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NICOLA FERRARI
LAURA GREBORIO
GAETANO VESPASIANO
Le misure sugli impianti con cavo ottico, come sulle reti GPON per la
NGN2, si basano principalmente sullutilizzo dellOTDR (Optical Time
Domain Reflectometer), uno strumento versatile, che si adatta molto bene
alluso in campo nelle varie fasi di vita dellimpianto: realizzazione, collaudo
e manutenzione. Lo strumento consente inoltre di misurare lattenuazione
di fibre, giunti e connettori, di rilevare guasti o punti di criticit e di valutare
la lunghezza delle singole tratte di fibra.
Le misure sulle reti PON (Passive Optical Network) sono rese pi complesse dalla forte perdita localizzata dovuta al diramatore ottico passivo
(splitter) e dalla presenza di "n" rami a valle dello splitter stesso, che producono una sovrapposizione di segnali difficili da discriminare.
Larticolo costituito da una parte generale sul funzionamento degli OTDR
e da una parte pi specifica sulle caratteristiche di alcuni strumenti commerciali. Sono inoltre descritte le scelte operate da Telecom Italia per la
componentistica che sar usata, in ottica NGN2, nella realizzazione delle
reti GPON sperimentali di Milano e di Roma.
1. Introduzione
Il metodo della retrodiffusione (backscattering),
indicato dall'ITU-T come metodo alternativo per la
misura dell'attenuazione delle fibre, il pi usato
per la misura in campo, nelle fasi di realizzazione,
collaudo e manutenzione dellimpianto, per rilevare l'attenuazione dei singoli componenti: fibre,
giunti, connettori ... . Pu essere utilizzato anche
per valutare landamento del coefficiente di
dispersione cromatica lungo il collegamento e il
diametro di campo modale della fibra [1].
Lo strumento di misura basato sul metodo del
backscattering lOTDR (Optical Time Domain
Reflectometer). Processando opportunamente il
segnale, lOTDR in grado di effettuare misure di:
attenuazione e localizzazione di giunti e
connettori;
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FERRARI GREBORIO VESPASIANO Misure per il collaudo e lesercizio delle reti ottiche passive
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comando
di guadagno e/o banda
comando
mascheramento
livelli relativi
comando
impulsi
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2. Parametri caratteristici
dellOTDR
In questo paragrafo sono
descritte le principali figure di
merito di un OTDR.
2.1 Dinamica
Dinamica
IEC
Dinamica
RMS
1.56 dB
(SNR = 1)
lunghezza (km)
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EDZ
1.5 dB
ADZ
0.5 dB
ADZ = Attenuation Dead Zone
EDZ = Event Dead Zone
2.3 Risoluzione
Pu essere definita con due accezioni diverse:
passo di campionamento, la distanza in metri
tra due punti consecutivi di campionamento;
dipende dal range di distanza impostato e dalla
durata dellimpulso;
risoluzione spaziale, definisce la capacit dello
strumento di risolvere due eventi non saturanti
adiacenti, tale parametro che il pi significativo - dipende dalla durata dellimpulso, dal
passo di campionamento e dalla banda passante del circuito di ricezione dellOTDR; calcolato come la larghezza, a 1.5 dB sotto il
picco, di un evento non saturante, ma sufficientemente elevato (figura 5). Impostando il valore
minimo di distance range e limpulso pi breve,
la risoluzione deve essere minore o uguale a 5
metri [2].
Cosa ancora diversa la cursor resolution:
passo minimo di spostamento del cursore sullasse
orizzontale.
50
1.5 dB
risoluzione
spaziale
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Rispetto al caso di collegamenti punto-punto, lutilizzo della tecnica OTDR nellanalisi delle reti PON
risulta pi complesso, essenzialmente per la presenza dei diramatori ottici. Questi dispositivi, infatti,
introducono una forte attenuazione localizzata, che
mette a dura prova lo strumento in termini di dinamica, inoltre, distribuendo il segnale proveniente
dalla Centrale sugli "n" rami di distribuzione agli
utenti, si genera una sovrapposizione dei segnali
retrodiffusi da ciascun ramo a valle dello splitter.
In concreto, un diramatore con fattore di splitting 2:16 introduce unattenuazione di almeno
1213 dB. Cosicch lOTDR, se non ha una dinamica sufficientemente elevata, pu non essere in
grado di distinguere la traccia a valle del diramatore dal rumore, e pu interpretare questa forte
attenuazione localizzata come "fine fibra", non riuscendo perci ad eseguire unanalisi automatica
degli eventi a valle dello splitter. In altre
parole, se il livello del segnale a valle del
diramatore troppo basso, gli eventi
connettori
SC/PC
successivi rimangono annegati nel
giunti a
rumore della traccia, con conseguente
Ramo n.1
fusione
50 m
connettore
perdita delle informazioni relative ai sinAPC
goli rami dutente.
SPLITTER 2:2
100 m
Ramo n.2
Inoltre, la sovrapposizione dei segnali
3
1
SPLITTER 2:16
di
backscattering
provenienti dai diversi
Ramo
2
4
150 m
n.3
2,3 km
rami dutente rende difficoltosa lindividuazione delle singole tratte a valle dello splitRamo
200 m
n.4
7
ter e, quindi, la localizzazione di un even18 km
5
tuale guasto. Nel caso in cui le lunghezze
8
6
di due o pi rami siano uguali, le cose si
Ramo
complicano ulteriormente perch, oltre ad
Lato OLT
800 m
n.16
Lato ONU
avere la sovrapposizione totale delle
APC = Angled Physical Contact
tracce, coincidono anche i picchi di riflesOLT = Optical Line Termination
ONU = Optical Network Unit
sione dei connettori, rendendo problematica la valutazione di un eventuale stress
FIGURA 6 Rete PON realizzata nei laboratori TILab per architetture FTTB.
sul cavo in base alla diminuzione del livello
di tali riflessioni.
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I principali componenti
dimpianto delle
reti PON
I principali componenti ottici passivi
impiegati nelle reti PON (Passive
Optical Network) sono i seguenti:
- diramatori (splitter) 1xN o 2xN;
- fibre ottiche e cavi;
- connettori e giunti;
- muffole e sistemi di gestione delle
fibre e dei diramatori.
Diramatori ottici
Se i rami hanno lunghezze differenti e se la risoluzione dello strumento adeguata, possibile visualizzare bene la tratta tra i picchi di riflessione.
Come gi anticipato, la risoluzione spaziale
migliora al diminuire della durata degli impulsi, mentre la dinamica dello strumento maggiore per
impulsi pi lunghi. quindi necessario valutare
attentamente il tipo di informazioni che si vogliono
ottenere ed impostare opportunamente i parametri
dellOTDR, in modo da raggiungere il miglior compromesso tra risoluzione e dinamica.
Per quanto detto sulle problematiche delle misure da
Centrale, per ottenere uninformazione completa sulla
rete, e in particolare per localizzare un eventuale guasto,
necessario effettuare le misure anche lato Utente.
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Connettori e giunti
francesco.montalti@telecomitalia.it
dalla OLT a 1550 nm, con durate dellimpulso di 20 - 30 ns e lunghezza del feeder pari a 2,3 chilometri.
Come si pu osservare dalla figura 8,
le caratteristiche di dinamica e risoluzione degli strumenti determinano una
diversa rumorosit della traccia ed una
differente discriminabilit degli eventi. In
alcune tracce, la seconda e la quarta, a
causa dellelevato rumore non possibile
visualizzare il segnale di backscattering
proveniente dai vari rami; nella seconda
traccia, inoltre, evidenziata unerrata
interpretazione del "fine fibra".
Un altro elemento di confronto fornito dalla figura 9 per la risoluzione.
Come si pu notare, tutti gli strumenti
hanno una buona risoluzione spaziale.
Tuttavia un fronte molto ripido in risposta
ad un evento pu introdurre una distorsione della traccia dopo un salto di attenuazione elevato (splitter), con sovrastima della misura di attenuazione.
Le misure descritte in precedenza
FIGURA 7 Misura a diverse lunghezze donda in presenza di curvatura su un ramo a
sono state ripetute sullimpianto sperivalle dello splitter.
mentale realizzato presso i laboratori
della Scuola Superiore "G. Reiss Romoli"
(figura 10) [7]. Le misure hanno riguar2:16, evidenziando maggiormente la presenza di
dato solo tre (dei quattro) strumenti commerciali,
una curvatura critica o di danneggiamenti sulla
con lintento di effettuare un confronto quantitativo
linea.
per le misure di dinamica, zona morta e risoluzione
Per quanto riguarda invece risoluzione e dinaspaziale. Per tutti gli strumenti stata utilizzata la
mica, la figura 8 mostra un confronto qualitativo tra
medesima configurazione di misura, con acquisiquattro strumenti. Le misure sono state effettuate
zioni di 180 secondi e distance range di 40-80 chi-
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connettori
SC/PC
1100 m
Ramo 1
connettori
SC/PC
1252m
Ramo 2
SPLITTER
fibra di
lancio
150 m
11 km
1137 m
Ramo 3
Ramo 4
Lato OLT
Ramo 16
OLT = Optical Line Termination
ONU = Optical Network Unit
Lato ONU
= 1310 nm
Pulse Width
= 1550 nm
= 1650 nm
OTDR A
100 ns
18.82 dB
16.23 dB
14.43 dB
1 s
27.99 dB
25.26 dB
23.34 dB
20 s
38.13 dB
34.92 dB
32.12 dB
OTDR B
100 ns
20.51 dB
17.75 dB
16.13 dB
1 s
30.59 dB
29.73 dB
26.72 dB
20 s
40.71 dB
38.97 dB
36.99 dB
8. Problematiche di esercizio
Agli OTDR utilizzati per le misure
sulle reti PON sono richieste le due
lunghezze donda di funzionamento
tradizionali (1310/1550 nm) e quella di
monitoraggio ( m ) a 1650 nm da utilizzare quando le fibre della tratta primaria sono in servizio. Per impedire il
t r a n s i t o d e l l a m v e r s o i l r i c e v i t o re
remoto (ONT), necessario inserire
nel connettore della bretella terminale
di collegamento alla ONT un
f i l t ro / r i f l e t t o re d i B r a g g c e n t r a t o a
1650nm.
OTDR C
100 ns
22.19 dB
21.25 dB
17.05 dB
1 s
31.11 dB
29.70 dB
26.98 dB
20 s
39.68 dB
38.55 dB
35.11 dB
= 1310 nm
= 1550 nm
= 1650 nm
= 1310 nm
= 1550 nm
= 1650 nm
OTDR A
10.11 m
10.36 m
10.57 m
OTDR B
10.53 m
10.11 m
9.64 m
12.55 m
11.85 m
16.64 m
OTDR A
1.15 m
1.62 m
2.12 m
OTDR B
1.40 m
1.23 m
1.83 m
OTDR C
2.04 m
2.15 m
2.58 m
OTDR C
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FERRARI GREBORIO VESPASIANO Misure per il collaudo e lesercizio delle reti ottiche passive
9. Conclusioni
L a p e c u l i a r i t d i u n a re t e o t t i c a p a s s i v a
richiede unattenta impostazione della configurazione di misura dellOTDR, per poter conciliare i
requisiti di dinamica con quelli di risoluzione.
In questo articolo sono stati presentati i risultati delle misure effettuate su due impianti sperimentali, con un confronto tra le prestazioni di
alcuni strumenti disponibili in commercio, e sono
state delineate le linee guida per lattivit di esercizio della PON, con riferimento specifico a
quanto pu essere fatto tramite luso di OTDR.
nicola.ferrari@telecomitalia.it
laura.greborio@telecomitalia.it
gaetano.vespasiano@tils.com
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[2]
[3]
[4]
[5]
[6]
[7]
[8]
ACRONIMI
ADZ
APC
EDZ
FBT
FTTB
GPON
NGN2
ODN
OLT
ONU
OTDR
PLC
PON
RL
VFL
BIBLIOGRAFIA
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G a e t a n o Ve s p a s i a n o , l a u r e a t o in
Ingegneria Elettrotecnica presso lUniversit
dellAquila, dal 1986 stato docente della
Scuola Superiore "G. Reiss Romoli" (ora TILS)
dove si occupa di sistemi di trasmissione in
fibra ottica, misure su fibre e componenti
optoelettronici, amplificazione ottica, rete di
accesso a larga banda. Dal 2001 al 2006 ha
svolto in TILS funzioni di Key Account per il
mercato Mobile e Internazionale e di Account
per il mercato Aziende. Dal 2000 collabora con la Facolt di
Ingegneria dellAquila, dove tiene attualmente il corso di
Comunicazioni Ottiche. stato co-autore del libro "Le fibre
ottiche per telecomunicazioni", di cui ha curato ledizione e del
libro "Collegamenti in fibra ottica". autore di numerosi articoli
presentati a conferenze e convegni nel settore delle
comunicazioni ottiche e delle reti di TLC.
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