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Le carte di controllo
Sommario
INTRODUZIONE .................................................................................................................................. 1
Carte di controllo per variabili ....................................................................................................... 1
Frequenza e istogrammi ................................................................................................................ 2
Parametri caratteristici .................................................................................................................. 4
La curva normale ridotta ............................................................................................................... 5
BIBLIOGRAFIA .................................................................................................................................. 22
ORION SRL
Corso Milano, 67 – 28883 Gravellona Toce (VB)
Tel. 0323/840638 Fax 0323/847310 – P. Iva 01762770038
Web site: www.orion-consulenze.it - E-mail: orion@orion-consulenze.it
ORION s.r.l.
INTRODUZIONE
La produzione di massa, prodotti ad elevato contenuto tecnologico, impianti e macchinari complessi,
le tolleranze di lavorazione sempre più ristrette hanno reso sempre più impegnativi i compiti di un
efficiente sistema di controllo della qualità.
La metodologia che si è dimostrata essere uno strumento efficace per il conseguimento degli obiettivi
tesi al miglioramento della qualità del prodotto è la metodologia statistica.
Il controllo statistico di qualità utilizza perciò le tecniche statistiche per il controllo della qualità;
l’utilità di adottare queste tecniche è legata al fatto che la statistica è una disciplina che permette di
risalire al comportamento di un insieme di dati dall’osservazione di una sua parte.
In questo modo si ha nella fase di controllo una notevole riduzione dei costi e dei tempi.
Il controllo statistico di qualità trova all’interno di un’azienda due campi di impiego principali:
La fase di produzione è caratterizzata dal fatto che è impossibile ottenere dei pezzi che, valutati in base
a delle caratteristiche specifiche, possano definirsi identici.
Questo è dovuto al fatto che esistono delle cause intrinseche al processo produttivo che non sono
individuabili, perciò non rimuovibili, che intervengono in modo del tutto casuale cosi che le
condizioni con cui viene prodotto un pezzo sono diverse una dall’altre.
Perciò in fase di progetto sono definite per le specifiche del prodotto sia un valore nominale sia i limiti
di tolleranza.
Queste specifiche possono essere delle grandezze geometriche o fisiche, come ad esempio una
lunghezza, uno spessore, una durezza, una temperatura…
La macchina sarà definita in controllo se produrrà dei pezzi le cui misure delle specifiche ricadranno
all’interno degli indici di tolleranza fissati.
La macchina sarà definita stabile nella sua variabilità.
I metodi statistici hanno il compito di verificare che questa variabilità si mantenga constante dando
così garanzia che il processo sia sotto controllo, se viceversa questa variabilità cambia significa che
sono intervenute delle cause esterne che hanno modificato il processo, il processo è fuori controllo e
bisogna individuare e risolvere queste cause per riportare il processo alle condizioni originarie.
Lo strumento utilizzato per tenere sotto controllo le macchine sono le carte di controllo per variabili.
Le carte di controllo per variabili sono la rappresentazione visiva di una caratteristica di qualità
riconducibile ad una misura espressa da un numero, come ad esempio una lunghezza di una lastra, il
diametro di un foro, lo spessore di una piastra.
Praticamente si ha un grafico dove sull’asse delle ordinate è riportata l’unità di misura della grandezza
(cm, mm) e sull’asse dell’ascisse si riporta il numero del pezzo misurato (il primo pezzo, il secondo
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pezzo…) e a mano a mano che si effettuano le misure sono segnato come dei punti all’interno del
grafico nel grafico.
Per sviluppare le carte ci controllo si fa ricorso alla statistica, perciò prima di illustrare come
sviluppare le carte di controllo bisogna prima fare una breve introduzione sulla statistica e sui suoi
concetti principali.
La statistica è una scienza che ha come scopo lo studio del comportamento di una variabile.
Per variabile si intende un elemento che può assumere diversi valori.
L’insieme dei valori che la variabile assume è definita popolazione.
La statistica ha perciò come obiettivo quello di definire delle leggi che possano indicare, in base a
determinate condizioni, quali valori la variabile assumerà.
La statistica si applica ai casi dove il valore cha la variabile assume no è legata a delle leggi certe ma è
un evento aleatorio. La statistica vuole definire delle leggi che possano ridurre questa aleatorietà e
fornire delle previsioni sui possibili valori della variabile.
Frequenza e istogrammi
definiremo:
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ORION s.r.l.
f : Frequenza, il numero di volte che la variabile ha assunto un valore all’interno del periodo di
misurazione scelto
f/n: Frequenza relativa, il rapporto tra la frequenza e il numero totale degli elementi
F: Frequenza cumulata il numero totale di osservazioni che non supera un determinato numero
F/n: Frequenza relativa cumulata, il rapporto tra F e il numero totale di osservazioni
La distribuzione della frequenza è valutata con maggiore comprensione e rapidità se i dati raccolti
sono tradotti in forma grafica. Si ottiene cosi l’ istogramma di frequenza
60
50
40
30
20
10
0
5.60-5.70 5.70-5.80 5.80-5.90 5.90-6.00 6.00-6.10 6.10-6.20 6.20-6.30
La rappresentazione ad istogramma della distribuzione di frequenza della misura delle lunghezze delle
molle dà una visione più plastica dell’andamento della variabile.
Se dividiamo i valori dell’ordinata per il numero totale delle misurazioni otteniamo la frequenza
relativa, o probabilità, per le singole classi.
x
Nel nostro caso la curva presenta un tipico andamento a campana e una simmetria rispetto ad un
valore centrale.
Nella statistica una curva che presenta questo andamento viene definita curva normale.
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ORION s.r.l.
Parametri caratteristici
Per caratterizzare una distribuzione di frequenza bisogna definire un parametro relativo alla sua
centratura e uno relativo alla sua dispersione.
Come si vede dal grafico i valori della variabile tendono ad avvicinarsi ad un valore centrale, questo
valore è definito come media (X) della distribuzione.
Per ottenere questo valore si utilizza la formula della media aritmetica,
Il valore della media si ottiene dalla somma dei valori assunti divisi per il numero delle osservazioni
effettuate:
FORMULA
L’altro parametro fondamentale per conoscere l’andamento di una distribuzione è il parametro relativo
alla sua dispersione. In statistica sono stati definiti due parametri che riportano questa definizione e
sono: la varianza e l’escursione.
FORMULA
Se estraiamo la radice quadrata della varianza otteniamo lo scarto quadratico medio (s).
Altra misura della dispersione utilizzata largamente nel controllo statistico è l’escursione quale
differenza tra il valore massimo e il valore minimo assunti dalla variabile.
L´escursione é rappresentata dalla lettera w ed è data dalla seguente equazione:
w = Xmax - Xmin
Località:
A) 8-4-6-12-12-9
B) 7-7-9-10-10-8
Xa=8,5 Xb=8,5
sA=2,93 sB=1,26
wa=8 wb=3
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Con le informazioni date da questi tre parametri si ha un’evidente migliore visione della distribuzione
delle temperature nelle due località, difatti nonostante presentino la medesima temperatura media, la
località B è da preferire in quanto durante l’arco della giornata le temperature subiscono una minore
variazione.
Nel caso di una distribuzione di frequenza che presenta un andamento grafico simile alla curva
normale, la media indica il valore rispetto al quale la curva è simmetrica, è il punto del grafico che
presenta il maggiore valore della frequenza.
Lo scarto tipo invece mi indica la forma che assume la mia curva; per valori piccoli avremo una forma
slanciata che si raccoglie intorno al valore medio, mentre per valori grandi la curva presenterà un
appiattimento verso l’asse delle ascisse.
Nel grafico sono riportati due distribuzioni che presentano la stessa media ma uno scarto diverso, la
linea tratteggiata presenta uno scarto minore rispetto allo scarto della linea continua.
Un’altra caratteristica peculiare, e molto importante, della curva normale è che la variabile ha una
probabilità del 68,27% di assumere un valore compreso nell’intervallo tra X-s´e X+s´, mentre ha una
probabilità rispettivamente del 95,45% e del 99.73% di assumere un valore compreso tra X +- 2s´e X
+- 3s´.
Questa caratteristica verrà ripresa in seguito quando si tratterà di tracciare i limiti delle carte di
controllo.
Le distribuzioni che si incontrano nella pratica del controllo statistico di qualità possono essere
ricondotte alla distribuzione normale.
La comodità di ricondursi alla curva normale è legata la fatto che per questa distribuzione è nota
un’espressione matematica che in funzione di X ed s permette di tracciare la curva che descrive la
distribuzione, perciò di calcolare la probabilità relativa a qualsiasi valore che la variabile può
assumere.
Un’ulteriore semplificazione deriva dalla definizione della curva normale ridotta, che evita di tracciare
una curva normale per ogni coppia di valori X,s.
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ORION s.r.l.
Per avere notizie su una qualsiasi distribuzione normale, perciò sulla probabilità che per una data
media e scarto la variabile assuma un determinato valore, non occorre costruire la curva normale ma
basta rifarsi alla sola curva normale, i cui valori per un’ulteriore semplificazione della determinazione
sono riportati in una tabella.
Per utilizzare la curva normale ridotta bisogna ricorrere alla sostituzione della nostra variabile X con la
variabile z attraverso la seguente relazione:
z = (X – X) / s
I passi che bisogna svolgere per determinare la probabilità che la X assuma un determinato valore
sono i seguenti:
determino il valore di z
vado sulle tabelle e mi ricavo il valore della probabilità per z
divido questo valore per lo scarto s
ottengo cosi la probabilità cercata.
Un’altra tabella disponibile molto utile è quella relativa alla probabilità cumulata.
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La costruzione delle carte di controllo prevedono una prima fase di campionamento, seguita
dall’elaborazione dei dati raccolti e infine dalla costruzione delle carte.
Campionamento
Il prelievo dei campioni da una popolazione, della quale si vogliano conoscere i parametri, si articola
nei seguenti punti:
Per prelevare ogni singolo elemento bisogna porsi nelle condizioni di eseguire dei prelievi casuali.
Alcune di queste condizioni possono essere ad esempio quella di prelevare l´elemento all’inizio o alla
fine del turno di lavoro, o dell’intervallo orario.
Tutte le operazioni devono esser affidate al caso, con rigorosa esclusione della volontà del singolo
operatore.
Questa scelta è dettata dalla considerazione che questa dimensione rende minima la variazione della
variabilità entro il campione, si ottengono perciò elementi omogenei e rappresentativi.
Dato che nono si conoscono i parametri del lotto si procede a determinare prima i parametri del
campione e successivamente, con opportune operazioni, si ricavano i parametri del lotto.
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ORION s.r.l.
Questi valori possono essere ricondotti a loro volta ad una distribuzione di frequenza con una propria
media e scarto.
CAMPIONI X’ S´ w
LOTTO
Insieme dei
pezzi
prodotti
Media
Scarto
La colonna delle medie è formata dalla medie dei singoli campioni estratti a caso dal lotto.
Dell’insieme dei valori cosi raccolti se ne determinano la media o lo scarto tipo.
La media delle medie X’X si ottiene come la media aritmetica dei valori delle medie dei campioni.
L’analisi statistica ha dimostrato che questa media può essere assunta come stima corretta della media
della popolazione, perciò si ha che:
X’X =X
Lo scarto tipo delle medie dei campioni è invece legato allo scarto tipo della popolazione dalla
seguente relazione:
sx= s/radn
Colonna dell’escursione
Infine per la colonna delle escursioni abbiamo per la media:
Xw = d2s
mentre per lo scarto tipo si ha :
s’w = d3s
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ORION s.r.l.
I valori dei fattori fin qui utilizzati: d2, d3, c2 sono riportati in una tabella in funzione della
dimensione n del campione.
ESEMPIO
Nel corso della produzione di blocchetti di acciaio con valori di specifica 20+/- 0,15 mm, abbiamo
registrato nella tabella sottostante le misure di 20 campioni di dimensione 5.
Sulla stessa tavola sono stati riportati i valori dei parametri campionari X,w,s per ogni singolo
campione, nonché le rispettive medie Xx,Xs,Xw.
Xx,. Xs, Xw
media 20.02 0.22 0.0797
Le informazioni utili per comprendere una distribuzione di frequenza, come abbiamo precedentemente
detto, sono le informazioni relative al suo andamento centrale e alla sua dispersione. I parametri statici
che riportano queste informazioni sono la media e, per quanto riguarda la dispersione, lo scarto tipo
oppure l’escursione.
Le carte di controllo sono perciò riportano queste due informazioni sul centramento della distribuzione
e sulla sua dispersione, si hanno cosi di solito una carta per la media e una carta o per lo scarto tipo o
per l’escursione.
La carta della media ci dice qual’è il valore che la mia variabile assume con maggiore frequenza,
sappiamo perciò ad esempio se il diametro dei fori praticati dal mio trapano sui pezzi prodotti è quello
richiesto dal progetto o meno.
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ORION s.r.l.
La carta dello scarto o dell’escursione mi dice la dimensione dell’intervallo dei diametri prodotti,
perciò sulla precisione dell’operazione.
Sull’asse delle ordinate invece riportiamo il valore della media di ogni singolo campione
Prima di riportare i diversi punti, sono tracciate sul grafico tre linee parallele all’asse delle ascisse che
intersecano l’asse delle ordinate in tre punti precisi.
La prima è la linea di riferimento centrale che interseca l’asse delle ordinate nel punto di valore pari
alla media delle medie dei campioni, perciò al valore calcolato Xx.
Le altre due linee risultano essere i limiti superiore e inferiore della carta, entro i quali dovranno
ricadere i valori affinché il sistema possa essere definito sotto controllo.
Per quanto riguarda il limite superiore la linea intersecherà l’asse delle ordinate nel punto di valore
pari a Xx + 3 sx.,mentre per il limite inferiore il valore è pari a Xx – 3 sx.
LSC = Xx + 3 sx = 20.146
LIC = Xx - 3 sx = 19.89
I limiti sono posti in questi valori in quanto, come è stato detto precedentemente, essendo la
rappresentazione grafica della distribuzione di frequenza simile alla curva normale, la variabile ha
una probabilità del 99.57% di assumere un valore che ricade in questo intervallo.
LSC
Xx.
LIC
Dalla carta appare evidente che la macchina è sottocontrollo in quanto tutti i punti ricadono all’interno
dell’intervallo superiore ed inferiore della carta.
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ORION s.r.l.
LS: Xw + 3 sx = 0.466
LI: Xw - 3 sx = 0
LSC
Xw
Un’altra carta che viene utilizzata è la carta dove sono riportati i valori dei singoli elementi estratti,
confrontati con il valore nominale e i limiti di tolleranza richiesti.
Questa carta serve per capire se se i limiti di tolleranza, impostati in fase di progetto, sono troppo
ristretti per il nostro sistema di produzione, il che comporta un alto numero di pezzi da scartare.
Semplicemente si tracciano le line corrispondenti al valore nominale della specifica di progetto e i
limiti di tolleranza imposti, e successivamente si riportano i punti che sono le misurazioni effettuate
sui campioni.
LST
. . .. . .. . .. .
. . . .. . . . .. .. . . .... . .
. . . . . . . . .. . .. . .. . .
... . .. . . . . ... ... .. . . …..
.... . . . . . . . . . .. ..
. . . . . . . . . .
. . .. .. . . .. . . . . .
.. . . .. . . . .. . .. . .
LIT
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ORION s.r.l.
Ricordiamoci che ogni macchina presenta delle cause intrinseche che impediscono la produzione di
pezzi perfettamente uguali. Dalla somma di questi difetti, che non possono essere eliminati, si
determina la tolleranza naturale.
La tolleranza naturale indica il massimo livello di accuratezza che si può raggiungere con il processo
di produzione. Impostare dei limiti di tolleranza di progetto inferiori a questi limiti naturali porta
inevitabilmente ad avere un elevato numero di elementi che saranno scartati, proprio perché il
processo produrrà dei pezzi che possono presentare una dimensione maggiore di quella richiesta.
Dal numero di elementi che cadono al di fuori dei limiti della carta si può comprendere se la tolleranza
di progetto è ben posta, se il nostro processo può soddisfarla.
Le carte di controllo hanno dimostrato la loro validità nel descrivere l’andamento di un processo
produttivo nelle sue componenti di centratura e variabilità.
Constatare che un processo è in controllo non deve lasciarci tranquilli senza un doveroso riscontro, in
quanto non sempre è sufficiente averlo constatato per esprimere un giudizio definitivo sulla validità e
affidabilità del processo.
Una variazione della media corrisponde ad uno slittamento della curva normale lungo l´asse delle
ascisse.
In caso di variazione della sola media lo slittamento sarà denunciato dalla carta delle medie da un
insieme di punti posti tutti da un lato o dall’altro della linea centrale, mentre la carta della dispersione
non mostrerà nessuna variazione.
Perché un fenomeno si mantenga nella media occorre che i vari punti che lo rappresentano siano
distribuiti con una certa regolarità da entrambi i lati della linea che rappresenta la media.
Da quanto esposto discende che anche quando tutti i punti fossero compresi entro i limiti di controllo
non saremmo ancora tranquillizzati a dire che ogni cosa é sotto controllo, se non dopo una corretta
interpretazione della carta.
La successione dei punti da una sola parte della linea centrale è stata oggetto di approfonditi studi
statistici, attraverso i quali è stata elaborata una teoria, detta appunto Teoria delle sequenze.
Enunciamo soltanto delle regole pratiche.
Bisogna stare attenti se da un lato della linea centrale della carta i punti si trovino come segue:
7 punti in successione
se su 11 punti in successione almeno 10 sono dallo stesso lato
se su 14 punti in successione almeno 12 sono dallo stesso lato
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ORION s.r.l.
L’uso delle suddette regole riveste grande importanza laddove si sia in presenza di tolleranza di
specifiche molto ristrette in confronto della tolleranza naturale del processo.
Negli altri casi le regole hanno indubbio valore orientativo per consigliare se sia bene o no rivedere la
centratura del processo.
a)
b)
c)
Una volta che la carta di controllo ci assicura che il processo è in controllo, abbiamo raggiunto
l’obiettivo della certezza circa la costanza della variabilità del processo, obiettivo importante ma non
definitivo.
Bisogna valutare i limiti di tolleranza imposti in fase di progetto e confrontarli con la tolleranza
naturale del processo.
In fase di progettazione vengono valutati diversi fattori a seguito dei quali saranno definiti le
specifiche tecniche del prodotto.
Queste non sono altro che descrizioni dettagliate di precise esigenze intese a mantenere nel tempo gli
standard di qualità del prodotto.
Per ogni caratteristica del prodotto vi sarà una specifica tecnica i cui fattori principali sono: la
specifica nominale e la tolleranza del prodotto.
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ORION s.r.l.
La specifica nominale è il valore che la progettazione ha definito in relazione ai fini ultimi del
prodotto. Questo valore può essere un carico di rottura, una lunghezza, spessore, temperatura.
La tolleranza è invece definita dalla consapevolezza che il processo di produzione presenta una
variabilità intrinseca, per cui non sarà possibile ottenere il preciso valore nominale ma misure che
oscilleranno intorno ad essa.
Indicheremo con Xmax e Xmin i limiti di tolleranza di specifica, mentre con 6s´ la tolleranza naturale del
processo.
I limiti della tolleranza naturale si trovano all’interno dei limiti di tolleranza di specifica.
Siamo in una condizione che permette di avere un buon prodotto con sufficiente tranquillità.
XMAX
+3s
-3s
Xmin
La situazione richiede una corretta centratura del processo, perciò una corretta regolazione della
macchina, e un costante controllo in quanto una qualsiasi slittamento produrrebbe un numero
consistente di pezzi da scartare perché non soddisfano i requisiti di specifica richiesti.
In questo caso bisogna porsi la domanda se non sia possibile rivedere la tolleranza di specifica,
altrimenti bisogna aggiornare frequentemente la carta di controllo.
XMAX / + 3 s
Xmin / - 3 s
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ORION s.r.l.
Inevitabilmente un certo numero di pezzi dovranno essere scartati. Se non si è in grado di mantenere
costante il centraggio del processo, occorre rivedere la tolleranza di specifica, aumentandola.
+3s
XMAX
Xmin
-3s
Il punto di partenza per l’impostazione di una carta di controllo è la scelta della variabile o
caratteristica di qualità. È chiaro che non sarebbe possibile sviluppare una carta di controllo per tutte le
variabili che interessano la fabbricazione di un prodotto.
La scelta della variabile deve essere sentita come un’operazione da intraprendere con buon senso ed
oculatezza.
Una volta che la variabile è stata scelta si passa alla seconda fase costituita dal campionamento.
La terza fase è costituita dalla misurazione dei campioni, che può essere la determinazione di una
lunghezza, uno spessore, una temperatura…
Tutte queste misurazioni di una stessa grandezza costituiscono una distribuzione di frequenza normale
con propria media e dispersione.
Dopo aver registrato i valori della variabile di ogni singolo campione e i valori dei parametri statistici
interessati su moduli appositamente preparati secondo le particolari esigenze di chi li deve usare, si
passa alla impostazione della carta di controllo.
Si calcolano in primo luogo i parametri statistici dei campioni X,w e s ricorrendo alle formule
precedentemente riportate.
In ultimo si passa al calcolo dei limiti di controllo delle carte che si intende utilizzare. Per la carta X –
w applicheremo le seguenti formule:
LSCX = X + A2 w LICX= X - A2 w
LSCw = D4 w LICw = D3 w
LSCX = X + A1 s LICX= X – A1 s
LSCs = B4 s LICs = B3 s
LSCX = X + A s’ LICX= X – A s’
LSCs’ = B2 s’ LICs’ = B1 s’
I parametri statistici della popolazione X e s’ si ricavano ricordando che per la media X della
popolazione corrisponde alla media delle medie dei campioni X, mentre lo scarto tipo s’ viene ricavato
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ORION s.r.l.
A seconda della circostanze si possono seguire due strade: o fissare la tolleranza dell’insieme, ed in
base a questa determinare le tolleranze dei singoli elementi componenti, oppure fissare le tolleranze
dei singoli elementi, ed in base a queste determinare la tolleranza dell’insieme.
Intuitivamente sembrerebbe ovvio che la tolleranza dell’insieme è data dalla somma delle tolleranze
dei singoli elementi, ma operando in questo modo non si terrebbe conto degli aspetti probabilistici
degli accoppiamenti. Il caso porta all’accoppiamento con diverse combinazioni di tolleranza degli
elementi componenti.
Avendo le tolleranze dei singoli elementi la determinazione dello scarto tipo dell’insieme viene
determinata applicando il teorema dell’unità e dell’insieme: lo scarto tipo della somma di qualsiasi
numero di variabili indipendenti è la radice quadrata della somma dei quadrati degli scarti tipo delle
variabili indipendenti.
Per fare un esempio significativo, supponiamo di avere il disegno di un insieme di tre elementi così
indicato:
La lunghezza totale è data dalla somma delle lunghezze dei singoli elementi:
L= 36.80+21.95+29.70 = 88.45
ESERCIZI
Di seguito è riportato un esercizio per meglio chiarire la costruzione delle carte di controllo.
Numero di campioni = 25
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ORION s.r.l.
Vogliamo calcolare i limiti di controllo delle carte X e w, e discutere il processo supponendo di fissare
un limite inferiore di specifica Xmin = 6.85.
Costruzione Carta X :
Carta w:
Ora bisogna soltanto tracciare sul grafico le line che intersecano l’asse delle ordinate in punti con
valori pari a quelli trovati.
Per discutere il processo nel caso di tolleranza di specifica Xmin= 6.85 dobbiamo confrontare questo
limite con i limiti di tolleranza naturale X e s’ della popolazione
X = 9.4 mentre s’ = w / d2 = 2.22 / 2.326 = 0.95
LSC = X + 3 s’ = 12.25
LIC = X – 3 s’ = 6.55
LST = 12.25
9.4
Xmin = 6.85
LIT = 6.55
L’area compresa tra la linea tratteggiata e il LIT è l’area in cui cadranno gli elementi difettosi, e che
possiamo calcolare ricorrendo alla variabile ridotta z = ( X – X) / s’.
17
ORION s.r.l.
Dobbiamo calcolare l’area che va da meno infinito a 6.85 che in termini di variabile ridotta si esprime
con :
Dalla tav. relativa alla curva normale ridotta, ricaviamo in corrispondenza di 2.68 il valore 0.4963.
Essendo partiti da una cifra negativa per avere l’esatto valore dell’area dovremmo scrivere:
L’area al di sotto del minimo risulta essere pari al 0.37%, ciò vuol dire che potrà capitare di avere al
massimo lo 0.37% di elementi difettosi. Il processo si scosta in maniera irrilevante dalla tolleranza
naturale e può quindi convenire di non intervenire sul processo di fabbricazione
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ORION s.r.l.
La regola di avere alla postazione di controllo disponibili tutti i pezzi del lotto per procedere
all’estrazione del campione viene meno; gli elementi del campione debbono essere prelevati mano a
mano che essi passano davanti alla postazione di controllo. Il problema risiede nella definizione di
criteri che garantiscano la casualità dell’estrazione.
Per ovviare a questi inconvenienti, si è pensato di studiare nuovi paini di campionamento per il
particolare settore dei prodotti fabbricati i continuo. Tali piani vengono descritti come piani
Continuous Sampling Plan e sono di tre tipi: CSP-1, CSP-2 e CSP-A.
Piani CSP
I piani CSP sono piani misti in quanto il controllo degli elementi combina il controllo campionario con
il controllo al 100%.
L’adozione di piani di campionamento CSP offre dei vantaggi che risultano evidenti se si pensa che il
flusso del prodotto non subisce interruzioni durante la fase di controllo quando il prodotto è di buona
qualità, e inoltre permette di intervenire con tempestività alla eliminazione dei difetti sui successivi
elementi non appena si scoprono elementi difettosi.
Piano CSP-1
Per primo si determina il numero di elementi prodotti nell’intervallalo di produzione considerato; con
questo numero si consulta la tavola XX che riporta il codice in lettere dei livelli di ispezione, in
analogia con i livelli di ispezione delle tavole per il piano di campionamento normali.
Stabilito il livello di qualità LQMR desiderato, si consulta la tavola XX, sulla riga passante per la
lettera di codice si incontra per primo il numero di frequenza f per il controllo campionario, e nella
intersezione della stessa riga con la verticale per LQMR si incontra il numero i di elementi da
controllare al 100%.
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ORION s.r.l.
Consideriamo un intervallo di produzione giornaliera di 8 ore, con una produzione di 1600 pezzi.
Assumiamo un LQMR = 2.20 %. Dalle tavole ricaviamo che alla produzione di 1600 elementi
corrisponde a livello di ispezione normale II la lettera di codice G, e a questa lettera corrisponde nella
tavola una frequenza f = 1/15 e un numero consecutivo i = 65 di elementi da controllare al 100%.
Si incominciano a controllare i primi 65 pezzi, se non si riscontra nessun pezzo difettoso si passa a
controllare 1 pezzo ogni 15, altrimenti si continua il controllo al 100% di altri 64 pezzi.
Il controllo campionario si mantiene finché non si riscontra un pezzo non accettabile che implica il
ritorno al controllo di altri 65 pezzi al 100%.
Il limite tra produzione in controllo e no e data dalla tabella XX. In questa tabella è riportato il valore
L che è il numero di elementi controllati al 100% all’interno del nostro intervallo di riferimento.
In base ai parametri del nostro esempio, codice G e LQMR = 2.20 , avremo un L = 325.
Se nel corso del controllo gli elementi controllati al 100% superano il numero 325 vuol dire che la
produzione è fuori controllo.
Piano CSP-2
La differenza con il piano CSP-1 consiste nel fatto che quando si è in fase campionaria non si ritorna
subito alla fase del controllo al 100% una volta individuato un elemento difettoso, ma si continua il
controllo campionario sino a quando non capiti un altro elemento difettoso.
Se il numero degli elementi controllati al 100% supera il valore di 625 il processo risulta essere fuori
controllo.
CSP-A
Il piano si discosta dai precedenti in quanto introduce un nuovo parametro a e non considera il
parametro L.
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BIBLIOGRAFIA
Al fine di approfondire gli argomenti trattati nella presente dispensa si consiglia la consultazione dei
seguenti testi:
Testo
Sito
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