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La stima della resistenza del calcestruzzo in-situ: impostazione delle indagini ed elaborazione dei risultati

La stima della resistenza del calcestruzzo in-situ:


impostazione delle indagini ed elaborazione dei
risultati
A. Masi1, M. Vona2 I

Sommario indicazioni operative per il programma di cam-


La stima della resistenza del calcestruzzo di pionamento (tipo, numero e ubicazione delle
strutture esistenti può essere effettuata adope- misure) e viene fornita una procedura per
rando prove distruttive (carotaggi) e non distrut- l’elaborazione dei dati sperimentali tratti da
tive eseguite sia in-situ che in laboratorio. Nel indagini distruttive e non distruttive, particolar-
lavoro vengono evidenziati i fattori che mag- mente utile nel caso di calcestruzzi di qualità
giormente condizionano la resistenza del calce- medio-bassa. Le modalità per la definizione del
struzzo in-situ allo scopo di individuare metodi e programma di campionamento e per
criteri per una efficiente impostazione del pro- l’applicazione della procedura sono descritte
gramma delle indagini e per una stima affida- avvalendosi anche di alcuni esempi numerici
bile della resistenza da adottare nelle verifiche basati sui risultati di vaste campagne di indagini
di sicurezza. Dopo la definizione dei criteri per su strutture esistenti in c.a. svolte negli ultimi anni
la scelta dei metodi di indagine, vengono fornite presso l’Università della Basilicata.

1. Introduzione lità sismica di migliaia di edifici in tutte le


Stimare la resistenza a compressione del cal- regioni italiane. Elemento cardine di tali veri-
cestruzzo in-situ è operazione tanto com- fiche, e per certi versi innovativo rispetto ad
plessa quanto importante e delicata. Nella una deprecabile prassi del passato, sono le
valutazione di una struttura esistente in c.a., indagini per conoscere le strutture che hanno
essa ha un ruolo fondamentale sia sulla capa- portato, in particolare, all’esecuzione di
cità portante attuale che sulla vita utile della migliaia di prove, in-situ ed in laboratorio, sul
struttura. Peraltro, altre rilevanti proprietà del calcestruzzo. Data l’entità delle verifiche e
calcestruzzo, come il modulo elastico e la delle relative indagini, nelle operazioni sono
resistenza a trazione, possono essere ricavate stati spesso coinvolti, e presumibilmente lo
dalla resistenza a compressione. saranno anche in futuro, professionisti che
Inoltre, l’esecuzione di tale stima è richiesta e non hanno competenze specialistiche nel
svolta sempre più frequentemente. Infatti, campo delle prove sui materiali e ciò confe-
negli ultimi anni, a seguito della emanazione risce ancora maggiore delicatezza al tema.
della OPCM 3274 (2003), è stata avviata ed Appare in tal senso importante disporre di
è in corso di svolgimento una vasta cam- metodi di indagine e di criteri di elaborazione
pagna di valutazione della vulnerabilità dei relativi risultati che siano semplici, affida-
sismica del patrimonio edilizio strategico ed a bili e numericamente robusti. Il presente
rischio rilevante in caso di collasso. In Italia lavoro intende fornire un contributo in tale
sono presenti circa 75000 edifici pubblici direzione proponendo una serie di indica-
privi di protezione sismica (Dolce et al., zioni frutto essenzialmente di una ventennale
2007) in larga parte costituiti, ancor più se attività di ricerca ed esperienza nel campo,
analizzati in termini volumetrici, da strutture con l’intento di affrontare il tema in modo
in c.a. L’OPCM 3362 (2004), emanata in equilibrato tra le esigenze di rigore ed accu-
applicazione dell’art. 2 della OPCM 3274, ratezza e le oggettive difficoltà e limiti di
ha messo a disposizione centinaia di milioni ordine pratico che, inevitabilmente, si incon-
di euro consentendo di valutare la vulnerabi- trano nella esecuzione delle indagini in-situ.

1 DiSGG, Università della Basilicata, Potenza - m angelo.masi@unibas.it


2 DiSGG, Università della Basilicata, Potenza - m marco.vona@unibas.it 53
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La variabilità delle proprietà meccaniche che il tecnico incaricato della valutazione.


calcestruzzo può presentare è estremamente Per quanto riguarda il punto b) esso verrà
ampia, come conseguenza della sua intrinseca ampiamente trattato nel seguito, laddove ver-
disomogeneità e delle vicende cui è sottoposto ranno dettagliatamente descritti metodi di inda-
durante le fasi di getto e stagionatura, nonché gine e criteri di analisi dei risultati, mentre,
delle vicende (degrado ambientale, eventi acci- riguardo al punto a) alcune cose sono state già
dentali, ecc.) cui è sottoposto durante la vita dette, ma vale la pena evidenziare ulterior-
della struttura a cui appartiene. Per la stima mente l’impatto economico e sociale delle scelte
delle proprietà meccaniche sono disponibili tecniche (Masi, 2005). La scarsa attenzione
numerosi metodi di indagine e di elaborazione rivolta in passato al problema ha frequente-
dei relativi risultati, basati su studi sperimentali mente determinato, da un lato, assunzioni
condotti in tutto il mondo. Di particolare rilievo molto conservative, inaccettabili in una stra-
sono gli studi condotti negli anni ’80 da tegia globale di mitigazione del rischio sismico
Facaoaru in Europa (es. 1984) e successiva- condizionata dalla estrema limitatezza delle
mente da Bartlett e McGregor negli Stati Uniti risorse disponibili, dall’altro lato, per fortuna
(es. 1996, 1997), i cui risultati, di sicuro inte- meno frequentemente, ha determinato assun-
resse sul piano metodologico, possono essere zioni non conservative con conseguenze poten-
operativamente poco applicabili alla realtà zialmente gravi sulla sicurezza. In tal senso
costruttiva italiana, date le forti differenze con molto lavoro è ancora necessario per favorire
quella dei paesi dove tali studi sono stati effet- un approccio culturalmente e tecnicamente cor-
tuati. Anche in Italia è presente una vasta lette- retto al problema anche se molto è stato già
ratura tecnica sull’argomento a partire dagli fatto in questi ultimi anni. Infatti, le norme più
anni ’80 (es. Bocca & Cianfrone, 1983), ’90 recenti (es. OPCM, 3274) hanno superato la
(es. Braga et al., 1992; Di Leo & Pascale, 1994) sostanziale omologazione del passato tra criteri
e più recentemente (es. Del Monte et al., 2004; di progettazione del nuovo e di valutazione del-
Masi, 2005; Masi et al., 2007). l’esistente ad esempio consentendo di assu-
Con la sempre più diffusa consapevolezza che mere, nelle verifiche di sicurezza, resistenze di
le indagini debbano costituire un elemento calcolo dei materiali crescenti con il livello di
imprescindibile per una corretta valutazione conoscenza acquisito. Il professionista possiede
della resistenza sismica delle strutture esistenti, ora più opportunità ma è, al tempo stesso,
da alcuni anni sono disponibili, a livello maggiormente responsabilizzato dalla possibi-
nazionale ed internazionale, norme e codici lità di decidere se investire più risorse nelle
di pratica che affrontano il problema nei suoi indagini per la conoscenza e valutazione della
diversi aspetti, fornendo indicazioni molto struttura, risorse ampiamente recuperabili met-
importanti sul tema specifico della stima delle tendo in atto interventi più mirati ed efficaci.
caratteristiche meccaniche del calcestruzzo in- Stante il grande deficit di protezione sismica
situ. Nell’affrontare il problema è molto che si è accumulato nel nostro paese, tale
importante aver chiari, tra gli altri, due aspetti: aspetto appare importante in termini generali
a) quando e quanto serve stimare la resi- ed ancor più se ci si riferisce al patrimonio edi-
stenza del calcestruzzo in-situ; lizio pubblico costituito in larga parte da edifici
b) cosa è necessario o utile che sappia fare il non o parzialmente protetti dal sisma.

2. Il quadro normativo ed Appendici (in fase di pubblicazione) alle


Il tema della valutazione e dell’adeguamento recenti Norme Tecniche sulle Costruzioni (NTC,
sismico degli edifici esistenti viene trattato in 2008). In particolare, per quanto riguarda
norme specifiche emanate in molti paesi, l’individuazione delle caratteristiche della strut-
come le FEMA 356 (2000) negli Stati Uniti e tura (schema strutturale, dettagli costruttivi, pro-
le raccomandazioni del 2006 (NZSEE, 2006) prietà dei materiali), nell’EC8-3 vengono defi-
in Nuova Zelanda. niti tre livelli di conoscenza LC (limitata LC1,
In Europa il tema è trattato nell’Eurocodice 8, estesa LC2 ed esaustiva LC3) che determinano
parte 3, Assessment and retrofitting of buil- il valore del fattore di confidenza FC da adot-
dings (CEN, 2004). L’impostazione dell’EC8-3 tare nella valutazione. La resistenza di calcolo
ricalca sostanzialmente quanto previsto nelle da utilizzare nelle verifiche di sicurezza
norme tecniche allegate alla OPCM 3431 dipende dal valore della resistenza media in-
54 (2005) e riprese in larga misura nella Circolare situ ottenuta dalle indagini, ridotta in base al
La stima della resistenza del calcestruzzo in-situ: impostazione delle indagini ed elaborazione dei risultati

valore di FC. La stima della resistenza in-situ viene anche precisato che “I valori delle resi-
deve essere basata su carote estratte dalla strut- stenze meccaniche dei materiali vengono valu-
tura, eventualmente con l’integrazione di prove tati sulla base delle prove effettuate sulla strut-
non distruttive (PND) con l’obiettivo di giungere tura e prescindono dalle classi discretizzate
a stime più rappresentative delle proprietà del previste nelle norme per le nuove costruzioni.”
calcestruzzo dell’intera struttura, pur limitando Il tema delle indagini in-situ è presente anche
danni e costi. In questo caso l’aspetto critico è al Cap. 9 – Collaudo statico, nel quale si pre-
la definizione di relazioni affidabili tra i risultati vede che il Collaudatore “può richiedere, nel-
delle PND e la resistenza. L’approccio previsto l’ambito della sua discrezionalità, che siano
nella gran parte delle normative (oltre a quelle eseguite prove sui materiali messi in opera,
citate si veda ad es. la ACI 228 del 1998) è di anche mediante metodi non distruttivi”.
correlare i risultati ottenuti dalle PND ai corri- Il controllo della resistenza del calcestruzzo in
spondenti valori delle resistenze fornite dalle opera è trattato anche al paragrafo 11.2.6 nel
carote estratte negli stessi punti. La correlazione quale si prevede la possibilità di avvalersi di
ottenuta potrà poi essere estesa anche ad altri prove sia distruttive che non distruttive. Molto
punti in cui sono disponibili solo risultati delle importante appare l’indicazione che “Il valor
PND, in modo da limitare al minimo il numero medio della resistenza del calcestruzzo in
di carotaggi. opera (definita come resistenza strutturale) è in
In Italia sono state recentemente pubblicate le genere inferiore al valor medio della resistenza
NTC 2008 che, al capitolo 8, trattano specifi- dei prelievi in fase di getto maturati in condi-
camente il tema delle costruzioni esistenti. zioni di laboratorio (definita come resistenza
Dopo aver sottolineato che “la conoscenza potenziale). È accettabile un valore medio
delle proprietà meccaniche dei materiali in-situ della resistenza strutturale, misurata con tec-
è un elemento essenziale per la definizione del niche opportune (distruttive e non distruttive) e
modello strutturale da adoperare per la valuta- debitamente trasformata in resistenza cilin-
zione della sicurezza e la progettazione degli drica o cubica, non inferiore all’85% del valore
interventi su costruzioni esistenti”, viene evi- medio definito in fase di progetto”. Ancora, al
denziato che “tale conoscenza non risente par. 11.2.6 è indicato che per la determina-
delle incertezze legate alla produzione e posa zione della resistenza strutturale si potrà fare
in opera ma solo della omogeneità dei mate- utile riferimento ad alcune norme UNI EN, tra
riali stessi all’interno della costruzione, del le quali la 12504-1:2002 (carotaggi), la
livello di approfondimento delle indagini cono- 12504-2:2001 (prove sclerometriche) e la
scitive e dell’affidabilità delle stesse”. 12504-4:2005 (prove ultrasoniche) che ver-
Il paragrafo 8.5.3 è specificamente dedicato ranno descritte nel prossimo paragrafo,
alla caratterizzazione meccanica dei materiali. nonché alle Linee Guida del Consiglio Supe-
È previsto che “per conseguire un’adeguata riore dei Lavori Pubblici (STC-CSLP, 2008).
conoscenza delle caratteristiche dei materiali e Infine, indicazioni operative molto dettagliate
del loro degrado, ci si baserà su documenta- sono fornire nella Circolare alle NTC 2008 e
zione già disponibile, su verifiche visive in situ nelle Appendici, approvate dal CSLP ed in
e su indagini sperimentali”. Opportunamente fase di pubblicazione.

3. I metodi di indagine renze tra resistenza standard e resistenza in-


In termini generali le proprietà del calcestruzzo situ che verranno commentate nel seguito,
in-situ possono essere determinate sulla base l’esperienza mostra generalmente una “patolo-
delle seguenti fonti di informazione: gica” distanza tra valori nominali, dichiarati
a) valori usuali per la pratica costruttiva del- e/o “certificati”, e valori effettivamente ottenuti
l’epoca; dalle prove in-situ ed in laboratorio. In assenza
b) specifiche originali di progetto o certificati di documentazione originale può essere di
di prova originali; qualche aiuto la conoscenza dei dati storici,
c) prove in-situ ed in laboratorio. ossia delle proprietà previste dalle norme tec-
In realtà, l’affidabilità delle informazioni rela- niche vigenti all’epoca della costruzione e/o
tive ai punti a) e b) appare quantomeno discu- della qualità dei materiali usualmente adottati
tibile: i valori riportati hanno in genere scarsa nei diversi periodi e nelle diverse regioni, come
affidabilità nel caso del calcestruzzo di edifici ricavabile dalla manualistica (ad es. Santa-
esistenti. Oltre che per le “fisiologiche” diffe- rella, 1956; Pagano, 1968) o dalle consuetu- 55
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dini progettuali e costruttive. Una descrizione a resistenze altrettanto elevate. Nonostante


delle tipiche resistenze dei calcestruzzi italiani tali limiti lo sclerometro è usato frequente-
negli ultimi 50-60 anni è riportata nel Manuale mente nella pratica professionale per stimare
sulla valutazione di edifici esistenti in c.a. la resistenza del calcestruzzo, in genere
(Manfredi et al., 2007). basandosi su curve di correlazione fornite nel
Sulla base di quanto detto è da ritenere manuale dello strumento o in altri riferimenti
necessario, in via esclusiva o quantomeno (es. CEB, 1989). Al contrario, considerando
prevalente, stimare la resistenza mediante le sue modalità d’uso più corrette, la UNI EN
prove in-situ ed in laboratorio basate su precisa che lo sclerometro può essere utiliz-
metodi distruttivi e non distruttivi. I metodi più zato per valutare l’uniformità del calcestruzzo
diffusi, utilizzati in genere in modo combi- in situ e per individuare e delimitare zone in
nato, sono quelli basati sull’estrazione di cui sia di scarsa qualità o deteriorato.
carote e sui risultati delle prove sclerometriche Specifiche per applicare il metodo della velocità
ed ultrasoniche (Prove Non Distruttive, PND). ultrasonica sono contenute nella UNI EN 12504-
Il prelievo e successivo schiacciamento di 4 (2004). La prova richiede la misura della velo-
carote è eseguito frequentemente nella pratica cità di propagazione di onde ultrasoniche nell’e-
professionale in quanto è il metodo più diretto lemento in esame utilizzando due trasduttori, uno
ed affidabile per stimare le proprietà mecca- trasmittente e l’altro ricevente, collocati a
niche del calcestruzzo di strutture esistenti. Le distanza nota. Tale velocità è poi correlata alle
specifiche per l’esecuzione del carotaggio proprietà meccaniche del calcestruzzo mediante
sono contenute nella norma UNI EN 12504-1 curve in dotazione allo strumento o fornite in altri
(2002). Nell’esecuzione dei carotaggi vanno riferimenti (es. CEB, 1989). Le misure possono
seguite alcune regole, tra le quali: essere effettuate collocando i due trasduttori su
- il diametro delle carote deve essere facce contrapposte (trasmissione diretta o per
almeno superiore a tre volte il diametro trasparenza, figura 1a), su facce adiacenti (tra-
massimo degli aggregati cercando di pre- smissione semidiretta o d’angolo, figure 1b-1c),
levare, ove possibile, carote di diametro o sulla stessa faccia (trasmissione indiretta o per
non inferiore a 100 mm; superficie, figure 1d-1e). Quando possibile è
- le carote non dovrebbero contenere ferri opportuno effettuare misure dirette data la mag-
d’armatura, e vanno comunque scartati i giore affidabilità. Dalla fisica della propaga-
provini contenenti barre d’armatura incli- zione di onde elastiche, la velocità ultrasonica V
nate o parallele all’asse; è proporzionale alla radice quadrata del modulo
- il rapporto lunghezza/diametro dei pro- elastico E. Assumendo che nel calcestruzzo E sia
vini deve essere possibilmente uguale a 2, proporzionale alla radice quadrata della resi-
o comunque compreso fra 1 e 2. stenza a compressione fc , come suggerito dal-
Molta attenzione e cura devono essere adope- l’EC2 (CEN, 2004), si ottiene che V è proporzio-
rate nell’eseguire il carotaggio con particolare nale alla radice quarta di fc . In realtà la relazione
riferimento alle operazioni di fissaggio della è molto più complessa ed incerta in quanto il cal-
carotatrice a corona diamantata. Tale opera- cestruzzo non è un materiale elastico, omogeneo
zione, se non eseguita correttamente, può for- ed isotropo. Inoltre, il legame risulta dipendente
temente condizionare l’ottenimento di provini da numerosi fattori tra i quali il rapporto
indisturbati, dunque l’esito della prova. acqua/cemento, il contenuto di umidità, la pre-
Specifiche per applicare il metodo sclerome- senza di armature, l’età, ecc., fattori che possono
trico sul calcestruzzo sono fornite nella UNI determinare resistenze diverse a parità di velo-
EN 12504-2 (2001). Il metodo, di semplice cità e viceversa. Pertanto non può essere pro-
esecuzione e relativamente economico, con- posta una relazione velocità-resistenza di validità
siste nel misurare l’entità del rimbalzo di una generale ma vanno considerate le caratteristiche
massa spinta da una molla contro la super- e condizioni specifiche del calcestruzzo in
ficie dell’elemento da provare. Poiché il test esame, come raccomandato in tutte le norme
interessa solo lo strato superficiale il risultato internazionali, ad es. la ACI standard 228.2R-
può non essere rappresentativo del calce- 98 (1998). Al contrario, il metodo ultrasonico è
struzzo interno all’elemento strutturale. Ad particolarmente idoneo per valutare l’uniformità
esempio, il processo di carbonatazione tipico del calcestruzzo in-situ, per individuare zone di
dei calcestruzzi stagionati influisce significati- calcestruzzo di scarsa qualità e l’eventuale pre-
vamente sui valori di rimbalzo fornendo senza di difetti locali (vuoti, fessure, ecc.) utiliz-
56 valori elevati che possono non corrispondere zando in particolare la misura per superficie.
La stima della resistenza del calcestruzzo in-situ: impostazione delle indagini ed elaborazione dei risultati

L Fig. 1
Letture ultrasoniche per tra-
sparenza (a), diagonali o
Tx Tr Tx d’angolo (b, c) e superficiali
(d, e).
Tr

a) L b)

Tx T r1 T r2
c)

L1
L2

Tx T r1 T r2

L/2 L/2
L L

d) e)

La stima della resistenza a compressione autori in letteratura (Gasparik, 1992; Di Leo


mediante PND può essere basata anche su & Pascale, 1994; Del Monte, 2004).
metodi combinati, per il cui utilizzo non esistono In realtà, anche in questo caso, non può essere
attualmente norme UNI EN, ma specifiche in proposta una relazione di validità generale, ma
merito sono contenute nella norma RILEM NDT4 l’applicazione corretta del metodo richiede-
(1993). I metodi combinati, ampiamente utiliz- rebbe la determinazione di alcuni coefficienti
zati in Italia ed Europa, mirano ad aumentare correttivi che tengano conto delle caratteristiche
l’accuratezza della stima rispetto ai singoli e condizioni effettive del calcestruzzo in esame
metodi. Tra essi quello più conosciuto è il metodo rispetto a quello standard (contenuto e tipo di
SONREB, basato sulla combinazione delle cemento, tipo e dimensione degli inerti, pre-
misure di velocità ultrasonica V e di indice di senza di additivi, ecc.). In pratica la determina-
rimbalzo S. Il concetto alla base del metodo è zione o conoscenza di tali coefficienti è gene-
che le due misure sono influenzate in modo ralmente impossibile per calcestruzzi di strutture
divergente da alcuni fattori, pertanto il loro uso esistenti per cui è necessario individuare un
combinato tende a bilanciarne gli effetti nella coefficiente di influenza totale utilizzando i
stima della resistenza. Infatti, V aumenta con il risultati di alcuni carotaggi, come proposto
contenuto di umidità e tende a decrescere in cal- nella RILEM, oppure ricavare un’espressione (1)
cestruzzi vecchi, mentre il contrario accade per valida specificamente per il calcestruzzo in
S. Utilizzando i valori di V e S può essere sti- esame.
mata la resistenza fc adoperando una espres- In termini generali deve essere detto che le
sione del tipo: PND non possono essere utilizzate in alterna-
tiva al carotaggio ma, con una opportuna
fc = a · S b · V c (1) correlazione, possono contribuire alla stima
della resistenza in-situ. Inoltre, esse possono
Correlazioni di questo tipo sono fornite nella essere utilizzate da sole per valutare
citata norma RILEM con riferimento ad un cal- l’uniformità del materiale all’interno della
cestruzzo di caratteristiche standard e da altri struttura. D’altronde deve essere ricordato 57
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che, anche per quanto riguarda i carotaggi, esclusivo ma combinato con le PND. In tal
la fisiologica variabilità dei risultati nell’am- modo è possibile sia ottimizzare le risorse che
bito di un edificio, di uno stesso impalcato o, migliorare la stima della resistenza del calce-
addirittura, di uno stesso elemento (Masi et struzzo grazie ai vantaggi complementari dei
al., 2007) ne consiglia l’impiego in modo non metodi distruttivi e non distruttivi.

4. L’impostazione del programma di paragrafo precedente, si può dire che i


indagini metodi non distruttivi appaiono molto utili ed
Nel progettare il programma di indagini sui efficienti per finalità comparative. Essi pos-
materiali alcuni aspetti appaiono particolar- sono essere applicati in modo ampio in con-
mente rilevanti e strettamente connessi alla seguenza della rapidità con cui si eseguono
responsabilità ed alle competenze tecniche le misurazioni, nonché del danno strutturale
richieste al professionista incaricato della nullo che determinano. Va però considerato
valutazione. In particolare, deve essere stabi- che, per quanto riguarda i costi complessivi
lito quale o quali metodi di indagine adope- conseguenti alla esecuzione di PND, le super-
rare e quante indagini effettuare. Molto fici da scoprire e poi ripristinare (tampona-
importante è anche definire come vanno ela- ture, intonaco, tinteggiatura) non sono in
borati ed interpretati i risultati delle indagini genere piccole per cui il danno arrecato,
eseguite, aspetto che verrà ampiamente trat- ancorché non strutturale, può essere piuttosto
tato nel prossimo paragrafo. oneroso sul piano economico da renderlo
Rispetto alla valutazione in termini generali, paragonabile a quello determinato dai caro-
ed alle indagini in particolare, è utile ricor- taggi. Inoltre, va sottolineato che, come già
dare un concetto contenuto nella OPCM detto in precedenza, le PND non consentono
3431, ossia che negli edifici esistenti le situa- di stimare la resistenza in modo diretto, ma è
zioni riscontrabili sono le più diverse ed è sempre necessario procedere ad una opera-
quindi impossibile prevedere regole speci- zione di calibrazione, ossia a collegare il
fiche e dettagliate per tutti i casi. Pertanto le risultato della misura (ad es., nel caso degli
indicazioni metodologiche che possono ultrasuoni, la velocità di propagazione
essere fornite vanno sempre viste come un dunque la compattezza del materiale) alla
riferimento di carattere generale che va inte- resistenza o ad altra caratteristica oggetto
grato, caso per caso, da scelte specifiche ed dell’indagine (ad es. il modulo elastico).
anche alternative da parte del tecnico. La scelta dei punti di indagine va fatta in
L’impostazione dell’indagine conoscitiva maniera casuale senza privilegiare zone par-
parte dalla scelta del metodo o dei metodi di ticolari in modo tale da poter ritenere i risul-
prova più idonei al caso in esame, seguito tati ottenuti statisticamente rappresentativi
dalla localizzazione e quantificazione delle delle proprietà del calcestruzzo nell’intera
misure necessarie per valutare, con un grado struttura. Qualora si ritenesse necessario pri-
di accuratezza e rappresentatività sufficienti, vilegiare zone particolari, ad esempio lad-
le caratteristiche del materiale in-situ. dove il calcestruzzo appare degradato o di
Per quanto riguarda la scelta tra i diversi scarsa qualità, si dovrebbero individuare
metodi di indagine disponibili è utile avvalersi diversi ambiti omogenei, mantenendo sepa-
di strutture o laboratori esperti nel settore ma rati tra loro i risultati relativi alle diverse zone.
è importante, da parte del professionista, la Per quanto riguarda il numero dei punti di
piena consapevolezza della loro affidabilità e misura, l’entità è chiaramente diversa per le
dei limiti di applicabilità. Esistono diverse PND ed i carotaggi. Riguardo ai carotaggi si
prove che consentono di acquisire lo stesso tenga conto che nella Circolare alle NTC
tipo di informazione: la scelta della metodo- 2008, al punto C11.2.6, si indica che per
logia deriva da un opportuno equilibrio tra ottenere la stima attendibile della resistenza
costi sostenibili, danni arrecabili all’edificio, di un’area di prova devono essere prelevate e
tempi di esecuzione e, soprattutto, precisione provate almeno tre carote. È da ritenere che
connessa a ciascun tipo di prova rispetto a per “area di prova” sia da intendersi un
quella richiesta dall’indagine (Masi, 1991; ambito omogeneo per il calcestruzzo in situ,
Manfredi et al., 2007). per la cui individuazione è opportuno ese-
In riferimento ai metodi più diffusi per la stima guire preventivamente PND. Nel caso degli
58 della resistenza del calcestruzzo, descritti al edifici, in virtù delle caratteristiche degli ele-
La stima della resistenza del calcestruzzo in-situ: impostazione delle indagini ed elaborazione dei risultati

menti e delle modalità di getto del calce- fiche. Spesso le scelte da operare in questa
struzzo, è opportuno riferirsi inizialmente ai fase risultano fortemente condizionate da pro-
singoli piani eventualmente separando i pila- blemi logistici, come la possibilità di accedere
stri dalle travi. Per ogni piano vanno previste ai punti prescelti o di arrecare i danni che,
un numero sufficiente di PND in funzione inevitabilmente, le prove ed i prelievi compor-
delle informazioni raccolte durante le inda- tano. Appare in ogni caso opportuno prele-
gini preliminari (esame della documentazione vare non meno di 3 carote dall’intera struttura,
tecnica disponibile e della “storia” dell’edi- anche per poter disporre di una base minima
ficio, esito dei sopralluoghi, ecc.), numero che per effettuare l’operazione di taratura delle
dovrebbe essere non inferiore al 15-20% eventuali PND.
degli elementi strutturali primari. Nel programmare l’estrazione delle carote si
Altre indicazioni sul numero minimo di caro- deve tener presente che la resistenza del cal-
taggi sono fornite nell’Appendice C8A della cestruzzo dipende anche dalla posizione o
Circolare alle NTC 2008. In particolare la giacitura del getto. Infatti, nei pilastri le
Tabella C8A.3a indica almeno un numero di modalità di posa in opera determinano gene-
carotaggi per piano dell’edificio compreso tra ralmente una variazione della resistenza
2 e 6, in funzione del livello di conoscenza lungo l’altezza degli elementi strutturali (ciò
che si intende conseguire. Inoltre nelle note accadeva ancor più in passato per l’assenza
esplicative si precisa che “Il numero di provini di idonee operazioni di vibrazione del getto):
riportato nella Tabella C8A.3a potrà esser per tale ragione può verificarsi una riduzione
variato, in aumento o in diminuzione, in rela- del 20-30% passando dalla base alla som-
zione alle caratteristiche di omogeneità del mità, zona nella quale la qualità inferiore del
materiale. Nel caso del calcestruzzo in opera calcestruzzo ne sconsiglia il prelievo. Per-
tali caratteristiche sono spesso legate alle tanto, nei pilastri la zona di prelievo ideale è
modalità costruttive tipiche dell’epoca di la mezzeria dell’elemento, laddove, peraltro,
costruzione e del tipo di manufatto, di cui le sollecitazioni flessionali sono ridotte. Infine,
occorrerà tener conto nel pianificare particolare attenzione deve essere posta nel
l’indagine. Sarà opportuno, in tal senso, pre- selezionare i pilastri da sottoporre a caro-
vedere l’effettuazione di una seconda cam- taggio, tenendo conto dello stato degli ele-
pagna di prove integrative, nel caso in cui i menti (degradato, danneggiato, ecc.) nonché
risultati della prima risultino fortemente dis- dei tassi di lavoro per carichi verticali dovuti
omogenei”. Con riferimento all’utilizzo inte- alle condizioni di normale esercizio dell’edi-
grato di carotaggi e PND viene poi detto che ficio. Con la stessa logica si procederà per le
“Ai fini delle prove sui materiali è consentito travi realizzando il prelievo sul fianco delle
sostituire alcune prove distruttive, non più del stesse, nel caso di travi emergenti rispetto al
50%, con un più ampio numero, almeno il solaio, tra 1/4 ed 1/5 della luce netta ed
triplo, di prove non distruttive, singole o com- all’incirca a metà altezza. Nel caso di travi in
binate, tarate su quelle distruttive”. spessore di solaio il prelievo dovrà essere
In termini generali il numero “giusto”, oltre che effettuato in direzione verticale e richiederà
dipendere dai fattori summenzionati (preci- quindi la rimozione di una zona di pavi-
sione richiesta, omogeneità del materiale, …), mento, massetto e quant’altro presente sulla
scaturisce dal compromesso tra risorse e tempi superficie del calcestruzzo strutturale. Infine,
disponibili, danni arrecabili, importanza del- l’estrazione delle carote richiede, nelle zone
l’edificio in esame (ad es. edificio strategico o di prelievo, che si proceda a preventive ed
ordinario), pertanto non può che essere valu- accurate rilevazioni pacometriche in modo da
tato caso per caso in base alle esigenze speci- individuare ed evitare le barre di armatura.

5. La stima della resistenza del cal- - possibile rimaneggiamento conseguente


cestruzzo in-situ all’estrazione.
Vi sono numerosi fattori che possono differen- Inoltre, la resistenza in-situ è diversa da
ziare la resistenza ottenuta dai carotaggi quella standard misurata su provini prelevati
dalla effettiva resistenza in situ, tra i quali: durante il getto a causa della differente età e
- dimensioni delle carote; stagionatura. Infatti, come già segnalato, nel
- direzione di estrazione; paragrafo 11.2.6 delle NTC 2008 si precisa
- presenza di barre o di altre inclusioni; che la resistenza del calcestruzzo in opera 59
Progettazione Sismica

(definita resistenza strutturale) è in genere Definito come deve essere “corretta” la resi-
inferiore alla resistenza standard (definita stenza ottenuta dalle carote, va affrontato il
resistenza potenziale), tant’è che si ritiene problema di come correlare tale resistenza ai
accettabile un valore medio della resistenza risultati delle eventuali PND, effettuate in
strutturale non inferiore all’85% del valore modo più diffuso sulla struttura, in modo da
medio prescelto in fase di progetto. Le norme pervenire a stime affidabili ed al tempo stesso
americane ACI 228 (1998) forniscono criteri più rappresentative della variabilità delle
analoghi per l’accettazione della resistenza in caratteristiche del calcestruzzo nella struttura.
una struttura esistente basata su carotaggi. Le norme RILEM (1993) forniscono una proce-
Confrontando la resistenza ottenuta dalle dura basata sulla determinazione di un coeffi-
carote fcar con quella standard fc,st la norma ciente di influenza totale per correlare i risultati
prevede che il calcestruzzo messo in opera delle PND eseguite alle resistenze “vere” otte-
possa essere considerato accettabile se: nute dai carotaggi. In alternativa può essere
fcar,med > 0.85 fc,st, e fcar,min > 0.75 fc,st . Per- adottata una procedura che mira a correlare i
tanto se ne potrebbe dedurre che, nell’attri- risultati delle PND ad alcuni valori della resi-
buire la resistenza fc da considerare nelle stenza fc in modo da ottenere l’espressione in
verifiche, si possa assumere fc = min cui i coefficienti a, b e c sono ricavati con rife-
(fcar,med/0.85, fcar,min/0.75). rimento allo specifico calcestruzzo in esame.
Quando la stima della resistenza del calce- Il primo passo è l’esecuzione di una cam-
struzzo è funzionale alla valutazione di un pagna di PND per valutare la variabilità del
edificio esistente in c.a. non appare utile, o calcestruzzo e delimitare zone o porzioni di
quantomeno necessario, riferirsi alla resi- struttura con caratteristiche sufficientemente
stenza standard, ma va considerata quella omogenee. Considerando NPND punti di
attuale in-situ. Per convertire la resistenza misura all’interno di una zona omogenea, in
ottenuta sulle carote fcar nella corrispondente un numero limitato di punti Ncar NPND,

U
resistenza in-situ fc può essere adoperata la selezionati in modo casuale, vengono estratte
seguente relazione (Masi 2005): e sottoposte a prova di compressione alcune
carote per valutarne le resistenze fcar, poi con-
fc = (CH/D · Cdia·Ca·Cd ) · fcar (2) vertite tramite la (2) nei corrispondenti valori
in-situ fc· Viene poi eseguita una regressione
dove: non lineare (implementabile con un foglio elet-
- CH/D = coefficiente correttivo per rapporti tronico) per determinare i valori dei coeffi-
tra altezza e diametro H/D diversi da 2, cienti a, b e c che forniscono la migliore cor-
pari a CH/D = 2/(1.5 + D/H); relazione tra risultati delle PND e carotaggi,
- Cdia = coefficiente correttivo per diametri ossia l’espressione (1) specificamente applica-
D diversi da 100 mm, pari a 1.06, 1.00 e bile al calcestruzzo in esame. Applicando tale
0.98 per D, rispettivamente, uguale a 50, espressione possono essere calcolate le resi-
100 e 150 mm; stenze fc anche nei punti (NPND – Ncar) dove
- Ca = coefficiente correttivo per tenere conto erano state effettuate solo PND in modo da
di eventuali barre d’acciaio presenti e dis- ampliare la quantità di valori sulla base dei
poste ortogonalmente all’asse della carota, quali determinare la resistenza di calcolo da
pari ad 1 in assenza di barre e variabile adoperare nelle verifiche di sicurezza. Va
da 1.03 per piccoli diametri (φ 10) a 1.13 segnalato che, per una corretta applicazione
per diametri grandi (φ 20); della procedura, per le terne di valori (fc, S, V)
- Cd = coefficiente correttivo per tenere conto utilizzate per ricavare l’espressione (1) va pre-
del rimaneggiamento dovuto all’estrazione. ventivamente verificata l’esistenza di un
Nella letteratura tecnica è usualmente indi- legame di proporzionalità diretta tra i valori di
cato un valore costante di Cd (es. Cd = 1.06 fc ed i corrispondenti valori S e V ottenuti dalle
in ACI, 2003) purchè il prelievo sia condotto PND. Inoltre, va verificato che i coefficienti a,
accuratamente da operatori esperti. Tut- b e c della espressione Sonreb ricavata non
tavia, tenuto conto che il rimaneggiamento siano negativi. Qualora questo accadesse
conseguente all’estrazione è tanto maggiore vanno individuate altre terne di valori (fc, S, V)
quanto minore era la resistenza in-situ del con le quali ricavare l’espressione Sonreb, se
calcestruzzo, si ritiene più corretto assumere disponibili, o in caso contrario vanno effet-
Cd = 1.20 per fcar < 20 MPa, e Cd = 1.10 tuate ulteriori prove in-situ che soddisfino le
60 per fcar > 20 MPa (Collepardi, 2002). condizioni citate.
La stima della resistenza del calcestruzzo in-situ: impostazione delle indagini ed elaborazione dei risultati

5.1 Un esempio di applicazione della proce- erano già state eseguite le PND. La possibilità
dura per il calcolo di fc di verificare la migliore capacità predittiva
Si riporta di seguito un esempio di applica- dell’espressione (1) è resa possibile dalla dis-
zione della procedura descritta al paragrafo ponibilità di un numero elevato di PND e di
precedente per la stima della resistenza in- corrispondenti carote in modo che ricavata
situ fc mediante il metodo combinato Sonreb, l’espressione (1), considerando una parte di
allo scopo di mostrarne la migliore capacità tali misure, questa è stata poi applicata e veri-
predittiva rispetto ad alcune classiche espres- ficata con le altre resistenze fc disponibili,
sioni riportate in letteratura. A tal fine ven- operazione chiaramente non possibile nella
gono adoperati i risultati di una ampia cam- pratica professionale.
pagna sperimentale, già descritta in prece- L’analisi dei risultati delle PND mostra una
denti lavori (Masi et al., 2007; Masi & Vona, buona omogeneità del calcestruzzo con diffe-
2007), relativa ad alcuni elementi trave (di renze piuttosto limitate tra i valori medi di S e
seguito denominati EL1, EL2 e EL3) messi a V rilevati sulle tre travi (Tab. 1). Inoltre, anche
disposizione dalla Regione Toscana ed estratti i valori del coefficiente di variazione CV delle
da un edificio in c.a. progettato negli anni misure eseguite sui singoli elementi sono
’70 per soli carichi verticali. Le PND, sclero- molto bassi evidenziando anche una limitata
metriche ed ultrasoniche, e i carotaggi sono variabilità all’interno degli stessi elementi. È
stati eseguiti presso il Laboratorio di Strutture da notare che i valori delle resistenze fc in-situ
dell’Università di Basilicata dopo accurata ottenute dalle carote e corrette mediante
preparazione degli elementi strutturali consi- l’espressione (2) mostrano una variabilità
derati. Il prelievo delle carote è stato eseguito maggiore all’interno e tra gli elementi rispetto
sempre in corrispondenza di punti nei quali alle PND.

Tabella 1 - Valori medi e variabilità dei risultati delle PND e dei carotaggi eseguiti

Elemento Punti di misura/prelievo Media Dev.St CV (%)


Sclerometro EL1 40 34 1 3.2
S EL2 54 35 3 7.4
EL3 38 32 2 5.6
Totale 132
Ultrasuoni (Trasp.) EL1 20 3930 180 4.7
V [m/s] EL2 27 3890 80 2.1
EL3 37 3780 80 1.7
Totale 84
Carotaggi EL1 6 40.6 7.8 16.7
fc [MPa] EL2 10 33.6 4.0 10.3
EL3 5 29.8 2.2 6.6
Totale 21

Tenuto conto che, come mostrato in tabella 1, l’esistenza di un legame di proporzionalità


sono disponibili ben 21 carotaggi, è stata diretta tra i valori di resistenza fc ed i corri-
applicata la procedura per correlare alcuni spondenti valori S e V delle tre terne pre-
valori delle resistenze fc ai risultati delle corri- scelte.
spondenti PND selezionando in modo casuale Eseguendo la regressione non lineare sono
tre terne di valori (S, V, fc ), una per ognuno stati determinati i coefficienti a, b e c (a =
degli elementi EL1, EL2 e EL3 (Tab. 2). Prima 1.88E-12, b = 2.256, c = 2.737 ) dell’espres-
di effettuare la regressione è stata controllata sione Sonreb riferita al calcestruzzo in esame,

Tabella 2 - Valori di S, V e fc nei 3 punti selezionati per la costruzione della regressione

Trave S V [m/s] fc [MPa]


EL1 35 3810 36.8
EL2 33 3710 28.2
EL3 32 3780 27.8 61
Progettazione Sismica

considerati validi in quanto non negativi: le prove eseguite, collocati ad un interasse


pressoché costante pari circa ad 1/4 – 1/5
fc = 1.88E -12 · S 2.256 · V 2.737 (3) della luce. I risultati ottenuti applicando
l’espressione (3) sono stati confrontati, per
L’espressione (3) è stata quindi applicata per valutarne la eventuale migliore capacità pre-
calcolare la resistenza del calcestruzzo negli dittiva, con le resistenze ottenute considerando
altri punti in cui si avevano a disposizione sia alcune classiche espressioni di letteratura per
le PND che i carotaggi. In particolare, sono l’applicazione del metodo Sonreb (Gasparik,
stati considerati per ciascun elemento struttu- 1992; Di Leo e Pascale, 1994; RILEM, 1993;
rale un set di quattro punti, selezionati tra tutte Del Monte et al., 2004).

Tabella 3 - Confronto tra le resistenze ottenute dalle carote e dal metodo combinato Sonreb adottando
l’espressione (3) e alcune espressioni di letteratura

EL1 EL2 EL3 Media Totale Scarto


Media CV Media CV Media CV
[MPa] (%) [MPa] (%) [MPa] (%) [MPa] (%)
fc (carote) 40.6 19.2 33.6 11.9 29.8 7.5 34.7 -
fc con espr. (3) 36.4 16.6 35.6 18.6 29.0 5.0 33.7 -2.9
fc (Rilem) 23.9 16.7 23.8 13.5 19.7 5.9 22.5 -35.2
fc (Gasparik) 24.0 12.5 24.3 10.8 21.0 3.8 23.1 -33.4
fc (Pascale) 26.0 15.2 25.7 11.6 21.8 6.1 24.5 -29.3
fc (Del Monte) 23.0 11.4 23.2 9.8 20.3 3.5 22.1 -36.2

I risultati, riportati in tabella 3 in termini di realtà il valore significativo è costituito dalla


medie e coefficienti di variazione CV, media totale sulla base della quale va rica-
mostrano che le resistenze ottenute con vata la resistenza di calcolo. È da notare
l’espressione (3) stimano nettamente meglio come per tale valore l’errore commesso con
la resistenza in situ rispetto alle espressioni di l’espressione calibrata sarebbe modesto (-
letteratura. Confrontando le resistenze medie 2.9%) mentre considerando le altre espres-
fornite dalle diverse espressioni con i valori sioni si otterrebbero errori molto maggiori (da
ottenuti dalle carote emerge che tutte le un minimo di -29.3% con l’espressione fornita
espressioni di letteratura sottostimano signifi- da Di Leo e Pascale, ad un massimo di -
cativamente la resistenza. Al contrario, valori 36.2% con l’espressione di Del Monte et al.).
molto prossimi a quelli delle carote si otten- Nei grafici in figura 2 le differenze vengono
gono con l’espressione calibrata anche se, nel ulteriormente evidenziate considerando i sin-
caso dell’elemento EL2 l’errore sarebbe in goli valori stimati rispetto alle rispettive resi-
eccesso, dunque a svantaggio di sicurezza. In stenze fc ottenute dalle carote.

Fig. 2 50 50
Confronto tra valori di fc
stimati con diverse
45 45
espressioni Sonreb e le
resistenze ottenute dai
carotaggi. 40 40
fc [MPa]

fc [MPa]

35 35

Rilem
30 30
Pascale - Di Leo

Gasparik
25 25
Del Monte

20 20
20 25 30 35 40 45 50 20 25 30 35 40 45 50
62 a) fc, Sonreb [MPa] b) fc, espr. (3) [MPa]
La stima della resistenza del calcestruzzo in-situ: impostazione delle indagini ed elaborazione dei risultati

6. Un caso reale: indagini ed elabo- calcestruzzo è stato effettuato un esame accu-


razioni rato della struttura per verificare che posi-
Viene esaminato un edificio progettato per zione e dimensioni geometriche degli ele-
soli carichi verticali e realizzato nella menti strutturali confermassero le informa-
seconda metà degli anni ’70, avente struttura zioni contenute negli elaborati progettuali.
intelaiata in c.a. con 5 impalcati fuori terra e La collocazione dei punti di misura sulla
pianta rettangolare con dimensioni massime superficie del piano tipo è stata condotta in
pari a 21.80 m e 11.90 m. L’altezza di inter- modo da poter indagare elementi, sia pilastri
piano, costante, è pari a 3.00 m. La struttura che travi, con differenti funzioni strutturali e
del corpo scala è realizzata con solette ram- posizioni (Fig. 3). Nella selezione dei pilastri
panti in c.a., di sezione 145 x 21 cm, che da indagare è stata considerata la loro posi-
poggiano su travi di dimensione 25 x 50 cm zione e ruolo nel sistema strutturale, in fun-
a livello di piano e di interpiano. zione del carico desunto dall’area di
L’esame degli elaborati progettuali disponibili influenza. Sono stati così selezionati ad ogni
mostra che travi e pilastri hanno dimensioni piano almeno 7 pilastri (sui 24 totali), di cui
costanti lungo l’altezza dell’edificio mentre, due in posizione centrale, tre esterni, uno
limitatamente ai pilastri, vi sono piccole diffe- d’angolo ed uno in corrispondenza del vano
renze nei quantitativi di armatura. I pilastri scala. Per quanto riguarda le travi è stato pos-
hanno dimensione 25 x 50 cm, ad eccezione sibile effettuare un numero decisamente più
di quelli centrali del piano terra in cui le dimen- limitato di prove, in virtù delle difficoltà legate
sioni sono pari a 30x50 cm. L’armatura longi- alla presenza diffusa di travi in spessore di
tudinale è costituita, rispettivamente, da 6 solaio ed alla presenza delle tamponature. Le
barre φ14 e 6 barre φ16, con staffe φ6 dis- indagini sono state svolte in misura di tre per
poste con passo 20 cm. In direzione longitudi- ogni impalcato tutte sulle travi emergenti por-
nale le travi perimetrali portanti sono emer- tanti collocate sul perimetro dove, a causa
genti con sezione 30 x 50 cm, mentre le travi della difficoltà di accedere a due facce con-
interne portanti sono tutte a spessore con trapposte, le prove ultrasoniche sono state ese-
sezione 80 x 21 cm. Le travi che non portano guite con il metodo per superficie, mentre per
solaio, sia perimetrali che interne, sono a spes- i pilastri è stato sempre possibile effettuare
sore con dimensioni molto limitate (50 x 21 misure per trasparenza. La modalità di lettura
cm). Lo spessore dei solai, realizzati mediante per superficie, di per sé meno affidabile ai fini
travetti in c.a.p., è di 21 cm. Per quanto della stima della resistenza del calcestruzzo,
riguarda i materiali, il progetto prevedeva cal- rende i risultati delle prove ultrasoniche con-
cestruzzo di classe Rck 250. L’acciaio previsto dotte sulle travi non direttamente confrontabili
era ad aderenza migliorata del tipo FeB44k, con quelli ottenuti sui pilastri, pertanto nel
fatta eccezione per le staffe dei pilastri in cui seguito le elaborazioni saranno condotte
era previsto acciaio liscio del tipo FeB32k. separatamente per travi e pilastri. Infine, i
Prima della impostazione delle indagini sul punti di misura sono stati scelti in modo da

Fig. 3
Posizione delle PND e dei
carotaggi al I piano.

63
Progettazione Sismica

ridurre al minimo gli inconvenienti ed i disagi di esecuzione di strutture in c.a. con riferimento
arrecati agli occupanti dell’edificio. alle sequenze di getto del calcestruzzo, i risul-
La posizione dei punti di misura all’interno tati delle PND sono stati analizzati separata-
dei singoli elementi strutturali è stata indivi- mente per pilastri e travi e per i diversi piani
duata avvalendosi anche di indagini pacome- dell’edificio. Da tale analisi emergono alcune
triche in modo da localizzare le armature al differenze da cui trarre le indicazioni utili per la
fine di limitarne l’influenza sulle PND ed evi- delimitazione delle diverse aree omogenee di
tarne il danneggiamento nelle operazioni di calcestruzzo nell’intera struttura.
prelievo delle carote. Per quanto riguarda i pilastri (Fig. 4) il primo
Complessivamente sono state eseguite 53 PND livello presenta valori decisamente più elevati,
valide, sia sclerometriche che ultrasoniche, di rispetto agli altri livelli, sia dei valori di S che
cui 37 su elementi pilastro e 16 su elementi di V. Al contrario, valori molto bassi sono stati
trave. È da segnalare che alcune PND non rilevati al secondo livello. Per gli ultimi tre
hanno prodotto risultati utilizzabili a causa delle livelli, dal terzo al quinto, i valori delle PND
condizioni di forte degrado del materiale e/o sono confrontabili. Pertanto, per il calce-
Fig. 4 della impossibilità ad eseguire le prove stesse in struzzo dei pilastri, appare opportuno indivi-
Risultati delle PND nei
pilastri ai diversi piani
modo adeguato per ottenere risultati validi. duare tre aree omogenee riportate in tabella
dell’edificio. Anche in considerazione delle tipiche modalità 4 e figura 6.

45 media Dev.st 4500 media Dev.st


40 4000
35 3500
30 3000
V [m/s]

25 2500
S

20 2000
15 1500
10 1000
5 500
0 0
I II III IV V I II III IV V
Livello Livello

L’analisi dei risultati delle PND per le travi quinto impalcato. Pertanto, per il calce-
(Fig. 5) mostra una buona coincidenza tra i struzzo delle travi, appare opportuno indivi-
Fig. 5
Risultati delle PND per le
valori, sia di S che di V, del primo e secondo duare due aree omogenee riportate in
travi. impalcato, e di quelli rilevati dal terzo al tabella 4 e figura 6.

45 media Dev.st 4500 media Dev.st


40 4000
35 3500
30 3000
V [m/s]

25 2500
S

20 2000
15 1500
10 1000
5 500
0 0
I II III IV V I II III IV V
Livello Livello

Tabella 4 - Numero di punti di PND nelle Aree omogee per il calcestruzzo dei pilastri e delle travi

N PND
Estensione Indice Sclerometrico, S Velocità Ultrasonica, V
Area P1 Tutti i pilastri del I livello; 8 8
Area P2 Tutti i pilastri del II livello; 7 7
Area P3 Tutti i pilastri dei livelli III, IV e V 22 22
Area T1 Tutte le travi dei livelli I e II 7 7
Area T2 Tutte le travi dei livelli III, IV e V 9 9
64
La stima della resistenza del calcestruzzo in-situ: impostazione delle indagini ed elaborazione dei risultati

V Impalcato Fig. 6
Schema della distribuzione
delle aree omogenee ai
diversi piani dell’edificio.
IV Impalcato
Area T2

Area P3 III Impalcato

II Impalcato

Area T1
Area P2 I Impalcato

Area P1

Per ciascuna area omogenea, nella tabella 5 PND, in termini di valori medi, deviazione
è riportata una sintesi dei risultati ottenuti dalle standard DS e coefficiente di variazione CV.

Tabella 5 - Statistiche elementari di S e V nelle aree omogenee

Area P1 Area P2 Area P3 Area T1 Area T2


S V S V S V S V S V
[m/s] [m/s] [m/s] [m/s] [m/s]
Media 41 4250 20 2160 26 3120 19 1620 24 2110
DS 2 180 2 470 6 610 1 150 2 220
CV (%) 4 4 11 22 23 19 4 9 6 10

Sulla base delle aree omogenee individuate è cinque espressioni valide specificamente per
stata pianificata ed eseguita la campagna di il calcestruzzo di ognuna delle aree omo-
carotaggi. Per poter applicare la procedura genee. I coefficienti a, b e c ottenuti, sempre
descritta al paragrafo 5, in conformità anche positivi dunque accettabili, sono riportati
a quanto previsto nelle NTC 2008, sono stati nella tabella 7.
eseguiti 3 carotaggi per ciascuna area omo- Le resistenze fc,med riportate in tabella 7 per cia-
genea ad eccezione che nell’Area P3 dove, scuna area, sono state calcolate come media
data la maggiore estensione, sono stati ese- dei valori delle resistenze ottenute direttamente
guiti 6 carotaggi. I punti di prelievo sono stati dalle carote (Tab. 6) e dei valori ricavati dalle
selezionati considerando per ciascun livello espressioni tipo (1) in tutti gli altri punti in cui
elementi in posizione diversa. Ad esempio le erano disponibili soltanto le PND. Si conferma
tre carote al I livello sono state prelevate da una elevatissima variabilità dei valori di fc tra le
un pilastro centrale, da un pilastro d’angolo e diverse aree omogenee, in particolare per
da un pilastro intermedio esterno (ved. Fig. quanto riguarda il calcestruzzo dei pilastri del
3). I risultati delle prove sulle carote, rivalutati primo e secondo livello che può essere conside-
con l’espressione (2), sono riportati per cia- rato un vero “piano debole meccanico” nell’e-
scun elemento nella tabella 6 insieme ai valori dificio. È da rilevare anche la significativa diffe-
di S e V negli stessi punti di prelievo. renza tra le resistenze previste in fase di pro-
getto (calcestruzzo di classe Rck 250, ossia resi-
Dopo aver verificato le condizioni di applica- stenza cilindrica caratteristica pari a 20 MPa)
bilità descritte al paragrafo 5, nell’ambito di ed i valori stimati fc,med riportati in tabella 7, a
ciascuna delle aree omogenee individuate è conferma della scarsa affidabilità che in genere
stata applicata la procedura per ottenere hanno i dati sul calcestruzzo contenuti nella
l’espressione Sonreb, ricavando in tal modo documentazione tecnica originale. 65
Progettazione Sismica

Tabella 6 - Valori singoli e medi delle PND e delle fc nelle 5 aree omogenee individuate

Area Livello Tip. Elemento Sigla Elem S V[m/s] fc [MPa]


Area P1 I Pilastro 14 44 4180 32.6
Area P1 I Pilastro 20 40 4290 33.6
Area P1 I Pilastro 22 38 3990 30.0
media 40 4153 32.1
Area P2 II Pilastro 16 19 1750 4.2
Area P2 II Pilastro 22 21 1925 5.8
Area P2 II Pilastro 19 24 2800 9.3
media 21 2158 6.4
Area P3 III Pilastro 8 22 2635 13.9
Area P3 III Pilastro 21 29 3785 23.3
Area P3 IV Pilastro 11 25 2620 16.6
Area P3 IV Pilastro 23 29 3500 18.8
Area P3 V Pilastro 15 21 2610 12.2
Area P3 V Pilastro 5 28 3790 18.3
media 26 3300 16.4
Area T1 I Trave 19-20 20 1835 15.7
Area T1 II Trave 23-24 19 1650 12.4
Area T1 II Trave 5-6 19 1510 11.9
media 19 1665 13.4
Area T2 III Trave 20-21 25 2380 22.6
Area T2 IV Trave 22-23 27 2410 23.5
Area T2 V Trave 23-24 24 2105 20.5
media 25 2298 22.2

Tabella 7 - Coefficienti delle espressioni Sonreb, resistenze medie e di calcolo nelle 5 aree omogenee

Area P1 Area P2 Area P3 Area T1 Area T2


Coefficienti Sonreb a 8.26E-05 1.30E-04 1.23E-01 3.60E-08 2.84E-02
b 0.086 3.029 1.405 5.366 0.321
c 1.506 0.196 0.048 0.521 0.727
fc,med [MPa] 33.3 5.7 17.5 13.6 20.5
fcd (elementi duttili) [MPa] 33.3 5.7 17.5 13.6 20.5
fcd (elementi fragili) [MPa] 22.2 3.8 11.7 9.1 13.7

Sulla base dei valori fc,med, tenendo conto del è stata infine determinata la resistenza di cal-
valore del Fattore di Confidenza FC conse- colo fcd da considerare nelle verifiche di sicu-
guente al livello di conoscenza raggiunto, e, rezza. Nel caso in esame l’estensione delle
laddove necessario (verifiche di sicurezza indagini per la stima della resistenza del cal-
degli elementi fragili), del coefficiente par- cestruzzo è assimilabile ad un livello LC3,
ziale di sicurezza (γC = 1.5 nelle NTC, 2008) pertanto si è assunto FC pari ad 1.

Ringraziamenti “Valutazione e riduzione della vulnerabilità di edifici


Il presente lavoro è stato svolto nell’ambito del pro- esistenti in c.a.”, Task MND, Metodi Non Distruttivi.
getto DPC-ReLUIS 2005-2008, Linea di ricerca n. 2

Bibliografia sive Strength Results“, ACI 214.4R-03, Detroit,


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American Concrete Institute (ACI), (2003). “Guide in Structures“, ACI Materials Journal, V. 93, N. 3,
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