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Progettazione Strutturale secondo le NTC 2008


Parte I. Fondamenti di Meccanica delle Strutture
Cap. 4. La struttura

Docente: ing. Matteo Oliveri


www.StudioIngegneriaStrutturale.com

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I. Fonda menti di Mecca nica dell e Strutture
1 Concetti prel i mi nari
2 L'el emento i nfi ni tes i mo
3 L'el emento fi ni to
4 La s truttura
4.1 Si s temi di ri feri mento
4.2 Equa zi one del moto del l a s truttura
4.3 Decompos i zi one moda l e
4.4 Dutti l i tà
I Fondamenti di meccanica delle Strutture
4 La struttura
4.1 Sistemi di riferimento 1/1

Il modello strutturale discreto si ottiene operando una scomposizione ideale in un numero


finito di «elementi finiti», cioè porzioni «e» di volume Ve e superficie Se (geometricamente semplici -
e per i quali sia possibile la formulazione [FF] ) connessi tra loro ed all’esterno in un numero finito
N di punti («nodi»).
Nel «metodo degli elementi finiti» è necessario definire:
•un riferimento globale (x, y, z);
•per ciascun elemento finito ad n nodi: un riferimento locale (1, 2, 3) con ≤ 6n coordinate = g.d.l.
elemento cui riferire gli spostamenti nodali {η}e dell’elemento (≤ 3 traslazioni e ≤ 3 rotazioni per
nodo);
•per l’intera struttura dotata di N nodi: un sistema di coordinate a N terne nodali (1, 2, 3) con ≤ 6N
coordinate = g.d.l. struttura cui riferire
gli spostamenti nodali {r} della struttura
non vincolati e indipendenti
(≤ 3 di traslazione e
≤ 3 di rotazione per nodo
con almeno 1 g.d.l. libero).
I carichi/spostamenti/vincoli nodali
si applicano nei riferimenti (1, 2, 3),
cioè nel sistema di coordinate.
I carichi non nodali si applicano
nei riferimenti (1, 2, 3) oppure (x, y, z).
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4 La struttura
4.2 Equazione del moto della struttura (EMS) 1/5
ELEMENTO FINITO NEL RIFERIMENTO GLOBALE

Per correlare le coordinate {r} della struttura con le coordinate {η}e dei singoli elementi, occorre:

1) definire per ciascun elemento finito, una matrice [T]e di trasformazione da coordinate

nodali {η}e nel riferimento locale (1,2,3) a coordinate globali {r}e nel riferimento (x,y,z):

(A1)
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4.2 Equazione del moto della struttura (EMS) 2/5
CINEMATICA

Per correlare le coordinate {r} della struttura con le coordinate {η}e dei singoli elementi, occorre:
2) definire per l’intera struttura, una matrice di assemblaggio [B] che riduca la colonna che
raccoglie i vettori {r}e in un vettore in cui le coordinate comuni non siano ripetute e quelle
vincolate (nulle) siano eliminate:
(A2)
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4.2 Equazione del moto della struttura (EMS) 3/5
CONDIZIONE DI CARICO

È necessario che la condizione di carico {f} legata agli spostamenti {r} sia «nodale».
La condizione di carico generica che applichiamo alla struttura, può essere scomposta nella somma
di due condizioni di carico:
I.Condizione di carico nodale {f’}  induce gli spostamenti {r}1
II.Condizione di carico non nodale  induce gli spostamenti {r}2
di cui la condizione (II) può essere convertita in una equivalente condizione di carico nodale {f’’} , in
grado di indurre gli stessi spostamenti {r}2
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4.2 Equazione del moto della struttura (EMS) 4/5
EQUAZIONE DEL MOTO

Raccogliendo le N equazioni:

e facendo le sostituzioni : Matrice di rigidezza dell’elemento finito

si ottiene il teorema dell’energia cinetica in forma discreta per l’intera struttura:

Matrice di rigidezza della struttura


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4.2 Equazione del moto della struttura (EMS) 5/5
AZIONI STATICHE O DINAMICHE

In ogni caso, il modello strutturale può essere:


modello lineare {S} = [K] {r} (L)
modello non lineare: {S} = {S(r)} (NL)
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4.3 Decomposizione modale 1/3
DECOMPOSIZIONE MODALE
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4 La struttura
4.3 Decomposizione modale 2/3
DECOMPOSIZIONE MODALE

ωi = pulsazioni

{φi} = forme modali


o modi di vibrare
forma modale principale
Ti periodi di
periodo fondamentale vibrazione
Forme modali e periodi di vibrazione sono intrinseci della struttura. In particolare il comportamento strutturale è
governato dai primi 3 periodi (2 flessionali secondo X , Y e 1 torsionale).
Il periodo flessionale basso/alto ne caratterizza il comportamento «rigido» / «flessibile» nella direzione considerata.
Se il periodo torsionale è > di almeno uno dei due periodi flessionali, allora la struttura è «deformabile torsionalmente».
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4.3 Decomposizione modale 3/3
DECOMPOSIZIONE MODALE
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4.4 Duttilità 1/7
SISTEMA AD 1 G.D.L.

A parità di periodo T=2π(m/k)0.5, tra il sistema reale elasto-plastico e il sistema fittizio


indefinitamente elastico, si osserva che:
- per valori «alti» del periodo T vale il principio di uguaglianza degli spostamenti;
- per valori «bassi» del periodo T vale il principio di uguaglianza dell’energia.

La normativa fissa il valore di soglia del periodo tra periodi «alti» e «bassi» pari a T C = CCTC*
(dipendente da: coordinate geografiche e periodo di ritorno T R dell’azione sismica, come vedremo
nel cap.7 Azioni sulle costruzioni).
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4.4 Duttilità 2/7
SISTEMA AD 1 G.D.L.

In caso di analisi lineare dinamica o statica (con uso di un modello elastico) si adottano i due fattori
q e μd.
Le sollecitazioni del sistema reale elasto-plastico si ottengono applicando al sistema elastico
fittizio forze di progetto fy ottenute dall’abbattimento delle forze elastiche fe ≈ -m(ẍ+ü)max :
fy = fe /q
La normativa definisce q = duttilità di comportamento o «fattore di struttura»:
1 ≤ q ≤ q0KR
q0 = q0(αu/α1)
in cui:
q0 dipende da materiale, tipologia strutturale e «regolarità in pianta»
αu/α1 rapporto tra l’azione sismica cui corrisponde la formazione di un numero di cerniere
plastiche tali da rendere la struttura labile e l’azione sismica per cui il primo elemento
strutturale raggiunge la plasticizzazione a flessione
KR =1 per strutture «regolari in altezza» e =0.8 altrimenti.
Gli spostamenti del sistema reale elasto-plastico si ottengono amplificando gli spostamenti xy
del sistema elastico soggetto alle forze di progetto fy :
xu = μd xy
in ogni caso μd ≤ 5q – 4 (T1 = periodo del 1o modo di vibrare)
La normativa definisce μd = «duttilità di spostamento»:
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4.4 Duttilità 3/7
STRUTTURA

Le strutture soggette all’azione sismica, non dotate di appositi dispositivi d’isolamento e/o
dissipativi, devono essere progettate in accordo con uno dei seguenti comportamenti strutturali, in
funzione dello stato limite di progetto (SLE, SLU):
a) comportamento strutturale non dissipativo (SLE)
b) comportamento strutturale dissipativo (SLU)
Per comportamento strutturale non dissipativo, la struttura resta in campo elastico; la
domanda derivante dall‘azione sismica è calcolata senza tener conto della non linearità meccanica
con un modello strutturale lineare (L).
Per comportamento strutturale dissipativo, la struttura evolve parzialmente in campo plastico;
la domanda derivante dall‘azione sismica è calcolata tenendo conto della capacità dissipativa legata
alla non linearità meccanica:
•implicitamente: se si adotta un modello strutturale lineare (L) riducendo l’azione sismica

fe ≈ -m(ẍ+ü)max col fattore di struttura q;

•esplicitamente: se si adotta un modello strutturale non lineare (NL).


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4.4 Duttilità 4/7
STRUTTURA

La duttilità di spostamento μd si esplica a tre livelli:


1)duttilità della sezione (flessionale) μφ delle sezioni critiche di massimo sforzo;
2)duttilità dell’elemento (traslatoria) μδ del singolo elemento (pilastro o trave);
3)duttilità globale della struttura (traslatoria) μd della intera struttura.
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4.4 Duttilità 5/7
STRUTTURA

La duttilità di spostamento μd si esplica a tre livelli:


1)duttilità della sezione (flessionale) μφ delle sezioni critiche di massimo sforzo;
2)duttilità dell’elemento (traslatoria) μδ del singolo elemento (pilastro o trave);
3)duttilità globale della struttura (traslatoria) μd della intera struttura.
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4.4 Duttilità 6/7
STRUTTURA

La duttilità di spostamento μd si esplica a tre livelli:


1)duttilità della sezione (flessionale) μφ delle sezioni critiche di massimo sforzo;
2)duttilità dell’elemento (traslatoria) μδ del singolo elemento (pilastro o trave);
3)duttilità globale della struttura (traslatoria) μd della intera struttura.
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4.4 Duttilità 7/7
VERIFICHE DI DUTTILITÀ

ANALISI LINEARE: ANALISI NON LINEARE:


Art. 7.3.6.2, NTC 2008 Art. 7.3.6.2, NTC 2008
Deve essere verificato che i singoli Alternativamente, e
μφ , μδ elementi strutturali e la struttura nel suo coerentemente con
insieme possiedano una duttilità modello e metodo di
coerente con il fattore di struttura q analisi utilizzato, si deve
adottato. Questa condizione si può verificare che
ritenere soddisfatta applicando le regole la struttura possieda
di progetto specifiche e di gerarchia delle una capacità di
resistenze indicate per le diverse spostamento superiore
tipologie costruttive. alla domanda.
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Grazie
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