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Le connessioni tra elementi in acciaio

considerazioni sull'analisi delle sollecitazioni nella connessione


tipi di connessione (bullonata e saldata)
discussione di alcuni esempi
un riferimento normativo
Eurocodice 3: Design of steel structures
Part 1-8: Design of joints
Contents
1 Introduction
2 Basis of design
3 Connections made with bolts, rivets or pins
3.1 Bolts, nuts and washers
3.2 Rivets
3.3 Anchor bolts
3.4 Categories of bolted connections
3.5 Positioning of holes for bolts and rivets
3.6 Design resistance of individual fasteners
3.7 Group of fasteners
3.8 Long joints
3.9 Slip-resistant connections using 8.8 or 10.9 bolts
3.10 Deductions for fastener holes
3.11 Prying forces
3.12 Distribution of forces between fasteners at the ultimate limit state
3.13 Connections made with pins
Le connessioni degli elementi strutturali in acciaio si compongono in genere
di pannelli in acciaio ricavati da lamiere o ferri piatti
di bulloni che consentono di realizzare il collegamento mediante il semplice
serraggio con coppia controllata (p.es mediante chiave dinamometrica)
di saldature, che permettono un'unione tra gli elementi metallici, da realizzarsi
preferibilmente in officina (per un migliore controllo di qualit sull'esecuzione)
il collegamento riguarda porzioni limitate dei profilati,
dove per si concentrano numerosi bulloni e saldature
queste zone non possono essere schematizzate con semplici modelli
di calcolo e il problema di determinare le forze trasmesse da ogni componente
di difficile soluzione
per esempio, ogni bullone in grado di trasmettere
una forza di trazione
che impedisce il distacco delle piastre
e una forza di taglio
che pu essere orientata in qualsiasi direzione
nel piano delle piastre collegate
(ha due componenti, lungo x e y)
quindi il numero di forze incognite che i componenti si trasmettono
spesso molto elevato e le semplici equazioni di equilibrio
non sono sufficienti a determinarle
occorre per trovare dei metodi pratici che permettano di risolvere il problema
in maniera sufficientemente agile (una struttura in acciaio ha molte connessioni
da dimensionare)
ci viene in soccorso il teorema statico dell'analisi limite
?
teorema statico dell'analisi limite
ipotesi
- materiale duttile (plasticit illimitata)
- assenza di fenomeni di instabilit
qualsiasi distribuzione delle forze interne
e delle tensioni che:
a) in equilibrio
b) soddisfa in ogni punto il criterio
di resistenza del materiale
fornisce un valore del carico di collasso
della strutture che non maggiore
del vero carico di collasso
diverse distribuzioni equilibrate delle forze
possono essere adottate nei calcoli
ma in realt la duttilit non illimitata
una distribuzione il pi possibile realistica delle forze richiede meno ridistribuzioni
ad opera delle deformazioni plastiche per il raggiungimento della condizione di collasso
alle volte si fa riferimento a configurazioni equilibrate prese a prestito
da teorie non molto corrette per il problema in esame
considerare l'ala della squadretta come una mensola non porta a risultati precisi
perch la teoria di de Saint Venant si applica agli elementi prismatici allungati
in questo caso la "luce" e pi corta dell'altezza della sezione h
per si ottiene una soluzione equilibrata che tenta di approssimare quella corretta
che di ben pi difficile determinazione
forze che si scambiano tra due solai
uniti da seti di controvento
le stesse formule per l'analisi dei controventi possono essere impiegate per
determinare la distribuzione in campo elastico delle forze di taglio nelle bullonature
vi sono due piastre che si ipotizzano rigide e che hanno un moto relativo
le forze che nascono sono proporzionali allo scorrimento tra i fori corrispondenti
comportamento elastico
forze proporzionali allo scorrimento
tra i fori corripondenti delle due piastre
comportamento plastico
le forze hanno come direzione quella
dello scorrimento tra i fori corrispondenti
ma i moduli sono pari alla resistenza
di ciascun bullone
altre possibili distribuzioni plastiche
il rapporto tra rotazione e scorrimento delle piastre determina il
ruolo del taglio orizzontale e verticale di ogni bullone
bene tenere conto della risposta ben diversa dei pannelli d'acciaio
che compongono le sezioni se sollecitati nel loro piano o fuori piano
b
eff
spesso si ipotizza che le tensioni siano distribuite
uniformemente su di una larghezza ridotta b
eff
corrispondente alla diffusione a 45dai raccordi
circolari o dalle saldature tra anima e ala
b
eff
= spess.anima + 2R + 2spess.ala
un'ipotesi di questo tipo produce una tensione media pi simile al picco della
distribuzione reale, rispetto alla meno realistica ipotesi di ripartire la trazione
trasversale su tutta la larghezza del'ala
per questo i nodi trave-colonna che devono trasmettere il momento
vengono realizzati saldando dei "fazzoletti" tra le ali della colonna
anche le piastre di ripartizione alla base delle colonne pongono lo stesso problema
la rigidezza fuori piano della piastra non molto elevata rispetto a quella del
blocco monolitico di calcestruzzo che costituisce la sottostante fondazione
si pu ipotizzare che di tutta la piastra
sia veramente efficace solo una fascia
di spessore c tutto attorno ai pannelli
verticali che compongono la colonna
c dato dallo spessore della saldatura
e dallo spessore della piastra di
ripartizione.
La piastra viene
dimensionata in modo
che la pressione sull'area
efficace sia tale da non
daneggiare il calcestruzzo
in alternativa si aumenta
lo sviluppo dei pannelli
mediante l'aggiunta di costolature
anche qui una ripartizione
sull'intera area della piastra
non sarebbe realistica
esempi di irrigidimento delle piastre di collegamento delle colonne alla fondazione
per questa ragione nelle squadrette di collegamento tra le anime
delle travi principali e secondarie in genere si assegnano ai bulloni
solo forze di taglio, trascurando il contributo a trazione
ipotesi da preferire
(solo forze complanari)
qui l'equilibrio alla
rotazione coinvolge
la trazione di alcuni
bulloni, che
ortogonale all'ala
dell'angolare
le forze verticali
che ci interessa
trasmettere
non agiscono
sullo stesso asse
Occorre soddisfare
l'equilibrio alla rotazione
rispetto alle forze attese, dovute al carico che la trave secondaria scarica
sulla principale, nascono delle forze "parassite" orizzontali che sono necessarie
per ristabilire l'equilibrio alla rotazione
sommando le due componenti di ciascun bullone si trovano delle forze oblique
che si incontrano lungo lo spigolo all'intersezione delle due ali dell'angolare.
In sostanza come se l'azione e la reazione si scambiassero lungo quella retta
verticale, annullando di fatto ogni eccentricit tra di esse
di solito le distanze tra i bulloni
sono dettate dalle indicazioni
normative o da problemi esecutivi
nota la geometria, e quindi i bracci delle forze,
con l'equilibrio alla rotazione si ricavano le forze
orizzontali
la forza verticale 1/4 del carico
(2 bulloni x 2 squadrette)
per un giunto corto
con due soli bulloni
le forze orizzontali sono
confrontabili con le verticali
per effetto delle forze parassite
il taglio nei bulloni aumenta di circa il 40%
con squadrette pi lunghe aumenta il braccio delle forze orizzontali
e il loro effetto si riduce
l'esempio dei due tiranti in parallelo (o delle piastre con pi bulloni, ecc)
dimensionando i componenti in accordo con la distribuzione iniziale delle forze
(in campo elastico) ci si orienta gi verso la distribuzione naturale delle forze
e si fa in modo che le parti coinvolte lavorino fin da subito allo stesso livello tensionale
si richiedono quindi meno adattamenti alla struttura per portare alla plasticizzazione gli elementi
necessari perche si attivi un cinematismo di rottura: questi snervano assieme,
non ci sono parti sottodimensionate che si plasticizzano subito e che devono deformarsi molto
per consentire anche alle parti che lavorano meno di raggiungere la condizione di snervamento
2.5 Ipotesi di progetto
I collegamenti devono essere progettati sulla base di un'ipotesi realistica
sulla distribuzione delle forze interne e dei momenti.
Le ipotesi seguenti devono essere utilizzate nel valutare la distribuzione delle forze:
(a) le forze interne e i momenti ipotizzati nell'analisi sono in equilibrio
con le forze ed i momenti applicati al collegamento,
(b) ogni elemento del colleg. capace di resistere alle forze interne e ai momenti,
(c) le deformazioni coinvolte dalla distribuzione non eccedono la capacit di
deformazione dei bulloni e delle saldature e delle parti connesse,
(d) la distribuzione delle forze interne ipotizzata deve essere realistica
con riferimento alle rigidezze relative all'interno del collegamento
(e) le deformazioni ipotizzate nel modello di calcolo sono basate su rotazioni rigide
e/o deformazioni nel piano che siano fisicamente possibili
(f) qualsiasi modello utilizzato sia in accordo con la valutazione dei risultati di prove
(si veda la EN 1990 - Eurocodice 0).
1.25
1.25
data l'aprossimazione degli schemi utilizzati e le concentrazioni tensionali
dovute a fori e saldature, i collegamenti vengono progettati con un maggiore
coefficiente di sicurezza per il materiale
come possono cedere i bulloni ?
se sollecitati a trazione
si rompe il gambo (nella parte filettata)
si piegano o punzonano le piastre che sono unite
se sollecitati a taglio
si rompe il gambo (nella parte liscia o filettata)
si ovalizzano i fori per schiacciamento (rifollamento)
si rompe l'acciaio attorno ai fori (trazione o taglio-trazione)
area resistente dei bulloni tesi o sollecitati a taglio
il problema del cedimento delle lamiere ad opera della trazione dei bulloni
assumendo una diffusione
a 45si determina
la larghezza efficace
che funge da incastro
per questa specie di mensola
i 3 possibili
meccanismi di collasso
di una flangia tesa
il collasso avviene:
- solo nei bulloni
- nei bulloni + flangia piegata
- doppia piegatura della flangia
le piastre irrigidite
con costolature
per contrastare
la flessione
dovuta alla trazione
dei bulloni
ma i meccanismi possono essere pi articolati
il precarico non influenza la capacit ultima...
d
m
= diam. medio dado
t
p
= spessore piastra
alta resistenza
sono necessari
per il serraggio controllato
(unioni ad attrito)
resistenza a taglio resistenza a trazione / 2
in realt una rottura a taglio-flessione
perch il gambo si flette un po'
nei calcoli si tratta con formule semplici F = A e la massima
si ricava interpretando con la stessa formula l'esito delle prove
sperimentali ( una equivalente che comprende gli effetti della flessione
rifollamento
ovvero l'ovalizzazione dei fori
ad opera delle forti pressioni di contatto col gambo del bullone
il materiale confinato (compressione triassiale)
mostra una resistenza 2.5-3 volte superiore a quella osservata
in una prova di compressione o trazione semplice
distribuzione realistica
delle forze di contatto
distribuzione convenzionale
utilizzata nei calcoli
Area di = diametro x spessore
rifollamento del gambo della piastra
occorre osservare delle distanze minime tra i fori e tra questi e i bordi
questo per evitare lo strappo delle lamiere collegate
occorre osservare anche delle distanze massime (contro l'instabilit locale)
essendo la geometria dei bulloni standardizzata, le forze massime
e le coppie di serraggio possono essere raccolte in tabelle
N
s
= 0.8 f
k,N
A
res T
s
= 0.2 N
s
d
il serraggio
nell'Eurocodice 3
3.4 Categorie di collegamenti bullonati
3.4.1 collegamenti a taglio
Le unioni bullonate sollecitate a taglio devono essere progettate come una
delle seguenti categorie (da A a C):
Categoria A: di tipo portante
in questa categoria possono essere usati bulloni da 4.6 a 10.9
non richiesto il serraggio controllato o trattamenti speciali delle superfici.
Il carico di progetto allo stato limite ultimo non deve superare la resistenza di progetto,
ottenuta da 3.6, n la resistenza di progetto, ottenuta da 3.6 e 3.7.
3.6 Resistenza di progetto di singoli connettori
3.7 Gruppi di connettori
piano di taglio: attraverso la parte filettata o quella liscia
l'area resistente l'area di trazione A
s
o l'area lorda A rispettivamente
il taglio ultimo circa il 50% della resistenza a trazione ultima
tranciamento
dei
bulloni
la resistenza del materiale riferita alla piastre

b
indica il punto debole tra:
il bullone (compresso) f
ub
rapportata a f
u
la piastra vicino al foro (compressa) f
u
rapp.a f
u
= 1
la rottura globale della piastra (taglio/trazione)
d
k
1
tiene conto del confinamento del materiale
direzione del carico
rifollamento
d = diametro del bullone d
0
= diametro del foro
distanze minime per evitare una riduzione di resistenza a causa di a
d
e k
1
direzione del carico
vi sono anche delle distanze massime per evitare imbozzamenti
x d
0
rotture globali delle piastre
resistenza a taglio
diversi coeff di sicurezza del materiale
x 0.5
per carico
eccentrico
segue 3.4 Categorie di connessioni bullonate
3.4.1 Connessioni a taglio
Categoria B: Resistenti allo scorrimento allo stato limite di esercizio
Vanno utilizzati i bulloni a serraggio controllato in accordo con 3.1.2(1)
Lo scorrimento non deve avvenire allo stato limite di esercizio.
Il carico di taglio di esercizio non deve eccedere la resistenza allo scorrimento,
ottenuta dal punto 3.9.
Il carico ultimo di progetto non deve superare la resistenza ultima a taglio,
ottenuta da 3.6, n la capacit portante ottenuta da 3.6 e 3.7.
n = numero di superfici di attrito
= coefficiente d'attrito
k
s
fattore di forma del foro
forza di serraggio controllato dei bulloni ad alta resistenza
shape of the hole
1.2.7 Reference Standard, Group 7:
Execution of steel structures
EN 1090-2 Requirements
for the execution of steel structures
0.45 preparazione e assemblaggio
in officina
0.30 assemblaggio in opera
forza di scorrimento vs resistenza a taglio del bullone

v
= 0.5
A = A
s
per taglio attraverso la filettatura

M2
= 1.25
k
s
= 1.0
n = 1
= 0.4
F
p,C
= 0.7 f
ub
A
s

M3
= 1.25
cancellando le parti comuni (A
s
, f
ub
,
M
) si ottiene
F
s,Rd
/ F
v, Rd
= 0.4 0.7 / 0.5 = 0.56
la resistenza ultima a taglio dei bulloni molto maggiore dell'attrito.
progettare per la resistenza allo scorrimento sotto carico di esercizio pi stringente
che progettare per la resistenza a taglio sotto il carico ultimo
(nel caso in cui il collasso non sia governato dal rifollamento)
da confrontare con Carico
SLE
/ Carico
SLU
3.4 Categories of bolted connections
3.4.1 Shear connections
Categoria C: Resistenti allo scorrimento allo stato limite ultimo
Vanno utilizzati bulloni a serraggio controllato in accordo con 3.1.2(1).
Lo scorrimento non deve avvenire allo stato limite ultimo.
Il carico ultimo non deve superare la resistenza allo scorrimento di progetto,
ottenuta da 3.9, n la capacit portante di progetto, ottenuta da 3.6 e 3.7.
Inoltre, per connessioni tese, la resistenza plastica di progetto
della sezione forata netta N
net,Rd
, (si veda 6.2 of EN 1993-1-1),
deve essere verificata allo stato limite ultimo.
l'eventuale eccentricit tra gli assi baricentrici e di truschino
i collegamenti e le membrature devono essere progettati
per le forze e le coppie conseguenti
connessioni saldate
2 tipi principali per connessioni portanti: a cordone d'angolo
e a completa penetrazione
saldatura a cordone d'angolo
apporto di materiale tra due piastre ortogonali
l'area resistente definita dalla lunghezza
del cordone e dall'altezza di gola a
pari all'altezza del triangolo inscritto
nella sezione del cordone
di norma si adottano delle dimensioni
minime di 40mm per la lunghezza
e i 3mm per l'altezza di gola
per comodit di calcolo, secondo alcune normative
la sezione di gola pu essere ribaltata
su uno dei due piani collegati, riconducendo
le tensioni a sole e ortogonali al cordone
(a cui vanno aggiunte le eventuali parallele
che sono indipendenti dal ribaltamento)
questa formula utile in ogni caso
per i cordoni d'angolo caricati
solo // alla saldatura
nell'EC3 il metodo "direzionale" considera invece le effettive componenti
tensionali rispetto al piano della sezione di gola
ma vi anche un metodo semplificato in cui la forza totale viene trattata
come se fosse di puro taglio (e quindi penalizzata di 3 anche se produce una )
la sollecitazione massima nel cordone d'angolo
in accordo con la vecchia norma tecnica CNR 10011
un dominio a sfera mozza

//

queste formule non risentono del ribaltamento


della sezione di gola e quindi si prestano alla
semplificazione dei calcoli
saldature a completa penetrazione
la resistenza di progetto pari a quella della pi debole parte collegata,
nel caso che la saldatura sia realizzata con materiali idonei che producono
campioni di saldatura aventi una resistenza minima a snervamento e a rottura
non inferiore di quella delle parti saldate
saldature a penetrazione parziale
la resistenza di progetto viene determinata con i metodi
utilizzati per le connessioni a completa penetrazione
unioni a cerniera
rigidezza flessionale crescente
si veda ad esempio il cap 6.3 Rotational stiffness dell'EC3 parte 1-8
l'effetto della rigidezza del nodo si vede gi studiando un semplice telaio
il modello a elementi finiti consiste in una rete
di punti (nodi) collegati da aste (elementi)
se non specificato diversamente, il collegamento
nasce come un perfetto incastro tra nodo e asta
e quindi se vi sono pi aste collegate allo stesso
nodo, queste risultano tra di loro incastrate
il caso di una connessione estremamente flessibile
all'estremo opposto c' il caso in cui gli estremi
di un'asta siano "sganciati" dal nodo
limitatatamente ad alcuni gradi di libert
(in questo caso la rotazione)
da notare che se le colonne sono incernierate
anche alla base, esse diventano delle bielle
e si ottiene un telaio "pendolare" in cui la trave
labile rispetto alle azioni orizzontali
per eseguire l'analisi stato
necessario incastrare la base
di una colonna.
In assenza di azioni
orizzontali l'incastro non
fa nulla, ma evita la labilit
e il programma in grado
di calcolare lo spostamento
orizzontale della trave
(che zero)
la trave a questo punto si flette
indipendentemente dalle colonne
esiste anche la possibilit di
considerare un caso intermedio
tra cerniera e incastro, introducendo
una molla rotazionale tra le aste
la sua costante pu essere determinata
seguendo le indicazioni del paragrafo 6.3
dell'Eurocodice 3 parte 1-8
A
1
A
2
d
1
d
2
G
calcolo rapido della freccia e della sollecitazione massima delle travi reticolari
Si assume cha la sezione sia composta da due aree concentrate di materiale A
1
e A
2
poste alla distanza d. Il baricentro G definito dalle distanze d
1
e d
2
d
1
= d A
2
/ (A
1
+A
2
) d
2
= d A
1
/ (A
1
+A
2
)
Il momento di inerzia rispetto all'asse baricentrico dato dalla somma (aree distanze
2
)
Ix = A
1
d
1
2
+ A
2
d
2
2
= d
2
[A
1
A
2
/ (A
1
+A
2
)]
Se la briglia superiore ha una pendenza, la sezione ha un'altezza e quindi una rigidezza variabile.
In genere sufficientemente accurato misurare l'altezza d ai quarti della luce
Si pu ricavare il momento resistente W , che permette di determinare direttamente
la sollecitazione nelle sezioni A
1
and A
2
a partire dal momento flettente.
Nel caso generale, se le aree sono diverse hanno una diversa distanza dal baricentro,
e la tensione differente nelle due aree, per cui occorre definire due valori di W
W = Ix / distanza del punto di interesse da G
quindi W
1
= Ix / d
1
= d A
1
W
2
= Ix / d
2
= d A
2
Lo stesso risultato si ottiene considerando che la forza totale (trazione o compressione)
esercitata sulle aree A
1
e A
2
data dalmomento flettente diviso per l'altezza d: (M / d).
Quindi la tensione in ciascuna area data da (M / d) / area, che fornisce ancora W
1
e W
2

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