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Classe 2^ - STA - UdA n 1: Metrologia - Dispositivi per la misura delle grandezze principali

DISPOSITIVI PER LA MISURA DELLE GRANDEZZE PRINCIPALI

I dispositivi per la misura delle grandezze fisiche si possono suddividere in due categorie:
strumenti di misura e campioni materiali.
Come detto in precedenza, uno strumento di misura un apparecchio che, posto in interazione
con il sistema misurato, fornisce nel suo formato duscita unindicazione dipendente dal valore del
misurando.
Gli strumenti di misura trattati in questa Unit di Apprendimento sono il calibro a corsoio, il
micrometro centesimale per esterni, il goniometro.
Un campione materiale un apparecchio che, durante la sua utilizzazione, riproduce il valore
noto della grandezza esaminata.
I campioni materiali trattati in questa Unit di Apprendimento sono i blocchetti piano-paralleli, il
calibro a tampone, i dischi ottici.
Per la metrologia dofficina sono necessarie anche attrezzature complementari di riscontro.

STRUMENTI DI MISURA

MISURE GEOMETRICHE

Calibro a corsoio

Il calibro a corsoio lo strumento di misura lineare pi impiegato in officina, in quanto consente


di effettuare misure di lunghezza esterne, interne e di profondit. A seconda del tipo di calibro,
possibile effettuare misurazioni con lapprossimazione di 1/10, 1/20 o 1/50 di mm.
Il calibro a corsoio detto anche calibro a nonio dal nome di colui che linvent nel 1550, il
portoghese P. Nunes.

Calibro digitale

Calibro a corsoio

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- Il nonio

La caratteristica principale del calibro a corsoio il nonio, una scala graduata incisa sul corsoio
del calibro, che pu essere decimale, ventesimale o cinquantesimale.
Per comprendere il funzionamento del nonio si fa riferimento al calibro decimale.

Parti del calibro

Ciascun trattino della graduazione riportata sullasta fissa del calibro rappresenta 1 millimetro.
La graduazione incisa sul nonio del corsoio ottenuta dividendo in dieci parti uguali 9 [mm] della
scala fissa. Una graduazione del nonio vale perci 9/10 di millimetro, cio 0,9 [mm].

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Con il calibro chiuso lo 0 del nonio coincide con lo 0 della scala fissa ed il decimo trattino del
nonio coincide col nono trattino della scala fissa. In questa situazione nessuno dei trattini delle
graduazioni dellasta fissa e del nonio coincidono.
Se si sposta il corsoio in modo che il primo trattino del nonio coincida col primo trattino della
scala fissa, lapertura del calibro risulta pari a 0,1 [mm]. Infatti: 1 0,9 = 0,1 [mm]. Questo valore
rappresenta lapprossimazione dello strumento, cio la pi piccola frazione che lo strumento riesce
a rilevare.

Lapprossimazione del nonio espressa dalla differenza tra lampiezza di una graduazione
della scala dellasta fissa e lampiezza di una graduazione del nonio:

A = U U = 1 9/10 = 1/10 = 0,1 [mm]

Cio: A = ampiezza di una graduazione della


scala fissa / numero delle parti in cui diviso il
nonio.

Dimostrazione, con riferimento alla figura:

n 1
n U = (n 1) U da cui U' = U
n
n 1 nU nU + U U
Quindi: A = U U = U U= =
n n n

Nel caso del nonio decimale si ha: A = 1 9/10 = 1/10 = 0,1 [mm]
Nel caso del nonio centesimale si ha: A = 1 19/20 = 1/20 = 0,05 [mm]
Nel caso del nonio cinquantesimale si ha: A = 1 49/50 = 1/50 = 0,02 [mm]

Essendo le sue graduazioni pi piccole di quelle della scala dellasta fissa, questo tipo di nonio
detto diminuito.

- Esempi di misura con calibro

La misura di una lunghezza, eseguita con nonio, data dal numero delle divisioni della scala
fissa che si trovano alla sinistra dello zero del nonio pi una frazione di millimetro indicata dal
trattino del nonio che coincide con un trattino della scala fissa.

Nella figura a lato lo zero del nonio coincide


esattamente con una divisione della scala fissa.

La misura 6,0 [mm]

Nella figura a destra lo zero del nonio cade tra due


divisioni della scala fissa ed un trattino del nonio coincide
con una divisione della scala suddetta.
La misura 7,5 [mm]

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Nella figura a sinistra due trattini del nonio


rimangono compresi tra due divisioni della scala fissa.
Si hanno due letture:
a) una lettura per difetto: 6,2 [mm]
b) una lettura per eccesso: 6,3 [mm]

Per facilitare la lettura, la maggior parte dei calibri sono dotati di un nonio doppio, cio diviso
in 10 tratti su una lunghezza di 19 [mm] anzich di 9 [mm].
Il principio di lettura e lapprossimazione non variano. Varia soltanto la visibilit dei tratti incisi
sul nonio perch sono pi distanziati fra loro, il che facilita la lettura.

Lapprossimazione, nel caso di calibro decimale doppio, :

A = 2 19/20 = (20 19)/10 = 1/10 = 0,1 [mm]

Nel caso di calibro con nonio ventesimale doppio, in cui 20 trattini dividono in parti uguali una
lunghezza di 39 [mm], l approssimazione : A = 2 39/20 = 1/20 = 0,05 [mm]

Il calibro a corsoio con nonio uno degli strumenti di misura pi utilizzati nelle officine
meccaniche.

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Il controllo dello spessore dei denti pu essere effettuato mediante il calibro a doppio nonio.

- Controllo mediante calibro a doppio nonio

costituito da due calibri cinquantesimali disposti ad


angolo retto: uno di essi regola la posizione di una piastra di
profondit (detta modulatore), laltro misura lapertura dei
becchi.
Disponendo i becchi del calibro e del modulatore alle
giuste misure si possono rilevare eventuali errori di
costruzione:
a) se si riscontra gioco tra i becchi, la ruota deve essere
scartata perch il vano stato eseguito troppo largo;
b) se con i becchi a contatto della circonferenza primitiva
del dente, il modulatore non risulta tangente alla circonferenza esterna, il vano ancora
troppo stretto e la lavorazione va proseguita.

Quindi: il vano a misura esatta e la ruota supera il collaudo quando la piastra tangente alla
circonferenza esterna e i becchi toccano i fianchi del dente sulla circonferenza primitiva, senza
gioco.

Micrometro a vite

Il micrometro, progettato e costruito dal francese Jean-Louis Palmer, che nel 1848 brevett
lapplicazione della vite micrometrica, venne modificato nel 1858 dallingegnere inglese Sir Joseph
Whitworth. Esso utilizza lorgano cinematico formato dallaccoppiamento vite-madrevite.
Esiste una grande variet di micrometri, utilizzati per misurazioni esterne, misurazioni interne,
misurazioni di profondit ecc.

Micrometro per esterni Micrometro a tre punte per interni

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Micrometro digitale

Qui si fa riferimento al micrometro


centesimale a vite con stativo ad arco,
secondo le norme UNI 5708.

- Nomenclatura

I disegni che seguono indicano le varie parti che costituiscono un micrometro.

Il micrometro costituito da varie parti tra le quali:


- asta a vite: d = 8 [mm] ; Passo vite = 0,5 [mm] ; rugosit = 0,025 [m];
- incudine: d = 8 [mm] ; sporgenza = 3 [mm] ; rugosit = 0,025 [m];
- tamburo e bussola graduati: 50 tratti con divisione 0,01 [mm] ; gioco tra estremit conica e
bussola: 7 [mm]. Le superfici del tamburo e della bussola devono essere cromate e opache per
proteggerle dallossidazione e migliorare le condizioni di lettura. I tratti della graduazione sia del
tamburo sia della bussola devono essere nitidi e larghi non pi di 0,1 [mm];
- frizione tale che la forza tra le superfici di misura sia costante e compresa tra 0,5 [kg] e 1 [kg];
- dispositivo di bloccaggio: un dispositivo che permette il blocco dellasta.

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- Caratteristiche tecniche

- pressione max di serramento = 1 [kg];


- campo di misura= 0 25, 25 50, 50 75, 75
100;
- materiale = acciaio ad alto tenore di carbonio
trattato, con vite micrometrica in acciaio legato e
rettificato (errore sul passo = 0,001 [mm]).
Lincudine e lasta mobile hanno un diametro di
8 [mm], sono di acciaio resistente allusura e
Allossidazione, temprato e stabilizzato, infine
rettificato.
Lo stativo di acciaio o di ghisa malleabile.

- Approssimazione

Lapprossimazione del micrometro espressa


dalla quantit di cui si sposta assialmente la vite
quando il lembo graduato ruota di una graduazione.
Se P = passo vite micrometrica ed N = numero
graduazioni, in un giro completo della bussola la vite
si sposta di una quantit uguale al passo.
Se la bussola ruota di una divisione, cio 1/N di
giro la vite si scoster di P/N.
Cio:
1 : P = 1/N : x
da cui:
x = P/N
Quindi:
A = P/N

Lapprossimazione del micrometro quindi il rapporto tra il passo della vite ed il numero di
graduazioni sul tamburo graduato.

Se P = 0,50 = passo della vite


ed N = 50 il numero delle
divisioni:

A = 0,5/50 = 0,01 [mm]

- Esempi di misura con


micrometro centesimale per
esterni

Sulla scala fissa della bussola


graduata si legge la misura 6,50;
sul lembo del tamburo graduato
si legge 0,15.
Quindi in totale la misura 6,65
[mm].

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Con riferimento alla figura a lato, il bordo del tamburo


graduato coincide esattamente con un trattino della scala
fissa e lo zero del lembo allineato con la linea di fede.
La misura 2,50 [mm].

Nella figura a destra, il lembo del tamburo graduato scopre


nettamente un trattino della scala fissa sulla bussola
graduata ed una divisione del lembo allineata con la linea
di fede.
La lettura sulla scala fissa 2,50 [mm]; la lettura sul lembo
graduato 0,35. Quindi la misura in totale 2,85 [mm].

Nella figura a sinistra, il lembo del tamburo graduato scopre


un trattino della scala fissa sulla bussola graduata e la linea
di fede rimane compresa fra due trattini del lembo graduato.
La lettura per difetto :
3,50 +
0,28 = 3,78 [mm]

La lettura per eccesso :


3,50 +
0,29 =
3,79 [mm]

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Micrometro a piattelli

Il controllo dello spessore dei denti pu essere effettuato mediante il micrometro a piattelli.

Esso un normale micrometro che per


provvisto, come dice il nome, di piattelli
nellestremit dellincudine e dellasta mobile.
impiegato nella verifica e nel collaudo di
ruote dentate, delle quali controlla lo spessore dei
denti e la quota cordale.
Il metodo di controllo o metodo Wildhaber
consente la verifica dello spessore dei denti ad
evolvente di cerchio, curva di cui il profilo del
dente costituisce una parte.

Micrometro a beccucci

Mediante il micrometro a punta e


capruggine possibile effettuare il controllo
del diametro medio delle filettature.

Il micrometro a beccucci ha la stessa


forma di un micrometro per esterni, ma
provvisto di una incudine, spostabile
assialmente per mezzo di una vite, e di unasta mobile, anchessa spostabile mediante il tipico
dispositivo vite-madrevite dei micrometri, entrambe cavi per consentire lalloggiamento dei perni
dei beccucci generalmente detti punta e capruggine.
La punta, che conica, va ad alloggiarsi nel vano della
filettatura; la capruggine, che ha forma di forcella, si
adatta sulla parte piena del filetto.
Le dimensioni di punta e capruggine variano a
seconda della forma della filettatura (metrica o Whitworth)
e, per uno stesso tipo di filettatura, variano in funzione del
passo.
Una volta inseriti i beccucci nel micrometro e portati a
contatto con la filettatura, la lettura sul tamburo graduato del micrometro fornisce direttamente il
valore del diametro medio della vite.

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CONTROLLO DI ANGOLI

Lunit di misura pi usata degli angoli il grado sessagesimale (novantesima parte dellangolo
retto). Tale unit ammessa dalle Norme ISO e UNI (tabella 10005) anche se non appartiene al
Sistema Internazionale, che considera invece il radiante (1 = /180 rad).
Il grado si divide in 60 e ciascun primo in 60.

Il controllo degli angoli pi comuni (30, 45, 60, 90 e 120) viene eseguito per mezzo di
squadre fisse. Per gli altri angoli si ricorre ai goniometri universali provvisti di nonio.

Goniometro

Limmagine sotto rappresenta un goniometro universale con lente dingrandimento per facilitare la
lettura degli angoli.

Il goniometro universale
costituito da una squadra fissa 6,
solidale con una corona circolare
graduata 1 girevole attorno ad un
disco centrale 3 provvisto di nonio.
Il disco 3 portato da un braccio
7 che pu essere fissato al righello
scorrevole 4 per mezzo della vite 5.
Sulla corona incisa una scala
suddivisa in quattro settori di 90;
ciascun settore numerato ogni 10,
da zero a 90; due settori sono
numerati in senso orario e due in
senso antiorario.

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- Nonio doppio e sua approssimazione

Il nonio ottenuto suddividendo


23 della scala principale della corona
in 12 parti uguali, a sinistra e a destra
dello zero. Ogni graduazione del nonio
vale perci:
U = 23/12 = 1 55

Analogamente a quanto fatto per il


calibro, lapprossimazione dello
strumento risulta quindi:

A = 2U - U = 2 - 23/12 = 1/12
= 2 - 1 55 = 5

Lapprossimazione del goniometro


cio il rapporto tra lampiezza di una
graduazione della scala fissa sulla
corona ed il numero delle parti in cui
diviso il nonio:

A = L/n = 1/12 = 5

La lettura viene eseguita come per i


calibri, ricordando per che ogni
graduazione del nonio pari a 5.

A seconda della posizione del pezzo rispetto alla squadra, tra langolo letto sul goniometro e
langolo da misurare sussistono le relazioni indicate in figura.

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- Esempi di misura con goniometro

Lampiezza dellangolo da rilevare misurata dalla reciproca posizione dellasta collegata allo
scorrevole e dellasta collegata al disco fisso.

Quando lo zero del nonio coincide con


una divisione della corona circolare
graduata, il valore dei gradi intero.
Langolo viene letto partendo dalla linea
dello zero della corona graduata verso
quella dei 90, tenendo presente la
direzione di lettura.

Nella figura a destra, lo zero del nonio


coincide con la 15a linea della corona
graduata. La misura 15, o meglio,
tenendo conto dellapprossimazione dello
strumento, la misura pari a 15 0.

Barra seno semplice

E utilizzata per la misurazione o il controllo


della conicit, con lausilio del comparatore a
quadrante e dei blocchetti piano paralleli.
E formata da unasta prismatica di acciaio
temprata e rettificata. La superficie superiore
costituisce il piano di appoggio del pezzo. Nella
parte inferiore, allestremit, ci sono due rulli
cilindrici di eguale diametro aventi una profondit
corrispondente alla larghezza della barretta.
Nella barra sono praticati alcuni fori che
hanno una duplice funzione:
1) conferire alla barra una maggiore
indeformabilit
2) facilitare il fissaggio ad eventuali supporti durante loperazione di tracciatura di un dato
angolo sul pezzo da lavorare

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Per misurare o controllare un pezzo conico, si appoggia una estremit della barra seno su un
piano di riscontro, mentre il cilindretto dellaltra estremit poggia su una pila di blocchetti piano
paralleli disposti anchessi sul piano di riscontro.
Laltezza h della pila di blocchetti va ricercata fino a quando la generatrice superiore del pezzo
conico non risulta parallela al piano e quindi lindice del comparatore non si muove.
Langolo della conicit si ricava mediante la relazione:

sen = h / L
dove:

L = 200 mm linterasse tra i due rulli cilindrici


h = laltezza della pila di blocchetti

Con le notazioni di figura, in presenza di parallelismo, risulta anche: = / 2


Langolo del cono : = 2 .

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Comparatore

I comparatori sono strumenti rivelatori e misuratori di


piccolissime deformazioni. Essi sono provvisti di un
dispositivo che amplifica i piccoli spostamenti di una punta
tastatrice posta a contatto col pezzo da esaminare.
Di seguito si considera il comparatore centesimale a
quadrante.
Tutte le norme relative a tale comparatore ed ai relativi
controlli sono insiti nella tabella UNI 4180.

- Impieghi

I comparatori a quadrante sono utilizzati per lesecuzione di una vasta gamma di controlli:

- controllo del parallelismo tra due assi, tra due piani o tra un asse e un piano (per esempio tra
lasse del tornio e le guide del banco);
- controllo dellortogonalit tra due assi, tra due piani o tra un
asse e un piano (per esempio tra lasse del mandrino di un
trapano e il piano porta-oggetti);
- controllo della circolarit e della cilindricit (per esempio di
un pezzo eseguito al tornio);
- controllo della conicit (per esempio di un pezzo eseguito al
tornio).

Controllo dellortogonalit

Controllo della circolarit

Controllo della cilindricit

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Controllo della conicit mediante tavola seno, comparatore e blocchetti piano paralleli

- Principio di funzionamento del Comparatore centesimale a quadrante

Lalberino 10 porta-tastatore disposto secondo un


diametro della scatola 1. Il quadrante graduato solidale ad
una ghiera 6, che pu ruotare di un certo angolo attorno alla
scatola per azzerare lo strumento.
Lalberino 10 provvisto di una dentiera che imbocca nel
pignone 5 calettato sullo stesso alberino portante la ruota 4:
questultima ingrana col pistoncino 7 solidale allindice.
Lappendice del collarino 2, scorrevole nella guida 3
fissata alla scatola, impedisce la rotazione dellalberino.
Lalberino 10 mantenuto in basso dalla reazione della
molla elicoidale 9, che fornisce la pressione di misura
(normalmente di 100 grammi).

Lo spostamento assiale dellalberino 10, mettendo in


azione il cinematismo, fa ruotare la lancetta che indica
direttamente sul quadrante lo spostamento del tastatore.

Il cinematismo proporzionato in modo che, per uno spostamento di 1 mm del tastatore, lindice
compie un giro completo. Poich il quadrante diviso in 100 parti uguali, ciascuna graduazione
corrisponde ad uno spostamento di 0,01 mm del tastatore.
Infatti, dalla proporzione:

1 giro di lancetta : 1 mm del tastatore = 1/100 di giro (graduazione) : X tastatore

si ricava: X = (1 * 1/100) / 1 = 1/100 = 0,01

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ATTREZZATURE COMPLEMENTARI

Piani di riscontro

Vengono adoperati in officina come piani di appoggio per svolgere operazioni di tracciatura e di
misura; sono piani di riferimento per eseguire varie operazioni di controllo sui pezzi lavorati:
planarit, parallelismo, ortogonalit, vari controlli di forma.
Possono essere di diverso materiale:

- Piani di ghisa

Costruiti in ghisa G 26 a struttura fine, esente da soffiature e imperfezioni strutturali, sono


provvisti di nervature nella parte inferiore, per impedire le deformazioni, e di tre piedi di appoggio
per evitare il barcollamento.
Il piano superiore, dopo stagionatura naturale o mediante trattamento termico, viene ricavato
per piallatura o per fresatura e poi rifinito mediante raschiettatura a mano (non sono rettificati
mediante mole perch i granelli di abrasivo, distaccandosi dalla mola, possono rimanere incastonati
nella ghisa e danneggiare i pezzi che verranno appoggiati sul piano).

- Piani di granito o in Diabase (roccia vulcanica)

Hanno avuto grande diffusione in questi ultimi tempi perch presentano i seguenti vantaggi:
- Elevata durezza e resistenza allusura
- Elevata rigidit
- Insensibilit alle variazioni di temperatura
- Stabilit nel tempo
- Inossidabilit
- Amagneticit

- Piani di acciaio temprato

Presentano elevata durezza e resistenza allusura. Vengono lavorati con paste abrasive speciali
raggiungendo un alto grado di precisione.
Attrezzi che normalmente si appoggiano sui piani di riscontro sono le squadre e le righe di
riscontro (dacciaio, per controllare rispettivamente la planarit, lortogonalit o gli angoli tra due
superfici), i blocchetti a X ed i prismi a V (di ghisa, con superfici rettificate, per facilitare
lappoggio dei pezzi), supporti per micrometri e comparatore (normalmente di ghisa).

Strumenti per tracciare

Come per disegnare sulla carta, si utilizzano righe, squadre, truschini ecc.
Le righe devono possedere buona precisione, indeformabilit e robustezza. Generalmente sono
in acciaio al carbonio o al nichel con sezione rettangolare o a T.
Le squadre possono avere angoli fissi o variabili. Sono in acciaio al carbonio e, di solito, il
braccio che appoggia sul piano, ha sezione trasversale a T.
Il truschino ha base pesante in ghisa ed un montante sul quale scorre un supporto avente
allestremit la punta tracciante.
I pezzi cilindrici vengono appoggiati su prismi a V o a X spesso magnetici, generalmente di
ghisa grigia o in acciaio duro trattato e rettificato.

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Piano in diabase Nervature del piano di ghisa

Squadre di riscontro Blocchetti a X Prismi a V

Truschino

Supporto per micrometro Supporto per comparatore

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CAMPIONI MATERIALI

Blocchetti piano-paralleli

I blocchetti piano-paralleli, noti con il nome di blocchetti Johansson dal nome del tecnico
svedese che li ide nel 1896, sono blocchetti campione di riscontro, di acciaio speciale, a forma di
parallelepipedo con le due facce opposte perfettamente piane, parallele e levigate.
La misura stampigliata sul blocchetto rappresenta la dimensione vera, nominale, la distanza tra le
due superfici di misura alla temperatura di 20.
I blocchetti piano-paralleli sono strumenti campione, in quanto sono impiegati per la taratura
degli strumenti di precisione.
Sono normalmente costruiti secondo una serie di spessori variabili da 1 a 100 mm. Una serie
molto adoperata la seguente (Mahr):

SERIE SI SPESSORI BLOCCHETTI PIANO PARALLELI (MAHR)


1 1,001 1,002 1,003 1,004 1,005 1,006 1,007 1,008 1,009
1,01 1,02 1,03 1,04 1,05 1,06 1,07 1,08 1,09
1,1 1,2 1,3 1,4 1,5 1,6 1,7 1,8 1,9
2 3 4 5 6 7 8 9
10 20 30 40 50 60 70 80 90

- Caratteristiche dei blocchetti

I blocchetti piano-paralleli devono avere:

- planarit delle superfici di misura (0,05 0,25 m)


- parallelismo delle superfici di misura
- elevato grado di precisione
- elevato grado di finitura (Ra = 0,025 m)
- elevata durezza superficiale
- elevata resistenza allusura
- inalterabilit nel tempo
- indilatabilit

- Unione dei blocchetti

Per ottenere una variet di spessori, necessario unire tra di loro i blocchetti. Per fare ci
necessario strisciare i blocchetti uno sullaltro, cominciando da una estremit, e
contemporaneamente esercitando una leggera pressione, in modo da impedire che si formi uno
strato daria tra le superfici di misura. Quando necessario realizzare uno spessore non presente
nella serie, costituito da una parte intera e da una frazionaria, bene formare dapprima la parte
frazionaria, iniziando dal blocchetto che fornisce lultima cifra decimale, aggiungendo via via i
blocchetti con i millimetri interi. Esempio: lo spessore da realizzare sia 43,364 [mm].
Composizione della pila di blocchetti:
1,004 +
1,060 + parte frazionaria
1,300 =
3,364 +
40,000 = parte intera
43,364

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Blocchetti piano paralleli: parti

Unione dei blocchetti

Serie di spessori dei blocchetti piano paralleli

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- Classi di precisione

La tabella UNI ISO 3650 prevede per i blocchetti piano-paralleli quattro classi di precisione: 00,
0, 1, 2.

CLASSE ESEMPI DIMPIEGO TOLLERANZA DI


PLANARIT [m]
00 Misurazioni di altissima precisione (nei gabinetti 0,05 (per spessori fino a 150
scientifici) mm)
0 Controllo di apparecchi di misurazione di alta 0,10 (per spessori fino a 150
precisione mm)
1 Verifica e taratura di calibri, micrometri ecc. 0,15 (per spessori fino a 150
mm)
2 Controllo dei calibri dofficina delle qualit IT6 e 0,25 (per spessori fino a 150
IT7 mm)

Strumenti comparatori fissi

Al fine di rendere pi rapido e semplice il controllo dei pezzi lavorati, soprattutto se prodotti in
serie di pezzi uguali, vengono utilizzati gli strumenti comparatori fissi o calibri fissi, i quali
consentono il controllo diretto della dimensione e della forma di un pezzo con il metodo del
confronto.
Gli strumenti comparatori fissi non consentono quindi di misurare una quota qualsiasi di un
pezzo, ma offrono la possibilit di stabilire se una data quota compresa o meno entro il campo di
tolleranza ad essa assegnato dal disegno.
La caratteristica di questi strumenti quella di avere ognuno una forma e una dimensione
nominale determinate. Sono pertanto in grado di controllare soltanto un pezzo avente quella stessa
dimensione e quella forma, Il campo di misura di questi strumenti si riduce quindi a un solo valore
(dimensione nominale); pi precisamente, ai valori compresi entro un ristretto campo di tolleranza
relativo alla dimensione nominale che contraddistingue il calibro. Ovviamente i calibri fissi devono
essere costruiti con una precisione superiore a quella richiesta per i pezzi che sono destinati a
controllare.

Calibri fissi

Sono utilizzati per il controllo dimensionale e di forma di


alberi, fori, filettature interne ed esterne, conicit ecc.,
soprattutto di pezzi prodotti in grande serie e realizzati con
assegnate tolleranze di lavorazione.

1) Calibri fissi per alberi

Nellimmagine a lato un calibro a forchetta, utilizzato


per il controllo di elementi esterni. Le forcelle sono stampate,
il corpo in acciaio speciale stabilizzato, le parti calibrate sono cementate e temprate, con finitura
finale di lappatura.

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Classe 2^ - STA - UdA n 1: Metrologia - Dispositivi per la misura delle grandezze principali

2) Calibri fissi per fori

I calibri per fori sono previsti per il controllo del diametro


di fori cilindrici, ma vengono utilizzati anche per il controllo di
quote interne di pezzi a forma prismatica (gole, scanalature,
cave).

- Calibri differenziali a tampone

Sono i calibri pi usati per il controllo dei fori lavorati con


tolleranze stabilite secondo le norme ISO.
Sono costituiti da due corpi cilindrici lisci (tamponi) uniti da un manico centrale.
Quando il diametro effettivo del foro da controllare si trova compreso entro il campo di
tolleranza previsto dal calibro, il tampone di diametro inferiore (lato PASSA) deve poter penetrare
nel foro, mentre il tampone di diametro superiore (lato NON PASSA) non deve poter penetrare nel
foro.

- Caratteristiche dei calibri a


tampone

Su ogni calibro a tampone del tipo


PASSA e NON PASSA riportata
lindicazione completa della tolleranza
ISO alla quale corrisponde il foro da
controllare, cio la dimensione
nominale, la qualit di lavorazione, la
posizione della tolleranza e gli
scostamenti corrispondenti: lo
scostamento superiore sul lato NON
PASSA, quello inferiore sul lato PASSA.
I due lati si distinguono perch:
- il tampone del lato NON PASSA pi corto di quello del lato PASSA;
- una fascia rossa riportata sul lato NP;
- sono riportate le scritte P (o MIN) sul lato PASSA, e NP (o MAX) sul lato NON PASSA.

Dischi di vetro o dischi ottici o specchi di Fresnel

Nella pratica, per controllare la planarit, si impiegano i VETRI


OTTICI PIANO-PARALLELI costruiti con vetro speciale ad alta
trasparenza e tagliati a forma di dischi.
I dischi di vetro, ideati nei primi anni del 1800 dal fisico francese
Augustin-Jean Fresnel, vengono appoggiati sulla superficie da
controllare e sono quindi illuminati da una sorgente luminosa (per
esempio la luce di una lampada gialla).
Avremo raggi r che penetrano nel vetro, lo attraversano e vengono
poi riflessi dalla superficie delloggetto (Es: blocchetto).
Vi sono raggi s che invece vengono riflessi dalla faccia inferiore del
vetro stesso. I raggi t uscenti risultano dalla sovrapposizione dei raggi r e
s. Lintensit luminosa del raggio t dipende dalla differenza dei percorsi
di ABC.

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1) SE IL VETRO OTTICO E PARALLELO ALLOGGETTO

La differenza di percorso tra i due raggi rimane costante.


I raggi risultanti t avranno la massima luminosit quando i due raggi componenti raggiungono il
punto C in concordanza di fase; i raggi t avranno invece la minima luminosit quando i due raggi
componenti raggiungono il punto C in opposizione di fase.

In definitiva: se la superficie da controllare piana e parallela al vetro, questultimo risulta


illuminato con intensit uniforme, senza frange di interferenza.

NON CE ALLORA ERRORE DI PLANARIT NE DI PARALLELISMO

2) SE IL VETRO OTTICO E INCLINATO RISPETTO ALLOGGETTO

I raggi uscenti risultano ancora dalla sovrapposizione di raggi che


hanno percorso cammini diversi, per la differenza di percorso A, B,
C continuamente variabile perch la superficie del vetro si allontana
man mano dalloggetto.
Di conseguenza i raggi componenti arriveranno nel punto C in
concordanza o in opposizione di fase secondo il valore della differenza
di percorso.
Nel caso di concordanza di fase si avr la massima intensit
luminosa.
Nel caso di opposizione di fase si avr la minima intensit
luminosa.

IL VETRO OTTICO PRESENTER QUINDI UNALTERNANZA


DI STRISCE CHIARE E DI STRISCE SCURE PARALLELE CHE
SONO APPUNTO LE FRANGE DI INTERFERENZA.
IL DI FETTO DI PARALLELISMO TRA IL VETRO E LA
SUPERFICIE DEL PEZZO VIENE PERCI RILEVATO DALLA FORMAZIONE DELLE
FRANGE DI INTERFERENZA.

Si forma una frangia di interferenza per ogni variazione di distanza uguale a mezza lunghezza
donda (tra vetro e pezzo).

Ecco alcune forme caratteristiche assunte dalle frange di interferenza:

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DIFETTO DI DIFETTO DI PARALLELISMO E GROSSO DIFETTO DI


PARALLELISMO SENZA DI PLANARIT PARALLELISMO E DI
ERRORE DI PLANARIT (Superficie convessa ed inclinata) PLANARIT
(Superficie piana ma (Superficie a botte)
inclinata rispetto al disco)

I dischi di vetro speciale devono avere resistenza allusura e alla scalfitura.


I dischi di vetro devono avere facce otticamente piene e scostamento di planarit 0,10,2[m].

La serie di quattro dischi ha spessori: 12,00 / 12,125 / 12,25 / 12,375 [mm].

Lanalisi planimetrica (cio la misurazione dello scostamento di planarit) usata nella verifica
dello stato dei piani dei blocchetti piano paralleli o delle facce dellasta mobile e dellincudine dei
micrometri.
Dal numero e dalla forma delle frange, ottenuta sovrapponendo il disco di vetro ottico alla
superficie in esame, possibile dedurre lo scostamento di planarit.
Nel caso del micrometro non devono apparire pi di 4 frange.

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