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Corso di

COSTRUZIONI IN C.A. ESISTENTI

VULNERABILITA’ E VALUTAZIONE
DELLA SICUREZZA

Ing. Fabio DI CARLO


Corso di
COSTRUZIONI IN C.A. ESISTENTI
Quadro Normativo

 Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni, DM Infrastrutture 17 gennaio 2018


 Circolare 21 gennaio 2019, n. 7/C.S.LL.PP.

Capitolo 8

Fabio Di Carlo – Introduzione, Costruzioni esistenti


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Vulnerabilità sismica

Valutazione vulnerabilità di un edificio esistente

Predisposizione di una costruzione a subire danneggiamenti e crolli

Determinare quale valore dell’accelerazione di picco al suolo porta


al raggiungimento del limite di resistenza
(o di deformazione plastica) della struttura

 Analisi deterministica, non probabilistica

 Rientra nell’ambito della valutazione della sicurezza (NTC 18, punto 8.3), come meglio
specificato nella Circolare (punto C8.3)

Fabio Di Carlo – Introduzione, Costruzioni esistenti


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Vulnerabilità sismica

Concetti di base:

Domanda Rappresentazione dell’azione sismica

Capacità «Abilità» della struttura a resistere all’azione sismica

Misura della capacità della struttura ad assorbire


Prestazione
la domanda sismica

Fabio Di Carlo – Introduzione, Costruzioni esistenti


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Rischio sismico e vulnerabilità: quali differenze?

Indicatore per la valutazione dell’insieme dei possibili effetti in termini di danni


Rischio attesi che un terremoto può produrre in un determinato intervallo di tempo, in
sismico una determinata area, in relazione alla sua probabilità di accadimento ed al
relativo grado di intensità del terremoto

Interazione tra l’evento naturale (terremoto) e le principali caratteristiche di beni e


vite esposte.

Rischio sismico (R), definito come stima delle perdite complessive di:

 Vite umane
 Beni economici
 Volume del costruito

che interessano un territorio in uno specifico periodo di tempo

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Rischio sismico e vulnerabilità: quali differenze?

R= P x V x E

Pericolosità sismica Esposizione


(P) Vulnerabilità (E)
(V)
Potenzialità Natura e valore dei
distruttive del Predisposizione beni coinvolti
sisma in della struttura al direttamente o
dipendenza delle danneggiamento a indirettamente
caratteristiche del seguito di un sisma nell’evento sismico
territorio

Fabio Di Carlo – Introduzione, Costruzioni esistenti


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Rischio sismico e vulnerabilità: quali differenze?

Probabilità che, in una data area e in un certo intervallo di tempo, si


Pericolosità sismica verifichi un terremoto che superi una soglia di intensità, magnitudo o
(P) accelerazione di picco fissata.

Caratteristica fisica del territorio, rappresenta la frequenza e la forza con cui si manifestano i
terremoti (sismicità del sito).

Esposizione Possibilità che un territorio subisca danni più o meno elevati in termini:
(E) economici, perdita di vite umane, beni architettonici e culturali.

Predisposizione di una costruzione a subire danneggiamenti e crolli. Quanto


più un edificio è vulnerabile (per tipologia, progettazione inadeguata,
Vulnerabilità sismica
scadente qualità di materiali, modalità di costruzione e scarsa
(V)
manutenzione), tanto maggiori saranno le conseguenze sulla struttura.

Non si può agire sulla pericolosità sismica di un territorio, ben poco si può fare per modificare
l’esposizione al rischio sismico, possiamo ridurre la vulnerabilità delle costruzioni

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Vulnerabilità sismica

Vulnerabilità sismica Predisposizione di una costruzione a subire danneggiamenti e crolli


(V)

Perché è importante valutare la vulnerabilità sismica?

 Progettare interventi di adeguamento sismico degli edifici


 Allocare le risorse economiche per piani di prevenzione e riduzione del rischio/vulnerabilità
sismica
 Realizzare scenari di danno per la gestione dell’emergenza sismica

Fabio Di Carlo – Introduzione, Costruzioni esistenti


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Come valutare la vulnerabilità sismica di una struttura?

Vulnerabilità Indicatore che mette in relazione la capacità di resistenza della


sismica struttura e la richiesta in termini di resistenza e/o spostamento del
(V) sisma.

Procedure per la valutazione della vulnerabilità sismica

Diversi gradi di approfondimento e complessità di calcolo:

1. Stime qualitative, basate sul rilievo mediante schede delle principali


caratteristiche degli elementi costitutivi dell’edificio (Stime preliminari)

2. Stime quantitative, basate su calcoli strutturali con metodi di calcolo


lineari e non lineari

Stime quantitative necessarie per la redazione di un progetto strutturale di


miglioramento/adeguamento

Fabio Di Carlo – Introduzione, Costruzioni esistenti


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Stime qualitative (es. schede AEDES)

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Stime qualitative (es. schede AEDES)

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Stime qualitative (es. schede AEDES)

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Stime qualitative (es. schede AEDES)

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Stime qualitative (es. schede AEDES)

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Stime qualitative (es. schede AEDES)

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Stime qualitative (es. schede AEDES)

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Oggetto: Costruzione esistente

Struttura completamente realizzata alla data della redazione della


valutazione di sicurezza e/o del progetto d’intervento

 Possesso del certificato di collaudo statico ai sensi delle Norme Tecniche vigenti
all’epoca della costruzione;
 Se all’epoca della costruzione l’obbligo del collaudo statico non sussisteva, devono
essere state almeno interamente realizzate le strutture e i muri portanti e le
strutture degli orizzontamenti e delle coperture.

Fabio Di Carlo – Introduzione, Costruzioni esistenti


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Criteri generali

Le disposizioni di carattere generale contenute negli altri capitoli delle NTC 2018 costituiscono,
ove applicabili, riferimento anche per le costruzioni esistenti, ad esclusione di quanto indicato
nella presente norma in merito a limitazioni di altezza, regole generali, prescrizioni sulla
geometria e sui particolari costruttivi.

La valutazione della sicurezza e la progettazione degli interventi devono tenere conto dei
seguenti aspetti della costruzione:
 riflette lo stato delle conoscenze al tempo della sua realizzazione;
 possono esservi difetti di impostazione e di realizzazione, anche non palesi;
 può essere stata soggetta ad azioni, anche eccezionali, i cui effetti non sono
completamente manifesti;
 eventuale degrado e/o modifiche significative, rispetto alla situazione originaria,
delle strutture.

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Criteri generali

Definizione dei modelli strutturali:


 geometria e particolari costruttivi;
 proprietà meccaniche dei materiali e dei terreni;
 carichi permanenti.

Conoscibili con un livello di approfondimento che dipende dalla documentazione disponibile e


dalla qualità ed estensione delle indagini che vengono svolte

1. Impiego di metodi di analisi e di verifica dipendenti dalla completezza e dall’affidabilità


dell’informazione disponibile
2. Uso di coefficienti legati ai “fattori di confidenza” che, nelle verifiche di sicurezza, modifichino
i parametri di capacità in funzione del livello di conoscenza.

Fabio Di Carlo – Introduzione, Costruzioni esistenti


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Criteri generali

Conoscenza della costruzione

Contribuisce ad aumentare Dipende dalla possibilità di effettuare


l’accuratezza delle verifiche di indagini approfondite in relazione all’uso
sicurezza e l’efficacia del ed alla natura/tipologia della costruzione
progetto degli interventi stessa.

Concetti di:
Livello di conoscenza e Fattore di confidenza
(relativo a geometria, (che modifica i parametri
organizzazione strutturale, di capacità in ragione del
dettagli costruttivi e livello di conoscenza)
materiali)

Il progettista deve esplicitare, nei documenti progettuali, le caratteristiche geometriche e


strutturali della costruzione e il grado di approfondimento raggiunto dalle indagini

Fabio Di Carlo – Introduzione, Costruzioni esistenti


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Valutazione della sicurezza di una struttura esistente

Procedimento quantitativo, volto a determinare l’entità delle azioni che la struttura è in grado
di sostenere con il livello di sicurezza minimo richiesto dalla presente normativa.

Conseguenze
sismiche
Identificazione delle diversificate:
criticità nei confronti delle • Tempi
non sismiche (es. pesi propri, • necessità di
azioni considerate
sovraccarichi e azioni climatiche) intervento

Valutazione della sicurezza, argomentata con apposita relazione, per stabilire:

1. Possibilità di uso della costruzione senza interventi

2. Modifiche dell’uso (es. declassamento, cambio di destinazione e/o


imposizione di limitazioni e/o cautele nell’uso)

3. Necessità di interventi atti ad aumentare la sicurezza strutturale, anche


di tipo locale.

Fabio Di Carlo – Introduzione, Costruzioni esistenti


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Valutazione della sicurezza di una struttura esistente

Quando deve essere effettuata?

1. Riduzione evidente della capacità resistente e/o


deformativa della struttura o di alcune sue parti per:
 significativo degrado e decadimento delle caratteristiche meccaniche dei materiali
 deformazioni significative conseguenti anche a problemi in fondazione
 danneggiamenti prodotti da azioni ambientali (sisma, vento, neve e temperatura), da azioni
eccezionali (urti, incendi, esplosioni) o da situazioni di funzionamento ed uso anomali;

Carbonatazione cls

Corrosione barre

Fabio Di Carlo – Introduzione, Costruzioni esistenti


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Valutazione della sicurezza di una struttura esistente

Quando deve essere effettuata?

2. Provati gravi errori di progetto o di costruzione

3. Cambio della destinazione d’uso della costruzione o di parti di essa, con variazione
significativa dei carichi variabili e/o passaggio ad una classe d’uso superiore

4. Esecuzione di interventi non dichiaratamente strutturali, qualora essi interagiscano, anche


solo in parte, con elementi aventi funzione strutturale e, in modo consistente, ne riducano
la capacità e/o ne modifichino la rigidezza

5. Ogni qualvolta si eseguano gli interventi strutturali di cui al § 8.4 (i.e. interventi di
riparazione, miglioramento, adeguamento)

6. Opere realizzate in assenza o difformità dal titolo abitativo, ove necessario al momento
della costruzione, o in difformità alle norme tecniche per le costruzioni vigenti al
momento della costruzione.

Fabio Di Carlo – Introduzione, Costruzioni esistenti


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Valutazione della sicurezza di una struttura esistente

Note:

Esclusione di eventuale variazione dell’entità delle azioni a seguito di una revisione o della
normativa o delle zonazioni che differenziano le azioni ambientali (sisma, neve, vento) nelle
diverse parti del territorio italiano.

In caso di condizioni che interessano porzioni limitate della costruzione, la valutazione della
sicurezza può effettuarsi anche solo sugli elementi interessati e su quelli con essi interagenti,
tenendo presente la loro funzione nel complesso strutturale, posto che le mutate condizioni
locali non incidano sostanzialmente sul comportamento globale della struttura.

Compiti del progettista

Valutazione Livelli di sicurezza precedenti all’intervento e quelli


Apposita raggiunti con esso
della
relazione
sicurezza (in termini di rapporto fra capacità e domanda)

Fabio Di Carlo – Introduzione, Costruzioni esistenti


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Valutazione della sicurezza di una struttura esistente

Azioni: con riferimento ai Eccetto costruzioni in classe d’uso IV:


soli SLU richieste anche verifiche agli SLE

La valutazione della sicurezza degli edifici esistenti, per quanto possibile, deve essere effettuata in
rapporto a quella richiesta per gli edifici nuovi.

DUE NUOVI PARAMETRI

Livello di sicurezza della Rapporto tra l'azione sismica massima sopportabile dalla
costruzione struttura e l’azione sismica massima che si utilizzerebbe nel
ζE progetto di una nuova costruzione

1. Medesimo suolo
2. Medesime caratteristiche (periodo proprio, fattore di comportamento ecc.)
3. Parametro di confronto: accelerazione al suolo agS.

Fabio Di Carlo – Introduzione, Costruzioni esistenti


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Restrizione dell’uso

Entità delle altre azioni contemporaneamente presenti è la stessa assunta per le nuove
costruzioni salvo:

1. quanto emerso riguardo ai carichi verticali permanenti a seguito delle indagini condotte (di
cui al § 8.5.5)

2. Eventuale adozione di appositi provvedimenti restrittivi dell’uso della costruzione e,


conseguentemente, sui carichi verticali variabili.

3. Può mutare da porzione a porzione della costruzione

Rapporto tra il valore massimo del sovraccarico variabile verticale


sopportabile dalla parte i-esima della costruzione e il valore del
ζV,i sovraccarico verticale variabile che si utilizzerebbe nel progetto di una
nuova costruzione.

4. Necessari nel caso in cui non siano soddisfatte le verifiche relative alle azioni controllate
dall’uomo (es. carichi permanenti e altre azioni di servizio).

Fabio Di Carlo – Introduzione, Costruzioni esistenti


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Restrizione dell’uso

Il complesso delle norme vigenti consente l’utilizzo anche delle costruzioni esistenti che non
raggiungano i livelli di sicurezza richiesti per le costruzioni nuove.

Al fine di una corretta valutazione del possibile utilizzo delle costruzioni, il tecnico incaricato deve
esplicitare, nei documenti progettuali:
 livelli di sicurezza attuali e quelli raggiunti
 eventuali limitazioni nell’uso della costruzione
 livello di sicurezza degli elementi costruttivi non strutturali.
Inadeguatezza nei confronti dell’azione sismica (aleatorietà dell'azione):

 pubblica incolumità
Gravità
Conseguenze
dell’inadeguatezza  disponibilità economiche

Inadeguatezza nei confronti delle azioni non sismiche:

Adozione di  Interventi volti ad aumentare la sicurezza


provvedimenti  Limitazione dei carichi consentiti  Restrizioni all’uso

Fabio Di Carlo – Introduzione, Costruzioni esistenti


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Classificazione degli interventi

interventi di
riparazione o locali Interessano singoli elementi strutturali e che, comunque, non
riducono le condizioni di sicurezza preesistenti

interventi di atti ad aumentare la sicurezza strutturale preesistente, senza


miglioramento necessariamente raggiungere i livelli di sicurezza fissati al § 8.4.3

interventi di atti ad aumentare la sicurezza strutturale preesistente,


adeguamento conseguendo i livelli di sicurezza fissati al § 8.4.3.

Nota: conferma delle tre categorie di intervento previste dalle precedenti norme: riparazione o
intervento locale, miglioramento, adeguamento, elencandole in ordine inverso rispetto al D.M. 14.
gennaio 2008, al fine di ricollocare gli interventi di riparazione o locali ed il miglioramento in una
meglio articolata scansione logica ed operativa.

Fabio Di Carlo – Introduzione, Costruzioni esistenti


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Interventi di riparazione o locali

Finalità

1. Rispetto alla configurazione precedente al danno, al degrado o alla variante, non devono
modificare significativamente il comportamento globale della struttura;

2. Ripristino delle caratteristiche iniziali di elementi o parti danneggiate, rispetto alla


configurazione precedente al danno

3. Miglioramento delle caratteristiche di resistenza e/o di duttilità di elementi o parti, anche


non danneggiati

4. Impedire l’attivazione di meccanismi di collasso locale

5. Modifica di un elemento o di una porzione limitata della struttura

Il progetto e la valutazione della sicurezza potranno essere riferiti alle sole parti e/o elementi
interessati, documentando le carenze strutturali riscontrate.

Fabio Di Carlo – Introduzione, Costruzioni esistenti


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Interventi di riparazione o locali

Esempi:

 Ripristino, rinforzo o sostituzione di elementi strutturali o di parti di essi non adeguati alla
funzione che devono svolgere
es. travi, architravi, coperture, impalcati o porzioni di impalcato, pilastri, pannelli murari.

 Ripristino o rinforzo dei collegamenti esistenti tra i singoli componenti o tra parti di essi o la
realizzazione di nuovi collegamenti
es. tra pareti murarie, tra pareti e travi o solai, anche attraverso l’introduzione di
catene/tiranti, chiodature tra elementi lignei di una copertura o di un solaio, tra componenti
prefabbricati.

 Modifica di una parte limitata della struttura


es. apertura di un vano in una parete (a condizione che si dimostri che l’insieme degli
interventi non modifichi significativamente rigidezza, resistenza nei confronti delle azioni
orizzontali e capacità di deformazione della struttura).

Fabio Di Carlo – Introduzione, Costruzioni esistenti


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Interventi di miglioramento

Finalità

1. Aumento della sicurezza della costruzione

2. Valutazione della sicurezza e progetto di intervento estesi a tutte le parti della struttura
potenzialmente interessate da modifiche di comportamento, nonché alla struttura nel suo
insieme

3. Il valore di ζE può essere minore dell’unità

Costruzioni rimanenti di classe III o di


Costruzioni di classe III ad uso scolastico o
classe II
di classe IV
ζE deve essere incrementato di un
ζE > 0.6
valore non minore di 0.1

Fabio Di Carlo – Introduzione, Costruzioni esistenti


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Interventi di miglioramento

Esempi:

 Interventi che, pur non rientrando nella categoria dell’adeguamento, possono determinare
modifiche, anche significative, del comportamento strutturale locale o globale operando o
variazioni di rigidezza, resistenza o capacità deformativa di singoli elementi o di porzioni
della struttura, o introducendo nuovi elementi strutturali.
es. impegnando maggiormente gli elementi più resistenti, riducendo le irregolarità in pianta e
in elevazione, eliminando i meccanismi di collasso locali o trasformandoli da fragili in duttili.

 Interventi effettuati nei confronti anche soltanto di alcune categorie di azioni


(es. azioni del vento, azioni sismiche, azioni gravitazionali)

Fabio Di Carlo – Introduzione, Costruzioni esistenti


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Interventi di adeguamento

Finalità

1. Raggiungere i livelli di sicurezza richiesti per gli edifici di nuova costruzione così come
specificati nel § 8.4.3 delle NTC (resistere alle combinazioni delle azioni di progetto con il
grado di sicurezza richiesto dalle NTC).

2. Il progetto dovrà essere riferito all’intera costruzione e dovrà riportare le verifiche dell’intera
struttura post-intervento.

Note:
1. Valutazione della sicurezza obbligatoria
2. Soddisfacimento delle prescrizioni sui dettagli costruttivi previste per le costruzioni nuove
non richiesto
es. armatura minima, passo delle staffe, dimensioni minime di travi e pilastri

Fabio Di Carlo – Introduzione, Costruzioni esistenti


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Interventi di adeguamento

Quando sono obbligatori?


a) Sopraelevazioni
b) Ampliamenti mediante opere strutturalmente connesse alla costruzione e tali da alterarne
significativamente la risposta;
c) Variazioni di destinazione d’uso con incremento dei carichi globali verticali in fondazione
superiore al 10%, includendo i soli carichi gravitazionali;
d) Interventi strutturali volti a trasformare la costruzione mediante un insieme sistematico di
opere che portino ad un sistema strutturale diverso dal precedente, es. impiego di nuovi
elementi verticali portanti su cui grava almeno il 50% dei carichi gravitazionali complessivi
riferiti ai singoli piani.
e) Modifiche di classe d’uso che conducano a costruzioni di classe III ad uso scolastico o di
classe IV.

Casi a), b) e d) Casi c) ed e)


ζE ≥ 1,0 ζE ≥ 0,80

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Interventi di adeguamento

Quando sono obbligatori?

Nota:

non è necessario procedere all’adeguamento, salvo che non ricorrano una o più delle condizioni
b), c), d) od e) di cui allo stesso §8.4.3, solo nel caso di “variazione dell’altezza dell’edificio”
causata dalla realizzazione di cordoli sommitali oppure causata da variazioni della copertura,
che non comportino incrementi di superficie abitabile significativi dal punto di vista strutturale.
Infatti, la ratio di tale disposizione è di permettere nelle situazioni citate, ferme restando le
norme urbanistiche ed i regolamenti edilizi locali, la realizzazione di interventi di possibile
beneficio strutturale, senza dover necessariamente adeguare l’intera costruzione.

Fabio Di Carlo – Introduzione, Costruzioni esistenti


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Iter progettuale per la valutazione della vulnerabilità

Analisi Ricostruzione dello stato di sollecitazione attuale alla luce delle modifiche e
storico-critica degli eventi che hanno interessato l’edificio nel tempo

Stato attuale della costruzione mediante rilievi plano-altimetrici, strutturali


Indagine conoscitiva
e dello stato di danno e deformativo della struttura.

Caratterizzazione Caratterizzazione meccanica dei materiali mediante indagini svolte in sito o


meccanica dei materiali in laboratorio.

Coefficienti riduttivi delle proprietà meccaniche dei materiali via via minori
Livelli di conoscenza e
al crescere del grado di approfondimento delle indagini; da LC1, il minimo
fattori di confidenza consentito, al livello di conoscenza LC3.

Analisi strutturale e determinazione della vulnerabilità del sistema


Analisi
strutturale esistente

Fabio Di Carlo – Introduzione, Costruzioni esistenti


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Definizione del modello di riferimento per le analisi

La definizione di modelli di riferimento che descrivano il comportamento dell’edificio costituisce


certamente una delle fasi più complesse dell’intera procedura di analisi (semplificato ma
sufficientemente rappresentativo del comportamento reale della struttura)

Presupposto fondamentale = adeguata conoscenza del manufatto

Attendibilità dei risultati Livello di conoscenza

Le fasi della conoscenza e dell’analisi non sono sequenziali, ma strettamente connesse.


Il piano delle indagini (tipologia e localizzazione delle prove) può essere efficacemente indirizzato
da un’analisi basata su dati preliminari relativi alle caratteristiche geometriche, costruttive e dei
materiali.
È possibile identificare le zone critiche nei riguardi degli SLU, investigando la sensibilità della
risposta alle incertezze sui principali parametri, e quindi razionalizzare il piano delle indagini
sperimentali, anche in considerazione della loro onerosità ed invasività.

Fabio Di Carlo – Introduzione, Costruzioni esistenti


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Analisi storico-critica

Finalità:
Corretta individuazione del sistema strutturale e del suo stato di sollecitazione

Consiste in:
Ricostruzione del processo di realizzazione e delle successive modifiche subite nel
tempo dalla costruzione, nonché degli eventi che l’hanno interessata.

 Vicende costruttive Documenti disponibili sulle origini del


fabbricato:
 Dissesti
 elaborati e relazioni progettuali della prima
 Fenomeni di degrado realizzazione della costruzione e di
 Trasformazioni operate dall’uomo eventuali successivi interventi
(cambiamenti nell’assetto statico  elaborati e rilievi già prodotti
originario)
 relazioni di collaudo

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Analisi storico-critica

Riguarda:

 Epoca di costruzione
 Tecniche, regole costruttive e, se esistenti, Norme Tecniche dell’epoca di costruzione
 Forma originaria e successive modifiche
 Traumi subiti ed alterazioni delle condizioni al contorno
 Deformazioni, dissesti e quadri fessurativi, con indicazione, ove possibile, della loro
evoluzione nel tempo
 Interventi di consolidamento pregressi
 Aspetti urbanistici e storici che hanno regolato lo sviluppo dell’aggregato edilizio di cui
l'edificio è parte

Risulta, in generale, utile anche la conoscenza delle patologie o delle carenze costruttive
evidenziate da edifici simili per tipologia ed epoca di costruzione.

Fabio Di Carlo – Introduzione, Costruzioni esistenti


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Rilievo geometrico-strutturale

Geometria complessiva

Costruzione Elementi Rapporti con eventuali


costruttivi strutture in aderenza

 Individuazione modifiche intervenute nel tempo (desunte dall’analisi storico-critica)

 Individuazione organismo resistente della costruzione, tenendo presenti qualità e stato di conservazione dei
materiali e degli elementi costitutivi

 Individuazione di dissesti, in atto o stabilizzati, quadri fessurativi e meccanismi di danno.

 Definizione della geometria esterna, dei dettagli degli elementi costruttivi effettivamente raggiungibili, con
funzione strutturale o meno

 geometria esterna sempre descritta in maniera la più completa possibile

 dettagli, spesso occultati alla vista (es. disposizione delle armature), anche rilevati a campione
(estendendo agli altri elementi operando per analogia, norme vigenti e prodotti in commercio all’epoca
della costruzione)

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Rilievo geometrico-strutturale

Elementi non strutturale Obiettivo principale è l’identificazione di eventuali rischi per la sicurezza
degli abitanti, connessi a problemi di stabilità (es. pareti di tamponamento
(es. pareti divisorie, formate da più paramenti accostati e privi di adeguati collegamenti tra loro
controsoffitti, impianti) o/e separati da intercapedini isolanti)

Il rilievo geometrico degli elementi deve permettere:


 l’identificazione dell’organizzazione strutturale;
 l’individuazione della posizione e delle dimensioni di travi, pilastri, scale e setti;
 l’identificazione dei solai e della loro tipologia, orditura, sezione verticale;
 l’individuazione di tipologia e dimensioni degli elementi non strutturali quali
tamponamenti, tramezzature, etc.

Fabio Di Carlo – Introduzione, Costruzioni esistenti


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Rilievo geometrico-strutturale

Rilievo
Individuazione della
geometria Disegni originali, con rilievo visivo a campione per verificare l’effettiva
corrispondenza del costruito ai disegni di progetto

Disegni originali
Individuazione
Indagini in situ
dettagli costruttivi
Progetto simulato, sulla base delle norme tecniche in vigore all’epoca
della costruzione e della corrispondente pratica costruttiva (informazioni su
quantità, disposizione dell’armatura, collegamenti)

Fabio Di Carlo – Introduzione, Costruzioni esistenti


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Rilievo geometrico-strutturale

Obbligatori sia che si disponga dei disegni originali, sia che si sia prodotto
Rilievi in situ un progetto simulato, per verificarne la rispondenza alla realtà del costruito
in termini di particolari costruttivi

Indagini limitate:
consentono di valutare, mediante saggi a campione, la corrispondenza tra le
caratteristiche dei collegamenti riportate negli elaborati progettuali originali o ottenute
Tre livelli di indagine

attraverso il progetto simulato, e quelle effettivamente presenti.

Indagini estese:
si effettuano quando gli elaborati progettuali originali non sono disponibili o risultano
incompleti, o come alternativa al progetto simulato seguito da indagini limitate.

Indagini esaustive:
si effettuano quando si desidera un livello di conoscenza accurata e non sono
disponibili gli elaborati progettuali originali.

Fabio Di Carlo – Introduzione, Costruzioni esistenti


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Rilievo geometrico-strutturale

Indagini in-situ  livello di conoscenza


Quantitativo
basate su saggi
 conseguenze sulla
progettazione degli interventi
congrua percentuale degli tipologie di elementi strutturali
elementi strutturali (travi, pilastri, pareti…)

Occorre definire:  Campagna preliminare di indagini in-situ volta alla conoscenza


dei dettagli costruttivi ritenuti più significativi

Numero  Definizione di un modello preliminare della struttura


 Analisi preliminare della sicurezza statica e della vulnerabilità
sismica dell’edificio

Localizzazione

Necessità di eventuali approfondimenti


(numero, tipologia e localizzazione)

Fabio Di Carlo – Introduzione, Costruzioni esistenti


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Rilievo geometrico-strutturale

Costruzioni di calcestruzzo armato

 quantità di armatura longitudinale in travi, pilastri, pareti e sua disposizione;


 quantità di barre di armatura piegate che contribuiscono alla resistenza a taglio, presenti
nelle travi;
 quantità e dettagli di armatura trasversale nelle zone critiche e nei nodi trave-pilastro;
 quantità di armatura longitudinale che contribuisce al momento negativo di travi a T,
presente nei solai;
 lunghezze di appoggio e condizioni di vincolo degli elementi orizzontali;
 spessore dei copriferri;
 lunghezza delle zone di sovrapposizione delle barre e dei loro ancoraggi;

Fabio Di Carlo – Introduzione, Costruzioni esistenti


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Caratterizzazione meccanica dei materiali

 Documentazione già disponibile


Adeguata conoscenza delle
caratteristiche dei materiali e del loro  Norme dell’epoca della costruzione
degrado  Verifiche visive in situ
 Indagini sperimentali
Indagini sperimentali

 Motivate, per tipo e quantità, dal loro effettivo uso nelle verifiche
 Impatto in termini di conservazione
 I valori delle caratteristiche meccaniche dei materiali prescindono dalle classi discretizzate
previste nelle NTC: valutati sulla base delle indagini e delle prove effettuate sulla struttura,
tenendo motivatamente conto dell’entità delle dispersioni

Il prelievo dei campioni dalla struttura e l’esecuzione delle prove stesse devono essere
effettuate a cura di un laboratorio di cui all’articolo 59 del DPR 380/2001.
Al fine di assicurare qualità e
Es. carotaggio
responsabilità dell’intero processo

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Corso di
COSTRUZIONI IN C.A. ESISTENTI
Caratterizzazione meccanica dei materiali

Calcestruzzo

Linee Guida per la valutazione delle


caratteristiche del calcestruzzo in
opera, del Consiglio Superiore dei
Lavori Pubblici

Misura della resistenza e, ove


significativo, del modulo elastico E

Acciaio

Estrazione di campioni ed esecuzione di prove a trazione fino a rottura con determinazione della
tensione di snervamento, della resistenza a rottura e dell’allungamento
Disponibilità di certificati di prova conformi a quanto richiesto per le nuove costruzioni nella
normativa dell’epoca di costruzione.

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Corso di
COSTRUZIONI IN C.A. ESISTENTI
Caratterizzazione meccanica dei materiali

Prove limitate:
Numero limitato di prove in-situ o su campioni,
Impiegate per completare le informazioni sulle proprietà dei materiali, ottenute dalle
normative in vigore all’epoca della costruzione, o dalle caratteristiche nominali
riportate sui disegni costruttivi o nei certificati originali di prova.
Tre livelli di indagine

Prove estese:
Prove in-situ o su campioni più numerose di quelle del caso precedente
Finalizzate a fornire informazioni in assenza dei disegni costruttivi, dei certificati
originali di prova o quando i valori ottenuti con le prove limitate risultino inferiori a
quelli riportati nei disegni o sui certificati originali.

Prove esaustive:
Prove in-situ o su campioni più numerose di quelle del caso precedente
Finalizzate a ottenere informazioni in mancanza dei disegni costruttivi, dei certificati
originali di prova, o quando i valori ottenuti dalle prove, limitate o estese, risultino
inferiori a quelli riportati sui disegni o nei certificati originali, oppure nei casi in cui si
desideri una conoscenza particolarmente accurata.

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Corso di
COSTRUZIONI IN C.A. ESISTENTI
Livelli di conoscenza e fattori di confidenza

Geometria della struttura


Dettagli costruttivi
Approfondimenti effettuati nelle
fasi conoscitive Proprietà dei materiali
Connessioni tra i diversi elementi
Presumibili modalità di collasso

“Livelli di conoscenza”

ordinati per informazione


LC1 LC2 LC3
crescente

Fattori di confidenza Indicatori del livello di approfondimento raggiunto

Riduzione dei valori dei parametri meccanici dei materiali, applicati ai valori medi delle resistenze dei
materiali ottenuti dai campioni di prove distruttive e non distruttive
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Corso di
COSTRUZIONI IN C.A. ESISTENTI
Livelli di conoscenza e fattori di confidenza

Quando si intendono raggiunti?

Livello di conoscenza
LC1
FC=1,35

 Analisi storico-critica commisurata al livello considerato


 Rilievo geometrico completo e indagini limitate sui dettagli costruttivi (armature e
collegamenti). Geometria della struttura nota in base a:
 disegni originali (con rilievo visivo a campione per verificare l’effettiva corrispondenza del costruito
ai disegni)

 rilievo (poiché non si dispone dei disegni costruttivi i dettagli costruttivi sono ricavati sulla base di un
progetto simulato)

 Prove limitate sulle caratteristiche meccaniche dei materiali: poiché non si dispone di
informazioni sulle caratteristiche meccaniche dei materiali (provenienti dai disegni costruttivi o dai
certificati di prova) si adottano i valori usuali della pratica costruttiva dell’epoca, convalidati da prove
limitate in-situ sugli elementi più importanti.

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Corso di
COSTRUZIONI IN C.A. ESISTENTI
Livelli di conoscenza e fattori di confidenza

Quando si intendono raggiunti?

Livello di conoscenza
LC2
FC=1,2

 Analisi storico-critica commisurata al livello considerato


 Rilievo geometrico completo e indagini estese sui dettagli costruttivi. Geometria della
struttura nota in base a:
 disegni originali (con rilievo visivo a campione per verificare l’effettiva corrispondenza del costruito
ai disegni)

 rilievo (dettagli costruttivi noti, o parzialmente noti dai disegni costruttivi originali integrati da
indagini limitate in situ sulle armature e sui collegamenti presenti negli elementi più importanti, o
definiti a seguito di una indagine estesa in situ)

 Caratteristiche meccaniche dei materiali note in base ai disegni costruttivi, integrati da prove
limitate in situ (se i valori ottenuti dalle prove in situ sono minori dei corrispondenti valori
indicati nei disegni di progetto, si eseguono prove estese in situ), o con prove estese in situ

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COSTRUZIONI IN C.A. ESISTENTI
Livelli di conoscenza e fattori di confidenza

Quando si intendono raggiunti?

Livello di conoscenza
LC3
FC=1

 Analisi storico-critica commisurata al livello considerato


 Rilievo geometrico, completo ed accurato in ogni sua parte (equivalenti alla disponibilità di documenti
progettuali originali, comunque da verificare opportunamente nella loro completezza e rispondenza alla
situazione reale) dettagli costruttivi noti, o dai disegni costruttivi originali integrati da indagini limitate in
situ sulle armature e sui collegamenti presenti negli elementi più importanti, o a seguito di una indagine
esaustiva in situ
 Caratteristiche meccaniche dei materiali note in base ai disegni costruttivi e ai certificati originali
di prova, integrati da prove limitate in situ (se i valori ottenuti dalle prove in situ sono minori dei
corrispondenti valori indicati nei certificati originali di prova, si eseguono prove esaustive in situ),
o con prove esaustive in situ.
Tale FC è da applicarsi limitatamente ai valori dei parametri per i quali sono state eseguite le prove e
le indagini su citate, mentre per gli altri parametri meccanici il valore di FC è definito coerentemente
con le corrispondenti prove limitate o estese eseguite.

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COSTRUZIONI IN C.A. ESISTENTI
Livelli di conoscenza e fattori di confidenza

Tabella C8.5.IV

I fattori di confidenza possono essere valutati in modo differenziato per elementi strutturali o
gruppi di elementi o per materiale.
Il livello di conoscenza suggerisce anche il metodo di analisi più appropriato.

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COSTRUZIONI IN C.A. ESISTENTI
Livelli di conoscenza e fattori di confidenza

Valori indicativi

Eventuali situazioni ripetitive

Piano delle indagini:


 calibrato in funzione dell’analisi preliminare e del livello di conoscenza da raggiungere
 orientato agli approfondimenti necessari nelle zone della costruzione ove risulti opportuno, in
relazione a:
 impegno statico delle membrature e loro ruolo riguardo alla sicurezza della struttura
 omogeneità dei risultati delle prove preliminari e loro accordo con quanto previsto dai
documenti originari.

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COSTRUZIONI IN C.A. ESISTENTI
Livelli di conoscenza e fattori di confidenza

Note:

Prove sugli acciai  identificazione della classe dell’acciaio utilizzata con riferimento alla
normativa vigente all’epoca di costruzione
 diametri di più diffuso impiego negli elementi principali, con
esclusione delle staffe.

Prove  è consentita la sostituzione di alcune prove distruttive, non più del


non distruttive 50%, con almeno il triplo di prove non distruttive, singole o
combinate, tarate su quelle distruttive.

Numero  Sono ammesse variazioni in aumento o in diminuzione, in relazione


dei provini alle caratteristiche di omogeneità del materiale.

Es. cls in opera, tali caratteristiche sono spesso legate alle modalità costruttive
tipiche dell’epoca di costruzione e del tipo di manufatto

Seconda campagna di prove integrative, in caso di forti


disomogeneità dei risultati della prima campagna

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Corso di
COSTRUZIONI IN C.A. ESISTENTI
Azioni

Azioni
Sono quelle definite da NTC 2018 per
le nuove costruzioni
Combinazioni

Carichi permanenti È ammessa l’adozione di coefficienti parziali γG modificati ed


esplicitamente motivati, a seguito di un accurato rilievo geometrico-
strutturale e dei materiali

Combinazioni di carico Si considerano i carichi permanenti effettivamente riscontrati e


che includono l’azione quelli variabili previsti dalle NTC.
sismica

Azione sismica Definita, per i diversi stati limite, al § 3.2 delle NTC, tenuto conto
del periodo di riferimento definito al § 2.4 delle NTC

Fattore di Scelto tra 1,5 e 3,0, sulla base di regolarità e tassi di lavoro dei
comportamento materiali (quando soggetti alle azioni non sismiche)

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COSTRUZIONI IN C.A. ESISTENTI
Elaborati del progetto dell’intervento

Interventi di miglioramento o adeguamento sismico

a) analisi e verifica della struttura prima dell’intervento (identificazione carenze e livello di azione
sismica per cui viene raggiunto lo SLU);
b) scelta, esplicitamente motivata, del tipo di intervento;
c) scelta, esplicitamente motivata, delle tecniche e/o dei materiali;
d) dimensionamento preliminare dei rinforzi e degli eventuali elementi strutturali aggiuntivi;
e) analisi strutturale della struttura post-intervento;
f) verifica della struttura post-intervento, con determinazione del livello di azione sismica per la
quale viene raggiunto lo SLU.
Interventi (di riparazione o rafforzamento) locali

I punti a), e), f), sono sostituiti da verifiche da effettuarsi sul singolo elemento o sul meccanismo
locale sul quale si interviene, al fine di determinarne gli incrementi di resistenza e/o di duttilità
conseguenti all’intervento.

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COSTRUZIONI IN C.A. ESISTENTI
Elaborati del progetto dell’intervento

Dovranno contenere:
 analisi storico critica;
 rilievo completo della geometria;
 rilievo dei sintomi di dissesto, dei quadri fessurativi e dei fenomeni di degrado;
 identificazione dei materiali, dei dettagli strutturali e delle tecniche costruttive;
 identificazione dei dissesti manifestatisi nel tempo e delle relative cause;
 identificazione delle trasformazioni subite dal fabbricato;
 identificazione delle criticità statiche e sismiche di elementi non strettamente strutturali;
 analisi della struttura nella situazione attuale;
 identificazione delle carenze e indicazione del livello di azione sismica per il quale si ritiene
venga raggiunto lo SLU (e SLE se richiesto).

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