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Cambiamenti Climatici

e
Salute

Come il Global Warming interferisce


con la salute delluomo
Edizioni Monografiche: Salute &Ambiente
ottobre 2016

Cambiamenti Climatici e Salute

Come il Global Warming interferisce


con la salute delluomo

A cura di Elisabetta Sartarelli

Presentato al 103 Congresso Nazionale SIO


Societ Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervico-Facciale
Roma, 25 28 Maggio 2016

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Indice

1. Presentazione pag. 7
R. Filipo

2. Introduzione pag. 9
E. Sartarelli

3. Capitolo 1: Cambiamenti Climatici - Generalit pag. 11


E. Sartarelli

4. Capitolo 2: Conseguenze sulla natura e sulluomo pag. 27


E. Sartarelli

5. Capitolo 3: Effetti sulla salute umana pag. 33


L. Sellari

6. Capitolo 4: Malattie ORL da Cambiamenti Climatici pag. 49


S. Urbini

7. Capitolo 5: Il Papa ed il Clima pag. 65


E. Sartarelli

8. Capitolo 6: Conferenza ONU di Parigi pag. 71


E. Sartarelli

9. Capitolo 7: Possibili soluzioni pag. 79


S. Cittadini

10. Conclusioni pag. 91


E. Sartarelli

11. Bibliografia Essenziale pag. 99

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Prof. Roberto Filipo Presidente S.I.O. 2016
Societ Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervico-Facciale

Presentazione
Quando lamica Elisabetta Sartarelli mi ha invitato a leggere e commentare la monografia
Cambiamenti Climatici e Salute, mi sono chiesto quali fossero i rapporti tra i cambiamenti
climatici e le malattie di competenza ORL.
In base a considerazioni generiche, noi specialisti otoiatri siamo nella nostra attivit
apparentemente poco coinvolti su questargomento, cos bene messo in risalto dalla 21 Conferenza
ONU sul clima e dallEnciclica Laudato si' di Papa Francesco. Largomento, seppur molto poco
considerato nella letteratura medica, appare certamente originale e la sua trattazione ha sollevato
vivo interesse durante lo svolgimento del 103 Congresso Nazionale S.I.O, recentemente svoltosi a
Roma.
Le argomentazioni presenti nella monografia dimostrano come il rapporto tra clima e salute in
ambito specialistico, non coinvolga solo gli aspetti sociali, etici e scientifici sullargomento, ma
sproni lo specialista otorinolaringoiatra ad essere pi sensibile ad eventi patologici, molti dei quali,
solo se si pone unadeguata attenzione, possono essere riconducibili alle modificazioni climatiche ed
ambientali. Portare questa materia allattenzione di tutti gli specialisti ha soprattutto limportante
scopo di sensibilizzarli sullargomento, in particolare i responsabili della medicina territoriale, che
per primi si devono fare carico delle esigenze mediche dei cittadini, avendo frequentemente a che fare
con le patologie del naso, dellorecchio e della gola.
La lettura del volume risulta inoltre molto interessante perch riassume tutti i dati, le
risoluzioni e le normative internazionali che in questi ultimi anni hanno coinvolto emotivamente
gran parte della popolazione, portando ad una maggiore consapevolezza e, conseguentemente,

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alladozione di nuove regole per ridurre linquinamento anche a livello individuale. Ciononostante,
i cambiamenti climatici non vengono ancora percepiti dalla popolazione come la possibile causa di
quelle malattie apparentemente minori, vedi laumento delle allergie, le patologie vasomotorie, le
patologie dellorecchio esterno e medio, le sinusiti, le faringiti, le laringiti, che come si evince dal
testo, possono essere fortemente influenzate proprio dallambiente.
Auspico quindi una maggiore sensibilit della nostra disciplina verso queste tematiche e non
posso che complimentarmi con la dottoressa Sartarelli che ha avuto il coraggio e la determinazione
di portare per prima allattenzione degli specialisti questo argomento.

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Dott.ssa Elisabetta Sartarelli Medico Ch. Otoiatra /Audiologo
Roma elsartar@yahoo.it

Introduzione
I cambiamenti climatici sono presenti in tutto il globo terrestre. Essi possono provocare
distruzioni e carestie e sono in grado di incidere negativamente sulla salute delluomo, in modo
lento ed inesorabile.
Luomo ne vittima ed artefice allo stesso tempo e nonostante esista unadeguata attenzione
politica internazionale al problema, a tuttoggi ancora lontana una valida e definitiva soluzione.
E nostro compito, di cittadini e di medici, riconoscere i problemi ed attuare quegli accorgimenti
che, ove non sia possibile risolvere i danni provocati, possano almeno attutirne le conseguenze sulla
salute delluomo, prima che sia troppo tardi.
Scopo di questo testo quindi promuovere la consapevolezza al problema malattia da Global
Warming, perch come vedremo, alcuni stati patologici di competenza dellOtoiatra devono il loro
nascere, protrarsi e talvolta non risolversi, proprio al clima cos variabile, incostante, estremizzato e
cos diverso da quello conosciuto dalle nostre nonne.

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Capitolo 1: Cambiamenti Climatici - Generalit
Elisabetta Sartarelli

Il Clima

La parola clima deriva dal greco , che vuol dire "inclinato".


Infatti le condizioni atmosferiche sono dovute in massima parte all'inclinazione
con cui i raggi solari arrivano sulla superficie terrestre, al variare della lati-
tudine.

Si definisce Clima lo stato medio del tempo atmosferico, a livello locale


(regionale, nazionale, continentale, emisferico) o globale, rilevato nell'arco di
almeno 20-30 anni. Esso determina le caratteristiche ambientali come flora e
fauna, al punto che a ciascuna fascia climatica corrisponde uno specifico
habitat, come ad esempio foreste pluviali, foreste temperate, deserti, steppe,
taiga, tundra, banchisa polare, macchia mediterranea ed influenza fortemente
le attivit economiche, le abitudini e la cultura delle popolazioni che abitano
quel territorio. Con il termine Cambiamenti Climatici si indicano, invece le
variazioni del clima sulla Terra, nei valori medi di uno o pi fattori, quali:
temperatura media, massima e minima, precipitazioni, nuvolosit, temperature

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degli oceani, distribuzione e sviluppo di piante e animali, ecc. in considerazione
dei parametri spaziale (regionale, continentale, emisferico e globale) e storico-
temporale (decennale, secolare, millenario e ultramillenario).
Molti dei fattori, che influenzano il clima, come lattivit solare, le
caratteristiche atmosferiche, i parametri interni ed esterni al pianeta sono in
continuo mutamento, cosicch il clima non mai puramente statico, ma
sempre in cambiamento, pi o meno lento, alla ricerca di un equilibrio
all'interno del sistema climatico, passando da fasi pi calde a fasi pi fredde.
La causa degli attuali cambiamenti climatici linnalzamento della
temperatura sulla superficie terrestre. Le cause possono essere sia naturali,
che antropiche, dovute cio alle azioni delluomo, come: la deforestazione tro-
picale, lagricoltura industrializzata, lallevamento intensivo, lo sfruttamento di
combustibili fossili, quali il carbone, il petrolio, il gas naturale.
Tutte queste azioni determinano un aumento dei gas ad effetto serra e
quindi della temperatura sulla superficie terrestre.
La comunit scientifica ritiene che i cambiamenti climatici avvenuti fino
alla seconda met del 1800, siano dovuti esclusivamente a cause naturali,
mentre quelli avvenuti negli ultimi anni, siano dovuti maggiormente all'azione
dell'uomo. Linnalzamento medio delle temperature ambientali negli ultimi 50
anni stato di circa 0,5C - 0,8C rispetto ai livelli preindustriali.
Uno studio della NASA sul cambiamento annuale medio della tempera-
tura globale dal 1884 al 2014, paragonato a quello rilevato nei cinque anni
precedenti ha evidenziato un netto aumento della temperatura a partire dal
1970 di almeno 2C. Ci ha determinato, secondo il 5 rapporto dell'IPCC
(Intergovernmental Panel on Climate Change) del 2014, che il riscaldamento
della superficie terrestre sia un evento assolutamente indiscutibile, che molti
dei cambiamenti osservati dal 1950 ad oggi siano senza precedenti nei secoli e
millenni trascorsi, che l'atmosfera e gli oceani si siano riscaldati senza alcuna
ombra di dubbio, che la massa di neve e ghiaccio sia notevolmente diminuita,
che il livello del mare si sia innalzato e che siano aumentate le concentrazioni
nellaria dei gas ad effetto serra.

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Ricordiamo che lIntergovernmental Panel on Climate Change, noto con
la sigla IPCC il foro scientifico formato nel 1988 da due organismi delle
Nazioni Unite, l'Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) ed il Program-
ma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP) allo scopo di studiare il riscal-
damento globale.

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Se tutti i ghiacciai della Terra si sciogliessero avremmo un innalzamento
del livello dei mari e degli oceani di circa 65 metri, con conseguenze disastrose
per tutti i territori costieri.

Nella cartina elaborata dalla NASA, riportata qui sopra, viene mostrata
lEuropa ed in particolare lItalia. Possiamo cos valutare le conseguenze disa-
strose di un tale tragico evento: avremmo la scomparsa dei Paesi Bassi e della
Danimarca; Napoli, parte della Puglia, Venezia e tutta la pianura padana
sarebbero sottacqua; Roma si affaccerebbe sul mare, ecc.

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LEffetto Serra

La causa principale dellinnalzamento della temperatura del globo


laumento dei gas ad effetto serra. Ma in cosa consiste leffetto serra?
E lo stesso fenomeno per cui la serra (ambiente protetto costruito per
coltivare piante e fiori) permette alla luce solare di entrare, ma non permette
al calore di uscire.
I raggi solari penetrano facilmente nell'atmosfera raggiungendo la super-
ficie terrestre, dove vengono in parte assorbiti e convertiti in calore ed in parte
riflessi come radiazioni infrarosse. Il 30% di tali raggi infrarossi si perde nello
spazio, mentre il 70% assorbito dai gas serra presenti nellatmosfera e
riflesso nuovamente sulla Terra, come calore.
Un aumento dei gas serra comporter quindi un aumento dei raggi
infrarossi riflessi e conseguentemente un innalzamento della temperatura sia
dellatmosfera che della superficie terrestre.

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I principali gas ad effetto serra sono:
Vapore acqueo (H2O)
Anidride carbonica (CO2)
Metano (CH4)
Protossido di azoto (N2O)
Ozono (O3)
Gas fluorurati: idrofluorocarburi (HFC), perfluorocarburi (PFC), cloro-
fluorocarburi (CFC), esafluoro di zolfo (SF6)

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Il Vapore acqueo

Il principale gas a effetto serra il vapore acqueo, responsabile per


circa due terzi dell'effetto serra naturale. Nell'atmosfera, le molecole di
acqua catturano il calore irradiato dalla Terra diramandolo in tutte le
direzioni, riscaldando cos la superficie della Terra, prima di irradiarlo
nuovamente nello spazio.
Il vapore acqueo atmosferico parte del ciclo idrologico, che un
sistema chiuso di circolazione dell'acqua dagli oceani e dai continenti verso
l'atmosfera in un ciclo continuo di evaporazione, traspirazione, condensa-
zione e precipitazione. L'aria calda assorbe molta pi umidit, laumento
della temperatura atmosferica intensifica la quantit di vapore acqueo e
quindi il suo impatto sulleffetto serra.

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Lanidride carbonica

Lanidride carbonica responsabile per circa il 15% dell'effetto serra


naturale ed interagisce con l'atmosfera per cause naturali ed antropiche.
Le piante hanno la capacit di assorbire lanidride carbonica,
mediante la fotosintesi clorofilliana e grazie alla luce solare, sono capaci di
convertire lanidride carbonica e lacqua in glucosio, liberando nellaria come
sottoprodotto, ossigeno.

Gli oceani sono una riserva di carbonio sotto forma di ione bicar-
bonato e contengono quantit enormi di anidride carbonica (fino al 79% di
quella naturale) e possono rilasciarne od assorbirne in quanto essa
solubile in acqua. L'incremento di temperatura dell'acqua diminuisce la
solubilit del biossido di carbonio, pertanto l'aumento della temperatura
degli oceani sposta lanidride carbonica dal mare all'atmosfera.

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Le emissioni di anidride carbonica legate all'attivit umana sono
dovute a fenomeni di deforestazione, cambiamenti d'uso delle superfici
agricole e soprattutto all'uso di energia fossile, come il petrolio, il carbone
ed il gas naturale. E emesso principalmente da processi di combustione,
particolarmente dagli scarichi di veicoli con motori a idrocarburi, escluso il
metano.
Queste emissioni antropiche, per quanto piccole rispetto al totale,
sono tuttavia in costante aumento e sufficienti a squilibrare l'intero sistema.

Il grafico mostra laumento della concentrazione dellanidride


carbonica nellaria, che a partire dal 1950 in vertiginoso aumento.

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L'anidride carbonica si va cos accumulando nell'atmosfera, in quanto i
processi di assorbimento nell'oceano non riescono a compensare del tutto il
flusso entrante di carbonio.
La concentrazione di CO2 nellatmosfera ha superato recentemente la
soglia delle 400 parti per milione (ppm). Se si pensa che nel 1880 era di
sole 295 ppm e nel 1960 di 315 ppm, si pu percepire laccelerazione delle
conseguenze dovute ai cambiamenti climatici in atto negli ultimi decenni.
La concentrazione dell'anidride carbonica al di l di lievi variazioni
stagionali si valuta che abbia subito un aumento del 31% a partire dal
1750.
Nel 2004 la concentrazione nell'atmosfera era di 379 ppm, mentre
nell'era preindustriale era di 280 ppm.
Lanidride carbonica il gas serra maggiormente responsabile del
riscaldamento globale dovuto ad attivit antropiche.

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Il metano

La capacit del metano (CH4) di trattenere il calore 30 volte maggiore


rispetto lanidride carbonica. E considerato responsabile delleffetto serra per
circa un 8-15%.
Le principali fonti di metano sono dovute allazione delluomo, in quanto
le uniche fonti naturali sono rappresentate dalle termiti e dai terreni paludosi,
responsabili solo di 20-23% del totale. Le principali fonti antropiche di metano
sono: la decomposizione di rifiuti nelle discariche, lestrazione di combustibili
fossili, la fermentazione di concime organico, il processo di digestione del be-
stiame, i batteri presenti nelle risaie, la combustione delle biomasse, la produ-
zione e distribuzione di gas naturale.
La concentrazione atmosferica media di CH4 sta continuamente aumen-
tando ad un tasso annuo medio compreso tra l1,1% e l1,4%.

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Il protossido di azoto

Il protossido di azoto (N2O) mille volte meno presente nell'atmosfera


rispetto allanidride carbonica, ma quasi 300 volte pi potente nel trattenere il
calore e permane molto a lungo, anche fino a 120 anni.
Le fonti naturali di protossido di azoto sono gli oceani, le foreste pluviali e
i batteri presenti nel suolo. Per quanto riguarda lattivit umana, invece, deriva
principalmente dai fertilizzanti azotati utilizzati in agricoltura e da alcune pro-
duzioni industriali.
La sua concentrazione atmosferica comunque cresciuta moltissimo
negli ultimi decenni, passando da 275 ppb (parts per billion, ovvero parti per
miliardo) del periodo preindustriale ai 312 ppb del 1994.
noto anche come gas esilarante per via dei suoi effetti euforizzanti e
trova impiego come analgesico medico od anche come droga dissociativa.
Non tossico per inalazione, ma pu produrre nausea e confusione
quando assorbito troppo velocemente, o provocare morte per asfissia se ina-
lato in quantit eccessive.

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Lozono

L'ozono (O3) un gas instabile, formato da tre atomi di ossigeno e


dallodore pungente. Infatti il suo nome deriva dal greco: , che vuol dire
maleodorare. Si forma da molecole di ossigeno (O2) in prossimit di scariche
elettriche, scintille, fulmini. In natura si trova in concentrazioni rilevanti negli
strati alti dell'atmosfera terrestre (stratosfera: da 15 a 60 Km di altezza), ove
costituisce una fascia protettiva nei confronti della radiazione ultravioletta del
sole (raggi UV-C), pericolosa per la vita sulla Terra. Negli strati bassi
dell'atmosfera (troposfera: sino a 10-15 Km di altezza) esso invece presente
in basse concentrazioni, ma in alcune aree la sua concentrazione pu
aumentare per la concomitante presenza di inquinanti chimici e fattori meteo-
climatici favorevoli. Conosciuto anche con il nome di smog estivo, un
energico ossidante e pertanto viene usato come disinfettante, ma molto
irritante e velenoso per gli esseri viventi. Pu quindi causare problemi alla
salute umana, in particolare agli occhi ed all'apparato respiratorio.
L'ozono, inoltre penetrando all'interno delle foglie, determina alterazioni
funzionali a livello cellulare, che si esplicano macroscopicamente in clorosi e
necrosi fogliare con conseguente ridotto accrescimento dellorganismo vivente.
Ci sembra essere uno dei principali fattori alla base del declino forestale
osservato sia in Europa che in America.

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Gas florurati

Non esistono in natura, ma sono stati sviluppati dall'uomo a fini indu-


striali. Contribuiscono solo all1,5% delle emissioni, ma rimangono nellaria per
migliaia di anni e sono in grado di intrappolare nellatmosfera fino a 24.000
volte pi calore rispetto alla anidride carbonica.

I gas serra fluorurati includono:


idrofluorocarburi (HFC) utilizzati per raffreddamento e refrigerazione,
inclusa laria condizionata;
esafluoro di zolfo (SF6) utilizzato tra laltro nellindustria elettronica;
perfluorocarburi (PFC) emessi durante la manifattura dellalluminio e
utilizzati anchessi nellindustria elettronica;
clorofluorocarburi (CFC) un tempo largamente impiegati nelle bombolette
spray, in solventi e collanti sono stati proibiti nel 1987 (Protocollo di
Montreal) in quanto responsabili, almeno in parte, del buco dellozono.

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Proposte del Governo Italiano

Il Ministro dell'Ambiente italiano Gian Luca Galletti ha affermato:


"Chiediamo al mondo di ridurre del 40% le emissioni entro il 2030. Se non
agiamo subito mettiamo in discussione il pianeta, il futuro nostro e dei nostri
figli. Le proposte italiane, messe in campo nel tentativo di proteggere
lambiente e la salute pubblica sono molteplici, ma possono racchiudersi,
essenzialmente, in due approcci: un primo, di prevenzione primaria, con azioni
tese a mitigare le emissioni di gas serra ed un secondo, di prevenzione secon-
daria, per limitare le conseguenze sulla salute attraverso il miglioramento delle
infrastrutture e con campagne di corretta informazione.
Gian Luca Galletti ha inoltre dichiarato, intervenendo alla Camera in
preparazione del vertice Onu di Parigi: LItalia ha gi raggiunto lobiettivo
previsto dal Protocollo di Kyoto, ossia di ridurre del 6,5% le emissioni nel
periodo 20082012 rispetto i livelli del 1990 ed sulla strada giusta per la
riduzione delle emissioni del 20% entro il 2030, specificando poi in numerose
interviste le varie proposte al vaglio del Governo su possibili modifiche del
sistema delle emissioni ed eventuali cambiamenti nelle politiche agricole, dei
trasporti e dei rifiuti.

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Capitolo 2: Conseguenze sulla natura e sulluomo
Elisabetta Sartarelli

Lambiente

In Italia linverno 2015-16 stato una stagione calda, con piogge


violente che hanno distrutto territori interi, ma in totale scarse ed incapaci di
ricreare vere riserve idriche. Nel mese di dicembre, si avuto il 91% in meno
di precipitazioni, rispetto la media: in pratica piovuto come in un normale
mese di agosto.
Le conseguenze ambientali dellaumento della temperatura sulla super-
ficie terrestre globale possono essere riassunte nei seguenti punti:
scioglimento dei ghiacciai
acidificazione delle acque
innalzamento anomalo dei mari e conseguente minaccia per le coste e le
isole
espansione termica degli oceani
estremizzazione del clima, con alluvioni, tornadi ed uragani in luoghi ove
erano un tempo assenti
siccit, con avanzamento incontrastato dei deserti, che sta interessando
sempre pi aree e devasta annualmente numerosi raccolti, arrecando
gravi danni, soprattutto dal punto di vista economico
diminuzione dellacqua disponibile per piante ed animali e riduzione di
quella potabile per luomo
riduzione della produzione globale di cibo per una diminuita resa delle
colture
riduzione del valore nutritivo degli alimenti, con fenomeni diffusi di mal-
nutrizione;
cambiamenti nella stagionalit dei pollini
aumento degli insetti
aumento degli inquinanti atmosferici.

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Inquinamento dellaria

Laumento della temperatura e la riduzione delle precipitazioni creano


condizioni che favoriscono il ristagno e laumento di sostanze tossiche inqui-
nanti nellatmosfera.
Lalta concentrazione di tali sostanza, in particolare nei centri urbani dei
paesi pi industrializzati, rappresenta insieme ai gas ad effetto serra, laltra
grande emergenza ambientale.
Le sostanze nocive presenti nellaria che respiriamo saranno trattate pi
avanti. Per ora ci limiteremo a considerare le sostanze tossiche pi importanti,
che sono:
Monossido di carbonio
Materiale Particolato, meglio conosciuto con il nome di polveri sottili
Il materiale particolato costituito da una miscela di particelle solide e li-
quide, con un diametro variabile da 0,005 fino ai 500 m, le quali possono ri-
manere sospese nellatmosfera anche per lunghi periodi. Le particelle con dia-
metro inferiore a 10 m possono penetrare nel tratto respiratorio superiore ed
inferiore, ed essere quindi dannose.

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Monossido di Carbonio

Il monossido di carbonio (CO) un gas insidioso, perch inodore, incolo-


re ed insapore.
Viene emesso principalmente dai processi di combustione, ed in partico-
lare dagli scarichi di veicoli con motore ad idrocarburi, a causa di una combu-
stione incompleta.
Le maggiori concentrazioni si trovano quindi generalmente nei pressi
delle strade. L'inalazione di grandi quantit pu causare:
mal di testa,
senso di fatica,
problemi respiratori.

Sopra i 500 mg/m linalazione di monossido di carbonio pu risultare


letale, pertanto sono stati stabiliti i limiti di tollerabilit. In Italia il limite
massimo fissato per legge a: 10 mg/m in una media di 8 ore (D.M.
02/04/2002).

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Materiale Particolato o Polveri Sottili

Deriva per oltre il 90% da fonti naturali: polvere, terra e sale marino
(aerosol marino) sollevati dal vento, incendi, microrganismi, pollini e spore,
erosione di rocce, eruzioni vulcaniche.
Meno del 10% invece di origine antropica: emissioni della combustione
dei motori (automobili, aeroplani, navi), emissioni del riscaldamento domesti-
co (soprattutto gasolio, carbone e legna), residui dellusura del manto strada-
le, dei freni e degli pneumatici, emissioni di impianti industriali, lavorazioni
agricole, inceneritori, centrali elettriche e fumo di tabacco.
Il materiale particolato di dimensioni superiori a 10 m detto parti-
colato grossolano ed scarsamente nocivo in quanto non respirabile, mentre
quello pi piccolo di 10 m, risulta essere inalabile e viene distinto in tre classi,
in funzione della dimensione, corrispondenti alla sua capacit di penetrazione
nelle vie respiratorie da cui dipende la gravit degli effetti nocivi prodotti:

PM10 o P. inalabile: le cui particelle sono pi piccole di 10 m,


tende a depositarsi nellapparato respiratorio superiore (naso,
faringe e laringe) e se di diametro fra 5 e 2,5 m in trachea e
bronchi;
PM2,5 o P. fine: il cui diametro inferiore a 2,5 m, pu depositarsi
nei bronchioli;
PM0,1 o P. ultrafine: pi piccole di 0,1 m, pu penetrare sin negli
alveoli.

Tra i disturbi attribuiti al PM10 vi sono patologie acute e croniche a carico


dell'apparato respiratorio (asma, bronchiti, enfisema, allergia, tumori) e
cardio-circolatorio (aggravamento dei sintomi cardiaci in soggetti predisposti).

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Dott.ssa Lina Sellari Medico Ch. Specialista Otoiatra
Frosinone l.sellari@libero.it

Capitolo 3: Effetti sulla salute umana


Lina Sellari

Le variazioni climatiche determinate da eventi naturali (spostamenti


dellasse terrestre, deriva dei continenti, attivit vulcanica, variazioni della atti-
vit solare) hanno influenzato negli anni la vita del nostro pianeta.
Lo sviluppo economico e quindi lintervento antropico sullequilibrio biolo-
gico e ambientale (aumento delle concentrazioni dei gas serra, deforestazioni,
allevamento intensivo, industrializzazione) ha accelerato le trasformazioni cli-
matiche mettendo a rischio la salute delluomo.
Gi Ippocrate nel V secolo a.C. aveva osservato che il clima condizionava
la salute umana al punto di determinare epidemie. Nel Medioevo si discuteva in
merito allinfluenza dellambiente e, in particolare dei cambiamenti stagionali,
sulla salute. Nel 1986, in occasione della c.d. Carta di Ottawa la tutela am-
bientale veniva indicata come fattore determinante per il benessere psico-fisico
nonch socio-ecologico. Daltra parte nel 1948 lOMS aveva definito la salute
come uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non la
semplice assenza di malattia o infermit. Per godere di un buono stato di
salute lindividuo deve vivere in un ambiente sano e salutare.

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Le emissioni di gas serra sono cresciute dal periodo preindustriale con un
aumento del 70% tra il 1970 e il 2004. La temperatura media della superficie
aumentata di 0,74 +/- 0,18C durante gli ultimi 100 anni, mentre il livello del
mare aumentato di 1,8 mm per anno dal 1961. Allo stesso tempo il ghiaccio
dellartico si scioglie al ritmo di 2,7 +/- 0,6% per decade. Si ritirano i ghiacciai
montani, aumenta la temperatura della superficie marina, le acque degli oceani
diventano pi acide, aumenta lintensit delle precipitazioni: le calamit
naturali si verificano con maggiore intensit e frequenza.
Ma se vero che i paesi in via di sviluppo sono attualmente i maggiori
responsabili dellinquinamento atmosferico altres vero che la distribuzione
della mortalit per malattie sensibili ai cambiamenti climatici maggiore nei
paesi pi poveri (malnutrizione, malaria, diarrea, eventi climatici estremi). Le
pi importanti malattie legate al clima sono quelle che interessano i bambini
poveri. La diarrea infantile nei Paesi in via di sviluppo destinata ad aumen-
tare significativamente a causa delle temperature pi elevate e di periodi
caratterizzati da scarsa disponibilit idrica.

La rivista Lancet nel 2009 ha pubblicato un rapporto dettagliato sui danni


provocati sulla salute dalle variazioni climatiche. I danni riguardano tutto il
mondo senza esclusione alcuna e sono per lo pi causati dalluomo stesso.

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Gli effetti sono diretti e indiretti:
Aumento delle morti per eventi climatici estremi: inondazioni, uragani,
siccit, ondate di calore.
Caldo estremo, maltempo e conseguenti disturbi psico-fisici.
Inquinamento atmosferico ed incremento di patologie cardio-respiratorie
e tumorali
Aumento di malattie infettive trasmesse da vettori.
Riduzione della disponibilit di acqua potabile (diarree, disidratazione).
Aumento degli allergeni (asma e allergie respiratorie)
Perdita di terreni da utilizzare per le coltivazioni e diminuzione della
disponibilit di cibo.
Degrado ambientale e conseguente migrazione forzata.
Maggiore vulnerabilit dei bambini alle variazioni climatiche.

Gli eventi estremi si verificano sempre pi spesso e con elevata intensit


e riguardano tutti i paesi con ricadute sui sistemi produttivi, agricoli, urbani e
turistici.
E stato stimato che limpatto dellondata di calore registrata in Europa
nel 2003 abbia portato a pi di 70.000 morti in eccesso rispetto la media, in 12
paesi europei. Durante lestate del 2010 la Federazione russa stata
interessata da unondata di calore di forte intensit (4-6C superiori alla
norma) con conseguenti 26.000 focolai di incendio. Le ondate di calore hanno
un impatto sulla mortalit pi elevato rispetto al numero di morti effettiva-
mente denunciati. In generale, la frequenza e lintensit delle ondate di calore
sembra destinata ad aumentare e potrebbero verificarsi episodi anche in aree
di solito non esposte a temperature estreme durante la stagione estiva. LISS
ha effettuato in Italia una valutazione della mortalit in 21 capoluoghi di
provincia nel periodo compreso tra il 1giugno e il 21 agosto 2003, calcolando
un aumento dei decessi (soprattutto tra le persone di 75 anni e oltre), pari a
3.134 in pi rispetto allestate 2002. Laumento delle mortalit risultato
maggiore nelle grandi citt (Torino, Genova, Milano e Trento) per patologie del

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SNC, cardio-vascolari e metaboliche.
Il fenomeno climatico periodico di El Nino si caratterizza per un riscal-
damento anomalo di alcune zone dellOceano Pacifico orientale, determinato da
un temporaneo indebolimento della fascia degli Alisei. In occasioni pi intense,
si hanno conseguenze sul clima a livello planetario: considerato infatti,
insieme alleffetto serra, una causa delle anomalie climatiche a scala plane-
taria. Esso regola, lalternanza di periodi di siccit e di maggiore piovo-sit
lungo il Pacifico Equatoriale e ne influenza lapporto nutritivo di cibo.
La corrente calda, povera di elementi nutritivi, un grosso rischio per la
fauna marina con gravi conseguenze economiche e di sopravvivenza per
Ecuador, Per e Cile. El Nino 2015-16 stato uno dei fenomeni pi intensi dal
1950 ad oggi.

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Lo stress da freddo stato associato ad aumento della mortalit per
ischemia cardiaca e per cause cerebro-vascolari.
A causa del miglioramento delle condizioni abitative, per il progresso
della prevenzione e il trattamento delle infezioni invernali si riscontrata una
diminuzione della mortalit invernale.
Non dimentichiamo peraltro le alluvioni e le frane in India, Cina,
Pakistan, Australia, Brasile e Italia che hanno causato migliaia di vittime e
ingenti danni nellimmediato e a distanza di tempo. In Italia, la Calabria da
sempre la regione pi colpita (Crotone 1996, Soverato 200, Vibo Valentia luglio
2006).
Le inondazioni causano danni diretti alluomo, ma possono anche dan-
neggiare lambiente. Le conseguenze sono per anche da attribuire allinter-
vento sconsiderato delluomo sul territorio, come ad esempio le costruzioni
abusive in aree proibite.
Le alte precipitazioni accrescono gli agenti microbiologici nellacqua di
superficie contaminandola e provocando patologie gastro-enteriche, ma pos-
sono anche aumentare il rischio chimico, ridistribuendo grandi quantit di
prodotti tossici causando avvelenamento.

Gli effetti negativi sulla salute umana possono essere cos sintetizzati:
Morti traumatiche
Ferite
Infezioni enteriche
Malattie da stress mentale post-traumatico
Malattie trasmesse da vettori e da roditori
Avvelenamento da sostanze tossiche
Morsi di serpenti
Crescita di muffe e spore nel periodo successivo alle inondazioni
Spostamento della popolazione

37
Effetti sulla psiche

Le repentine variazioni climatiche sono spesso causa di disturbi psico-


fisici, quali irritabilit, insonnia, depressione e instabilit dumore. Il DAS o
disturbo affettivo stagionale un disturbo depressivo a ricorrenza invernale
che colpisce i soggetti pi sensibili nei mesi autunnali. Sono colpite perlopi le
donne di et compresa tra i 20 e i 40 anni che manifestano per tale patologia
sbalzi di umore, sonnolenza e scarsa concentrazione. I sintomi regrediscono
durante le stagioni estive grazie allazione dei raggi solari sulla produzione di
melatonina, regolatore biologico dellumore.

Trasmissione per aria

Le concentrazioni di diversi inquinanti atmosferici ed in particolare il PM


possono mutare rispetto al cambiamento climatico. Durante le ondate di calore
e in periodo di scarse piogge possono aggravarsi gli episodi di inquinamento
ambientale. Lozono, il biossido di azoto, il monossido di carbonio, il piombo, il
particolato (PM: particulate matter) hanno un notevole impatto negativo sulla
salute.
Nel 2000 vi sono stati 0,8 milioni di morti e 7,9 milioni di Daly (anni di
vita persi in buone condizioni di salute) persi per patologie cardio-respiratorie e
neoplastiche attribuibili allinquinamento atmosferico urbano. I pi colpiti sono i
paesi in via di sviluppo nelle regioni del Pacifico occidentale e del sudest asia-
tico. La maggiore nocivit viene attribuita al particolato composto da una serie
di particelle di varie dimensioni e con diverso grado di pericolosit.
Il particolato fine e ultrafine, cio le nano-polveri (al di sotto di 10
micron) raggiungono i bronchioli terminali e le aree alveolo-capillari e possono
oltrepassare questultima barriera fungendo da carrier per altre sostanze
nocive. A livello polmonare provocano flogosi locale e un incremento sistemico
degli indici di flogosi (citochine, interleuchina, fattore stimolante le colonie
granulocito-macrofagiche).

38
E stato riscontrato che lesposizione allinquinamento aereo determini un
aumento di incidenza di bronchiti, enfisema, asma bronchiale, allergie e neo-
plasie polmonari. Lo stress ossidativo, le alterazioni genotossiche e linfiam-
mazione cronica sono vie patogenetiche note di cancerogenesi.
Tuttavia non vi sono ad oggi prove definitive, che i nano-materiali possa-
no causare neoplasie nelluomo. Le nano-polveri determinano per anche un
aumento delle concentrazioni plasmatiche di fibrinogeno, della proteina C reat-
tiva e della viscosit plasmatica. Per quanto riguarda i meccanismi di regola-
zione vasomotoria, sembra che un aumento di molecole ad attivit ossidante
favoriscano i meccanismi di vasocostrizione per diminuzione della sintesi di
ossido nitrico (azione vasodilatatrice).
Lo stress ossidativo e la flogosi sarebbero quindi responsabili dellaggra-
vamento delle patologie cardio-vascolari e quindi del rischio ischemico e
trombotico (accelerazione dei fenomeni ateromasici, alterazioni vasomotorie,
incremento del fibrinogeno plasmatico, aggregazione piastrinica).
Ma linquinamento pare che determini anche aritmie cardiache per
linfluenza del particolato sui sistemi di controllo della frequenza e del ritmo
cardiaco.

Il mutamento del microclima locale determina inoltre la diffusione di


insetti che fungono da vettori e facilita o inibisce la proliferazione di specie
batteriche o parassitarie.

39
Laumento delle malattie trasmissibili non riguarda per solo i Paesi a
basso reddito, sicuramente pi colpiti. Le modificazioni degli ecosistemi, il
contatto delluomo con ambienti non antropizzati, lincremento degli spost-
amenti di animali e alimenti, limportazione accidentale di vettori infetti dalle
aree endemiche, hanno facilitato la comparsa di nuove zoonosi e determinato
la diffusione di patologie riemergenti. Dallanno 1990 lOMS ha lanciato
lallarme circa gli effetti delle mutazioni climatiche sullincremento delle zoonosi
nei nostri Paesi. LItalia sembra particolarmente suscettibile a questo fenomeno
anche per la vicinanza con il continente africano.
La malaria causa ancora milioni di morti ogni anno nel mondo.
Rappresenta la seconda malattia infettiva al mondo per morbilit e mortalit
dopo la tubercolosi. In Italia oggi sono presenti specie di anofeli nelle regioni
meridionali e soprattutto nelle grandi isole, ma la quasi totalit dei casi di
malaria rimane per di importazione. Il plasmodium il parassita veicolato. Ne
esistono varie specie: vivax, ovale, malariae e falciparum. La malaria causata
da questultimo potenzialmente mortale.
La forma infettante del plasmodio lo sporozoita presente allinterno
delle ghiandole salivari di zanzare femmine. Dopo una breve permanenza nel
circolo ematico gli sporozoiti invadono gli epatociti dove avviene la prima fase
di moltiplicazione asessuata. Solo in seguito vengono infettati gli eritrociti dove
avviene un nuovo ciclo di riproduzione e quindi la lisi di membrana del globulo
rosso. Durante questa fase vengono rilasciate sostanze pirogene causa dei
picchi febbrili. La parassitosi infatti, si manifesta tipicamente con irritabilit e
stanchezza seguiti da un quadro di cicli febbrili acuti di gravit diversa a
seconda della specie infettante, epatosplenomegalia, tachicardia e delirio.
Quando la temperatura corporea torna alla normalit, il malato inizia a
sudare copiosamente. La malaria severa pu progredire in modo estrema-
mente veloce causando anemia, encefalopatia acuta, insufficienza renale,
ipoglicemia, edema polmonare e morte in poche ore o pochi giorni
(plasmodium falciparum: tempo di incubazione 9-14 giorni). Il trattamento per
il plasmodium falciparum : clorochina o in caso di resistenza, chinina asso-
ciata a doxiciclina.

40
La febbre Dengue una malattia infettiva tropicale causata dal virus a
RNA chiamato Dengue. Il termine probabilmente di derivazione spagnola e
significa fastidioso a causa dellandatura della persona affetta, dovuta al dolore
osseo provocato dalla malattia. E trasmessa dalle zanzare del genere Aedes. Il
virus allinterno dellorganismo si lega ai leucociti dove si riproduce. Nelle
infezioni pi gravi si riproduce anche nel fegato e nel midollo osseo causando
disfunzione dellemopoiesi e piastrinopenia. Si manifesta con febbre, cefalea,
dolore muscolare e articolare, e con un caratteristico esantema. Il periodo di
incubazione varia dai 3 ai 14 giorni. Il decorso della malattia pu essere diviso
in tre fasi: febbrile, critica e di recupero. Durante la fase febbrile compare un
esantema cutaneo che assume nei giorni un aspetto morbilliforme. In seguito
si evidenziano petecchie ed episodi emorragici nasali e orali. Non esistono
terapie specifiche per la Dengue.
Gli Hantavirus sono virus a RNA che infettano luomo che viene a
contatto con lurina, le feci e la saliva dei roditori. Il nome deriva dal fiume
Hantan in Corea del Sud dove fu isolato. La zoonosi era conosciuta come
febbre emorragica coreana.
La febbre del Rift Valley una malattia dei ruminanti trasmessa da un
virus veicolato da zanzare che hanno assunto sangue da animale infetto. E
diffusa in Africa e nella penisola arabica. Il periodo di incubazione di 12-36
ore e la sintomatologia nelluomo caratterizzata da febbre alta, dolori musco-
lari, linfoadenopatie, ittero, trombocitemia ed emorragia della retina. Tasso di
mortalit nelluomo intorno all1%.
La malattia di Lyme (borrelliosi) una malattia infettiva di origine
batterica (spirochete). Il nome della malattia prende origine dalla cittadina di
Lyme (Connecticut) dove nel 1975 si verific la prima epidemia (New York
Times: la malattia infettiva che si diffonde pi rapidamente dopo lAIDS
negli USA). La borrelia burgdorferi il batterio che infetta piccole zecche che
fungono da vettori per gli animali e per luomo. Malattia diffusa anche in Sud
America, Asia ed Europa, si contrae pi facilmente nelle zone boscose (ospiti
preferiti sono i cervi e le pecore).

41
La borrelia penetra nella cute nel punto del morso della zecca, dopo 36-
48 ore (per questo bisogna rimuovere subito la zecca dalla cute) si diffonde ai
linfonodi determinando adenopatia regionale oppure si dissemina per via
ematica. I sintomi iniziali sono di tipo simil-influenzali (febbre, cefalea, artral-
gie) e quindi risulta spesso difficile la diagnosi differenziale.
Nell80% dei casi per, dopo 3/32 giorni dal morso della zecca, compare
un tipico eritema cutaneo a occhio di bue che con il passare dei giorni pu
aumentare di dimensioni o diffondersi in tutto il corpo. Lartrite che compare in
gran parte dei pazienti infetti pu permanere per alcuni anni cos come
lastenia e anomalie del SNC. La terapia iniziale si basa inizialmente sulluso di
antibiotici e fans.
La Chikunguya una malattia infettiva acuta virale trasmessa dalle
zanzare infette (aedes albopticus: zanzara tigre). Il termine significa ci che
contorce a causa della caratteristica sintomatologia artralgica. Si ricorda
unepidemia in Tanzania nel 1952, nellisola di Reunion nellOceano Indiano, e
in provincia di Ravenna in Italia nel 2007. In questultimo caso pare che la
diffusione dellinfezione sia stata provocata da un immigrato indiano che aveva
contratto la malattia nel paese di origine. Il periodo di incubazione di 2-4
giorni. Nella fase iniziale compare febbre, cefalea ed artralgia seguite da una
fase successiva caratterizzata dalla comparsa di un esantema maculo-papulare
pruriginoso. Possono aversi convulsioni, scompenso cardiaco acuto o compli-
canze emorragiche, ma meno gravi della dengue.
La febbre del Nilo occidentale una malattia virale ad andamento
endemico-epidemico inizialmente diffusa in Africa, Medio Oriente e India. Nel
1996 si verific una grave epidemia in Romania e nel 1999 nello stato di New
York. La malattia ormai si diffusa in Canada, nelle isole Caraibiche e i
America Latina. Nel 2012 si verificata una grave epidemia negli Stati Uniti
che ha portato alla morte 286 persone e nello stesso anno in Italia stato
identificato un nuovo ceppo del virus.
Il virus veicolato da diverse specie di zanzare, infetta luomo e gli animali
(cavalli, rettili, alligatori e anfibi). Gli uccelli rappresentano il serbatoio naturale

42
del virus e gli uccelli migratori ne permettono lo spostamento dallAfrica, area
endemica, verso altre zone temperate. Dallanno 2008 il Ministero della Salute
in Italia ha in atto un piano di sorveglianza straordinaria per il West Nile
Disease (allertati i veterinari anche libero-professionisti): il virus stato infatti
dichiarato endemico nel nostro paese (70 cavalli circa e 6 esseri umani infettati
in prossimit del fiume Po). Il periodo di incubazione tra 2-15 giorni.
I sintomi caratteristici sono: febbre, cefalea, nausea e a seguire mialgie,
artralgie, tosse, eruzioni cutanee, linfoadenopatie. Tra le complicanze si anno-
verano: convulsioni, neurite ottica, corioretinite multifocale, atassia, meningite,
encefalite.
I sintomi presenti nel cavallo sono oltre al rialzo febbrile, quelli neuro-
logici fino al coma. La terapia essenzialmente di supporto e la prognosi in
genere favorevole.

43
Trasmissione per acqua

Le epidemie di malattie trasmesse dallacqua possono verificarsi per


intense precipitazioni o siccit, attraverso la contaminazione delle acque co-
stiere o di superficie. Le acque contaminate contengono batteri, virus e pro-
tozoi patogeni.

Il colera causato da un batterio gram-negativo: il vibrio cholerae, che


si sviluppa in acqua e cibo contaminati con feci umane infette. Il nome deriva
dal greco cholera cio collera (chol: bile).
I fattori di rischio sono rappresentati da una scarsa igiene, insufficiente
disponibilit di acqua potabile e povert.
Le aree maggiormente a rischio sono lAfrica e lAsia sud orientale, ma
comunque endemico in molte regioni del mondo dellEuropa e dellAmerica. Il
numero di casi in Europa tuttavia basso, ma stato evidenziato un incre-
mento in Spagna, causato dal consumo di frutti di mare contaminati.
La quantit di vibrio patogeni dipende dalla salinit e dalla temperatura
dellacqua (superiore ai 15C).

44
Nelle zone costiere italiane sono stati rinvenuti in acqua di mare e nei
crostacei.
Le modificazioni repentine del clima, il commercio internazionale e la
diffusa abitudine di mangiare crostacei crudi hanno aumentato la possibilit del
diffondersi della malattia in Europa. Il batterio si trasmette per via oro-fecale e
generalmente la dose infettante del batterio piuttosto elevata. I vibrioni una
volta ingeriti permangono allinterno del lume intestinale aderendovi e
producendo una tossina responsabile della diarrea acquosa. Le scariche sono
brevi e frequenti in assenza di dolore addominale. Nei casi pi gravi si pu
arrivare a disidratazione e a shock ipovolemico.
Lincremento della temperatura ambientale ha facilitato anche la fioritura
di cianobatteri tossici (phylum di batteri fotosintetici: organismi unicellulari
procarioti) chiamati anche alghe verdi-azzurre, nei laghi di acqua dolce e nei
corsi dacqua.
Alcune specie di cianobatteri producono metaboliti che sono tossici per gli
animali, compreso luomo. Le microcistine sono le cianotossine pi diffuse con
potente azione epatotossica: lo IARC (International Agency for research on
cancer) ha classificato la MC-LR come possibile cancerogeno per luomo.
Luomo pu essere esposto soprattutto per via orale attraverso lacqua
potabile, pesce, vegetali integratori a base di alghe.
I dati sullesposizione umana hanno mostrato effetti cutanei e gastro-
intestinali acuti: nausea, diarrea, vomito, morte per insufficienza respiratoria
(sindrome di Haff). I cianobatteri possono diffondersi a causa delle inondazioni
o possono essere trasportati da uccelli acquatici o dalla schiuma essiccata
nebulizzata dal vento.
Il Cryptosporidium un protozoo, che pu infettare luomo dopo
lingestione da parte di questultimo di oocisti (cisti membranose allinterno
delle quali si formano le spore) vitali emesse con le feci e veicolate dallacqua o
dal cibo. Lenterite acuta conseguente simile a quella colerica. Nei soggetti
immunodepressi causa infezioni pi prolungate anche con esito letale. Il
farmaco pi usato la spiramicina.

45
Le allergie

Ogni specie vegetale occupa determinati territori rispondendo a specifici


parametri ecologici: temperatura dellaria e del terreno, altitudine, umidit
relativa, concorrenza di altre specie vegetali poste nelle vicinanze.
Anche luomo ha condizionato la presenza di specie vegetali sin dalla
antichit: ha preferito la coltivazione di alcune, ha migliorato altre con incroci
tra specie diverse, le ha trasportate nelle sue migrazioni. Alcune, come il
cipresso, lacacia, lolivo (importate dal Medio Oriente) si sono integrate nella
flora locale e cos naturalizzate solo in seguito.
Le ondate di caldo, sempre pi intense, stanno influenzando le presenze
polliniche e incrementando linsorgenza delle patologie allergiche.
Negli ultimi 500 anni sono state importate in Europa circa 12.000 specie
vegetali, soprattutto decorative da giardino, definite infestanti.
Nella competizione per la luce, lacqua e le sostanze nutritive le neofite
sono superiori alle specie indigene (ambrosia: pollinazione massima nella se-
conda met del mese di agosto e prima met del mese di settembre). Livelli
pi elevati di CO2 e di temperatura possono aumentare la produzione pollinica
ed anticipare la stagione di fioritura. Daltra parte i temporali causano la
rottura dei granuli di polline aumentando i livelli di allergeni respirabili e provo-
cando attacchi di asma anche gravi nei soggetti allergici ai pollini.

46
Linquinamento atmosferico favorisce linsorgenza della patologia aller-
gica mediante un effetto a cascata: infiammazione danneggiamento epitelio
diminuzione della funzione barriera della mucosa respiratoria aumentata
penetrazione di allergeni aumentato rischio di sensibilizzazione.
Limpatto del cambiamento climatico sulla salute maggiormente rischio-
so per i bambini prima del concepimento, durante la gravidanza, linfanzia e
ladolescenza.
La vulnerabilit dei bambini da attribuire a diversi fattori:
Finestre di vulnerabilit sia in utero che nella prima infanzia per il rapido
sviluppo degli organi (per esempio tasso di mortalit pi elevato se
contraggono malaria, perch immunologicamente immaturi).
Maggiore esposizione per unit di peso (respirano pi aria e bevono pi
acqua per unit di peso corporeo).
Esposizione ad inquinamento outdoor (es. attivit sportive in centri urba-
ni allaperto) e quindi aumento delle patologie asmatiche da allergeni.
Maggior numero di anni di vita.
Dipendenza dagli adulti.

Nel mondo circa 1 morto ogni 5, un bambino sotto i 5 anni. Infezioni


delle basse vie respiratorie, diarrea e malaria costituiscono pi del 50% delle
cause di morte dei bambini.
Il cambiamento climatico peggiora la malnutrizione e rende cos i bambini
pi suscettibili alle infezioni. Tutto questo determiner una migrazione forzata
condizionando ulteriormente la salute, lo sviluppo economico, la stabilit poli-
tica e il livello di povert.

47
La popolazione va informata e resa partecipe delle problematiche inerenti
alle variazioni climatiche. Campagne di informazione locali in collaborazione
con le ASL di appartenenza renderebbero i cittadini pi attenti sul come si pu
intervenire sullambiente per conservarne lintegrit.
Risulta necessario impegnarsi singolarmente per ridare un sana integrit
agli ecosistemi, per preservare la salute dei nostri figli, per rendere la terra pi
ospitale. Le misure di mitigazione atte a ridurre le emissioni di gas serra e
quindi i rischi associati al riscaldamento globale, vanno prese da ogni singolo
individuo. Il rispetto dellambiente prevede il rispetto per noi stessi e per le
generazioni future.

48
Dott. Stefano Urbini Medico Ch. Specialista Otoiatra
Roma s.urbini@virgilio.it

Capitolo 4: Malattie ORL da Cambiamenti Climatici


Stefano Urbini

Secondo i dati pubblicati dallOMS, a marzo 2016, ogni anno ci sono pi


di 12 milioni di morti per colpa dellinquinamento: in pratica una morte su
quattro del totale delle morti. E la colpa dellacqua poco salubre, dellaria
inquinata, del suolo contaminato, dei cambiamenti climatici, delle radiazioni
ultraviolette e delle diverse esposizioni chimiche, che sono la causa diretta o
indiretta di almeno 103 malattie sulle 133 esaminate e per le quali si evidenzia
un nesso causale diretto con linquinamento. La maggior incidenza di mortalit
riguarda, comunque, malattie delle basse vie respiratorie e cardiocircolatorie.
Da un controllo effettuato in letteratura, veramente pochi sono gli studi
effettuati per determinare la compromissione di organi di pertinenza ORL pro-
dotti dai cambiamenti climatici. La ricerca condotta su PubMed con le parole
chiave ENT diseases caused by climate change ha prodotto il ritrovamento di
soli 10 items di cui 9 riguardanti la maggior prevalenza di malattie allergiche in
relazione ai cambiamenti climatici ed un solo lavoro cinese, che ha evidenziato
una maggiore incidenza di sordit improvvisa in funzione allattivit solare e al
maggior riscaldamento globale della terra.
Ben diverso il discorso se la ricerca su PubMed viene effettuata con le

49
parole chiave ENT diseases in air pollution: 1059 items.
Linquinamento atmosferico viene messo in relazione con laringiti croni-
che, aumento di mucina nellorecchio medio, maggior incidenza di epistassi,
esacerbazione di infezioni virali delle vie respiratorie, allarmante aumento dei
tumori del tratto aero-digestivo superiore in Asia, rinofaringite cronica, sinusite
e malattie infiammatorie delle tonsille e delle adenoidi nei bambini, oltre che
alla maggiore incidenza delle malattie allergiche delle vie aeree superiori.

Effetti del surriscaldamento della superficie terrestre

Il meteo degli estremi nel futuro dellItalia recita un interessante


articolo, recentemente pubblicato sulla rivista del WWF e condotto dal CMCC
(Centro Euromediterraneo per i Cambiamenti Climatici). Nel prossimo futuro ci
dobbiamo aspettare temperature pi elevate ed ondate di calore, particolar-
mente in estate ed autunno, con punte di oltre 40 gradi soprattutto al sud,
meno piogge, ma alluvioni pi violente, principalmente in inverno e preva-
lentemente sullarco alpino e sul versante tirrenico. Secondo gli Scienziati del
Climate Change and European Marine Ecosystem Research negli ultimi 25
anni la temperatura del mare cresciuta 10 volte di pi che in tutto il XX
secolo, trasformandolo in un enorme brodo di coltura per germi.
Dal rapporto sulle acque di balneazione (dati microbiologici relativi alla
presenza di Enterococchi ed Escherichia Coli) risultano inquinati i mari che
superano il valore limite stabilito per legge e fortemente inquinati quelli che

50
superano pi del doppio tale valore. V.N. 200 Unit di Enterococchi e 500 di
Escherichia Coli per 100 millilitri dacqua. Dati davvero preoccupanti arrivano
dal Lazio dove, su un totale di 24 campionamenti, ben 18 (il 75%) presentano
unincredibile concentrazione di inquinamento microbiologico. In 13 casi il giu-
dizio stato addirittura fortemente inquinato.
Dai dati di uno studio condotto da Ricercatori in nove Paesi Europei e
pubblicato sulla Rivista Water Research, le acque costiere contengono da 1 a
10 miliardi di batteri per litro e da 1 a 100 miliardi di virus per litro, soprattutto
Adenovirus, responsabili di gastroenterite nei bambini e di alcune infezioni re-
spiratorie, otite e congiuntivite.
I microrganismi patogeni presenti nellacqua di mare sono difficilmente
rilevabili direttamente, in quanto presenti in quantit limitata e per brevi
periodi, essendo pi adatti a vivere nellospite, sul quale causano malattia, che
nellacqua. Comunque lassenza di Escherichia Coli e di Enterococchi, indicatori
dinquinamento fecale, fa ritenere probabile anche lassenza di microrganismi
patogeni, anche se non la si pu escludere del tutto.

La ritenzione di acqua allinterno dellorecchio, durante il nuoto e il clima


caldo-umido, favoriscono la crescita di batteri patogeni nel condotto uditivo
esterno che possono causare dolorose e persistenti infezioni. I pi comuni
patogeni isolati nelle colture di Pazienti affetti da otite esterna acuta diffusa
sono: Pseudomonas Aeruginosa, Stafilococco Aureo, Aspergilli e Candide, Virus
influenzali e para-influenzali.

51
Escherichia Coli Enterococchi

Pseudomonas Aeruginosa Stafilococco Aureo

Aspergilli e Candide Virus influenzali e para-influenzali

52
Effetti negativi sulla salute degli inquinanti atmosferici

Numerosi studi epidemiologici hanno evidenziato unassociazione tra i


livelli di inquinanti atmosferici a cui la popolazione normalmente esposta
nelle citt ed una serie di effetti negativi sulla salute.
Nella maggior parte di questi studi linquinamento atmosferico stato
determinato dalla presenza nellaria di ossidi di azoto (NOx), di anidride solfo-
rosa (SO2) e di monossido di carbonio (CO).
Tuttavia, nellinsieme degli studi, le particelle in sospensione (e soprat-
tutto le frazioni di pi piccole dimensioni come il PM10 e il PM2,5) sono
risultate lindicatore di qualit dellaria pi consistentemente associato ad una
serie di effetti avversi sulla salute.
I limiti per la concentrazione delle PM10 nell'aria sono cos stabiliti:
valore massimo per la media annuale 40 g/m, valore massimo giornaliero
(24 ore) 50 g/m, numero massimo di superamenti consentiti in un anno 35.

53
Gli effetti avversi degli inquinanti atmosferici per la salute delluomo si
studiano:
Con studi tossicologici: la tossicologia la scienza che studia la natura e
il meccanismo degli effetti tossici indotti da sostanze chimiche sugli
organismi viventi e pu essere condotta su animali, in vitro e mediante
esposizione controllata sulluomo.
Con studi epidemiologici: gli studi epidemiologici valutano lassociazione
tra lesposizione ambientale e gli effetti sulla salute, ma non sono del
tutto adeguati per identificare i meccanismi biologici che sono alla base
delleffetto.
Per questi motivi la tossicologia ha molti punti di contatto con lepide-
miologia e ne rappresenta un utile complemento.

I parametri di studio degli effetti avversi degli agenti tossici sono:


Tossicit: la capacit di provocare effetti dannosi sugli organismi viventi
di un agente tossico comunque o quando supera un certo livello di con-
centrazione.
Dose: il fattore critico nella determinazione degli effetti negativi delle
sostanze tossiche sulla salute non solo la valutazione dellesposizione a
un dato agente, ma piuttosto la determinazione della dose, cio lam-
montare totale di una sostanza o di un agente (per esempio il particolato
atmosferico) che viene assunto da un organismo e che rappresenta la

54
dose efficace ad esercitare leffetto dannoso. La dose soglia definita
anche come livello di dose al di sotto del quale non viene osservato alcun
tipo di effetto in esperimenti su animali, vale a dire No Observed Effect
Level (NOEL). Sulla base del NOEL, pu essere calcolato lADI
(Acceptable daily intake o dose giornaliera accettabile), cio la quantit
tollerabile di sostanza che un uomo, in considerazione del suo peso, pu
assorbire giornalmente e per tutta la vita senza effetti riconoscibili,
secondo lo stato attuale delle conoscenze.
Localizzazione: se il danno provocato dalla sostanza si manifesta solo nel
punto di assorbimento si parla di effetto locale; al contrario si parla di
effetto sistemico se il danno si manifesta a carico di uno o pi tessuti od
organi specifici (detti bersaglio).

Le sostanze tossiche vengono classificate, anche in termini legislativi, in


base:
alla gravit del danno che possono indurre: tossiche sono le sostanze che
possono provocare la morte, nocive sono le sostanze che provocano
danni di minore entit
alla via di introduzione nellorganismo (inalazione, ingestione o penetra-
zione cutanea)
alla reversibilit degli effetti sui normali processi fisiologici (reversibili o
irreversibili)

Lazione degli agenti tossici estremamente variabile e pu essere


ricondotta a uno o pi meccanismi e determinare:
un cambiamento biologico provocato da sostanze cancerogene o muta-
gene. I cancerogeni sono gli agenti che inducono il cancro o che sono in
grado di aumentarne la frequenza di insorgenza in una popolazione
esposta. I mutageni sono quegli agenti che possono determinare cam-
biamenti permanenti e trasmissibili nella struttura del materiale genetico
di cellule od organismi (difetti genetici).

55
un danno funzionale di uno o pi organi ed apparati diversi
una lesione patologica che altera la funzionalit dellintero organismo o
che ne riduce la capacit di difesa nei confronti degli stimoli provenienti
dallambiente esterno.
I rischi ambientali fanno pagare il loro pedaggio pi pesante ai bambini e
agli anziani: i bambini sotto i 5 anni e gli adulti di et compresa tra 50 e 75
anni sono infatti i pi colpiti.

Linquinamento atmosferico in grado di provocare molteplici effetti ne-


gativi sulla salute dei soggetti esposti. Gli effetti dellinquinamento atmosferico
sulla salute sono tradizionalmente distinti in:
a breve termine (a pochi giorni di distanza dai picchi dinquinamento) e
possono produrre dispnea, tosse, respiro sibilante, produzione di catarro
ed infezioni respiratorie. Aggravamento, maggiore ospedalizzazione ed
aumento di mortalit per malattie respiratorie e cardiocircolatorie.
a lungo termine (dopo esposizioni di lunga durata e a distanza di anni
dallinizio dellesposizione) che producono maggiore incidenza di malattie
respiratorie e cardiocircolatorie croniche, di tumori polmonari ed aumento
di mortalit per malattie respiratorie e cardiocircolatorie.

Gli effetti a carico del sistema respiratorio sono molto vari e possono
spaziare da: una semplice irritazione delle prime vie aeree, alla fibrosi polmo-
nare, alle malattie respiratorie croniche ostruttive, allasma, allenfisema, al
cancro, fino alla morte.
I gas irritanti, idrosolubili, come lSO2, possono provocare sul sito di
deposizione reazioni infiammatorie della mucosa (rinite, bronchite e
alveolite), nel caso di esposizioni acute. Accertato un effetto irritativo
sinergico in caso di esposizione combinata con il particolato.
LNO2 un irritante delle vie respiratorie e degli occhi.
LO3 un irritante per tutte le mucose e una esposizione critica o prolun-
gata pu causare disturbi respiratori con tosse. Recenti studi tossicologici

56
hanno inoltre mostrato che lesposizione a O3 determina un danno epite-
liale delle vie aeree, rendendo possibile lingresso di coinquinanti.

Le principali fonti di Particolato (PM) sono:


Sorgenti legate all'attivit dell'uomo: processi di combustione (tra cui
quelli che avvengono nei motori a scoppio, negli impianti di riscal-
damento, in molte attivit industriali, negli inceneritori e nelle centrali
termoelettriche), usura di pneumatici, freni ed asfalto.
Sorgenti naturali: l'erosione del suolo, gli incendi boschivi, le eruzioni
vulcaniche, la dispersione di pollini, il sale marino.
Il PM pu veicolare numerosi microinquinanti adsorbiti sulla sua super-
ficie, come metalli e IPA, e questo spiega la sua capacit di indurre effetti
mutageni sulluomo. Tra i pi importanti cancerogeni vi sono gli idrocarburi
policiclici aromatici (IPA) che si formano dalla combustione incompleta di so-
stanze organiche. Costituiscono i componenti cancerogeni del catrame e si
trovano nei gas di scarico delle auto, nel fumo nero dei motori diesel e nel
catrame del fumo di tabacco.
La combinazione di elevata intensit di traffico e di elevata percentuale di
motori diesel determina una elevata concentrazione di Nitro-IPA in atmosfera.
I risultati di studi tossicologici in vitro hanno mostrato che il PM capace
di stimolare la produzione di citochine che favoriscono i processi infiammatori
ed hanno unelevata capacit di produrre radicali liberi, che causano infiam-
mazioni polmonari contribuendo allo sviluppo di malattie come la BPCO, lasma
e la fibrosi cistica.

57
Gli esiti clinici dellinquinamento da particelle possono essere:
di tipo acuto, ossia si manifestano nella popolazione nei giorni in cui la
concentrazione degli inquinanti pi elevata (aggravamento di sintomi
respiratori e cardiaci in soggetti predisposti, infezioni respiratorie acute,
crisi di asma bronchiale, disturbi circolatori ed ischemici)
di tipo cronico, ossia si presentano per effetto di unesposizione di lungo
periodo (sintomi respiratori cronici quale tosse e catarro, diminuzione
della capacit polmonare, bronchite cronica, ecc.).
Il particolato PM10, formato da particelle con diametro < 10 m
(micrometro/millesimo di millimetro), in grado di penetrare nel tratto respi-
ratorio superiore (naso, faringe e laringe). In genere, le frazioni pi piccole di
PM (0.1, 2.5) hanno una pi elevata capacit di danno sullorganismo.
Per riassumere, gli effetti tossicologici dei principali inquinanti atmosferici
sono:
NOx irritante, azione sinergica con PM
SOx irritante, azione sinergica con PM
O3 irritante, azione sinergica con PM
PM irritante, mutageno, genotossico, cancerogeno
IPA genotossico, cancerogeno, azione sinergica con PM

Il progetto EpiAir costituisce complessivamente il pi recente e ampio


studio sugli effetti degli inquinanti atmosferici (PM10, NO 2 e O3 e per la prima
volta in Italia il PM2.5) rilevati nel periodo 2001/2005 e 2006/2010 in diverse
citt italiane.

58
Sorvegliare lo stato di salute della popolazione in relazione agli effetti
dellinquinamento lobiettivo primario del Progetto EpiAir nato dalla collabo-
razione dei Servizi Sanitari e delle Agenzie Regionali per la Promozione
dellAmbiente (ARPA).
Linquinamento atmosferico urbano, in gran parte originato dal traffico
veicolare, un problema ambientale di assoluta rilevanza per la salute pubblica
nelle citt italiane.
Landamento degli inquinanti mostra una progressiva riduzione negli anni
di PM10, PM2.5 e NO2 (seppure in misura minore), mentre i livelli di ozono
rimangono stabili nel loro complesso con oscillazioni annuali in dipendenza
dalle condizioni meteorologiche estive.
Lanalisi della mortalit ha confermato gli effetti di PM10, di PM2.5 e un
maggiore rischio per lNO2 rispetto al particolato e rischi pi elevati nella sta-
gione calda.
Lanalisi dei ricoveri restituisce risultati in linea con gli studi precedenti,
con rischi significativi per PM10 ed NO2, anche se inferiori al periodo precedente
(2001-2005), tranne lassenza di effetti significativi dellozono sia sui ricoveri
cardiovascolari sia su quelli respiratori.
In conclusione dal confronto tra i periodi 2001-2005 e 2006-2010
possibile affermare, in sintesi, che sia il quadro ambientale sia quello sanitario
sono migliorati rispetto al quinquennio precedentemente studiato, e che lItalia,
lentamente ma progressivamente, si sta avvicinando alla media europea, pur
continuando a essere uno dei Paesi con maggiori criticit.

59
Allergia e cambiamenti climatici

Si calcola che circa il 15-20 per cento della popolazione italiana soffra di
allergie, fenomeno in crescita, soprattutto tra i pi giovani e le donne. La
malattia pi presente nelle zone mediterranee che in quelle continentali e la
sua prevalenza cresce allaumentare della temperatura media e al diminuire
dellescursione termica (Dati ISAYA Italian Study on Asthma in Young Adults
1998/2000).

Esistono diverse interpretazioni sul perch di questo incremento. Le


ipotesi pi accreditate, apparentemente in contrasto fra di loro, si basano sulle
seguenti considerazioni:
La crescita di malattie allergiche sembra quasi sicuramente essere corre-
lata ai fenomeni di urbanizzazione, soprattutto quando questo significa
un aumento di densit di persone nelle periferie degradate. C quindi
una crescente tendenza a vivere gran parte del tempo in ambienti chiusi,
con poca circolazione di aria, pi esposti alla polvere e agli acari e inseriti
in situazioni urbane dallelevato tasso di inquinamento.
Unaltra possibile spiegazione (ipotesi igienica) che, daltra parte, lele-

60
vato livello di igiene cui si sono abituate le ricche societ del nord del
mondo, abbia in qualche modo influito sulla funzionalit del sistema
immunitario inducendo una maggiore risposta allergica. La chiave della
patogenesi dei disordini atopici, compresa la rinite allergica, va ricercata
nelle reazioni immunitarie, che coinvolgono i linfociti T helper (Th).
Questi svolgono una funzione regolatoria che attiva la reazione
immunitaria. I linfociti Th si dividono in due grandi classi: Th1 e Th2. Le
cellule Th1 entrano in gioco nelle infezioni virali e batteriche, quelle Th2
nelle infezioni parassitarie e quando manca la tolleranza immunitaria nei
confronti degli allergeni, dando il via alla reazione allergica. Nei primi
mesi di vita c una fisiologica prevalenza di linfociti Th2 che tende a
riequilibrarsi spontaneamente, nel corso dei primi 3/6 mesi dalla nascita,
in seguito ad una normale esposizione ad antigeni virali e batterici che
stimola la produzione di Th1.

Il bambino in campagna

Il bambino in citt

61
Da ci ne discende che le pi scarse condizioni igieniche ambientali
(bambino di campagna), favorendo la possibilit di contrarre infezioni virali e
batteriche nei primi mesi di vita, riducono la possibilit di sviluppo di mani-
festazioni allergiche e che le pi alte percentuali di allergopatie vengono
segnalate nelle localit a pi alto tenore di vita (bambino di citt).
Al momento lutilizzo di un facciale filtrante lunico rimedio possibile che
i semplici cittadini, ciclisti, motociclisti, ecc. possono adottare per difendersi
dalle polveri sottili.
Da auspicare la limitazione della produzione dinquinanti e la ricerca di
sistemi di protezione individuale e di trattamento medico innovativo che
possano aprire scenari nuovi ed inesplorati di grande interesse per contrastare
leffetto nocivo dei cambiamenti climatici futuri.

62
63
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Capitolo 5: Il Papa ed il Clima
Elisabetta Sartarelli

Enciclica Laudato si

La seconda enciclica di papa Francesco, scritta nel 2015, terzo anno del
suo pontificato, dedicata alla cura della casa comune ed incentrata sul
rispetto dell'ambiente. Prende il nome di Laudato si, in ricordo del Cantico
delle creature in cui S. Francesco dAssisi ringrazia il Signore per tutti i suoi
meravigliosi doni. Nel Mio appello, al capoverso 13, egli scrive:
La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la
preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo
sostenibile e integrale, poich sappiamo che le cose possono cambiare.
Pi avanti, al capoverso 23, parlando del clima afferma:
Il clima un bene comune, di tutti e per tutti Esso, a livello globale,
un sistema complesso in relazione con molte condizioni essenziali per la vita
umana Esiste un consenso scientifico molto consistente che indica che siamo
in presenza di un preoccupante riscaldamento del sistema climaticoLumanit
chiamata a prendere coscienza della necessit di cambiamenti di stili di vita,
di produzione e di consumo, per combattere questo riscaldamento o, almeno,
le cause umane che lo producono o lo accentuano.

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Coscienza collettiva del problema

Passo importante la consapevolezza delle conseguenze dei cambia-


menti climatici, perch solo con una coscienza collettiva sar possibile salvare
il mondo cos come lo conosciamo ora.
Nellambito delle iniziative volte a sensibilizzare lopinione pubblica, si
svolge periodicamente, in pi sedi contemporanee, una marcia per chiedere ai
capi di Stato e di governo di prendere seri impegni contro i gas serra e per
difendere il clima del pianeta.
Allultima, detta Global Climate March, che si svolta il 28 novembre
2015 con quasi 3 mila manifestazioni contemporanee in 175 Paesi, hanno
partecipato pi di 785.000 persone in tutto il mondo.

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Attenzione politica al problema

Nonostante esista unadeguata attenzione politica internazionale al pro-


blema dellaumento dei gas serra e del conseguente innalzamento della tempe-
ratura terrestre, e si cerchi di evidenziarne le cause umane e limitarne gli
effetti, a tuttoggi siamo ancora senza una valida e definitiva soluzione.

C lattenzione di Barack Obama, che ha affermato:


Siamo la prima generazione a sentire gli effetti del cambiamento
climatico e lultima a potere fare qualcosa al riguardo

Al Gore, allincontro ONU ha dichiarato:


Abbiamo tutto quello che ci serve per iniziare, tranne forse la volont
politica, ma la volont politica una risorsa rinnovabile

Anche il Direttore dellOrganizzazione Mondiale della Salute per lEuropa,


Marc Danzon, si lasciato coinvolgere dal problema ed ha sostienuto:
Quanto prima agiremo, tanto pi alti saranno i benefici che ne trarremo
e tanto pi bassi i costi che dovremo sostenere

Ed infine anche lONU, Organizzazione delle Nazioni Unite, fondata nel


1945, con ladesione di 193 Stati su un totale di 205, ha manifestato un valido
interesse alla questione. LONU ha infatti realizzato numerosi incontri sui
Cambiamenti Climatici allo scopo di negoziare un trattato per impegnare l'inte-
ra comunit internazionale ad assumere misure in grado di fermare il
riscaldamento globale.
Lincontro pi importante, fino ad oggi, ha dato luogo al trattato
internazionale sottoscritto a Kyoto l'11 dicembre 1997, in cui nasceva limpe-
gno a tagliare le emissioni di gas serra da parte delle nazioni industrializzate,
con lesclusione dei Paesi in via di sviluppo come la Cina, il Brasile e lIndia per
non frenare la loro crescita.

67
Per gli Stati Uniti, responsabili del 36% delle emissioni, fu stabilito un
taglio del 7%, ma Washington, dopo l'adesione dell'amministrazione Clinton,
ha avuto un ripensamento e non ha pi sottoscritto il trattato.
Limpegno alla riduzione dei gas ad effetto serra stato firmato l11
dicembre 1997 da pi di 160 paesi ed entrato in vigore il 16 febbraio 2005,
dopo la ratifica della Russia. Infatti perch potesse entrare in vigore, si
richiedeva la ratifica di almeno 55 nazioni, che producessero il 55% delle
emissioni inquinanti. Ad oggi i paesi aderenti sono 176 e contribuiscono per il
63,7% alle emissioni globali dei gas serra. LAustralia stato lultimo paese a
ratificare il trattato il 2 dicembre 2007.
La 21a Conferenza ONU tenutasi a Parigi, ha dato vita a un nuovo
accordo sul clima, destinato a sostituire il protocollo di Kyoto ed ha ribadito che
il benessere del nostro pianeta deve coincidere contemporaneamente con ci
che chiamiamo sviluppo sostenibile.

21a Conferenza ONU Parigi: 7-8 dicembre 2015

68
Sviluppo sostenibile

Per sviluppo sostenibile si deve intendere un processo di cambiamento


tale per cui lo sfruttamento delle risorse, la direzione degli investimenti,
l'orientamento dello sviluppo tecnologico e i cambiamenti istituzionali siano resi
coerenti con i bisogni futuri oltre che con gli attuali della popolazione.
E questa la definizione contenuta nel rapporto Brundtland, elaborato nel
1987 dalla Commissione mondiale sull'ambiente e lo sviluppo e che prende il
nome dall'allora premier norvegese Gro Harlem Brundtland, che presiedeva
tale commissione.
La sostenibilit ha tre componenti fondamentali:

Sostenibilit economica: intesa come capacit di generare reddi-


to e lavoro per il sostentamento della popolazione.
Sostenibilit sociale: intesa come capacit di garantire condizioni
di benessere umano (sicurezza, salute, istruzione, democrazia, par-
tecipazione, giustizia) equamente distribuite per classi e genere.
Sostenibilit ambientale: intesa come la capacit di mantenere
qualit e riproducibilit delle risorse naturali.

I 196 paesi, che hanno preso parte alla Cop21, si sono accordati per
contrastare il surriscaldamento del clima terrestre provocato dalle massicce
emissioni nellatmosfera di anidride carbonica, gas serra presente in quantit
maggiore, che sta aumentando pi rapidamente in seguito alle diverse attivit
umane e che, molto probabilmente, incide da solo per circa il 20% sui
cambiamenti climatici.

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70
Capitolo 6: Conferenza ONU di Parigi
Elisabetta Sartarelli

21a Conferenza ONU delle Parti sui cambiamenti climatici (Cop21)

Il documento approvato nei giorni 7 e 8 dicembre 2015 a Parigi, propone


tra gli obiettivi pi urgenti:
1. Contenere laumento della temperatura globale del pianeta ben al di
sotto dei 2C, perseguendo idealmente il goal di +1,5C.
2. Tagliare le emissioni almeno del 40-70%, rispetto quelle del 2010, entro
il 2050 per limitare il riscaldamento a 2C.
3. Ridurre entro la seconda met del secolo le emissioni antropiche di CO2 a
livelli che ne consentano il totale assorbimento da parte di oceani e fore-
ste.
4. Raggiungere una emissione antropica di gas serra pari a zero entro la
seconda met del secolo.
5. I paesi sviluppati dovranno fornire 100 miliardi di dollari a quelli in via di
sviluppo per potenziare le loro fonti rinnovabili.
6. Le nazioni dovranno presentare un inventario delle emissioni prodotte e
assorbite, aggiornamenti sui progressi fatti nel raggiungimento degli
obiettivi previsti ed informazioni sul trasferimento di capitali e cono-
scenze tecnologiche.
7. Tutti i paesi dovranno comunicare regolari rapporti che dimostrino un
progresso rispetto gli impegni presi a livello nazionale.
8. E stato stabilito un meccanismo di controllo dei progressi relativi a
questo accordo da eseguirsi ogni 5 anni a partire dal 2023.

71
E importante notare come non sia stata riconosciuta alcuna respon-
sabilit giuridica o possibilit di compensazione economica, in caso di non
rispetto degli obiettivi fissati e che anzich unauspicata decarbonizzazione
completa e totale, cio un universale abbandono dei carburanti fossili, la
formula prevista in questo testo implichi invece la possibilit di poter
continuare a usare questo tipo di carburanti. Inoltre bene ricordare che il
taglio delle emissioni di CO2 dovr essere, entro il 2050, tra il 70 e il 95%
dellattuale emissione per poter raggiungere il target di 1,5C, proposto ed
approvato dalla Cop21. In realt a Parigi si preferito girare attorno al vero
problema dei combustibili fossili e cio che i 2/3 delle attuali riserve di
carbone, petrolio e gas dovrebbero rimanere inutilizzate sotto terra, con il
conseguente azzeramento di numerosi patrimoni per decine di migliaia di
miliardi di dollari appartenenti proprio a quei paesi come Stati Uniti, Cina e
India cui spetterebbe la leadership nella riduzione dei gas serra.

Johan Rockstrm (direttore dello Stockholm Resilience Centre, professore


di Sistemi idrici e Sostenibilit globale all'Universit di Stoccolma) ha definito
lincontro di Parigi come un punto di partenza per raggiungere la decarbo-
nizzazione entro il 2050 e uno sviluppo sostenibile.

72
Per quanto sia un testo imperfetto ed insufficiente, molto pi debole di
quanto sperato da molti e soprattutto di quanto necessario, rappresenta pur
sempre un punto di svolta. comunque un accordo storico, che fissa obiettivi
ambiziosi, come il riconoscimento del rischio rappresentato dal riscaldamento
globale e della necessit di una risposta collettiva, ma soprattutto stata
significativa la straordinaria partecipazione di ben 196 nazioni.
Sui 196 paesi che hanno approvato laccordo di Parigi, 171 hanno firmato
un primo impegno il 22 aprile 2016, durante la giornata della Terra nel corso
di una cerimonia solenne al Palazzo di Vetro di New York dove il segretario
generale dellONU, Ban Ki-Moon ha annunciato la conclusione di un momento
storico. Laccordo entrer in vigore nel 2020 se verr ratificato dai Paesi che
rappresentano il 55% delle emissioni mondiali di gas serra. Tra i firmatari
lUnione Europea, gli Stati Uniti, la Cina e la Russia.
LUnione Europea, che rappresenta meno del 10% delle emissioni globali,
ha fissato un obiettivo molto ambizioso, di tagliare del 40% le sue emissioni
entro il 2030. Per Bruxelles non ha ancora stabilito le modalit con cui si
potr ridurre luso del carbone fossile in ciascuno degli Stati membri.
Gli Stati Uniti e la Cina da soli rappresentano invece il 36% delle emis-
sioni dei gas serra presenti nellatmosfera.
La Cina oggi il principale responsabile delle emissioni di gas serra,
contribuendo da sola al 10% del riscaldamento del pianeta. Il suo inquina-
mento da record, infatti a fine 2015, esso era 56 volte superiore al limite
raccomandato dallOms nella sola provincia di Liaoning.
Il governo di Xi Jinping sta per realizzando un programma di inno-
vazione e tecnologia verde, decarbonizzando leconomia, che oggi dipende per
il 60% dal carbone. Ad esempio a Guangzhou sul delta del Fiume delle perle,
c la stazione di ricarica per bus elettrici pi grande del mondo ed in tutto il
territorio della Cina sono state installate 1.500 stazioni per il monitoraggio
dellaria. Pertanto la Cina oggi il primo paese ad aver investito 90 miliardi di
euro nel settore di energia green.

73
Gli Stati Uniti si sono impegnati a tagliare del 2628% le proprie emis-
sioni, anche se alcune regolamentazioni antinquinamento vengono combattute
a livello locale dalla destra e dalla Corte suprema.
Lattuale Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, per impedire che si
ripetesse quanto gi verificato nel 1997, in occasione del Protocollo di Kyoto, e
cio il mancato sostegno del governo agli impegni presi dallallora Presidente
Bill Clinton, ha ottenuto che laccordo di Parigi fosse giuridicamente diverso da
un trattato vincolante, in modo da rendere la ratifica un atto dellesecutivo e
non del parlamento a maggioranza repubblicana.
LIndia una delle potenze pi restie a prendere impegni vincolanti, ma
ha promesso di moltiplicare del 30% la sua energia solare.
La Russia, al 4 posto per le emissioni di gas serra dopo Cina, Stati Uniti
ed India, si impegnata a tagliare il 17% delle sue emissioni entro il 2030.
Vladimir Putin che in passato si era dimostrato poco collaborativo, in
occasione della Cop21, stato pi disponibile al colloquio ed ha specificato che
il taglio avverr attraverso un miglioramento dellisolamento termico degli
edifici pubblici e privati, un valido progetto energetico e attraverso nuove
nano-tecnologie.

Un ulteriore strumento messo in atto in Europa per combattere le emis-


sioni di gas serra la: Emissions Trading (ET).

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Si tratta di un mercato internazionale, nato quale strumento
amministrativo di politica ambientale, che fissa un tetto alle emissioni per le
imprese ed basato sulla compravendita di permessi di emissione. Il tetto
massimo di emissioni autorizzate viene espresso in numero di permessi ad
emettere (EUA) che vengono distribuiti ad asta o in assegnazione gratuita ai
gestori di impianti. Il numero dei permessi diminuisce di anno in anno per
garantire il raggiungimento degli obiettivi di riduzione prefissati.
Ogni azienda iscritta allEmissions Trading libera di scegliere se
migliorare i propri processi produttivi, riducendo le emissioni e vendere i
permessi in eccesso o se superare i limiti di emissione ed acquistare da altri
operatori un numero di permessi pari alle emissioni prodotte in eccedenza.
Il mercato ET conta, fin dal 2013, oltre 12.000 impianti industriali iscritti,
di cui 1.124 in Italia.

Laumento della temperatura non solo un problema ambientale anche


e soprattutto un danno economico con perdita di reddito e benessere, come
dimostrato nel 2006 dal rapporto di Nicholas Stern, gi Chief Economist della
Banca Mondiale: per una ridotta produttivit (da riduzione dei raccolti per le
mancate piogge, impennate dei prezzi dei prodotti alimentari e delle materie
prime, ecc.) e per un grande impatto sanitario (il diffondersi di malattie a
seguito delle inondazioni ed ondate di calore, ecc.), con un conseguente
esaurirsi delle risorse vitali e crollo del reddito pro capite anche del 4080%.
Per ogni grado di temperatura in pi, mezzo miliardo di persone sar
costretto a rinunciare ad 1/5 dellacqua di cui disponeva prima. Le popolazioni
pi povere scivoleranno nuovamente sotto il muro di 1 dollaro al giorno per
sopravvivere ed il lento processo di uscita dalla povert messo in atto fin dalla
fine del secolo scorso, e che al momento solo rallentato, destinato a
bloccarsi del tutto.
Nascer un mondo ancora pi diseguale, dove accanto alla povert pi
estrema si trover anche una ricchezza estrema, perch il clima influir
diversamente sulle attivit delle varie popolazioni, aumentando o diminuendo il
reddito. Le previsioni sono che per ogni italiano che perder il 26% del suo

75
reddito, un greco perder il 51% ed un americano il 36%, mentre un francese
avr il reddito superiore del 10%, un russo lo vedr quadruplicato ed un
canadese aumentato di 2 volte e mezzo.

E molto probabile che tutti gli sforzi prodigati per ridurre le emissioni
saranno insufficienti a contrastare il global warming. E infatti probabile che pur
rispettando gli impegni promessi, il riscaldamento del pianeta salga a 3,5C.
Ma se non venisse preso alcun provvedimento, la temperatura media
della Terra arriverebbe almeno a 4,5C con ripercussioni difficilmente preve-
dibili. E quindi di assoluta necessit almeno iniziare il processo di riduzione
delle emissioni dei gas serra, orientando il comune sentire verso un maggior
rispetto del pianeta e delle sue risorse.

La prossima 22a Conferenza ONU, Cop22, fissata per i giorni 7-18


novembre 2016, a Marrakesh in Marocco.

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Una famosa fabbrica italiana di abbigliamento consiglia:

Follow the 9 Simple Rules for Climate Challenge:


Change a Light
Drive Less
Recycle More
Check your Tires
Use Less Hot Water
Avoid product with a lot of Packaging
Adjust your Thermostat
Plant a Tree
Turn off Electronic Devices

Be a Part of the Solution.

77
78
Dott. Stefano Cittadini Medico Ch. - Specialista Otoiatra/Audiologo
Roma scittadini@fastwebnet.it

Capitolo 7: Possibili soluzioni


Stefano Cittadini

Dal 1972, il 5 giugno di ogni anno si festeggia, sotto egida ONU, la gior-
nata mondiale dedicata allambiente, perch sia la popolazione mondiale, sia i
governanti hanno finalmente compreso che il futuro un problema che riguar-
da tutti e che tale consapevolezza deve trasformarsi in un inno alla vita e
portare ad una ricerca condivisa di soluzioni globali, non in un inutile canto
unisono di pessimismo e sconforto.
I numeri del pianeta che danno il polso della situazione sono tantissimi:
11 miliardi di tonnellate di CO2 da tagliare entro il 2030, 64 nazioni unite per
dimezzare il tasso di deforestazione, perch allora sar sufficiente abolire
solo 2,7 miliardi di tonnellate di gas serra, 977 miliardi di dollari allanno il
costo dellavvelenamento da piombo nei bambini, da 3 a 10 il rapporto tra le
fonti di energia rinnovabile (solare, eolica, idroelettrica) e quello scaturito dai
combustibili fossili, 2050-2075 il periodo in cui potrebbe scomparire il buco
dellozono, 2 milioni di casi di tumore della pelle ogni anno da prevenire, 1/3
dei terreni agricoli scomparsi negli ultimi 40 anni per lerosione, ecc. si
potrebbe continuare cos allinfinito.

79
La sorte delle future generazioni dipende in gran parte dalle decisioni e
dalle misure prese oggi. I problemi attuali dovrebbero, perci essere risolti di
volta in volta nell'interesse delle generazioni presenti e future e non demandati
ad un ipotetico domani.
Ripensando alla Dichiarazione ONU del 1997, sulle responsabilit delle
generazioni presenti verso quelle future, dovremmo considerare un obbligo
morale, formulare regole di condotta e di comportamento in una prospettiva
largamente aperta verso il futuro.

La ricerca di possibili soluzioni ovviamente demandata alla scienza, ma


la loro pratica attuazione dipende interamente da sagge scelte politiche. Solo
con una costante attenzione e con leggi ed emendamenti adeguati potremmo
elaborare un habitat, forse non perfetto, ma realmente compatibile con la vita
delluomo. Senza accusarci di essere visionari catastrofici, potrebbe essere
sufficiente una banale attenzione lungimirante.

80
Soluzioni globali:

I ricercatori hanno gi avanzato in tutto il mondo numerose proposte


ritenute utili a risolvere i problemi conseguenti ai cambiamenti climatici e
talora iniziato anche a dar loro una pratica attuazione, seppure a livello locale.
Tali iniziative globali, dette di Geoingegneria, suscitano gi paure e
polemiche.

Di seguito sono elencate le idee pi originali e promettenti:


Il Convegno Per leconomia della terra organizzato a Milano nei primi
mesi del 2016 dallAssociazione per lagricoltura biodinamica (che segue
il metodo steineriano, ovvero simil omeopatico per la vegetazione) e
dalla Universit Bocconi ha proposto un rafforzamento della vitalit del
suolo, come antidoto alla siccit ed alla intensificazione degli eventi
climatici estremi. Tale metodo si basa sulla salvaguardia del contenuto di
humus nei terreni agricoli. Lhumus una sostanza capace di trattenere

81
acqua fino a 20 volte il suo peso e si comporta quindi come una spugna
naturale proteggendo cos dallerosione e dalla siccit. Applicando tale
metodo, il terreno agricolo necessiterebbe di minori quantit dacqua e
diverrebbe quindi pi resistente alla desertificazione, aumentando inoltre
la sua capacit di trattenere il carbonio sottraendolo cos allaria.

Utilizzazione di un diverso tipo di energia nucleare, basato sullimpiego di


reattori a sali fusi, che pur non essendo nuovo (i primi tentativi
risalgono agli anni 60 del secolo scorso), non mai stato utilizzato in
modo sistematico. Si tratta di reattori nucleari a fissione in cui il
refrigerante primario, o persino il combustibile stesso, un miscuglio di
sale fuso. Tali reattori operano ad una temperatura superiore rispetto
agli attuali refrigerati ad acqua e quindi con un rendimento termo-
dinamico superiore, mentre restano ad una pressione di vapore pi
bassa. Essi hanno la potenzialit di rendere pi sicuro ed economico
lattuale nucleare e rappresentano quindi probabilmente lunico tipo di
energia pulita utilizzabile gi oggi su vasta scala.

Ricorso alla manipolazione genetica per creare tipi di colture che siano in
grado di resistere alle tempeste ed alla siccit causate dalla estre-
mizzazione del clima. Tale svolta, pur con tutte le remore legate alla
paura di imprevedibili conseguenze legate allingegneria genetica, diverr
probabilmente presto indispensabile, perch mentre la popolazione
mondiale continua ad aumentare, lattuale clima impazzito fa diminuire
sempre pi il rendimento delle coltivazioni.

Progetto di Solar Radiaton Management, consistente nello spruzzare


nellatmosfera, con limpiego di aerei, proiettili o palloni aerostatici, una
sorta di gigantesco aerosol di solfato di zolfo per creare una barriera tra il
sole e la terra allo scopo di ridurne il riscaldamento, in analogia con
quanto avviene nelle eruzioni vulcaniche. Ad esempio, la nube di polveri

82
liberata nel 1991 dal vulcano filippino Pinatubo abbass la temperatura
terrestre di circa mezzo grado per due anni. Ma uniniziativa di tale
portata potrebbe indurre effetti collaterali imprevedibili ed avere
importanti e gravi implicazioni etiche e politiche.

Se la causa principale dellestinzione delle specie la distruzione dei loro


habitat specifici, sar indispensabile preservare almeno il 50% delle aree
terrestri con vegetazioni e fauna originali. Questa la proposta di Edward
O. Wilson, decano dei biologi americani, contenuta nel suo ultimo libro
Met della Terra, in cui sostiene appunto la necessit di trasformare la
met del nostro pianeta in una riserva naturale.

La sostituzione degli attuali veicoli, sia pubblici che privati, con auto a
propulsione elettrica, accanto alla sistematica installazione di pannelli
solari sui tetti di tutti gli edifici del territorio, potrebbe fare veramente la
differenza e ridurre drasticamente sia linquinamento atmosferico che il
riscaldamento globale. Le auto elettriche sono belle, silenziose, efficienti,
eco-sostenibili e possono entrare nelle zone Ztl eppure sono ancora
molto poco diffuse. In Italia nel 2015 sono state vendute 1.574.872 auto,

83
di cui solamente 1.460 elettriche, pari allo 0,1%.
I motivi principali per questo scarso mercato sono da ricercare nella
mancanza di validi incentivi statali che rendano pi appetibili i costi per
ora elevati e lindubbia difficolt a trovare le torrette per la ricarica: ad
esempio, alcune citt come Messina, Matera e Rovigo ne sono del tutto
sprovviste, mentre in tutta la Sardegna le colonnine sono soltanto sette.

Neutralizzare leccesso di anidride carbonica dellambiente, pompandola


in una sorta di serra il progetto che si inaugurer a settembre del 2016
a Zurigo. Il progetto simile a quello in uso per rimuovere lanidride
carbonica da spazi chiusi, come i sottomarini ed i veicoli spaziali. Laria
viene fatta passare attraverso un filtro composto da materiale fibroso
impregnato di amine, sostanze chimiche in grado di legare la CO 2. Il
gas viene poi rimosso dai filtri attraverso un riscaldamento ad hoc e
lanidride carbonica cos liberata, viene pompata in una serra di 4 ettari,
ove favorisce la fotosintesi clorofilliana e di conseguenza la produttivit
delle piante.

Questanno, nel corso della XXI edizione della manifestazione City After
the City, che si svolge ogni tre anni a Milano allo scopo di comprendere e
proporre il tipo di citt che abiteremo in futuro, viene presentato il
progetto Urban Orchard, curato da Maite Garca Sanchis e Giulio
Iacchetti, che evidenzia il ruolo dellagricoltura nelle citt di oggi. Esso
auspica un ritorno agli orti come risorsa in tempo di crisi e d importanza
alle coltivazioni su tetti e terrazze e ad una trasformazione dei giardini
ornamentali in spazi di verde utile, pur senza trascurare in alcun modo la
bellezza e larmonia dei luoghi.

84
Ladozione di soluzioni per ridurre il global warming legato a decisioni
politiche e noi possiamo influire ben poco su tali grandi provvedimenti.
Ma il riscaldamento globale provoca anche un aumento dellinquinamento
dellaria ed questo che dovremmo combattere come individui consapevoli
inseriti allinterno della societ, provando nel contempo, come medici
responsabili della sanit pubblica, a ridurne gli effetti negativi sulla salute
umana.

Soluzioni individuali:

Alcuni accorgimenti presi a livello individuale, possono evitare le espo-


sizioni a livelli troppo elevati dellinquinante, come ad esempio:
Conoscere i livelli di inquinamento dellaria nella propria citt
Non sottovalutare queste informazioni, ma pianificare i propri impegni in
funzione di questi valori
Evitare le attivit allaperto vicino a strade trafficate, soprattutto nelle
ore di punta e vicino alle aree industriali
Considerare percorsi alternativi in zone meno inquinate
La promozione di una coscienza ambientale, contribuendo su piccola
scala, al miglioramento delle condizioni generali di salute
Preferire lutilizzo dei mezzi di trasporto pubblici rispetto ai privati

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Rispettare i limiti di accesso alle zone a traffico limitato e i divieti di
circolazione nella fascia verde nelle giornate particolarmente inquinate
Moderare la velocit alla guida della propria auto
Mantenere spento il motore se non necessario
Curare la manutenzione periodica del veicolo cos da garantire una
corretta emissione dei gas di scarico
Preferire veicoli alimentati con combustibili a basso impatto
Convertire gli impianti di riscaldamento a carbone, seguendo le tecno-
logie della termoregolazione degli ambienti e la contabilizzazione del
calore utilizzato
Agire perch le canne fumarie di tutti gli impianti termici civili, anche di
potenza termica inferiore al valore di soglia (35kW), rispettino quanto
prescritto dallallegato IX alla parte V del d.lgs. 152/2006
INQUINARE MENO dovrebbe essere il primo pensiero di ogni individuo

Possiamo concludere ricordando che: La sostenibilit ci appartiene: non solo


una questione di governo, n un concetto astratto.

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Ad agosto 2016, la popolazione mondiale ammontava a circa 7,45 miliar-
di di persone, ed fuor di dubbio che se ogni essere umano, in particolare gli
abitanti della met settentrionale pi industrializzata della Terra (dal nord-
America allEuropa, dalla Russia alla Cina), facesse consapevolmente le scelte
individuali pi ecologicamente corrette, gli effetti potrebbero pesare anche a
livello globale per tutto il nostro pianeta.

Soluzioni da ricercare come medici responsabili

Quando parliamo di medici, ci riferiamo ovviamente a tutti i medici, a


prescindere dalle eventuali specializzazioni e dai diversi ambienti ed ambiti in
cui essi esercitano la propria professione. In realt, nessun operatore sanitario,
e meno che mai un medico di qualsiasi specialit, dovrebbe considerare non di
propria competenza la tutela della salute pubblica.
Tale tutela si pu effettuare soprattutto tramite la prevenzione e deve
essere rivolta a:
segnalare prontamente ogni caso di patologia riconducibile a tossicit
ambientale
segnalare prontamente ogni caso di patologia infettiva a trasmissione
animale
collaborare nellindividuazione dei territori pi inquinati
suggerire stili di vita corretti (non fumare, non far uso di sostanze
stupefacenti, seguire una alimentazione corretta, bere acqua suf-
ficientemente, evitare una vita sedentaria, ecc.)
creare team di lavoro multidisciplinari; in particolare gli otoiatri con
allergologi e broncopneumologi
realizzare, in collaborazione con cardiologi, screening nei pazienti
affetti da insufficienza cardiocircolatoria, perch tale patologia
rappresenta la prima malattia da inquinamento
prescrivere terapia di sostegno in tutte le patologie croniche

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suggerire luso di mascherine o di filtri nasali a fibra vegetale micro-
nizzata o meccanici

Come Medici, dobbiamo sviluppare una maggiore attenzione a tutte le


possibili malattie diverse dalla routine, quali ad esempio quelle veicolate da
insetti, virus o batteri, finora non presenti nei nostri territori e che adesso si
affacciano anche in Italia proprio a causa della tropicalizzazione del clima o per
luso protratto dellaria condizionata, od ancora in conseguenza del disagio
psichico e della somatizzazione derivante da situazioni ambientali estreme.
Dobbiamo inoltre fare ogni sforzo per limitare le conseguenze dei
cambiamenti climatici sulla salute umana, anche attraverso il miglioramento
delle infrastrutture (prevenzione secondaria) e mediante campagne di corretta
informazione di massa.

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Il destino dellIsola di Pasqua un monito per lumanit

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Conclusioni
Elisabetta Sartarelli

LIsola di Pasqua, Rapa Nui

E una sperduta isola polinesiana dellOceano Pacifico, nota per le sue


397 gigantesche statue in basalto, alte fra i 2,5 e i 10 metri, chiamate Moai.

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Ma lisola anche tristemente nota per la rapida estinzione del popolo
che vi abitava.
Fu scoperta dagli Europei il giorno di Pasqua del 1722, donde il suo nome,
da un navigatore olandese chiamato Jacob Roggeveen. Allepoca ospitava
diverse migliaia di individui, divisi in 12 clan, che convivevano pacificamente.
Nel 1864 vi sbarcarono nuovamente alcuni mercanti europei, che
trovarono una popolazione ridotta a pochi individui denutriti, un territorio
desolato e deforestato ed una marcata scarsit di fauna in terra ed aria.
Come era avvenuto questo disastro in poco pi di 140 anni? Molte sono
le teorie, sorte a giustificazione di questo evento.
Jared Diamond, biologo dellUniversit di Cambridge e vincitore del Premio
Pulitzer nel 1998 nel suo libro Collasso, ha ipotizzato che il disastro sia
avvenuto ad opera degli stessi abitanti dellisola, che hanno provocato una
deforestazione, per motivi religiosi, politici o per semplice inconsapevolezza
con la conseguente dissipazione della principale risorsa naturale dellisola: la
foresta di palme. Questa infatti ospitava gli uccelli, forniva legname per le
canoe necessarie alla pesca in acque profonde, difendeva lintegrit del
territorio coltivato ad orto dalle devastazioni delle tempeste tropicali.
Con la perdita della foresta, a poco a poco le risorse alimentari vennero a
mancare e la dieta degli abitanti si ridusse dapprima a polli e piccoli molluschi,
poi solo a topi e sterpaglie.

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I Moai rappresentavano un simbolo di potenza dellisola e di pace tra
i clan. Quando la desertificazione dellisola port alla rivalit tra i clan, si
tent inizialmente di costruire statue sempre pi alte e pi imponenti, quale
dimostrazione della potenza ed importanza di un clan nei confronti degli
altri. Ma per costruirle e trasportarle dovevano essere utilizzati grandi
quantit di tronchi dalbero e fibre per le funi, aggravando cos la
deforestazione.
Fu presto chiaro che non ci sarebbe stata pi speranza per una vita
normale, essendo ogni via di fuga preclusa dalla mancanza di legno per
costruire canoe e fuggire su altre isole. Iniziarono allora vere guerre tra i
clan e si cominci anche ad abbattere quei Moai, divenuti ormai simboli
inutili. Per le guerre e la carenza di cibo la popolazione dellisola diminu
bruscamente e comparve la antropofagia.

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Scrive Diamond I paralleli che si possono tracciare tra lisola di
Pasqua ed il mondo moderno sono cos ovvi da apparirci agghiaccianti
Gli indigeni in difficolt non poterono fuggire n cercare aiuto fuori
dallisola, cos noi abitanti della Terra non potremmo trovare soccorso
altrove, se i problemi dovessero aumentare.
Scrive Gustavo Zagrebelsky nel suo libro Senza adulti: Per
soddisfare manie di potenza e grandezza di oggi, non si fatto caso alle
necessit di domani .. Ogni generazione si comporta come se fosse
lultima, trattando le risorse di cui dispone come sue propriet esclusive, di
cui usare ed abusare.

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Lisola di Pasqua dunque un monito, esso potrebbe indicarci il desti-
no dellumanit nel prossimo futuro. Ed bene ricordare le parole di Laurent
Fabius, Ministro degli Esteri francese, alla COP 21 di Parigi nel dicembre
2015: Non abbiamo un piano B perch non esiste un pianeta B.

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