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norma ISO 14405

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Redazione 21/06/2013

Questo articolo ha lobiettivo ambizioso di fornire ai progettisti una serie


di tecniche e metodologie per il dimensionamento funzionale secondo la

nuova
norma
14405
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prodotto industriale

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Di Stefano Tornincasa

Il disegno tecnico un documento che contiene, in modo completo, razionale e


non ambiguo, tutte le informazioni del prodotto industriale; il linguaggio del
disegno basato su regole e convenzioni universalmente comprese, in modo da
trasmettere le informazioni dalla progettazione, alla produzione fino alla verifica
della conformit dei requisiti funzionali.
Purtroppo i disegni tecnici realizzati in molte aziende contengono ancora oggi molti
errori ed ambiguit, come riferimenti errati, quote errate o mancanti, tolleranze
non congruenti e difficili da controllare. Infatti, questi documenti sono stati
concepiti secondo una serie di regole e norme nate nel contesto tecnico-industriale
del secolo scorso, facendo riferimento agli strumenti di misura pi diffusi a
quellepoca, come calibri e micrometri, nei quali le misure sono rilevate ed
espresse come distanze tra due punti. Il metodo di quotatura pi usato era il
dimensionamento a coordinate, utilizzando le tolleranze dimensionali (il sistema
del pi o meno) che poteva dar luogo ad ambiguit di controllo come risulta
dallesempio di figura 1.
Per progettare, oggi si usa quasi esclusivamente il software CAD 3D, per la
fabbricazione dei particolari si usa il controllo numerico, e per il controllo dei
particolari si usano macchine di misura a coordinate (CMM). Pertanto, per
comunicare le specifiche tecniche e funzionali dei componenti, bisogna superare i
concetti che erano contenuti nelle norme di riferimento redatte nel passato, come
la quotatura bidimensionale a coordinate.
Per questi motivi, in ambito ISO, nel 1995 nasce il Comitato Tecnico ISO/TC213
(Dimensional and Geometrical Product Specification), con lobiettivo di una
completa rifondazione delledificio normativo dedicato alle specifiche dimensionali
e geometriche di prodotto.
In questa ottica, la norma 14405/1 del 2010 (Dimensional tolerancing-Linear
sizes) e la 14405/2 del novembre 2011 (Dimensions other than linear sizes)
propongono una nuova filosofia per documentare il prodotto, pi adatta alle
esigenze della attuale realt produttiva e improntando le norme del disegno
tecnico sui principi che sono alla base del modo pi moderno di misurare.
Secondo questa normativa, una volta convertite le esigenze dei clienti in requisiti

funzionali
dei singoli
componenti,
la specificazione
dei limitiintendiamo
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pezzo ideale avviene secondo la metodologia espressa in figura 2.

Fig. 1 La metodologia della quotatura tradizionale a coordinate pu dar


luogo a una evidente ambiguit nel controllo del componente

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Fig. 2 Una volta convertite le esigenze dei clienti in


requisiti funzionali degli assiemi e dei singoli
componenti, la specificazione dei limiti entro i quali le
caratteristiche dimensionali e geometriche possono
discostarsi rispetto al pezzo ideale dipende dalla
natura dellelemento geometrico. Se infatti lelemento
da dimensionare una feature of size, vengono
specificati i limiti dimensionali. In tutti gli altri casi,
bisogna ricorrere alle tolleranze geometriche di forma
e di posizione

Se infatti lelemento da dimensionare una feature of size (un elemento dotato di


punti in opposizione rispetto a un asse o un piano mediano e quindi accoppiabile),
vengono specificati i limiti dimensionali (della linear size, ovvero della
dimensione di accoppiamento associata). In tutti gli altri casi, bisogna ricorrere
alle tolleranze geometriche di forma e di posizione. In figura 3 viene esemplificata
la definizione di feature of size (traducibile come elemento dimensionale): una
feature of size un elemento accoppiabile, dotato di simmetria (asse o piano
mediano) e con dei punti opposti.
Un altro concetto fondamentale delle nuove norme che ogni componente esiste
in tre diversi ambiti che vanno messi in relazione tra loro (fig. 4): nel processo di
progettazione (e di generazione del disegno) viene definita la geometria ideale
mentre nel processo di fabbricazione il pezzo risultante quello reale. La fase di
verifica estrae le features dal pezzo fisico, normalmente con un numero elevato
di punti in modo da definire geometrie e forme. Infine vengono elaborati gli
elementi geometrici associati alle superfici (piani, sfere, cilindri), al fine di stimare
il valore della misura di interesse.
La norma ISO 14405-1 pone particolare attenzione agli aspetti del controllo,
stabilendo la terminologia e alcuni simboli speciali (detti modificatori) per le
dimensioni di accoppiamento di features of size, che possono essere determinanti
per lesito della verifica della conformit alla specifica.
La figura 5 presenta la classificazione e le relazioni delle caratteristiche
dimensionali applicate a una feature estratta (con i relativi simboli).
La dimensione di accoppiamento (size) viene definita sul componente ideale ed
una caratteristica intrinseca di una feature di size (pu essere un diametro di un

cilindro
o ila
distanza
tra idue
piani
opposti
paralleli).
dimensione
caratteristica
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(local size), una dimensione globale (global size) oppure una dimensione calcolata
(calculated dimension).

Fig. 3 Una feature of size ha le seguenti caratteristiche:


a) dotata di un asse o un piano mediano
b) Ha dei punti in opposizione rispetto ad un asse o un piano mediano
c) E unentit accoppiabile e quindi dotata di tolleranza dimensionale

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modo da elaborare gli elementi geometrici associati alle superfici (piani, sfere, cilindri) e stimare il valore
della misura di interesse

Dimensione locale
la dimensione che viene assunta come default in mancanza di altre indicazioni
nel disegno. Tale scelta coerente con lapproccio tradizionale fino ad oggi
adottato. Per ogni feature of size esistono infinite dimensioni locali, che possono
essere valutate come (fig. 6):

Fig. 5 Classificazione delle caratteristiche dimensionali applicate a una feature estratta (con i relativi
simboli). La dimensione pu essere classificata in locale, calcolata e globale

distanza
dueper
punti,
distanza
locale
diametrale
su un elemento
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dimensione sferica, definita come diametro locale della pi grande sfera inscritta;
dimensione della sezione, definita ad esempio col criterio del pi grande cerchio
inscritto nella sezione. Su una feature estratta, possibile definire un numero
infinito di sezioni;
La dimensione locale per definizione non un valore unico e quindi per ottenere
la dimensione di una feature estratta quindi necessario definire
matematicamente lordine di grandezza della dimensione della feature, prendendo
ad esempio la media o la mediana delle misurazioni locali (fig. 7).

Fig. 6 Partendo dalla geometria estratta, esistono infiniti valori di dimensioni locali, che possono essere
definite come distanza tra due punti, dimensione sferica (diametro della pi grande sfera inscrivibile),
oppure come dimensione della sezione (ottenuta col criterio del pi grande cerchio inscrivibile)

Dimensione
globale
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definisce la dimensione della feature of size, e pu essere ottenuta in modo


indiretto (es. media delle dimensioni locali, come in figura 7), oppure in modo
diretto, con uno dei metodi della figura 8:
criterio del massimo inviluppo inscritto, applicabile soprattutto a singolarit
interne, denominata anche mating size;
criterio del minimo inviluppo circoscritto, applicabile soprattutto a singolarit
esterne;
dimensione globale ottenuta col metodo dei minimi quadrati (ad esempio,
diametro del cilindro i cui punti minimizzano la somma dei quadrati delle distanze
rispetto ai punti reali).

Fig. 7 Partendo da una serie di misure di diametri (ottenuti come distanza tra due punti), possibile ottenere il
valore effettivo del diametro (rank-order size) ad esempio attraverso la media o la mediana

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Fig. 8 La dimensione globale di una geometria cilindrica estratta un unico valore e pu essere definita, per
una geometria interna, dal diametro del pi grande cilindro inscrivibile, oppure, per una geometria esterna, dal
diametro del pi piccolo cilindro circoscrivibile. Le dimensioni del cilindro possono essere anche ottenute col
metodo dei minimi quadrati

Dimensione calcolata
La dimensione calcolata viene ottenuta da una formula matematica che associa le
dimensioni di una feature: ad esempio il diametro d della circonferenza viene
ottenuto dividendo la lunghezza L della linea estratta (in una sezione normale
allasse di un cilindro ideale ottenuto col metodo dei minimi quadrati) per (fig.
9):

Fig. 9 La dimensione calcolata viene ottenuta da una formula matematica che associa le dimensioni di una
feature: ad esempio il diametro d della circonferenza viene ottenuto dividendo la lunghezza L della linea
estratta (in una sezione normale allasse di un cilindro ideale ottenuto col metodo dei minimi quadrati) per

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(integrale della linea estratta) e dal volume.


In figura 10 riportato lelenco dei modificatori per una dimensione di
accoppiamento di una feature of size. Come si vede, il simbolo prevede un codice
alfanumerico a due caratteri racchiuso allinterno di una forma ad asola e
purtroppo la maggior parte dei sistemi CAD non ha ancora adottato la specifica.
Esempi di applicazione della norma ISO 14405/1
In un disegno, il simbolo di modificatore pu essere applicato sia al limite
superiore che al limite inferiore della quota con tolleranza; nel caso della figura 11,
il modificatore della quota del diametro 36 indica che le dimensione della feature
of size debba essere ottenuta col metodo dei minimi quadrati (GG) e si applica sia
per la dimensione massima ammissibile che per quella minima. E per possibile
specificare due modificatori diversi per ognuno dei limiti: ad esempio sulla quota di
diametro 48 il diametro massimo valutabile col criterio del pi piccolo cilindro
circoscrivibile, mentre la dimensione minima viene valutata come distanza tra due
punti e loperatore media (SA).

Fig. 10 Elenco dei modificatori applicabili a una dimensione di accoppiamento di una feature of size

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Fig. 11 Il modificatore della quota di sinistra indica che le dimensione della feature of size deve essere
ottenuta col metodo dei minimi quadrati (GG) e si applica sia per la dimensione massima ammissibile che
per quella minima. Nella quota di destra vengono specificati due modificatori diversi per ognuno dei limiti

Fig. 12 Per le feature esterne il modificatore di inviluppo ha lo stesso significato di un operatore GN


(minimo inviluppo circoscritto) per il limite superiore e di distanza tra due punti per il limite inferiore. In
questo caso necessario utilizzare due tipi di calibro per il controllo

Il principio di inviluppo, indicato con la lettera E riassume in un solo simbolo due


specifici operatori. Infatti, per le feature esterne (fig. 12) il modificatore di
inviluppo ha lo stesso significato di un operatore GN (minimo inviluppo
circoscritto) per il limite superiore e di distanza tra due punti per il limite inferiore.

In
questoi caso
necessario
utilizzare
due
di sito.
calibro
per il controllo:
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le dimensioni interne equivalenti al massimo materiale;


per il limite inferiore, un micrometro per determinare le dimensioni minime
(minimo materiale).
Per le feature interne (fig. 13), il modificatore di inviluppo ha lo stesso significato
di un operatore GX (massimo inviluppo inscritto) per il limite inferiore e di distanza
tra due punti per il limite superiore. Anche in questo caso necessario utilizzare
due tipi di calibro per il controllo:
1) per il limite superiore, un micrometro dinterni per determinare le dimensioni
massime (minimo materiale);
2) per il limite inferiore, un calibro funzionale costituito da un elemento cilindrico
con le dimensioni esterne equivalenti al massimo materiale.

Fig. 13 Per le feature interne, il modificatore di inviluppo ha lo stesso significato di un operatore GX


(massimo inviluppo inscritto) per il limite inferiore e di distanza tra due punti per il limite superiore. Anche
in questo caso necessario utilizzare due tipi di calibro per il controllo

Si noti che entrambe le prescrizioni equivalgono alla Rule #1 della norma ASME
Y14.5-2009, che viene utilizzata come default.

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