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Progettazione Strutturale secondo le NTC 2008


Parte II. Principi di progettazione strutturale
Cap. 7. Azioni sulle costruzioni
Docente: ing. Matteo Oliveri
www.StudioIngegneriaStrutturale.com

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II. Pri nci pi di progetta zi one s truttura l e
5 Norma ti va
6 Si curezza e pres ta zi oni a ttes e
7 Azi oni s ul l e cos truzi oni
7.1 L'a na l i s i dei ca ri chi
7.2 Azi oni a ntropi che
7.3 Azi oni a mbi enta l i : s i s ma E
7.4 Azi oni a mbi enta l i : vento Qv
7.5 Azi oni a mbi enta l i : neve Qn
7.6 Azi oni a mbi enta l i : tempera tura Qt
7.7 Azi oni eccezi ona l i : i ncendi Ai
7.8 Azi oni eccezi ona l i : es pl os i oni Ae
7.9 Azi oni eccezi ona l i : urti Au
7.10 Ca s i di ca ri co e combi na zi oni di ca ri co
8 Cri teri di model l a zi one
9 Metodi di a na l i s i s truttura l e
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7 Azioni sulle costruzioni
7.1 L’analisi dei carichi 1/3

ANALISI DEI CARICHI: classificazione azioni

Abbiamo visto che le azioni possono classificarsi:


- in base al modo di esplicarsi: dirette, indirette, degrado;
- in base alla risposta strutturale: statiche, quasi statiche, dinamiche;
- in base al comportamento nel tempo: permanenti (G1, G2, P), variabili (Q, E), eccezionali (A)
Nell’analisi dei carichi, conviene adottare una quarta classificazione, basata sulla valutazione
della intensità, che distingue le azioni nel seguente modo:
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7.1 L’analisi dei carichi 2/3

ANALISI DEI CARICHI: combinazioni di carico (art. 2.5.3 NTC 2008)


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7.1 L’analisi dei carichi 3/3

ANALISI DEI CARICHI: procedura


1) Calcolo dei CARICHI UNITARI Fk (carico di esercizio Qh , neve Qn , vento Qv , ecc.):
- azioni antropiche: Fk dipende dalla destinazione d’uso: abitazione, locali pubblici, ecc.
- azioni ambientali: Fk dipende da
I) prestazioni attese: tipo e importanza della costruzione relativo periodo di ritorno TR ;
II) macrozonazione: regione, provincia, coordinate geografiche;
III) microzonazione: contesto urbano-vegetativo, topografia, quota s.l.m., ecc.;
IV) struttura: geometria, tipologia strutturale, altre caratteristiche;
2) Scelta dei CASI DI CARICO per ciascun tipo di carico Fk , che rappresentano le
diverse condizioni di carico secondo cui l’azione Fk deve considerarsi applicata alla struttura:
- per le azioni antropiche, vengono scelti dal progettista strutturale:
Qh su copertura a 2 falde 1, 2: falda 1) Qh1 – falda 2) Qh2 – falde 1 e 2) Qh1+Qh2
- per le azioni ambientali, vengono indicati dalla normativa:
Qn su copertura a 2 falde 1, 2: senza vento) Qn1+Qn2 – con vento 1) 0.5Qn1+Qn2 – con vento 2) Qn1+0.5Qn2
Qv su copertura a 2 falde 1, 2: vento 1) Qv1 – vento 2) Qv2
3) Scelta delle COMBINAZIONI DI CARICO (CBC) e relativi coefficienti ψ0 , ψ1 , ψ2 , ϒG1 , ϒG2 , ϒQ :
- ad ogni stato limite (SL) corrispondono una o più delle tipologie di CBC (art. 2.5.3, NTC 2008):
stato limite SLU statico combinazione «fondamentale»
- ad ogni tipo di CBC (art. 2.5.3 NTC) corrisponde un No di CBC pari a tutte le permutazioni
possibili dei casi di carico in gioco:
combinazione «fondamentale» permutazioni di
Qh1 , Qh2 , Qh1+Qh2 , Qn1+Qn2 , 0.5Qn1+Qn2 , Qn1+0.5Qn2 , Qv1 , Qv2
- per ognuna delle CBC relative allo stesso SL e tipo CBC, si sceglie per ciascun caso di carico il coefficiente ϒF
«favorevole» o «sfavorevole» in modo da minimizzare Rd/Ed
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7.2 Azioni antropiche 1/8

1. CARICHI UNITARI: pesi strutturali G1

Materiale strutturale normativa peso di volume (kN/mc)


Calcetruzzo non armato tab. 3.1.I , NTC2008 24.0
Calcetruzzo armato tab. 3.1.I , NTC2008 25.0
Acciaio tab. 3.1.I , NTC2008 78.5
Legno tab. 18-1, 18-2, 18-3, 18-4, CNR-DT 206/2007 dipendente dal tipo di legno
Muratura nuova schede tecniche produttore dipendente dal tipo di muratura
Muratura esistente tab. C8A.2.1, Circ. n.617/2009 dipendente dal tipo di muratura
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7.2 Azioni antropiche 2/8

1. CARICHI UNITARI:
pesi portati G2 dei materiali
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7.2 Azioni antropiche 3/8

1. CARICHI UNITARI: pesi portati G2 delle tramezzature

Per quanto riguarda i carichi tipo «G2» (kN/mq) relativi alle pavimentazioni e finiture, essi vanno
computati sommando i pesi dei vari strati (= spessore x peso di volume).
Per quanto riguarda i coefficienti ϒG2 :
- se i carichi G2 sono «compiutamente definiti», si assumono i coefficienti ϒG1 anziché ϒG2 ;
- nel caso di edifici esistenti, eventuali sondaggi sui materiali consentono di assumere valori < ϒG2 .
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7.2 Azioni antropiche 4/8

1. CARICHI UNITARI: presollecitazioni P

Alcuni esempi di tale azione sono:

- la presollecitazione di trazione degli ancoraggi delle paratie;

- la presollecitazione di flessione a momento negativo delle travi in c.a.p.;

- ecc.
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7.2 Azioni antropiche 5/8

1. CARICHI UNITARI: carichi variabili Q


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7.2 Azioni antropiche 6/8

1. CARICHI UNITARI: carichi G1 , G2 , Q – carichi unitari di una parete


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7.2 Azioni antropiche 7/8

1. CARICHI UNITARI: carichi G1 , G2 , Q di un solaio


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7.2 Azioni antropiche 8/8

2. CASI DI CARICO: carichi Q solaio

Quindi la combinazione «fondamentale SLU»:


Fd = ϒG1 + ϒG2 + ϒQQ
deve essere considerata 3 volte:
Fd = ϒG1 + ϒG2 + ϒQ Q(1)
Fd = ϒG1 + ϒG2 G2 + ϒQ Q(2)
Fd = ϒG1 G1 + ϒG2 G2 + ϒQ Q(3)
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7.3 Azioni ambientali: sisma E 1/12

0. AZIONE SISMICA: modello dell’azione sismica

Le NTC 2008 prevedono che l’azione sismica possa essere modellata:


direttamente mediante lo «spetto di risposta» elastico di un oscillatore semplice [c,m,k]:
mẍ + cẋ + kx = -mü → kx = -m(ẍ+ü) - cẋ ≈ -m(ẍ+ü)
(ẍ+ü)max = Se(T,ξ)
T =2π(m/k)0.5 ξ = c/(2(km))0.5
indirettamente mediante «accelerogrammi» ü(t).
Lo spettro di risposta è adottato nelle analisi lineare dinamica (modale), lineare statica e non lineare
statica (pushover). In questo ultimo caso, lo spettro serve a modellare il 1o sistema di forze del
«gruppo 1» (art. 7.3.4.1, NTC 2008).
Gli accelerogrammi sono adottati nell’analisi non lineare dinamica.
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7.3 Azioni ambientali: sisma E 2/12

0. AZIONE SISMICA: spettro di risposta elastico


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7.3 Azioni ambientali: sisma E 3/12

0. AZIONE SISMICA: spettri di risposta elastico Se e inelastico Sd a parità di TR ↔ stato limite


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7.3 Azioni ambientali: sisma E 4/12

0. AZIONE SISMICA: spettri di risposta elastico Se (SLO, SLD) e inelastico Sd (SLV, SLC)

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7.3 Azioni ambientali: sisma E 5/12

0. AZIONE SISMICA: spettri di risposta in accelerazione orizzontale NTC 2008


v

v
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7.3 Azioni ambientali: sisma E 6/12

0. AZIONE SISMICA: spettri di risposta in accelerazione verticale NTC 2008

edifici: q=1.5
ponti: q=1
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7.3 Azioni ambientali: sisma E 7/12

0. AZIONE SISMICA: spettri di risposta in spostamento orizzontale NTC 2008


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7.3 Azioni ambientali: sisma E 8/12

1. AZIONE SISMICA: prestazioni attese


2. AZIONE SISMICA: macrozonazione
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7.3 Azioni ambientali: sisma E 9/12

3.1. AZIONE SISMICA: microzonazione – amplificazione stratigrafica (SS)


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7.3 Azioni ambientali: sisma E 10/12

3.2. AZIONE SISMICA: microzonazione – amplificazione topografica (ST)

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7.3 Azioni ambientali: sisma E 11/12

4. AZIONE SISMICA: struttura (SLO, SLD η ; SLV, SLC q)


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7.3 Azioni ambientali: sisma E 12/12

5. AZIONE SISMICA: casi di carico

L’eventuale distribuzione planimetrica irregolare delle tamponature deve essere considerata


raddoppiando l’eccentricità accidentale.
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7.4 Azioni ambientali: vento Qv 1/14

0. AZIONE DEL VENTO: definizione

L’azione del vento si schematizza con le seguenti azioni statiche equivalenti:


• pressione e/o depressione normale alle superfici:

• pressione tangenziale:
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7.4 Azioni ambientali: vento Qv 2/14

1. AZIONE DEL VENTO: prestazioni attese


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7.4 Azioni ambientali: vento Qv 3/14

2. AZIONE DEL VENTO: macrozonazione

Velocità di
riferimento base

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7.4 Azioni ambientali: vento Qv 4/14

3.1. AZIONE DEL VENTO: microzonazione - esposizione


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7.4 Azioni ambientali: vento Qv 5/14

3.1. AZIONE DEL VENTO: microzonazione - esposizione


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7.4 Azioni ambientali: vento Qv 6/14

3.2. AZIONE DEL VENTO: microzonazione - topografia

Secondo le NTC 2008, «Il coefficiente di topografia Ct è posto generalmente pari a 1, sia per le
zone pianeggianti sia per quelle ondulate, collinose e montane. […] Nel caso di costruzioni ubicate
presso la sommità di colline o pendii isolati il coefficiente di topografia Ct può essere valutato dal
progettista con analisi più approfondite.»
Secondo l’app. D della CNR-DT 207/2008, si può adottare il seguente metodo semplificato:
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7.4 Azioni ambientali: vento Qv 7/14

4.1. AZIONE DEL VENTO: struttura – coefficiente dinamico


Nell’espressione della pressione normale:

il coefficiente dinamico cd tiene conto di due fenomeni:


I) effetti riduttivi causati dalla non contemporaneità delle pressioni di picco locali;
II) amplificazione della risposta dinamica.
In generale:
- per strutture con bassa rigidezza K o con piccolo smorzamento ξ , prevale l’effetto [II] e risulta
cd>1;
- per strutture con elevata estensione (b x h) e/o elevata rigidezza K e/o con alto smorzamento ξ ,
prevale l’effetto [I] e risulta cd<1.
Secondo le NTC 2008, è lecito assumere cautelativamente cd = 1 nei casi seguenti:
• edifici di forma regolare con h < 80m;
• capannoni industriali.
Secondo la CNR-DT 207/2008, è lecito assumere cautelativamente cd = 1 nei casi seguenti:
• edifici civili con distribuzione regolare di rigidezza e di massa, e con altezza < 40m;
• edifici industriali di forma regolare, con altezza < 20m e con frequenza del 1o modo > 1,5 Hz;
• ciminiere d x h di sezione circolare (d) con h < 6d e, in ogni caso, h < 50m;
• costruzioni rigide (frequenza 1o modo > 2 Hz) ed estese (b > 25m e h < 75m).
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7.4 Azioni ambientali: vento Qv 8/14

4.1. AZIONE DEL VENTO: struttura – coefficiente dinamico

Qualora le ipotesi di applicabilità della semplificazione [cd=1] non siano applicabili, si deve
calcolare il coefficiente dinamico cd con metodi che dipendono dalla tipologia strutturale e dalla
forma.
La CNR-DT 207/2008 e la UNI EN 1991 riportano tale calcolo per tre tipologie strutturali:
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7.4 Azioni ambientali: vento Qv 9/14

4.1. AZIONE DEL VENTO: struttura – coefficiente dinamico

Nel caso di «strutture verticali» con tipologia strutturale regolare in altezza e forma pressoché
parallelepipeda, il seguente metodo semplificato pone cd = cd(b,h) per ciascun materiale strutturale:

DM 2005
UNI ENV 1991
(non più in vigore)

CNR-DT 207/2008
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7.4 Azioni ambientali: vento Qv 10/14

4.2. AZIONE DEL VENTO: struttura – coefficiente di attrito


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7.4 Azioni ambientali: vento Qv 11/14

4.3. AZIONE DEL VENTO: struttura – coefficiente di forma edifici


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7.4 Azioni ambientali: vento Qv 12/14

4.3. AZIONE DEL VENTO: struttura – coefficiente di forma tettoie


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7.4 Azioni ambientali: vento Qv 13/14

4.3. AZIONE DEL VENTO: struttura – coefficiente di forma torri cilindriche


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7.4 Azioni ambientali: vento Qv 14/14

5. AZIONE DEL VENTO: casi di carico edifici


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7.5 Azioni ambientali: neve Qn 1/10

0. AZIONE DELLA NEVE: definizione

L’azione del vento si schematizza con un carico verticale uniforme su ogni falda:
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7.5 Azioni ambientali: neve Qn 2/10

1. AZIONE DELLA NEVE: prestazioni attese


Il carico di neve al suolo qsk è funzione del periodo di ritorno TR .
Le attuali NTC 2008 definiscono il carico di neve al suolo qsk (TR =50) associati ad un periodo di
ritorno TR = 50 anni e non per TR ≠ 50 anni. Per un generico periodo di ritorno TR :
qsk (TR) = αR (TR) x qsk (TR =50) .
Le NTC non riportano (come invece fanno per il vento), i valori di αR (TR), pertanto è necessario
riferirsi alla UNI EN 1991. L’appendice D della UNI EN 1991-1-3 riporta l’espressione:

Secondo la UNI EN 1991-1-3, V=0.2÷0.6 (coefficiente di variazione) e per il valore da assumere


rimanda all’appendice nazionale (NAD), ma il NAD-Italia del 24/9/2010 non riporta il valore di V.
La letteratura tecnica più accreditata suggerisce V=0.7.
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7.5 Azioni ambientali: neve Qn 3/10

2. AZIONE DELLA NEVE: macrozonazione (carico neve al suolo per TR = 50)


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7.5 Azioni ambientali: neve Qn 4/10

3. AZIONE DELLA NEVE: microzonazione (coefficienti di esposizione e termico)


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7.5 Azioni ambientali: neve Qn 5/10

4. AZIONE DELLA NEVE: struttura

Il coefficiente di forma μ è funzione dall’angolo di inclinazione α della falda con un legame:

μ = μ (α)

che dipende dal tipo di copertura.


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7.5 Azioni ambientali: neve Qn 6/10

4.1. AZIONE DELLA NEVE: casi di carico – coperture a uno o due falde
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7.5 Azioni ambientali: neve Qn 7/10

4.2. AZIONE DELLA NEVE: casi di carico – coperture a più falde


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7.5 Azioni ambientali: neve Qn 8/10

4.3. AZIONE DELLA NEVE: casi di carico – coperture cilindriche


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7.5 Azioni ambientali: neve Qn 9/10

4.4. AZIONE DELLA NEVE: casi di carico – coperture adiacenti a costruzioni più alte
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7.5 Azioni ambientali: neve Qn 10/10

4.5. AZIONE DELLA NEVE: casi di carico – accumuli


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7.6 Azioni ambientali: temperatura Qt 1/2

1. AZIONE DELLA TEMPERATURA: valori del delta termico


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7.6 Azioni ambientali: temperatura (Qt) 2/2

2. AZIONE DELLA TEMPERATURA: casi di carico

Le azioni termiche hanno un effetto proporzionale:


- all’esposizione solare: più negli elementi esterni, meno in quelli interni;
- all’estensione dell’elemento strutturale: più nei solai, meno nelle colonne;
- al grado di vincolo esercitato dagli elementi strutturali contigui: più nei nodi esterni.
Pertanto, negli edifici ordinari, l’effetto delle variazioni termiche può essere considerato
apprezzabile nel solaio di copertura.
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7.7 Azioni eccezionali: incendio Ai 1/6

DEFINIZIONI
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7.7 Azioni eccezionali: incendio Ai 2/6

CARICO D’INCENDIO SPECIFICO


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7.7 Azioni eccezionali: incendio Ai 3/6

CORREZIONI
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7.7 Azioni eccezionali: incendio Ai 4/6

CORREZIONI
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7.7 Azioni eccezionali: incendio Ai 5/6

CARICO D’INCENDIO SPECIFICO DI PROGETTO

Correzioni
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7.7 Azioni eccezionali: incendio Ai 6/6

IL CARICO D’INCENDIO NELLE COMBINAZIONI DI CARICO


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7.8 Azioni eccezionali: esplosioni Ae 1/1
ESPLOSIONI
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7.9 Azioni eccezionali: urti Au 1/1
URTI

Si distinguono:
- collisioni da veicoli;
- collisioni da treni;
- collisioni da imbarcazioni e aeromobili.

Le azioni dovute agli urti devono essere applicate a quegli elementi strutturali,
o ai loro sistemi di protezione,
per i quali le relative conseguenze appartengono alle categorie 2 e 3.
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7.10 Casi di carico e combinazioni di carico 1/4

ESEMPIO 1:
SOLAIO INTERNO A DUE CAMPATE - Casi di carico

(1) (2)
G1 G2 Q a Q a Qc
G1
G2
(1)
Q a ind ind
(2)
Q a ind
Qc
inc = inclusivi
esc = esclusivi
ind = indipendenti
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7.10 Casi di carico e combinazioni di carico 2/4

ESEMPIO 1:
SOLAIO INTERNO A DUE CAMPATE - Combinazioni di carico «fondamentale SLU»

(1) (2)
Sollecitazione max G1 G2 Q a Q a Qc
Campata 12 - appoggio 3 ϒG1 ϒG2 ϒQ ϒQ
Campata 23 ϒG1 ϒG2 ϒQ
Appoggio 2 ϒG1 ϒG2 ϒQ ϒQ
Note:
I coefficienti ψo (tab. 2.5.I) non si adottano
I coefficienti ϒQ (tab. 2.6.I) assumono sempre valore "sfavorevole"
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7.10 Casi di carico e combinazioni di carico 3/4

ESEMPIO 2:
COPERTURA A DUE FALDE - Casi di carico

(1) (2) (1) (2)


G1 G2 Qh Qn Q nv Q nv Q v Q v

G1
G2
Qh ind ind ind ind ind
Qn esc esc esc esc
(1)
Q nv esc inc esc
(2)
Q nv esc inc
(1)
Q v esc
(2)
Q v
inc = inclusivi
esc = esclusivi
ind = indipendenti
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7.10 Casi di carico e combinazioni di carico 4/4

ESEMPIO 2:
COPERTURA A DUE FALDE - Combinazioni di carico «fondamentale SLU»
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Grazie
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