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Un Modello al Continuo per lo Studio

degli Impalcati di Travi Scatolari


Maurizio Lenzi (1) – Paola Campana (2) – Ivan Missiroli (3)
(1)
ACMAR, Ravenna – (2)Studio Campana, Forli’ – (3)Studio Missiroli, Forlì

PREMESSA pata. La superficie elastica viene ancora ricercata in forma


analitica spalmando al continuo le rigidezze flesso torsio-
Nell’ambito dei ponti di luce corrente ricorre sovente l’im- nali delle travi sul loro interasse. Nel caso in esame tuttavia
piego di travi a sezione scatolare ottenute solidarizzando in l’analisi si semplifica notevolmente potendosi trascurare
opera travi precompresse a profilo aperto con una soletta per le ipotesi assunte i termini relativi alle rigidezze tra-
collaborante che unisce tra loro all’estradosso le travi del- sversali della soletta, che risulta sollecitata solo dai tagli mu-
l’impalcato. Come per le altre tipologie, anche per gli tui trasversali che si scambiano le travi e che operano la
impalcati composti da travi a sezione chiusa si presenta la ripartizione. Si ricava in tal modo una soluzione di sempli-
necessità sia in sede di progetto che di collaudo di indivi- ce utilizzo che si dimostra essere, tramite il confronto con
duare la ripartizione dei carichi mobili. Per tale analisi i altri metodi numerici e con le misure in sito, di piena vali-
codici automatici oggi a disposizione consentono di effet- dità nell’ambito s’intende delle ipotesi assunte. Il modello
tuare una modellazione anche sofisticata dello schema al continuo ha poi il pregio di fornire una soluzione in for-
strutturale, tuttavia permane non meno attuale la necessi- ma chiusa parametrica e adimensionale che presenta mol-
tà di disporre di strumenti che permettono di operare sin- teplici vantaggi riconducibili ai seguenti aspetti operativi:
tesi fondamentali sia in sede di dimensionamento che di
verifica. A questo riguardo i modelli di analogia al continuo 1) individuazione del numero minimo di parametri neces-
costituiscono ancora oggi uno strumento affidabile come la sari per la definizione del problema;
consolidata applicazione del modello di Bares-Massonet [1]
ha largamente dimostrato nei suoi molti anni di utilizzo, al
punto tale che il modello a piastra ortotropa è tuttora lar- SOMMARIO
gamente impiegato nella stesura dei progetti esecutivi da
Nella nota si analizza la ripartizione trasversale dei
parte di molte ditte produttrici di travi precompresse. Va
carichi negli impalcati dei ponti a travata senza tra-
peraltro ricordato come tale modello sia nato in realtà per
versi intermedi nei quali la rigidezza flesso torsio-
impalcati di travi aventi sezioni con modesta rigidezza tor-
nale delle travi sia preponderante rispetto a quella
sionale, ossia per valori limiti del parametro di torsione
della soletta, come normalmente avviene negli
riconducili da un lato ad impalcati privi di rigidezza torsio- impalcati di travi scatolari. L’analisi viene effettuata
nale (E=0) e dall’altro lato a solette piene (E=1). In prece- mediante un modello al continuo che restituisce
denti contributi è già stata mostrata la possibilità di esten- una soluzione analitica facilmente implementabile
dere nel modello a piastra ortotropa l’interpolazione uti- su un foglio elettronico. Si presentano inoltre esem-
lizzata nel metodo di Bares-Massonet anche agli impalcati pi e case history.
dotati di elevata rigidezza torsionale (E>1) mantenendo in
tal modo un approccio unitario nello studio della riparti-
SUMMARY
zione dei carichi (Lenzi [2]). In tale ottica la presente nota
completa l’analisi sfruttando la proprietà degli impalcati
composti da travi a sezione chiusa con soletta collaborante In the paper the sharing of the moving load among
di essere contraddistinti da una marcata differenza tra la the girders of a beams and slab deck bridge is analy-
zed using an orthotropic plate model in which the fle-
rigidezza flesso torsionale delle travi in direzione longitu-
xural and torsional stiffness of the slab are neglected
dinale e la rigidezza della soletta in direzione trasversale
in comparison with those of the girders. Example and
essendo in genere assenti in questi impalcati, con qualche
case history are also presented.
eccezione limitata all’ambito ferroviario, i traversi in cam-

inarcos 1
Fig. 1 - Sezione tipica di un impalcato a travi scatolari.
Fig. 2 - Schema Statico dell’impalcato.

sionale in senso longitudinale e tagliante in senso tra-


sversale. Indicate pertanto con:

2 le rigidezze flesso torsionali delle travi distribuite al conti-


nuo (fig.1), l’equazione della piastra ortotropa soggetta ad
2) possibilità di definire i campi di variazione dei parametri un carico lineare lungo la linea di coordinata yc (fig.2) divie-
corrispondenti alla realtà fisica; ne in questo caso:
3) studio di una vasta gamma di aspetti applicativi median-
ti pochi casi di riferimento tipici;
4) rappresentazione dei risultati in una forma facilmente
interpretabile. essendo H(y-yc) la funzione di Dirac che restituisce tramite la
convoluzione p(x)*d(y-yc) la funzione p(x) per y=yc e valore
In particolare verrà mostrato come la ripartizione dei cari- nullo altrove. Utilizzando l’analisi armonica per i carichi
chi dipenda un unico coefficiente di interazione di natura lineari (En=nT/L):
geometrica e meccanica funzione del rapporto di forma tra
la larghezza e la lunghezza dell’impalcato e del rapporto
tra le rigidezze flessionale e torsionale delle sezioni delle
e sviluppando i movimenti in serie semplice:
travi composte. Ciò premesso, nel seguito si riporta lo stu-
dio della ripartizione dei carichi in forma normalizzata con-
dotto con i criteri indicati, ed esempi applicativi relativi al
progetto redatto in accordo con la norma NTC 2008 ed al si ottiene l’equazione seguente per l’armonica corrente
collaudo di ponti realizzati con travi scatolari. della deformata trasversale wn(y):

MODELLO AL CONTINUO
Introdotte le variabili normalizzate:
Il modello per lo studio della tipologia strutturale in
esame nasce come estensione al continuo del modello al
discreto che vede le travi tra loro solidarizzate in senso ed il parametro di interazione:
longitudinale da connessioni a taglio schematizzate da
cerniere cilindriche in soletta (Lenzi-Campana [3],
Spinelli [4],[5]). La superficie elastica si può allora ricava-
re dalla equazione della piastra ortotropa trascurando in
essa, per l’ipotesi assunte, i termini relativi alle rigidezze si ricava, valendo per la funzione di Dirac la relazione H(y-
trasversali (Dy=Dyx=0). L’analogia è senz’altro legittima, yc) = H(L-Lc) / b, l’equazione:
trattandosi a tutti gli effetti di superfici continue aventi
caratteristiche meccaniche e geometriche tra loro diver-
se secondo i due assi ortogonali, a rigidezza flesso tor-

2 inarcos
Fig. 3 - Soluzione analitica: effetti del carico e delle condizioni
ai bordi.

L’integrale particolare vp(L) e le costanti C1, C2 dell’inte-


grale generale risultano essere definite dalle relazioni
seguenti:

nelle quali L1 = [1 - Lc] e L2 = [1 + Lc] sono le distanze nor-


malizzate del carico dai due bordi.

3
RIPARTIZIONE TRASVERSALE DEI CARICHI
Risulta pertanto conveniente normalizzare il campo degli
spostamenti nella forma: Individuato il campo degli spostamenti, che presenta
una forma smorzata ma non oscillatoria al crescere della
distanza dal carico lineare, risulta possibile dedurre il
coefficiente di amplificazione. Questo parametro fonda-
essendo wm = pn/(2b_n4Dx) l’inflessione media indotta dal mentale é definito come rapporto tra l’abbassamento
carico unitario pensato spalmato sulla larghezza 2b del- nel punto corrente wn(L,Lc) e l’abbassamento medio wm
l’impalcato. L’equazione adimensionale ricercata risulta indotto dal carico unitario spalmato su tutta la larghez-
pertanto essere la seguente: za dell’impalcato:

La soluzione dell’equazione differenziale per il caso di un


Operando le sostituzioni si ottiene:
carico parallelo all’asse longitudinale ed agente con eccen-
tricità normalizzata Lc, si compone di un integrale partico-
lare (fig. 3a) che rappresenta la deformata di una piastra
ortotropa di ampiezza indefinita e che si determina egua-
gliando nell’origine il taglio trasversale alla metà del carico L’aliquota di carico afferente alla singola striscia di lar-
unitario, e di un integrale generale (fig. 3b) che ripristina ghezza trasversale unitaria si ricava poi moltiplicando
le condizioni al contorno sui bordi liberi ove si azzerano i il carico medio, pari a 1/2b, per il coefficiente di ampli-
tagli di Kirchoff e conseguentemente le rotazioni trasver- ficazione KE. Il carico afferente alla singola trave si
sali(1). In termini analitici si ottiene: ottiene poi, con approssimazione in genere sufficien-
te, moltiplicando il valore specifico per l’interasse
delle travi:

Il taglio trasversale ty = Dxy ,3w/,x2,y = (En2Dxy) ,w/,y = Kt U é pro-


(1)

porzionale alla rotazione trasversale U = ,w/,y.

inarcos 3
4 5

Indicato con N =2b/P il numero delle travi, si ottiene infine di altezza complessiva di 1.85 m comprensiva della soletta
per il coefficiente di ripartizione: di 25 cm di spessore. Le travi sono disposte ad un interasse
P=2.75 m e formano nell’insieme un impalcato di larghez-
za 2b=13.50 m. I momenti d’inerzia delle travi sono i
seguenti:

La ripartizione dei carichi dipende quindi tramite il coeffi- Jf = 0.557 m4


ciente di amplificazione unicamente dal coefficiente di Jt = 0.356 m4
interazione V, migliorando essa al ridursi di tale valore ossia
al ridursi del rapporto di forma 2b/L tra la larghezza e la mentre i moduli elastici, ricavati da prove di carico condot-
lunghezza dell’impalcato e della radice del rapporto tra la te in stabilimento sulle travi prefabbricate, valgono
rigidezza flessionale e la rigidezza torsionale delle travi. La (E/G=2.2):
ripartizione è quindi funzione in misura maggiore della
snellezza dell’impalcato, dato che all’aumentare di questa E = 37000 MPa
aumenta la rigidezza relativa delle strisce trasversali rispet- G = 17000 MPa
to a quelle longitudinali, e della capacità torsionale delle
travi di opporsi alla distorsione trasversale della sezione ed Il parametro di interazione per la prima armonica (n=1) è
alla conseguente perdita di forma indotta dai carichi. pari pertanto a:
La soluzione così ottenuta in forma analitica per il coeffi-
ciente di amplificazione si presta ad essere facilmente
implementabile su un foglio elettronico e rende quindi
semplice, come si vedrà nel successivo esempio, lo studio In fig. 4 e fig. 5 sono riportate per le varie travi le linee di
della ripartizione dei carichi anche per la tipologia struttu- influenza del coefficiente di ripartizione dedotte con il
rale in esame. modello di analogia al continuo. Valori analoghi, con scar-
ti inferiori al 4%, si ottengono con la soluzione al discreto
inserendo cerniere cilindriche in soletta e determinando
ESEMPIO APPLICATIVO per congruenza i tagli mutui scambiati tra le travi contigue.
Come peraltro intuitivo, la ripartizione migliora passando
Si riporta l’applicazione del modello illustrato nella valuta- dalle travi di bordo a quelle interne ed é massima per la
zione dello stato di sollecitazione e di deformazione di un trave centrale. Un carico lineare applicato in corrisponden-
viadotto a tre campate in semplice appoggio realizzato con za dell’asse di simmetria provoca infatti un’inflessione dif-
la tipologia delle travi scatolari. In particolare vengono ferenziale della trave centrale rispetto alle travi adiacenti
messi a confronto i valori teorici dei momenti flettenti e che oppongono da ambo i lati un efficace contrasto alla
delle frecce ricavati dal modello a piastra ortotropa con i rotazione trasversale in virtù della elevata rigidezza torsio-
valori teorici forniti da modelli agli elementi finiti per quan- nale dei profili scatolari. Questo comportamento struttura-
to concerne la condizione di carico di progetto. I valori del le nell’insieme tende limitare il movimento relativo della
modello al continuo sono poi confrontati con i valori speri- superficie elastica rispetto al moto rigido medio della
mentali misurati in sede di prova di carico per quanto con- sezione trasversale, potendosi riguardare questo scosta-
cerne il collaudo statico. mento come una misura della qualità della ripartizione.
L’impalcato ha una luce L=32.70 m e si compone di 5 travi L’impegno torsionale comporta peraltro l’insorgere di

4 inarcos
Fig. 4 - Ripartizione trasversale.
Fig. 5 - Linee di influenza del coefficiente di ripartizione
trasversale.
Fig. 6 - Schemi di carico previsti dalle NTC 2008.
Fig. 7 - Disposizione dei carichi (equivalenti) di progetto.
Fig. 8 - Confronto in termini di Momenti in mezzeria tra
modello numerico e modello analitico.
Fig. 9 - Confronto in termini di frecce in mezzeria tra modello
numerico e modello analitico.

7 8

significativi momenti torcenti longitudinali nelle travi, che


raggiungono i valori massimi in corrispondenza dei traver-
si di testata. Per le travi di bordo la collaborazione trasver-
sale può attivarsi invece da un solo lato e conseguente-
mente la ripartizione è meno accentuata ma comunque
significativa, dato che la trave di bordo viene sollecitata
solo dal 40% del carico applicato direttamente su di essa.
In fig. 6 sono invece riportati gli schemi di carico previsti
dall’ Eurocodice di settore e dalla recente normativa tecni-
ca nazionale (NTC 2008). A tal riguardo in fig. 7 è rappre-
sentata la disposizione dei carichi mobili sull’impalcato in
termini di carichi uniformi equivalenti per le 3 colonne di
carico. Si è inoltre considerato il carico di folla sui marcia-
9
piedi ed il carico di 2.5 KPa previsto nell’area che rimane
libera una volta sottratta alla larghezza della carreggiata mate trasversali della sezione di mezzeria. Come si evince
l’ingombro delle colonne di carico. Per questo schema sta- dal confronto tra la curva teorica e i valori misurati, il
tico in fig. 8 e fig. 9 è riportato il confronto dei risultati modello a piastra ortotropa coglie con precisione il risulta-
dedotti rispettivamente con un modello numerico agli ele- to sperimentale, ottenendo con ciò la reciproca conferma
menti finiti e con il modello di analogia al continuo. Come sia del corretto comportamento della struttura sia della
si può notare vi è un sostanziale accordo che valida la solu- affidabilità del modello al continuo per la tipologia di
zione al continuo sia in termini di momenti flettenti che di impalcato in esame.
frecce in mezzeria.
In fig. 10 e fig. 11 sono inoltre riportati gli schemi di col-
laudo utilizzati in sede di prova di carico mentre in fig. 12 ANNOTAZIONI CONCLUSIVE
é illustrata in forma tabellare la applicazione del metodo
proposto che si rivela veramente di semplice utilizzo una La ripartizione dei carichi negli impalcati costituiti da travi
volta individuato tramite le eccentricità normalizzate della scatolari costituisce un tema strutturale di indubbio inte-
trave (L=y/b) e dei carichi (Lc=yc/b) il coefficiente di amplifi- resse e valenza che può essere risolto in forma chiusa uti-
cazione K(L,Lc) mediante le relazioni del modello al conti- lizzando un modello di analogia al continuo a piastra orto-
nuo. In fig. 13 sono infine riportati i diagrammi delle defor- tropa nel quale, nell’ipotesi che lungo le connessione tra le

inarcos 5
Fig. 10 - Schema di Collaudo: Configurazione longitudinale.
Fig. 11 - Schema di Collaudo: Configurazione trasversale.
Fig. 12 - Ripartizione dei carichi e frecce teoriche nella trave di
bordo.
Fig. 13 - Confronto tra frecce teoriche (modello al continuo) e
sperimentali.

10

11 13

te da un parametro caratteristico adimensionale funzione


del rapporto di forma tra la larghezza e la lunghezza del-
l’impalcato e del rapporto tra le rigidezze flessionali e tor-
sionali longitudinali delle sezioni delle travi. Il confronto
con i risultati di prove di carico mostrano la validità e l’affi-
dabilità del modello proposto di analogia al continuo.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

[01] Bares, R. Massonet, C., Le calcul des grillages de poutres


et dalles orthotrope, Ed. Dunod, Paris, 1966.
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caso di travi in semplice appoggio la soluzione viene dedot- [05] Spinelli, P., Impalcati formati da pannelli prefabbricati
ta utilizzando lo sviluppo in serie di Fourier dei carichi e dei accostati: alcuni risultai ottenuti attraverso un metodo
movimenti, tecnica questa che semplifica notevolmente la di analogia al continuo, Atti del 7° Convegno CTE, par.c.
soluzione analitica. Posta in forma parametrica questa pp.145-151, Marina di Ravenna, 1986.
mostra come la ripartizione dei carichi dipenda unicamen- ■

6 inarcos

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