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Università degli Studi di Padova

Dipartimento di Fisica e Astronomia

Corso di Laurea in Astronomia Sperimentazioni di Fisica 1 Mod.(A)


Anno Accademico 2021/2022

Docente: Enrico Maria Corsini

Gruppo: Nicolò Enrico Lai (Mat.2034030)


Vincenzo Bisogno (Mat.2034026)
Mail: nicoloenrico.lai@studenti.unipd.it, vincenzo.bisogno@studenti.unipd.it

Pallinometro

1
Indice
1 Obiettivo dell’esperienza 3
2 Descrizione degli strumenti 4

3 Descrizione della metodologia 5


3.1 Metodica delle misurazioni . . . . . . . . . . . . . . . . 5
3.2 Nonio lineare del pallinometro . . . . . . . . . . . . . . 6
4 Presentazione dati raccolti 7

5 Elaborazione dati 8
6 Descrizione dei risultati 8
6.1 Calcolo errori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
6.2 Moda, mediana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
6.3 La distribuzione Normale . . . . . . . . . . . . . . . . 11

7 Conclusioni 11
8 Appendici 12
8.1 Misurazioni complete . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12

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1 Obiettivo dell’esperienza
L’obiettivo dell’esperienza di laboratorio è il seguente:

‘’Compiere 300 misurazioni con il pallinometro [Fig.1] (generatore di numeri


casuali), e verificare di seguito che le misurazioni ottenute presentate in un
grafico descriveranno il comportamento di una funzione gaussiana ‘’

Figura [1.1]: Pallinometro

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2 Descrizione degli strumenti
Lo strumento utilizzato per l’esperienza di laboratorio è un cilindro di plexiglas
trasparente, contenente 13 biglie di vetro. Questo oggetto è più comunemente
chiamato pallinometro o generatore di numeri casuali. Il cilindro è libero
di ruotare intorno ad un asse orizzontale.
Sulle estremità del tubo sono presenti due dischi distinguibili da due differenti
colori, uno di colore nero e uno di colore bianco, ai quali sono collegati due
elementi in metallo. Uno di questi e’ una scala mobile Fig.(2), graduata da 0 a
1 cm, che permette di misurare l’altezza delle biglie.

Figura [2.1]: Nonio del pallinometro

Dalla Fig.(2) si possono notale le due scale, le quali vengono utilizzate per
la misurazione dell’altezza della colonna di biglie.
Tutta la struttura che sorregge il tubo in plexiglas si mantiene su un rettangolo
massiccio per minimizzare gli spostamenti, dotato anche di rotella per aumen-
tare o diminuire l’altezza dello strumento.
Essenziale è l’approfondimento sul funzionamento del Pallinometro.
Per prendere una misura con lo strumento si procede nel seguente modo:

• Si fa compiere un giro completo al tubo in plexligas, in questo modo le


biglie rimaranno in pila ma il valore letto nel nonio cambierà. Questo è
dovuto al fatto che per costruzione le biglie non sono perfette, e con l’uso

4
del tempo sono sorte delle piccole imperfezioni. Visto quindi la sensibi-
lità’ dello strumento queste piccole smussature o scanalature nelle biglie
vengono percepite nelle misurazioni.
Proprio queste variazioni e altri errori casuali, come quello di parallasse, ci hanno
permesso di ottenere una distribuzione normale di Gauss.

3 Descrizione della metodologia


Essenziale e’ la trattazione della metodologia. In questo capitolo approfondire-
mo nel particolare :
• Metodica delle misurazioni
• Nonio lineare del pallinometro

3.1 Metodica delle misurazioni


Ricordiamo che all’interno dell’obiettivo dell’esperienza veniva specificato di ef-
fettuare 300 misurazioni, questo poiché per ottenere un risultato ottimale e’
corretto compiere più misurazioni possibili. Di fatto 300 misurazioni sono il
giusto compromesso tra una misurazione ottimale e un errore troppo eccessivo.
Segue la spiegazione su come sono state prese le varie misurazioni, dividiamo in
vari passi la trattazione:
1. Si posiziona il pallinometro in un tavolo liscio senza dislivelli, in seguito si
controlla la stabilità dello strumento. E’ essenziale che quest’ultimo non
si muova per tutto l’esperimento.
2. Prima di iniziare le misurazioni e’ stato stabilito il seguente criterio di
misurazione ‘’Ogni misurazione avviene con la base del cilindro nera nella
parte superiore del dello strumento”. Questo poiché come spiegato al
capitolo 2 il cilindro ha due basi di diverso colore, dunque per evitare
errori dovuti a un cambio di posizione durante le misurazioni e’ stato
usato questo criterio.
3. Per ogni misurazione effettuata al cilindro viene fatta compiere una rota-
zione completa su se stesso fino ad arrivare alla posizione iniziale.
4. Una volta stabilizzato il cilindro l’operatore addetto alle misurazioni proce-
de con la lettura della scala graduata. Questa operazione e’ stata ripetuta
per tutto l’esperimento.

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3.2 Nonio lineare del pallinometro
Dedichiamo lungo la nostra trattazione un approfondimento sul nonio lineare
del pallinometro e come vengono raccolti i dati per ogni misurazione. Il nonio
lineare, conosciuto anche come calibro, e’ uno strumento di misura costituito da
due parti metalliche, una fissa e una mobile.
In entrambi i casi si tratta di scale graduate, quella fissa viene detta principale,
mentre quella mobile, corsoio. Nel pallinometro la parte mobile, o corsoio, è
tenuta dal basso da un cilindro che poggia direttamente sulle 13 biglie presenti
nel pallinometro. Per prendere le misurazioni si procede in questo modo: si
somma il numero presente nella scala fissa al numero presente nella scala mobile,
come nell’esempio in Fig. 2.

Figura [3.2.1]: Nonio del pallinometro

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4 Presentazione dati raccolti
Di seguito presentiamo la tabella con le relative prime 25 misurazioni (8.1), a cui
e’ associato il relativo errore . Ogni misurazione e’ stata espressa in millimetri
[mm]. In appendici è allegato il file con tutte le misurazioni (8)

Valori misurazioni in mm Sensibilità dello strumento in mm


7.7 0.05
7.7 0.05
8.0 0.05
7.7 0.05
7.9 0.05
7.6 0.05
7.5 0.05
7.7 0.05
7.7 0.05
7.9 0.05
8.0 0.05
7.5 0.05
7.3 0.05
7.6 0.05
7.3 0.05
7.6 0.05
7.6 0.05
7.8 0.05
7.5 0.05
7.5 0.05
7.8 0.05
7.9 0.05
7.7 0.05
7.7 0.05
7.6 0.05
Tabella [4.1]:Misurazioni

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5 Elaborazione dati
Nella seguente sezione viene mostrato l‘istogramma (5) relativo alle misurazioni
ottenute con il pallinometro dallo stesso lato (nero) per 300 volte

Figura [5.1]: Istogramma relativo alle misurazioni

6 Descrizione dei risultati


Sono state effettuate 300 misurazioni dell’altezza di una colonna di biglie al
fini di verificare che gli errori casuali nella misurazione di una grandezza fisica
ripetuta piu‘ volte nelle medesime condizioni portasse alla formazione di un
grafico che rappresentasse una distribuzione normale di Gauss. Come si evince
dai grafici [Fig.(5)], l’andamento delle nostre misurazioni segue perfettamente
l’andamento di una campana gaussiana. Possiamo affermare che l’ipotesi posta
sul piatto prima dell’esperimento e’ stata verificata con successo.
Ora è necessario approfondire passo passo ogni strumento utilizzato per ottenere
questa distribuzione, compiendo un’attenta analisi su errori e misurazioni.

6.1 Calcolo errori


1. Errori sistematici

L’errore di siffatta natura risulta intrinseco allo strumento di misura, non


è possibile eliminarlo, ma, tanto più aumenterà la precisione dell’insieme
dei dispositivi utilizzati per lo studio di un determinato fenomeno, tanto
più ridotta risulterà l’incertezza.

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Com’è facilmente arguibile dal nome, un errore sistematico risulta dif-
ficile da individuare e/o ridurre in quanto esso si ripete, per l’appunto,
sistematicamente.
2. Errori casuali

Si definiscono errori casuali tutti quegli errori che possono avvenire con
la stessa probabilità, essi possono essere anche definiti come tutte quelle
incertezze sperimentali rilevabili durante la ripetizione di una stessa mi-
surazione.
Questo genere di errore può manifestarsi per svariati motivi:

• A causa del tempo di reazione di due soggetti differenti (o del mede-


simo in situazioni differenti);
• A causa di errori di lettura degli indici dovuti a un non perfetto
allineamento tra l’osservatore e la scala graduata;
• A causa di fluttuazioni del sistema in esame attribuibili a eventi dalle
più disparate nature (e.g., sbalzi termici).

Di seguito i calcoli di media, mediana, moda, varianza e deviazione standard.

Ricordiamo inoltre che la notazione per esprimere una misura con la sua
incertezza è:
(m ±∆m )

dove m rappresenta la misurazione e ∆m l’incertezza, il tutto ovviamente


seguito dall’unità di misura corrispondente.

6.2 Moda, mediana


Sono strumenti matematici fondamentali nell’analisi dati e sono definiti in que-
sto modo: La moda o valore modale di un insieme è il valore che si presente
con maggior frequenza.
Il valore della mediana è l’unità che occupa la posizione centrale nella distri-
buzione ordinata dei valori.

Figura [6.1]: Formula mediana

La deviazione standard di una variabile è un indice riassuntivo delle diffe-


renze dei valori di ogni osservazione rispetto alla media della variabile. Ogni
osservazione ha infatti uno scostamento (detto anche scarto o deviazione)
dalla media.

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La varianza di una variabile aleatoria è una funzione che fornisce una misura
della variabilità dei valori assunti dalla variabile stessa. La somma di tutti gli
scarti della media al quadrato prende il nome di devianza.

Calcolo mediana:
n+1
µe = = 8mm
2
Allora andando a sostituire i risultato otteniamo come mediana il valore alla
150esima posizione, ovvero 8.0 mm.

Per il calcolo della mediana abbiamo adoperato la formula (6.2) , di fatto


sono stati ordinati i valori e visto il numero pari di misurazioni sono state prese
le centrali, per poi applicare la formula base.

Dunque utilizzato i dati raccolti otteniamo il seguente risultato:

1
P300
nonioC = 300 i=1 xi = 7, 7 mm

- Media aritmetica= 7,7 ± 1.6mm

Ora proseguiamo con il calcolo della varianza applicando la seguente formula:

Figura [6.2.1]: Calcolo varianza

Otteremo dunque il seguente risultato: Varianza = 0,0043 mm²


Calcoliamo ora l’errore relativo per avere una maggiore completezza nei

risultati, seguiremo la formula che segue per il calcolo di quest’ultimo:

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Figura [6.1]: Errore reletivo

Otteremo dunque il seguente risultato: Errore relativo = 0,00649

6.3 La distribuzione Normale


La Distribuzione Normale o Gaussiana è una curva di distribuzione. La curva
delle frequenze della distribuzione Normale ha una forma caratteristica, simile
ad una campana.
Il valore medio si trova esattamente al centro della distribuzione, e la curva è
simmetrica rispetto ad esso: quindi valore medio, mediana e moda coincidono.
Allontanandosi dal valore medio, la curva si avvicina sempre più all’asse delle
ascisse ma non giunge mai a toccarlo. La distribuzione Normale non descri-
ve in realtà una sola distribuzione, ma piuttosto una famiglia di distribuzioni,
caraterizzate da media e varianza diverse. Tutte le proprietà della normale si
possono derivare dallo studio della sua funzione analitica.

Figura [6.1]: Formula generale gaussina

7 Conclusioni
Arriviamo in conclusione a descrivere un breve sommario di ricapitolazione del-
l’esperimento.
Durante l’esperienza di laboratorio veniva richiesto di compiere 300 misura-
zioni tramite in pallinometro, generatore di numeri casuali.
Questo era atto a dimostrare che le misurazioni ottenute presentate in un gra-
fico descrivessero il comportamento di una funzione gaussiana. Si sono dunque
svolte le varie misurazioni seguendo minuziosamente le linee guida riportate al
[Cap. 3].
Analizzando dunque i dati ottenuti si è riscontrato che le varie misurazioni
permettono di ottenere un grafico che descrive una campana gaussiana.

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8 Appendici
Informazioni utilizzate

Qui in seguito vengono elencate le fonti di informazioni utilizzate:


1. Risorse teoriche: https://www.alviseraccanelli.space/lab1
2. Guide all’utilizzo di Overleaf: https://it.overleaf.com/learn

Codice python:

8.1 Misurazioni complete


Al link seguente le misurazioni complete:
https://shortest.link/2Ql2

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