.005 τ9 10.07±0.005 τ9 10.01±0.005 τ9 10.04±0.005 τ9 10.03±0.005
τ10 9.96±0.005 τ10 9.93±0.005 τ10 10.00 ±0.005 τ10 9.95±0.005 τ10 10.10±0.005

τ medio 10.03 s
στ 0.044
τ
5 medio 2.01 s
σ τ5 0.0028

N OT A: Per i calcoli delle 100 misure ad 1 m, è stato scelto un set casuale per non dare più peso a
questa lunghezza.

6. l=(1 ± 0.0005) m, θ0 = 10◦

Set 1 Set 2
τ1 10.01±0.005 τ1 10.07±0.005
τ2 10.04±0.005 τ2 10.06±0.005
τ3 10.06±0.005 τ3 10.12±0.005
τ4 9.92±0.005 τ4 10.04±0.005
τ5 9.96±0.005 τ5 10.04±0.005
τ6 10.15±0.005 τ6 10.07±0.005
τ7 10.06±0.005 τ7 10.00±0.005
τ8 10.10±0.005 τ8 10.07±0.005
τ9 10.06±0.005 τ9 10.01±0.005
τ10 9.92±0.005 τ10 10.00±0.005

7
7. l=(1 ± 0.0005) m, θ0 = 20◦

Set 1 Set 2
τ1 10.13±0.005 τ1 10.09±0.005
τ2 10.13±0.005 τ2 10.03±0.005
τ3 10.07±0.005 τ3 10.10±0.005
τ4 10.12±0.005 τ4 10.12±0.005
τ5 10.13±0.005 τ5 10.13±0.005
τ6 10.15±0.005 τ6 10.13±0.005
τ7 10.16±0.005 τ7 10.15±0.005
τ8 10.13±0.005 τ8 10.12±0.005
τ9 10.07±0.005 τ9 10.09±0.005
τ10 10.06±0.005 τ10 10.13±0.005

8. l=(1 ± 0.0005) m, θ0 = 30◦

Set 1 Set 2
τ1 10.13±0.005 τ1 10.09±0.005
τ2 10.09±0.005 τ2 10.15±0.005
τ3 10.09±0.005 τ3 10.18±0.005
τ4 10.10±0.005 τ4 10.10±0.005
τ5 10.18±0.005 τ5 10.15±0.005
τ6 10.00±0.005 τ6 10.04±0.005
τ7 10.16±0.005 τ7 10.21±0.005
τ8 10.13±0.005 τ8 10.18±0.005
τ9 10.13±0.005 τ9 10.15±0.005
τ10 10.01±0.005 τ10 10.15±0.005

9. l=(1 ± 0.0005) m, θ0 = 40◦

Set 1 Set 2
τ1 10.21±0.005 τ1 10.16±0.005
τ2 10.24±0.005 τ2 10.24±0.005
τ3 10.18±0.005 τ3 10.13±0.005
τ4 10.21±0.005 τ4 10.15±0.005
τ5 10.19±0.005 τ5 10.26±0.005
τ6 10.26±0.005 τ6 10.26±0.005
τ7 10.16±0.005 τ7 10.21±0.005
τ8 10.13±0.005 τ8 10.26±0.005
τ9 10.21±0.005 τ9 10.20±0.005
τ10 10.23±0.005 τ10 10.23±0.005

N OT A: Per ogni tabella, le grandezze di τi e del suo rispettivo errore ±0.005 sono la stessa, i secondi.
Lo stesso vale per le tabelle in cui sono riportati i calcoli di τ medio, στ , τ5 medio e σ τ5 .

8
Tempo [s] θ [◦ ]
0 25.00
30 21.85
60 19.00
90 16.95
120 15.01
Notiamo che l’errore sulla misura degli angoli è di circa ±0.251◦
150 13.53
180 11.73
210 10.95
240 9.90
270 8.85
300 8.05

3 Analisi Dati
3.1 Errori
L’errore sulle misure delle grandezze quali i τi , il diametro del grave e la massa, risultano essere quelli
degli strumenti di misura, riportati nella sezione di discussione dell’apparato sperimentale. Considerando
quindi che gli errori nelle misure dominanti sono di tipo casuale, la distrubuzione delle misurazioni sarà
di tipo Gaussiano, ragion per cui l’analisi dei dati risulta di tipo statistico.

3.2 Trattazione statistica


Sono riportate le relazioni usate per ricavare i dati necessari:

• τ M edia
Pn
i=1 τi
τ̄ =
n
• Miglior stima della varianza del campione τ :
Pn
− τ̄ )2
i=1 (τi
στ2 =
n−1
• Miglior stima della varianza della media:

στ2i
στ̄2 =
n
• Periodo medio T̄ e sua varianza:

τ̄ στ̄2
T̄ = σT̄2 =
5 25
• Varianza sulla lunghezza del filo:

∆li2
σl2i =
3

3.3 Sviluppo dati


Sono considerati, nello sviluppo, solo le misure ottenute con approssimazioni per piccoli angoli (θ0 = 5◦ ),
per i diversi valori di li . Usando la formula citata nell’introduzione teorica:

l
gli = 4π 2
T̄ 2

9
otteniamo diversi valodi di accelerazione gravitazionale ognuno con varianza:
 σ2
σl2i

T̄li
σg2l = gl2i 4 2 + 2
i T̄li li

Il valore finale risulta dalla media pesata delle gli sulle rispettive varianze:
Pn gli
i=1 σg2 1
li
g = Pn 1 σg2 = Pn 1
i=1 σg2 i=1 σg2
li li

Riportiamo infine i risultati ottenuti:

li gi σ gi
0.3 m 9.79 ms−2 ±0.076 ms−2
0.6 m 9.73 ms−2 ±0.032 ms−2
1.0 m 9.77 ms−2 ±0.043 ms−2
1.2 m 9.79 ms−2 ±0.044 ms−2
1.5 m 9.78 ms−2 ±0.022 ms−2

ḡ = 9.77 ± 0.015 ms−2

4 Conclusioni e commenti
Il valore atteso per la misura della gravità è di
9.807 m · s−2 , che risulta compatibile con la mi-
sura di g±3σ = 9.77 ± 0.045. Osserviamo inoltre
che i valori attesi dei periodi medi per le lunghezze
risultano combaciare con i periodi medi misurati,
salvo per l = 0.6 m, che risulta comunque compa-
tibile.
Come si può notare dal grafico accanto, ogni mi-
sura comprende tra i suoi valori gli ± σgli , il valore
della della media pesata sull’inverso delle deviazio-
ni standard. Unica eccezione risulta essere gl0.6 , per
la quale il valore di g=9.77=const. cade fuori dai
valori possibili, ma che risulta infine ugualmente
compatibile per gl0.6 ± 3σgl0.6
Figura 3: Valori delle gravità rispetto alle lunghezze

10
5 Grafici
Riportiamo di seguito i grafici e gli istogrammi
contenenti i dati raccolti durante l’esperienza con relativi commenti:

5.1 Istogrammi
Per costruire gli istogrammi e determinarne il numero di intervalli, è stato usato il metodo di Sturges
lasciando ogni intervallo aperto a sinistra e chiuso a destra. Il primo intervallo di ogni istogramma risulta
chiuso sia a destra che a sinistra per poter includere il maggior numero di misure possibile.
Negli istogrammi contenenti singoli set di misure, risulta difficile osservare un andamento gaussiano che
però risulta palese nell’istogramma contenente le 100 misure effettuate con filo a lunghezza di 1 m.

• Lunghezza: 1 m; Angolo θ0 : 5°

(a) Set 1 (b) Set 2

(c) Set 3 (d) Set 4

(e) Set 5 (f) Set 6

11
(a) Set 7 (b) Set 8

(c) Set 9 (d) Set 10

(e) Set contenente le medie dei set precedenti

12
• Lunghezze: 30 cm, 60 cm, 120 cm, 150 cm; Angolo θ0 =5°

(b) Set 60 cm
(a) Set 30 cm

(a) Set 120 cm

(b) Set 150 cm

5.2 Grafici T̄li × lx


Riportiamo ora i grafici rappresentanti il rapporto tra i periodi medi e una potenza di lunghezza, cercando
per quale di esse il rapporto tra i due risulta essere lineare:

13
1
(a) T̄li × l 2
(b) T̄li × l

3
(c) T̄li × l 2
(d) T̄li × l2

14
Figura 9: T̄li × l2 in carta log-log

Notiamo che all’aumentare della potenza, il rapporto diventa sempre più simile al logaritmo (fino a
diventare logaritmico per il quadrato della lunghezza del filo), e che si ha rapporto lineare tra periodo
medio e radice della lunghezza del filo. Inoltre, si osserva la presenza di rapporto lineare tra periodo
medio e quadrato della lunghezza del filo su carta log-log:

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