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Verifica della legge dell’irradianza

Pepe Emanuele, Stellin Simone, Stocco Calzavara Michele

Marzo 2022

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Indice
1 Introduzione 3
1.1 Obbiettivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
1.2 Introduzione teorica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

2 Esperienza 4
2.1 Apparato strumentale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
2.2 Configurazione apparato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
2.3 Descrizione della presa dati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

3 Analisi dati 6

4 Grafici 7

5 Conclusioni e Commenti 10

2
1 Introduzione
1.1 Obbiettivi
Lo scopo dell’esperienza è di verificare la dipendenza dell’irradianza luminosa dalla distanza
dalla sorgente, con andamento del tipo r12 dove r rappresenta la distanza dalla sorgente di luce.
Nel nostro caso viene usata come sorgente una lampadina ad incandescenza. In particolare, la
relazione tra irradianza e distanza è rappresentata dall’equazione:
r02
I = I0 (1)
r2
con I0 : irradianza misurata a r0 .

1.2 Introduzione teorica


Si consideri la lampadina come una sorgente puntiforme; essa emette luce secondo simmetria
sferica. Considerando un angolo solido Ω, il flusso luminoso passante per tutte le superfici sottese
a questo angolo è costante. Per questo motivo vale la relazione: I1 S1 ∆t = I2 S2 ∆t
e considerando Si = ∆Ω · ri2 (r posizione rispetto alla sorgente), si ottiene che
I1 S2
=
I2 S1
(essendo ∆t lo stesso). Allora
I1 I2
2 = 2
r1 r2
da cui si ottiene infine

r02
I(t) = I0 . (2)
r2

Figura 1

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2 Esperienza
2.1 Apparato strumentale
L’apparato sperimentale consiste in:

• Lampadina

• Fotodiodo

• Voltmetro digitale

• Generatore di corrente continua

• Binario ottico (2m)

• Calibro ventesimale

• Moneta

• Nastro isolante

2.2 Configurazione apparato


Per misurare in modo coretto la quantità di luce percepita dal fotodiodo in funzione della di-
stanza la lampadina viene fissata su dei supporti posti lungo il binario graduato (2.0m con
precisione del mm) cosı̀ come la scatola contenente il fotodiodo con il suo circuito amplificatore
che, contrariamente alla lampadina, può essere spostato.
La lampadina viene alimentata da una sorgente di tensione continua, mentre il fotodiodo è col-
legato ad un voltmetro.
Inoltre viene bloccata una moneta su un ulteriore supporto che, frapposto tra la lampadina e il
fotodiodo di volta in volta permette di rilevare la luce di fondo oscurando quella diretta della
lampadina. Per questa ragione e per una corretta misura della distanza tra gli elementi è im-
portante che lampadina, moneta e fotodiodo si trovino alla medesima altezza.

Il fotodiodo è un elemento estremamente sensibile alla luce e oltre un certo valore di corrente mi-
surata, entra in saturazione. Per questa ragione la lampadina viene alimentata ad una tensione
tale da non farle emettere una luce troppo forte che lascerebbe il fotodiodo in una condizione di
saturazione ad un range troppo ampio di distanze dalla sorgente, e non renderebbe apprezzabile
entro la lunghezza del binario l’andamento dell’irradianza in funzione della distanza.
Per limitare l’esposizione del fotodiodo alla luce e quindi alla saturazione, la finestra della sca-
tola che lo contiene viene parzialmente coperta con del nastro isolante eccetto per una fessura
centrale. In questo modo il fotodiodo viene meno esposto alla luce non diretta.
La luce fornita dalla lampadina non deve, però, essere nemmeno troppo debole, altrimenti il
fotodiodo a distanze superiori a qualche centimetro dalla lampadina risulterebbe più sensibile
alla radiazione ambientale rispetto a quella derivante dalla lampadina.

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2.3 Descrizione della presa dati
La presa dati si sviluppa allontanando il fotodiodo dalla sorgente luminosa e misurando la
tensione segnata dal voltmetro per la luce totale rilevata dallo strumento e quella di fondo
evidenziata frapponendo la moneta tra la lampadina e il fotodiodo.

• Per le prime 50 misure il fotodiodo è spostato regolarmente di 1mm;

• Per le successive 50 misure di 2mm;

• Per altre 40 di 3mm;

• Poi di 4mm per 40 volte;

• Per le seguenti 30 di 5mm;

• Quindi ogni 10mm per 15 misure;

• Poi per 10 volte ogni 20mm;

• Infine le ultime 7 misure sono effettuate allontanando il fotodiodo, di volta in volta, di


100mm.

L’incremento delle distanze è dovuto al fatto che l’andamento dell’irradianza in funzione della
distanza sia iperbolico, ciò implica una pendenza elevata della prima parte della curva e, di
conseguenza, un errore su tali valori estremamente elevato poiché è dominato dalla derivata.
Per questo motivo è importante avere molte misure nella prima regione.

Per quanto riguarda la posizione della moneta, finché fotodiodo e sorgente luminosa sono molto
vicini questa viene inserita nella sola posizione possibile, quando, invece, si trovano a distanze
maggiori essa è posta in 3 posizioni intermedie e, qualora i valori risultino diversi, viene consi-
derato il valor medio con associata la semidispersione.
La moneta viene, quindi, spostata da una posizione più vicina alla lampada a una più vicina
al fotodiodo passando per una centrale, al fine di valutare anche eventuali riflessi dei raggi sul
tavolo o altri elementi riflettenti circostanti.
Per le misure di fondo è stato mantenuto lo stesso fondoscala del voltmetro perché trattandosi
di valori di 1 o 2 ordini di grandezza inferiori, se avessimo utilizzato un fondoscala differente,
l’errore sulla misura della luce totale avrebbe dominato. Conoscendo, dunque, la risposta del
fotodiodo alla luce totale rilevata e a quella di fondo, sottraendo la seconda alla prima, si ricava
l’irradianza dalla sola lampadina.

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3 Analisi dati
Diametro della lampadina= 0.01085 [m] con incertezza 0.00005[m]

Posizione iniziale p0 = 206.0 [m] con incertezza 0.00011 [m]

L’errore relativo alla misura della posizione del basamento del fotodiodo è pari a √0.2 mm,
(3)
molto minore dello spazio tra due tacche perché dal momento che si sta interpolando la tacca
del basamento con quella della scala graduata si riesce di conseguenza ad ottenere una precisione
maggiore.
A partire dai dati raccolti durante l’esperienza, si verifica attraversouna funzione di fit l’accura-
tezza dell’ipotesi fatta andando inizialmente a studiare la curva: ’tensione - distanza’. Lo scopo
del fit è quello di eseguire una stima dei parametri della funzione ipotizzata assumendo 2 come
esponente del denominatore:

A
y= +C
(x − B)2

Stimati i parametri con questa ipotesi, si osserva che l’esponente è coerente con la legge fisica
studiata (per ottenere una maggiore precisione si potrebbe ripetere il fit ponendo l’esponente
come parametro da stimare e sfruttare le stime ottenute dal primo fit per inizializzare i para-
metri della seconda stima). Successivamente viene eseguito il test d’ipotesi di χ2 dove gli errori
considerati sono diversi da quelli massimi: se l’errore sulle misure della distanza è considerato
come ∆x√m3ax , l’errore sulla y è tanto più rilevante all’aumentare della pendenza della curva.
Quindi σy è calcolato propagando l’errore sulle x:
s  2
2
∆x df (xi )
σy = ∆y + √ |xi |
3 dx

Come accennato prima, la distanza (rispetto ad S0 ) necessita di aggiustamenti per quanto


riguarda la posizione del filo e del rilevatore del fotodiodo, dunque risulta:
d
x = (S − S0 ) + + 1mm
2
Gli errori sul calcolo del d2 e della posizione iniziale S0 vengono trascurati in questo momento e
verranno addizionati come errori ulteriori a quello calcolato dalla funzione di fit per il parametro
’B’. Si riportano di seguito alcuni grafici utili all’analisi dati, con considerazioni sui risultati
ottenuti.

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4 Grafici

Graph
χ 2 / ndf 544.2 / 241

A 3.376e+04 ± 8.952
7
B 0.06707 ± 0.02465
C 0.001043 ± 2.229e− 05
6

400 600 800 1000 1200 1400 1600 1800 2000


Figura 2: Fit dei dati

7
resid h1
Entries 244
60 Mean 0.1352
Std Dev 1.584
χ 2 / ndf 9.521 / 7
50 Constant 62.51 ± 4.97
Mean 0.05415 ± 0.10508
Sigma 1.502 ± 0.070
40

30

20

10

0
−6 −4 −2 0 2 4 6 8

Figura 3: Distribuzione delle misure

Graph
χ2 / ndf 558.4 / 242

p0 −0.0001798 ± 3.475e−05
0.04
p1 2.006e−07 ± 3.667e−08

0.02

− 0.02

− 0.04

− 0.06
200 400 600 800 1000 1200 1400 1600 1800 2000

Figura 4: Compatibilità a zero dell’errore

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Graph
χ2 / ndf 516.6 / 242

p0 −0.0001727 ± 3.475e−05

0.003 p1 1.927e−07 ± 3.667e−08

0.002

0.001

− 0.001

− 0.002

− 0.003

400 600 800 1000 1200 1400 1600 1800 2000

Figura 5: Ingrandimento sulla compatibilità

Figura 6: Quest’ultimo fit è stato ottenuto tenendo anche l’esponente come un parametro per
ottenere un’ulteriore verifica dell’ipotesi iniziale

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5 Conclusioni e Commenti
Dai dati ricavati durante l’esperienza sono stati stimati i parametri A, B, C e D ottenendo i
seguenti risultati:

• A = 33757.8 ± 8.9 V · m2

• B = 0.067 ± 0.075 mm

• C = 0.00104 ± 0.00002V

• D = 2.012 ± 0.001

I valori di aspettazione di B e C sono entrambi pari a 0.


Entrambi coincidono con le nostre aspettative entro gli errori stabiliti.
I valori dei χ2 /ndf inoltre avvalorano la veridicità delle stime ipotizzate.

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