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Hunduras: Spedizione archeologica scopre misteriosa

citt perduta
Honduras: Rientrata la prima spedizione nell'antica Citt del dio Scimmia con sensazionali
scoperte.
Pur avendo soltanto appena scalfito il potenziale della citt, a cui non ancora stato dato un nome,
il team, rientrato il 5 marzo 2015, ha raccolto oltre cinquanta oggetti per met ancora sepolti.
Le ricerche si sarebbero concentrate su quello che sembrerebbe l'altare sacrificale prima ancora che
un tempio, ma molto di pi sarebbe ancora custodito a pochi centimetri dal suolo, nel sito ancora
tutto da esplorare.
Christopher Fisher, ricercatore presso la Colorado State University, aveva sentito numerose
legende in passato riguardo la "Citt Bianca" o "Citt del Dio Scimmia" riferite, stando ai racconti
delle popolazioni locali, ad una non meglio identificata perduta nella foresta amazzonica, in quella
parte dell'Honduras chiamata "La Mosquitia", una regione che comprende l'intero Honduras nord
orientale in prevalenza composta da una folta e intricata foresta.
Il territorio, fortemente sottosviluppato reso ancor pi inaccessibile per la scarsa presenza di
infrastrutture e reti viarie. Qui abitano diverse trib di indios Mosquito, come i Pech e i Tawahka.
Tra i reperti rinvenuti spicca una testa scolpita nella pietra denominata "uomo-giaguaro" che
parrebbe raffigurare una testa umana con indosso un copricapo; secondo Fisher potrebbe trattarsi
della rappresentazione di uno sciamano.
La squadra di ricercatori avrebbe inoltre raccolto oltre cinquanta reperti, tra i quali alcuni vasi con
raffigurazioni dettagliate di animali ed esseri umani.
Rumors passati di una scoperta
La citt perduta fu per molto tempo oggetto di ricerche da parte di numerosi esploratori che,
basandosi su leggende e racconti popolari, cercavano le vestigia di una civilt pre-colombiana di
ragguardevoli dimensioni e ricchezza, risalente al primo millennio dopo Cristo.
Il soprannome di "Citt del dio scimmia" venne da un esploratore americano il quale, nei primi anni
del ventesimo secolo, rifer che la gente del posto soleva chiamare cos la citt perduta.
Queste leggende rimasero tali fino quando, nel 2012, grazie ad una nuova tecnologia, fu possibile
una mappatura aerea della zona, interamente immersa nella foresta pluviale, che rese possibile
vedere attraverso la folta vegetazione.
Dalle scansioni effettuate ben presto emersero indizi sulla presenza di antiche rovine sconosciute
nascoste da secoli, che si estendevano su una vasta porzione di territorio fino a lambire la riva di un
fiume, nascoste tra le impenetrabili trame della foresta amazzonica,.
Tornando indietro nel tempo, una delle prime dichiarazioni pi famose circa l'esistenza della citt
perduta, fu fatta dall'esploratore Theodore Morde, la cui scoperta (mai confermata) venne riportata
sul New York Times negli anni '40.
In un libro dedicato alle spedizioni in centro e sud America, intitolato: "Jungleland: A Mysterious
Lost City, a WWII Spy, and a True Story of Deadly Adventure", l'autore Cristopher Steward, oltre a
citare la scoperta di Morde riportava di altri avvistamenti in quella zona.
Uno di questi faceva riferimento alla testimonianza di un pilota:
"Nel 1928, sorvolando America Centrale, Charles Lindbergh vide una vasta distesa di
rovine di colore bianco, una sorta di antica e stupefacente metropoli.
Successivamente, un antropologo di nome W.D. Strong sostenne di aver rinvenuto alcuni
antichi artefatti sparsi lungo il bacino idrografico dell'Honduras, inoltre dichiar che,
durante una spedizione durata sei mesi, aveva sentito di molte storie riguardanti delle
"strane rovine archeologiche".

Non molto tempo dopo, S.J. Glassmire, un ingegnere minerario e cercatore d'oro del New Mexico,
annunci di aver scoperto le rovine di una citt perduta costituite da pareti in pietra calcarea ormai
fatiscenti che, secondo Glassmire, si estendeva per oltre un chilometro quadrato.
Nonostante tutto, mancava sempre l'elemento determinante che potesse mettere la parola fine alla
vicenda: sembrava che la Citt del Dio Scimmia era condannata a rimanere una leggenda.
La Tecnologia ha giocato un ruolo determinante
In tutta la vicenda, un ruolo determinante fu dato dalla tecnologia.
Con all'avvento del Li.d.a.r. - acronimo di "Light Detection and Ranging", una tecnica di
telerilevamento capace di determinare la distanza di un oggetto o superficie mediante un impulso
Laser.
Ancora di pi: questa tecnologia, sperimentata verso la met degli anni '90 con l'utilizzo della
tecnica detta di "prima riflessione", prevedeva l'invio da un velivolo verso terra di un breve impulso
di energia luminosa emessa da un laser; il tempo necessario a ciascun impulso di arrivare sulla
superficie e "rimbalzare" indietro, veniva convertito nella misurazione diretta.
Successivamente un nuovo progetto di ricerca condotto presso la US Geological Survey (USGS)
consent una "riflessione multipla" composta da pi tempi di ritorno.
In tal modo oggi possibile studiare la vegetazione ed il suolo sottostante, e generare un modello
3D della superficie di un territorio con grande accuratezza, anche quando questo coperto da una
folta vegetazione.
Grazie a questa tecnologia stato possibile consentire agli archeologi di individuare la Citt
perduta.
Mistero nel mistero: la citt di una civilt sconosciuta
Sembrerebbe la trama di un film di Indiana Jones ma le ricerche condotte dal team, messe in
parallelo con quelle preesitenti, hanno consentito di ipotizzare, seppure cautamente, una teoria
sensazionale: la citt sconosciuta non sarebbe riconducibile ad una cultura pre-colombiana nota, ma
piuttosto ad una civilt misteriosa sulla quale ancora non si sa praticamente nulla.
Pare infatti che circa tre anni fa - siamo nel 2012 fu ancora lo stesso Fisher a documentare
l'esistenza di un'altra citt misteriosa, Purepecha, ubicata in Messico: citt di una civilt sconosciuta
che rivaleggi con gli Aztechi.
Secondo gli archeologi del team la Citt del dio Scimmia sarebbe in definitiva soltanto
l'ennesima e pi recente scoperta di una serie i citt ancora celate nella foresta amazzonica che
costituirebbero una civilt di grande estensione di cui non si sospettava l'esistenza.
Gli archeologi avrebbero inoltre fornito la presunta data di fondazione compresa tra il 1000 ed il
1400 dopo Cristo.
Fuori dal tempo
"Questa la foresta tropicale pi indisturbata in America Centrale" avrebbe dichiarato il dottor
Mark Plotkin, uno dei membri dell'Amazon Conservation Team del National Geographic, che ha
fotografato il sito.
Quando il team guidato dal professor Fischer fece ingresso nel perimetro urbano della citt perduta,
si scopr che l'isolamento era stato totale; solo grazie a questo motivo se la citt sfuggita ai vari
saccheggi, mantenendo inalterato il proprio stato di conservazione cos come la stessa biodiversit
del luogo.
Ci dovuto a diversi motivi: in primo luogo l'area in questione estremamente remota ed ubicata
all'interno di un vasto territorio inospitale, difficilmente esplorabile soprattutto per i tanti esploratori
partiti all'avventura che non avevano ben chiaro cosa stessero cercando e soprattutto dove.

Tutto ci sarebbe, paradossalmente, messo in pericolo proprio dagli autori della scoperta i quali, al
fine di evitare che le misteriose rovine, ancora in fase di studio, possano subire aggressioni di
cercatori senza scrupoli, non hanno reso nota la posizione del sito che attualmente segreta.

Riferimenti:
http://misteriosdomundo.org/grande-cidade-perdida-e-descoberta-em-floresta-de-honduras/
http://hypescience.com/civilizacao-lendaria-e-encontrada-em-floresta-hondurenha/
http://gizmodo.uol.com.br/civilizacao-perdida-honduras/
http://news.nationalgeographic.com/2015/03/150302-honduras-lost-city-monkey-god-mayaancient-archaeology/

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