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Professoressa E. Tresso
Professor S. Mazzetti
Gruppo di lavoro:
VitoMatteo Di Pietro, Marco De Maina, Andrea Feurra, Giulia D’Agostino.
OBIETTIVO DELL’ESPERIENZA:
Per analizzare il comportamento statico, alla molla vengono appese diverse masse
note e si misura l’allungamento della stessa, mentre per il comportamento dinamico,
dopo aver messo in oscillazione la molla, alla quale viene applicata una massa, se ne
misura il periodo.
Per quanto riguarda il metodo dinamico, sappiamo che il moto risultante per effetto di
una forza elastica è rettilineo e di accelerazione:
Il moto è armonico semplice con pulsazione ω e periodo T determinati dal rapporto tra
la costante elastica e la massa del punto materiale a cui è applicata la forza elastica:
Se comprimiamo la molla fino alla sua deformazione x0, e nell’istante t=0 la lasciamo
libera con velocità nulla, essa si muoverà di moto armonico per effetto della forza
elastica agente su di essa. L’equazione che governa il suo moto è:
STRUMENTI UTILIZZATI:
MATERIALE UTILIZZATO:
Molla: organo meccanico che si deforma in base ad una costante elastica, che è una
proprietà intrinseca della stessa.
PROCEDIMENTO:
Come prima operazione, con il metro a nastro abbiamo effettuato la misurazione della
lunghezza L della molla a riposo in posizione orizzontale. Con la bilancia elettronica,
abbiamo misurato la massa della molla e dei tre pesetti.
L [m] ±0,001 Mm[kg] ±0,0001 M1[kg] ±0,0001 M2[kg] ±0,0001 M3[kg] ±0,0001
0.165 0.0566 0.0532 0.0806 0.1262
Per ognuno dei due metodi, abbiamo studiato sei situazioni diverse ottenute
applicando alla molla sei masse, date dai singoli pesetti e da tre coppie degli stessi.
Nel metodo statico, per ogni singola massa applicata, abbiamo misurato con il metro a
nastro la nuova lunghezza della molla, alla quale abbiamo successivamente sottratto
la lunghezza iniziale L della molla a riposo, per ottenere ∆x, ovvero l’allungamento
della molla.
M1 0,1098 0,04
M2 0,1372 0,062
M3 0,1828 0,1
Nel metodo dinamico, per ogni singola massa applicata, abbiamo messo in oscillazione
il sistema. Abbiamo quindi effettuato con il cronometro digitale, tre misurazioni del
tempo T5 impiegato dalla molla per completare 5 oscillazioni.
T5,1 [s] ±0,01 T5,2 [s] ±0,01 T5,3 [s] ±0,01 T5M [s] ±0,01 TM [s] ±0,002 TM2 [s]
In seguito alla raccolta dei dati, abbiamo effettuato un’analisi statistica degli stessi.
GRAFICI:
CONCLUSIONI:
Concludendo, nell’esperienza non c’è stata discrepanza dei valori ottenuti nei due
metodi. Il fatto che i due risultati siano abbastanza vicini tra loro ci conferma la
prossimità all’effettivo valore della costante elastica k della molla. Tuttavia dobbiamo
tener conto di alcuni fattori esterni, come per esempio: l’attrito con l’aria, l’ideale
rigidità e inestensibilità del filo di nylon che sosteneva il sistema, gli errori accidentali
di misurazione, e altro.