►Disegni e schemi:
A1) Asta fissa: è la parte del calibro sulla quale scorre il corsoio.
A2) Astina per le misure di profondità: è solidale al corsoio
B1) Becchi per le misure esterne: sono rastremati alle estremità.
B2) Becchi per le misure interne: sono rastremati per l’intera lunghezza.
C) Corsoio: è la parte fondamentale del calibro, sulla quale si trova il
nonio.
N1) Nonio graduato in mm (generalmente ventesimale o
cinquantesimale).
N2) Nonio graduato in pollici (consente un’approssimazione di 1”/128).
P) Pulsante di blocco del corsoio: a pulsante premuto il corsoio scorre liberamente sull’asta.
S1) Scala graduata in mm.
S2) Scala graduata in pollici.
Con esso si possono misurare:
3) la distanza, c, tra due livelli di un oggetto, individuata dalla parte estrema del regolo, C, e dall'estremo
di un'asticella solidale al cursore, D.
Microscopio d’officina
Il calibro a corsoio
La tecnologia studia il comportamento dei materiali. L’unità di misura + grande in meccanica è il
millimetro e si usano degli strumenti che permettono di apprezzare le frazioni di millimetro.
Uno di questi strumenti è il calibro che è diviso in tre parti: UNA FISSA, UNA MOBILE (CORSOIO) E
L’ASTICINA.
Nella parte fissa troviamo un becco verso l’alto e un becco verso il basso e i corrispondenti si
trovano nella parte mobile.
I beccucci servono per misurare la lunghezza o il diametro, l’asticina serve per misurare le
profondità.
I beccucci sono smussati alle estremità, perchè servono per misurare gli spazi più piccoli in modo
che tocchino perfettamente anche l’interno delle circonferenze e non la corda sottesa tra i due punti
d’incontro.
L’asticina, nei calibri più costosi è conica in modo da poter misurare perfettamente anche le
profondità dei cilindri o delle punte dei coni (non è il nostro caso).
Il micrometro è costruito in acciaio inossidabile. L’acciaio è una lega CARBONE+FERRO (potrebbero
esserci altri elementi). L’acciaio dolce ha meno carbone dell’acciao duro.
Una lega viene definita acciaio quando contiene una percentuale di carbonio dal 0,2% a un massimo
di 2%. In questo intervallo si classificano in acciai dolcissimi, dolci, duri, durissimi.
L’acciaio comune è una lega binaria mentre l’acciaio inossidabile è formato da tre elementi. Si
definisce un acciaio inossidabile quando contiene Fe+C+Ni+Cr. Il nichel e il cromo sono due
elementi che resistono all’usura alle alte temperature. Sulla parte fissa, troviamo una scala in basso
divisa in mm e in alto troviamo una scala divisa in pollici. Un pollice ==25,4mm
sulla parte mobile o corsoi troviamo due scale una in basso e una in alto. Quella in basso prende il
nome di Nonio. Ci sono tre tipi di calibro:
-deccimale che ha il nonio di 9 mm ed è diviso in 10 parti
-ventesimale che ha il nonio di 19mm ed è diviso in 20 parti
-cinquantesimale che ha il nonio di 49 mm ed è diviso in 50 parti.
Ci sono calibri più precisi ma il grado di difficoltà di lettura e il tempo ne sconsigliano l’utilizzo.
Con il calibro possono capitare tre casi di lettura.
Se lo zero del nonio è sotto la tacchetta di un numero della scala in millimetri, la misura è esatta.
Se lo zero del nonio non è sotto la tacchetta di un numero, dobbiamo ricercare la tacchetta del nonio
che coincide con una tacchetta della scala in millimetri. La misura sarà data dai millimetri letti sulla
scala millimetrica+ la lunghezza letta sul nonio.
Può capitare che nessuna tacchetta del nonio coincida con la tacchetta della scala in millimetri e
quindi la misura sarà per esempio 7mm +o- la sensibilità dello strumento.
La lettura con un calibro ventesimale si esegue così:
1 2 3 4 5 6 7
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
in questo caso la lettura è 2mm+7/20 (che è la lettura del nonio). Ma non si può scrivere in questo
modo,occorre trasformare la frazione in centesimi e questo può essere fatto o calcolando subito la
divisione 7:20=0.35 o trasformandola in centesimi moltiplicando sia il numeratore che il
denominatore per 5 7*5/20*5=35/100, quindi trentacinque centesimi.
I blocchetti di una stessa classe, sono raccolti in scatole: la composizione di una serie comune (88
pezzi) è la seguente.
Il microscopio d’officina
Il microscopio d’officina viene adoperato per osservare i pezzi realizzati e tanti altri modi…
Ha due micrometri con approssimazione 0,005 mm, che regolano lo spostamento del pezzo lungo
l’asse delle X e lungo quello delle Y. Guardando dall’obbiettivo si nota che questo e provista degli
assi cartesiani. Due lampadine illuminano il pezzo e con una manopola è possibile regolare la messa
a fuoco.
►Procedimento seguito.
Dopo aver preso in dotazione un calibro abbiamo provveduto a completare la tabella gia assegnata
precedentemente. Per compilarla abbiamo operato come è riportato nella terza colonna.
Denominazione Giudizio Modo di operare
Grado di finitura delle Sufficiente Controllo visivo della superficie del calibro.
superfici (6)
Anomalie superficiali Graffi Controllo se il calibro presenta il becco rotto,graffi
evidenti (6) evidenti,riga rotta,ecc….
Colorazione delle tacche Mediocre (5) Controllo se il colore delle tacche è visibile.
delle scale millimetrate
Bloccaggio del corsoio Scarso (4) Controllo se il dispositivo è funzionante.
Scorrevolezza del corsoio Buona (7) Controllo se il corsoio presenta difficoltà di
scorrimento.
Coincidenza dei segni a Ottima (9) Controllo se lo 0 del nonio è coincidente con quello
calibro chiuso della scala fissa, e il 10 del nonio coincidente con il 39
della scala fissa.
Parallelismo dei becchi per Mediocre (5) Si riscontra posizionando tra i becchi un blocchetto di
esterni riscontro.
Parallelismo dei becchi per Mediocre (5) Si riscontra misurando con il micrometro la parte
interni inferiore e quella superiore dei becchi, verificando che
le due misurazioni siano uguali.
Perpendicolarità del becco Sufficiente Controllo con una squadretta da 90° con buona
sinistro (6) precisione.
Tracciatura delle scale Buona (7) Controllo con microscopio d’officina.
Scostamenti rispetto alle Buona (7) Collaudo con blocchetti pianparalleli.
quote nominali
Giudizio definitivo Sufficiente Controllo generale delle prove.
(6)
Per verificare l’attendibilità del calibro abbiamo provato a misurare i blocchetti pianparalleli di cui
ho parlato precedentemente, questa e la tabella che abbiamo ottenuto:
Chiave di lettura:
X1=Prima misura letta sul micrometro dell’asse X.
X2=Seconda misura letta sul micrometro dell’asse X.
X =distanza tra una tacca è l’altra. (X=X2-X1)
►Considerazioni personali.
L’obbiettivo postoci è stato il collaudo di un calibro ventesimale, per collaudarlo abbiamo seguito
un insieme di verifiche sul calibro, che adesso mi permettono di giudicare il calibro
sufficientemente adeguato alla funzione per cui è stato creato, nonostante si notino alcune in
regolarità evidenti nel momento in cui si osserva, la tabella degli scostamenti, come anche dal
grafico, il calibro da noi analizzato non presenta una precisione pari a quella richiesta a un calibro
professionale, il grafico avrebbe dovuto rappresentare una linea retta perché lo scostamento sarebbe
dovuto essere una costante (zero), ma nel nostro caso non è accaduto colpa in parte dovuta anche
agli errori sistematici (sono dovuti a strumenti di misura difettosi o a metodi non razionali) e
accidentali o causali (sono determinati da una somma di tante cause che provocano ciascuna un
errore elementare). Giudizio personale il calibro da noi utilizzato non è ancora da buttare.