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Progettazione Strutturale secondo le NTC 2008

Parte I. Fondamenti di Meccanica delle Strutture
Cap. 2. L’elemento infinitesimo
Docente: ing. Matteo Oliveri
www.StudioIngegneriaStrutturale.com

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I. Fonda menti di Mecca ni ca del l e Strutture
1 Concetti prel i mi nari
2 L'el emento i nfi ni tes i mo
2.1 Ci nema ti ca: s pos ta menti e deforma zi oni
2.2 Sta ti ca : forze e tens i oni
2.3 Comportamento mecca ni co: l ega me tens i oni -deforma zi oni
3 L'el emento fi ni to
4 La s truttura
I Fondamenti di meccanica delle Strutture
2 L’elemento infinitesimo
2.1 Cinematica: spostamenti e deformazioni 1/2

Si consideri un corpo solido che occupi la regione Co (configurazione di riferimento) in un istante t e

poi occupi la regione C (configurazione attuale) in un istante successivo t+Δt.
Se un qualunque punto P di Co ha subito uno spostamento {v} nel punto Q di C, allora un punto
P+dP, infinitamente vicino al punto P, ha subito uno spostamento {v(P+dP)}:
{v(P+dP)} = {v(P)} + [H]{dP} = {v(P)} + [R]{dP} + [ε]{dP}
e il vettore {dP} si è trasformato nel vettore {dQ}:
{dQ} = {dP} + [H]{dP} = {dP} + [R]{dP} + [ε]{dP}
[eq. cinematica corpi deformabili]
dove:

{v(P)} = traslazione
[R]{dP} = rotazione
[ε]{dP} = deformazione
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2 L’elemento infinitesimo
2.1 Cinematica: spostamenti e deformazioni 2/2

v(P+dP)

v(P)

Nell’ ipotesi di «piccole deformazioni», [ε] può porsi:

Nell’ ipotesi di «piccoli spostamenti»: con approssimazione accettabile, l’equilibrio può scriversi
nella configurazione indeformata Co . Viceversa («grandi spostamenti») si ha la «non linearità
geometrica»: l’equilibrio deve scriversi nella configurazione deformata C.
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2 L’elemento infinitesimo
2.2 Statica: forze e tensioni 1/2

Consideriamo un piano di normale n passante per il punto P che suddivida il corpo solido C in due
porzioni C+ e C- attraverso l'area A.
Assioma delle sezioni (Eulero):
A causa delle forze esterne di volume {a}dV e di superficie {b}dS, la porzione C+ esercita sulla
porzione C- un sistema di forze distribuite su A.
Assioma della tensione (Cauchy):
Se ΔR e ΔM sono rispettivamente risultante e momento risultante di tale sistema di forze esercitate
attraverso una porzione ΔA contenente P, allora esistono finiti i limiti:
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2 L’elemento infinitesimo
2.2 Statica: forze e tensioni 2/2
I Fondamenti di meccanica delle Strutture
2 L’elemento infinitesimo
2.3 Comportamento meccanico: legame tensioni-deformazioni 1/4
MATERIALE ELASTICO

Il materiale è elastico se il legame tensioni-deformazioni si può esprimere come:

in cui [E] = [F]-1 si definisce matrice di rigidezza del materiale.

Il materiale è elastico non lineare («non linearità meccanica») se risulta:

Eik = Eik (εik)
Il materiale è elastico lineare se risulta:
Eik = cost
Il materiale è iperelastico lineare se risulta:
Eik = Eki
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2 L’elemento infinitesimo
2.3 Comportamento meccanico: legame tensioni-deformazioni 2/4
MATERIALE IPER-ELASTICO LINEARE

Il materiale è iperelastico lineare se risulta:

Eik = Eki

Il materiale iperelastico lineare è ortotropo Il materiale iperelastico lineare è isotropo

(come il legno) se risulta: (come l’acciaio) se risulta:

E = 2G(1+v)

vik/Ek = vki/Ei Stato tens. monoassiale (i): σi = Eεi , εj=εk=-v εi

Stato tens. biassiale (ik): τik = Gϒik
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2 L’elemento infinitesimo
2.3 Comportamento meccanico: legame tensioni-deformazioni 3/4
MATERIALE IPER-ELASTICO LINEARE
Significato delle costanti elastiche (materiale iperelastico lineare isotropo):

E = 2G(1+v)

E = modulo di elasticità longitudinale o di Young

G = modulo di elasticità tangenziale
v = coefficiente di contrazione laterale o di Poisson
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2 L’elemento infinitesimo
2.3 Comportamento meccanico: legame tensioni-deformazioni 4/4

Esempi di legame costitutivo σ = σ(ε) (monoassiale) molto utilizzati in Ingegneria Strutturale:

E = rigidezza

fy = resistenza

εy/εu = duttilità
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Grazie
Docente: ing. Matteo Oliveri
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