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Relazione dellesperienza laboratoriale:

Studio del pendolo semplice

Autori: Gianfranco Cordella, Francesco Ficara, Francesco Serra


Data: 29/10/2014

Obiettivo dellesperimento
Analisi del comportamento di un pendolo semplice al variare dei parametri caratteristici:
lunghezza del pendolo, massa sospesa e ampiezza delle oscillazioni.

Introduzione teorica
Il moto armonico semplice pu essere descritto dalla seguente equazione:

T =2

l
1
11 4
1+ 2+
+
g
16
3072

Da ci possiamo dedurre che il periodo T sia indipendente

dalla massa sospesa m e che lincidenza dellampiezza iniziale

delle oscillazioni sia

trascurabile entro il limite di piccoli valori. inoltre evidente la dipendenza del quadrato del
periodo dalla lunghezza

del pendolo (ovvero la distanza tra centro di massa e punto di

sospensione del sistema) e dallinverso dellaccelerazione gravitazionale terrestre g.


Le varie misurazioni e stime che seguono permetteranno un confronto sperimentale con le
previsioni teoriche dedotte.

Apparato sperimentale
Gli strumenti necessari al fine dellesperienza sono i
seguenti:

struttura di sostegno con altezza modulabile


filo sottile

cronometro (risoluzione

bilancia elettronica (risoluzione

metro a nastro (risoluzione

calibro (precisione 20

tre solidi regolari di massa diversa, dotati di


gancio
carta millimetrata

mm

0,01 s )

1 mg )

1 mm )
)

Acquisizione dati
Le prime misure effettuate sono finalizzate a chiarire la dipendenza del periodo dalla massa
agganciata: sono state dunque tenute costanti ampiezza doscillazione e lunghezza del
pendolo. Per poter ricavare le informazioni cercate stato necessario misurare la lunghezza
del filo, nonch la massa e le dimensioni dei campioni utilizzati, cos da poter valutare le
posizioni dei rispettivi centri di massa e rimodulare di conseguenza la lunghezza del filo
stesso.
I risultati sono riportati nelle seguenti tabelle.
masse utilizzate

errore

m1
m2
m3

34,269 g
53,117 g
83,252 g

lunghezz
a filo

semi-lunghezza dei
campioni di masse

errore

l1

0,855 cm

errore

l2

1,00 cm

0,1cm

l3

2,00 cm

0,005
cm
0,005
cm
0,005
cm

91,8 cm

0,001 g
0,001 g
0,001 g
Si noti che per mezzo del
calibro stato possibile
minimizzare lerrore sulle
dimensioni dei solidi.

accorciamento
del filo

errore

lunghezza del
pendolo

errore

l1

0,0 cm

nullo

92,7 cm

l 2

0,1 cm

0,1 cm

92,7 cm

l 3

1,1 cm

0,1 cm

92,7 cm

0,1
cm
0,2
cm
0,2
cm

Il passo successivo stato stabilire un ampiezza doscillazione costante o , usando come


riferimento della carta millimetrata fissata parallelamente al piano doscillazione: note le
coordinate cartesiane del punto di partenza delle oscillazioni nel piano doscillazione si potr
in seguito ricavare il corrispondente angolo in coordinate polari.
Si scelto in questo caso un punto distante 19 0,1 cm dallasse doscillazione e 78,2 0,1
cm dallasse ortogonale al primo e passante per il punto di sospensione.

Si pu allora procedere alla misurazione dei tempi doscillazione

mi : al fine di minimizzare

gli errori si scelto di misurare dieci periodi consecutivi e di ripetere sette volte loperazione
per ogni campione di massa mi .
ripetiz
ioni

m1

m2

m3

18,99
s
18,98
s
18,97
s
18,96
s
19,00
s
19,09
s
18,95
s

18,98
s
19,07
s
19,09
s
19,01
s
19,06
s
19,12
s
19,03
s

18,98
s
19,02
s
18,97
s
19,09
s
19,03
s
19,03
s
19,04
s

2
3
4
5
6
7

error
e

0,01

0,01

0,01

0,01

0,01

0,01

0,01

s
s
s
s
s
s
s

Registrate tali informazioni, si passati a misurare i periodi al solo variare dellampiezza


doscillazione. Si dunque scelta una massa (m2 in questo caso) e una lunghezza del filo

l 0=46,4 0,1 cm , e si sono stabiliti dei punti sul riferimento della carta millimetrata in modo
tale da avere cinque ampiezze i differenti distribuite omogeneamente da 10 a 50 gradi
circa. Di seguito sono riportate le coordinate scelte:
oscillazione mentre

4,8 cm

9,9 cm

15,8 cm

22,6 cm

32,6 cm

indica la distanza dallasse di

la distanza dallasse perpendicolare al primo e passante per il punto

di sospensione.

ampiez
ze:

errore

0,1
cm
0,1
cm
0,1
cm
0,1
cm
0,1
cm

27,4
cm
27,4
cm
27,4
cm
27,4
cm
27,4
cm

Errore

0,1
cm
0,1
cm
0,1
cm
0,1
cm
0,1
cm

Misurando nuovamente i tempi doscillazione

corrispondenti a dieci periodi e ripetendo

la misurazione sette volte per ogni ampiezza i scelta, si ottiene:

ripetizi
oni

13,77
s
13,58
s
13,59
s
13,61
s
13,64
s
13,53
s
13,69
s

13,59
s
13,61
s
13,56
s
13,59
s
13,68
s
13,67
s
13,79
s

13,75
s
13,84
s
13,83
s
13,69
s
13,77
s
13,81
s
13,83
s

13,98
s
13,92
s
13,93
s
14,03
s
14,08
s
14,08
s
14,01
s

14,13
s
14,17
s
14,12
s
14,12
s
14,07
s
14,19
s
14,15
s

2
3
4
5
6
7

error
e

0,01

0,01

0,01

0,01

0,01

0,01

0,01

s
s
s
s
s
s
s

Si pu dunque procedere alla misura del periodo al variare della lunghezza del pendolo. Anche
in questo caso sono stati stabiliti dei valori per i due parametri fissi: stato utilizzato il
campione m2 e lampiezza 3 .
La lunghezza del pendolo stata fatta variare tra i cinque valori

lunghezza
34,8 cm

l2

48,7 cm

l3

68,0 cm

l4

78 cm

l5

90,4 cm

0,1
cm
0,1
cm
0,1
cm
0,1
cm
0,1
cm

Come nei casi precedenti le misure dei tempi

li

corrispondono a dieci periodi doscillazione

e sono state ripetute sette volte per ogni lunghezza

l i del pendolo. Si cos ottenuto quanto

segue:

di seguito riportati:

errore

l1

ripetizi
oni

li

l1

l2

l3

l4

11,87

13,94

16,49

17,68

l5
19,10

error
e

s
11,89
s
11,87
s
11,89
s
11,77
s
11,83
s
11,83
s

2
3
4
5
6
7

s
13,89
s
13,99
s
13,94
s
13,90
s
13,93
s
13,93
s

s
16,41
s
16,42
s
16,44
s
16,48
s
16,45
s
16,43
s

s
17,81
s
17,63
s
17,65
s
17,65
s
17,62
s
17,62
s

s
19,00
s
18,93
s
19,07
s
19,04
s
19,02
s
19,11
s

0,01

0,01

0,01

0,01

0,01

0,01

0,01

s
s
s
s
s
s
s

Analisi dati
Dalle misurazioni effettuate possibile ricavare i valori medi

m mi ,

m i

m li

del

tempo impiegato a compiere 10 oscillazioni nei vari casi utilizzando la formula


8

m ui=

k=1

( ui )k

Sar inoltre semplice stimare la deviazione standard

tramite la formula

2
1
s =
( ui) k m ui)

(
7(71) k=1
ui

ottenendo pertanto i seguenti valori:

m m1

18,99
s

errore

m m2

m m 3

19,05
s

19,02
s

+0,01 s

m 1
13,63
s

m 2

m 3

m 4

m 5

13,64
s

13,79
s

14,00
s

14,14
s

m l2

m l3

m l 4

m l5

+0,01
s
error
e

13,93
s

16,45
s

17,67
s

19,04
s

+0,01
s

m l1
11,85
s

error
e

ui

di ogni media

m1

0,01
0

0,018

m2

m3

0,015

0,03

0,03

0,02

0,07

0,02

l1

0,02

l2

0,014

l3

0,016

l4

0,015

l5

0,02

Dividendo poi sia i valori medi (e gli errori strumentali ad essi associati) sia le relative
deviazioni standard per il numero di periodi osservati in una misurazione (dieci), possibile
ottenere i valori riguardanti i singoli periodi medi Tui , come di seguito mostrato.
periodi medi

errori

deviazioni
standard

T m1

+0,00
1s
+0,00
1s
+0,00
1s
+0,00
1s
+0,00
1s
+0,00
1s
+0,00
1s
+0,00
1s
+0,00
1s
+0,00
1s
+0,00
1s
+0,00
1s
+0,00
1s

0,0010 s

T m2
T m3
T1
T2
T 3
T 4
T 5
Tl1
Tl2
Tl 3
Tl 4
Tl 5

1,899
s
1,905
s
1,902
s
1,363
s
1,364
s
1,379
s
1,400
s
1,414
s
1,185
s
1,393
s
1,645
s
1,767
s
1,904
s

0,0018 s
0,0015 s
0,003 s
0,003 s
0,002 s
0,007 s
0,002 s
0,002 s
0,0014 s
0,0016 s
0,0015 s
0,002 s

Nella valutazione degli errori


per ogni misura sono stati
confrontati gli errori
strumentali con le fluttuazioni
statistiche, tenendo conto
volta per volta solamente del
maggiore tra essi, che verr
riportato come errore
associato alla misura. Nel caso
presentato dunque i valori
delle deviazioni standard
coincideranno con gli errori
assunti in definitiva in quanto
mai minori dellerrore
derivante dalla precisione del
cronometro.

inoltre possibile calcolare le ampiezze angolari i e lampiezza o fissata inizialmente. Per


stimare gli errori, per prima cosa stata sviluppata in serie di Taylor al primo ordine la

tg =

funzione

b
a

nei punti corrispondenti ad ogni ampiezza. Si ha che:

tg =tg u+ ( tg u +1 ) ( u ) =

( ba tg ) cos ( )+

b
a Da ci segue

Per cui

|ba ( cos )|+ 1a (cos ) db


2

d =

Pertanto risulta:
ampiezza

10

20

30

40

50

13,65

error
e

0,004

0,004

0,004

0,004

0,003

0,004

Grafici
I due grafici allegati illustrano le relazioni che legano la variazione del periodo di oscillazione T
allampiezza iniziale e alla lunghezza del pendolo l.
Nel primo grafico, al fine di poter rappresentare le incertezze, stato necessario riportare
strettamente lintervallo contenente le misure sullasse dei tempi.
Nel secondo grafico, esprimendo i periodi al quadrato stata evidenziata la linearit della
relazione

T li 2=4 2

l
g

(dove si trascurato lo sviluppo in serie degli angoli).

Perci stato necessario calcolare il quadrato dei vari periodi e propagare nelle stime i corretti
errori per mezzo della nota formula

Periodi medi quadrati


Tli2

T2=2T
T

Tl12
Tl22

1,404 s2
1,940 s2

0,005 s2
0,004 s2

Tl32

2,706 s2

0,006 s2

Tl42

3,122 s2

0,005 s2

Tl52

3,625 s2

0,007 s2

T li2 =2 T li T li . Si dunque ottenuto:

In entrambi i grafici risultato impossibile rappresentare gli errori su lunghezze e ampiezze di


oscillazione, in quanto piccoli rispetto alle scale utilizzate; queste sono state scelte in modo da
ottimizzare la rappresentazione grafica degli errori.

Estrazione parametri
Dallanalisi del grafico dei periodi in funzione della lunghezza del pendolo stato possibile
calcolare il coefficiente angolare

m=

4 2
g .

Ci ha permesso una stima dellaccelerazione gravitazionale g, calcolata in base alla media


aritmetica dei valori dei coefficienti angolari della retta a pendenza massima e della retta a
pendenza minima passanti per gli intervalli corrispondenti alle incertezze delle due misure pi
distanti tra loro sul grafico. La semi-dispersione tra il valor medio della costante e i valori
calcolati stata assunta come errore.
Nella seguente tabella sono riportati i rapporti incrementali ( mmin, mmax), la media
questi e la relativa semi-dispersione
ad esso, calcolato con la formula

| |
2

4
dg= 2 dm
m

mmin

0,0390 s /cm

mmax

0,0397 s 2 /cm

0,0394 s2 /cm

m
di

dm ; inoltre il valore di g ottenuto e lerrore associato

dm

0,0003 s /cm

10,0 m/s2

dg

0,1m/ s2

Conclusioni
I dati raccolti chiariscono la dipendenza del periodo dai parametri considerati: la massa del
campione non influenza il tempo delle oscillazioni e il periodo non ha una dipendenza lineare
dallampiezza iniziale di oscillazione, come visibile dal relativo grafico; le variazioni sono
trascurabili per piccoli angoli, mentre si manifestano pi fortemente allaumentare dei valori
del parametro.
Il grafico di

T2

in funzione di l mostra una relazione lineare tra le due grandezze, come

ipotizzato inizialmente.
Infine la stima dedotta dellaccelerazione gravitazionale compatibile con il valore previsto
localmente, nel limite del doppio dellerrore associato.

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