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Progettazione Strutturale secondo le NTC 2008


Parte IV. Interventi su strutture esistenti
Cap. 17. Valutazione della sicurezza e categorie di intervento
Docente: ing. Matteo Oliveri
www.StudioIngegneriaStrutturale.com

COMPANY NAME www.nicecompany.com


IV. Interventi s u s trutture es i s tenti
17 Va l uta zi one del l a s i curezza e ti pi di i ntervento
17.1 Va l uta zi one del l a s i curezza
17.2 Cl a s s i fi ca zi one del l 'i ntervento
17.3 Intervento l oca l e
17.4 Intervento di a degua mento
17.5 Intervento di mi gl i ora mento
18 Mes s a i n s i curezza provvi s ori a
19 Ri l i evo geometri co e qua dro fes s ura ti vo
20 Ca ra tteri zza zi one mecca ni ca dei ma teri a l i
21 Ca renze s truttura l i e cri teri di i ntervento
22 Metodi di a na l i s i e cri teri di veri fi ca
IV Interventi su strutture esistenti
17 Valutazione della sicurezza e categorie di intervento
17.1 Valutazione della sicurezza 1/4

GENERALITÀ
IV Interventi su strutture esistenti
17 Valutazione della sicurezza e categorie di intervento
17.1 Valutazione della sicurezza 2/4

GENERALITÀ

Procedura nel caso più generale:


1) Sgombero e messa in sicurezza provvisoria (in caso di danni che costituiscano un pericolo per
l’incolumità pubblica e/o privata);
2) Analisi storico-critica (documentazione di progetto, interventi e/o danni precedenti)
3) Rilievo geometrico-strutturale e del quadro fessurativo (con eventuale progetto disponibile);
4) Caratterizzazione meccanica dei materiali (progetto disponibile e/o indagini sulla struttura e sul
terreno di fondazione);
5) Verifiche statica e sismica (stato di fatto); la verifica sismica globale è definita «verifica di
vulnerabilità»;
6) Esito della verifica:
- positivo continuazione dell’uso della struttura;
- negativo declassamento o progetto di intervento (verifica allo stato di progetto).
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17.1 Valutazione della sicurezza 3/4

VARIAZIONI DELLA STRUTTURA

Variazioni della struttura

I) indipendenti II) dipendenti


(o dipendenti accidentalmente) dalla volontà dell’uomo
dalla volontà dell’uomo

danni dovuti ad azioni ambientali (sisma) o interventi sulla struttura (trasformazioni) o


antropiche (carichi eccessivi, urti), sulle azioni (cambi di destinazione d’uso)
difetti di funzionamento (cedimenti fondali, interventi non strutturali che incidono sul
degrado) comportamento della struttura
errori progettuali / esecutivi

Nei casi I), il Comune può – a seguito di verifiche da parte di tecnici incaricati o dei vigili del fuoco –
emettere un’ordinanza di sgombero e di inagibilità dell’edificio, cui segue un’ordinanza di «messa
in sicurezza» o di «demolizione». Nel caso di messa in sicurezza, le verifiche servono a stabilire se è
possibile il rientro degli abitanti sgomberati senza un intervento strutturale (verifica almeno statica
soddisfatta) o dopo un intervento strutturale.
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17.1 Valutazione della sicurezza 4/4

OBBLIGHI DI VERIFICA

Le verifiche SLE sono facoltative; nel caso si effettuino verifiche allo SLE, i relativi livelli di
prestazione possono essere stabiliti dal Progettista di concerto con il Committente;
Le verifiche SLU sono obbligatorie; in particolare, le verifiche sismiche possono essere eseguite
allo SLV oppure, in alternativa, allo SLC solo per costruzioni in c.a. o acciaio;
Le modalità di verifica dipendono dal modo in cui le variazioni – dipendenti o indipendenti
dall’uomo – si riflettono sul comportamento della struttura:
variazioni relative a porzioni limitate della struttura: verifiche locali (con eventuale intervento
locale);
variazioni che implicano sostanziali differenze di comportamento globale della struttura:
verifiche globali (con eventuale intervento di miglioramento o adeguamento).
Nel caso di opere strategiche (classe d’uso IV) o rilevanti (classe d’uso III), l’esito delle verifiche
deve essere esaminato da revisori non intervenuti nella valutazione della sicurezza;
Nel caso I) (variazioni indipendenti o accidentalmente dipendenti dalla volontà dell’uomo):
è escluso dall’obbligo della verifica il caso di variazione delle azioni ambientali (sisma, neve,
vento) che interviene a seguito di una revisione della normativa;
è escluso dall’obbligo di intervento o declassamento il caso di verifiche non soddisfatte solo
per azioni ambientali: l’uso della costruzione può comunque continuare e l’intervento può
essere procrastinato a discrezione del proprietario.
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17.2 Classificazione dell’intervento 1/3

TIPOLOGIE DI INTERVENTO

intervento

NO SI

in termini di massa, rigidezza,


resistenza, duttilità,
carichi in fondazione

SI NO NO SI

INTERVENTO LOCALE MIGLIORAMENTO ADEGUAMENTO


IV Interventi su strutture esistenti
17 Valutazione della sicurezza e categorie di intervento
17.2 Classificazione dell’intervento 2/3

PRECISAZIONI

Si precisa che:
Solo per gli interventi di adeguamento e miglioramento esiste l’obbligo di collaudo;
Una variazione dell’altezza dell’edificio, per la realizzazione di cordoli sommitali, sempre che
resti immutato il numero di piani, non è considerata sopraelevazione (a) o ampliamento (b);
Per i beni di interesse culturale in zone dichiarate a rischio sismico, ai sensi del comma 4 dell’art. 29
del D. lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio” (oggi DPCM 9/2/2011
“Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con
riferimento alle Norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto del Ministero delle
infrastrutture e dei trasporti del 14 gennaio 2008”) è in ogni caso possibile limitarsi ad interventi di
miglioramento (o anche interventi locali, secondo la versione più recente del Codice).
Diverse circolari regionali forniscono interpretazioni (a volte diverse da regione a regione) alle quali
il tecnico deve far riferimento nei casi di dubbia interpretazione della classificazione dell’intervento.
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17.2 Classificazione dell’intervento 3/3

MODALITÀ DI VERIFICA

In generale, le verifiche devono essere eseguite allo stato di fatto (fattori di sicurezza FSf e
rapporto capacità/domanda= (C/D)f ) e allo stato di progetto (fattori di sicurezza FSp e rapporto
capacità/domanda = (C/D)p ).
Il progetto dell’intervento (a prescindere dalla classificazione) deve avere l’obiettivo di eliminare
/ ridurre le «carenze strutturali» (individuate col rilievo geometrico-strutturale
e/o con la verifica allo Verifiche dell’intera struttura
stato di fatto). Verifiche da eseguire
e dei meccanismi locali.
«Domanda» e «capacità» solo sulle parti
Le verifiche allo stato di fatto servono a
sono intese in termini di interessate e quelle
individuare le «carenze strutturali» e stabilire
spostamento (analisi con esse interagenti.
il livello di sicurezza allo stato di fatto (C/D)f
pushover) o di P.G.A.
= peak ground
acceleration (ag) INTERVENTO LOCALE ADEGUAMENTO MIGLIORAMENTO

Verifiche statiche FSp ≥ 1 FSp ≥ 1 FSp ≥ 1

ΔRIG , ΔPESO < 10%


Verifiche sismiche (C/D)p ≥ 1 (C/D)p ≥ (C/D)f
ΔRES , ΔDUT ≥ 1
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17.3 Intervento locale 1/1

Rientrano in questa tipologia tutti gli interventi di riparazione, rafforzamento o sostituzione di


singoli elementi strutturali (travi, architravi, porzioni di solaio, pilastri, pannelli murari) o parti di
essi.

Staticamente, devono essere verificate le parti interessate e quelle con esse interagenti.
Sismicamente, si deve dimostrare che «la rigidezza dell’elemento variato non cambi
significativamente e che la resistenza e la capacità di deformazione, anche in campo plastico, non
peggiorino ai fini del comportamento rispetto alle azioni orizzontali»:
Δ RIG < 10% e Δ PESO < 10% (limite comunemente accettato)
Δ RES ≥ 1
Δ DUT ≥ 1
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17.4 Intervento di miglioramento 1/1

In generale ricadono in questa categoria tutti gli interventi che, non rientrando nella categoria
dell'adeguamento (punti a), b), c), d) dell’art. 8.4.1), fanno variare significativamente:
• la rigidezza,
• la resistenza
• e/o la duttilità dei singoli elementi o parti strutturali
• e/o introducono nuovi elementi strutturali,
così che il comportamento strutturale locale o globale, particolarmente rispetto alle azioni sismiche,
ne sia significativamente modificato.

Rientrano negli interventi di miglioramento tutti gli interventi che siano comunque finalizzati ad
accrescere la capacità di resistenza delle strutture esistenti alle azioni considerate.
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17.5 Intervento di adeguamento 1/3

È fatto obbligo di procedere alla valutazione della sicurezza e, qualora necessario, all’adeguamento

della costruzione, a chiunque intenda:

a) sopraelevare la costruzione;

b) ampliare la costruzione mediante opere strutturalmente connesse alla costruzione;


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17.5 Intervento di adeguamento 2/3

c) apportare variazioni di classe e/o di destinazione d’uso che comportino incrementi dei carichi

globali in fondazione superiori al 10%;

d) effettuare interventi strutturali volti a trasformare la costruzione mediante un insieme

sistematico di opere che portino ad un organismo edilizio diverso dal precedente.


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17.5 Intervento di adeguamento 3/3

Una variazione dell’altezza dell’edificio, per la realizzazione di cordoli sommitali, sempre che resti
immutato il numero di piani, non è considerata sopraelevazione o ampliamento, ai sensi dei punti a)
e b). In tal caso non è necessario procedere all’adeguamento, salvo che non ricorrano le condizioni
di cui ai precedenti punti c) o d).

La valutazione della sicurezza, deve riguardare le verifiche dell’intera struttura post-intervento,


col livello di sicurezza richiesto dalle NTC.
Non è necessario il soddisfacimento delle prescrizioni sui dettagli costruttivi valide per le
costruzioni nuove, purché il Progettista dimostri che siano garantite comunque le prestazioni in
termini di resistenza, duttilità e deformabilità previste per i vari stati limite.
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Grazie
Docente: ing. Matteo Oliveri
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