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1. Spiegare il concetto di compatibilità fra più misure. La compatibilità è una proprietà transitiva?

La compatibilità tra due misure è la condizione che si verifica quando le fasce di valore
assegnato in diverse occasioni come misure dello stesso parametro nello stesso stato hanno
ameno un elemento in comune. No, non può sempre essere considerata una proprietà transitiva.
Ad esempio, se a = 1 +- 0.1 e b= 1.2 +- 0.1 e c= 1.3+- 0,1 allora possiamo dire che a è
compatibile con b e che b è compatibile con c ma a e c non sono compatibili per loro.

2. Spiegare come si ottiene il diagramma di taratura di un trasduttore, elencando le operazioni da


svolgere. Riportare anche un esempio di diagramma di taratura di un trasduttore lineare e di
uno non lineare.
1°: misuro con lo strumento da tarare una serie di campioni Xi i quali hanno incertezza
trascurabile
2°: ripeto più volte la misura cambiando casualmente l’ordine dei campioni Xi
3°: calcolo ma media e la deviazione standard delle misure ripetute di ciascun campione.
4°: approssimo i punti medi con la tecnica dei minimi quadrati.
5°: calcolo r^2 per valutare quanto la funzione approssimata sia adeguata.
6°: la deviazione standard ottenuta con misure ripetute di ogni valore del campione Xi stima
l’incertezza dello strumento per quel valore di Xi.
7°: si crea il diagramma di taratura composto dalla curva di taratura e dalle fasce di incertezza.

3. Descrivere il principio di funzionamento di un trasduttore a correnti parassite, riportando anche


uno schema descrittivo del trasduttore medesimo.
Il trasduttore a correnti parassite è formato da una bobina alimentata da corrente alternata. La
bobina induce un campo elettromagnetico. Quando davanti alla bobina si trovano dei materiali
conduttori il campo magnetico induce una corrente parassita sulla superficie del conduttore.
L’intensità delle correnti indotte aumenta al ridursi della distanza tra bobina e conduttore. Le
correnti parassite modificano l’induttanza della bobina e questa variazione viene modificata.
All’uscita si avrà un segnale analogico proporzionale all’induttanza ma modulato dal segnale di
alimentazione. Serve dunque demodularlo.
Portata: 2-4 mm
Sensibilità: 8-4 V/mm

4. Descrivere il principio di funzionamento di un trasduttore laser a triangolazione, riportando


anche uno schema descrittivo del trasduttore medesimo.
I sensori laser sfruttano il principio della triangolazione laser per misurare spostamenti,
distanze e posizioni. In un sensore a triangolazione laser, un diodo (trasmettitore) proietta un
fascio di luce laser direttamente sul target. Questa luce viene riflessa in varie direzioni e parte
dei raggi laser riflessi vengono indirizzati, attraverso una serie di lenti, verso il ricevitore. A
seconda della distanza del target, i raggi riflessi vengono proiettati verso un punto preciso della
superficie del ricevitore; in questo modo è possibile calcolare, attraverso il principio
matematico di triangolazione, la distanza tra il trasmettitore e il target.
Sono poco sensibili alla rugosità superficiale e alla variazione di di colore del target.
La portata è +-0.25-100mm
Distanza di misura: 5-350mm
Utilizzato nel posizionamento del braccio robot, per la misura di vibrazioni, per misure di
livello, per misura di spessore, controllo di processi produttivi.
5. Spiegare, aiutandosi con uno schema, il problema dell’aliasing. Questo problema può essere
risolto una volta completata l’acquisizione?
Si verifica il problema dell’aliasing quando la frequenza di campionamento non è adeguata e il
segnale campionato non è più riconoscibile e sembra avere una frequenza più bassa del segnale
analogico originario.
Il problema di aliasing è legato alla relazione fra frequenza di campionamento e frequenza dle
segnale. Se la f di campionamento è maggiore o uguale della f massima del segnale allora non
si verifica aliasing.
L’aliasing non può essere risolto una volta completata l’acquisizione ed è quindi importante
evitare il problema in origine. Per evitare questo fenomeno bisogna quindi:
- Alzare la frequenza di campionamento.
- Inserire un filtro anti-aliasing prima del convertitore per eliminare le frequenze di disturbo.

6. Descrivere il principio di funzionamento di un trasduttore induttivo, riportando anche uno


schema descrittivo del trasduttore medesimo.
In un trasduttore induttivo si hanno due bobine e un nucleo ferromagnetico che scorre
all’interno delle due bobine. Il nucleo spostandosi crea una variazione dell’induttanza delle
bobine. Questa induttanza cresce man mano che il nucleo entra nelle bobine. Quando il nucleo
è in posizione intermedia (cioè inserito nelle due bobine per la stessa quantità) allora il ponte
risulta bilanciato. Spostando il nucleo si ha un aumento dell’induttanza della bobina e una
rispettiva riduzione dell’altra, proporzionale allo spostamento del nucleo.
Il ponte è alimentato in corrente alternata e richiede la demodulazione del segnale.
La portata di questi trasduttori è 4-100mm (sonda a molla) oppure 20-500mm (sonda libera),

7. Cosa si intende per sistema di unità di misura assoluto (o coerente)? E per sistema di unità di
misura non coerente?
In un sistema di U.D.M non coerente si definisce un’unità di misura per ciascuna grandezza.
In un sistema di U.D.M assoluto o coerente vengono definite solamente alcune unità di misura
che vengono dette di base o fondamentali mentre tutte le altre sono unità derivate e vengono
ricavate attraverso leggi di coordinamento.

8. Descrivere la catena di acquisizione dei segnali nei sistemi di conversione analogico/digitale.


Nella catena di acquisizione dei segnali troviamo:
- Trasduttore T che in ingresso ha la grandezza fisica da misurare G(t) e in uscita un segnale
spesso in tensione o corrente
- Modulo di condizionamento C che prende in ingresso il segnale in uscita da T e lo modifica
(ad esempio amplificandolo o applicando un filtro anti-aliasing). Il modulo di
condizionamento infatti è formato da un amplificatore A e un filtro F.
- Convertitore analogico/digitale A/D che prende il segnale in ingresso e lo converte. Questa
operazione richiede un tempo t e durante questo intervallo di tempo il segnale analogico
può subire delle modifiche deltaG.

9. A cosa serve il “Semple & Hold”?


Quando durante la fase di conversione A/D di un segnale la variazione deltaG della misura
duramìnte l’intervallo di conversione non può essere trascurata, si aggiunge un “semple&hold”,
un circuito elettronico analogico che campiona la grandezza fisica da misurare in ingresso G(t)
e ne mantinee costante il valore fino a conversione A/D finita. Tale circuito è posto tra il
modulo di condizionamento e il convertitore A/D in un sistema di conversione
analogico/digitale.

1. Elencare le grandezze fondamentali del sistema internazionale di unità di misura con le relative
unità di misura. Qual è l’unità di misura della potenza? Esprimere tale unità in funzione delle
grandezze fondamentali.
- Lunghezza/metro/m - Intensità luminosa/candela /cd
- Tempo/secondo/s - intensità di corrente elettrica/ampère/A
- Massa/chilogrammo/kg - quantità di sostanza/mole/mol
- Temperatura/kelvin/K
2. Come si calcola la risoluzione in tensione di un convertitore analogico/digitale?
La risoluzione è la minima variazione della grandezza di ingresso apprezzabile dal
“quantizzatore”. Corrisponde al valore del bit meno significativo e viene detta LSB=“least
significant bit”
Q = 1 LSB = (FSmax - FSmin) / 2N
La risoluzione migliora al crescere di N.à
3. Definire la sensibilità K di un estensimetro elettrico e spiegare come tale sensibilità viene
stimata dal costruttore dell’estensimetro.
La sensibilità K indica il rapporto tra variazione della grandezza in uscita e la corrispondente
variazione della grandezza in ingresso di un dispositivo di misura. Nel caso degli estensimetri
l’entrata è la deformazione e l’uscita è la variazione di resistenza elettrica relativa.
La sensibilità è deducibile anche dal diagramma di taratura poiché rappresenta la derivata della
curva di taratura e varia al variare della misura M.

4. La stima dell’incertezza può essere fatta considerando l’incertezza di Tipo A e di Tipo B.


Spiegare la differenze fra i due casi.
INCERTEZZA DI TIPO A
È un metodo di valutazione dell’incertezza per mezzo di analisi statistica di una serie di
osservazioni. La misura è data dalla media e la sua incertezza, detta incertezza tipo di categoria
A, corrisponde allo scarto tipo della media stessa ovvero dal rapporto tra la varianza
sperimentale delle osservazioni e il numero delle osservazioni sotto radice.
INCERTEZZA DI TIPO B
È un metodo di valutazione dell’incertezza con mezzi diversi dall’analisi statistica di serie di
osservazioni. L’incertezza tipo di categoria B u(Xi) è valutata per mezzo di informazioni
disponibili sulle varianti Xi. L’insieme di informazioni in questo caso può comprendere dei dati
di misurazioni precedenti, conoscenze generali sul comportamento dei materiali, dati di
certificati, dati forniti dal costruttore, ecc…

5. Descrivere la procedura per la taratura statica di un trasduttore. Mostrare un esempio di


diagramma di taratura di un trasduttore non lineare.
Lo scopo della taratura statica è quello di qualificare il sistema di misura, cioè di legare la
grandezza di ingresso con quella di uscita.
Nel caso di taratura statica ideale non si hanno disturbi e quindi il sistema è caratterizzato da
una funzione f(x) che lega in modo univoco l’ingresso x e l’uscita y.
Nel caso di taratura statica reale bisogna tenere in considerazione le grandezze d’influenza che
in questo caso non sono controllate e quindi al variare di queste può variare la curva di taratura.
Il legame funzionale è spesso complesso poiché bisogna tenere in considerazione i disturbi.
Per la taratura statica reale per ogni valore dell’ingresso effettuo diverse misurazioni e i valori
ottenuti variano in un intervallo di valori a causa dei disturbi in ingresso. Come dimostra
l’esperienza sperimentale i dati si distribuiscono secondo la funzione di densità di probabilità
gaussiana e perciò si ottiene una stima delle lettura del trasduttore in corrispondenza del valore
della misura in ingresso.
La curva che “approssima in modo adeguato” i valori medi delle misure effettuate in
corrispondenza di ogni stadio della grandezza di riferimento è la curva di taratura.

6. Definire l’errore di isteresi.


L’isteresi è un fenomeno di disturbo nelle misurazioni e corrisponde alla proprietà di uno
strumento di fornire valori di lettura diversi in corrispondenza di un medesimo misurando
quando quest’ultimo viene fatto variare per valori crescenti e per valori decrescenti.

L’isteresi è un fenomeno di disturbo nelle misurazioni e corrisponde al fenomeno per cui il


valore assunto da ogni grandezza è determinato, oltre che dai valori istantanei, anche dai valori
assunti in precedenza.

7. Definizione di precisione di uno strumento di misura secondo UNI-CEI-70099.


La precisione è definita come grado di concordanza tra indicazioni o valori misurati ottenuti da
un certo numero di misurazioni ripetute dello stesso oggetto o di oggetti similari, eseguite in
condizioni specificate.

8. Definire l’errore di inserzione di uno strumento e illustrarlo con l’esempio del caso di misura di
una tensione elettrica.
È dovuto alla presenza dello strumento di misura stesso, ovvero lo strumento di misura
modifica le condizioni di misura e di conseguenza modifica anche il valore finale
del misurando.

9. Che cosa è un encoder e spiegare il suo funzionamento. Fare una distinzione tra encoder
incrementali ed encoder assoluti.
Gli encoder sono misuratori di spostamento angolari. Una sorgente luminosa genera luce, un
disco con corone di aree trasparenti/opache alternate è posto davanti alla fonte luminosa. Un
reticolo costituito anch’esso dall’alternanza di aree opache e trasparenti viene messo subito
dopo il filtro. Un fotosensore rileva l’intensità luminosa che attraversa il disco e il reticolo. Con
la rotazione del disco si ha un’alternanza di intensità luminosa e per stimare l’angolo di
rotazione bisogna contare i cicli di crescita e decrescita della luminosità.
ENCODER INCREMENTALI
Nel caso di encoder incrementale non si ha la posizione angolare assoluta ma solo l’incremento
angolare da quando si inizia a contare gli impulsi. Non si ha la stima del verso di rotazione. Il
segnale di uscita è costituito da una successione di N impulsi per giro. Possono essere
monodirezionali o bidirezionali.
ENCODER ASSOLUTI
Il disco è codificato con n piste ciascuna con una diversa distribuzione di bande opache e
trasparenti che vengono lette simultaneamente fornendo in uscita un codice binario. Per ogni
settore angolare si ha un diverso codice. Con un solo disco il numero di settori angolari N è pari
a N=2n. Per raffinare le piste bisogna aumentare il numero di piste.
10. Definizione di accuratezza di uno strumento di misura secondo UNI-CEI-70099.
L’accuratezza è la differenza tra la misura teorica e quella reale.

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