Sei sulla pagina 1di 26

YOUR LOGO

Progettazione Strutturale secondo le NTC 2008


Parte II. Principi di progettazione strutturale
Cap. 6. Sicurezza e prestazioni attese
Docente: ing. Matteo Oliveri
www.StudioIngegneriaStrutturale.com

COMPANY NAME www.nicecompany.com


II. Pri nci pi di progettazi one s truttura l e
5 Normati va
6 Si curezza e pres ta zi oni a ttes e
6.1 Va l utazi one del l a s i curezza
6.2 Sta ti l i mi te
6.3 Vi ta nomi na l e
6.4 Peri odo di ri torno
6.5 Azi oni s ul l e cos truzi oni
6.6 Metodo degl i s ta ti l i mi te
6.7 Metodi s empl i fi cati
7 Azi oni s ul l e cos truzi oni
8 Cri teri di model l a zi one
9 Metodi di a na l i s i s truttura l e
II Principi di progettazione strutturale
6 Sicurezza e prestazioni attese
6.1 Valutazione della sicurezza 1/2

1) PRESTAZIONI ATTESE

Secondo l’approccio prestazionale delle NTC 2008, una struttura (con geometria a e materiali X)
deve essere progettata, costruita e soggetta a manutenzione (ordinaria), in modo che durante la sua
vita nominale VN , le azioni F (con periodo di ritorno TR=TR(VN) ) alle quali essa è destinata provochino
effetti E = E(F) («domanda») la cui entità si mantenga al di sotto di determinati limiti R («capacità»):
E(F) ≤ R (X) (E>R : stato limite)
con una probabilità prob(E≤R) adeguatamente alta in funzione dell’entità delle conseguenze
economiche e sulla vita umana dell’evento {E > R} , per ciascuno dei seguenti requisiti richiesti alla
struttura:
1) sicurezza nei confronti degli stati limite ultimi (SLU): capacità di non essere messa fuori servizio
per azioni F con prob(F) «bassa» (TR≈VN);
2) robustezza: capacità di evitare danni E sproporzionati rispetto all’entità di azioni F «eccezionali»;
3) sicurezza nei confronti degli stati limite di esercizio (SLE): capacità di garantire la funzionalità per le
azioni F con prob(F) «alta» (TR<<VN);
4) durabilità: le F di degrado non facciano decrescere R durante VN .
II Principi di progettazione strutturale
6 Sicurezza e prestazioni attese
6.1 Valutazione della sicurezza 2/2

2) VERIFICA DELLA SICUREZZA


Le grandezze F e X sono probabilistiche ed hanno una distribuzione che può considerarsi Gaussiana.
Operativamente, la relazione (*) si applica adottando i «valori caratteristici» di F e X:
prob(F>Fk) = 0.05 ; prob(X<Xk) = 0.05
e correggendo l’incertezza dei valori Fk , Xk con opportuni «coefficienti di sicurezza» ϒF , ϒX , ϒR ≥ 1:

I metodi di calcolo previsti dalla normativa sono:


• metodo delle tensioni ammissibili (MTA) in cui la (*)
opera sulle tensioni e in campo elastico con:
ϒF = ϒR = 1 , ϒX > 1 ;
• metodo degli stati limite (MSL) in cui la (*) opera sulle
sollecitazioni o spostamenti in campo elastico (SLE) e
post-elastico (SLU) con:
ϒF > 1 , ϒX > 1, ϒR > 1.
Le NTC 2008 impongono il MSL e consentono
alternativamente il MTA solo in determinati casi relativi al
tipo di costruzione e/o alla zona sismica.
II Principi di progettazione strutturale
6 Sicurezza e prestazioni attese
6.2 Stati limite 1/4

1) STATI LIMITE: distinzione SLU / SLE e distinzione STRUTTURALI / GEOTECNICI


II Principi di progettazione strutturale
6 Sicurezza e prestazioni attese
6.2 Stati limite 2/4

2) STATI LIMITE STATICI


II Principi di progettazione strutturale
6 Sicurezza e prestazioni attese
6.2 Stati limite 3/4

3) STATI LIMITE SISMICI


II Principi di progettazione strutturale
6 Sicurezza e prestazioni attese
6.2 Stati limite 4/4

4) CORRELAZIONE TRA STATI LIMITE E OPERE STRUTTURALI O GEOTECNICHE


Nelle slide precedenti abbiamo indicato gli stati limite (SLU, SLE) in modo generico:
• SLU strutturali e geotecnici: art. 2.2.1 delle NTC 2008;
• SLE strutturali e geotecnici: art. 2.2.2 delle NTC 2008;
• SLU, SLE sismici: art. 3.2.1 delle NTC 2008.
Gli stati limite (SLU, SLE) sono indicati in modo più specifico per le singole opere:
• SLU, SLE strutturali: statici sismici
strutture di c.a. art. 4.1 7.4 NTC 2008
strutture di acciaio art. 4.2 7.5 NTC 2008
strutture di acciaio-c.a. art. 4.3 7.6 NTC 2008
strutture di legno art. 4.4 7.7 NTC 2008
strutture di muratura art. 4.5 7.8 NTC 2008
• SLU, SLE geotecnici: statici sismici
stabilità dei pendii art. 6.3 7.11.3.5 NTC 2008
fondazioni superficiali art. 6.4.2 7.11.5.3.1 NTC 2008
fondazioni profonde art. 6.4.3 7.11.5.3.2 NTC 2008
opere di sostegno art. 6.5 7.11.6 NTC 2008
tiranti di ancoraggio art. 6.6 7.11.6.4 NTC 2008
rilevati e fronti di scavo art. 6.8 7.11.4 NTC 2008
II Principi di progettazione strutturale
6 Sicurezza e prestazioni attese
6.3 Vita nominale 1/1

Secondo l’art. 2.4.1 delle NTC 2008 e l’art. C2.4.1 della Circ. 617/2009, la vita nominale VN è la
durata di utilizzo dell’opera soggetta a “manutenzione ordinaria” ed è correlata alla sua “durabilità”
(dimensionamenti, materiali, particolari costruttivi, protezioni superficiali, ecc.), ovvero è il tempo
minimo che dovrebbe intercorrere tra la sua costruzione e la sua prima manutenzione straordinaria.
Le NTC 2008 indicano il valore massimo / minimo per ogni tipo costruzione:

Dalla scelta della VN (di concerto tra progettista e committente) dipende la scelta del valore
delle azioni ambientali e dei particolari costruttivi (copriferri, ecc.).
II Principi di progettazione strutturale
6 Sicurezza e prestazioni attese
6.4 Periodo di ritorno 1/7

Le azioni F possono essere:


- antropiche permanenti: G1 , G2 , P
- antropiche variabili (carichi di esercizio): Qa , Qb , Qc , Qd , Qe , Qf , Qg , Qh
- ambientali: sisma E , vento Qv , neve Qn , temperatura Qt
- eccezionali: incendi Ai , urti Au , esplosioni Ae.
Il valore caratteristico Fk delle azioni ambientali si calcola in funzione del
loro periodo di ritorno TR che viene fissato dalle NTC in funzione di:
• vita nominale VN ;
• tipo di opera;
• stato limite considerato.
II Principi di progettazione strutturale
6 Sicurezza e prestazioni attese
6.4 Periodo di ritorno 2/7

1. PERIODO DI RITORNO - Sisma

Secondo l’art. 2.4.2 delle NTC 2008 e gli art. C2.4.1, C2.4.2 della Circ. 617/2009, la classe d’uso
è correlata a due variabili:
• presenza di persone (art. 2.4.2 delle NTC 2008):
“occasionale” (classe I), con “affollamenti normali” (classe II) o con “affollamenti significativi”
(classe III);
• importanza dell’opera (art. C2.4.1, C2.4.2 della Circ. 617/2009 e DCDPC 3685/2003):
“strategica” (classe IV) o “rilevante” (classe III) in funzione delle conseguenze di un eventuale
collasso dell’opera (elenco opere riportate nel Decreto del Capo Dipartimento della Protezione
Civile n. 3685 del 21 ottobre 2003)
II Principi di progettazione strutturale
6 Sicurezza e prestazioni attese
6.4 Periodo di ritorno 3/7

1. PERIODO DI RITORNO - Sisma


Secondo l’art. C2.4.2 della Circ. 617/2009, la classe III corrisponde alle opere «rilevanti» di cui al
D.C.D.P.C. n. 3685/2003:
II Principi di progettazione strutturale
6 Sicurezza e prestazioni attese
6.4 Periodo di ritorno 4/7

1. PERIODO DI RITORNO - Sisma


Secondo l’art. C2.4.2 della Circ. 617/2009, la classe IV corrisponde alle opere «strategiche» di cui al
D.C.D.P.C. n. 3685/2003:
II Principi di progettazione strutturale
6 Sicurezza e prestazioni attese
6.4 Periodo di ritorno 5/7

1. PERIODO DI RITORNO - Sisma

Secondo l’art. 2.4.3 delle NTC 2008, il «periodo di riferimento» per l’azione sismica vale:
VR = VNCU ≥ 35 anni
( VN = vita nominale ; CU = coefficiente d’uso ).
Secondo l’art. C3.2.1 della Circ. 617/2009, l’ «accelerazione sismica di base» su roccia ag/g da
assumere, ha un periodo di ritorno TR definito in funzione dello stato limite sismico:
II Principi di progettazione strutturale
6 Sicurezza e prestazioni attese
6.4 Periodo di ritorno 6/7

2. PERIODO DI RITORNO - Vento


La «velocità di riferimento» del vento vb è funzione del periodo di ritorno TR :
vb (TR) = αR (TR) x vr (TR =50).
(αR = coefficiente di ritorno ; vr = velocità di riferimento base).
Secondo l’app. A della CNR-DT 207/2008, l’azione del vento ha il seguente periodo di ritorno TR:
- per analisi ordinarie: TR = TR,0
- per analisi inerenti l’abitabilità degli edifici: TR = 1 anno
- per analisi inerenti fenomeni aeroelastici: TR = 10 TR,0
II Principi di progettazione strutturale
6 Sicurezza e prestazioni attese
6.4 Periodo di ritorno 7/7

3. PERIODO DI RITORNO - Neve


Il carico di neve al suolo qsk è funzione del periodo di ritorno TR .
Le attuali NTC 2008 definiscono il carico di neve al suolo qsk (TR =50) associato ad un periodo di
ritorno TR = 50 anni e non per TR ≠ 50 anni. Per un generico periodo di ritorno TR :
qsk (TR) = αR (TR) x qsk (TR =50) .
Le NTC non riportano (come invece fanno per il vento), i valori di αR (TR), pertanto è necessario
riferirsi alla UNI EN 1991. L’appendice D della UNI EN 1991-1-3 riporta l’espressione:

Secondo la UNI EN 1991-1-3, V=0.2÷0.6 (coefficiente di variazione) e per il valore da assumere


rimanda all’appendice nazionale (NAD), ma il NAD-Italia del 24/9/2010 non riporta il valore di V.
La letteratura tecnica più accreditata suggerisce V=0.7.
II Principi di progettazione strutturale
6 Sicurezza e prestazioni attese
6.5 Azioni sulle costruzioni 1/2

CLASSIFICAZIONE ACCADEMICA DELLE AZIONI


Le NTC 2008 classificano le azioni sulle costruzioni F in tre possibili modi:
• in base al modo di esplicarsi:
dirette: forze concentrate, carichi distribuiti, fissi o mobili
indirette: spostamenti impressi, variazioni di temperatura e di umidità, ritiro,
precompressione, cedimenti di vincolo, ecc.
degrado: endogeno: alterazione naturale del materiale strutturale;
esogeno: alterazione dei materiali strutturali, a seguito di agenti esterni;
• secondo la risposta strutturale:
statiche: azioni applicate alla struttura che non provocano accelerazioni significative
della stessa o di alcune sue parti;
pseudo statiche: azioni dinamiche rappresentabili mediante un’azione statica equivalente;
dinamiche: azioni che causano significative accelerazioni della struttura o dei suoi
componenti;
• secondo la variazione della loro intensità nel tempo:
permanenti: G1 , G2 , P
variabili: antropiche: Qa , Qb , Qc , Qd , Qe , Qf , Qg , Qh
ambientali: neve Qn , vento Qv , temperatura Qt , sisma E
eccezionali: A
II Principi di progettazione strutturale
6 Sicurezza e prestazioni attese
6.5 Azioni sulle costruzioni 2/2

CORRELAZIONE TRA STATI LIMITE SLU, SLE E COMBINAZIONI DI CARICO Fd


(art. 2.5.3 NTC 2008)
II Principi di progettazione strutturale
6 Sicurezza e prestazioni attese
6.6 Metodo degli stati limite 1/6

METODO SEMIPROBABILISTICO AGLI STATI LIMITE o METODO DEI COEFF. PARZIALI


Nel metodo semiprobabilistico agli stati limite, la relazione :
E ≤ R (*)
ha la seguente forma generale :

in cui: La (*) ha le seguenti forme al variare del tipo di stato limite:

Fk valore caratteristico
ψ0Fk valore raro
ψ1Fk valore frequente
ψ2Fk valore quasi permanente
II Principi di progettazione strutturale
6 Sicurezza e prestazioni attese
6.6 Metodo degli stati limite 2/6

1.4) COEFFICIENTI DI COMBINAZIONE:


coefficienti ψ per costruzioni civili e industriali (tab. 2.5.I)

Per ogni azione variabile, esiste una terna di valori ψ0 , ψ1 , ψ2 Qk valore caratteristico
che dipendono dal tipo di azione variabile: ψ0Qk valore raro
- dalla destinazione d’uso per i carichi antropici Qa, …, Qh ψ1Qk valore frequente
- dal tipo di azione neve/vento/temperatura per i carichi
ψ2Qk valore quasi permanente
ambientali Qn , Qv , Qt
II Principi di progettazione strutturale
6 Sicurezza e prestazioni attese
6.6 Metodo degli stati limite 3/6

2.4) COEFFICIENTI PARZIALI DELLE AZIONI:


coefficienti ϒF per costruzioni civili e industriali (tab. 6.2.I, 6.2.III, 6.2.IV, art. 7.11.1)

valore di calcolo delle azioni:

Per ogni stato limite , le singole azioni Fk devono assumere il coefficiente ϒF


«favorevole» o «sfavorevole» che massimizza Ed ovvero minimizza Rd / Ed
II Principi di progettazione strutturale
6 Sicurezza e prestazioni attese
6.6 Metodo degli stati limite 4/6

3.4) COEFFICIENTI PARZIALI DEI MATERIALI

coefficienti ϒM strutturali coefficienti ϒM geotecnici


(cap. 4.1, 4.2, 4.3, 4.4) (cap. 6)

Calcestruzzo………………………………………………………..…..……..... 1.50
Barre da c.a. e c.a.p.………………………………………………..……..… 1.15
Acciaio resistenza………………..……………………………..…….... 1.05
instabilità…………………………………….……………….….. 1.05
instabilità ponti……………………………….…….……..…. 1.10
sez. forate / bulloni…………………………………….….... 1.25
Legno massiccio………………………………………………….……... 1.50
lamellare…………………………….…….......................... 1.45
X-lam…………………………………….……………………..…… 1.45
collegamenti………………………………………………...….. 1.50
Muratura blocchi cat. I – malta a p.g. – classe es.1 / 2……... 2.00 / 2.50
blocchi cat. I – malta a c.p. – classe es.1 / 2……... 2.20 / 2.70
blocchi cat. II – tutte le malte – classe es.1 / 2….. 2.50 / 3.00

N.B. Nella combinazione «eccezionale» si assume ϒM = 1

valore di calcolo delle resistenze dei materiali:


II Principi di progettazione strutturale
6 Sicurezza e prestazioni attese
6.6 Metodo degli stati limite 5/6

1.4) COEFFICIENTI PARZIALI DELLE RESISTENZE GEOTECNICHE:


Coefficienti ϒR (cap. 6)

valore di calcolo delle resistenze degli elementi:


II Principi di progettazione strutturale
6 Sicurezza e prestazioni attese
6.6 Metodo degli stati limite 6/6

2) USO DEI COEFFICIENTI PARZIALI: approcci di progetto


Nelle combinazioni di carico illustrate prima:
• i coefficienti di contemporaneità ψ assumono i valori di tab.2.5.I
• i coefficienti parziali delle azioni ϒF assumono i valori, definiti in funzione dell’azione G1, G2, Q nei
cap.2 (strutture civili/industriali), cap.5 (ponti), cap.6 (geotecnica):
A1 (STR) - A2 (GEO) - EQU - UPL - HYD - SISMA
• i coefficienti parziali dei materiali ϒM assumono i valori, definiti:
per i materiali strutturali nei cap. 4.1, 4.2, 4.3, 4.4, 4.5
e per i parametri geotecnici nel cap.6:
M1 (STR) - M2 (GEO) - EQU/UPL/HYD - SISMA(STR) - SISMA(GEO-EQU-UPL-HYD)
• i coefficienti parziali delle resistenze geotecniche ϒR assumono i valori, definiti in funzione dello
stato limite nel cap.6:
R1 - R2 - R3
Salvo diversa indicazione delle NTC (*) per alcuni stati limite, si adottano alternativamente:
• l‘ «approccio 1»:
«combinazione 1» per gli stati limite strutturali A1 + M1 + R1
«combinazione 2» per gli stati limite geotecnici A2 + M2 + R2 (**)
• l‘ «approccio 2» per gli stati limite strutturali e geotecnici A1 + M1 + R3
Note: (*) per stabilità di pendii o fronti di scavo e sfilamento ancoraggi si usa solo l’approccio 2
(**) nel caso dei pali di fondazione, si sostituisce M2 con M1
II Principi di progettazione strutturale
6 Sicurezza e prestazioni attese
6.7 Metodi semplificati 1/1

SEMPLIFICAZIONI IN ZONA 4 (ag ≤ 0.05g per TR=50)


YOUR LOGO

Grazie
Docente: ing. Matteo Oliveri
www.StudioIngegneriaStrutturale.com

COMPANY NAME www.nicecompany.com

Potrebbero piacerti anche