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Dispense del corso di Geotecnica Sismica

Sebastiano Foti, Politecnico di Torino

Capitolo 2
ONDE SISMICHE

Leffetto di una perturbazione localizzata applicata in modo rapido in un mezzo continuo tende a
diffondersi nello spazio: questo fenomeno usualmente indicato come propagazione ondosa (Graff,
1975). Londa trasporta energia senza spostamenti di massa (Doyle, 1995).
Le perturbazioni generatesi per effetto dei meccanismi sismogenetici descritti nei paragrafi
precedenti viaggiano allinterno della massa terrestre sotto forma di onde sismiche. In particolare da
un punto di vista fenomenologico, la propagazione avviene in un mezzo anelastico con
comportamento dissipativo. Ciononostante un utile riferimento costituito dalla propagazione in un
mezzo elastico lineare, che, pur non essendo in grado di cogliere lattenuazione di ampiezza dovuta
alle propriet dissipative dei materiali interessati dalla propagazione, permette di indagare le
propriet principali della propagazione con formulazioni relativamente semplici. Pertanto
allinterno del presente capitolo si affronter il problema della propagazione in un mezzo elastico
lineare demandando allAppendice D, lestensione al caso di mezzo visco-elastico lineare, in cui
possibile tener conto dei fenomeni dissipativi che hanno luogo nei geomateriali.

2.1 1D: onde in una barra infinitamente lunga

Da un punto di vista didattico appare utile affrontare dapprima il problema semplificato della
propagazione monodimensionale in un mezzo elastico che consente la comprensione degli aspetti
fondamentali del fenomeno e contribuisce a formare un quadro conoscitivo che pu essere
facilmente generalizzato per affrontare largomento della propagazione ondosa in un continuo
tridimensionale. Considerando una barra prismatica omogenea, tre diversi tipi di vibrazioni libere
possono verificarsi: vibrazioni longitudinali lungo la direzione dellasse della barra; vibrazioni
torsionali, nelle quali la barra ruota intorno al suo asse senza movimento laterale dellasse stesso;
vibrazioni flessionali, in cui lasse si deforma lateralmente. In virt delle analogie con la
propagazione ondosa in un continuo tridimensionale le prime due tipologie sono particolarmente
significative nellambito dei problemi di dinamica dei terreni. Le vibrazioni flessionali rivestono
interesse principalmente nella dinamica strutturale e la relativa trattazione pu essere ritrovata in
testi di approfondimento (es.: Graff, 1975).
Onde sismiche Sebastiano Foti

La teoria presentata nel seguito non fa riferimento alle soluzioni esatte del problema del moto, ma a
soluzioni semplificate basate sulle usuali assunzioni della Scienza delle Costruzioni per lanalisi di
elementi strutturali, in particolare introducendo lipotesi cinematica che le sezioni si mantengano
piane durante la deformazione (Graff, 1975). Teorie analoghe possono essere ricavate per travi,
piastre e lastre sottili.

2.1.1 Onde longitudinali

Si consideri una barra prismatica di lunghezza infinita e di area trasversale A, in assenza di vincoli
lungo le pareti laterali e si assuma che a seguito delle deformazioni provocate dallonda le sezioni si
mantengano piane e che lo stato tensionale sia costante sulla superficie di ciascuna sezione.
In prima approssimazione, si assuma inoltre che forze dinerzia laterali (legate alleffetto Poisson)
siano trascurabili. Infatti, in presenza di uno stato tensionale uniassiale, lo stato deformativo non
in realt uniassiale in virt delle espansioni e contrazioni laterali indotte, come illustrato
successivamente.

Figura 2. 1 Onde longitudinali 1D a) sistema di riferimento b) equilibrio elemento infinitesimo

Descrivendo con il simbolo ( x, t ) il campo tensionale variabile dinamicamente e con q ( x, t ) le


forze di volume (Figura 2. 1), lequazione indefinita di equilibrio dinamico in direzione orizzontale
pu essere scritta come:

2u
A + + dx A + qAdx = Adx 2 (2.1)
x t

in cui il simbolo u rappresenta gli spostamenti in direzione x. Il termine a destra del segno di
uguaglianza rappresenta le forze di inerzia. In accordo con le convenzioni della Scienza delle
Costruzioni, le tensioni di trazione sono assunte positive.
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Onde sismiche Sebastiano Foti

Apportando le semplificazioni del caso lequazione indefinita di equilibrio pu essere riscritta


come:

2u
+q= 2 (2.2)
x t

Lequazione del moto in direzione longitudinale pu essere ottenuta associando allequazione


indefinita di equilibrio il legame deformazione-spostamento e la legge costitutiva.
La deformazione assiale rappresentata dalla derivata degli spostamenti longitudinali rispetto ad x:

u
= . (2.3)
x

Nellipotesi che la barra sia costituita da materiale elastico lineare il legame sforzi-deformazioni
espresso dalla legge di Hooke:

= E (2.4)

in cui E il modulo di Young del mezzo in oggetto.


Sostituendo nellequazione di equilibrio

u 2u
E + q = 2 (2.5)
x x t

e nel caso di barra omogenea ( E , = cost ):

2u 2u
E 2 +q= 2 (2.6)
x t

In assenza di forze di volume, lEq. 2.6 diviene:

2u 2u
E = (2.7)
x 2 t 2

Lequazione pu essere riscritta introducendo la velocit di propagazione:

2u 1 2u
= (2.8)
x 2 VB 2 t 2

E
dove VB = rappresenta la velocit di propagazione di unonda longitudinale in una barra non

confinata. E interessante rilevare che considerando una barra confinata lateralmente il modulo di
Young nella legge costitutiva e di conseguenza nellespressione della velocit di propagazione
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Onde sismiche Sebastiano Foti

viene sostituito dal modulo elastico longitudinale in condizioni di espansione laterale impedita
1
M = E (quindi la velocit di propagazione risulta necessariamente pi elevata nella
(1 + )(1 2 )
barra confinata). A tale proposito si osservi infatti che le compressioni e dilatazioni indotte dalla
propagazione della perturbazione longitudinale nella barra non confinata sono associate, per via
delleffetto Poisson, a espansioni e contrazioni laterali (Figura 2.2).

Figura 2.2 Espansioni e contrazioni indotte dalla propagazione di un'onda longitudinale in una barra (effetto
Poisson) (Graff, 1975)

Si noti che la velocit di propagazione dipende esclusivamente dalle propriet meccaniche della
barra stessa e non dalle sue dimensioni fisiche. In particolare la velocit di propagazione cresce al
crescere della rigidezza e al decrescere della densit del materiale. Inoltre in un mezzo elastico
lineare, la cui rigidezza non influenzata dal livello tenso-deformativo, la velocit di propagazione
non dipende dallentit della perturbazione imposta.
La velocit di propagazione dellonda deve essere confusa con la velocit puntuale della singola
particella interessata dalla propagazione. Questa pu essere messa in relazione con lo stato
tensionale utilizzando le espressioni 2.3 e 2.4 ottenendo:

u x x x
u& = = = VB = x 2 VB = x . (2.9)
t t E V B V B

Il parametro V B denominato impedenza specifica e, come si vedr nel seguito, particolarmente


rilevante nella propagazione alle interfacce tra mezzi aventi differente comportamento meccanico
(Kramer, 1996).

2.1.2 Onde torsionali

Come nel caso delle onde longitudinali, lequazione dellonda pu essere ricavata a partire dalle
equazioni di equilibrio, congruenza e costitutive. Nel seguito si far riferimento al caso di una barra
avente sezione circolare.
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Onde sismiche Sebastiano Foti

Figura 2.3 Equilibrio torsionale dell'elemento infinitesimo (Graff, 1975)

Considerando un elemento di una barra prismatica soggetto a uno stato torsionale variabile lungo il
suo sviluppo T(x,t), lequazione indefinita di equilibrio pu essere ricavata facendo riferimento ad
un elemento di dimensione infinitesima (Figura 2.3). In assenza di componenti torcenti di volume:

T 2
T + T + dx = Jdx 2 (2.10)
x t

dove J rappresenta il momento polare dinerzia e la rotazione della sezione. Con le dovute
semplificazioni leq. 2.10 si semplifica in:

T 2
= J 2 (2.11)
x t

Introducendo il legame costitutivo e le caratteristiche statiche della sezione, il momento torcente


pu essere messo in relazione con la rotazione:


T = JG (2.12)
x

in cui il prodotto JG rappresenta la rigidezza torsionale della barra. Sostituendo si ottiene:

2 1 2
= (2.13)
x 2 VS2 t 2

G
con VS = . Come si pu osservare la velocit di propagazione delle vibrazioni torsionali in

questo caso dipende direttamente dalla rigidezza a taglio e, come si vedr nei successivi paragrafi,
coincide con la velocit di propagazione delle onde di taglio caratteristica del materiale.
Nel caso pi generale di sezione avente forma qualsiasi le vibrazioni torsionali risultano accoppiate
alle vibrazioni flessionali e la loro velocit di propagazione legata alle caratteristiche geometriche
della sezione (Graff, 1975).

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Onde sismiche Sebastiano Foti

2.1.3 Soluzione di dAlembert

Le soluzioni dellequazione del moto possono essere ottenute in modo formalmente analogo per
qualsiasi tipo di onda. Nel seguito si far esplicito riferimento al caso di onde longitudinali nella
barra, tenendo comunque presente che le stesse considerazioni trovano applicazione per il caso di
onde torsionali nella barra e per le onde di volume in un mezzo indefinito che saranno esaminate nei
paragrafi successivi.
Una soluzione generale dellequazione del moto ondoso (Eq. 2.8) pu essere ottenuta mediante un
cambiamento di variabili introducendo le due variabili ausiliarie (Graff, 1975):

= x VB t , = x + VB t (2.14)

Lequazione 2.8 diviene:

2 u ( , )
=0 (2.15)

e pu essere integrata in modo diretto ottenendo:

u ( , )
= F ( ) (2.16)

u ( , ) = f ( ) + g ( ) . (2.17)

Ritornando alle variabili originarie si ottiene la classica soluzione di dAlembert:

u( x, t ) = f ( x VBt ) + g ( x + VBt ) (2.18)

che soddisfa in generale lequazione di propagazione monodimensionale. Le funzioni arbitrarie f e


g rappresentano perturbazioni che si propagano nella stessa direzione con verso opposto. Infatti,
prendendo per esempio la funzione f, essa presenter valori uguali per le coppie di (x, t) tali da
garantire ( x VB t ) = cost , ossia allaumentare del tempo t deve aumentare la distanza x secondo un
rapporto dato da VB; pertanto la perturbazione corrispondente viaggia nella direzione delle x
positive con velocit pari a VB. Discorso analogo pu essere fatto per la perturbazione g, che
viagger nella direzione opposta. La forma delle due funzioni determinata dalle condizioni iniziali
o dalla funzione forzante del problema in oggetto.
E importante rilevare che le perturbazioni corrispondenti alle due funzioni arbitrarie si propagano
senza alcuna distorsione; infatti, la forma della perturbazione appare inalterata. Questa una
caratteristica specifica della propagazione monodimensionale in un mezzo elastico lineare.

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Onde sismiche Sebastiano Foti

2.1.4 Onde armoniche

La soluzione dellequazione di propagazione delle onde pu anche essere ricercata con il classico
approccio della separazione delle variabili (Graff, 1975). Infatti, riscrivendo gli spostamenti come
prodotto di una funzione dello spazio ed una del tempo:

u = U ( x)T (t ) (2.19)

Le corrispondenti derivate spaziali e temporali saranno date da:

2u 2U
= T (2.20)
x 2 x 2

2u 2T
= U (2.21)
t 2 t 2

e sostituendo nellequazione dellonda si ottiene

U&& T&&
= 2 (2.22)
U VB T

I due rapporti cos ottenuti necessariamente non sono funzioni del tempo o dello spazio e pertanto
rappresentano una costante. Esprimendo tale costante come

U&& T&&
= 2 = k 2 (2.23)
U VB T

la soluzione delle due equazioni sovrastanti rappresentata da una generica funzione armonica, per
cui in generale lo spostamento associato alla propagazione ondosa pu essere espresso come:

u = ( A1 sin kx + A2 cos kx)( A3 sin t + A4 cos t ) (2.24)

dove = kVB e A1...A4 sono costanti arbitrarie. I singoli termini derivanti dal prodotto
nellequazione soprastante rappresentano onde stazionarie (Graff, 1975). Utilizzando le relazioni
trigonometriche, la soluzione pu essere riscritta come:

u = B1 sin (kx + t ) + B2 sin (kx t ) + B3 cos(kx + t ) + B4 cos(kx t ) (2.25)

Osservando un singolo termine della sommatoria che compone la soluzione, ad esempio:

u = A cos(kx t ) = A cos k ( x V B t ) (2.26)

possibile osservare che la perturbazione viaggia nello spazio con velocit pari a VB, infatti per
mantenere inalterato il valore della fase della funzione armonica valori crescenti di x sono necessari

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Onde sismiche Sebastiano Foti

al crescere di t . Nella Eq. 2.26 il termine kx t = rappresenta la fase della funzione armonica.
Lequazione 2.26 rappresenta unonda stazionaria e come tale non presenta un definito fronte
donda, pertanto la velocit di propagazione pu essere definita solo facendo riferimento ad una
determinata fase e viene usualmente indicata come velocit di fase.
La soluzione riportata rappresenta unonda che si propaga in direzione delle x positive. In modo
analogo pu essere scritta lequazione dellonda che si propaga nella direzione delle x negative.
Utilizzando la relazione di Eulero, londa armonica pu anche essere espresse nella seguente forma:

u ( x, t ) = A ei ( kx t ) + B ei ( kx +t ) (2.27)

che verr spesso utilizzata nel prosieguo.


Aspetto particolarmente interessante della soluzione armonica costituito dal fatto che utilizzando
la Trasformata di Fourier (Appendice C) tale soluzione pu essere utilizzata per ottenere una
soluzione generale del problema della propagazione.
La rappresentazione del moto associato allonda armonica in funzione del tempo e dello spazio
(Figura 2.4) consente di definire alcune grandezze caratteristiche. La distanza spaziale tra due punti
successivi avente stessa fase viene definita lunghezza donda ed generalmente indicata con la
lettera (Figura 2.4b). Considerata la periodicit delle funzioni armoniche, la lunghezza donda pu
essere messa in relazione con il parametro k, indicato come numero donda, osservando che
k = 2 , pertanto = 2 / k . Prendendo invece in considerazione la figura Figura 2.4a, si definisce
come periodo T dellonda la distanza temporale tra due punti successivi avente stessa fase e
considerando la periodicit delle funzioni armoniche si ricava T = 2 , con frequenza circolare
o radiale. Linverso del periodo viene invece indicato frequenza ciclica o semplicemente frequenza,
ottenendo quindi = 2f .

Figura 2.4 Spostamenti indotti dalla propagazione di unonda armonica: (a) in funzione del tempo (b) in
funzione della posizione

Combinando le relazioni riportate sopra, si ottengono le seguenti relazioni che sono spesso
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Onde sismiche Sebastiano Foti

utilizzate per passare da un parametro dellonda ad un altro:

= kVB (2.28)

VB
= (2.29)
f

2f
VB = (2.30)
k

Le grandezze caratteristiche dellonda armonica sono riassunte in Tabella 2.1, dove sono anche
riportate le rispettive caratteristiche dimensionali.

Tabella 2.1 Definizione delle grandezze caratteristiche dellonda armonica

Simbolo Grandezza Dimensioni Unit di misura SI


A Ampiezza varie varie
frequenza radiale [1/tempo] [rad/s]
f Frequenza (ciclica) [cicli/tempo] [Hz=1/s]
Lunghezza donda [lunghezza] [m]
k Numero donda [1/lunghezza] [1/m]
V Velocit di fase [lunghezza /tempo] [m/s]
T Periodo [tempo] [s]

2.2 Onde in un mezzo continuo indefinito

Le equazioni che governano la propagazione delle onde in un mezzo continuo possono essere
ottenute, in modo del tutto analogo a quanto visto in precedenza per il caso della propagazione
monodimensionale, partendo dalle equazioni indefinite di equilibrio e adottando unopportuna legge
costitutiva.
Usando la notazione indiciale le equazioni indefinite di equilibrio per lelemento di volume possono
essere scritte in forma compatta:

ij , j + f i = u&&i (2.31)

dove ij il tensore delle tensioni, ui il vettore di spostamento di un punto materiale, la

densit e f i il vettore dello forze di volume per unit di massa.

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Onde sismiche Sebastiano Foti

Prendendo in considerazione un mezzo omogeneo con comportamento lineare elastico


isotropo caratterizzato dai parametri di Lam e ( G ) (vedi Appendice A), la relazione tra
tensioni e deformazioni pu essere espressa come:

ij = kk ij + 2 ij (2.32)

dove ij la funzione delta di Kronecker. Si ricordi che nella notazione indiciale il doppio pedice

implica una sommatoria dei corrispondenti termini.


Ricordando che il tensore delle deformazioni per piccole deformazioni pu essere espresso come:

ij =
1
2
(
ui , j + u j ,i ) (2.33)

e sostituendo in cascata nella 2.31, con alcune manipolazioni possibile ottenere le equazioni del
moto di Navier:

( + ) u j , ji + ui, jj + f i = u&&i (2.34)

che in notazione vettoriale possone essere riscritte come:

( + ) u + 2 u + f = u
&& (2.35)

Lutilizzo del teorema di Helmoltz permette di pervenire ad un insieme di equazioni di


interpretazione di pi semplice, separando le componenti volumetriche e distorsionali del campo
vettoriale di spostamento. Tale risultato pu essere ottenuto decomponendo il campo vettoriale
completo nel gradiente di uno scalare e nel rotore di un vettore a divergenza nulla. Infatti gli
spostamenti u possono essere espressi introducendo due funzioni potenziale, una scalare ed una
vettoriale H , tali che lo spostamento sia dato dal gradiente della prima sommato al rotore della
seconda:

u = + H , H = 0 (2.36)

Si noti che la condizione H = 0 (divergenza nulla) fornisce la condizione necessaria per la


determinazione univoca delle tre componenti del vettore di spostamento u a partire dalle quattro
componenti della coppia di potenziali , H .
Il vettore delle forze di volume f pu essere scomposto in modo del tutto analogo:

f = f + B , B = 0 (2.37)

Sostituendo le 2.36 e 2.37 nella 2.35, con alcune manipolazioni possibile ottenere:

[
( + 2 ) 2 + f ] (
&& + 2 H + B H)
&& = 0 (2.38)

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Onde sismiche Sebastiano Foti

La 2.38 pu essere soddisfatta solo se entrambi i termini compresi tra parentesi si annullano,
pertanto, in assenza di forze di volume, possibile ottenere le seguenti 4 equazioni dellonda:

( + 2 ) 2 = &&
2 H = H
&&
(2.39)

Tali equazioni possono essere risolte separatamente, ottenendo quindi la soluzione in termini di
spostamento utilizzando la 2.36 per combinare le soluzioni ottenute per i potenziali.
Poich le componenti di spostamento associate al potenziale scalare implicano variazioni di volume
senza distorsione angolare, la prima delle 2.39 corrisponde alla propagazione di unonda
longitudinale in cui la propagazione dellenergia avviene per successive dilatazioni e compressioni
del mezzo, senza distorsione angolare (per cui tale onda viene usualmente indicata anche come
onda di compressione o di dilatazione o onda irrotazionale o onda Primaria, dal momento che
costituisce sempre il primo arrivo nelle registrazioni sismiche). Le altre tre equazioni espresse
dallequazione vettoriale in 2.39 sono relative alla propagazione di onde di taglio, in cui la
propagazione avviene per successive distorsioni angolari in assenza di variazioni di volume (queste
onde sono anche indicate come: distorsionali o rotazionali o Onde Secondarie, dal momento che
rappresentano il secondo arrivo nelle registrazioni sismiche).
La derivazione delle stesse equazioni dellonda usando la notazione ingegneristica riportata in
Appendice B.
Le onde di compressione e di taglio rappresentano i due soli tipi di onde che possono esistere in un
mezzo continuo illimitato e pertanto vengono usualmente indicate con il nome di onde di volume.
Le velocit di propagazione di onde Primarie e Secondarie possono essere ricavate, in analogia a
quanto visto nel caso monodimensionale, dalle equazioni dellonda 2.39, ottenendo:

+ 2
VP = (2.40)


VS = (2.41)

Si noti che in un mezzo elastico lineare le velocit di propagazione sono legate da semplici
espressioni alle costanti elastiche, pertanto una valutazione sperimentale delle velocit di
propagazione pu essere utilizzata per ottenere i valori dei moduli di deformazione volumetrica ed a
taglio. Il rapporto tra le due velocit di propagazione risulta essere funzione esclusivamente del
numero di Poisson del materiale:

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Onde sismiche Sebastiano Foti

VS 1 2
= = (2.42)
VP + 2 2(1 )

pertanto le onde longitudinali viaggiano sempre pi velocemente delle onde di taglio ( VP > VS ),
giustificando luso dei nomi Onde Primarie e Secondarie.
Una soluzione particolarmente rilevante delle equazioni del moto costituita dalle onde piane. Con
riferimento alle equazioni di propagazione ottenute con la decomposizione di Helmoltz, si prenda
ad esempio in considerazione la funzione potenziale scalare soluzione dellequazione
( + 2 ) 2 && = 0 . In analogia a quanto visto nel caso della propagazione monodimensionale,
una soluzione pu essere espressa come

= f (n x V pt ) (2.43)

in cui n rappresenta un versore di direzione arbitraria. I piani di equazione nx=cost sono superfici a
fase costante: per un assegnato valore di t, il moto ondulatorio identico su tutti i punti di tale piano.
Pertanto londa viaggia nella direzione data dal versore n con velocit di propagazione Vp. Le onde
piane rappresentano lunica soluzione per la quale il moto stazionario ossia la forma donda
mantiene forma ed ampiezza costanti durante la propagazione.
Analoghe considerazioni possono essere fatte per quanto riguarda la funzione potenziale vettoriale
che rappresenta le componenti puramente distorsionali dellonda, ottendo unonda piana per la
quale il moto ondulatorio si presenta perpendicolare alla direzione di propagazione data dal versore
n.
Le onde di taglio presentano spostamenti delle particelle in direzione perpendicolare rispetto alla
direzione di propagazione. Considerando un sistema di riferimento cartesiano, per unonda di taglio
piana la cui direzione di propagazione giaccia su un piano verticale, possibile distinguere tra onde
polarizzate orizzontalmente ed onde polarizzate verticalmente a seconda del piano in cui si
manifesta il moto puntuale associato alla propagazione dellonda. Tali onde vengono indicate
rispettivamente come SH ed SV. In particolare le componenti di moto associate alle onde SV
giacciono nello stesso piano di quelle associate alle onde P e questo causa un accoppiamento come
si vedr in seguito a proposito di interfacce tra mezzi differenti.

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Onde sismiche Sebastiano Foti

Figura 2.5 Polarizzazione del moto trasversale s nelle componenti SV ed SH (Faccioli e Paolucci, 2005)

Unaltra soluzione rilevante delle equazioni del moto costituita dalle onde sferiche, che si
propagano con fronte donda definito da una superficie sferica mantendo costante la forma, ma non
lampiezza della perturbazione. In particolare la loro ampiezza inversamente proporzionale alla
distanza dalla sorgente r. A grande distanza dalla sorgente, il fronte donda associato alle onde
sferiche pu essere localmente approssimato ad un piano e pertanto londa pu essere considerata
unonda piana.
E utile ribadire che una delle ipotesi fondamentali per lapplicazione della decomposizione di
Helmholtz lisotropia del mezzo. Infatti in mezzi anisotropi la decomposizione non pu essere
utilizzata ed possibile dimostrare lesistenza di 3 tipi di onde di volume denominate quasi-P,
quasi-SV e quasi-SH (White, J., 1983) perch la loro direzione di polarizzazione non , nel caso pi
generale, parallela o perpendicolare alla direzione di propagazione ma forma con questultima un
angolo arbitrario. E tuttavia possibile dimostrare che anche nel caso del pi generale mezzo
anisotropo le tre direzioni di polarizzazione sono tra loro ortogonali (Lai et al., 1999).

2.3 Onde Elastiche in un mezzo continuo limitato

La presenza di interfacce o discontinuit porta alla generazione di altri tipi di onde che verranno
analizzati nel seguito. In particolare le onde che si propagano interessando una ristretta porzione del
mezzo continuo in prossimit di una superficie libera vengono indicate come onde superficiali.
Appartengono a tale categorie le onde di Rayleigh e le onde di Love. Tali onde rivestono un ruolo
determinante nella propagazione dellenergia sismica a grande distanza dalla sorgente e sono
particolarmente utili per la caratterizzazione dei terreni con metodi non invasivi.

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Onde sismiche Sebastiano Foti

La presenza di interfacce tra diversi mezzi porta alla generazione di altre tipologie di onde di
interfaccia (onde di Stoneley e onde di Scholte) che per rivestono importanza minore da un punto
di vista applicativo e non verranno analizzate nel seguito.

2.3.1 Onde di Rayleigh (Onde R)

Le onde di Rayleigh si generano in presenza di una superficie libera e rappresentano la tipologia di


gran lunga pi rilevante di onde superficiali, tanto da essere spesso identificate con esse. La loro
esistenza stata scoperta da Lord Rayleigh nel 1885, come soluzione del problema delle vibrazioni
libere di un semispazio elastico. Nella parte conclusiva del suo lavoro, Rayleigh sottolineava
limportanza che tali onde ricoprono nella trasmissione dellenergia sismica rilasciata dai terremoti
a grande distanza dalla sorgente. Infatti la formulazione della teoria era stata preceduta da una serie
di osservazioni sismiche che non potevano essere giustificate utilizzando le onde di volume.
Lesistenza di una superficie libera comporta lannullarsi dello stato tensionale in corrispondenza
della superficie stessa. Imponendo queste condizioni nelle equazioni di Navier ed utilizzando la
decomposizione di Helmoltz possibile trovare una soluzione che si attenua esponenzialmente con
la profondit, in accordo con il fatto che, trattandosi di onde superficiali, il moto ad esse connesso
debba estinguersi rapidamente con la profondit.
In particolare, nel caso di onde piane, scartando le soluzioni che danno ampiezza del moto crescente
con la profondit, lunica soluzione reale (onda di Rayleigh) corrisponde a una velocit di
propagazione dellonda superficiale che soddisfi la seguente equazione caratteristica:

K 6 8K 4 + (24 16 2 ) K 2 + 16 ( 2 1) = 0 (2.44)

in cui K e rappresentano i seguenti rapporti tra le velocit di propagazione delle onde


longitudinali (P), distorsionale (S) e Rayleigh (R):

VR
K= (2.45)
VS

VS
= (2.46)
VP

Lequazione 2.44 una cubica in K 2 e le sue radici sono funzioni del rapporto di Poisson in
virt della 2.42. E possibile dimostrare (Viktorov 1967) che per mezzi reali ( 0 < < 0.5 ) esiste
solo una soluzione reale e fisicamente accettabile. La dipendenza delle velocit di propagazione
delle onde sismiche dal rapporto di Poisson rappresentata in Figura 2.6.
Una soluzione approssimata dellequazione caratteristica di Rayleigh 2.44 data da (Viktorov,

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Onde sismiche Sebastiano Foti

1967):

0.87 + 1.12
K= (2.47)
1+

In Figura 2.6 possible notare che la differenza tra la velocit di propagazione delle onde di taglio e
delle onde di Rayliegh molto contenuta, con le seconde leggermente pi lente delle prime. In
particolare lintervallo di variazione del rapporto tra le due velocit dato da:

VR
0.87 < < 0.96 (2.48)
VS

E importante osservare che in un mezzo lineare elastico omogeneo le onde di Rayleigh non sono
dispersive, ossia la loro velocit di propagazione non dipende dalla frequenza.

Figura 2.6 Dipendenza delle velocit sismiche dal numero di Poisson per un mezzo lineare elastico omogeneo
(Richart, 1962)

In termini di moto delle particelle londa di Rayleigh pu essere vista come la sovrapposizione di
due componenti: una longitudinale ed una trasversale giacente nel piano di propagazione. Le due
componenti viaggiano lungo la superficie con la stessa velocit di propagazione, ma si attenuato
con la profondit seguendo leggi esponenziali differenti. Il campo donda risultante dalla
composizione delle due componenti comunque tale che la sovrapposizione delle due restituisce
tensione nulla sulla superficie del semispazio.

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Onde sismiche Sebastiano Foti

Figura 2.7 Moto in superficie associato alla propagazione di onde di Rayleigh in un semispazio omogeneo
elastico-lineare

Il campo di spostamenti associato alla propagazione delle onde superficiali pu essere valutato
introducendo la soluzione dellequazione caratteristica allinterno della formulazione relativa alle
equazioni del moto. Le componenti orizzontale e verticale del moto sono sfasate di 90, con la
componente verticale maggiore in ampiezza di quella orizzontale, pertanto il moto risultante
rappresentato da unellisse. Sulla superficie libera il moto delle particelle descrive nel tempo ellissi
retrograde (ossia antiorarie se la perturbazione viaggia da sinistra a destra come mostrato in Figura
2.7). Il moto ellittico cambia verso per profondit maggiori di circa 1/2 volte la lunghezza donda
(Figura 2.8).
Un aspetto particolarmente rilevante costituito dalla variazione con la profondit delle componenti
del moto. Come detto in precedenza esse decrescono con la profondit con andamento esponenziale,
pertanto risultano trascurabili per profondit maggiori di circa 1.5 volte la lunghezza donda (Figura
2.8). In pratica la propagazione avviene in una zona confinata in prossimit della superficie libera e
pertanto non influenzata da eventuali variazioni delle caratteristiche meccaniche con la profondit
che non interessino la zone di interesse.

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Onde sismiche Sebastiano Foti

Figura 2.8 Rapporti di ampiezza delle componenti del moto in funzione della profondit adimensionale per onde
di Rayleigh in un semispazio omogeneo elastico-lineare (Richart et al., 1970)

Prendendo in considerazione la soluzione relativa alleffetto di una sorgente puntuale agente sulla
superficie libera (problema risolto per la prima volta da Lamb nel 1904) si mette in evidenza come
la propagazione avvenga secondo un fronte donda cilindrico. Pertanto rispetto alle onde di volume
la cui propagazione associata a fronti donda sferici, le onde di Rayleigh subiscono una minore
attenuazione geometrica con la distanza. Semplici considerazioni fisiche riguardanti proprio i fronti
donda consentono di ricavare le leggi di attenuazione geometrica associate alle diverse onde.
Prendendo in considerazione una sorgente in profondit, lenergia rilasciata si distribuisce su una
superficie sferica che si espande allaumentare della distanza dalla sorgente, pertanto lenergia si
attenua secondo un fattore inversamente proporzionale al quadrato della distanza. Considerando che
lenergia proporzionale al quadrato degli spostamenti, questi ultimi si attenueranno con un fattore
inversamente proporzionale alla distanza. Ripetendo le stesse considerazioni per le onde di
Rayleigh generate da una sorgente puntiforme agente sulla superficie libera, che presentano un
fronte donda cilindrico, si arriva alla conclusione che lenergia associata debba attenuarsi secondo
un fattore inversamente proporzionale alla distanza dalla sorgente e gli spostamenti secondo un
fattore inversamente proporzionale alla radice quadrata della distanza. Infine per il caso di onde
longitudinali o distorsionali che si propagano in corrispondenza della superficie libera, i
meccanismi di attenuazione sono pi complessi, ma possibile dimostrare che a causa della
dispersione di energia, lattenuazione degli spostamenti inversamente proporzionale al quadrato

17
Onde sismiche Sebastiano Foti

della distanza (Richart et al. 1970). Riassumendo, per un semispazio omogeneo elastico lineare, una
legge di potenza pu essere utilizzata per esprimere lattenuazione geometrica di ampiezza per le
diverse tipologie di onde causata dalla radiazione di energia:


2 per onde longitudinali e distorsionali viaggianti sulla superifice
1
con n = 1 per onde di volume all' interno del mezzo (2.49)
rn 1
per onde di Rayleigh
2

dove r la distanza dalla sorgente puntiforme.

Figura 2.9 Sorgente armonica puntiforme agente sulla superficie di un semispazio omogeneo elastico lineare
isotropo: (a) campo completo degli spostamenti; (b) partizione dellenergia tra differenti tipi di onde (Woods
1968).

Considerando una fondazione circolare vibrante a bassa frequenza poggiante sulla superficie di un
semispazio omogeneo elastico lineare, possibile mostrare che circa i 2/3 dellenergia viene
trasmessa dalle onde di Rayleigh e la restante parte viene suddivisa tra le onde di volume (Miller
and Pursey, 1955) (Figura 2.9b). Aggiungendo questa informazione alle considerazioni precedenti

18
Onde sismiche Sebastiano Foti

riguardanti lattenuazione geometrica, possible concludere che, ad una certa distanza dalla
sorgente, il campo di spostamenti associato alla propagazione sismica essenzialmente dominato
dalle onde di Rayleigh, come inizialmente suggerito da Lamb (1904) che divideva i contributi delle
diverse onde sismiche in due tremori minori (P e S) ed un tremore maggiore (R) (Figura 2.10).
Questa osservazione trova conferma nei dati sismici sperimentali relativi ai terremoti ed alle prove
geofisiche.

Figura 2.10 Componenti verticali ed orizzontali per una sorgente puntiforme agente su un semispazio elastico (a)
moto radiale orizzontale; (b) moto verticale; (c) traiettoria di spostamento (Lamb, 1904).

Le caratteristiche specifiche delle onde di Rayleigh le rendono particolarmente importanti sia da un


punto di vista sismico sia per la caratterizzazione dei materiali. Per questultimo aspetto, bisogna
aggiungere, alle caratteristiche viste in precedenza per un semispazio omogeneo, la dispersione
geometrica delle onde di Rayleigh in un mezzo verticalmente eterogeneo, che rende la velocit di
propagazione dipendente dalla frequenza (Appendice D).

2.3.2 Onde di Love

A differenza delle onde di Rayleigh, le onde di Love vengono generate in prossimit della
superficie solo in presenza di determinate condizioni, infatti per la loro generazione necessaria la
presenza di un substrato a rigidezza maggiore al di sotto dello strato superficiale. In tali condizioni
le onde di Love sono generate dallinterferenza costruttiva delle onde SH intrappolate allinterno

19
Onde sismiche Sebastiano Foti

dello strato superficiale, a causa delle successive riflessioni in superficie e allinterfaccia tra i due
strati (vedi Par. 2.4.2).
La soluzione corrispondente allonda di Love pu essere ottenuta imponendo nelle equazioni del
moto la condizione di superficie libera in sommit dello strato ( = 0 per z = 0 ) e la compatibilit
di tensioni e deformazioni allinterfaccia tra i due strati di terreno ( 1 = 2 e U 1 = U 2 per z=H
spessore dello strato superficiale). Il moto associato alle onde di Love varia con la profondit
seguendo una funzione sinusoidale nello strato superficiale e decadendo in maniera esponenziale
nel semispazio sottostante (Figura 2.11)

Figura 2.11 Variazione degli spostamenti indotti dallonda di Love in funzione della profondit

Le onde di Love sono per loro natura dispersive, ovvero la loro velocit di propagazione funzione
della frequenza ed in particolare tende alla VS del substrato (VS2) per basse frequenze ed alla VS
dello strato superficiale (VS1) per alte frequenze (Figura 2.12).

Figura 2.12 Variazione della velocit di propagazione dellonda di Love con la frequenza (curva di dispersione)

La Figura 2.13 riassume le caratteristiche del moto associato ad onde di volume (P ed S) e di


superficie (L e R).

20
Onde sismiche Sebastiano Foti

Direction of propagation

Figura 2.13 Rappresentazione del moto associato ad onde di volume (P e S) e di superficie (L e R)

2.4 Onde in mezzi stratificati: propagazione alle interfacce

La presenza di discontinuit, quali interfacce tra mezzi aventi differenti caratteristiche meccaniche,
influenza la propagazione delle onde sismiche. Infatti per effetto delle diverse propriet meccaniche
le deformazioni indotte dalla perturbazione nei due mezzi devono essere differenti, rispettando per
le condizioni di compatibilit meccanica (congruenza delle deformazioni e continuit dello stato
tensionale). Come conseguenza, quando unonda incontra linterfaccia tra due materiali aventi

21
Onde sismiche Sebastiano Foti

propriet meccaniche differenti, parte dellenergia viene riflessa allinterno del mezzo in cui
viaggiava londa incidente. Inoltre parte dellenergia viene trasmessa attraverso linterfaccia sotto
forma di onda rifratta o trasmessa. Per studiare questi aspetti, nel seguito si seguir lo stesso
approccio utilizzato per derivare le equazioni del moto ondoso in un mezzo continuo, partendo dal
caso monodimensionale ed estendo poi la trattazione al caso generale della propagazione attraverso
linterfaccia tra due mezzi continui semi-infiniti.

2.4.1 Caso 1D

Si consideri la propagazione di unonda longitudinale in unasta a sezione continua che presenti una
discontinuit legata al passaggio da un materiale ad un secondo materiale, avente differente
comportamento meccanico. Le propriet geometriche e meccaniche delle due sezioni di asta sono
identificate nella Figura 2.14.

Figura 2.14 Variazione di caratteristiche della sezione nella propagazione 1D

Considerando unonda incidente che viaggia allinterno del mezzo 1 (rappresentata in Figura 2.14
dal corrispondente stato tensionale i), arrivando in corrispondenza dellinterfaccia essa subir un
processo di riflessione e trasmissione, in quanto una parte dellenergia associata alla perturbazione
si propagher nel mezzo 2 (onda trasmessa t), mentre la restante parte verr riflessa allinterno del
mezzo 1 (onda riflessa r). Da un punto di vista matematico, le caratteristiche delle due onde
possono essere agevolmente ricavate facendo riferimento alla propagazione di onde armoniche.
Considerando unonda armonica incidente longitudinale avente frequenza circolare ed ampiezza
Ai, il moto associato pu essere espresso come:

ui ( x, t ) = Ai e i (t k1 x ) (2.50)


dove k1 = rappresenta il numero donda dellonda incidente, legato alla velocit di
VB1
propagazione di unonda longitudinale nel mezzo 1.

22
Onde sismiche Sebastiano Foti

Londa armonica riflessa viagga allinterno dello stesso mezzo, ed quindi caratterizzata dallo
stesso numero donda, ma con verso di propagazione opposto, pertanto il moto ad essa associato
sar dato da:

u r ( x, t ) = Ar ei (t +k1x ) (2.51)

dove Ar lampiezza dellonda riflessa.


Infine londa armonica che viene trasmessa nel mezzo 2, avr lo stesso verso di propagazione
dellonda incidente ma numero donda associato alle caratteristiche meccaniche del mezzo 2 ed
ampiezza At:

ut ( x, t ) = At ei (t k 2 x ) (2.52)


dove k2 = .
VB 2
In corrispondenza dellinterfaccia (x=0) necessario imporre la compatibilit degli spostamenti:

ui + u r = ut (2.53)

e la continuit dello stato tensionale (bilancio di forza):

i +r = t . (2.54)

u
Ricordando che = E = E , lo stato tensionale associato alle tre onde (incidente, riflessa e
x
trasmessa) pu essere espresso come:

i ( x, t ) = ik1 E1u i ( x, t ) (2.55)

r ( x, t ) = +ik1 E1u r ( x, t ) (2.56)

t ( x, t ) = ik 2 E 2 ut ( x, t ) (2.57)

Pertanto sostituendo le corrispondenti relazioni allinterno delle equazioni 2.53 ed 2.54 si ottiene:

Ai + Ar = At (2.58)

ik1E1 Ai + ik1E1 Ar = ik 2 E2 At (2.59)

Osservando che


kE = VB2 = VB (2.60)
VB

23
Onde sismiche Sebastiano Foti

e sostituendo la 2.59 nella 2.58 si ottiene:

1VB1 Ai + 1VB1 Ar = 2VB 2 ( Ai + Ar ) (2.61)

da cui possibile ricavare lampiezza dellonda riflessa:

2VB 2
1
1VB1 2VB 2 1VB1
Ar = Ai = A (2.62)
1VB1 + 2VB 2 2VB 2 i
1+
1VB1

e, ricorrendo allequazione 2.58, lampiezza dellonda trasmessa:

2 1VB1 2
At = Ai = Ai (2.63)
1VB1 + 2VB 2 2VB 2
1+
1VB1

Le espressioni soprastanti possono essere semplificate introducendo il rapporto di impedenza tra i


due mezzi:

2VB 2
z = (2.64)
1VB1

che permette di esprimere le ampiezze delle due onde come:

1z
Ar = Ai (2.65)
1+z

2
At = Ai (2.66)
1+ z

Sulla base delle equazioni soprastanti possibile fare alcune considerazioni sullampiezza relativa
di onde riflesse e trasmesse nelle diverse situazioni. Passando da un mezzo meno rigido ad uno pi
rigido ( 2VB 2 > 1VB1 ) il rapporto di impedenza maggiore dellunit ( z > 1 ) e londa riflessa ha

ampiezza minore dellonda incidente ( Ar < Ai ), ma con un inversione di segno negli spostamenti;

mentre londa trasmessa associata a spostamenti minori rispetto allonda incidente ( At < Ai ) ma

aventi stesso verso. Nel caso di passaggio da un mezzo pi rigido ad uno meno rigido ( z < 1 ), gli
spostamenti associati allonda riflessa mantengono lo stesso segno rispetto allonda incidente, ma
ampiezza minore ( Ar < Ai ); gli spostamenti nel mezzo 2 associati allonda trasmessa avranno

anchessi lo stesso verso, ma ampiezza maggiore di quelli dellonda incidente ( At > Ai ).


Per quanto riguarda le tensioni associate possibile ricavare le seguenti relazioni:

24
Onde sismiche Sebastiano Foti

z 1
r = i (2.67)
1+z

2 z
t = i (2.68)
1+ z

Le equazioni trovate possono essere utilizzate anche per studiare i problemi della riflessione in
corrispondenza di un estremo libero o di un estremo perfettamente incastrato. Tali casi possono
infatti essere visti come casi particolari delle interfacce viste in precedenza; infatti lestremo libero
corrisponde ad un rapporto di impedenza nullo ( z = 0 ) che comporta:

Ar = Ai ; At = 2 Ai ; r = i ; t = 0 (2.69)

ossia lampiezza dellonda riflessa pari a quella dellonda incidente, mentre londa trasmessa (che
in realt non si propaga) ha ampiezza pari a 2 volte quella dellonda incidente (quindi gli
spostamenti in corrispondenza dellestremo libero si raddoppiano). Per quanto riguarda le tensioni,
il cambiamento di segno nellonda riflessa rispetto allincidente particolarmente rilevante in
quanto comporta il passaggio da stati di compressione a stati di trazione e viceversa1 (Figura 2.15).
Ovviamente non viene trasmessa alcuna tensione. Le relazioni 2.69 potevano essere ricavate anche
introducendo nella soluzione dellequazione dellonda monodimensionale la condizione al contorno
di estremo libero ( t = 0) .

Figura 2.15 Riflessione in corrispondenza di un estremo libero

1
Questo aspetto particolarmente rilevante per la battitura dei pali prefabbricati. Infatti si generano stati di trazione
quando londa di compressione generata dalla battitura e riflessa al piede del palo viene nuovamente riflessa alla testa in
condizioni di estremo libero

25
Onde sismiche Sebastiano Foti

Per quanto riguarda il caso di estremo perfettamente incastrato, il rapporto di impedenza tende ad
infinito ( z = ), per cui possibile ottenere le seguenti relazioni:

Ar = Ai ; At = 0 ; r = i ; t = 2 i . (2.70)
Pertanto gli spostamenti associati allonda riflessa hanno segno opposto rispetto allonda incidente,
mentre ovviamente non si trasmettono spostamenti, ma la tensione in corrispondenza dellincastro
( t ) risulta raddoppiata rispetto al valore di quella incidente (Figura 2.16). Le relazioni 2.70
potevano essere ricavate in modo alternativo introducendo della soluzione dellequazione dellonda
monodimensionale la condizione di incastro perfetto (ut = 0) .
Nel caso particolare di assenza di contrasto di impedenza z = 1 , non si genera onda riflessa
( Ar = 0 ; r = 0 ) e londa trasmessa coincide con linda incidente ( At = Ai ; t = i ), come se si
trattasse di una barra omogenea.

Figura 2.16 Riflessione in corrispondenza di un estremo incastrato

2.4.2 Onde con direzione di propagazione inclinata rispetto allinterfaccia

Come si visto, il caso relativo alla propagazione monodimensionale trattato in precedenza pu


essere utile per analizzare le situazioni in cui la direzione di propagazione sia esattamente
perpendicolare allinterfaccia tra i mezzi aventi differenti caratteristiche meccaniche. Pi in
generale lincidenza dellonda avverr con un determinato angolo rispetto a tale superficie, pertanto
necessario prendere in considerazione il caso di unonda di volume che arriva sulla superficie di
separazione tra i due mezzi con angolo di incidenza qualsiasi.
Lo studio dei fenomeni di riflessione-trasmissione allinterfaccia tra mezzi continui pu essere
condotto prendendo in considerazione il caso di onde armoniche piane incidenti sullinterfaccia,
esprimendo gli spostamenti associati alla propagazione delle onde nei due mezzi ed imponendo le
condizioni al contorno di continuit di tensioni e deformazioni (Graff, pag.377). In tale modo

26
Onde sismiche Sebastiano Foti

possibile mostrare che nel caso in cui londa incidente sia unonda di tipo P o unonda di tipo SV, in
generale si generano 2 onde riflesse (una P ed una SV) e 2 onde rifratte (una P ed una SV). Nel caso
in cui invece londa incidente sia di tipo SH, si genereranno solo unonda riflessa ed unonda
rifratta, entrambe di tipo SH. Da un punto di vista fisico questo quanto meno intuitivo se si
considerano gli spostamenti associati ai diversi tipi di onda: infatti prendendo in considerazione
unonda piana si osserva che gli spostamenti associati alla propagazione di onde P ed onde SV
avvengono nello stesso piano, mentre gli spostamenti associati alle onde SH avvengono su un piano
differente perpendicolare al precedente. Le onde P ed SV causano in generale sia spostamenti
perpendicolari al piano dellinterfaccia sia spostamenti paralleli al piano dellinterfaccia. Per questo
motivo le onde P ed SV sono tra loro accoppiate mentre londa SH risulta disaccoppiata dalle altre.
Impostando pi in generale il problema per un mezzo stratificato in presenza di una superficie libera,
la parte di soluzione associata alle onde P ed SV porter come soluzione le onde di Rayleigh,
mentre la parte relativa alle onde SH dar come soluzione le onde di Love. Inoltre allinterfaccia tra
mezzi con differente impedenza meccanica possono formarsi onde analoghe alle onde di Rayleigh
che viaggiano lungo linterfaccia stessa, dette onde di Stoneley. E possibile dimostrare che tali
onde si formano solo in determinate condizioni, ed in particolare quando la velocit di propagazione
delle onde di taglio nei due mezzi circa uguale (Graff, 1975).
La direzione di propagazione di onde riflesse e rifratte generatesi allinterfaccia in conseguenza
dellarrivo di unonda incidente pu essere agevolmente valutata facendo ricorso alla legge di Snell
che definisce il cambio di direzione dei raggi sismici alle interfacce tra materiali con differenti
velocit di propagazione:

sin
= cost (2.71)
v

in cui rappresenta langolo che la direttrice dellonda forma con la perpendicolare allinterfaccia
mentre v rappresenta la velocit di propagazione dellonda allinterno del mezzo. La legge di Snell
pu essere dimostrata partendo dal principio di Fermat, che afferma che il tempo di propagazione di
unonda sismica tra due punti A e B uguale al minimo tempo di viaggio lungo un qualunque
percorso che unisce A e B. Il percorso lungo cui questo avviene detto raggio sismico (ray path). Il
fronte donda definito come una superficie di egual tempo di percorrenza. Di conseguenza il
raggio sismico perpendicolare al fronte donda (Figura 2.17). Il fronte donda semplice da
visualizzare per unonda impulsiva, mentre a rigore non possibile definirlo nel caso di onde
armoniche stazionarie. Nel definire le caratteristiche della propagazione per tale tipo di onde si fa
pertanto riferimento ad una determinata fase dellonda (es.: un picco).

27
Onde sismiche Sebastiano Foti

Figura 2.17 Fronte d'onda e raggio sismico (a) onde piane (b) fronte d'onda curvo

A titolo di esempio, applicando la legge di Snell nel caso di unonda P si ottengono le seguenti
relazioni:

sin 1 sin 2 sin 1 sin 2


= = = (2.72)
VP VS VP VS

in cui VP e VS sono le velocit di propagazione allinterno nel mezzo in cui viaggia londa

incidente e VP e VS sono le velocit di propagazione nel secondo mezzo. 1 , 2 , 1, 2


rappresentano rispettivamente gli angoli formati dalle onde P incidente (e riflessa), SV riflessa, P
rifratta, SV rifratta (Figura 2.18a). Discorso analogo pu essere fatto nel caso di onda SV incidente
(Figura 2.18b).

Figura 2.18 Riflessione e rifrazione di onde P ed SV

Nel caso di onde incidenti di tipo SH, la situazione risulta pi semplice in quanto verranno generate
solo unonda riflessa SH con angolo di riflessione pari allangolo di incidenza ed unonda rifratta
SH con angolo di rifrazione individuato dalla legge di Snell, analogamente a quanto visto nella 2.72.
Si noti che i fenomeni di rifrazione da materiale pi rigido a meno rigido portano il raggio sismico
ad avvicinarsi alla perpendicolare alle interfacce. Questo, nel caso dei terremoti porta ad avere raggi
sismici prossimi alla verticale rispetto alla superficie terrestre per via della rigidezza crescente con
la profondit (Figura 2.19). Questo aspetto, spesso citato come verticalizzazione dei raggi sismici,
28
Onde sismiche Sebastiano Foti

particolarmente importante per lo studio dei fenomeni di amplificazione locale come si vedr nel
capitolo 4.

Figura 2.19 Raggio sismico di un'onda SH rifratta che viaggia attraverso strati di rigidezza descrescente
(Kramer, 1996)

2.4.3 RIFRAZIONE CRITICA

La struttura dellequazione 2.71 presuppone lesistenza di un particolare angolo di incidenza tale da


produrre unonda rifratta che viaggia lungo linterfaccia. Tale condizione viene definita rifrazione
critica ed possibile ricavare langolo di incidenza corrispondente. Facendo per esempio
riferimento alla propagazione di onde di compressione:

sin c sin 90 V
=  c = arcsin P (2.73)
VP VP VP

Lequazione mostra come possa verificarsi un fenomeno di rifrazione critica solo nel caso in cui si
passi da un mezzo pi lento ad uno pi veloce.
Le condizioni di rifrazione critica risultano particolarmente interessanti perch, in virt del
principio di Fermat richiamato in precedenza, londa che viaggia lungo linterfaccia si propaga con
velocit pari alla velocit di propagazione pi elevata tra quelle dei due mezzi. Come si vedr nel
capitolo dedicato alle prove sperimentali tale propriet viene utilmente impiegata per la
caratterizzazione geometrica e meccanica del sottosuolo nelle prove di sismica a rifrazione.

29
Onde sismiche Sebastiano Foti

Appendice 2A
Costanti elastiche

Costante Simbolo Definizione Note


sforzo normale Deformazioni
Modulo di Young E
deformazione assiale laterali libere
sforzo di taglio
Modulo di taglio G
deformazione a taglio
deformazione assiale Deformazioni
Numero di Poisson laterali libere
deformazione laterale
pressione isotropa
Modulo volumetrico K
deformazione volumetrica
sforzo normale Deformazioni
Modulo edometrico M
deformazione assiale laterali impedite

Relazioni tra le costanti

, G, E, K, G
2G E 2
K G
1 2 (1 + )(1 2 ) 3
E
G G G
2(1 + )
(3 + 2 ) 2G (1 + ) E
K K
3 3(1 2 ) 3(1 2 )
(3 + 2 ) 9 KG
E 2(1 + )G E
+ 3K + G
3K 2G

2 ( + ) 2(3K + G )

30
Onde sismiche Sebastiano Foti

Appendice 2B
Onde di volume in notazione ingegneristica
Le equazioni di Navier e le soluzioni corrispondenti alla propagazione di onde di compressione e di
taglio, derivate nel Paragrafo 2.2 facendo uso della notazione tensoriale, sono nel seguito ricavate
utilizzando la notazione ingegneristica classica della Scienza delle Costruzioni. Considerando
lequilibrio di un elementino infinitesimo in un riferimento cartesiano possibile ricavare le
equazioni indefinite di equilibrio:
x yx zx 2u
+ + + f x = 2 1a
x y z t
xy y zy 2v
+ + + f y = 1b
x y z t 2

xz yz z 2w
+ + + f z = 2 1c
x y z t
in cui f rappresentano le tre componenti delle forze di volume, rho la densit del materiale e u,v,w
sono rispettivamente le componenti del moto in direzione x,y,z.
Le relazioni deformazioni spostamenti sono date dalle seguenti espressioni:
du dv dw
xx = yy = zz =
dx dy dz
dv du dw dv du dw
xy = + yz = + zx = +
dx dy dy dz dz dx
Infine prendendo in considerazione un legame costitutivo elastico lineare (legge di Hooke) il
legame sforzi-deformazioni pu essere espresso utilizzando le seguenti espressioni in cui i
parametri costitutivi sono rappresentati dalle due costanti di Lam e :
xx = v + 2 xx yy = v + 2 yy zz = v + 2 zz

xy = xy yz = yz zx = zx
in cui il simbolo v stato utilizzato per indicare le deformazioni volumetriche v = xx + yy + zz .

Per comodit del lettore le relazioni tra le diversi costanti elastiche usualmente utilizzate nei vari
ambiti della meccanica dei materiali sono riportate in Appendice A.
Sostituendo le equazioni constitutive allinterno delle equazioni indefinite di equilibrio (ad esempio
nella 1a) in assenza di forze di volume:
2u
( v + 2 xx ) + ( xy ) + ( xz ) = 2
x y z t
e sostituendo il legame deformazioni spostamenti

31
Onde sismiche Sebastiano Foti

u v w du v u u w 2u
[ + + + 2 ] + + + + =
x x y z dx y x y z z x t 2
raggruppando i termini si ottiene:

u v w u v w 2u 2u 2u 2u
+ + + + +
x y z + + + =
x x y z
x 2 y 2 z 2
t 2

Lequazione del moto cos ottenuta pu essere riscritta evidenziando le variazioni volumetriche e le
variazioni di spostamento:

( + ) v + 2 u =
2
u
2a
x t 2

2 2 2
dove 2 = 2 + 2 + 2 Laplaciano
x y z
e analogamente dalla 1b e dalla 1c:

( + ) v + 2 v =
2v
2b
y t 2

( + ) v + 2 w =
2w
2c
z t 2

Le equazioni 2a-2c rappresentano le equazioni del moto di Navier. Esse possono essere manipolate
per dimostrare lesistenza di due differenti tipi di onde, rispettivamente di compressione-dilatazione
e di distorsione.
Differenziando le tre equazioni del moto e sommando si ottiene:
2 y 2 2
( + ) 2v + 2v + 2v + 2x + 2 z = 2x + 2y + 2z
2 2 2
2 2
+
t
x y z x y z 2 t t
2

2 v
= ( + ) 2 v + 2 v
t 2
2 v + 2 2
= v equazione dellonda
t 2
poich la deformazione v solo volumetrica (quindi in assenza di rotazioni o deformazioni a
taglio) questa unonda irrotazionale o di dilatazione/compressione ed avr velocit di
propagazione:

+ 2
Vp =

Si noti che gli spostamenti delle particelle risultano paralleli alla direzione di propagazione come
per londa di compressione nella barra.

32
Onde sismiche Sebastiano Foti

Lesistenza di un secondo tipo di onde pu essere provata combinando le equazioni del moto in
modo da evidenziare il comportamento distorsionale. A tal scopo si osservi che a titolo
esemplificativo le rotazioni yz sono date dalla differenza tra le derivate reciproche degli
spostamenti nelle due direzioni, per cui derivando rispetto a z lequazione del moto relativa agli
spostamenti in direzione y (Eq. 2b) e sottraendo la derivata rispetto a y dellequazione del moto
relativa agli spostamenti in direzione y (Eq. 2c) si ottiene:
v
( + ) v 2v
2
+ 2 = 2 -
yz z t z

v
( + ) w 2w
2
+ 2 = 2
zy y t y

____________________________
v w 2 v w
2 = 2
z y t z y

v w
ed osservando che la quantit = x rappresenta una rotazione rigida attorno allasse x si
z y
ottiene una equazione dellonda:
2 2
x = 2 x
t
la cui soluzione rappresenta unonda distorsionale attorno asse x, infatti il moto associato a tale
onda non comporta variazioni di volume.
La velocit di propagazione di tale onda data da:

G
Vs = =

Analogo risultato pu essere ottenuto prendendo in condiderazione le altre possibili coppie delle
equazioni del moto, ottenendo onde di distorsione rispetto agli altri due assi del riferimento
cartesiano.

33
Onde sismiche Sebastiano Foti

Appendice 2C
Onde piane
Con riferimento alle equazioni di propagazione ottenute con la decomposizione di Helmoltz, si
prenda ad esempio in considerazione la funzione potenziale scalare soluzione dellequazione
( + 2 ) 2 && = 0 . In analogia a quanto visto nel caso della propagazione monodimensionale,
una soluzione pu essere espressa come
= f (n r VPt )
In cui r rappresenta la posizione del punto ed n rappresenta un versore di direzione arbitraria. I
piani di equazione nr=cost sono superfici a fase costante: per un assegnato valore di t, il moto
ondulatorio identico su tutti i punti di tale piano. Pertanto londa viaggia nella direzione data dal

+ 2
versore n con velocit di propagazione VP = . Le onde piane rappresentano lunica

soluzione per la quale il moto stazionario e la forma donda mantiene forma ed ampiezza costante
durante la propagazione.
Analoghe considerazione possono essere fatte per quanto riguarda la funzione potenziale vettoriale
H che rappresenta le componenti puramente distorsionali dellonda, ottendo unonda piana per la
quale il moto ondulatorio si presenta perpendicolare alla direzione di propagazione data dal versore
n.
Unaltra soluzione generale delle equazioni del moto costituita dalle onde sferiche, che si
propagano con fronte donda dato da mantendo costante la forma, ma non lampiezza della
perturbazione. In particolare la loro ampiezza inversamente proporzionale alla distanza dalla
sorgente r.
A grande distanza dalla sorgente, il fronte donda associato alle onde sferiche pu essere localmente
approssimato ad un piano e pertanto londa pu essere assimilata ad unonda piana.

34
Onde sismiche Sebastiano Foti

Appendice 2D
Onde sismiche in un mezzo viscoelastico lineare

Una simulazione pi realistica della propagazione delle onde sismiche pu essere ottenuta
modellando il terreno con una legge costitutiva visco-elastica lineare, che risulta adeguata a
riprodurre il comportamento meccanico dei terreni nellintervallo delle piccole deformazioni,
riproducendo anche la dissipazione intrinseca di energia nei cicli di carico-scarico.
Lintroduzione di un legame costitutivo visco-elastico lineare nelle equazioni di equilibrio
indefinito porta ad equazioni del moto complesse da risolvere in quanto in questo caso il legame tra
sforzi e deformazioni rappresentato da equazioni integro-differenziali.
Le soluzioni relative alla propagazione delle onde possono tuttavia essere ottenute utilizzando
il principio di corrispondenza della visco-elasticit lineare (Achenbach, 1985). In pratica la
soluzione visco-elastica pu essere ottenuta a partire dalla corrispondente soluzione elastica,
sostituendo ai moduli elastici i moduli complessi che inglobano il contributo della dissipazione
viscosa. A rigore questa procedura pu essere seguita solo per le soluzioni armoniche e l'estensione
al caso generale relativo a forme donda qualsiasi richiede lutilizzo della sintesi di Fourier.
Utilizzando una procedura alternativa, il principio di corrispondenza pu essere applicato
direttamente alla soluzione generale utilizzando la trasformata di Laplace.
Un aspetto rilevante della propagazione in mezzi visco-elastici lineari dato dalla dispersivit
intrinseca delle onde sismiche. Infatti per effetto del principio di causalit, ossia la necessit che gli
effetti siano necessariamente successivi alle cause che li hanno generati, la velocit di fase non pu
essere indipendente dalla frequenza anche per le onde di volume (Aki e Richards 1980).

Onde di Volume

Inserendo i moduli visco-elastici complessi nelle relazioni che definiscono la velocit di propagazione
delle onde di volume (Eq. 2.40 e 2.41), si ottengono velocit di propagazione a valore complesso da inserire
nelle equazioni armoniche di Helmoltz (Eq. 2.39). La soluzione generale rimane formalmente analoga. Cos
ad esempio, nel caso monodimensionale, il moto associato alla propagazione di unonda di taglio in un
mezzo viscoelastico lineare pu essere espresso come:


i * x t
V
u ( x , t ) = u0 e S

dove u 0 una costante da valutare imponendo le condizioni al contorno.


In analogia con il caso elastico, la quantit / VS* rappresenta il numero donda complesso. Pu essere
istruttivo riscrivere il campo di spostamento separando le componenti reale ed immaginaria della velocit di
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Onde sismiche Sebastiano Foti

propagazione, ottenendo:

1 1
Im( ) x i Re( * ) x t
VS* VS
u ( x, t ) = u0 e e

Da questa formulazione appare evidente che la parte reale del numero donda complesso legata alla
velocit di propagazione dellonda ma non alla sua ampiezza, mentre la parte immaginaria in relazione con
lattenuazione spaziale della perturbazione a causa dei fenomeni dissipative legati alla componente viscosa.
Introducendo una approssimazione, il numero donda complesso pu essere riscritto come la somma di un
numero donda reale associato alla velocit di fase della propagazione ed una componente immaginaria data
da un coefficiente di attenuazione che misura il decadimento spaziale dellampiezza dellonda quando questa
si propaga nel mezzo visco-elastico:


k S* = = + i S
VS* VS

La velocit di fase ed il coefficiente di attenuazione possono essere scritti esplicitamente in funzione


della densit di massa e del modulo di taglio complesso G* . Poich questultimo in generale funzione

della frequenza anche la velocit di fase ed il fattore di attenuazione saranno in generale dipendenti dalla
frequenza (Lai 1998):

1

VS ( ) = Re
G *


S ( ) = Im
G*

La dipendenza della velocit di fase dalla frequenza associate alla natura intrinseca del modello visco-
elastico viene indicate come dispersione intrinseca per distinguerla dalla dispersione geometrica causata dale
eterogeneit del mezzo nel caso delle onde di superficie. In presenza di un comportamento dispersivo, una
generica forma donda si modifica nel corso della propagazione perch le differenti componenti armoniche
viaggiano con diverse velocit (Aki and Richards 1980).
Infine da notare lo stretto collegamento esistente tra la velocit di propagazione ed il coefficiente di
attenuazione, conseguenza dellinterdipendenza tra parti reale ed immaginaria del modulo di taglio
complesso G* (Lai 1998).

Con opportune semplificazioni, possibile esprimere il modulo complesso G* come:

G* = G (1 + i 2 D)

dove D il rapporto di smorzamento intrinseco del materiale, che pu essere definito in relatazione
allenergia dissipata in un ciclo di isteresi, come riportato in Figura 2.20.

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Onde sismiche Sebastiano Foti

Rapporto di Smorzamento

1 W ( )
D( ) =
4 W ( )

Figura 2.20 Raggio sismico di un'onda SH rifratta che viaggia attraverso strati di rigidezza descrescente

Per i geomateriali in condizioni di piccole deformazioni, generalmente il rapporto di smorzamento D


molto minore dellunit (D<<1), pertanto in via approssimata possibile scrivere:

G* G (1 + i 2 D)
VS * = = = VS 1 + i 2 D VS (1 + iD ) .

Sotto tali assunzioni quindi il moto associato alla propagazione dellonda di taglio pu essere espresso
come:
x
i t
x V
u ( x, t ) = u0 e e S

D
dove S = lattenuazione intrinseca dellonda legata al comportamento meccanico del materiale.
VS

Considerazioni del tutto analoghe possono essere fatte per la propagazione delle onde longitudinali.

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