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PUSH OVER

PREMESSA Si valuta il comportamento non lineare per forze statiche monotone crescenti. Si ipotizza che gli spostamenti ottenuti con la PUSH-OVER = ANALISI STATICA NON LINEARE, siano uguali a quelli pi prossimi alla realt calcolabili con lANALISI DINAMICA NON LINEARE. Lapprossimazione notevole. Inoltre si perde il decadimento dei cicli di isteresi (danneggiamento progressivo della struttura materiali, connessioni,) nel passaggio da carico ciclico a carico monotono crescente. Il risultato finale di una data PUSH-OVER , per ogni Stato Limite (SLD,SLV,SLO,SLC,..) il rapporto PGA.PRESTAZ/PGA.RICHIESTA (Indice Critico), che si ottiene confrontando gli spostamenti di calcolo con quelli limite.

LEGAMI COSTITUTIVI - MURATURE Si possono condurre Analisi non lineari con modelli a fibre (plasticit distribuita) o con modelli a cerniere plastiche (plasticit concentrata). La modellazione a cerniere plastiche la pi diffusa ed affidabile. Essa rispondente al legame costitutivo elasto-plastico di cemento armato ed acciaio, per i quali si ha un primo tratto elastico lineare esteso al quale segue un tratto elastico non lineare e quindi un tratto plastico, schematizzabile in un legame elasto-plastico perfetto. Questo legame costitutivo applicato anche alle murature, anche se non ne rispecchia leffettivo comportamento; infatti, la non linearit nelle murature ha genesi completamente diversa; essa legata alla parzializzazione della sezione soggetta a forze orizzontali F, la quale genera un calo della rigidezza, ed al decremento N degli sforzi verticali, che genera una diminuzione della resistenza del maschio murario. Per tali motivi il tratto elastico molto breve e la non linearit quasi immediata. In presenza di fasce di piano resistenti i maschi murari non sono mensole ma elementi verticali di un telaio, soggetti a N; in tal caso lelemento che va in trazione subisce contemporaneamente un calo di rigidezza (parzializzazione) e di resistenza per cui la cerniera plastica si forma su di esso, mentre lelemento compresso incrementa la resistenza e conserva la rigidezza, aumentando quindi le quote di taglio assorbite. In tal PUSH.OVER.doc STUDIOLOMBARDINI S.R.L. 1/12

senso, la PUSH-OVER coglie il reale comportamento della Parzializzazione, almeno nei suoi effetti, che sono quelli di formare cerniere plastiche essenzialmente sui setti scarichi. In definitiva il legame costitutivo :

FIG.1

La capacit di spostamento allo SLV del maschio murario a pressoflessione superiore di quella a taglio in virt di una maggiore duttilit [C8.7.1.4]. Giunti allo spostamento ultimo a taglio, il setto perde la sua capacit resistente e ridistribuisce VRD tra gli altri maschi murari. La normativa non d un limite di deformabilit per le fasce di piano.

PUSH OVER CONVENZIONALE

Lipotesi di base quella di piano rigido. I carichi sono: - Carico verticale - Azioni orizzontali applicate incrementalmente secondo: PI = I*PO Con PO = valore nominale del carico orizzontale I = fattore di carico La modalit di applicazione dei carichi orizzontali avviene in CONTROLLO DI SPOSTAMENTI o CONTROLLO DI RISPOSTA nel senso che non si effettua un controllo diretto delle Forze ma degli Spostamenti. In tal modo possibile raggiungere lo spostamento ultimo anche decrementando le forze. PUSH.OVER.doc STUDIOLOMBARDINI S.R.L. 2/12

Il punto di controllo in genere scelto sullimpalcato dellultimo livello, in corrispondenza del baricentro delle rigidezze. La distribuzione delle forze relativa al primo modo di vibrare della struttura e varia progressivamente tra due estremi in funzione del livello di danneggiamento: triangolare corrispondente al primo modo di vibrare in campo elastico lineare; uniforme corrispondente al primo modo di vibrare nella condizione limite di completa

plasticizzazione della struttura (la Distribuzione triangolare delle forze si spiega osservando la funzione di forma del 1 modo, per cui le accelerazioni delle masse e le relative forze di inierzia aumentano con laltezza). Le PUSH-OVER convenzionali sono condotte in entrambe le distribuzioni di carico limite, riferite sempre al primo modo di vibrare.

PASSAGGI LOGICI FONDAMENTALI DELLA PUSH-OVER CONVENZIONALE

A)

Analisi incrementale e determinazione della Curva di Capacit (fig.2) Lo stato limite SLV si raggiunge nellanalisi PUSH-OVER per lo spostamento corrispondente alla perdita del 20% della resistenza massima raggiunta (FY).

Lo stato limite SLD (no per costruzioni esistenti, a meno che non espressamente richiesto) si raggiunge in corrispondenza del minore tra lo spostamento di interpiano 0,3%HPIANO e lo spostamento relativo al raggiungimento della massima forza orizzontale. Esso va confrontato con una domanda relativa ad una probabilit di superamento del 63% nelarco di tempo VR. TR il periodo di tempo medio di ritorno dellevento.

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B)

Bilinearizzazione Curva di Capacit [equivalenza aree sottese (fig.2)] Fig. 2

C)

Equivalenza tra Struttura Reale ed Oscillatore Elasto-Plastico: La Bilineare sia una

schematizzazione della Curva di Capacit della Struttura Reale che una rappresentazione del comportamento di un oscillatore elasto-plastico (fig.2). D) Relazioni di Newmark (anni 60) tra Oscillatore Elasto-Plastico ed Oscillatore Elastico con stessa rigidezza K = FY/Y:

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Queste relazioni consentono di utilizzare i risultati dellAnalisi modale e dellanalisi in Spettro di Risposta anche per un oscillatore elasto-plastico, e quindi anche per la nostra struttura reale. E) Analisi modale della struttura, da cui si ricavano: Fattore di Partecipazione, Massa

Partecipante e Periodo Proprio del PRIMO MODO di Vibrare, che quello che a noi interessa per la distribuzione delle forze considerata (non intrecciata). NellAnalisi Modale lequazione delloscillatore elastico del modo i-simo ha lespressione (Rugarli, Analisi Modale Ragionata 3.9 Eq. 3.64): EQ.1

Nel caso generale di non normalizzazione dei modi di vibrare fattore di partecipazione e massa partecipante hanno le seguenti espressioni, alle quali si aggiunge lespressione generale del periodo proprio di vibrare:

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EQ.2

Fattore di partecipazione, Massa partecipante e periodo proprio si possono ricavare anche senza analisi modale. Infatti, la rigidezza K si ricava dalla Curva di Capacit [FIG.2]; il vettore del primo modo sono gli spostamenti generati sulla struttura dalle forze dellanalisi statica lineare, il vettore mX noto, quindi si possono ricavare fattore di partecipazione e massa partecipante (metodo utilizzato per i cinematismi rigidi - rif. AEDES). Il 1 modo di vibrare della struttura reale si pu esprimere matematicamente con lEQ.1 per i=1. F) Passaggio dalloscillatore elastico reale al corrispondente oscillatore elastico dello

Spettro di Risposta. I due sono uguali a meno del fattore di partecipazione che moltiplica laccelerazione al suolo. Lequazione rappresentativa del secondo la EQ.3. EQ.3

Alloscillatore elastico dello spettro, individuato con lasterisco, associato un oscillatore elasto-plastico corrispondente, rappresentato dalla stessa curva di capacit iniziale scalata

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del fattore di partecipazione [FIG.3] in quanto scalata laccelerazione applicata alla base e quindi le forze agenti; quindi Uguaglianze: Rigidezza K=K* - Duttilit =* - Periodo Proprio T=T*. = FIG.3

Al

periodo

proprio

T*

corrispondono

le

grandezze

accelerazione

massima

spostamento massimo elastico derivanti direttamente dallo spettro di risposta sia in termini di accelerazioni che di spostamenti: T* -> SE[T*] ; SDE[T*] = SE[T*]/w2 ; w2 = 2p/T* w p G) VERIFICA SLV in termini di Spostamento.

Fin qui i passaggi sono stati: Curva di Capacit, Oscillatore elasto-Plastico, Oscillatore Elastico, Oscillatore Elastico dello Spettro di Risposta Elastico. Per verificare agli SLV in termini di spostamenti bisogna risalire a ritroso: - Oscillatore Elastico dello Spettro di Risposta Elastico: d*EL = SDE[T*] = SE[T*]/w2 w - Oscillatore Elastico Reale: dEL = Gd*EL d ove G = LIX il Fattore di Partecipazione - valore che trovi sullo spettro (ogni T uno spostamento)

- Oscillatore Elasto-Plastico Reale: dMAX = dEL se T*>TC (TC=fine Plateaux; Newmark equivalenza spostamenti) =q dMAX = (dEL/q)m se T*<TC d m (TC=fine Plateaux; Newmark equivalenza energie) =q direttamente dalla Curva di Capacit Bilinearizzata. PUSH.OVER.doc STUDIOLOMBARDINI S.R.L. 7/12

- Curva di Capacit. Si confronta lo spostamento ultimo dULT disponibile proveniente dalla Curva di Capacit con lo spostamento massimo dMAX richiesto proveniente dallo Spettro di Risposta. Si deve verificare la disuguaglianza: dULT>dMAX d

H)

VERIFICA SLV in termini di Accelerazione.

I due oscillatori elastici (Reale e Di Spettro) sono uguali a meno dellaccelerazione applicata alla base, quindi hanno stesso periodo proprio, stessa Rigidezza e stessa Massa Partecipante: [T=T*; K=K*; m=m*] La curva di capacit ridotta [*] caratterizzata da F*Y; essa rappresenta loscillatore elasto-plastico corrispondente alloscillatore elastico dello spettro. Dalla curva di capacit bilinearizzata si ottiene la forza massima sulloscillatore elastico dello spettro: F*EL= q*F*Y (ove q*= per T*>TC; q*=[1+(-1)T*/TC] per T*<TC da Newmark) La stessa forza elastica la posso esprimere con lo spettro elastico di progetto: F*EL= m*SE[T*] [ove SE[T*]=aGSFOSe(T*,TB,TC,)] Dalluguaglianza delle due espressioni si ricava la aG disponibile: aG.DISPONIBILE = F*EL / [m*SFOSe(T*,TB,TC,)] da confrontare con la aG.RICHIESTA.

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Allegato 1
[Rugarli: Analisi Modale Ragionata 3.3.1, 3.9] Lespressione generale della time-history lineare di un sistema FEM :
M u ' '+C u '+ K u = m X a g (t )

Applicando lipotesi:
u (t , x, y, z ) = p (t ) ( x, y, z )

La teoria dellanalisi modale, a partire dalle oscillazioni libere, conduce a:


p ' '+ N p '+ p = m X a g (t ); (m X = M )
T

Sistema disaccoppiato in cui la riga i-sima Lequazione differenziale delloscillatore elastico relativa alli-simo modo di vibrare. Il termine al secondo membro dellequazione il fattore di partecipazione, a meno di ag(t). Alla base dello spettro di risposta, oltre allo sviluppo statistico e teorico dei risultati, c la soluzione dellequazione differenziale di cui sopra al variare del periodo proprio, con fattore di partecipazione pari ad uno ed ag(t) derivante dalle innumerevoli registrazioni sismiche sul territorio.

Allegato 2

In base al tipo di opera si determina di concerto con la committenza VN e CU e di conseguenza si determina la vita di riferimento:VR = VN CU Ad ogni stato limite associata una PVR che rappresenta la probabilit di superamento dellintensit sismica nellintervallo VR: PVR [SLO=81%; SLD=63%; SLV=10%; SLC=5%] Fissata la vita di riferimento VR, i due parametri TR e PVR sono immediatamente esprimibili, VR luno in funzione dellaltro, mediante lespressione: TR = . Fissata la tipologia ln(1 PVR ) della struttura (VR), stabilito lo stato limite di riferimento (PVR), si determina TR. Maggiore TR e maggiore lintensit sismica. Tempo di ritorno TR= tempo medio di attesa stimato tra un determinato evento ed il successivo di intensit pari o superiore. Cio un evento che nel periodo di tempo VR ha una probabilit PVR di verificarsi, si verifica mediamente ogni TR anni. Lazione sismica valutata a partire da una pericolosit sismica di base, riferita a bedrock con superficie topografica orizzontale (categoria A di NTC 2008).

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Lazione definita per mezzo di ag F0 e TC*. I tre parametri definiscono lazione sismica in modo univoco e dipendono del periodo di ritorno TR; ovvio che aumentando TR aumenta lazione sismica attesa. La normativa descrive la pericolosit sismica, per ogni punto del reticolo, al variare di TR tramite ag F0 e TC* che definiscono la forma spettrale elastica. In base a latitudine e longitudine, per ogni TR si ottiene una diversa terna ag F0 TC*.

Determinata con la PUSH-OVER la aG.DISPONIBILE, attraverso questa espressione si pu risalire al tempo di ritorno TR corrispondente a quellintensit sopportabile dalla struttura:

Noto TR, per quello stato limite (PVR) si pu determinare la VR.DISPONIBILE. VR = TR ln(1 PVR ) [Rif. file: INDICE.DI.RISCHIO.GORETTI.MAIL.doc] A questo punto determinabile lINDICE DI RISCHIO:
INDICE DI RISCHIO = (Tr/Tr.rif)^alfa = ag/ag.rif Cio, alfa quellesponente che, posto ad esponente del rapporto dei periodi di ritorno, mi d il fattore di rischio, che pari al rapporto delle accelerazioni alla base. In sostanza alfa serve a nulla !!!!!, solo per relazionare Tempi di ritorno ed accelerazioni. Quello che conta lINDICE DI RISCHIO.

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Allegato 3

La PUSH-OVER Convenzionale sufficientemente Valida per strutture regolari ove il primo modo di vibrare sia preponderante. Per valutare ci, il primo modo di vibrare deve avere una Massa Partecipante non inferiore a: 75% massa totale per strutture in generale (NTC2008 7.3.4.1) 75% massa totale per costruzioni esistenti in c.a. ed acciaio e livello di conoscenza almeno LC2 (NTC2008 C8.7.2.4) 60% massa totale per murature nuove (NTC2008 7.8.1.5.4) - Qualsiasi percentuale di massa partecipante al primo modo per strutture esistenti in muratura (NTC2008 C8.7.1.4). Nel caso in cui il primo modo di vibrare sia sufficiente, le NTC2008 al 7.3.4.1 individuano due gruppi di distribuzione delle forze: Gruppo 1 Distribuzione di forze proporzionale alle forze statiche di cui al 7.3.3.2 oppure proporzionale alla forma del primo modo di vibrare. Nel caso di regolarit della struttura consentito di utilizzare una di queste due distribuzioni principali senza ricorrere a distribuzioni di forze relative ai modi superiori al primo (analisi multi-modali). Nel caso di T>TC, si pu utilizzare la terza distribuzione principale che proporzionale ai tagli di piano calcolati con lanalisi modale. Questo ultima distribuzione principale consente di studiare strutture deformabili anche se il primo modo non preponderante, considerando linfluenza dei modi superiori attraverso la combinazione dei tagli di piano. Gruppo 2 Distribuzione uniforme di forze o distribuzione adattiva di forze che cambia al procedere della plasticizzazione della struttura e che tende progressivamente alla distribuzione uniforme. Queste distribuzioni secondarie tengono in conto il fatto che, anche per una struttura regolare per la quale sufficiente il primo modo, il livello di danneggiamento modifica progressivamente le rigidezze, le forme modali e quindi la distribuzione delle forze di piano. Analisi Pushover con effetti dei modi di vibrare superiori

(Multi-Modal Pushover) proposta da Sasaki et al. (1998).


Questa metodologia consiste in una serie di analisi statiche non lineari della struttura sottoposta a diversi vettori di forze rappresentativi dei modi di vibrare attivati dal sisma, i cui risultati, tradotti in termini di curve di capacit, vengono comparate con la richiesta sismica. PUSH.OVER.doc STUDIOLOMBARDINI S.R.L. 11/12

(Modal Pushover Analysis) proposta da Chopra e Goel (2002).


Suggerisce di condurre tante analisi Pushover indipendenti quanti sono i modi di vibrare significativi (secondo gli autori solitamente 3), utilizzando profili delle forze laterali diversi, che rappresentino la risposta della struttura relativa a quel modo. Le diverse curve di capacit cos ottenute vengono trasformate in quelle dei sistemi SDOF equivalenti e successivamente idealizzate rendendole bilineari. Vengono quindi valutate separatamente le richieste in termini di deformazioni spettanti ad ognuno dei sistemi SDOF ed infine combinate con il metodo SRSS. Secondo il rapporto FEMA-440 con il metodo MPA si possono ottenere risultati che, sia in termini di forze, sia in termini di spostamenti di piano assoluti e relativi appaiono migliori rispetto a quelli conseguiti con unanalisi di Pushover di tipo tradizionale. Sebbene i metodi descritti in questo paragrafo costituiscano un miglioramento significativo rispetto alle tecniche di analisi Pushover tradizionali, permangono alcune importanti insufficienze legate al fatto che gli effetti dellaccumulazione dei danni indotti dal crescente livello di deformazione non vengono considerati. Dunque non vengono conteggiati i possibili cambiamenti del comportamento strutturale indotti dalle riduzioni delle rigidezze degli elementi e dalle conseguenti elongazioni dei periodi relativi ai diversi modi di vibrare. Appare chiaro come tali insufficienze siano dovute alla invariabilit del vettore dei carichi laterali applicato durante lanalisi, sia esso rappresentativo del solo modo di vibrare fondamentale o di pi modi, a causa dellinadeguatezza nel riflettere il progressivo degrado strutturale attraverso un vettore dalla forma fissata. Per questi motivi gli ultimi sviluppi di questi ultimi anni nei riguardi dellanalisi statica non lineare si sono rivolti verso analisi Pushover di tipo adattivo.

Analisi Pushover adattiva Le problematiche esposte al termine del precedente paragrafo hanno portato, nellultimo decennio, allintroduzione ed allevoluzione dei cosiddetti metodi di analisi Pushover adattiva, nei quali il vettore dei carichi viene aggiornato durante lanalisi, in modo da riflettere i cambiamenti nella rigidezza complessiva delledificio, causati dal fatto che la struttura viene spinta, in modo crescente, nella sua fase di comportamento non lineare. Il primo sviluppo di una procedura ADATTIVA pu essere attribuito a Bracci et al. (1997), che proposero la modellazione dei successivi incrementi dei carichi orizzontali in funzione del taglio alla base e del taglio ai diversi piani delledificio, calcolati al passo precedente in funzione dei modi di vibrare istantanei e/o delle amplificazioni spettrali (figura 4.16). Un metodo alternativo stato proposto da Gupta e Kunnath (2000), nel quale si propone di effettuare, al termine di ogni passo, una analisi agli auto-valori che valuti la rigidezza strutturale allo stato corrente. La forza relativa all i-esimo piano ed al j-esimo modo di vibrare al passo k viene quindi calcolata in base alle caratteristiche della struttura relative al passo precedente. Un ulteriore modo di procedere stato proposto da Requena e Ayala (2000), di cui sono state presentate due diverse formulazioni. Si tratta di procedure inserite nellambito di un modello a plasticit concentrata. Formalmente identici al precedente sono gli schemi adattivi proposti da Elnashai (2001) e da Antoniou e Pinho (2004), con la grande differenza che questi ultimi sono implementati in un modello a fibre.

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