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Relatore
Prof. ing. Marco Di Prisco
Correlatori
Prof. arch. Manuela Grecchi
Ing. Marco Carlo Rampini
TESI DI LAUREA
01 ANALISI PRELIMINARI 1
02 INDAGINI CONOSCITIVE 23
02.1 INTRODUZIONE 25
02.2 EVOLUZIONE STORICA DELL’EDIFICIO 25
02.3 RILIEVO DELLO STATO DI FATTO 26
02.3.1 Rilievo metrico 27
02.4 ANALISI DELLE STRUTTURE MURARIE 32
02.4.1 Edifici in muratura 32
02.5 RILIEVO DELLA STRUTTURA ESISTENTE 41
02.5.1 Prove endoscopiche 43
02.5.2 Prove con martinetti 44
02.5.3 Prove SONREB 46
02.5.4 Prove di taglio 48
INDICE I
03 PROGETTO ARCHITETTONICO 51
03.1 INTRODUZIONE 53
03.2 PROGRAMMA FUNZIONALE E DESTINAZIONI D’USO 53
03.3 RIFERIMENTI PROGETTUALI 55
03.3.1 Sopralzo dell’edifico 55
03.4 CONCEPT E SVILUPPO VOLUMETRICO 59
03.4.1 Layout funzionale 66
03.5 PROGETTO 68
03.5.1 Masterplan 68
03.5.2 Sviluppo di piante e sezioni 69
03.5.3 Sviluppo dei prospetti 75
03.5.4 Demolizioni e costruzioni 81
03.6 VERIFICHE NORMATIVE 82
03.6.1 Sicurezza antincendio 82
03.6.2 Accessibilità 89
04 PROGETTO TECNOLOGICO 95
II INDICE
04.5 NORMATIVA PER IL COMFORT TERMICO 126
04.5.1 Bilancio termico e comfort del corpo umano 127
04.5.2 Parametri di controllo 130
04.5.3 Parametro integrato per il comfort: la temperatura operativa 130
04.6 NORMATIVA PER L’EFFICIENZA ENERGETICA 136
04.6.1 Indice di prestazione energetica 136
04.7 PARAMETRI ANALIZZATI E RAPPRESENTAZIONE 138
04.7.1 Comfort termico: metodo statico e adattivo 138
04.7.2 Fabbisogno termico: calore sensibile e latente 139
04.7.3 Bilancio energetico 140
04.8 SIMULAZIONE DINAMICA CON TRNSYS 141
04.8.1 Flusso di lavoro 142
04.8.2 Caratteristiche e impostazioni del modello base 144
04.8.3 Analisi comfort termico ed efficienza energetica 146
04.9 STRATEGIE ENERGETICHE 160
04.9.1 Schematic design 161
04.9.2 Layout impiantistico 164
INDICE III
06 VULNERABILITÀ SISMICA 231
IV INDICE
07.2.3 Fibre disperse 321
07.2.4 Comportamento globale del composito 322
07.3 PREPARAZIONE DEI PROVINI 323
07.3.1 Prove di trazione 323
07.3.2 Prove di strappo (Single lap) 325
07.4 PROVE SPERIMENTALI 326
07.4.1 Strumenti 326
07.4.2 Prove di trazione diretta 326
07.4.3 Prove di strappo 327
07.5 RISULTATI SPERIMENTALI 328
07.5.1 Prove di trazione diretta 328
07.5.2 Fattore di efficienza (EF) 336
07.5.3 Prove di strappo (Single Lap) 340
07.6 TARATURA NUMERICA DEL RINFORZO 347
07.6.1 Modello numerico del FRCM 347
07.6.2 Taratura del modello in muratura 351
07.6.3 Modellazione dei setti ESISTENTI e rinforzo 356
07.7 VERIFICHE DEI SETTI RINFORZATI 364
07.7.1 Definizione dei parametri dei setti rinforzati 365
07.7.2 Confronto tra valori di resistenze a taglio 368
07.7.3 Esito delle verifiche con FRCM 370
08 CONCLUSIONI 391
INDICE V
ANALISI PRELIMINARI
01.1 Analisi territoriale
01.2 Analisi urbanistica
01.3 Analisi del lotto di progetto
01.4 Analisi FDOM
01
01.1 ANALISI TERRITORIALE
01.1.1 INQUADRAMENTO
La realizzazione di un progetto richiede un’adeguata conoscenza del lotto di intervento affin-
ché le scelte, gli obiettivi e le strategie adottate siano coerenti ed integrate con il contesto in
cui ci si inserisce e ne rispondano alle necessità. Il primo passo è stato, dunque, l’analisi della
città di Lecco sotto diversi aspetti: geografico, climatico, storico e urbanistico.
ANALISI PRELIMINARI 3
come zona 3 dalla protezione civile nazionale. Si approfondirà l’argomento al Capitolo 6.
4 ANALISI PRELIMINARI
01.1.2.2 RETE FERROVIARIA
Lecco è uno snodo fondamentale a livello ferroviario grazie alla stazione dei treni le cui di-
mensioni garantiscono un collegamento ai principali capoluoghi di provincia lombardi come
Milano, Monza, Como, Bergamo e Sondrio. Le principali linee sono la RegioExpress RE8,
facente parte dei treni regionali veloci, che dalla stazione centrale di Milano raggiunge Tirano,
le linee regionali R7, R13 e R18, dirette rispettivamente a Bergamo, a Sondrio e a Como e,
infine, le linee suburbane S7 e S8 che raggiungono la stazione milanese di Porta Garibaldi
passando per i comuni della Brianza.
ANALISI PRELIMINARI 5
Si può affermare che sia ben sviluppata la rete di trasporti pubblici, nonostante sia rilevante il
traffico dovuto al trasporto privato su gomma.
6 ANALISI PRELIMINARI
interesse oggetto dell’analisi; risale a questo periodo storico, infatti, la realizzazione della
prima porzione dell’ex complesso ospedaliero, costituita dai padiglioni che attualmente com-
prendono la parte amministrativa della nuova sede del polo universitario.
Come risulta dalla cartografia dell’IGM del 1944, la restante porzione di edificato relativo
all’ospedale, tra cui l’edificio di studio, è associabile al primo dopoguerra. Ad eccezione di
alcuni fabbricati, già negli anni ’40 il territorio circostante l’area di progetto risultava delineato.
Nella seconda metà del ‘900 si verificò la crisi delle principali industrie della città, in concomi-
tanza con una generale crisi dell’industria italiana, che condusse allo smantellamento di tutte
le grandi acciaierie che avevano rappresentato Lecco per un secolo, trasferendo l’attività
Figura 01.4 | Cartografia IGM, 1888
lavorativa principale al settore terziario del turismo. Figura 01.5 | Cartografia CTR
Dal 1993 è stata introdotta nella città una sezione del Politecnico di Milano, inizialmente in
via Oggiono, recentemente trasferitasi in via Previati (2013), andando a riqualificare tutto
il complesso occupato dal vecchio ospedale, con uno nuovo destinato a ospitare tutte le
strutture necessarie al Politecnico, incluse le residenze per studenti e un edificio per il Centro
Nazionale di Ricerca CNR.
Si può, quindi, concludere dall’analisi storica che, ad eccezione del centro storico, la maggio-
ranza degli edifici cittadini risulta realizzata tra fine ’800 e i primi trenta anni del ‘900, mentre
l’area di intervento rientra in un contesto di nuova costruzione.
ANALISI PRELIMINARI 7
Figura 01.8 | Evoluzione storica nei
pressi del lotto
8 ANALISI PRELIMINARI
-- la Basilica romana prepositurale minore di San Nicolò, il cui aspetto attuale di stampo
neoclassico si deve all’architetto Giuseppe Bovara che ci lavorò tra il 1831 e il 1862, alla
quale si accede tramite una scalinata da piazza Cermenati, con il relativo campanile di San
Nicolò in stile neogotico, risalente al 1904;
-- il Santuario di Nostra Signora della Vittoria, eretto a memoria dei caduti della Grande
Guerra i cui lavori di costruzione iniziarono nel 1818 per terminare nel 1932, quando venne
consacrata.
Come architettura civile, invece, tra le principali attrazioni si trova:
-- Villa Manzoni, la residenza paterna del poeta Alessandro Manzoni, ora sede del Civico
museo manzoniano e della Pinacoteca comunale. L’edificio in stile neoclassico suscita
grande interesse per il valore architettonico, ma soprattutto storico e culturale;
-- la torre Viscontea, voluta dalla famiglia Visconti, è la rimanenza della cinta muraria
di quello che era il castello della città, abbattuto poi dagli austriaci. Venne edificata nel
XIV secolo e ricoprì diverse funzioni tra cui carcere fino a diventare, oggi, sede di mostre
temporanee dei Musei Civici e dell’Assessorato Cultura del Comune di Lecco;
-- il Palazzo delle Paure fu realizzato nel 1906 come sede della dogana, venne abbattuto
e ricostruito nel 1916 in stile eclettico neomedievale; nel 1964 divenne sede dell’intendenza
della finanza e del catasto fino a divenire sede museale.
ANALISI PRELIMINARI 9
rappresentando le ultime propaggini del centro cittadino, risultando essere principalmente
ad uso residenziale e commerciale e lo stesso avviene per via Previati; dall’altro lato si ha
la scuola elementare comunale De Amicis. Nella zona disposta principalmente lungo via
Ghislanzoni, il tessuto urbano ha mantenuto un carattere più industriale: di fronte al lotto
di progetto si presenta l’area della Ex Piccola Velocità oggi destinata a servizi comunali -
principalmente il mercato cittadino - e, proseguendo lungo la stessa via, si trova l’ex fabbrica
Biocosmes, prossima a tutta l’area industriale del Caleotto. Si ha poi il polo universitario del
Politecnico di Milano, come detto in precedenza, servizio di istruzione che occupa l’area su
cui sorgeva il precedente ospedale, all’interno del quale di inserisce l’edificio su cui si effettua
l’intervento.
Per quanto riguarda il sistema dei parcheggi, ad eccezione di quelli che si possono trovare
lungo le strade urbane, ne sono presenti diversi, principalmente a pagamento. I principali,
con le capienze maggiori, sono posti a ridosso degli snodi viari e di collegamento principali,
come la stazione o il terminal delle autolinee di Largo Caleotto e del centro commerciale delle
Meridiane. Un altro parcheggio è posto nell’area della Piccola, privato e di notevoli dimensioni.
10 ANALISI PRELIMINARI
delle autolinee, ed ai principali parcheggi cittadini fino al centro storico.
Si può notare che dal sito del Politecnico ci sono dei passaggi pedonali diretti che conducono
alla stazione dei treni, al centro commerciale delle Meridiane e al centro storico: tutti i servizi
di interesse risultano raggiungibili velocemente entro un raggio di 10/15 minuti. Manca tut-
tavia una pista ciclabile che si connetta direttamente a quella principale costeggiante il lago.
A livello di mobilità a motore, non essendo il lotto nelle strette vicinanze del centro, ma in una
posizione strategica lungo una delle vie di transizione urbane principali che collega la città
da nord-est a sud-ovest, è facilmente raggiungibile e offre dei posti auto nelle traverse di via
Amendola, oltre al già citato parcheggio della Piccola.
La rete di mezzi pubblici che garantisce la mobilità a livello urbano, consente di raggiungere Figura 01.11 | Accessibilità al lotto
ANALISI PRELIMINARI 11
il Politecnico grazie alla fermata di pertinenza “Mercato”, servita da tre linee di autobus (linee
3, 5, 8) che riescono a coprire buona parte dei quartieri cittadini.
01.2.5 VINCOLI
Per definire l’intervento da effettuare all’interno di un lotto è necessario verificare il tipo di
vincolo presente sul suolo onde evitare che ne impedisca la realizzazione.
Si è, dunque, tenuto conto dei vincoli previsti dal Piano di Governo del Territorio (PGT) di
Lecco come la fascia di rispetto dei territori con termini ai laghi, secondo l’articolo 142 lett. b
D. Lgs. 42 del 2004, della fascia di rispetto ferroviario che prevede di mantenere una distanza
minima dalla linea ferroviaria di 30 metri, secondo il Dpr 753/80, delle aree di salvaguardia
del rischio archeologico e, infine della presenza o meno di un vincolo direttamente applicato
sull’immobile, nel rispetto dell’articolo 10 D. Lgs. 42/2004. Come si vede nell’immagine, tutte
le eventuali restrizioni che potrebbero influire sul sito non lo coinvolgono, ad eccezione del
vincolo imposto dalla Soprintendenza su alcune porzioni dell’edificio per il quale, essendo
considerato come bene culturale di interesse storico-artistico, è previsto che rimangano im-
mutate le facciate e la scala semicircolare della facciata a sud ovest.
12 ANALISI PRELIMINARI
zona di numerosi uffici. A ciò si aggiungono il polo mercatale, in cui è organizzato con ca-
denza settimanale il mercato cittadino, che offre molti punti di ristoro e il centro commerciale
“Le Meridiane”, che offre tutti i servizi garantiti da un supermercato e che dista dal lotto pochi
minuti a piedi.
Nelle funzioni relative all’ambito didattico rientrano anche servizi di stampa, aule studio e
biblioteche: in questo caso tutte sono offerte dal Politecnico, tuttavia spesso le aule libere per
lo studio e per lavorare sui progetti richiesti dai corsi accademici possono rivelarsi insufficienti
anche in ragione del fatto che esse siano concesse ad enti esterni per i quali vengono affitta-
te. Al di fuori del campus universitario non c’è un’offerta che consenta agli studenti di fruirne
rimanendo nei pressi della sede, infatti, per esempio, la biblioteca comunale si trova ad un
Figura 01.13 | Funzioni di interesse
chilometro di distanza, circa in prossimità della stazione; non è, quindi, immediata la possi-
bilità di utilizzo per chi si trova, appunto, al Politecnico. Per quanto riguarda le sale stampa,
oltre ad essercene una all’interno del polo, ce ne sono diverse nell’intorno a disposizione degli
studenti che ne fanno largo impiego, perciò questo servizio è garantito.
Una funzione assolta dal Politecnico nelle sedi di Milano, ma che non ha riscontro a Lecco, è
la presenza di un servizio di incubatore di imprese, chiamato PoliHub. Dal momento che an-
che nel contesto cittadino lecchese in generale non sono attivi servizi di questo tipo, potrebbe
essere utile per i laureati o lavoratori che vogliano creare una start up poter usufruire di spazi
ANALISI PRELIMINARI 13
adibiti a piccoli uffici in cui poter stabilire la nuova impresa personale.
Un altro aspetto che si può considerare in merito alle funzioni connesse all’ambiente univer-
sitario è la possibilità di esporre i lavori ed i progetti degli studenti prodotti in ambito di tesi,
ricerche o di laboratori. È frequente l’esposizione di elaborati interessanti e plastici o ancora
di produzioni esterne nei corridoi o negli spazi liberi degli edifici del polo le cui dimensioni lo
consentono, tuttavia non possono essere mantenute a lungo. Potrebbe, dunque, essere utile
ragionare sulla presenza di spazi che fungano da sale espositive permanenti in cui poter
allestire delle mostre, anche temporanee, nel momento in cui ce ne sia la necessità. Al di fuori
del polo, questo tipo di funzione la possono svolgere edifici che attualmente rivestono funzioni
di gallerie o di musei, come il Palazzo delle Paure, che però, oltre ad essere distanti dal polo,
sono adibiti a mostre che abbiano una rilevanza a livello anche sovraccomunale.
Dunque, si può affermare che i servizi garantiti siano soddisfacenti sia come varietà che come
accessibilità, ma potenzialmente implementabili con l’aggiunta di spazi studio e lavoro per gli
studenti e spazi per esposizioni.
01.3.1 CONTESTO
L’individuazione degli edifici che compongono il polo universitario e delle loro caratteristiche
è importante in quanto rappresenta il contesto principale con cui l’edificio soggetto dell’inter-
vento dovrà dialogare.
14 ANALISI PRELIMINARI
Il complesso è andato a sostituire quello che un tempo era l’ospedale di Lecco, di inizio ‘900,
del quale il nuovo intervento ha voluto mantenere dei fabbricati, come l’edificio a “pettine”,
in quanto caratteristico di quell’architettura e del periodo in cui è stato progettato, ma anche
realizzare costruzioni ex novo.
Si osserva, perciò, una tipologia di intervento che, da un lato, pone attenzione nel mante-
nere inalterati gli edifici preesistenti e le relative caratteristiche (come si può vedere nelle
residenze Loos e nella direzione in cui ci si è attenuti agli originali ripristinando gli elementi
come le cornici delle finestre ed intervenendo sulla copertura con una soluzione nuova, ma
che si rifacesse alle peculiarità dell’esistente come il tetto a falde); dall’altro vuole essere un
manifesto di quelle discipline di cui si insegna, volte alla ricerca delle tecnologie può evolute e
della composizione architettonica che sappia essere moderna, ma capace di dialogare con il
contesto. Le cromie neutre che caratterizzano le nuove costruzioni sono pensate per mettere
in risalto i fabbricati recuperati.
Gli edifici disposti lungo via Ghislanzoni, le residenze e la direzione sono quelle più vicine
al padiglione su cui si interviene, quindi le più influenti. Il loro esempio e i vincoli presenti
sull’edificio orientano l’intervento di recupero su una strategia di intervento poco invasivo e
che non sovrasti a livello cromatico e materico la parte preesistente.
Un ultimo aspetto rilevante del contesto di progetto è la presenza della Piccola, classificata
ANALISI PRELIMINARI 15
come Area di Trasformazione Urbana (ATU), cioè un’area per la quale si prevede potenzial-
mente una riqualifica; ne sono una prova i bandi indetti per ottenere proposte di progetto.
L’utenza che interessa maggiormente è sicuramente quella degli studenti che spesso proven-
gono da località extracomunali e arrivano a Lecco in treno, perciò il flusso che seguono per
raggiungere l’università è quello che parte dalla stazione ferroviaria, attraversando prima via
Sassi e poi via Marco D’Oggiono. In alternativa, anche gli studenti che giungendo in macchina
parcheggiano alle Meridiane o alla Piccola confluiscono nello stesso incrocio di via Amendola
dove, inoltre, si trova la fermata dell’autobus. L’accesso favorito per il Politecnico risulta,
quindi, quello da via Ghislanzoni. Ciò è avallato dal fatto che l’ingresso delle residenze Adolf
Loos, inaugurate nel 2014, sia proprio in questa via. L’altro accesso è posto in via Previati,
16 ANALISI PRELIMINARI
a livello ribassato rispetto al piano terra degli edifici universitari, per cui vi si accede da una
scalinata o eventualmente tramite l’ascensore.
I due accessi principali definiscono un asse viario che costituisce la corte del polo, ad esclusivo
uso pedonale, ma importante per il collegamento tra le due vie. Un ulteriore asse ortogonale
al primo sarebbe presente e congiungerebbe via Amendola alla corte del polo se non fosse
impedito dalla presenza della recinzione che isola l’edificio dell’ex-maternità.
ANALISI PRELIMINARI 17
Per quanto riguarda la prima, l’area di studio è affiancata su due lati da altrettante strade,
fonte di rumorosità più o meno intense: via Ghislanzoni, grazie al senso unico di marcia e ad
un modesto traffico, riesce a contenere i livelli medi di indice sonoro che si attestano su valori
di 60 - 65 dBA, mentre la più trafficata via Amendola raggiunge un livello di rumorosità medio
compreso tra 78 e 83 dBA, superiore al livello massimo accettabile per un corretto comfort
acustico. Per quanto riguarda l’area interna del polo universitario e le sue corti interne, invece,
si presenta un livello di rumorosità molto basso, tra i 45 e i 50 dBA.2
Passando all’analisi della permeabilità visiva e fisica, si verifica subito una stretta correlazione
tra le due in quanto le barriere che circondano il padiglione superano i due metri di altezza e
sono piene su tre lati, lasciando spazio alla vista solo su uno, quello rivolto verso la corte del
polo.
18 ANALISI PRELIMINARI
Figura 01.18 | Analisi FDOM
ANALISI PRELIMINARI 19
NOTE
1 <http://www.centrometeolombardo.com>
2 S. Girola, L. Luchini, L. Menna, Bonaventura 2.0: Strategie progettuali ed energetiche per la riqualificazione
dell’edilizia scolastica esistente. Applicazione alla scuola elementare “E. De Amicis” sita in Lecco, tesi di
laurea, Politecnico di Milano, a.a. 2014-2015
20 ANALISI PRELIMINARI
ANALISI PRELIMINARI 21
INDAGINI CONOSCITIVE
02.1 Introduzione
02.2 Evoluzione storica dell’edificio
02.3 Rilievo dello stato di fatto
02.4 Analisi delle strutture murarie
02.5 Rilievo della struttura esistente
02
02.1 INTRODUZIONE
Per poter effettuare un progetto di recupero di un edificio, è necessario che se ne conosca
l’origine e l’evoluzione che lo ha interessato nell’arco della sua vita e che se ne comprenda-
no le caratteristiche a livello architettonico, materico e di stato di conservazione. Un’analisi
approfondita consente di indirizzare e supportare le scelte architettoniche e funzionali e di
definire delle strategie efficaci. Il fatto che il padiglione rivesta anche una certa importanza
a livello storico, per la quale grava un vincolo imposto dalla Soprintendenza, rende la cono-
scenza dello stato di fatto un fattore imprescindibile.
INDAGINI CONOSCITIVE 25
Figura 02.1 | Vista del fronte nord
dell’edificio da via Amendola,1935 ca.
(Archivio Provincia di Lecco)
hanno finalmente ripreso a pieno regime. Il termine dei lavori è previsto per il 2020 e determi-
nerà un ampliamento del polo universitario.
26 INDAGINI CONOSCITIVE
02.3.1 RILIEVO METRICO
Attraverso il rilievo metrico si è stabilita, in primis, la quota altimetrica dell’area che si pone ad
un’altezza ribassata rispetto alle strade ad essa tangenti; si ha di 1,70 metri di dislivello nel
punto in cui è massima, cioè rispetto a via Amendola, e di 60 cm rispetto al cortile del campus
essendo la strada in quella direzione in discesa.
È stata, poi, definita la geometria del fabbricato. Si compone di quattro piani fuori terra e un
sottotetto non abitabile e molto ridotto come superficie rispetto agli altri. La copertura è a falde
come tutti gli edifici che sono stati mantenuti dell’ex complesso ospedaliero e, in generale,
dell’edilizia lecchese. È presente anche un piccolo interrato accessibile da una scala posta
a ridosso della facciata sul fronte nord-est, collegato a una bocca di lupo che si snoda lungo
tutto il perimetro dell’edificio, profondo circa 1,5 metri ed inaccessibile.
Il padiglione nel complesso si articola in tre volumi principali: due ali laterali al cui interno si
trovano le stanze più capienti e uno centrale in cui sono presenti, oltre ad una sala lunga e
stretta, i vani ascensore ed il vano scala di forma semicircolare che caratterizza la facciata
sul fronte sud. Si riporta la pianta del piano secondo come esempio di piano tipo essendo tutti
Figura 02.3 | Rilevo metrico-materico:
pressoché uguali eccetto la disposizione dei tavolati interni.
pianta piano secondo
La posizione ad angolo tra via Amendola e via Ghislanzoni, con il cortile che occupa i lati ri-
manenti consente di non avere altri fabbricati in adiacenza, così da non subire l’oscuramento
delle ombre e di avere tutte le facciate finestrate; inoltre, a prescindere dalla recinzione che
lo racchiude, sarebbe accessibile da ogni parte e direttamente collegato al cortile del polo di
cui farà parte. Gli ingressi sono posti sul fronte sud: due centrali, simmetrici rispetto alla scala
principale per il piano terra e uno laterale raggiungibile da una scalinata in ferro aggiunta
INDAGINI CONOSCITIVE 27
Figura 02.4 | Rilievo metrico: prospetto
sud
successivamente, che conduce al primo piano. In origine, tuttavia, si accedeva dal fronte nord
che doveva essere probabilmente quello principale, infatti è l’unico su cui viene realizzata la
fascia al primo piano di rivestimento in mattoni.
Esternamente, l’elemento caratterizzante la geometria dell’edificio è la simmetria ad eccezio-
ne dei volumi posti sul lato lungo via Amendola, in parte aggiunti con interventi successivi alla
costruzione. I volumi, arretrati o sporgenti tra di loro, conferiscono movimento alle facciate.
La disposizione delle finestre si ripete uguale su tutti i livelli con la sola variazione delle
altezze che cambiano seguendo quelle dei relativi piani.
Ogni finestra è racchiusa all’interno di una cornice, richiamata anche dalle fasce che corrono
su alcuni tratti delle facciate e dal cornicione di gronda in sommità. I primi due piani sono
scanditi dall’utilizzo di materiali differenti e sul fronte nord-ovest il secondo e terzo piano
le finestre sono poste in fasce rientranti che definiscono delle lesene che conferiscono alla
facciata un carattere quasi monumentale.
28 INDAGINI CONOSCITIVE
02.3.1.1 RILIEVO MATERICO
Come detto in precedenza, la valutazione dei materiali, per quanto riguarda i prospetti, è
stata fatta sulla base delle fotografie e del sopralluogo seppure esterno al lotto, mentre è
grazie alla Relazione delle indagini conoscitive3 che è stato possibile individuare i materiali
che compongono gli elementi costruttivi dell’edificio.
Innanzitutto, la struttura è stata realizzata con muratura portante i cui maschi hanno uno
spessore variabile che si riduce dalle 5 teste, cioè 65 cm, alle 3 teste, 38 cm, salendo di piano.
Al piano terra alcune pareti si presentano in muratura di pietra, arrivando ad uno spessore
di 80 cm. A livello di tutti i solai, la muratura si interrompe poggiando su un cordolo in calce-
struzzo la cui presenza è stata verificata effettuando delle rimozioni di porzioni di intonaco
in corrispondenza dei solai. In conseguenza delle aggiunte successive alla costruzione del
fabbricato come i sopralzi delle ali, sono stati inseriti dei pilastri in tutti i piani, sempre in
calcestruzzo lungo il corridoio centrale che attraversa l’edificio per il lungo. Le loro fondazioni
consistono in plinti a base quadrata di 230x230 cm.
Esternamente, il materiale predominante a livello di rivestimento risulta essere l’intonaco di
colore beige, affiancato da una fascia in pietra naturale che risulta, sui fronti nord e par-
zialmente est ed ovest, sormontata da una in mattoni a vista. Nello stato attuale, i mattoni
sono anche visibili come tamponamenti di alcune finestre, ma senza ricucitura del paramento
murario. Sempre sulla facciata verso via Ghislanzoni, il rivestimento in pietra risulta interrotto
INDAGINI CONOSCITIVE 29
Figura 02.8 | Rilievo materico: prospetto
nord con codici identificativi dei materiali
30 INDAGINI CONOSCITIVE
Figura 02.10 | Rilievo del degrado:
prospetto sud con codici identificativi
delle tipologie di degrado
codici di degrado presenti nelle immagini si rimanda alle tavole di rilievo B13 e B14.
Per una valutazione approssimativa della condizione dei materiali e dell’interno dell’edificio si
è fatto affidamento a documentazioni provenienti dal Politecnico legate ai rilievi precedenti e
ad elaborati di tesi in cui si è studiato lo stabile. Se ne è dedotto che, nonostante la situazione
non ottimale del rivestimento principalmente in intonaco, la muratura portante sia in uno stato
di conservazione buono, anche se fenomeni di disgregazione dei giunti e erosione dei mattoni
interessino alcune pareti.
Più critica risulta la situazione della copertura che non presenta strati di impermeabilizzazio-
ne, affidata unicamente al rivestimento in coppi direttamente appoggiato su un telaio in legno,
e del sottotetto il cui solaio è pericolante. Il progetto reale che si andrà a realizzare prevede,
infatti, la rimozione di entrambe le strutture.
Per l’aspetto tecnologico, comunque, si rimanda al paragrafo seguente in cui vengono de-
scritti gli esiti dell’analisi effettuata sulla struttura esistente e dei calcoli per la realizzazione
dei nuovi solai e del rinforzo tramite rivestimento in intonaco armato o incamiciatura che ha
interessato alcuni elementi portanti.
INDAGINI CONOSCITIVE 31
02.4 ANALISI DELLE STRUTTURE MURARIE
Il progetto di recupero dell’edificio prevede l’aggiunta di un piano che significa la presenza di
carichi aggiuntivi per la struttura esistente. Per valutarne la capacità portante e la sicurezza
e verificare la fattibilità dell’intervento, risulta necessario effettuare un’analisi adeguata dei
setti murari e comprendere i comportamenti e le caratteristiche meccaniche delle strutture in
muratura.
L’analisi è stata effettuata in accordo con la normativa vigente:
-- D.M. 17 gennaio 2018, Norme Tecniche per le Costruzioni;
-- D.M. 14 gennaio 2008, Norme Tecniche per le Costruzioni;
-- Circolare 2 febbraio 2009, n.617, Istruzioni per l’applicazione delle Nuove Norme
Tecniche per le Costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio 2008.
antiche, come si può osservare dalle opere conservatesi fino ad oggi di Egizi, Greci e Romani,
per citarne alcune tra le meglio sviluppate e conservate. Generalmente i blocchi possono
essere di materiali naturali, come la pietra, o artificiali, come i laterizi che conferiscono le
caratteristiche di pesantezza, durabilità ed elevata inerzia termica.
Le proprietà della muratura dipendono dalla geometria, dalla posa in opera e dalla zona in cui
è realizzata la costruzione. È fondamentale che la disposizione dei mattoni segua la Regola
d’arte, cioè sia tale da avere giunti sfalsati tra loro affinché ci sia un trasferimento degli sforzi
efficace che permetta agli elementi di lavorare in modo solidale e che le file di mattoni siano
32 INDAGINI CONOSCITIVE
legate tra loro per avere una struttura monolitica, altrimenti si rischia che lavorino come pareti
affiancate.
Oltre a questi accorgimenti che interessano la singola parete, è importante che si guardi
anche alla struttura nella sua interezza. Infatti, affinché i muri portanti disposti ortogonalmente
tra loro possano lavorare insieme, è necessario che siano connessi con giunti che permettano
il trasferimento di sforzi così da garantire la resistenza in ogni direzione: tale comportamento
è definito “scatolare”.
Lo spessore della parete è variabile a seconda della necessità ed è multiplo della larghezza
minore del mattone, la testa, da cui deriva la definizione del muro in base al numero di teste
che lo compone.
02.4.1.1 COMPONENTI
In passato la pietra era molto utilizzata in quanto facilmente reperibile in prossimità della co-
struzione; utilizzata in blocchi squadrati e rifiniti, risulta di difficile lavorazione. I laterizi, invece,
essendo di natura artificiale poiché composti da una miscela di acqua e argilla, garantiscono
la possibilità di evoluzione del sistema di produzione che ha permesso di ottenere elementi
sempre più rispondenti alle caratteristiche richieste. La dimensione dei comuni mattoni pro-
dotti in laterizio è di 25x12,5x5 cm.
I blocchi o mattoni per muratura, oggi, a seconda delle dimensioni, si presentano di diver-
se tipologie: mattoni pieni, semipieni, forati con possibilità di essere armati o isolati. Sulla
percentuale di foratura, cioè percentuale in volume dei vuoti, si basa la classificazione dei
mattoni in laterizio e in calcestruzzo. Si riporta la tabella delle classi da NTC18.
Tabella 02.1 | Classificazione degli
elementi in laterizio (NTC2018)
INDAGINI CONOSCITIVE 33
La malta è composta da leganti, non leganti ed eventuali additivi. I leganti possono essere di
diverso tipo e definiscono le proprietà di resistenza della malta; i principali sono il cemento
e la calce. I non leganti sono l’acqua e la sabbia: la prima deve essere dosata in modo da
garantire la lavorabilità, ma non ridurre le proprietà meccaniche, la seconda si oppone al ritiro
della malta e ne aumenta il volume così da ridurne il costo. La produzione può avvenire in
fabbrica, per cui è richiesto che siano a prestazione garantita o in cantiere purché sia definita
da specifiche di progetto.
Le malte sono classificate in base alla loro resistenza media a compressione fm che ne defi-
nisce le prestazioni meccaniche e che non può essere inferiore ai 2,5 MPa come propone la
normativa dalla quale si riporta la classificazione dei tipi di malte.
34 INDAGINI CONOSCITIVE
Tabella 02.4 | Valori di fk per murature
in elementi naturali di pietra squadrata
espressi in N/mm2 (NTC2018)
INDAGINI CONOSCITIVE 35
Figura 02.14 | Risposta tensione-
deformazione di laterizio, muratura e
malta (L. Gambarotta, Caratteristiche
meccaniche della muratura, DISEG -
Centro di Ricerca sui Ponti in Muratura)
36 INDAGINI CONOSCITIVE
Figura 02.15 | Modalità di rottura della
muratura: da sinistra, lesione per
frattura dei laterizi; rottura e scorrimento
tra i giunti di malta; scorrimento tra i
giunti di malta; schiacciamento della
parete (Comportamento meccanico
della muratura <https://slideplayer.it/
slide/587609>)
Nel caso del fuori piano, che interessa la parete nella direzione di minore rigidezza, si possono
evidenziare, in maniera sintetica, due situazioni di crisi per il raggiungimento della resistenza
a flessione: il caso in cui la rottura sia parallela ai giunti orizzontali, indicativo del fatto che
l’ammorsamento verticale del maschio sia più debole di quello orizzontale, e il caso di rottura
verticale, legato al miglior ammorsamento nell’altra direzione.
Dei meccanismi di rottura fuori piano, comunque, si parlerà approfonditamente nel Capitolo 6.
INDAGINI CONOSCITIVE 37
Anche in questo caso, possono essere utilizzate prove eseguite su altre costruzioni pre-
senti nella stessa zona.
A seconda del livello di approfondimento acquisito nella conoscenza del materiale in se-
guito alle indagini effettuate, si distinguono tre livelli di conoscenza (LC) a cui si associa un
rispettivo fattore di conoscenza (FC) e le modalità di definizione dei valori medi dei parametri
meccanici:
-- il livello di conoscenza LC3 si intende raggiunto quando siano stati effettuati il rilievo
geometrico, le verifiche in situ estese ed esaustive sui dettagli costruttivi e le indagini in situ
esaustive sulle proprietà dei materiali; il corrispondente fattore di confidenza è FC = 1. Le
resistenze si assumono pari ai valori minimi degli intervalli riportati in Tabella 02.6 per la
tipologia muraria in considerazione e i moduli elastici pari ai valori medi degli intervalli della
medesima tabella;
-- il livello di conoscenza LC2 si intende raggiunto quando siano stati effettuati il rilievo
geometrico, le verifiche in situ estese ed esaustive sui dettagli costruttivi e le indagini in
situ estese sulle proprietà dei materiali; il corrispondente fattore di confidenza è FC = 1,2.
Le resistenze e i moduli elastici si assumono pari ai valori medi degli intervalli riportati in
Tabella 02.6 per la tipologia muraria in considerazione;
-- il livello di conoscenza LC1 si intende raggiunto quando siano stati effettuati il rilievo
geometrico, verifiche in situ limitate sui dettagli costruttivi ed indagini limitate sulle proprietà
dei materiali; il corrispondente fattore di confidenza è FC = 1,35. I valori delle resistenze e
dei moduli elastici si valutano in base al numero di prove effettuate e ai risultati ottenuti da
esse; qualora fossero maggiori di tre, i parametri si ottengono dalla media dei risultati delle
prove.
La tabella estratta dalla Circolare 617/2009 propone i valori di riferimento dei parametri mec-
canici (minimi e massimi) e del peso specifico medio per diverse tipologie di muratura, nelle
seguenti condizioni: malta con caratteristiche scarse, assenza di ricorsi (listature), paramenti
semplicemente accostati o mal collegati, muratura non consolidata e tessitura a regola d’arte
nel caso di elementi regolari. Sono riportati i valori di resistenza media a compressione della
muratura (fm), resistenza media a taglio (τ0), il valore medio del modulo di elasticità longitu-
dinale (E), il valore medio del modulo di elasticità tangenziale (G) e il peso specifico medio
della muratura (w).
38 INDAGINI CONOSCITIVE
Tabella 02.6 | Valori di riferimento dei
parametri meccanici e peso specifico
medio per diverse tipologie di muratura
(Circolare 617)
INDAGINI CONOSCITIVE 39
Tabella 02.8 | Coefficienti correttivi dei
parametri meccanici indicati in Tabella
02.5 (Circolare 617)
I parametri espressi nelle tabelle non sono quelli di progetto da utilizzare nelle verifiche di
sicurezza in quanto, oltre ad essere ridotti del valore del fattore di conoscenza (FC), devono
anche tenere in considerazione il coefficiente parziale di sicurezza sulla resistenza a com-
pressione della muratura (γM), comprensivo delle incertezze di modello e di geometria, fornito
dalla seguente tabella, in funzione delle classi di esecuzione e a seconda che gli elementi
resistenti utilizzati siano di categoria I o di categoria II.
40 INDAGINI CONOSCITIVE
02.5 RILIEVO DELLA STRUTTURA ESISTENTE
La conoscenza delle proprietà dei materiali e della struttura in esame è legata alle prove
statiche effettuate sull’edificio nel 2012 dallo studio RGM Prove5, affidate dall’impresa di co-
struzioni a cui il Politecnico aveva appaltato il cantiere prima del fallimento della stessa. Sullo
stabile sono state effettuate prove endoscopiche, prove con i martinetti piatti singoli e doppi
e prove a taglio ai fini di una corretta individuazione del sistema strutturale e del suo stato di
sollecitazione.
Dal successivo Progetto di variante strutturale. Relazione di calcolo svolta dallo Studio
Genovesi6 si sono ricavati i parametri effettivamente utilizzati per le verifiche sugli elementi
strutturali e le caratteristiche dei solai leggeri Plastbau-Metal posti in sostituzione di quelli
esistenti.
Tali parametri sono riportati nella tabella estratta dalla relazione di cui sopra. Si osserva che
come resistenza a compressione e a taglio sono stati utilizzati i valori minimi presenti nella
Tabella 02.6, mentre per i moduli di elasticità sono stati considerati dei valori medi rispet-
to all’intervallo proposto dalla Circolare 617. Per ottenere i parametri di calcolo sono stati
considerati anche i coefficienti correttivi dati dalla presenza di giunti sottili e di cordoli in cal-
cestruzzo che garantiscono migliori prestazioni alla muratura in esame. La densità è relativa
alle pareti in laterizio.
Tabella 02.9 | Parametri meccanici
degli elementi in muratura dell’edificio
analizzato (Progetto di variante
strutturale - Relazione di calcolo, a cura
dello Studio Genovesi, Lecco 2012)
INDAGINI CONOSCITIVE 41
Figura 02.16 | Indicazione tipologia di
solaio e individuazione prove statiche
effettuate, pianta piano terra
42 INDAGINI CONOSCITIVE
Figura 02.19 | Indicazione tipologia di
solaio e individuazione prove statiche
effettuate, pianta piano terzo
INDAGINI CONOSCITIVE 43
Figura 02.20 | Risultati delle prove
endoscopiche sulla composizione delle
pareti in muratura (Relazione delle
indagini conoscitive, a cura di RGM
Prove, Lecco 2012)
5 teste al piano terra e per una porzione dei piani primo e secondo, a muri a 4 teste per i due
piani intermedi, fino a ridursi a muri a 3 teste all’ultimo piano.
44 INDAGINI CONOSCITIVE
taglio, con disco diamantato, e si effettua una seconda misura: l’esecuzione del taglio de-
termina l’annullamento delle tensioni trasmesse attraverso il materiale asportato e quindi un
avvicinamento delle basi. Dopo aver inserito il martinetto piatto, si imprime una pressione
tale da ripristinare lo stato tensionale iniziale tornando a leggere una distanza tra le basi
deformometriche pari alla situazione pre-taglio. In conclusione, si registra la pressione e si
scarica il martinetto.
Il calcolo della tensione avviene secondo la seguente formula:
INDAGINI CONOSCITIVE 45
Dai dati ricavati, si ottiene il modulo elastico della muratura come rapporto tra l’incremento
di pressione applicata e la deformazione media specifica calcolata su ogni gradino di carico.
Alla pressione applicata si applica un coefficiente Km come per la prova a martinetto singolo.
Si riportano in tabella i risultati degli sforzi e dei moduli elastici per il primo e secondo ciclo di
sforzi ottenuti dalle due prove nei punti indicati nelle piante in figura 02.16-19.
I valori ottenuti di modulo di elasticità per il secondo ciclo di sforzo sono generalmente accet-
tabili in quanto si avvicinano a quello medio proposto da normativa di 2300 MPa.
46 INDAGINI CONOSCITIVE
Figura 02.25 | Schema di una prova
SONREB (G. Brunetti, Tecniche di
indagine non distruttive e monitoraggio,
2007)
Figura 02.26 | Prova SONREB su parete
in muratura (Relazione delle indagini
conoscitive, a cura di RGM Prove, Lecco
2012)
S1 Pilastro 185,00
S2 Pilastro 220,00
S3 Plinto 160,00
S4 Pilastro 200,00
S5 Pilastro 330,00
S6 Pilastro 260,00
S7 Pilastro 250,00
S8 Pilastro 200,00
S9 Pilastro 220,00
S10 Pilastro 240,00
S11 Pilastro 220,00
S12 Pilastro 350,00
S13 Pilastro 220,00
S14 Pilastro 220,00
S15 Pilastro 300,00
INDAGINI CONOSCITIVE 47
02.5.4 PROVE DI TAGLIO
Le prove di resistenza al taglio sono state eseguite applicando una forza su uno dei lati mi-
nori di un elemento di muratura precedentemente isolato, al fine di determinarne la capacità
resistente a taglio. La spinta agente sul mattone è generata da un martinetto oleodinamico; il
contrasto è dato dalla muratura retrostante.
Sono state effettuate solamente tre prove, una per tipologia di parete in base al numero di
teste, da 3 a 5.
Oltre al fatto che la resistenza ottenuta risulta molto maggiore di quella suggerita da normativa
(circa 0,1 N/mm2), i campioni utilizzati sono in numero eccessivamente ridotto per rappresen-
tare una componente significativa di tutto l’edificio; si è, dunque, scelto di non prendere in
considerazione i valori ottenuti e di fare affidamento alla Relazione di calcolo dello Studio
Genovesi7.
Tabella 02.11 | Parametri ottenuti dalla
prova di resistenza a taglio Codice Piano N. teste Forza Rtaglio
taglio [N] [N/mm2]
T1 Terra 5 57280,00 0,96
T2 Secondo 4 55490,00 0,98
T3 Terzo 3 18260,00 0,32
48 INDAGINI CONOSCITIVE
NOTE
1 SIRBeC scheda ARL, Padiglione maternità e infanzia dell’Ospedale, a cura di M.A. Breda, A. Piefermi,
Lecco 2010.
2 RGM Prove di Ing. Rosa Marcello e co., Nuovo centro espositivo museale via Amendola, angolo via
Ghislanzoni. Relazioni delle indagini conoscitive, Lecco 2012.
3 Ibidem.
4 L. Gambarotta, Caratteristiche meccaniche della muratura, DISEG-Centro di Ricerca sui Ponti in
Muratura, p 16.
5 RGM Prove di Ing. Rosa Marcello e co., Nuovo centro espositivo museale via Amendola, angolo via
Ghislanzoni. Relazioni delle indagini conoscitive, Lecco 2012.
6 Studio Genovesi, Progetto di variante strutturale. Relazione di calcolo, Lecco 2012.
7 Ibidem.
INDAGINI CONOSCITIVE 49
PROGETTO ARCHITETTONICO
03.1 Introduzione
03.2 Programma funzionale e destinazioni d’uso
03.3 Riferimenti progettuali
03.4 Concept e sviluppo volumetrico
03.5 Progetto
03.6 Verifiche normative
03
03.1 INTRODUZIONE
Il processo di elaborazione del progetto di recupero e rifunzionalizzazione dell’Ex Padiglione
Maternità è direttamente collegato all’analisi dello stato di fatto da cui sono diepndono le
possibilità di intervento sull’edificio, tenendo in considerazione le sue proprietà, i suoi vincoli
e le analisi del contesto in cui si inserisce grazie alle quali è stato possibile comprendere le
potenzialità e le debolezze del lotto d’interesse.
La sfida progettuale è stata quella di riuscire a coniugare un obiettivo architettonico alle esi-
genze funzionali e alle destinazioni d’uso che il fabbricato è destinato ad ospitare, ponendo
attenzione alla fattibilità e alle prestazioni richieste a livello tecnologico e strutturale.
PROGETTO ARCHITETTONICO 53
Figura 03.1 | Bancali nell’attuale
deposito dell’archivio Badoni Per una funzione simile saranno necessari degli ambienti adibiti a vero e proprio archivio in
(leccoonline.com)
Figura 03.2 | Tavola conservata cui siano garantite delle condizioni igrotermiche tali da consentire la conservazione dei docu-
in archivio con progetti originali menti sia immagazzinati sia esposti. Tale spazio rappresenta uno dei servizi che accomuna
(leccoonline.com)
il Politecnico con la comunità cittadina in quanto deve essere fruibile da entrambi per poter
apprendere parte della storia di Lecco e nozioni relative al l’ambito di meccanica e metallurgia
in cui si inserisce il suo contenuto.
Il secondo aspetto importante riportato dal Documento è l’esposizione relativa al “Laboratorio
Nervi”, cioè uno spazio in cui poter esporre modelli, fotografie e tavole di studio relative alle
opere dell’ingegnere, oltre che un ambiente didattico in cui sia possibile apprendere nozioni
sulle modalità di utilizzo di nuovi materiali per l’edilizia ispirandosi a Nervi.
Un’altra categoria di funzioni di cui è risultata evidente la necessità sono degli spazi flessibili
che comprendano ambienti di lavoro a servizio dell’università come locali per il co-working e
gli workshop e spazi per incubatrici di imprese che si inseriscano nel progetto del PoliHub,
ovvero le Start up del Politecnico, già presenti in altre sedi, come quella milanese di Bovisa,
e che si vogliono ampliare e introdurre in nuove realtà come, appunto, quella lecchese in cui
non si hanno dei veri e propri ambienti adibiti a tale funzione. In tale contesto si inseriscono
anche altri servizi richiesti dalla sede universitaria come sale riunioni e una nuova sala stam-
pa, ad integrazione di quella già presente.
La flessibilità di spazi a cui si è accennato riguarda il fatto di prevedere degli ambienti la
cui disposizione interna, anche delle pareti divisorie oltre che dell’arredo, sia modificabile
in modo che possano svolgere differenti funzioni a seconda della necessità dell’utilizzatore,
come nel caso in cui siano richieste in affitto da terzi per svolgere, ad esempio, lezioni priva-
te. Si ribadisce, quindi, il giovamento che la comunità lecchese può trarre da un intervento
comunque legato al polo universitario.
Si conclude con un ultimo servizio richiesto dal DPP di cui si è avuto riscontro anche in segui-
to alle analisi effettuate sul territorio e sul polo universitario, cioè dei locali per l’esposizione
di mostre. Si è rivelato il bisogno di trovare una soluzione che fosse in grado di soddisfare la
ricerca di spazi espositivi per materiali differenti che si possano più o meno integrare tra loro.
54 PROGETTO ARCHITETTONICO
Figura 03.3 | Programma funzionale e
destinazioni d’uso
PROGETTO ARCHITETTONICO 55
copertura è una tipologia di intervento già applicata su stabili esistenti in numerosi progetti ad
opera di progettisti anche celebri di cui si riportano quelli ritenuti più significativi per il caso in
esame.
Il primo esempio è la seconda sede spagnola del CaixaForum, promossa dalla Fondazione
della banca catalana “la Caixa”, inaugurata nel 2008 a Madrid, il cui incarico del progetto è
stato affidato ai due architetti svizzeri Jacques Herzog e Pierre de Meuron. L’edificio pubblico
ospita sale espositive, un bar ristorante e degli uffici.
Il nuovo volume, che occupa la posizione della precedente Central Elétrica del Mediodía
(1899), presentava le pareti perimetrali in mattoni vincolate dalla Soprintendenza essendo
uno dei pochi esempi sopravvissuti di architettura industriale cittadina e per tale motivo sono
state recuperate; il basamento in pietra, invece, è stato tagliato e sostituito da tre nuclei
in calcestruzzo, opportunamente rivestiti da poligoni in lamiera d’acciaio inossidabile che
inglobano ascensori e scale. Il volume dell’edificio è stato svuotato interamente e privato
della copertura e sull’involucro laterizio rimasto sono state chiuse tutte le aperture originarie e
aperte altre estranee alla logica compositiva dello stile ottocentesco industriale. La peculiarità
dell’intervento risiede nell’aggiunta del quarto piano; esso poggia sopra le pareti originarie
dell’involucro in mattoni, mentre la sua ossatura metallica è ricoperta da pannelli in ferro
ossidato, alcuni dei quali traforati. Il profilo imponente del volume è stato sapientemente
alleggerito dalle sagome a falde che riprendono le forme delle case circostanti.
Un altro esempio assunto come riferimento è il recupero del Palazzo di Giustizia di Strasburgo
del 2017, il cui progetto è stato realizzato dallo studio spagnolo Garcés-De Seta-Bonet
Arquitectes. L’intervento ha lasciato invariate le facciate monumentali dell’edificio esistente,
prediligendo un rifacimento degli interni e l’introduzione di un volume nuovo in copertura.
Dalla strada quasi non è percepibile l’esito del recupero che, invece, si percepisce all’interno
grazie alla luminosità che le grandi vetrate sulla corte interna garantiscono. I due elementi
che conferiscono al progetto qualità funzionale e spaziale sono il cortile creato nel cuore del
Palais e il nuovo volume che ospita le aule di tribunale. Sui diversi piani, spazi progettati
56 PROGETTO ARCHITETTONICO
Figura 03.6 | Garces, De Seta, Bonet,
come gallerie vetrate intorno a un patio offrono una vista piacevole sul giardino interno che Palazzo di Giustizia, Strasburgo 2017
(garces-deseta-bonet.com)
si presenta come premessa ad una composizione più generale sul tetto. La sagoma e il Figura 03.7 | Garces, De Seta, Bonet,
materiale del nuovo ed ultimo livello interagiscono con quelle dei tetti aguzzi della città, le Palazzo di Giustizia, Strasburgo 2017
(domusweb.it)
cui falde inclinate riflettono le variazioni cromatiche del cielo. I lucernari sono sapientemente
integrati nel tetto per fornire l’illuminazione zenitale ad ambienti meno illuminati come l’Aula,
la caffetteria e la biblioteca.
PROGETTO ARCHITETTONICO 57
Figura 03.8 | Steven Holl Architects,
Ampliamento del Nelson-Atkins
Art Museum, Kansas City 2007,
(aasarchitecture.com)
Figura 03.9 | Steven Holl Architects,
Ampliamento del Nelson-Atkins Art
Museum: interni, Kansas City 2007,
(archdaily.com)
58 PROGETTO ARCHITETTONICO
03.4 CONCEPT E SVILUPPO VOLUMETRICO
La prima ipotesi di intervento si è concentrata sulla planimetria nel tentativo di integrare il
lotto di progetto nel polo universitario e definire una nuova viabilità ed accessibilità pedonale
nell’area. Il muro di via Ghislanzoni e le recinzioni che circondano l’edificio, infatti, creano
delle cortine che rendono frammentato il contesto in cui si inserisce la sede del Politecnico
senza dare un accesso diretto da via Amendola, una delle arterie principali della città. Come
è rappresentato nell’immagine, l’apertura ed il collegamento del lotto al cortile garantirebbe
un ingesso diretto, inoltre, essendo il padiglione in una posizione a ridosso di un incrocio
fortemente visibile, diventerebbe punto di connessione sia fisica che figurata tra la città e
l’ambiente universitario, attualmente circoscritto rispetto al contesto.
PROGETTO ARCHITETTONICO 59
Si passa dunque all’illustrazione, attraverso degli schemi semplificati, delle fasi del processo
compositivo che hanno portato alla definizione del volume finale dell’edificio in seguito all’in-
tervento di recupero.
La prima fase è quella appena descritta con l’individuazione degli accessi impediti e l’unica
strada percorribile per l’ingresso al Politecnico. La difficoltà di dialogo tra via Amendola e il
polo è accentuata dai dislivelli presenti nel cortile di fronte al padiglione.
60 PROGETTO ARCHITETTONICO
Si procede con l’apertura e il collegamento dei percorsi pedonali e l’individuazione dei due
ingressi al padiglione: uno sul fronte sud, già esistente, che consente l’afflusso verso il cortile
principale del lotto; l’altro sul fronte nord, esistente al tempo del progetto originale, poi chiuso.
L’abbassamento del livello del terreno intorno all’edificio ha portato alla realizzazione di uno
spazio ribassato rispetto al livello stradale, così da avere più accessi sullo stesso livello e non
su piani differenti. Sono stati evidenziati i percorsi interni principali sia orizzontali sia verticali
per verificarne l’adeguatezza rispetto alle nuove normative e alle nuove funzioni.
PROGETTO ARCHITETTONICO 61
Per conferire all’edificio maggiore coerenza di volumi che lo compongono, sono stati rimossi
i locali che affacciavano su via Amendola, così da riportare la pianta ad una situazione di
perfetta simmetria. Il secondo intervento rilevante a livello volumetrico è stato il sopralzo: eli-
minata la copertura esistenze e il locale di accesso a quest’ultima, si provvede a sopraelevare
tutto di un piano.
62 PROGETTO ARCHITETTONICO
Dal momento che la normativa dei Vigili del Fuoco prevede che ci siano delle uscite di emer-
genza verso l’esterno e a causa dell’affluenza importante prevista per l’edificio in seguito
alle nuove funzioni attribuitegli, si è provveduto all’aggiunta di due rampe di scale esterne. I
volumi delle scale sono stati ottenuti per estrusione del corpo centrale dello stabile, fino ad
una profondità che fosse un compromesso tra le possibilità concesse dalle distanze minime
richieste rispetto alla strada da un lato e alla sede del rettorato dall’altra e la dimensione
minima per delle scale che possano considerarsi utili ai fini della sicurezza antincendio. La
scelta di disporre i corpi scale sui prospetti laterali è legata anche alla volontà di lasciare
pressoché invariate le facciate dei due fronti principali.
PROGETTO ARCHITETTONICO 63
Il piano di nuova progettazione è pensato come una fiera espositiva in piccolo, quindi vengo-
no individuati dei volumi adibiti a padiglioni che andranno ad ospitare la parte espositiva del
complesso e il corridoio che collega gli spazi tra loro e attraverso il quale si accede alle sale.
Anche i locali di servizio sono connessi ed accessibili dal percorso centrale.
64 PROGETTO ARCHITETTONICO
L’ultima fase consiste nella definizione delle forme conclusive del nuovo piano. Tutti i volumi
presentano una copertura a falde che riprende quella precedente e, più in generale, quella
caratteristica del patrimonio edilizio lecchese. La distinzione tra i padiglioni espositivi e gli
ambienti di distribuzione e di servizio si mette in evidenza tramite la differenza di rivestimento
utilizzato: i primi sono in policarbonato così da consentire l’ingresso di luce diffusa, gli altri
sono in lamiera color tortora. Le tonalità chiare che contraddistinguono il quinto piano hanno
la finalità di evitare che, con il nuovo intervento, l’edificio esistente passi in secondo piano.
PROGETTO ARCHITETTONICO 65
03.4.1 LAYOUT FUNZIONALE
La diversità dei servizi che l’edificio va ad ospitare ha richiesto una disposizione ragionata
degli stessi sui cinque piani anche in relazione ai carichi d’esercizio direttamente dipendenti
dalle funzioni.
Essendo posto all’ingresso del polo universitario, il padiglione ospita al piano terra l’atrio di
accesso con doppio affaccio nella zona centrale e lateralmente i depositi dell’archivio Badoni.
La scelta è dettata dal fatto che quest’ultimo rappresenta una funzione aperta ad ogni utenza
e non necessariamente legata al Politecnico, inoltre, dal punto di vista più tecnico, gli si as-
sociano i valori di carico maggiori. Al primo piano, sopra i locali dei depositi, sono disposti gli
spazi legati alle necessità dell’archivio come sale espositive e di consultazione dei documenti.
I due piani superiori, secondo e terzo, sono stati adibiti a uffici per start up e spazi co-working
o polifunzionali, mentre l’ultimo piano è stato dedicato alla sala espositiva vera e propria
contenente in parte il materiale su Nervi ed in parte mostre temporanee.
Nelle piante, in rosso e nelle relative sfumature, sono indicati i locali di servizio e di distribuzio-
ne verticale. Nell’interrato sono stati previsti gli impianti di condizionamento con un accesso
esterno.
66 PROGETTO ARCHITETTONICO
Figura 03.20 | Layout funzionale
PROGETTO ARCHITETTONICO 67
03.5 PROGETTO
È possibile, ora, concentrarsi nel dettaglio sullo sviluppo architettonico in pianta e in prospetto
dell’edificio. Durante il processo generativo si è mantenuto sempre in considerazione la vo-
lontà di mantenere e valorizzare le caratteristiche architettoniche e distributive dell’esistente
e di proporre una stretta correlazione con il polo di cui entra a far parte, ma anche con il
contesto urbano in cui si inserisce.
03.5.1 MASTERPLAN
A livello planimetrico, gli aspetti principali presi in considerazione per l’intervento sono stati il
collegamento diretto tra il polo e via Amendola, la gestione dei dislivelli del lotto in modo da
garantire l’accessibilità per tutti, la continuità con il cortile.
La quota del terreno è stata uniformata a quella del piano terra dell’edificio, ribassata sia
rispetto alle vie Ghislanzoni ed Amendola, sia rispetto al resto dell’area universitaria. Questo
ha significato la necessità di creare delle rampe di collegamento: una scalinata principale
risolve un dislivello di 1,20 m conducendo direttamente all’ingresso dell’edificio, mentre una
secondaria dall’altra strada scende di 1,50 m e porta al cortile protetto del lotto. Sui tre lati
di accesso si sviluppano delle rampe con pendenza inferiore all’8% come prescritto dalla
normativa. Il dislivello presente sui due lati che danno sulle strade è risolto mediante una
fascia di verde con una leggera pendenza.
Sono stati mantenuti gli alberi di fronte all’edificio già presenti nel lotto, definendo un perimetro
al giardino che li contiene. Gli altri spazi verdi sono realizzati con geometrie che seguono la
pavimentazione e la sagoma dello stabile, riprendendo la tipologia che caratterizza lo spazio
esterno del polo. Per indicare chiaramente la continuità e la connessione del lotto di progetto
con il resto del campus è stata ripresa e continuata la pavimentazione realizzata in blocchi di
calcestruzzo gettati in opera, delimitati da fughe per lo scolo delle acque.
Figura 03.21 | Masterplan
68 PROGETTO ARCHITETTONICO
03.5.2 SVILUPPO DI PIANTE E SEZIONI
Il piano interrato esistente presentava un unico locale posizionato sotto l’attuale atrio del
piano terra a cui si collegavano una serie di cunicoli, probabilmente bocche di lupo, disposti
intorno al perimetro dell’edificio. Dal momento che il terreno è stato livellato ad una quota
più bassa rispetto a quella che era in precedenza, tali corridoi sono stati demoliti e il locale
interrato è stato ampliato collegandoci uno spazio antistante, per il quale è stato disposto
un accesso esterno attraverso una scalinata di servizio che affianca il volume centrale di
ingresso, restando, comunque, in disparte.
La funzione attribuita al piano è quella di locale impianti non essendo abitabile ed avendo un
diretto collegamento con l’esterno. Per l’inserimento degli impianti di maggiore ingombro, è
stata progettata una botola posta sopra il locale di nuova realizzazione, il cui rivestimento è lo
stesso della pavimentazione esterna in modo che risulti mimetica; con l’utilizzo di macchine
di cantiere, come una gru, è possibile sollevare la porzione mobile della copertura del locale
e calare al suo interno gli impianti necessari. Ciò rende più agevole anche un’eventuale so-
stituzione degli stessi.
A fianco del corridoio al termine della scala di accesso è predisposta una bocca di lupo che
consente l’aerazione dell’interrato richiesta dalle normative per eventuali esalazioni e scarichi
degli impianti.
Il locale preesistente è collegato ad un ulteriore corridoio cieco la cui funzione è quella di
permettere alle tubazioni di aria e acqua in entrata e uscita dagli impianti di passare attraver-
so i cavedi impiantistici disposti lungo i vani ascensore, così da permettergli di raggiungere
agevolmente tutti i piani.
Il piano terra presenta due ingressi su fronti opposti di cui uno è quello principale e dà ac-
cesso all’atrio che conduce al corridoio centrale dal quale si raggiunge l’ufficio che si occupa
PROGETTO ARCHITETTONICO 69
della gestione dei servizi presenti nel padiglione. Gli spazi laterali sono occupati dai depositi
dell’archivio in cui tutta la documentazione relativa alla società Badoni è conservata all’interno
di compactus a scorrimento disposti in modo da lasciare un percorso perimetrale che consen-
ta l’illuminazione naturale degli ambienti. Dai questi locali è possibile l’evacuazione tramite le
uscite di emergenza laterali dalle quali, tuttavia, non è consentito l’ingresso per la sicurezza
del materiale d’archivio.
Dei quattro vani ascensore esistenti, due sono stati mantenuti e riutilizzati per il loro scopo
originale ed affiancati da due cavedi in cui passano gli impianti che dal locale nell’interrato
salgono per tutti i piani. A questo piano, gli spazi retrostanti sono stati utilizzati per i servizi
igienici.
Generalmente, la superficie utile di ogni piano è di circa 800 mq e la pianta risulta composta
da un corpo centrale e due laterali collegati da un corridoio che attraversa per il lungo tutto
l’edificio e al quale sono collegati i tre accessi, uno centrale e due laterali. È evidente la forte
simmetria che caratterizza le sezioni orizzontali.
Il primo piano è strettamente collegato a livello funzionale al terra in quanto è stato occupato
dai servizi connessi all’archivio: il corpo centrale ospita delle sale per la consultazione, mentre
i locali alle estremità sono destinati all’esposizione delle tavole e dei documenti di maggiore
interesse posti nelle teche o appesi.
Questo piano e i due superiori presentano una divisione interna tra locali con pareti divisorie a
secco che sono intervallate da aperture finestrate per garantire luminosità anche al corridoio
centrale e rendere gli spazi permeabili e non isolati. Le porte di accesso hanno apertura verso
70 PROGETTO ARCHITETTONICO
l’esterno per ragioni di sicurezza, ma essendo poste a filo interno del muro, non invadono lo
spazio distributivo.
I bagni sono stati realizzati in prossimità delle due uscite laterali, con accesso dal corridoio
in posizione tale da consentire l’occupazione della superficie di parete perimetrale minima in
modo da non ridurre l’ingresso di luce naturale. Sono, dunque, ciechi e entrambi divisi in base
ai sessi, oltre ad essere attrezzati per disabili.
Il secondo piano è progettato per ospitare le incubatrici di imprese. Gli spazi sono pensati sia
per il lavoro individuale, quindi, come uffici privati, sia come open space; tutti gli uffici sono
situati nelle ali dell’edificio. La zona centrale, invece, presenta una serie di servizi comuni
come la sala stampa, le sale riunioni e un locale ricreativo. Di fronte alla scala principale è
situato un ufficio per la gestione del servizio.
PROGETTO ARCHITETTONICO 71
Un’impostazione simile è stata data al terzo piano in cui si trovano i locali per il co-working. In
questo caso, però, gli spazi sono pensati per essere tutti open, senza uffici privati, solo una
serie di postazioni di lavoro separate da scaffali che definiscono lo spazio. Anche a questo
piano il corpo centrale presenta i servizi comuni: la sala stampa, le sale per le riunioni, lo
spazio per lo svago e l’ufficio amministrativo.
La peculiarità di questi locali risiede nel fatto che siano flessibili, infatti sono presenti delle
pareti divisorie mobili che a seconda dell’esigenza garantiscono una differente distribuzione
dello spazio interno. Gli uffici open space all’occorrenza possono diventare aule o locali più
piccoli ad uso privato essendo prevista da parte del Politecnico la possibilità di affitto degli
Figura 03.27 | Flessibilità della
spazi a disposizione. Per le aule è presente un deposito per sedie e tavoli nel caso se ne
disposizione interna dei locali avesse necessità.
72 PROGETTO ARCHITETTONICO
L’ultimo piano, aggiunto ex novo, è stato adibito a sala espositiva. Per rispondere al requisito
di pianta interamente libera e al contempo elaborare una soluzione che fosse un omaggio al
professor Nervi, si è progettato un telaio composto da pilastri perimetrali a V e un graticcio
che compone le falde della copertura. Per ottenere una struttura non eccessivamente pe-
sante, quindi ridurre le sezioni degli elementi, si è fatto ricorso all’HPFRC, un calcestruzzo
fibrorinforzato ad alte prestazioni.
Ai lati dei vani scala e ascensore sono disposti i locali di servizio, ovvero un deposito per il
materiale necessario agli allestimenti, due locali impianti in cui sono riposte le UTA e i servizi
igienici. Tale disposizione di locali e relative funzioni ha ripercussioni sui prospetti, come si
vedrà in seguito.
Come già detto, l’edificio è organizzato su cinque piani più uno interrato. Le altezze dell’inter-
piano variano per ogni piano rimanendo tra i 3,50 e i 4 m al netto dei controsoffitti, considerando
che, da normativa, agli spazi pubblici è richiesto un minimo di 3 metri.
L’ultimo piano presenta un’altezza a livello di gronda di 2,70 m, mentre il colmo varia a secon-
da del volume considerato: dai 4,90 m del volume centrale ai 5,85 dei laterali maggiori. Nel
complesso il fabbricato raggiunge una quota massima di 23,15 metri.
Si nota che l’ingombro del piano in aggiunta rispetta quello della preesistenza di cui viene
mantenuto anche il cornicione in cemento che delimita il passaggio dal vecchio al nuovo.
Nella sezione trasversale B-B si osserva che le falde mantengono lo stesso allineamento; ciò
è dovuto al fatto che, per scelta progettuale, tutte le coperture abbiano un’inclinazione pari a
30° in modo che le falde dell’intero corpo centrale dell’edificio rivestite in lamiera si manten-
gano sullo stesso piano e vengano prolungate fino a ricoprire anche le nuove scale esterne.
In questo modo, i volumi dei padiglioni espositivi in policarbonato, essendo le soluzioni più
rilevanti all’interno del progetto, emergono sia in planimetria che nei prospetti principali con
maggiore evidenza.
PROGETTO ARCHITETTONICO 73
Figura 03.29 | Sezione trasversale A-A
74 PROGETTO ARCHITETTONICO
03.5.3 SVILUPPO DEI PROSPETTI
Il trattamento dei prospetti è fondamentale per realizzare il dialogo tra il nuovo e l’esistente
con armonia e nello stesso tempo per l’integrazione con il contesto.
Il primo aspetto importante da sottolineare che ha una forte influenza sulle scelte dei prospetti
è la necessità di mantenimento delle facciate e dei materiali di rivestimento tali quali erano
quelli in origine; inevitabile conseguenza è che l’intervento principale si orienti in copertura ed
in minima parte sui lati corti.
In secondo luogo, si è ricercata una soluzione che non risultasse eccessivamente invasiva e
non andasse a oscurare l’esistente che di per sé non ha un carattere architettonico rilevante.
Ne è derivata la scelta di materiali chiari, tra cui il già citato policarbonato e la lamiera per
richiamare i nuovi edifici del campus dei quali, tuttavia non è ripreso il colore bianco, ma uno
più neutro come il tortora.
La lamiera è stata utilizzata come rivestimento degli spazi di servizio come i corpi scale e i
locali dell’ultimo piano non adibiti a zone espositive. L’orientamento della lamiera è orizzonta-
le, a richiamare quello di tutto il prospetto suddiviso in fasce di materiali in particolare sul lato
nord in cui si passa dalla pietra, al laterizio, all’intonaco.
Dalla copertura in lamiera che riveste per il lungo tutto l’edificio fino a raggiungere e ricoprire i
vani scale esterni, emergono i cinque padiglioni in policarbonato. Essi rappresentano la parte
espositiva vera e propria, da cui la scelta del materiale traslucido che garantisce l’ingresso di
luce abbondante e diffusa. Il rivestimento si compone di pannelli che si incastrano a vicenda
disposti verticalmente e vincolati da profili metallici alle estremità. In questi profili di finitura
sono inseriti i canali di gronda che tramite pluviali conducono l’acqua nel cornicione esistente
che individua il passaggio dal vecchio al nuovo. Figura 03.32 | Prospetto sud
PROGETTO ARCHITETTONICO 75
A livello architettonico, il vantaggio della soluzione in policarbonato è la possibilità di intra-
vedere la struttura a graticcio che vi sta alle spalle e che caratterizza il nuovo intervento
diventando una sintesi dei punti da cui si era partiti per la definizione del progetto. La struttura
si intravede di giorno e diventa preponderante di notte con l’accensione delle luci interne
Figura 03.33 | Prospetto nord mettendo in risalto la sua complessità rispetto alla semplicità geometrica dei prospetti.
76 PROGETTO ARCHITETTONICO
Figura 03.35 | Vista da via Ghislanzoni
PROGETTO ARCHITETTONICO 77
Figura 03.36 | Vista dall’interno del
Campus
78 PROGETTO ARCHITETTONICO
Figura 03.37 | Vista notturna dall’interno
del Campus
PROGETTO ARCHITETTONICO 79
Figura 03.38 | Vista degli interni: sala
espositiva
80 PROGETTO ARCHITETTONICO
03.5.4 DEMOLIZIONI E COSTRUZIONI
Poiché il progetto si sviluppa a partire da un impianto esistente, risulta importante valutare la
dimensione degli interventi e la loro collocazione sia come demolizione sia come costruzione
ex novo. Tale confronto è fondamentale in particolare nel momento in cui si sono effettuate
variazioni rilevanti sulla muratura portante. Quest’ultima situazione, comunque, non riguarda
il caso di studio. In tal senso sono state effettuate delle comparazioni tra lo stato di fatto
e il progetto in cui si può osservare attraverso la distinzione tra gialli (demolizioni) e rossi
(costruzioni) l’entità delle modifiche apportate all’edificio.
Si riportano solamente le piante del piano interrato, terra e primo piano in quanto il secondo e
terzo sono simili a quest’ultimo e il quarto è tutto di nuova progettazione.
All’interrato si osserva la rimozione delle bocche di lupo lungo il perimetro dell’edificio e l’ag-
giunta del locale per gli impianti e della scala per accedervi.
Al piano terra ed al primo piano principalmente sono state effettuate modifiche alle pareti di-
visorie interne. Rilevante è la demolizione dei volumi sul lato di via Amendola e l’introduzione
delle scale di sicurezza.
PROGETTO ARCHITETTONICO 81
Figura 03.41 | Demolizioni e costruzioni,
piano primo
82 PROGETTO ARCHITETTONICO
La necessità di utilizzare diversi testi normativi è legato al fatto che l’edificio ospita numerose
funzioni alle quali corrispondono parametri di progettazione diversificati. In generale, gli obiet-
tivi fondamentali che si vogliono raggiungere con la prevenzione incendi sono la riduzione
delle occasioni di incendio, appunto, la limitazione di propagazione delle fiamme e del fumo
sia all’interno del fabbricato sia all’esterno e verso le costruzioni limitrofe, la possibilità che le
squadre di soccorso dei vigili del fuoco possano operare in maniera agevole ed in sicurezza
e la possibilità che gli occupanti possano raggiungere le via di fuga ed evacuare l’edificio
indenni.
Innanzitutto, seguendo le indicazioni del Codice di Prevenzione, è stato individuato il Profilo
di Rischio relativo alla salvaguardia della vita umana (Rvita) dell’edificio definito attraverso due
fattori:
-- δocc caratteristiche prevalenti degli occupanti che si trovano nel compartimento
antincendio;
-- δα velocità caratteristica prevalente di crescita dell’incendio riferita al tempo tα, in
secondi, impiegato dalla potenza termica per raggiungere il valore di 1000 kW.2
Dalla tabella riportata si deduce che il caso in esame rientra nella classe B2, non critica.
Al fine di limitare la propagazione dell’incendio e dei suoi effetti verso le altre attività o all’in-
terno della stessa, è prevista la compartimentazione dell’edificio. Devono, dunque, essere
inseriti in compartimenti distinti ciascun piano interrato e fuori terra di attività multipiano e
aree le cui attività presentino profili di rischio differenti. Questo secondo caso non si presenta
in questo progetto in quanto le funzioni sono divise in base ai piani; è sufficiente, perciò, la
compartimentazione tra essi.
PROGETTO ARCHITETTONICO 83
È imposta anche una superficie massima per ogni compartimento che per il Profilo di rischio
B2, per fabbricati inferiori a 24 m, risulta essere pari a 8000 mq, di molto oltre la superficie di
ogni piano che è di circa 800 mq. Si conclude definendo che ogni piano corrisponda ad un
compartimento. Essi devono quindi risultare separati da strutture e sistemi di compartimenta-
zione che, per edifici di altezza complessiva inferiore ai 24 m, devono garantire dei requisiti di
resistenza al fuoco di R e REI/EI 60 in modo da impedire la propagazione dell’incendio da uno
all’altro. A separazione dei piani sono state poste delle porte antincendio che isolano le scale:
quella centrale non presenta filtro, ma è una scala protetta (condizione sufficiente sempre in
relazione all’altezza minore di 24 m), mentre le scale di emergenza laterali non necessitano
di alcun filtro dando direttamente sull’esterno.
Si è affrontata, in seguito, la questione del sistema di esodo che assicuri agli occupanti la
possibilità di raggiungere o permanere in un luogo sicuro. La sua progettazione dipende
dal Profilo di rischio e dall’affollamento di ciascun compartimento determinato moltiplicando
la densità di affollamento per la superficie lorda del compartimento stesso. Tale densità di
affollamento è reperibile dalla seguente tabella:
Tabella 03.2 | Densità di affollamento
(D.M. 3 agosto 2015 - Codice di
prevenzione incendi)
84 PROGETTO ARCHITETTONICO
I parametri descritti permettono anche di definire il numero minimo di uscite richieste per ogni
compartimento per le quali si fa ancora riferimento al Codice di prevenzione antincendi dal
quale si riporta la relativa tabella.
Rimanendo al di sotto di 1000 occupanti per piano, sono previste almeno tre uscite di
sicurezza.
Il requisito è soddisfatto essendo state predisposte le uscite laterali e quella centrale. È ri-
chiesta anche una lunghezza massima d’esodo che per un Profilo B2 non deve superare i 50
metri. Data la distribuzione delle vie di fuga, i percorsi non risultano mai superiori a 25 metri.
Per quanto riguarda le vie d’esodo verticali, la larghezza minima è pari a 1,20 m e non può
essere inferiore alla massima larghezza di ciascuna delle porte di accesso alla stessa. In
aggiunta, il D.M. del 22 febbraio 2006 prevede che la loro larghezza utile sia multipla del
modulo di uscita e non inferiore a due moduli. Il modulo è assunto pari a 60 cm. La larghezza
totale delle uscite da ogni piano, espressa in numero di moduli, è determinata dal rapporto tra
il massimo affollamento e la capacità di deflusso del piano.
I valori della capacità di deflusso di ogni modulo devono essere inferiori ai seguenti valori:
-- 50 per locali con pavimento a quota compresa tra più o meno 1 m rispetto al piano di
riferimento;
-- 37,5 per locali con pavimento a quota compresa tra più o meno 7,5 m rispetto al piano
di riferimento;
-- 33 per locali con pavimento a quota al di sopra o al di sotto di 7,5 m rispetto al piano di
riferimento.3
Si riporta la tabella con il numero di moduli necessari a seconda delle funzioni e dei piani. Tabella 03.4 | Parametri per la verifica
della capacità di deflusso
PROGETTO ARCHITETTONICO 85
Piano Funzione Densità Sup Affollamento Affollamento Capacità di N. moduli N. moduli
[m2] per piano deflusso richiesti effettivi
1 Servizi 162
2 Start Up 0,2 574 115 115 33 3,5 8
2 Servizi 184
3 Coworking 0,2 574 115 115 33 3,5 8
3 Servizi 184
4 Sala expo 0,4 701 264 264 33 8,0 8
4 Servizi 98
Ne risulta che l’ultimo piano, in cui si ha la sala espositiva, è quello che richiede il maggior
numero di moduli. La loro distribuzione ne prevede tre per le porte di accesso alle scale
esterne e due per quella centrale. Dal momento che la disposizione è la stessa su tutti i piani,
tale soluzione di dimensione delle porte si ripete in tutti.
Per il D.M. n. 569 del 20 maggio 1992, nel caso di edifici esistenti adibiti a musei, mostre o
sale espositive, la capienza massima ai vari piani è stabilita dalla capacità di deflusso garan-
tita dal sistema delle vie d’uscita e non il contrario, ovvero che le vie d’uscita si progettano in
funzione dell’affollamento in quanto nelle preesistenze risulta più complesso e non sempre
fattibile l’introduzione di nuovi punti di accesso. Nel caso dell’ultimo piano, gli 8 moduli con
capacità di 33 persone consentono una capienza massima di 264 utenti.
Per consentire la messa in sicurezza anche a persone con ridotte o impedite capacità motorie,
sono stati previsti degli spazi calmi, ovvero dei luoghi sicuri, statici, contigui e comunicanti con
una via di esodo verticale od in essa inserito. Tali spazi non dovranno costituire intralcio alla
fruibilità delle vie di esodo ed avere caratteristiche tali da garantire la permanenza di persone
in attesa dei soccorsi. Nel progetto sono stati inseriti in uno spazio del pianerottolo delle scale
esterne in modo da soddisfare tutti i requisiti richiesti.
Altro aspetto importante per la sicurezza in tale ambito è il controllo dell’incendio per il quale
sono previsti dei presidi antincendio da installare negli ambienti interni che possono essere gli
estintori d’incendio e impianti di protezione attiva come la rete di idranti, gli impianti manuali o
automatici ad acqua e ad altri agenti estinguenti.
Gli estintori e gli impianti devono essere conformi alle disposizioni normative vigenti ed essere
mantenuti a regola d’arte secondo quanto prescritto dalle specifiche regolamentazioni, dalle
norme di buona tecnica e dalle istruzioni fornite dal fabbricante.
Gli estintori garantiscono una protezione di base efficace su un principio d’incendio, della
eventuale propagazione nell’attività. La tipologia degli estintori installati deve essere selezio-
nata in riferimento alle classi di incendio determinate secondo la valutazione del rischio. Nel
caso in esame si ricade nella classe di minor rischio (A).
86 PROGETTO ARCHITETTONICO
Tabella 03.5 | Classi di incendio secondo
la norma europea EN 2 (D.M. 3 agosto
2015 - Codice di prevenzione incendi)
Gli estintori devono essere sempre disponibili per l’uso immediato e pertanto sono stati col-
locati agli accessi dei vari locali ed in modo tale che da ogni punto dell’attività sia possibile
raggiungerne uno con un percorso effettivo di lunghezza inferiore a 20 metri.
Nel caso in cui la superficie lorda di ciascun piano, come nel padiglione maternità, sia supe-
riore a 200 mq, deve essere installato un numero di estintori di classe A tale che la capacità
estinguente totale CA sia non inferiore alla capacità estinguente minima CA,min calcolata come
segue:
CA,min = 0,21 · S
Considerando il caso del piano terra, la cui superficie lorda è pari a 958 mq ed è simile su tutti
i piani, risulta una capacità estinguente totale necessaria di 201 A. Per far fronte alla richiesta,
sono stati disposti 6 estintori di classe 34 A.
Gli idranti, invece, devono essere collocati ad ogni piano in prossimità degli accessi, delle
scale, delle uscite, dei locali a rischio e dei depositi; la loro ubicazione deve, comunque,
consentire di poter intervenire in ogni ambiente dell’attività. Ne sono stati disposti due, nel
corridoio in modo da essere facilmente raggiungibili, in prossimità delle uscite laterali.
Come ultimo aspetto, si accenna al fatto che debba essere sempre consentito l’accesso al
lotto da parte dei mezzi di soccorso dei Vigili del fuoco; il passaggio deve essere largo almeno
PROGETTO ARCHITETTONICO 87
3,50 m, con un’altezza libera di 4 e una pendenza minore del 10%. Per gli uffici ubicati in
edifici di altezza superiore a 12 m, deve essere assicurata la possibilità di accostamento
all’edificio delle autoscale dei pompieri, almeno ad una qualsiasi finestra o balcone di ogni
piano, purché ciò consenta di raggiungere tutti i locali di piano tramite percorsi interni al piano
stesso. La rampa di collegamento del lotto con il campus (larga 10 metri e con una pendenza
minore del 6%) e il cortile circostante l’edificio ex maternità (di larghezza minima 2,50 m)
garantiscono l’intervento agevole dei Vigili del fuoco in ogni punto dello stabile.
Si riportano le piante con indicazioni delle vie di fuga e della posizione dei dispositivi e degli
impianti antincendio per il piano terra ed il primo piano. I tre piani superiori non sono stati
rappresentati dal momento che, come sistemi di prevenzione, presentano le stesse caratte-
Figura 03.43 | Rispetto normativa
antincendio, piano terra ristiche del primo piano.
88 PROGETTO ARCHITETTONICO
Figura 03.44 | Rispetto normativa
antincendio, piano primo
03.6.2 ACCESSIBILITÀ
L’accessibilità rappresenta la possibilità di libero movimento e utilizzo di tutti i servizi da parte
delle persone con disabilità. Si tratta, dunque, dell’abbattimento delle barriere architettoniche
secondo tre principi:
-- L’accessibilità che rappresenta la possibilità, anche da parte di persone con ridotta o
impedita capacità motoria o sensoriale, di raggiungere l’edificio ed ogni sua parte, poter-
vi accedere in maniera agevole e utilizzare le attrezzature in condizioni di sicurezza ed
autonomia;
PROGETTO ARCHITETTONICO 89
-- La visitabilità intesa come la possibilità di accedere agli spazi di relazione e ad almeno
un servizio igienico di ogni unità immobiliare. Rappresenta, quindi, un livello di accessibilità
limitato a una parte più o meno estesa dell’edificio e delle sue unità immobiliari;
-- L’adattabilità è l’ultimo principio con cui si intende la possibilità di modificare nel tempo
lo spazio costruito, a costi limitati, allo scopo di renderlo completamente e agevolmente
fruibile anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria e sensoriale.
I requisiti veri e propri di cui tenere conto nella progettazione sono riportati principalmente nei
seguenti documenti normativi:
-- D.M. n. 236 del 14 Giugno 1989, Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’acces-
sibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica
Figura 03.45 | Rispetto normativa sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento delle barriere architettoniche;
accessibilità al piano terra
-- D.P.R. n. 503 del 24 Luglio 1996, Regolamento recante norme per l’eliminazione delle
barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici;
-- D.P.R. n. 384 del 27 Aprile 1978, Regolamento concernente le norme di attuazione
dell’art. 27 della legge n. 118 del 30 Marzo 1971 a favore degli invalidi civili in materia di
barriere architettoniche e di trasporti pubblici. Tale decreto è stato abrogato e gli standard
che prevedeva sono rientrati nel DPR n. 503.
90 PROGETTO ARCHITETTONICO
Si riportano le prescrizioni principali prese in considerazione in fase di progettazione:
-- La presenza di almeno un percorso esterno per l’accesso all’edificio fruibile da persone
con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale e dotato di pavimentazione antisdruc-
ciolevole. Come mostrato in pianta, i dislivelli presenti nel lotto vengono risolti con delle
rampe che garantiscono il raggiungimento degli ingressi dello stabile.
-- Le rampe devono presentare un a larghezza minima di 0,90 m per consentire il transito
di una persona, 1,50 m per consentire l’incrocio di due persone; sono richiesti, inoltre dei
ripiani orizzontali di sosta di dimensioni minime 1,50x1,50 m ogni 10 di percorso. Infine, la
pendenza della rampa non può superare l’8%. Anche in questo caso, tutte le dimensioni
sono rispettate e sono presenti i pianerottoli dove i percorsi superano i 10 metri.
-- La larghezza minima dei percorsi è di 1 metro, con allargamenti atti a consentire l’inver-
sione di marcia da parte di persona su sedia a rotelle e le porte di accesso, se principali,
devono avere una luce netta di 80 cm, altrimenti 75. il corridoio principale non risulta mai più
stretto di 2,50 m; gli altri percorsi presentano una dimensione minima di 1,20 metri.
-- Un altro aspetto riguarda i servizi igienici che prevedono uno spazio necessario minimo
per l’accostamento e il trasferimento laterale dalla sedia a ruote alla tazza w.c. e al bidet,
ove previsto di 100 cm misurati dall’asse dell’apparecchio sanitario; uno spazio necessario
minimo per l’accostamento frontale della sedia a ruote al lavabo di 80 cm misurati dal
bordo anteriore del lavabo; la presenza di corrimano in prossimità della tazza w.c., posto ad
altezza di 80 cm dal calpestio e di diametro 3-4 cm e se fissato a parete, posto a 5 cm dalla
stessa. Nella pianta dei bagni tipo che si ripetono ad ogni piano si mostra la disposizione
delle attrezzature richieste e l’adeguatezza delle dimensioni per la movimentazione delle
carrozzine.
-- Infine, la distribuzione verticale deve essere garantita da ascensori con dimensioni
minime della cabina pari a 1,40 m di profondità e 1,10 m di larghezza con luce minima della
porta di 0,80 metri posta sul lato corto. All’interno dell’edificio sono presenti due ascensori
con vani di 1,85x1,30 m, che raggiungono tutti i piani.
PROGETTO ARCHITETTONICO 91
NOTE
1 Cit. P. V., Lecco: alla scoperta dell’archivio Badoni, in attesa del trasloco nell’ex maternità, Lecconline, 05
febbraio 2018, <http//:www.leccoonline.com>.
2 D.M. 3 agosto 2015, n. 139, in materia di “Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi, ai
sensi dell’articolo 15 del d.lgs 8 marzo 2016”, par. G.3.2: Profilo di rischio Rvita.
3 D.M. 22 febbraio 2006, in materia di “Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la
progettazione, la costruzione e l’esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici”, par. 6.2: Capacità di
deflusso.
92 PROGETTO ARCHITETTONICO
PROGETTO ARCHITETTONICO 93
PROGETTO TECNOLOGICO
04.1 Normativa per l’involucro edilizio
04.2 Requisiti degli elementi costruttivi
04.3 Prestazioni dei pacchetti tecnologici
04.4 Analisi illuminotecnica
04.5 Normativa per il comfort termico
04.6 Normativa per l’efficienza energetica
04.7 Parametri analizzati e rappresentazione
04
04.8 Simulazione dinamica con TRNsys
04.9 Strategie energetiche
Il progetto tecnologico definisce le tecnologie costruttive utilizzate e illustra le soluzioni
adottate per rispondere a tutti i requisiti di comfort dell’involucro edilizio; in particolare ha
l’obiettivo di conciliare le esigenze architettoniche con l’attenzione al comfort interno degli
ambienti, (acustico, termico, igrometrico e luminoso) così da ottenere, tramite mirate scelte
impiantistiche, un edificio ad elevata sostenibilità energetica.
PROGETTO TECNOLOGICO 97
-- rifacimento degli impianti di climatizzazione;
si può affermare che, tra le classi di intervento definite dal Decreto, l’ipotesi progettuale in og-
getto rientra della tipologia di ristrutturazione importante di primo livello, dovendo adempiere
ai nuovi requisiti sull’intero l’edificio e risultando dunque assimilabile, dal punto di vista della
normativa energetica, ad una nuova costruzione.
Si passa ora a definire nel dettaglio i requisiti dettati dal Decreto. Quest’ultimo prevede la
verifica dei seguenti punti:
-- prestazioni invernali dell’involucro:
-- verifica del coefficiente medio globale di scambio termico dell’involucro per trasmissione
per unità di superficie (H’t espresso in W/m2K);
-- verifica dell’indice di prestazione termica utile per la climatizzazione invernale (EPH,nd
espresso in kWh/m2).
-- Prestazione estiva dell’involucro:
-- verifica dell’area solare equivalente estiva per unità di superficie utile Asol,est / Asol,utile della
parte trasparente di involucro;
-- verifica della trasmittanza termica periodica (YIE, espressa in W/m2K) degli elementi di
involucro opaco o in alternativa è possibile effettuare la verifica della massa superficiale MS
di tali elementi;
-- verifica dell’indice di prestazione termica utile per la climatizzazione estiva (EPC,nd
espresso in kWh/m2).
-- prestazione energetica globale:
-- verifica dell’indice di prestazione energetica globale (EPgl,tot espresso in kWh/m2), che
dipende da tutti i consumi energetici sopra menzionati;
-- verifiche dei rendimenti degli impianti.
A differenza del precedente D.Lgs. 192/05, la normativa cogente cambia la modalità con cui
i valori limite sono individuati: si passa infatti ad un concetto di edificio di riferimento o target,
con cui “si intende un edificio identico in termini di geometria (sagoma, volumi, superficie
calpestabile, superficie degli elementi costruttivi e dei componenti), orientamento, ubicazione
territoriale, destinazione d’uso e situazione al contorno e avente caratteristiche termiche e
parametri energetici predeterminati. Con edificio di riferimento si intende quindi un edificio
avente un fabbricato di riferimento e degli impianti tecnici di riferimento”2 .
Nella fattispecie vengono fornite le trasmittanze termiche U degli elementi tecnici che com-
pongono l’involucro del fabbricato di riferimento che non sono vincolanti anche per l’edificio
reale, a patto che l’utilizzo di soluzioni aventi prestazioni minori dei valori tabellati venga
compensata da altri componenti o accorgimenti energetici3 .
Occorre precisare che i valori di trasmittanza sopra citati sono comprensivi delle maggiora-
zioni dovute ai ponti termici e dunque, risultano ben inferiori ai limiti indicati nel D.Lgs. 192/05
e successivi.
98 PROGETTO TECNOLOGICO
Tabella 04.1 | Trasmittanze termiche
degli elementi tecnici adottate dalla
Regione Lombardia (Decreto n.176 del
12 gennaio 2017 – Allegato B)
PROGETTO TECNOLOGICO 99
04.2 REQUISITI DEGLI ELEMENTI COSTRUTTIVI
Le stratigrafie progettuali devono rispondere ad una serie di requisiti molto significativi per
un edificio scolastico, individuati in base alle rispettive classi di esigenze che, sia per le chiu-
sure che per le partizioni interne, risultano essere: benessere, sicurezza, aspetto, fruibilità e
gestione.
Tra i più importanti, al fine di caratterizzare positivamente gli elementi tecnici in questione, si
annoverano:
-- requisiti termici;
-- requisiti igrometrici;
-- requisiti acustici;
-- tenuta all’aria;
-- tenuta all’acqua;
-- resistenza al fuoco delle strutture;
-- reazione al fuoco dei materiali;
-- resistenza agli urti.
Si passa ora a descrivere i punti salienti di ognuna delle categorie sopra elencate con l’ac-
cortezza di far riferimento alla relativa normativa di pertinenza e sottolineando infine i risvolti
sulle scelte progettuali adottate.
Riguardo alle verifiche igrometriche, la normativa afferma che “nelle condizioni di temperatura
previste per l’impiego della chiusura opaca, in nessun punto della faccia interna di questa pos-
sano aversi fenomeni di condensazione”4 . “I materiali porosi, isolanti termici, devono essere
opportunamente protetti dai fenomeni di condensazione con idonee barriere antivapore”.5
I fenomeni di condensa interstiziale o superficiale, oltre ad influire negativamente sul comfort
degli occupanti dei locali interni, contribuiscono significativamente al degrado dei materiali
edilizi favorendo ad esempio le formazioni di muffe.
L’analisi viene effettuata seguendo le indicazioni della UNI EN ISO 13788 - Temperatura
superficiale interna per evitare l’umidità superficiale critica e condensazione interstiziale
- Metodo di calcolo. La norma definisce un metodo di riferimento per determinare la tempe-
ratura superficiale interna minima dei componenti edilizi tale da evitare crescita di muffe, in
corrispondenza a valori prefissati di temperatura e umidità relativa interna stabilita secondo
l’uso che è stato previsto per l’edificio.
Inoltre, viene indicato il metodo per la valutazione del rischio di condensazione interstiziale
dovuta alla diffusione del vapore acqueo e le relative condizioni al contorno da utilizzare nei
calcoli.
Di seguito si riporta brevemente il procedimento utilizzato. I dati necessari per il calcolo sono
i seguenti:
-- i valori di conduttività termica dei materiali sono riportati nella UNI 10351 e nella UNI
11300-1, mentre i dati riguardanti la permeabilità al vapore sono presenti sempre nella UNI
10351 e nella più aggiornata UNI EN ISO 10456. La resistenza degli strati d’aria è stata
desunta dalla UNI 6946, mentre per la resistenza delle murature e dei solai esistenti si è
consultato la UNI 10355. Per alcune delle soluzioni progettuali adottate sono state inoltre
consultate le schede tecniche relative ai materiali scelti;
-- i dati climatici (temperatura aria esterna e umidità esterna per ogni mese) sono stati
desunti dalla UNI 10349; Si passa al calcolo dell’umidità relativa interna come prescritto al
punto 4.2.4 della norma tramite
pi = pe + ∆p ∙ 1,1
Figura 04.11 | Profilo Halfen HTU L’ancoraggio del sistema alla struttura portante in FRC avviene tramite la predisposizione di
(Halfen HTU - Scheda tecnica di
canali di connessione in acciaio (tipo Halfen HTU) nella fase di prefabbricazione del sistema
prodotto)
modulare che compone il graticcio strutturale al quarto piano. Le staffe intermodulo, che
garantiscono la connessione del sistema in policarbonato alla struttura portante tramite un
aggancio ad incastro, vengono fissate all’estradosso dei travetti in calcestruzzo fibrorinforzato
tramite viti per acciaio.
Di seguito si riportano degli stralci inerenti alle sezioni tecnologiche redatte. Per la visione
degli elaborati inerenti i nodi, si rimanda alle tavole progettuali.
04.4.2 CONTESTO
L’orientamento ed il percorso del sole oltre alla disposizione delle ombre all’interno dell’area
di progetto sono di fondamentale importanza in fase di progettazione in quanto consentono
di effettuare valutazioni sulle superfici vetrate e su eventuale posizionamento di opportune
schermature.
Questi fattori sono stati ricavati mediante l’utilizzo del software Autodesk Revit Architecture
2017, conducendo le simulazioni nelle giornate dei due solstizi (21 giugno – 21 dicembre).
Dalle immagini si evince che le facciate rivolte a sud-est e sud-ovest necessitano di scher-
mature solari in quanto sono sottoposte a lungo alla radiazione solare diretta. Non saranno,
invece, necessarie per le altre due.
04.4.3.1 FLD
Il fattore di luce diurna FLD è la misura, espressa in percentuale, della quantità di luce diurna
disponibile in uno spazio. Si definisce come il rapporto tra l’illuminamento del piano di lavoro
in una posizione determinata (Eint) e l’illuminamento che si avrebbe, nelle identiche condi-
zioni di tempo e luogo, su una superficie orizzontale esposta all’aperto in modo da ricevere
luce dall’intera volta celeste, senza irraggiamento diretto del sole (Eest), come si rappresenta
04.4.3.2 FLDm
Il valore dei FLD varia a seconda del punto considerato all’interno di un ambiente, perciò si in-
troduce un nuovo fattore: il fattore medio di luce diurna (FLDm), ovvero il risultato di una media
su più punti di misura dello spazio interno in rapporto con l’esterno. Questo valore consente di
valutare le condizioni di illuminazione naturale confortevoli e il livello di illuminazione globale
nel locale di interesse.
Nella sua valutazione bisogna prendere in considerazione tre componenti:
-- componente cielo (CC), cioè la luce proveniente direttamente dalla parte di cielo visibile
dal punto considerato; è direttamente proporzionale alla dimensione della finestra e alla
trasparenza del vetro;
-- componente riflessa esterna (CRE), cioè la luce riflessa da oggetti esterni; in questo
caso rientrano parametri come il colore del terreno e degli edifici circostanti;
-- componente riflessa interna (CRI), ovvero tutta la luce che entra attraverso la finestra e
che non raggiunge il piano di lavoro direttamente, ma solo dopo essere state riflessa dalle
superfici interne; è tanto più grande quanto più chiari sono i colori delle pareti e del soffitto.
Dunque, la somma delle tre contributi darà il fattore medio.
Per il calcolo dell’FLDm si fa riferimento alle condizioni di cielo coperto e il modello che si adot-
ta per descrivere la luminanza del cielo in tale condizione è quello standard CIE (Commission
Internationale de l’Éclairage).
Il procedimento analitico che consente di ottenere il valore di FLD, calcolato in assenza di
contributi dovuti alla luce artificiale, è rappresentato dalla seguente formula:
Le normative fissano dei valori di FLDm minimi da garantire in ogni ambiente a seconda della
destinazione d’uso. Si riporta la tabella con i valori relativi alle principali funzioni di interesse
secondo la UNI 10840 “Locali scolastici: criteri per l’illuminazione artificiale e naturale”.
Occorre precisare che il fattore di luce diurna non dovrebbe mai essere usato da solo come
indicatore per la progettazione di edifici a basso consumo energetico e alta qualità dell’am-
biente luminoso, specialmente in climi mediterranei dove il numero di ore di sole annuale
risulta elevato. Infatti, dimensionare una finestra sulla base di una giornata con cielo coperto
in clima mediterraneo porta sicuramente a sovradimensionarla, causando livelli di illumi-
namento eccessivi nella maggior parte dei giorni e, soprattutto, inutili maggiori dispersioni
termiche in inverno e guadagni solari in estate.
Per la verifica dell’FLDm sulla parte di edificio esistente è stata effettuata la simulazione per
i piani terra, primo e ultimo, trascurando i rimanenti due piani perché simili, come soluzione,
al primo.
Anche in questo caso, per la verifica dei valori di illuminamento, è stato utilizzato il software
della VELUX. Il programma restituisce delle viste in pianta o tridimensionali in falsi colori
definiti secondo una scala cromatica che si sovrappone agli oggetti sottoposti a rendering.
Vengono riportate le piante su cui sono state effettuate le verifiche che risultano soddisfatte
per tutti i locali interessati.
Bisogna fare una precisazione sul modello cielo: esso consente di specificare le condizioni di
irraggiamento solare secondo i modelli CIE Standard General Sky tra varie opzioni disponibili
che si riportano di seguito:
-- cielo sereno: modello di cielo in assenza di nuvole;
-- cielo intermedio: la distribuzione di luminanza varia in funzione della posizione del sole
e del grado di nuvolosità. Il software propone un modello intermedio tra cielo sereno e cielo
coperto;
-- cielo coperto: modello di cielo a luminanza costante per tutti i suoi punti.
-- Altri aspetti che influiscono sulla simulazione sono le specifiche dei materiali associati
agli oggetti caratterizzanti il progetto e il mese, giorno e ora in cui si vuole effettuare la
verifica. Sono, dunque, stati scelti i due solstizi e l’equinozio di primavera come giorni più
significativi, a mezzogiorno.
Per quanto riguarda l’ultimo piano, come avviene per l’FLDm, anche nel caso dell’illumina-
mento si ottengono valori molto elevati in tutte e tre le stagioni, grazie al rivestimento in
policarbonato che consente in ingresso rilevante di luce, garantendo però un buon comfort
visivo dovuto al fatto che la bassa trasmittanza luminosa del materiale traslucido diffonde in
maniera omogenea i raggi di luce evitando fenomeni di abbagliamento, come si spiegherà
nel paragrafo successivo.
Le opere all’interno dello spazio espositivo non sono a rischio di rovina a causa dell’elevata
illuminazione in quanto trattasi si tavole di studio e modelli recenti, successivi alle opere
dell’ingegner Nervi. Anche per questo piano si riporta la tabella con i valori a confronto tra i Tabella 04.6 | Valori di illuminamento
medio (Em) e uniformità (U) per i locali
mesi più critici di dicembre e giugno e quest’ultimo ripetuto nel caso con le schermature.
del quarto piano
Sala expo NO Sala expo SO Sala expo NE Sala expo SE Sala expo N Corridoio
P 4° Em U Em U Em U Em U Em U Em U
21-giu 1112,90 0,61 1050,30 0,55 1125,70 0,61 1052,40 0,54 1115,40 0,56 311,80 0,29
21-giu 358,70 0,54 332,80 0,48 356,60 0,56 332,70 0,49 257,00 0,68 93,70 0,32
21-dic 423,10 0,65 418,30 0,59 422,00 0,64 420,70 0,57 412,60 0,61 185,80 0,32
04.4.3.4 LUMINANZA
La luminanza è la quantità di luce riflessa da una superficie e la si calcola utilizzando come
unità di misura la candela al metro quadrato [Cd/mq]. Misura la sensazione di abbagliamento
percepita dall’occhio umano e la sua distribuzione nello spazio può essere descritta in rela-
zione alla posizione di un osservatore e ad una direzione di osservazione.
Il comfort visivo è garantito da una adeguata gradazione dei contrasti nel campo visivo inteso
come campo centrale di visione, sfondo e ambiente, risulta perciò importante la “mappatura”
delle luminanze all’interno di un ambiente. Infatti, sebbene l’occhio sia capace di adattarsi
dove:
X ambienti dove è possibile controllare le riflessioni ovunque
Y ambienti dove è possibile controllare le riflessioni in prossimità all’area di lavoro;
Z ambienti dove non è possibile controllare le riflessioni.
Dalle analisi effettuate in un locale significativo del piano terzo, lo spazio co-working esposto
a sud-est, è emerso che i rapporti di luminanza, valutati il giorno 12 giugno alle ore 12:00,
risultano essere superiori ai valori di comfort riportati nella tabella precedente; si è optato, per-
ciò, per l’inserimento di sistemi di schermatura per la regolazione a fini energetici e di comfort.
Essendo un intervento di recupero, affinché la soluzione adottata fosse poco invasiva, si è
scelto di utilizzare delle tende esterne a rullo meccaniche, utili per schermare l’irraggiamento
in particolare nelle stagioni più calde, ma principalmente per il controllo dell’intensità solare. A
differenza delle tende interne, quelle esterne hanno il vantaggio di evitare l’accumulo di calore
all’interno del locale.
La simulazione è stata effettuata nello stesso locale e giorno, prima in assenza poi in pre-
senza delle tende, per ottenere un confronto che consentisse di valutare l’efficacia della
soluzione adottata. I valori di rapporti di luminanza restituiti rientrano negli intervalli di accet-
tabilità previsti. Sono state riportate le viste render del locale nei due casi, con le isolinee che
rappresentano i valori di cui sopra.
Per simulare con il software la presenza delle tende è stata variata la trasmittanza luminosa
del vetro, ridotta dal 84% al 15%.
Per quanto riguarda l’analisi dei valori di luminanza effettuata in uno degli spazi della sala
espositiva al quarto piano, locale a sud-ovest, è emerso che non si verificano fenomeni di
abbagliamento grazie all’effetto del policarbonato che, come detto in precedenza, consente
l’ingresso alla luce in modo diffuso, così da garantire uniformità di valori impedendo l’abba-
gliamento. Ciò si può osservare dai valori ottenuti con la simulazione che è stata effettuata sia
in assenza di oscuranti, sia con tende abbassate.
Alla base dell’equazione vi sono parametri sia di carattere fisico legati all’ambiente, rap-
presentati da temperatura dell’aria, velocità dell’aria, temperatura media radiante, grado
igrometrico o umidità relativa, sia grandezze relative allo stato del soggetto, rappresentate
dall’attività svolta con il relativo metabolismo energetico e la resistenza termica dell’abbiglia-
mento. Risulta chiaro come i primi siano parametri controllabili dai progettisti degli spazi e al
contrario gli altri siano totalmente a discrezione dell’utente.
04.5.1.5 METABOLISMO
L’energia metabolica, detta anche tasso metabolico o metabolismo M, è il risultato dell’attività
del corpo ed il suo ammontare dipende dall’attività muscolare. Normalmente, tutta l’attività
muscolare viene trasformata in energia termica. Tradizionalmente, il metabolismo viene
misurato in met (1 met = 58,15 W/m2 di superficie corporea). Un adulto mediamente ha una
superficie corporea di 1,7 m2, quindi, in condizioni di comfort termico, con un livello di attività
pari a 1 met avrà un metabolismo e quindi una dispersione di energia pari a circa 100 W. Sono
state elaborate tabelle che permettono di correlare valori di energia termica all’occupazione
svolta.
TOP = ( hr ∙ tr + hc ∙ ta ) / ( hr + hc )
dove:
TOP = ( Tmr+Ta ) / 2
Questo è possibile definendo a priori le condizioni per le altre variabili da considerare. Nel
caso studio si assumono valori accettabili in periodo invernale, dato che come vedremo più
avanti il periodo estivo sarà trattato diversamente, per le condizioni da simulare in un ambien-
te didattico:
-- Resistenza termica abbigliamento: 1 clo
-- Umidità relativa media: 50%
-- Attività metabolica: 12 met
Mettendo in relazione con il carico termico i dati sperimentali di sensazione di circa 1300
persone posti in ambiente le cui variabili microclimatiche potevano essere controllate, Fanger
elaborò l’equazione che definisce l’indice PMV.
Considerando l’approccio statistico nella definizione dell’indice PMV ci si rende conto di come
esso esprima il voto medio nei confronti del microclima dalla maggioranza dei soggetti, ma
è chiaro che individualmente i singoli giudizi si disperdano intorno a tale valore. Al fine di
prevedere il numero delle persone che comunque non saranno soddisfatte dal microclima,
Fanger elaborò l’indice PPD, definito tramite una correlazione che lo lega al PMV. In tal modo
è stato ottenuto il diagramma seguente, il quale mostra come, anche per PMV = 0, risulti PPD
= 5%, non esistendo condizioni ambientali che possano soddisfare il 100% delle persone.
Il massimo ottenibile su base statistica è, quindi, il soddisfacimento del 95% delle persone.
Come è possibile osservare dalla composizione analitica delle formule dei limiti delle categorie,
Si procederà, applicando tali indicazioni alle condizioni climatiche presenti a Lecco, con la
definizione dei limiti di comfort da adottare per il progetto nella fase estiva. La percentuale di
discomfort ritenuta accettabile dalla normativa risulta pari al 10 % sul totale delle ore occupa-
zionali ricadute in classe D/categoria IV. Anche se si tratta di un modello di analisi sviluppato
per edifici con ventilazione naturale e comportamento molto attivo degli utenti, sono state
sviluppate integrazioni impiantistiche che permettono di prevederne l’utilizzo anche in am-
bienti controllati.
dove:
EPH,tot indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale
EPC,tot indice di prestazione energetica per la climatizzazione estiva
EPW,tot indice di prestazione energetica per la produzione di acqua calda sanitaria
EPV,tot indice di prestazione energetica per la ventilazione
EPL,tot indice di prestazione energetica per l’illuminazione artificiale
EPT,tot indice di prestazione energetica per il trasporto di persone e cose
È possibile raggiungere la definizione degli elementi con strumenti di calcolo e software
commerciali i quali garantiscono che i valori degli indici di prestazione energetica abbiano
uno scostamento massimo di ± 5% rispetto ai corrispondenti parametri determinati con l’ap-
plicazione dello strumento nazionale di riferimento.
La norma nelle sue parti fornisce tutti i dettagli per la definizione corretta dei parametri e i
relativi valori da adottare nelle conversioni ed infine le verifiche da effettuare. Si rimanda al
testo integrale per approfondimenti.
Nel caso studio in esame, il lavoro svolto sull’efficientamento energetico si concentra esclu-
sivamente sul modello del piano di nuova edificazione e sulle prestazioni energetiche legate
alla climatizzazione invernale ed estiva, in un’ottica di ottimizzazione e verifica che punta a
realizzare il miglior comfort termico interno combinato al massimo contenimento dei consumi
legati a riscaldamento e raffrescamento. Questo lavoro è svolto considerando tutte le condi-
zioni interne che possano influenzare il comportamento energetico del modello architettonico.
Obbiettivi finali della simulazione energetica sono definire la massima potenza in relazione ai
picchi di carico finalizzata al dimensionamento degli impianti e definire l’energia totale utilizzata
Per i carichi dovuti all’impiego di luci artificiali le caratteristiche proprie dei corpi illuminanti
Figura 04.43 | Condizioni accensione e
derivano dalle precedenti analisi illuminotecniche svolte. Si prevede l’utilizzo di punti luce a spegnimento illuminazione artificiale
plafoniera per una potenza di 5 W/m2 simulando che l’energia di alimentazione passi total-
mente allo spazio chiuso. Le condizioni di accensione e spegnimento dei corpi illuminanti
sono dettate dal flusso luminoso proveniente dall’esterno, di conseguenza si attiveranno se
si verificheranno meno di 300 lux, valore minimo da normativa per uno spazio espositivo, e
passeranno in condizione off se si verificheranno oltre 380 lux, quelli garantiti dalle lampade.
Inoltre, si considera l’impiego dell’illuminazione artificiale soltanto dal lunedì al venerdì e dalle
8:00 alle 18:00.
EXT_WINDOW_GLASS
u-value 1,06 W/m2K
g-value 0,586
T-vis 0,769
EXT_WINDOW_POLYC
u-value 1,24 W/m2K
g-value 0,642
T-vis 0,760
Si riscontra come le perdite per trasmissione siano notevolmente diminuite e così il fabbisogno
annuale che ne risente positivamente. In particolare, nel periodo invernale la riduzione dei
consumi dovuta al maggior potere isolante del policarbonato supera il corrispettivo aumento
del fabbisogno per raffrescamento nel periodo estivo.
Allo scopo di ridurre le perdite per ventilazione, che rappresenta ora la quota più rilevante nel
bilancio energetico, si introduce un recuperatore di calore entalpico aria/aria con un’efficienza
nello specifico pari al 70%.
Questa particolare implementazione nel modello avviene sfruttando alcuni Type a disposizione
In questo modo si ottengono i valori desiderati nella gestione delle temperature secondo
la verifica dell’occupazione degli spazi sia settimanale sia annuale. I risultati riportano una
diminuzione della percentuale di insoddisfatti in classe IV analogamente ad un prevedibile
aumento del fabbisogno invernale.
Traffrescamento = - 36 * COOLING_ON + 60
Tale operazione viene effettuata aggiungendo gli ambienti ai piani inferiori completi di aper-
ture e solai interpiano all’interno dell’ambiente di modellazione tridimensionale Sketchup
utilizzando l’applicativo TRNsys3D, ripercorrendo le operazioni già effettuate in precedenza
per la definizione dei nuovi ambienti termici da controllare separatamente tramite l’interfaccia
TRNbuild. Vengono inoltre aggiunti i corpi scala laterali come elementi costituenti superfici
ombreggianti, in quanto ambienti aperti ed esterni all’involucro edilizio.
Vengono inserite le informazioni riguardanti le proprietà dei materiali presenti nei pacchetti tec-
nologici dell’edificio in stato di progetto ed assegnati alle superfici disperdenti corrispondenti.
05
05.1 INTRODUZIONE
L’aspetto relativo alla progettazione strutturale del quarto piano è rilevante in quanto la strut-
tura da un lato deve rispondere all’esigenza di una sala espositiva di godere di ampi spazi
liberi e dall’altro non deve risultare eccessivamente ingombrante essendo in gran parte a
vista.
Dal momento che gli spazi a disposizione ospiteranno modelli e tavole di studio delle opere
di Pier Luigi Nervi, la scelta progettuale adottata si è ispirata alle soluzioni dell’ingegnere
andando a riprendere i sistemi a graticcio utilizzati da lui in più occasioni.
Come spiegato nel Capitolo 3, si è fatto riferimento alle aviorimesse (in particolare quella
dell’idroscalo di Orbetello (GR) realizzata tra il 1939 e demolita nel 1942) e alla stazione di
Napoli Centrale, i cui elementi di maggior interesse sono la struttura reticolare della copertura
lasciata a vista con vetrate che garantiscono l’ingresso della luce e i pilastri che si aprono a
“V” a sorreggerla.
L’utilizzo del sistema a graticcio e di un materiale altamente prestante come il calcestruzzo
fibrorinforzato (FRC), ha consentito di ottenere gli scopi prefissati di pianta libera, disponendo
tutti i pilastri sul perimetro e nei locali di servizio, e di dimensioni ridotte delle sezioni che
rendono il telaio leggero sia a livello di massa che grava sulla struttura sottostante, sia a
livello visivo. Anche la scelta del materiale cementizio è legata alla destinazione dell’ambiente
di nuova realizzazione, dunque risulta coerente l’utilizzo di un componente caratterizzante
l’intera opera di Nervi.
L’altro tema rilevante è l’interazione tra il nuovo volume e l’edificio esistente sopra il quale
andrà a posizionarsi, in merito al quale l’obbiettivo finale è quello di evitare la presenza di
Per analizzare il comportamento del FRC come materiale omogeneo, il Model Code 2010
suggerisce un approccio di tipo prestazionale che identifichi sperimentalmente la curva costi-
tutiva a trazione attraverso opportune prove su campioni tra cui la prova a flessione su 3 punti
su una trave con intaglio, come si riporta nell’immagine sottostante:
Dalla relazione F-CMOD è possibile determinare i parametri necessari per classificare il tipo
di materiale, che rappresentano la resistenza residua a trazione per flessione e possono
essere espressi con la formula:
fRj = 3 ∙ Fj ∙ l / 2 ∙ b ∙ hsp2
dove:
fRj è la resistenza residua a trazione per flessione corrispondente a un valore di CMOD
pari a CMODj;
Fj è il carico corrispondente a CMOD = CMODj;
l, b sono le dimensioni del provino;
hsp è l’altezza del provino trascurando la presenza dell’intaglio.
Al fine di classificare la resistenza post-picco del FRC e possibile assumere un comportamen-
to elastico lineare, considerando i due valori caratteristici limite di resistenza residua allo SLE
e allo SLU, chiamati rispettivamente fR1k e fR3k. Il primo rappresenta la resistenza residua non
caratteristica corrispondente a un valore di CMOD = CMOD1 = 0,5 mm cioè il limite di apertura
di fessura ammessa in esercizio, mentre il secondo corrisponde ad un valore di CMOD =
CMOD3 = 2,5 mm, ossia il limite di apertura di fessura ammesso per lo SLU.
Una volta noti i valori caratteristici, è possibile definire la classe a cui appartiene il FRC
individuata dall’associazione di un e una lettera: fR1k ne definisce il “numero” (1.0, 1.5, 2.0,
2.5, 3.0, 4.0, 5.0, 6.0, 7.0, 8.0, … [MPa]); il rapporto fR3k / fR1k che definisce la pendenza dopo
il picco del modello elastico lineare permette di associare la lettera. È possibile distinguere
cinque diversi casi:
-- a: 0,5 ≤ fR3k / fR1k ≤ 0,7
-- b: 0,7 ≤ fR3k / fR1k ≤ 0,9
-- c: 0,9 ≤ fR3k / fR1k ≤ 1,1
-- d: 1,1 ≤ fR3k / fR1k ≤ 1,3
-- e: 1,3 ≤ fR3k / fR1k
Ne deriva la presenza del solo valore di fFtu , che può essere determinato attraverso
l’espressione:
fFtu= fR3 / 3
Nel modello elastico-lineare si trovano, invece, entrambi i valori fFts e fFtu, che possono essere
definiti come segue:
f = 0,45 ∙ fR1
dove wu è l’apertura di fessura ultima e dipende dalla duttilità richiesta alla struttura.
I legami costitutivi finora introdotti sono espressi in termini di tensione - apertura di fessura
(sigma - w). Attraverso la definizione della lunghezza caratteristica lcs dell’elemento struttura-
le, è possibile il passaggio da questi legami costitutivi a legami del tipo sforzo – deformazione.
Quest’ultima può essere, dunque, espressa come segue:
ε = w / lcs
dove srm è il valore medio della distanza tra le fessure e y è la distanza dell’asse neutro
dal bordo teso della sezione valutata in fase elastica fessurata, trascurando la resistenza a
trazione pre e post-fessurazione del calcestruzzo fibrorinforzato.
Nel caso di sezioni senza armature tradizionali soggette a flessione, tensoflessione o pres-
soflessione, con risultante esterna alla sezione stessa, la quantità s è assunta pari all’altezza
della sezione.
Per quanto riguarda l’acciaio per l’armatura tradizionale, per entrambi i casi è stata scelta la
classe B450C. Anche per l’acciaio, i valori di progetto possono essere calcolati introducendo
il coefficiente di sicurezza che y = 1,15. Le caratteristiche meccaniche sono riportate nella
tabella.
qs = µi · qsk ·CE · Ct
dove:
qs è il carico della neve sulla copertura;
µi è il coefficiente di forma della copertura, valutato in base all’angolo formato dalla falda
con l’orizzontale che nel caso in esame risulta pari a 30° per cui risulta pari a 0,8;
Tabella 05.3 | Valori del coefficiente di
forma (NTC18)
qsk è il valore di riferimento del carico della neve al suolo espresso in kN/m2, che dipende
dalle condizioni locali di clima ed esposizione. L’area di progetto si trova a Lecco per cui
appartiene alla zona “I - Alpina”, ad una altitudine caratteristica As di 210 m, da cui deriva la
formula per definirlo:
qsk = 1,39 ∙ [ 1 + ( As / 728 )2 ]
CE è il coefficiente di esposizione e può essere utilizzato per modificare il valore del carico
della neve in copertura in funzione delle caratteristiche specifiche dell’area in cui sorge
l’opera. Si considera la topografia di Lecco in classe Normale.
Tabella 05.4 | Valori di CE per diverse
classi di esposizione (NTC18)
Ct è il coefficiente termico che viene utilizzato per tenere conto della riduzione del carico
di neve a causa dello scioglimento della stessa, causata dalla perdita di calore dell’edificio.
In assenza di uno specifico studio merito al materiale isolante utilizzato in copertura, si
considera di valore unitario.
In base alle caratteristiche dell’area di progetto e della costruzione, il carico di neve sulla
copertura risulta pari a qs = 1,21 kN/m2.
Si riportano in tabella i valori appena definiti:
Tuttavia, essendo la copertura a falde con inclinazione di 30°, è necessario considera le com-
ponenti del carico agente che nel caso di quello da neve si valutano con lo schema seguente:
da cui:
qperp = qs ∙ ( cosα )2 = 0,90 kN/m2
Come descritto in precedenza per il carico da neve, anche in questo caso è necessario con-
siderare le componenti del carico; si ottiene un valore di componente verticale del carico di
esercizio pari a 0,43 kN/m2.
Vb = vb,0 ∙ ca
dove:
Vb,0 è la velocità base di riferimento al livello del mare, assegnata in funzione della zona
in cui sorge la costruzione;
ca è il coefficiente di altitudine.
q = 1 / 2 · p · v2
con p = 1,25 kg/m3 che rappresenta la densità dell’aria, assunta convenzionalmente co-
stante, mentre v è la velocità di riferimento del vento calcolata in precedenza. Dunque, qr
risulta pari a 0,39 kN/m2.
ce è il coefficiente di esposizione che dipende dall’altezza z sul suolo del punto considera-
to, dalla topografia del terreno e dalla categoria di esposizione del sito. In assenza di analisi
specifiche che tengano in conto la direzione di provenienza del vento e l’effettiva scabrezza
e topografia del terreno che circonda la costruzione, per altezze sul suolo che non siano
maggiori di z = 200 m, esso è dato dalla formula:
dove:
ct è il coefficiente di topografia che viene generalmente posto pari a 1, sia per le
zone pianeggianti sia per quelle ondulate, collinose e montane;
kr, z0, zmin sono assegnati in funzione alla categoria di esposizione del sito ove sorge
l’edificio; per definirli è necessario stabilire una classe di rugosità del terreno secondo la
seguente tabella:
L’edificio in esame presenta falde inclinate di 30° in entrambe le direzioni, perciò si rientra
nel caso di falde soggette a depressioni. Il coefficiente di pressione risulta positivo, se
associato a pressioni e negativo, se associato a depressioni. Esso è dato dalla somma di
due coefficienti:
Cpi coefficiente di pressione interna che, per costruzioni che hanno una parete con
aperture di superficie minore di 1/3 di quella totale, per elementi sottovento vale -0,20;
Cpe coefficiente di pressione esterna che, per elementi sottovento, vale -0,40.
Il valore di Cp che si ottiene è pari a -0,60.
Cd è il coefficiente dinamico tiene conto degli effetti riduttivi associati alla non
La normativa definisce gli stati limite ultimi e di esercizio e per ognuno di essi propone le
combinazioni delle azioni agenti come vengono riportate:
γG1 · G1 + γG2 · G2 + γP · P + γQ1 · Qk1 + γQ2 · ψ02 · Qk2 + γQ3 · ψ03 · Qk3 + …
dove:
G rappresenta le azioni permanenti che agiscono durante tutta la vita nominale della co-
struzione, come il peso proprio degli elementi strutturali (G1) e degli elementi non strutturali
(G2);
Q rappresenta le azioni variabili con Qk1 l’azione variabile dominante e Qk2 e Qk3 le azioni
variabili che possono agire contemporaneamente a quella dominante.
La norma fornisce i coefficienti parziali di sicurezza γ pari a 1,3 per i carichi permanenti
Combinazione caratteristica rara impiegata per gli stati limite di esercizio (SLE) irreversibili:
Combinazione frequente, generalmente impiegata per gli stati limite di esercizio (SLE)
reversibili:
G1 + G2 + P + ψ11 · Qk1 + ψ22 · Qk2 + ψ23 · Qk3 + …
Combinazione quasi permanente (SLE), generalmente impiegata per gli effetti a lungo
termine:
G1 + G2 + P + ψ21 · Qk1 + ψ22 · Qk2 + ψ23 · Qk3 + …
Allo SLE, la combinazione caratteristica rara non considera i coefficienti di sicurezza parziali,
mentre i coefficienti di combinazione sono analoghi a quelli definiti per lo SLU.
Di seguito sono riportate le combinazioni di carico utilizzate allo SLU e allo SLE distinte in base
alla porzione di copertura presa in considerazione, infatti i carichi variano in funzione della
dimensione dei moduli e dalla tipologia di rivestimento esterno in policarbonato o lamiera. Per
gli stati limite ultimi è stata fatta la distinzione tra il caso con carico della neve prevalente e
carico di esercizio prevalente: il primo caso risulta essere sempre quello più gravoso. Tutti i
valori carichi sono espressi i kN/m.
Per quanto riguarda il corpo centrale ed i due laterali minori, si hanno i seguenti carichi: Tabella 05.11 | Combinazioni di carico
per i volumi centrale e laterali minori
Stato limite γG1 G1 γG2 G2,poli γQk1 Qk1 γQk2 ψ02 Qk2 TOT
SLU_prev. Neve 1,30 0,86 1,50 0,04 1,50 0,59 1,50 0,50 0,28 2,27
SLU_prev. Esercizio 1,30 0,86 1,50 0,04 1,50 0,28 1,50 0,50 0,59 2,04
SLE_Rara 0,86 0,04 0,28 0,50 0,59 1,47
SLE_Quasi perm. 0,86 0,04 0,28 0,00 0,59 0,90
Stato limite γG1 G1 γG2 G2,poli G2,lamiera γQk1 Qk1 γQk2 ψ02 Qk2 TOT
SLU_prev. Neve 1,30 0,86 1,50 0,05 0,83 1,50 0,68 1,50 0,50 0,33 2,60
SLU_prev. Esercizio 1,30 0,86 1,50 0,05 0,83 1,50 0,33 1,50 0,50 0,68 2,33
SLE_Rara 0,86 0,05 0,83 0,33 0,50 0,68 1,50
SLE_Quasi perm. 0,86 0,05 0,83 0,33 0,00 0,68 0,83
Stato limite γG1 G1 γG2 G2,lamiera γQk1 Qk1 γQk2 ψ02 Qk2 TOT
SLU_prev. Neve 1,30 0,86 1,50 2,09 1,50 1,73 1,50 0,50 0,83 7,47
SLU_prev. Esercizio 1,30 0,86 1,50 2,09 1,50 0,83 1,50 0,50 1,73 6,79
SLE_Rara 0,86 2,09 0,83 0,50 1,73 4,64
SLE_Quasi perm. 0,86 2,09 0,83 0,00 1,73 2,96
Si riportano tutte le coppie di valori di azioni agenti degli elementi trave più sollecitati:
Tabella 05.14 | Momenti e azioni assiali
Elemento MEd NEd agenti sugli elementi trave scelti
[kNm] [kNm]
166 32,18 -50,86
212 -36,62 -58,73
116 -25,73 -34,93
290 -4,68 113,41
762 -28,93 -36,31
Inizialmente è stata assunta una sezione di 300x200 mm con due barre di armatura al lembo
superiore e due al lembo inferiore, per rispettare il quantitativo minimo imposto dalla norma-
tiva, con diametro di 16 mm (Φ16), da ottimizzare sempre nel rispetto dei limiti imposti dalle
NTC18 in merito al copriferro, interferro e al rapporto geometrico di armatura.
Al fine della protezione delle armature dalla corrosione, lo strato di ricoprimento di calcestruz-
zo deve essere dimensionato in funzione dell’aggressività dell’ambiente e della sensibilità
delle armature alla corrosione, tenendo anche conto delle tolleranze di posa delle armature.
il copriferro viene assunto pari a 30 mm.
L’interferro si pone maggiore del minore tra 20 mm e il diametro della barra, perciò, nel caso
in esame, 16 mm.
Il rapporto geometrico di armatura (ρ) richiesto da normativa prevede che nel caso delle travi
rientri nell’intervallo:
1,4 / fyd < ρ < ρcomp + 3,5 / fyd
Per definire il dominio M-N sono stati calcolati i momenti resistenti (MRd) e le resistenze a
compressione (NRd) nelle cinque regioni di rottura come riportato di seguito. La sezione presa
in esame presenta le seguenti caratteristiche geometriche:
x = εcu / ( εcu + εs ) ∙ d
Si è, poi, verificato che le armature siano effettivamente snervate, ovvero che la loro
Considerando i termini appena definiti, dall’equilibrio alla traslazione si ricava l’azione assiale
resistente di progetto:
NRd = 0,8 ∙ b ∙ x ∙ fcd - fyd ∙ As + σ’s ∙ As’ - [ fFtud ∙ b ∙ (h-x) + ( fFtsd - fFtud ) ∙ b ∙ (h-x) / 2 ]
x = εcu / ( εcu + εs ) ∙ d
Si verifica la deformazione delle armature che nel caso delle inferiori è pari a:
MRd = 0,5 ∙ b ∙ x ∙ fcd∙ 0,25 ∙ x - σs ∙ As∙ ( h / 2 - d’) + fyd∙ As’∙ ( h / 2 - d’) - 0,3 ∙ x ∙ b ∙ fcd ∙ 0,15 ∙x
Unendo i punti trovati con questo procedimento è stato possibile costruire il dominio di inte-
razione M-N.
Affinché tale dominio verifichi tutti i valori agenti, è stato effettuato il calcolo con procedimento
iterativo tramite il foglio di calcolo Excel per mezzo del quale si è giunti alla definizione di una
sezione che, nel rispetto di tutti i limiti imposti in precedenza, risulta essere di 150x250 mm
con tre barre longitudinali al lembo superiore e tre al lembo inferiore, come rappresentato in
figura 05.19:
0 0,00 472,06
1 66,60 -200,19
2 105,46 -752,83
3 48,67 -1663,42
4 0,00 -2172,06
VRd = { 0,18 / γc ∙ k ∙ [ 100 ∙ ρ1 ∙ ( 1 + 0,75 ∙ fFtuk / fctk ) ∙ fck ]1/3 + 0,15 ∙ σcp } ∙ bw ∙ d
k = 1+√(200 / d) ≤ 2,00;
Uno dei vantaggi dati dalla presenza di fibre è la possibilità di evitare l’inserimento delle
armature trasversali; è necessario però verificare che ci siano le condizioni per cui si possano
evitare. La normativa fornita dal CNR (CNR-DT 204/2006) consente di omettere le staffe nel
caso in cui sia rispettata la seguente limitazione:
neutro che non la interseca, finché la risultante cade all’interno del nocciolo centrale d’inerzia,
cioè fintanto che
e<u
Tuttavia, come mostrato in seguito nella verifica effettuata, ciò non si verifica; la sezione
risulta, perciò, sempre parzializzata.
La e rappresenta l’eccentricità, cioè la distanza dal baricentro della sezione e il punto di
applicazione della forza assiale di compressione N, data dal rapporto
e=M/N
u = i2 / ( h / 2 ) = 47,56 mm
con:
i2 = Ii / Ai = 5944,55 mm2
Vf è il volume delle fibre calcolato come l’1% della sezione, pari a 375 mm3;
α è un coefficiente assunto pari a 0,43.
Per la verifica si calcolano i valori di sforzi agenti nell’acciaio e nel calcestruzzo per ogni
Figura 05.23 | Geometria della sezione
della trave con relativo nocciolo centrale
di inerzia
elemento considerato imponendo l’equilibrio alla traslazione ed alla rotazione della sezione in
esame, utilizzando la seguente distribuzione di sforzi per entrambi gli stati limite di esercizio:
Poiché, dalla congruenza:
Figura 05.24 | Diagramma delle tensioni
in stati limite di esercizio (CNR-DT
204/2006)
εc / x = εs’ / ( x - d’)
È possibile ricavare lo sforzo agente sulle barre d’acciaio inferiori e superiori in funzione dello
sforzo nel calcestruzzo:
σs = αe ∙ σc ∙ ( y - d’) / x;
σs’ = αe ∙ σc ∙ ( x - d’) / x
C = σc ∙ b ∙ x / 2
Z = fFts ∙ ( h - x ) ∙ b
Risolvendo il sistema si ottengono i valori necessari per effettuare il confronto con gli sforzi
ammissibili. Si riportano tutti i valori ottenuti per gli elementi verificati per entrambe le combi-
nazioni in esercizio:
Si osserva che ogni valore rispetta il limite imposto dalla normativa, perciò le verifiche risul-
tano soddisfatte.
Dove:
fFtsm è la resistenza residua media a trazione allo stato limite di esercizio pari a 7,93 MPa;
σsr è lo sforzo massimo nell’acciaio in una fessura durante lo stadio di formazione delle
fessure:
σsr = fctm / ρs,ef ∙ (1 + αe ∙ ρs,ef )
con ρs,ef = As / Ac,ef cioè il rapporto tra l’area di acciaio e l’area effettiva del calcestruzzo in
trazione per il calcolo della quale si è utilizzata l’altezza della sezione ridotta in base alla
posizione dell’asse neutro;
σs è lo sforzo nell’acciaio calcolato in esercizio con combinazione rara, come in precedenza;
β è un coefficiente empirico che valuta le deformazioni medie in funzione del tipo di carico,
assunto pari a 0,4;
ηr è un coefficiente che tiene conto del contributo del ritiro, assunto in questo caso di
valore unitario;
εsh è la deformazione da ritiro pari a 0,0002;
τbm valuta lo sforzo tangenziale medio di aderenza tra l’acciaio ed il calcestruzzo e vale:
Si è, dunque, definito un dominio di rottura M-N all’interno del quale rientrassero tutti i punti
corrispondenti alle azioni di momento flettente ed azione assiale agenti sui pilastri più solleci-
tati così da impedire la crisi della sezione.
La sezione assunta in questo caso è stata la stessa calcolata per le travi per motivi estetici,
infatti il progetto prevede che tutta la struttura appaia come un sistema unico ed omogeneo,
I punti del dominio M-N risultante sono gli stessi definiti in precedenza che, per completezza,
sono riproposti in tabella:
0 0,00 472,06
1 66,60 -200,19
2 105,46 -752,83
3 48,67 -1663,42
4 0,00 -2172,06
Dal diagramma si evince che tutti i punti considerati e definiti in precedenza delle azioni agenti
rientrano al suo interno. La sezione è, dunque, verificata.
Il valore limite del rapporto imposto dalle NTC è 0,08 che risulta maggiore di quello di progetto
nel caso di 10 staffe. Aumentandone il numero a 16 per zona critica, si ottiene un valore di
rapporto meccanico pari a 0,083, sufficiente a soddisfare il requisito. Il numero di staffe sale
a 32 per pilastro.
Anche nel caso dei pilastri, l’eccentricità è sempre maggiore della dimensione del nocciolo
(e > u), quindi la sezione risulta sempre parzializzata. La sezione ed i suoi valori geometrici
sono assunti uguali alle travi.
Figura 05.28 | Sezione di progetto dei
pilastri del graticcio
Si osserva che ogni valore rispetta il limite imposto dalla normativa, perciò le verifiche risul-
tano soddisfatte.
Gli elementi presi in considerazione per la verifica sono gli stessi pilastri considerati per la
verifica delle tensioni ammissibili. Il limite imposto dal MC10 di apertura di fessura è wlim = 0,1
mm e la zona compressa deve essere almeno pari a 50 mm.
Ottenuti i parametri necessari per la verifica, secondo i procedimenti già descritti, si sono
calcolate le aperture di fessura dei due elementi considerati. Si riportano tutti i valori nella
tabella seguente:
Tabella 05.23 | Parametri geometrici e
Pilastro x Ac,ef ρs,ef σ sr σs wd meccanici per la verifica di apertura di
[mm] [mm2] [MPa] [MPa] [mm] fessura
I valori di aperture di fessura risultano entrambi inferiori al valore limite e la dimensione della
zona compressa risulta sempre superiore ai 50 mm, come richiesto da norma. La verifica
risulta soddisfatta.
Per definire le dimensioni degli elementi di connessione sono state effettuate le verifiche
previste dalle NTC18 in materia di bullonature. Dal momento che la sezione delle travi è molto
ridotta come larghezza, solo 15 cm, si è ipotizzato di utilizzare dei bulloni di classe elevata,
8.8, in modo da avere un diametro contenuto. Si sono ricavati i valori caratteristici di tensioni
di snervamento fyb e di rottura ftb delle viti.
Per il calcolo della resistenza a taglio delle viti e dei chiodi e per il rifollamento delle piastre
collegate per il caso in esame si adotta il fattore parziale γM2 pari a 1,25 come indicato.
Tabella 05.26 | Coefficienti di sicurezza
per la verifica delle unioni (NTC18)
Per quanto riguarda le piastre, si ipotizzano in acciaio S355 con è la resistenza caratteristica
a rottura dell’acciaio fyk pari a 355 MPa e ftk pari a 510 MPa. Si assume uno spessore iniziale
di 1 cm.
La normativa, in base all’ipotesi di posizionamento dei bulloni e alle loro dimensioni, impone
di verificare le distanze dai bordi dei fori (e1, e2) e la distanza di interasse tra i bulloni (p1, p2).
Figura 05.32 | Disposizione dei fori per
le realizzazione di unioni bullonate o
chiodate (NTC18)
Da cui la lunghezza (L) e la larghezza (B) delle piastre cadono rispettivamente nell’intervallo
tra 102 e 316 mm e 72 e 176 mm. Essendo la larghezza della trave di soli 15 cm, si assume
una B di 12 cm; l’area della sezione dei profili in acciaio vale 1200 mm2. La geometria delle
piastre da verificare si ipotizza sia la seguente:
Per poter procedere con le verifiche è necessario valutare lo schema delle forze che agiscono
nella sezione e che si distribuiscono nel collegamento bullonato.
Si ipotizza che il taglio si trasmetta tra i due elementi attraverso le due mensole tozze che
sono a contatto tramite il cuscinetto in neoprene, mentre il momento e l’azione assiale di
trazione siano trasmesse mediante le bullonature nelle quali risultano esserci delle azioni di
Per definire il valore delle azioni agenti sono state considerate le travi più sollecitate alle tre
azioni principali considerando il caso peggiore per ogni verifica.
per bulloni di classe 4.6, 5.6 e 8.8, pari a 44,20 kN, dove Ares indica l’area resistente della vite
e si adotta quando il piano di taglio interessa la parte filettata della vite.
Lo sforzo agente sul singolo bullone (Fv,Ed), come detto in precedenza, viene calcolato per il
lembo inferiore come:
Affinché la verifica sia positiva, è necessario che lo sforzo di taglio effettivamente agente sul
bullone sia minore della sua resistenza come avviene per entrambi i lembi.
-- la resistenza di progetto a rottura della sezione netta (Anet) in corrispondenza dei fori per
i collegamenti
Nu,Rd = 0,9 ∙ Anet∙ ftk / γM2 = 514,30 kN
Si considera, dunque, la resistenza minore delle due che risulta comunque maggiore di quella
agente pari a 113,41 kN.
Il valore di taglio resistente risulta maggiore di quello agente, infatti viene rispettata la
relazione:
VEd = 34,06 kN < VRd = 53,70 kN.
Si aggiungono, infine, i carichi proveniente dalla struttura soprastante, considerati, per sem-
plificazione, come sole azioni assiali ricavate da Midas. Esse non sono state moltiplicate per i
coefficienti della relativa combinazione di carico da utilizzare nei diversi stati limite, perché le
azioni prese dal software già sono il risultato delle combinazioni di carico.
La piastra è stata modellata con Midas Gen come elemento slab, composta da mesh, per
ottenere le azioni agenti, gli sforzi e le deformazioni o spostamenti per poter effettuare le
verifiche. In corrispondenza dei setti e dei pilastri su cui posa il solaio sono stati inseriti dei
vincoli di incastro.
Figura 05.34 | Modello a elementi finiti
del solaio realizzato con il software
Midas Gen
Per determinare in quali punti verificare l’armatura sono stati considerati sei casi principali di
combinazioni di sollecitazioni flettenti e torcenti. I casi sono:
I momenti indicati non si riferiscono alle azioni interne determinate tramite Midas (che saran-
no indicate in corsivo nelle tabelle successive), ma ai momenti sollecitanti l’armatura. Questa
distinzione si effettua perché per le barre al lembo inferiore il segno dei due è lo stesso,
mentre per quelle al lembo superiore è invertito.
In base a questi casi di sollecitazioni, sono stati ricavati da Midas i punti in cui si presentino le
Dalle azioni interne si definiscono i valori dei momenti sollecitanti le barre di acciaio sia al
lembo inferiore sia al lembo superiore. Nel primo caso, come detto in precedenza, i segni
saranno gli stessi, mentre nel secondo saranno invertiti.
Tabella 05.35 | Momenti sollecitanti le
barre d’acciaio al lembo inferiore Caso Elemento mxu myu mxyu
[kNm] [kNm] [kNm]
A 3252 110,50 41,31 0,49
B 632 23,60 -11,28 14,95
C 270 -19,65 18,00 43,71
D 260 80,80 -30,01 29,23
E 280 -29,98 80,26 29,02
F 3509 -172,72 -57,77 24,94
Ad ogni caso definito in precedenza, corrisponde una formula che consente di calcolare il
momento agente sulle barre (mxu*, myu*) da considerare per il loro dimensionamento, tenendo
conto sia della sollecitazione flettente sia di quella torcente. Le formule corrispondenti ai
rispettivi casi sono le seguenti:
-- Caso A: mxu* = mxu + | mxyu |; myu* = myu + | mxyu |;
-- Caso B: mxu* = mxu + | mxyu |; myu* = myu + | mxyu |;
-- Caso C: mxu* = mxu + | mxyu |; myu* = myu + | mxyu |;
-- Caso D: mxu* = mxu + | mxyu2 / myu |; myu* = 0;
il valore negativo che si otterrebbe, in questo caso, per myu* significherebbe armatura in
direzione y compressa e quindi non necessaria, da cui si assume valore nullo. Si introdurrà
solo il valore minimo da normativa;
-- Caso E: mxu* = 0; myu* = myu + | mxyu2 / mxu |;
la situazione è la stessa del caso precedente, ma per le barre in direzione x, il cui quantita-
tivo sarà quello minimo richiesto;
-- Caso F: mxu* = 0; myu* = 0;
ancora si pone il valore nullo ai momenti agenti per non avere casi di armatura compressa.
Si riportano, rispettivamente per il lembo inferiore e superiore, i valori dei momenti calcolati
con le formule appena descritte, per tutti i punti.
Tabella 05.37 | Momenti sollecitanti le
Caso Elemento mxu myu barre d’acciaio al lembo inferiore
[kNm] [kNm]
A 3252 110,99 41,80
B 632 38,55 3,67
C 270 24,06 61,71
D 260 109,27 0,00
E 280 0,00 108,35
F 3509 0,00 0,00
Questo procedimento è ben schematizzato nel Diagramma di flusso elaborato dal professor
P. G. Gambarova2.
Figura 05.40 | Diagramma di flusso (P.G.
Gambarova, D. Coronelli, P. Bamonte,
Linee Giuda per la progettazione di
piastre in c.a., Patron Editore, Bologna
2007)
Dividendo le aree ottenuto per l’area della singola barra (254,47 mm2) ed arrotondando per ec-
cesso, si ottiene il numero di barre necessarie e il momento resistente, MRd che garantiscono.
Si considera, poi, una generica giacitura, cioè la sezione in cui agisce il momento risultante
dalle intensità dei due momenti agenti nelle due direzioni x e y in quella sezione, con asse
normale n e asse tangente t, come rappresentata nella figura seguente:
Affinché l’armatura sia verificata, le azioni agenti devono essere inferiori alle resistenti, quindi
devono essere rispettate le seguenti condizioni:
mnu ≤ mnu*;
mntu ≤ mntu*
Nel calcestruzzo armato e fessurato la resistenza a torsione si ha per continuità della zona
compressa, all’ingranamento degli inerti e all’azione spinotto sviluppata dall’armatura in
corrispondenza delle fessure. Questi tre meccanismi, anche se non attivi simultaneamente,
consentono di ottenere la seconda disuguaglianza sempre verificata.
Le azioni interne (mnu, mtu e mntu) della giacitura si calcola attraverso le espressioni:
Con riferimento alla stessa giacitura, i momenti resistenti ultimi sviluppati dall’armatura assu-
mono le seguenti espressioni:
Sostituendo nel sistema le equazioni delle azioni interne e dei momenti resistenti ultimi e risol-
vendolo si trova l’angolo di giacitura critica θ - che risulta pari a 67° - da cui poi si ricavano i
valori sopra espressi dalle formule per poter effettuare le verifiche. Dal momento che non tutti
i valori dei momenti resistenti risultano maggiori di quelli agenti, si provvede ad aumentare il
numero di barre d’acciaio fino a soddisfare la verifica. Tabella 05.41 | Barre di armatura e
Tali valori sono riportati nelle seguenti tabelle, rispettivamente per lembo inferiore e superiore: momenti agenti e resistenti al lembo
inferiore della sezione
Elemento Barrex Barrey +Barrex +Barrey mnu mtu mntu mnu* mtu* mntu*
[kNm] [kNm] [kNm] [kNm] [kNm] [kNm]
3252 6,00 3,00 1 51,10 100,71 24,12 71,41 127,74 28,16
632 2,00 1,00 -16,74 29,06 1,76 22,83 36,91 7,04
270 2,00 4,00 5 -18,42 16,77 -44,22 158,82 60,25 -49,29
260 6,00 0,00 3 6,89 43,90 59,85 26,25 152,99 63,37
280 0,00 6,00 84,64 -34,36 -18,46 101,99 17,50 -42,25
3509 0,00 0,00 9 -92,24 -138,25 -58,28 152,99 26,25 -63,37
Mentre per le zone con carichi concentrati o valori di momento agente molto elevati vale
Gli altri limiti da rispettare sono, come per le travi, le aree di acciaio minima in zona tesa e
massima in zona tesa o compressa. Le formule che li definiscono sono le seguenti:
dove:
bt è la lunghezza media della sezione tesa;
d è l’altezza utile della sezione.
Per semplicità e poiché buona parte delle sezioni considerate richiede 9 barre sia al lembo
inferiore sia superiore, si assume questo quantitativo valido per ogni sezione. Il passo delle
armature, dunque, risulta pari a 104,75 mm, che rispetta il minimo da normativa e soddisfa i
valori limite dell’area di acciaio essendo pari a 2290,22 mm2.
Si fa eccezione per la zona prossima ai pilastri dove il numero delle barre si infittisce al lembo
superiore a causa dei valori di momenti agenti più alti, per cui risultano ancora rispettati i
parametri limite essendo l’area totale pari a 4580,44 mm2, con un passo di 39,76 mm in
direzione x e 47,47 mm in direzione y.
La verifica delle barre longitudinali risulta soddisfatta.
Si riportano i valori di tensioni delle sezioni analizzate e l’eventuale aggiunta di barre di ar-
matura dove le verifiche non risultino soddisfatte. Dove le tensioni sono di compressione non
sono richieste delle verifiche esplicite.
Tabella 05.43 | Barre di armatura e sforzi
Elemento Barrex Barrey +Barrex +Barrey σ sx σ sy agenti al lembo inferiore
[MPa] [MPa]
3252 6 3 311,55 273,77
632 2 1 1 252,49 72,11
270 2 4 236,37 134,72
260 6 0 238,56
280 0 6 354,83
3509 0 0
α1 = 1
α2 = 1 - 0,15 ∙ (c - Φ) / Φ = 0,9
α3 = 1 - k ∙ λ = 0,9
α4 = 0,7
α5 = 1
Per il calcolo del perimetro critico di verifica u1, rappresentato in figura, la formula è la
seguente:
u1 = 2 ∙ a + 2 ∙ b + 3 ∙ π ∙ d = 3644,96 mm
Dove a e b sono le dimensioni del pilastro considerato (44x44 cm) e d è l’altezza utile della
sezione.
Per la valutazione della resistenza al punzonamento si fa riferimento all’Eurocodice 2. Non
k = 1 + √ (200 / d) ≤ 2
è il coefficiente di ingranamento;
ρl = √(ρlx ∙ ρiy) ≤ 0,02
sono i valori medi della percentuale di armatura tesa sopra il pilastro, calcolati rispetto
ad una larghezza pari alla dimensione del pilastro aumentato di 3 volte l’altezza utile su
ciascun lato; ρlx e ρiy valgono rispettivamente 0,011 e 0,005;
h è lo spessore della piastra.
Il valore di resistenza del calcestruzzo ottenuto vRd,c è pari a 0,63 MPa, quindi maggiore del
valore minimo, ma non sufficiente per soddisfare la verifica a punzonamento. È necessario
introdurre delle apposite armature per le quali si è scelto un diametro Φ14 con area 153,94
mm2.
Per valutare l’inserimento delle armature, la formula da utilizzare è la seguente:
06
06.8 Analisi modale
06.9 Combinazione dei carichi
06.10 Verifiche di sicurezza
06.11 Meccanismi di collasso
06.1 INTRODUZIONE
La valutazione dei possibili effetti di un terremoto in una determinata area e un determinato
intervallo di tempo, in relazione alla sua intensità e probabilità di accadimento avviene attra-
verso un indicatore detto rischio sismico.
L’Italia risulta divisa in quattro zone di rischio in base al valore di accelerazione orizzontale
massima (ag) agente sul suolo con una probabilità di superamento del 10% in 50 anni. Fino
a pochi anni fa, come indicato nell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n.
3274/2003, il territorio di Lecco e comuni limitrofi apparteneva alla zona 4, cioè la classe
per la quale si prevede una quasi totale assenza di fenomeni sismici. Tuttavia, la Regione
Figura 06.1 | Mappa della pericolosità
sismica del territorio nazionale (Istituto
nazionale di geofisica e vulcanologia)
MURATURA
La scarsa resistenza a trazione della muratura determina dei problemi a livello di azioni oriz-
zontali come possono essere quelle sismiche. L’efficacia delle capacità portanti dei muri si
manifestano nel caso di forze agenti nel loro piano, mentre nel caso di forze fuori piano non
si ha una resistenza apprezzabile e si può giungere a rottura per ribaltamento, flessione o
instabilità.
Questo discorso vale per una parete isolata; tuttavia, l’edificio va considerato nel suo
comportamento globale, quindi deve essere concepito e realizzato come un assemblaggio
tridimensionale di muri e solai in cui questi ultimi fungano da ripartitori delle forze sismiche tra
gli elementi verticali. Affinché possano assolvere tale funzione è necessario che posseggano
rigidezza e resistenza nel piano oltre ad un buon ammorsamento con la muratura.
Nel caso in cui ci siano tali requisiti, tutti i muri strutturali hanno funzione portante e di contro-
ventamento e la struttura presenta un comportamento scatolare che garantisce l’opportuna
stabilità e robustezza all’insieme. È il sistema più efficiente dal punto di vista statico per
edifici in muratura. Ciò deriva dal fatto che a resistere ad un’azione sismica sono le pareti
parallele a tale azione a cui quelle ortogonali devono poter trasferire tutto il carico; quindi, è
fondamentale che le pareti siano tra loro ben ammorsate tra loro.
Carenze nel collegamento fanno si che la struttura non sia in grado di sviluppare, durante
un terremoto, una risposta globale in cui le diverse pareti collaborino e si ripartiscano le
sollecitazioni indotte, ma lavoreranno come elementi indipendenti. In questo caso la risposta
che la parete tende ad esibire è dominata dal comportamento più debole, quello fuori piano.
Figura 06.3 | Deformata delle pareti
in funzione del tipo di cordolo e solaio
(Comportamento sismico e progetto
degli edifici in muratura, G. Magenes
Università degli Studi di Pavia)
dividendo tale carico per la lunghezza del setto interessato si ricava il valore di carico lineare.
Essendo già stati utilizzati nei rispettivi stati limiti e, quindi, già moltiplicati per i relativi coeffi-
cienti nel calcolo del solaio e del graticcio, le loro componenti allo SLU vengono inserite nelle
combinazioni di carico con un coefficiente unitario per le verifiche sotto carichi verticali.
In corrispondenza dei pilastri le forza applicate sono state mantenute puntuali e la loro in-
tensità è elevata in quanto l’area di influenza che interessa i pilastri, generalmente, è ampia.
La somma dei carichi agenti sui setti permette di ottenere il valore di carico complessivo di tut-
to il piano che verrà applicato puntualmente nel baricentro delle masse del quarto impalcato.
Per quanto riguarda la resistenza a taglio, il valore a cui si è fatto riferimento è quello della
Relazione di calcolo3, pari a 0,12 MPa, essendo più cautelativo rispetto a quanto ottenuto
dalle prove di taglio. Inoltre, le prove si sono rivelate poco rappresentative in quanto effettuate
solo su tre setti, non sufficientemente rappresentativi per l’intera struttura: motivazione ulte-
riore per cui non considerarle.
È stato poi individuato il baricentro geometrico di ogni piano assumendo come origine
del sistema di riferimento un punto esterno, come rappresentato in pianta, sulla base del
Data la simmetria dell’edificio, il valore in x è posto sull’asse. La pianta non si può conside-
rare regolare a causa delle numerose rientranze che la caratterizzano e risulta asimmetrica
rispetto all’asse x.
Le piante dei quattro piani sono riportate all’Appendice A con la codifica relativa ad ogni
maschio individuato.
KMxx,i = c ∙ E ∙ Iyy / H3
KMyy,i = c ∙ E ∙ Ixx / H3
dove:
c coefficiente dipendente dallo schema statico adottato; è pari a 12 nel caso di doppio
incastro;
E è il modulo di elasticità longitudinale;
H è l’altezza del setto;
Ixx e Iyy sono i momenti di inerzia calcolati, rispettivamente rispetto all’asse x e y, con la
formula:
I = b ∙ h3 / 3
valida per le sezioni rettangolari, come nel caso dei setti in esame.
La rigidezza a taglio si calcola secondo l’espressione:
KV,i = μ ∙ G ∙ A / H
dove:
μ è il fattore di taglio
G è il modulo di elasticità tangenziale;
A è l’area della sezione.
Si possono, quindi, definire le rigidezze nelle due direzioni:
Da notare che i baricentri sono allineati rispetto all’asse di simmetria y, ma non rispetto a x.
Ne risulta un’eccentricità dalla quale deriva un momento torcente Mt = F ∙ e.
La ripartizione delle forze tra i setti portanti è stata valutata applicando separatamente due
forze, Fx e Fy, agenti nelle due direzioni x e y, di 100 kN l’una. Le formule che permettono di
definire la quota parte di carico che ogni elemento riceve sono le seguenti:
xi = xCR - xi ; yi = yCR - yi
Nel caso in cui si applichi la Fx ogni setto ha una componente della forza in entrambe le
direzioni a causa dell’eccentricità che si ha rispetto a y; comunque, l’eccentricità è contenuta,
quindi la componente aggiuntiva ha valori molto ridotti. Nel caso di applicazione di Fy, l’eccen-
tricità è nulla, dunque si avrà solo la componente in y.
L’intensità della forza che riceve l’elemento portante è funzione della sua rigidezza nella dire-
zione dell’azione agente; ciò significa che i maschi murari orientati in direzione x assorbiranno
la quasi totalità della Fx e viceversa avverrà per la Fy.
I valori definiti in precedenza consentono di calcolare traslazioni e rotazioni che interessano
sia il piano, considerato rigido, sia i singoli setti. Le espressioni per il calcolo degli spostamenti
del piano sono
Si riporta la tabella con i valori ottenuti applicando entrambe le forze. Si nota che il momento
torcente rispetto a y risulta sempre nullo.
Per quanto riguarda i setti, la rotazione è la stessa del piano poiché quest’ultimo ruota rima-
nendo rigido, mentre per gli spostamenti valgono le formule:
Sx,i = Sx + Θ ∙ yi
Sy,i = Sy + Θ ∙ xi
Tutti i valori ottenuti per ogni setto sono riportati nelle tabelle nell’Appendice A.
EQUIVALENTE
La valutazione del comportamento della struttura e delle azioni agenti su di essa è stata ese-
guita scegliendo di modellare l’edificio con il metodo denominato SAM, acronimo di Simplified
Analysis of Masonry buildings, proposto da Magenes e Calvi. Sviluppato presso l’Università
di Pavia per l’analisi globale di pareti multipiano caricate nel proprio piano è stato esteso
successivamente all’analisi di problemi tridimensionali. La nascita del metodo è conseguente
allo studio dei più ricorrenti quadri fessurativi che caratterizzano gli edifici esistenti e che
hanno evidenziato la concentrazione delle lesioni nelle zone più deboli delle pareti: i maschi
e le fasce di piano.
Il metodo ha un approccio semplificato in quanto prevede una modellazione per macroe-
lementi, basata sulla formulazione a telaio equivalente. L’obiettivo è quello di contenere il
numero dei gradi di libertà del problema e semplificare il processo di preparazione dei dati
di ingresso e di lettura ed interpretazione dei risultati, in modo da consentire l’analisi di interi
edifici4; ciononostante, descrive con un adeguato livello di precisione il comportamento della
struttura. Si può osservare, infatti, da un confronto effettuato dal professor Magenes, che i ri-
sultati in termini di Taglio – Spostamento per una parete modellata agli elementi finiti e a telaio
L’altezza della parte deformabile, detta “altezza efficace” del maschio, viene definita secondo
quanto proposto da Dolce5 nel 1989, come riportato nell’immagine:
Tracciate le direttrici che collegano le estremità superiori ed inferiori dei setti, dritte o inclinate
di 30° a seconda della situazione rappresentata nell’immagine, si può definire h’, cioè la
distanza tra i punti medi delle due direttrici per definire l’altezza efficace tramite la formula:
Heff = h’ + 1 / 3 ∙ D ∙ ( Ĥ - h’ ) / h’
con:
Ĥ l’altezza interpiano;
D la larghezza del setto.
Per i maschi murari, gli elementi monodimensionali che li rappresentano corrispondono ai loro
assi baricentrici. Si considera come ipotesi che essi abbiano un comportamento elasto-plasti-
co con limite in deformazione; si suppone, cioè, che il maschio abbia comportamento lineare
elastico finché non viene verificato uno dei possibili criteri di rottura. Tra questi meccanismi
previsti si trovano:
-- la rottura per pressoflessione o ribaltamento che avviene quando il momento flettente
in una delle sezioni estreme della parte deformabile del maschio raggiunge il valore ultimo;
-- la rottura per taglio con fessurazione diagonale che si ha quando il taglio nel maschio
raggiunge il valore ultimo;
-- la rottura per taglio-scorrimento che si assume avvenga lungo un letto di malta in corri-
spondenza di una delle sezioni estreme della parte deformabile.
L’elemento fascia è modellato da un elemento beam che non rappresenta il suo asse baricen-
trico, ma si pone in corrispondenza del cordolo tra il sottofinestra e l’architrave. Se si fosse
in assenza di elementi tenso-resistenti, come il cordolo in calcestruzzo armato o dei tiranti, si
trascurerebbe il contributo resistente delle fasce nei confronti delle sollecitazioni orizzontali;
in questo caso, i maschi murari sarebbero disaccoppiati e avrebbero un comportamento a
mensola.
Infine, è possibile introdurre l’ipotesi di solai infinitamente rigidi nel piano per ridurre i gradi di
libertà cinematici, qualora lo si ritenga opportuno.
I valori del modulo di elasticità longitudinale e del coefficiente di Poisson sono stati mantenuti
pari a quelli proposti dal Progetto di variante strutturale. Relazione di calcolo6, da cui E = 2300
MPa e ν = 0,25.
Si riportano in tabella gli esiti dei calcoli effettuati, nei due casi:
-- forza appiccata al piano terra
I maschi e le fasce sono stati modellati come previsto dal metodo SAM, con le parti deforma-
bili e gli offset rigidi ai nodi che bloccano gli spostamenti in z e le rotazioni in x e y, calcolando
l’altezza effettiva con la formula proposta da Dolce7:
A tutti i setti è stato inserito un vincolo di incastro alla base. Inoltre, per la corretta redi-
stribuzione delle sollecitazioni, si è introdotta l’ipotesi dei solai infinitamente rigidi nel loro
piano che, quindi possono solamente traslare in direzione x e y e ruotare rispetto a z. I setti
risultano quindi connessi tra loro in sommità e alla base. Per definire i diaframmi rigidi su
Per un confronto più completo e per definire la soluzione per la modellazione più consona
sono state realizzate quattro soluzioni alternative della struttura analizzata:
-- A il primo modello comprende gli elementi maschio e fascia, dove i secondi schematiz-
zano l’intera porzione di muratura sopra e sotto le aperture, come spiegato in precedenza.
Gli elementi maschio si considerano interamente deformabili, mentre per le fasce, l’offset
rigido è rappresentato da un “link rigido” che impedisce spostamenti e rotazioni relative fra
i nodi da esso collegati. È lo schema che più si avvicina a quello analizzato con Excel;
Figura 06.15 | Schema del modello A
-- B il secondo modello comprende gli stessi elementi con la differenza che l’offset rigido
è presente sia negli elementi maschio che nel cordolo ed è rappresentato aumentando di 6
ordini di grandezza il modulo di rigidezza (E) relativo alle porzioni di parete interessate, in
modo da portare la rigidezza di tali elementi idealmente all’infinito, senza utilizzare funzioni
aggiuntive del software, come appunto i link rigido;
Anche le simulazioni su Midas considerano due combinazioni di carico con la forza applicata
nel baricentro delle masse: la prima con carico alla quota del primo impalcato e la seconda
con carico alla quota del secondo impalcato. Gli effetti della combinazione di carico che insi-
ste sul primo impalcato vengono confrontati con i risultati ottenuti dall’Excel per i setti al piano
terra, mentre la combinazione di carico che insiste sul secondo impalcato viene confrontata
con i risultati per i setti al piano primo.
È possibile, ora, effettuare le comparazioni tra i quattro modelli e l’Excel per definire il modello
più adeguato.
I grafici relativi alla componente x della forza agente sono più significativi per il confronto
rispetto a quelli della componente y, generata dall’eccentricità dovuta alla distanza tra bari-
centro delle masse e delle rigidezze, essendo questa di intensità quasi irrilevante.
Si osserva come le curve, generalmente, siano simili, in particolare al piano terra. Il fatto che
i risultati del primo piano si discostino in maniera leggermente più accentuata è dovuto all’in-
terazione con il piano sottostante: l’errore che si presenta al livello inferiore sarà amplificato a
quello superiore. Assumendo come riferimento la curva grigia, corrispondente al calcolo con
l’Excel in cui oltretutto i piani sono considerati separatamente, si nota la differenza tra i punti
del primo grafico quasi sovrapposti e quelli del secondo che tendono ad allontanarsi; ciò a
Come per il caso precedente, sono stati realizzati i grafici le cui curve rappresentano ognuna
un modello e mostrano gli spostamenti espressi in metri relativi ad ogni setto. Sono stati
Si nota, innanzitutto, che le curve del modello A e dell’Excel sono sovrapposte; ciò è dovuto
al fatto che i setti in questo modello non sono composti da parti rigide e parti deformabili,
ma sono elementi unici; risultano, quindi, modellati nello stesso modo in cui sono concepiti
nel calcolo sull’Excel. I modelli con il metodo del prof. Magenes considerano, invece, rigide
alcune zone specifiche del modello corrispondenti ai punti di connessione fra maschi murari
e architravi, considerando deformabili le rimanenti parti. Tale schematizzazione comporta un
aumento della rigidezza globale del sistema; ne risulta che i valori di spostamento ottenuti per
i modelli B, C e D sono minori.
Si può apprezzare la somiglianza dei valori ottenuti con i modelli C e D con link rigidi sia in
orizzontale che in verticale. La differenza tra i due consiste nella presenza di più fasce nel
modello D che rappresentano cordolo, architrave e sottofinestra schematizzati nel C come
un elemento unico. Ciò non risulta determinante negli spostamenti del telaio. Il modello B in
Il solaio ruota rigidamente solo nel suo piano insieme a tutti i setti. La rotazione dipende dalla
rigidezza del sistema. Le curve mostrano che l’Excel risulta essere la soluzione meno rigida,
mentre il modello B, come detto in precedenza, risulta essere il più rigido.
Bisogna, comunque, sottolineare il fatto che il modello che approssima al meglio i valori
calcolati con l’Excel, non necessariamente è quello che rappresenta nel modo più realistico il
Inizialmente, gli unici carichi considerati sono stati forze orizzontali concentrate di 100 kN ap-
plicate nei baricentri di massa ad ogni impalcato. Le simulazioni con Midas hanno permesso
di ottenere i valori di forze e spostamenti che interessano i vari setti. Si è proceduto, dunque,
con un ulteriore confronto tra i risultati del software con quelli calcolati con il foglio di Excel
Nell’analisi globale dell’edificio, le risposte ottenute con i tre diversi modelli considerati hanno
un andamento confrontabile; il modello C con i link rigidi mostra una distribuzione delle forze
più equilibrata tra i setti che si riscontra nell’assenza di picchi accentuati presenti, invece,
negli altri due casi. A livello di rotazioni di piano si nota la somiglianza di comportamento tra il
modello C e l’Excel che si accentua verso l’ultimo impalcato a causa dell’interazione tra i pia-
ni. Il modello A presenta valori più elevati, dovuti probabilmente alla rigidezza globale minore.
Per comprendere meglio dove si concentrino le differenze, per ogni piano sono state indivi-
duate 6 fasce di maschi in base alla loro posizione in pianta, come mostrato in figura:
Figura 06.33 | Indicazione delle sei
fasce di setti individuate
Il periodo di riferimento, invece, è un lasso di tempo all’interno del quale vengono valutate le
azioni sismiche e si calcola come il prodotto tra la vita nominale dell’edificio in esame VN e il
coefficiente d’uso Cu della struttura definito al variare della classe d’uso:
VR = VN ∙ Cu
Il coefficiente d’uso Cu si definisce in base alla classe a cui appartiene l’edificio secondo la
tabella:
Per la determinazione dello spettro di progetto elastico devono essere inseriti dei valori rela-
tivi alle caratteristiche del terreno quali la categoria di sottosuolo e la categoria topografica,
necessari per definire localmente la risposta sismica.
In assenza di specifiche analisi che consentano di definire le proprietà del sottosuolo, le
NTC18 propongono un approccio semplificato basato su una classificazione delle categorie
di sottosuolo alla quale si può fare riferimento nel caso in cui le condizioni del terreno in
esame siano riconducibili ad una delle classi presenti nella seguente tabella:
Tabella 06.23 | Categorie di sottosuolo
che permettono l’utilizzo dell’approccio
semplificato (NTC18)
Tale suddivisione in categorie si basa sui valori della velocità di propagazione delle onde di
taglio Vs.
Il terreno relativo al sito di progetto rientra nella categoria di sottosuolo D, Depositi di terreni a
grana grossa molto addensati o di terreni a grana fina scarsamente consistenti9, e topografica
T1, essendo caratterizzata da pendii inferiori a 15°10.
Figura 06.43 | Interfaccia “Spettri-NTC”
per la definizione dell’azione di progetto
Dal momento che il rispetto degli stati limite in esercizio si considera conseguito qualora siano
rispettate le verifiche relative al solo SLD, e lo stesso vale per gli stati limite ultimi nel caso di
verifiche soddisfatte per lo SLV, si considerano gli spettri solamente di questi due stati.
Lo spettro di risposta elastico in accelerazione è espresso da una forma spettrale (spettro
normalizzato) riferita ad uno smorzamento convenzionale del 5%, moltiplicata per il valore
della accelerazione orizzontale massima ag su sito di riferimento rigido orizzontale.
Per ogni spettro sono definiti tre valori di periodi che definiscono il cambio di andamento della
curva dello spettro:
-- TC è il periodo corrispondente all’inizio del tratto a velocità costante dello spettro;
Nel caso di comportamento dissipativo, come avviene per gli stati limite ultimi, gli effetti delle
azioni sismiche sono calcolati riferendosi allo spettro di progetto ridotto, ottenuto sostituendo
il fattore η con 1/q. Viene, quindi, introdotto un fattore di comportamento q, da utilizzare nella
direzione considerata per l’azione sismica, dipendente dalla tipologia strutturale, dal suo
grado di iperstaticità e dai criteri di progettazione adottati, che tenga conto delle capacità
dissipative del materiale.
Il valore limite del fattore relativo allo SLV è dato dalla formula:
qlim = q0 ∙ KR
T1 = C1 ∙ H3/4
dove:
H è l’altezza della costruzione, in metri, dal piano di fondazione;
C1 è il coefficiente che dipende dalla tipologia di edificio che per costruzioni con qualsiasi
tipo di struttura che non sia a telaio in acciaio o in calcestruzzo armato è pari a 0,050.
Considerando i diagrammi degli spettri riportati nel paragrafo precedente in SLV e SLD,
all’ascissa pari al valore del periodo T1 corrisponde un valore di ordinata che rappresenta lo
spettro di progetto Sd(T). La formula che permette di calcolare il valore dello spettro varia in
funzione della posizione del periodo nella curva che, nel caso in esame, si pone sul plateau
per entrambi gli stati limite, quindi è compreso tra TB e TC. Di conseguenza, la formula che
permette di calcolarlo è la seguente:
Sd(T) = ag ∙ S ∙ η ∙ Fo
Con η sostituito da 1/q per ridurre il valore dello spettro, nel caso di stati limite ultimi. I para-
metri che rientrano nelle espressioni sono stati descritti al paragrafo precedente. Si ottengono
i valori tabulati:
Tabella 06.29 | Parametri relativi allo
Stato limite TB TC TD Sd(T) spettro di risposta orizzontale
[s] [s] [s] [g]
SLD 0,18 0,54 1,70 0,11
SLV 0,22 0,66 1,82 0,09
Nell’ipotesi di solai infinitamente rigidi nel loro piano, le azioni orizzontali vengono redistribuite
sugli elementi resistenti in funzione della loro rigidezza. Per poter valutare la forza agente su
ciascuna massa di piano è necessario definire il peso dell’edificio, calcolato nella combina-
zione sismica:
G1 + G2 + ∑ Qkj ∙ ψ2j
La forza da applicare a ciascuna massa della costruzione è data dalla formula seguente:
Fi = Fh ∙ zi ∙ Wi / ∑j (zj ∙ Wj )
dove:
Fi è la forza da applicare alla massa i-esima;
Wi e Wj sono i pesi, rispettivamente, della massa i e della massa j;
zi e zj sono le quote, rispetto al piano di fondazione, delle masse i e j;
Fh è la forza del sisma agente sull’edificio, calcolata secondo la formula:
Il taglio totale alla base è pari a 5137,86 kN, mentre nell’analisi “a mano” risulta uguale a
5230,25 kN. Le azioni sismiche agenti su ogni piano raggiungono valori confrontabili con
quelli ottenuti dall’analisi precedente come si può osservare dalla tabella:
Tabella 06.32 | Confronto valori di forze
orizzontali agenti per piano tra Excel e Piano Fi (Excel) Fi (Midas)
Midas Gen
[kN] [kN]
4 2306,17 2055,05
3 1502,33 1416,37
2 960,89 1120,93
1 460,87 545,51
0 0,00 0,00
Una volta verificata la validità del modello a telaio equivalente è possibile effettuare un’analisi
più approfondita passando dall’analisi lineare statica a quella lineare dinamica.
dove:
Ej è il valore dell’effetto relativo al modo j;
ρij è il coefficiente di correlazione tra il modo i e il modo j, calcolato, nel caso di uguale
smorzamento ξ dei modi i e j, si esprime come:
con:
ξ smorzamento viscoso;
βij rapporto tra l’inverso dei periodi di ciascuna coppia i-j di modi ( βij = Tj / Ti ).
Le casistiche in cui può essere valutata l’azione sismica agente sono diverse, ne consegue
la possibilità formulazione di varie combinazioni di carico, precisamente 32; ipotizzando di
trascurare l’eccentricità di piano, per semplicità, si considerano 8 combinazioni.
Innanzitutto, bisogna ricordare che l’azione sismica lavora lungo le due direzioni ortogonali
x e y e in entrambi i casi va considerato il verso che può essere sia positivo che negativo.
L’altro aspetto importante è la presenza contemporanea del sisma in entrambe le direzioni:
se considero l’azione sismica lungo x, allora a quest’azione dovrò sovrapporre il 30% nella
direzione ortogonale, ovvero lungo y e viceversa. Permutando i coefficienti moltiplicativi si
possono ottenere gli effetti più gravosi come definiscono le NTC18 attraverso l’espressione:
La componente verticale, nel caso in esame, non va considerata in quanto se ne tiene conto
unicamente in casi come la presenza di elementi pressoché orizzontali con luce superiore a
20 m, elementi precompressi, elementi a mensola di luce superiore a 4 m.
In conclusione, le otto combinazioni utilizzate, ad eccezione di quella allo SLU, sono le
seguenti:
Anch’esse sono state inserite nel modello dell’edificio realizzato su Midas, insieme a quella
in SLU.
In sintesi, una volta definite le caratteristiche dinamiche della struttura - modi di vibrare, pe-
riodi, massa partecipante – da cui derivano gli effetti delle azioni sismiche agenti per ogni
modo, poi combinati con la relativa combinazione quadratica, è stato possibile definite tutte
le 8 combinazioni di carico sismico in cui la CQC rientra. Impostati tutti i parametri e le com-
binazioni, SLU inclusa, su Midas, il programma ha calcolato tutte le azioni sollecitanti della
struttura; esportando i dati si sono ricavati gli inviluppi per ogni elemento portante così da
poter effettuare le verifiche di sicurezza: prima considerando gli elementi per come sono allo
stato attuale, poi con l’eventuale aggiunta di rinforzo come si vedrà al Capitolo 7.
fd = fk / ( γm ∙ FC )
fvd = fvk / ( γm ∙ FC )
dove:
γm è il coefficiente parziale di sicurezza sulla resistenza a compressione della muratura,
comprensivo delle incertezze di modello e di geometria;
FC è il fattore di conoscenza;
fk è la resistenza a compressione caratteristica della muratura;
fvk è la resistenza caratteristica a taglio della muratura in presenza delle effettive tensioni
di compressione; viene considerata sulla base della formulazione della rottura a taglio per
Md ≤ Mu
Mu = ( l2 ∙ t ∙ σ0 / 2 ) ∙ [ 1 - ( σ0 / 0,85 ∙ fd ) ]
dove:
Mu è il momento corrispondente al collasso per pressoflessione;
l è la lunghezza complessiva della parete (comprensiva della zona tesa);
t è lo spessore della zona compressa della parete;
fd è la resistenza a compressione di progetto della muratura
σ0 è la tensione normale media, riferita all’area totale della sezione e ricavata tramite la
formula:
σ0 = N / ( l ∙ t )
fd,rid = Φ ∙ fd
In cui Φ è un coefficiente di riduzione della resistenza del materiale il cui valore, dipendente
dalla snellezza convenzionale λ e dal coefficiente di eccentricità m, si può ricavare dalla
seguente tabella:
Tabella 06.36 | Valori del coefficiente
Φ con l’ipotesi della articolazione a
cerniera (NTC18)
L’elevata snellezza delle pareti può indurre quelli che si definiscono effetti del secondo ordine,
cioè, le sollecitazioni flettenti del primo ordine date dall’azione assiale per la sua eccentricità,
sono incrementate a causa dell’aumento dell’eccentricità dovuto al momento stesso.
Figura 06.56 | Lesioni dovute a
pressoflessione fuori piano (L. Geresini,
verifiche di strutture in muratura
secondo le NTC2008 e EC6, Università
degli studi di Sassari)
In cui h è l’altezza interna di piano e ρ è il fattore laterale di vincolo che tiene conto dell’effi-
cacia del vincolo fornito dai muri ortogonali. Esso assume il valore unitario per muri isolati,
mentre nel caso in cui non avesse aperture e fosse irrigidito efficacemente da due muri
trasversali di spessore inferiore ai 200 mm e lunghezza maggiore di 1/5 ∙ h, posti ad inte-
rasse a, si assumono i valori proposti dalla tabella.
Tabella 06.37 | Fattore laterale di vincolo
(NTC18)
I setti dell’edificio in esame rientrano nel caso in cui il fattore valga 1 per cui la lunghezza
di libera inflessione corrisponde alla loro altezza. Tutte le snellezze ottenute si attestano su
valori inferiori a quello limite stabilito, come risulta dalle tabelle riportate in Appendice C per
ogni parete di ogni piano.
Il secondo parametro che consente di determinare Φ è il coefficiente di eccentricità m, definito
dalla relazione:
m=6∙e/t
Per la verifica dei muri nelle loro estremità viene adottato il valore di e = e1; il valore di e = e2
è adottato, invece, per la verifica della sezione ove è massimo il valore di Mv. L’eccentricità di
calcolo e non può comunque essere assunta inferiore ad ea, inoltre deve risultare:
e1 ≤ 0,33 ∙ t; e2 ≤ 0,33 ∙ t
Le verifiche riguardano le sezioni più sollecitate dei setti e i risultati sono riportati nelle tabelle
all’Appendice C. Buona parte dei maschi analizzati soddisfano i requisiti richiesti.
Non tutte le verifiche effettuate risultano soddisfatte. I valori sono riportati nelle tabelle all’Ap-
pendice C.
Vt = h ∙ t ∙ fvd0
dove:
h e t sono rispettivamente altezza e spessore della sezione;
fvd0 = fvk0 / γm è la resistenza di progetto a compressione della muratura in direzione
orizzontale (nel piano della parete).
Figura 06.59 | Rottura per taglio delle
fasce murarie (G. Magenes, Metodi
Semplificati Per l’Analisi Sismica Non
Lineare Di Edifici in Muratura, Pavia
2000)
Mu = Hp ∙ h / 2 ∙ [ 1 - Hp / ( 0,85 ∙ fbd ∙ h ∙ t ) ]
dove:
Hp è il minimo tra la capacità a trazione dell’elemento teso disposto orizzontalmente ed il
valore 0,4 ∙ fbd ∙ h ∙ t
fbd è la resistenza di progetto a compressione della muratura in direzione orizzontale (nel
piano della parete) e si calcola come
fbd = fbk / γm
Vp = Mfu / l
Figura 06.60 | Rottura per compressione
eccessiva nel puntone inclinato (G.
Magenes, Metodi Semplificati Per
l’Analisi Sismica Non Lineare Di Edifici
in Muratura, Pavia 2000)
Vd ≤ VRd
dove:
VRd = min ( Vt; Vp )
Le verifiche sono state effettuate per tutti gli elementi trave. Ne risulta che la buona parte non
soddisfano i requisiti minimi. Gli esiti sono riportati nelle tabelle all’Appendice C.
Per determinarlo si può applicare il Principio dei Lavori Virtuali, in termini di spostamenti,
eguagliando il lavoro totale eseguito dalle forze esterne ed interne applicate al sistema11:
dove:
Pi è la generica forza peso applicata al blocco (peso proprio o portato);
Pj è la generica forza peso non direttamente applicata al blocco, la cui massa, per effetto
dell’azione sismica, genera una forza orizzontale sugli elementi della catena cinematica, in
dove:
n+m è il numero delle forze peso Pi applicate le cui masse, per effetto dell’azione sismica,
generano forze orizzontali sugli elementi della catena cinematica;
δx,i è lo spostamento virtuale orizzontale del punto di applicazione dell’i-esimo peso Pi.
L’accelerazione sismica spettrale a* si ottiene moltiplicando per l’accelerazione di gravità il
moltiplicatore α e dividendolo per la frazione di massa partecipante al cinematismo.
L’accelerazione spettrale di attivazione del meccanismo vale:
a0* ≥ ag(PVR) ∙ S / q
in cui
ag è funzione della probabilità di superamento dello stato limite scelto e della vita di
riferimento;
q è il fattore di struttura che vale 2,98;
S è il fattore di amplificazione locale del suolo di fondazione.
Se invece il meccanismo locale interessa una porzione della costruzione posta ad una certa
quota, si deve tener conto del fatto che l’accelerazione assoluta alla quota della porzione di
edificio interessata dal cinematismo è in genere amplificata rispetto a quella al suolo. Una
approssimazione accettabile consiste nel verificare, anche che:
-- Ribaltamento di una parete monolitica a più piani che si manifesta attraverso la rotazione
-- Flessione verticale di parete a più piani che si manifesta attraverso la formazione di una
cerniera cilindrica orizzontale che divide la parete compresa tra due solai efficacemente
connessi alla muratura in due blocchi ed è descritto dalla rotazione reciproca degli stessi
attorno a tale asse per azioni fuori dal piano. È il caso particolare in cui la tesa muraria è
individuata da tre livelli dell’edificio con due impalcati intermedi non collegati alla muratura
ed è frequente negli edifici che presentano solai appoggiati ed un cordolo in copertura;
-- Flessione verticale di parete a doppia cortina a uno o più piani che si manifesta con la
formazione di una cerniera cilindrica orizzontale che divide la cortina esterna di una parete
compresa tra due solai successivi in due blocchi ed è descritto dalla rotazione reciproca
degli stessi attorno a tale asse per azioni fuori dal piano.
Figura 06.71 | Foto rottura per flessione
verticale di parete a doppia cortina
(L. Milano, A. Mannella, C. Morisi,
A. Martinelli, Schede illustrative dei
principali meccanismi di collasso locali
negli edifici esistenti in muratura e dei
relativi modelli cinematici di analisi,
ReLUIS 2012)
Per descriverne il funzionamento si suppone di vincolare una generica parete con un cor-
dolo alle estremità rappresentato da un carrello sulla sommità della parete e una cerniera
alla base. Il meccanismo di collasso modifica lo schema come indicato nella figura 06.74:
la parete sotto l’azione sismica si “spancia” e si inflette in avanti. Tale schema va ripetuto
su tutti i piani perché ognuno avrà un valore di moltiplicatore differente. Tutti i parametri da
considerare all’interno del sistema sono individuati nelle Schede illustrative13 dei meccanismi
di collasso proposte dalle ReLUIS.
dove:
-- α è il moltiplicatore orizzontale dei carichi agenti sui macro-elementi;
-- Wi è il peso proprio della parete al piano i-esimo o del macro-elemento i-esimo;
-- FVi è la componente verticale della spinta di archi o volte sulla parete al piano i-esimo;
-- FHi è la componente orizzontale della spinta di archi o volte sulla parete al piano i-esimo;
-- PSi è il peso del solaio agente sulla parete al piano i-esimo;
-- N è il generico carico verticale agente in testa al macro-elemento;
-- si è lo spessore della parete al piano i-esimo;
-- hi è il braccio verticale dell’azione trasmessa dal solaio e/o dal tirante alla parete al
piano i-esimo oppure è l’altezza del macro-elemento i-esimo;
-- d è il braccio orizzontale del generico carico verticale trasmesso in testa al
macro-elemento;
-- ai è il braccio orizzontale del carico trasmesso dal solaio sulla parete al piano i-esimo;
-- hVi è il braccio verticale della spinta di archi o volte al piano i-esimo;
-- dVi è il braccio orizzontale delle azioni trasmesse da archi o volte al piano i-esimo.
α ∙ [ W1∙ δ1x + W2∙ δ2x + FV∙ δVx ] + FH∙ δVx - W1∙ δ1y - W2∙ δ2y - N ∙ δNy - PS∙ δPy - FV∙ δVy = 0
h1 = ( μ - 1 ) ∙ h / μ; h2 = h / μ;
W1 = W / μ; W2 = ( μ - 1 ) ∙ W / μ
Anche gli spostamenti virtuali dei punti di applicazione delle forze agenti sul sistema nella
rispettiva direzione di azione possono essere espressi in funzione di μ ottenendo i seguenti
valori:
δ1x = - h ∙ ( μ - 1 ) / ( 2 ∙ μ ); δ1y = s / 2;
δ2x = - h ∙ ( μ - 1 ) / ( 2 ∙ μ ); δ2y = s ∙ ( μ + 1 ) / 2;
δVx = - hV ∙ ( μ - 1 ); δVy = s + dV ∙ ( μ - 1 );
δPy = s + a ∙ ( μ - 1 ); δNy = s + d ∙ ( μ - 1 ).
È possibile riscrivere l’equazione dei Lavori virtuali sostituendo all’interno i valori dipendenti
da μ ottenendo l’espressione che definisce il valore del moltiplicatore di collasso:
Nella situazione oggetto di studio non sono presenti archi e volte all’interno del fabbricato,
perciò tutti i valori di forze e bracci ad essi connessi risultano essere nulli.
Si riportano in tabella i parametri descritti nello schema statico relativi alle geometrie e ai
carichi assiali agenti dei setti analizzati.
Il secondo membro della disequazione è stato posto pari ad A per semplificare l’indicazione
dei dati nella tabella successiva. I valori, ad eccezione di γ pari a 1,33, Se(T1) = 0,11 e q,
variano in funzione del setto considerato e sono mostrati in tabella:
07
07.1 INTRODUZIONE
I fenomeni simici manifestatisi in Italia negli ultimi anni hanno reso nuovamente attuale il
problema della sicurezza sismica di gran parte degli edifici esistenti in muratura ed in calce-
struzzo armato.
La vulnerabilità che caratterizza questi ultimi si esprime nelle modalità più frequenti con cui
si assiste al collasso – quando non completo – di porzioni degli stessi. Degli esempi per
comprendere le tipologie di tali meccanismi sono, nel caso di strutture in calcestruzzo, la
debolezza dei nodi trave-pilastro esterni e la fragilità del collegamento delle tamponature
livello di proprietà meccaniche, è impregnato con una matrice polimerica. Tra gli ulteriori van-
taggi legati a tale soluzione di rinforzo si ricordano. l’assenza di solventi che riduce la tossicità
intrinseca della composizione, la maggiore resistenza al fuoco e alle variazioni termiche, la
traspirazione della matrice con conseguente riduzione degli effetti di condensazione ed il già
accennato inferiore costo di produzione.
Per individuare la migliore soluzione pregettuale, dal punto di vista delle proprietà meccani-
che, è necessario effettuare diverse prove di laboratorio considerando le differenti possibili
combinazini tra le componenti (matrici e tessuti). In questo capitolo si riportano le procedure
e i risultati ottenuti dalla campagna sperimentale effettuata.
Le normative vigenti a cui si è fatto riferimento sono le seguenti:
-- D.M. 17 gennaio 2018, Norme Tecniche delle Costruzioni;
-- CIRCOLARE 2 febbraio 2009, n. 617, Istruzioni per l’applicazione delle «Nuove norme
tecniche per le costruzioni» di cui al decreto ministeriale 14 gennaio 2008;
-- Linea Guida per la identificazione, la qualificazione ed il controllo di accettazione di
compositi fibrorinforzati a matrice inorganica (FRCM) da utilizzarsi per il consolidamento
strutturale di costruzioni esistenti, Consiglio Superiore dei LL.PP., 16 dicembre 2016 (tutt’o-
ra in fase di approvazione);
-- CNR-DT xxx/2018, Istruzioni per la Progettazione, l’Esecuzione ed il Controllo di
Interventi di Consolidamento Statico mediante l’utilizzo di Compositi Fibrorinforzati a matri-
ce inorganica, ancora in fase di bozza preliminare.
Le proprietà meccaniche dello yarn dipendono dalla sezione del filamento. Generalmente si
ha una resistenza a trazione maggiore di 1400 N/mm2, una deformazione ultima maggiore del
2% ed un modulo di elasticità compreso tra 70 e 80 kN/mm2.
Per la campagna sperimentale effettuata, le reti sono state testate in direzione ordito e con
un appretto con resina a base epossidica (-AT) o a base acquosa SBR - Styrene Butadiene
Resina (-A). La resina epossidica penetra meglio tra i filamenti della rete e permettendogli di
lavorare insieme e riducendo la possibilità di una rottura telescopica.
Le proprietà meccaniche e geometriche dei tessuti considerati sono riportate nella tabella
seguente. L’area equivalente è calcolata come il prodotto dello spessore equivalente, tarato
sul metro di tessuto, per la larghezza del campione pari a 70 mm.
quantità di pasta cementizia, di acqua ed eventuali fibre da utilizzare. Infatti, il rapporto acqua/
cemento è fondamentale per ottenere determinate prestazioni sia meccaniche sia di lavora-
bilità dell’impasto: un rapporto eccessivamente basso renderebbe la pasta poco lavorabile e
impedirebbe una completa reazione chimica del conglomerato, mentre un rapporto elevato
causerebbe la presenza di pori che indebolirebbero la matrice causandone una diminuzione
della resistenza meccanica. Dopo il getto, affinché la maturazione della malta avvenga in
controllo di umidità e temperatura per ridurre il ritiro igrometrico, i provini vengono ricoperti
con teli di plastica.
Come accennato, durante la preparazione del getto è possibile aggiungere delle fibre disper-
se di diverso materiale e tipologia.
Le tipologie di matrici su cui sono state effettuate le prove sono le seguenti:
S 54002
Master Emaco S5400 è una malta cementizia tixotropica monocomponente, nanomodi-
ficata strutturale, con migliore aderenza su superfici non rugose o lavorate rispetto alle
matrici da rispristino standard. È progettata principalmente per operazioni di ripristino di
strutture in calcestruzzo armato. Presenta una elevata resistenza agli agenti aggressivi
S 285 TIX3
Master Emaco S 285 TIX è una matrice tixotropica a base di calce pozzolanica con in
aggiunta aggregati silicei naturali aventi diametro massimo di 2 millimetri. L’azienda produt-
trice consiglia di aggiungere al premiscelato un contenuto d’acqua variabile tra il 22% e il
24. Studiata per supporti in muratura, non rilascia sali idrosolubili e non induce formazione
di efflorescenze e perdita di aderenza. Inoltre, possiede un’elevata permeabilità al vapore
così da consentire la traspirazione della muratura e un basso assorbimento capillare impe-
dendo l’ingresso di acqua dall’esterno.
S 286 FR4
Master Emaco S 286 FR è una malta da muratura, anch’essa di calce pozzolanica, ad ele-
vata resistenza meccanica nonostante sia priva di cemento; premiscelata, fibrorinforzata
con fibre polimeriche spruzzabili e ad altissima tenacità. Non rilascia sali idrosolubili e non
induce formazione di efflorescenze e perdita di aderenza. È caratterizzata da un’elevata
permeabilità al vapore, basso assorbimento capillare e non è combustibile.
Le caratteristiche meccaniche delle malte descritte sono riportate nella seguente tabella:
Tabella 07.2 | Proprietà matrici
L’applicazione delle matrici a base di calce S285TIX e S286FR prevede che l’intonaco de-
gradato venga rimosso mediante demolizione con martelletti elettrici o ad aria compressa
oppure mediante scalpellatura. Prima dell’applicazione della malta, il supporto deve essere
pulito e saturato con acqua a bassa pressione per impedire che sottragga acqua alla malta;
una saturazione non accurata potrebbe determinare perdite di aderenza e fessurazione della
malta.
ogni combinazione di matrice e rete sono stati gettati tre provini anche se nel caso della
matrice S286FR e S285TIX ne sono stati testai solo uno per tipo a causa dei problemi di
prefessurazione da ritiro.
ottenere i 9 mm di spessore. Anche in questo caso il tutto è stato coperto con telo in cellofan.
La scasseratura è avvenuta dopo un giorno dal getto rimuovendo i listelli incollati al supporto,
a cui ne sono seguiti circa 40 di maturazione. In tabella si indicano tutti i provini realizzati e i
codici utilizzati per identificarli.
Come mostrato dai grafici ogni composito è in grado di sviluppare la curva trilineare. Le reti
a maglia fitta presentano delle differenze a livello di fessurazione e di carico rispetto alle altre
tipologie di rinforzo: il fenomeno fessurativo, infatti, si manifesta a valori di sforzo maggiori
e si assiste ad un’interruzione precoce dello stesso rispetto alle reti a maglia larga il cui
percorso fessurativo prosegue fino ad un valore di deformazione quasi doppio. Questo fatto
determina lo sviluppo di un numero di fessure maggiore che significa una migliore capacità di
distribuzione degli sforzi ed una minore dimensione delle fessure stesse; ciò ne garantisce un
guadagno in termini di durabilità del composito il cui rinforzo in vetro risulta meno esposto agli
agenti chimico-fisici. Inoltre, grazie alla maggiore quantità di vetro di cui la rete si compone, i
rinforzi con l’area equivalente maggiore (AR0770A, AR0800A, AR0590AT) raggiungono valori
di sforzo ultimo più elevati. Ciò, tuttavia, non significa necessariamente che questi tessuti
siano più efficienti.
Considerando un campione significativo, i provini con rete AR0590AT con e senza fibre, è
stato effettuato un confronto contando il numero di fessure passanti comprese tra i supporti
degli LVDT. L’obiettivo è mettere in evidenza l’aumento delle fessure generato dall’aggiunta di
fibre rispetto al caso in cui esse non siano presenti; si manifesta, infatti, un passaggio da 6 a
8 fessure, oltre a numerose fessure minori.
Meno evidente, ma effettiva, è la riduzione della dimensione di apertura delle fessure ottenuta
dividendo lo spostamento degli LVDT, posizionati durante la prova sulle due facce del provino,
al punto in cui termina la fessurazione, rappresentato nei grafici (7,97 mm provino senza PVA,
8,93 mm provino con PVA), per il numero di fessure presenti. Ne risulta che nel primo caso
Il comportamento ottenuto dalle prove sulle matrici S285TIX e S286FR risulta essere simile,
infatti le tipologie a base di calce sono studiate per applicazione su muratura che ne permette
la traspirazione e impedisce la perdita di aderenza. Il contenuto di acqua stabilito nel mix
design, ottimizzato per l’elevata igroscopicità del supporto murario, ha influito sulla matura-
zione delle lastrine avvenuta impiegando casseri in plexiglass. Infatti, il materiale plastico ha
mantenuto inalterata la componente acquosa all’interno dell’impasto – che nella situazione
reale sarebbe stata ridotta dall’assorbimento della muratura – e, poiché all’aumentare della
quantità d’acqua aumenta l’evaporazione e, dunque, il ritiro della malta, il provino è stato
indotto ad uno stato di prefessurazione da ritiro che gli ha impedito di sviluppare la resistenza
a 28 giorni prevista. Per tale motivo il test è stato effettuato su un solo campione rappre-
sentativo per composito. Dai grafici è evidente la problematica legata a questi provini che
innanzitutto non sviluppano la curva trilineare, inoltre giungono a rottura per scivolamento a
livelli di carico ben distanti da quelli ultimi delle reti. Le prove risultano prive di significato e di
utilità ai fini di definire le proprietà meccaniche del composito.
Panorama fessurativo
In generale si può osservare, come per la S5400, un panorama fessurativo più denso ed un
numero di fessure da ritiro precedente alla prova ridotto.
L’esito positivo di entrambe le prove è evidente nel grafico in cui si assiste allo sviluppo
della trilineare per entrambe le reti con valori di picco nettamente superiori rispetto alle prove
precedenti e, dunque, più vicini a quello del rinforzo secco; la AR0355AT mostra anche un
miglioramento a livello di deformazione massima e si assiste al fenomeno dello scorrimento.
Per poter realizzare dei confronti che consentano di definire il contributo di questo tipo di
appretto modificato sono stati utilizzati alcuni risultati ottenuti dalle prove sull’HPC ricavati
dalla tesi di laurea triennale “Caratterizzazione dei compositi fibrorinforzati per il rinforzo
strutturale” di Nicola Borgioni5.
Dai grafici risulta che ogni composito è in grado di sviluppare la curva trilineare; tuttavia,
le prove con rinforzo AR0355AP02 rispetto al tipo AR0355AT, rispettivamente con appretto
SBR modificato ed epossidico, sono caratterizzate da rottura anticipata per scivolamento
del rinforzo, visibile nel ramo discendente della curva relativa alla rete. Tale fenomeno si
osserva anche nelle foto dei provini: il primo, con rete AR0355AP02, non ha sviluppato una
fessurazione regolare a differenza del secondo, con rete AR0590AP01, a causa, appunto,
dello scivolamento.
Le prove con rete AR0590AP01, rispetto al tipo AR0590AT, evidenziano una fessurazione
posticipata a scapito del carico ultimo, ridotto. In generale, le prove con reti con appretto SBR
modificato si interrompono a valori di carico all’incirca della metà della capacità ultima del
rinforzo secco.
Si osserva, infatti, che le reti a maglia stretta, contenenti la maggior quantità di vetro, pre-
sentano il coefficiente più basso contrariamente alle AR0355AT e AR0590AT il cui utilizzo di
vetro è ottimale.
Se si considera il valore di carico ultimo proprio delle diverse tipologie di rete provate a tra-
zione diretta, si può determinare un rapporto di efficienza tra il carico raggiunto dalla rete “a
secco” e quello raggiunto dal composito provato in trazione diretta. Tale rapporto è definito
come:
EFFRCM = Ptrazione / Prete
I compositi realizzati con matrici a base di calce raggiungono fattori di efficienza generalmen-
te ridotti rispetto alle matrici a base cementizia per i problemi legati alla presenza di acqua
in eccesso come detto in precedenza. Sono stati quindi omessi nel grafico i risultati della
Il prodotto dei due fattori di efficienza fornisce un ulteriore fattore con il quale è possibile
effettuare delle considerazioni generali sulla bontà del composito matrice-rete.
EFglobale = EFrete ∙ EFFRCM = σrete / σvetro ∙ Ptrazione / Prete
Con il grafico di EF rappresentato, si palesa il fatto che le reti con grammatura maggiore,
caratterizzate da un EFrete basso (intorno al 50%) rispetto agli altri – nonostante sia elevato
Risulta evidente dal confronto tra le medie delle due reti testate sui diversi supporti che i
mattoni a superficie rugosa forniscono una migliore aderenza alla matrice, ciò consente alle
reti di entrambe le tipologie provate di raggiungere i valori di carico maggiori rispetto alla
situazione con superficie liscia.
Il caso specifico della rete AR0360AT di cui si riportano le curve medie ottenute con entrambi i
supporti, mostra la differenza di livello di carico a rottura raggiunto: con mattoni lisci Pmax è pari
a 4,50 kN, mentre con mattoni ruvidi arriva a 4,84 kN. Si assiste ad un incremento quasi del
10%. Tutte le prove terminano con rottura fragile della rete ad eccezione delle prove SL_B1_1
e SL_B1_2, dove si sono manifestati fenomeni di delaminazione e distacco come si osserva
dal δslip la cui curva prosegue nonostante quella di stroke si sia arrestata.
A parità di rete AR0355AT è possibile effettuare un confronto considerando la prova B1_2 con
il supporto liscio con cui si ha esito negativo e la prova B2_1 con il supporto rugoso che ne ha
consentito un regolare sviluppo.
Osservando, quindi, i grafici δ-P riportati sotto, risulta evidente la differenza tra l’andamento
dei δslip, media tra gli LVDT laterali, e dei δFRCM, relativo al LVDT centrale, delle due prove:
nel caso con mattoni lisci si assiste al fenomeno di delaminazione e successivo distacco del
provino di FRCM dal supporto; ciò corrisponde, nel grafico, al proseguimento delle curve di
slip nonostante il valore di stroke δ, cioè l’allungamento totale, si sia arrestato.
Nella prova con mattone ruvido, l’andamento dei δslip e δFRCM dice che la matrice si allunga Figura 07.50 | Prove di strappo, prova
B1_2, grafico δ-P
fintanto che la rete non si rompe in modo fragile. Figura 07.51 | Prove di strappo, prova
B2_1, grafico δ-P
Le prove effettuate con rinforzo AR0360A, invece presentano una bassa dispersione dei
valori di carico a rottura; ciò potrebbe essere dovuto al maggior numero di fili in ordito che
rende più stabile la risposta anche in presenza di piccoli difetti di allineamento e permette una
maggiore distribuzione dello sforzo sulla superficie di aderenza al supporto..
Figura 07.54 | Prove di strappo, rete
AR0360A, dispersione dei valori
Il carico ultimo dei provini risulta essere sempre inferiore rispetto al valore di carico di rottura
delle reti; tra le cause di tale fenomeno rientrano possibili difetti di allineamento e/o fenomeni
legati alla velocità di deformazione. Un ulteriore fattore che può influire è la localizzazione
degli sforzi: nel tratto in cui la rete sporge dalla matrice si assiste, infatti, ad un incremento
degli sforzi che genera una rottura precoce del rinforzo.
Nelle prime prove effettuate con dosi d’acqua pari al 22%, le curve ottenute risultavano prive
di utilità ai fini della determinazione delle caratteristiche meccaniche, perciò non sono state
Figura 07.61 | Cut off, matrice S286FR,
prese in considerazione per effettuare il procedimento del Cut off. rete AR0360A
Con la riduzione del contenuto d’acqua si ottengono delle curve confrontabili con le prove
di strappo; tuttavia, il picco delle prove di trazione di entrambe le reti resta inferiore a quello
delle prove di strappo. Ciò può essere dovuto al fatto che la matrice trattenga più del 3%
di acqua tolto nel mix design per la prova di trazione, perciò si ottengono due compositi
Le prove di strappo con cui si effettua il procedimento sono quelle con supporto ruvido sul
quale il comportamento dei provini è più prestante. Le caratteristiche meccaniche risultanti
per il composito in esame con le reti AR0355AT e AR0360A sono le seguenti:
La fase plastica prevede, oltre alla definizione dei valori di resistenza a trazione e compres-
sione, anche l’impostazione di parametri di “Plasticity” che, per complessità di valutazione,
sono stati ripresi dall’Abaqus Theory Manual9 di cui si riportano i valori:
Per quanto riguarda le resistenze del materiale, quella a compressione è stata assunta pari
alla resistenza della malta data dalla scheda tecnica e pari a 18 MPa, mentre per il comporta-
mento a trazione i punti che la definiscono sono stati presi dalle curve sperimentali della rete
in ordito in corrispondenza della fine del ramo elastico e di un valore prossimo allo sforzo di
picco del composito.
Le prove sperimentali effettuate riguardano solamente il caso di rete in direzione ordito, mai
in trama. Il comportamento a trazione del provino con rete disposta in direzione trama, quindi,
è stato definito sulla base del fattore di efficienza EF, assunto identico per le due direzioni del
tessuto.
EF = Pprovino / Prete
Tale fattore moltiplica lo sforzo a rottura della prova in direzione ordito per ottenere quello
della prova in direzione trama, rendendo possibile anche il calcolo del modulo di elasticità
della rete in tale direzione per la definizione del terzo ramo incrudente. Il ramo elastico della
trilineare si considera identico al caso in ordito, il secondo ramo viene assunto plastico in
favore di sicurezza.
Una volta definita la medesima geometria dei provini comprensivi della zona a cui si applicano
le placchette in acciaio per l’ancoraggio alla macchina Instron e il materiale, è stato impostato
un “Reference point” in centro alla superficie superiore del provino alla quale è stato collegato
attraverso l’impostazione di un vincolo di “Coupling” che impone che i due elementi abbiano
gli stessi spostamenti. Successivamente il volume è stato suddiviso in mesh.
Infine, sono state introdotte le condizioni al contorno, ovvero i vincoli e gli spostamenti. La
parte inferiore del provino risulta incastrata a terra, mentre a quella superiore è concesso uni-
camente lo spostamento verticale; al Reference point è applicano uno spostamento verticale
di 11 mm.
Dalla simulazione si ottengono le curve trilineari dei provini che, comparate con quelle spe-
rimentali, danno i seguenti grafici in termini di sforzo-deformazione e carico-spostamento:
La curva numerica dell’ordito raggiunge un carico ultimo più elevato rispetto alla sua cor-
rispondente sperimentale; ne consegue che il modello numerico possiede un’efficienza
maggiore. Tale assunzione è accettabile a fronte dell’ipotesi che si fa di perfetta aderenza
del rinforzo sul supporto murario; nel caso del provino, infatti, la lunghezza di ancoraggio è di
soli 5 centimetri e può determinare lo scivolamento del provino, cosa che non può accadere
in sede di reale applicazione.
Le curve del modello numerico approssimano bene quelle ottenute per via sperimentale, per
cui i parametri impostati per definire il rinforzo possono essere utilizzati per modellarlo su un
setto.
Per il materiale omogeneo si definisce il comportamento lineare con i valori di modulo elastico
e coefficiente di Poisson e quello non lineare facendo ricorso, anche in questo caso, al model-
lo CDP, impostando i parametri definiti in precedenza.
Il “Viscosity parameter” inizialmente è stato posto pari a zero, tuttavia, a causa dell’esito
negativo di alcune simulazioni, è stato assunto pari ad un valore di 0,0005 così da consentire
la convergenza dei risultati ed il corretto funzionamento delle simulazioni.
Dal momento che il modello deve essere tarato in modo da ottenere una curva di risposta che
sia sovrapponibile a quella sperimentale, sono stati fatti variare i seguenti parametri:
-- il “Dilation angle” in un intervallo compreso tra 10 e 20°;
-- il modulo elastico E in un intervallo compreso tra 1000 e 4000 MPa;
-- la resistenza a trazione ft in un intervallo compreso tra 0,2 e 0,4 MPa;
-- l’energia di frattura, necessaria per definire il comportamento a trazione, in un intervallo
compreso tra 0,125 e 0,30 N/m.
In seguito alla definizione della geometria e delle mesh è stato inserito un “Reference point”
posto in mezzeria di uno dei lati corti della faccia superiore del setto e sono stati imposti i vin-
coli di incastro alla base e di spostamento solo in direzione x in sommità. Quindi, si è applicato
il carico verticale e lo spostamento orizzontale di 4 mm applicato sulla superficie superiore.
Sono state effettuate numerose simulazioni facendo variare un parametro alla volta di quelli
elencati, fino a far raggiungere al tratto di curva interessato dal parametro, l’andamento più
prossimo a quello sperimentale.
Per definire i parametri, in assenza di mezzi più accurati, si è fatto ricorso al metodo di bi-
sezione di Newton che prevede di impostare due valori estremi e valutare a quale dei due il
risultato ricercato sia più vicino; si ridefiniscono, quindi, i limiti considerando il valore a metà
tra i due iniziali e quello che definisce l’intervallo in cui è compreso il risultato. Il procedimento
si ripete in modo iterativo fino a raggiungere il valore di ottimo.
La variazione della resistenza a trazione influisce sul livello del carico di picco raggiunto dalle
curve. Una volta determinati i parametri che definiscono il primo tratto fino al carico di picco,
si è agito su quelli che determinano il comportamento post-rottura del materiale.
dopo aver portato tale parametro al valore DA = 20° si è ottenuta una curva con andamento
simile a quelle sperimentali.
Mantenendo, quindi, l’angolo a 20° si è ricercata un’ottimizzazione del comportamento inter-
venendo prima sul valore dell’energia di frattura, aumentata a 0,30 N/m in modo che la curva
post-picco degradasse in modo più graduale ed, infine, si è portato il valore della resistenza
a trazione a 0,36 MPa.
Il grafico della curva finale mostra come quest’ultima, con il modello CDP, sia in grado di
Si riporta la tabella con tutte le combinazioni con cui si sono svolte le simulazioni.
Si riporta la tabella con le proprietà geometriche dei maschi murari e le rispettive azioni assiali
dalle quali si è ricavato lo sforzo di compressione necessario per definire il carico verticale da
applicare su ognuno per la rispettiva simulazione.
Per quanto riguarda le proprietà meccaniche da attribuire per la definizione del materiale,
sono stati utilizzati i valori proposti dal Progetto di variante strutturale11 : la resistenza a com-
pressione è pari a 4,67 MPa, mentre il modulo di elasticità e il coefficiente di Poisson valgono
rispettivamente 2300 MPa e 0,25. Per i parametri del modello CDP, si è fatto riferimento a
quelli definiti durante la taratura del modello in muratura.
Per quanto riguarda la resistenza a trazione, non essendo noto il valore esatto, ma sapendo
che varia in un intervallo compreso tra 1/10 ed 1/30 della resistenza a compressione del ma-
teriale, sono state eseguite numerose prove assumendo diversi valori interni a questo range.
Per definire l’energia di frattura in funzione della resistenza a trazione sempre differente è
stata utilizzata la formula:
Gf = ft ∙ ID
Impostando i medesimi vincoli dell’esempio, un carico verticale pari allo sforzo assiale agente
sul setto e lo spostamento laterale pari a 50 mm per far arrivare i setti a rottura, si sono
ottenuti i grafici riportati di seguito.
Tra le varie casistiche analizzate si è scelto di mantenere per l’applicazione del composito
quelle con resistenza a trazione intorno a 1/20 della resistenza a compressione, quindi il caso
con resistenza ft = 0,25 MPa. Infatti, assumere un valore di 1/30 sarebbe troppo penalizzate
per una muratura come quella del caso di studio le cui condizioni sono buone in quanto non
eccessivamente degradate; considerare, invece, 1/10 della compressione potrebbe risultare
a sfavore di sicurezza a causa di una sovrastima dell’effettiva capacità portante del maschio.
Si sono svolte nuovamente le simulazioni sui tre setti con l’aggiunta del rinforzo con rete
AR0360A, essendo quella meno prestante, presa in direzione trama così da ottenere la si-
tuazione più penalizzante. In teoria, sarebbe corretto applicare il rinforzo successivamente
all’applicazione del carico verticale, essendo che, nella realtà, i maschi murari sono già in
esercizio; tuttavia, per semplicità di modellazione sul software, l’aggiunta del FRCM si effettua
prima dell’impostazione del carico verticale.
Si sono applicati i parametri definiti con la taratura dei provini, ad eccezione del modulo di
elasticità E assunto pari a quello della malta di calce i cui valori sono definiti da scheda tec-
nica, pechè la modellazione precedente sulla lastrina era solo relativa alla prova di trazione.
Risulta, quindi, un modulo di 16000 MPa che definisce l’inclinazione del primo ramo elastico
della curva, mentre il secondo e terzo ramo sono dati dai valori ricavati mediante le prove
sperimentali.
Si riporta la tabella con le proprietà geometriche dei maschi murari e le rispettive azioni assiali
come in precedenza.
Per quanto riguarda le proprietà meccaniche da attribuire per la definizione del materiale,
sono stati riutilizzati i valori definiti in precedenza sia per la fase elastica sia per quella plasti-
ca, ad eccezione della resistenza a trazione per la quale s sono assunti i due valori intorno
ad 1/20 della resistenza a compressione; 0,20 MPa e 0,25 MPa. L’energia di frattura è stata
calcolata con la formula suddetta. Si riportano i grafici ottenuti confrontando la situazione
con e senza applicazione del rinforzo. Si nota la differenza di risposta nei due casi rispetto ai
setti del primo piano, soprattutto per i primi due maschi. Oltre allo spessore ridotto, anche la
minore azione assiale agente sui setti del terzo piano ne riduce la resistenza.
u=P/k
inoltre, dovendo considerare sia il contributo della rigidezza flessionale (km) sia di quella a
taglio (kv), risulta che lo spostamento sia pari a:
da cui è possibile ricavare il valore del modulo di Young con l’espressione inversa:
E = P / u ( H3 / 12I + H3 / A )
Per dimostrare la validità del procedimento seguito si è eseguito lo stesso procedimento per i
setti non rinforzati, confrontando il valore di E ottenuto con quello considerato per la muratura
nelle simulazioni numeriche (2300 MPa). Il risultato di questa validazione è stato positivo.
Nella tabella seguente sono riportati i parametri geometrici e meccanici per i setti oggetti di
studio, sia nel caso di muratura semplice che in quello con applicazione del rinforzo FRCM.
Per il primo piano, la media dei rapporti ottenuti è di 1,26, perciò si ha un aumento del 26% da
cui deriva un modulo elastico E pari a 2900 MPa. Per il piano terzo si è scelto di trascurare nel
calcolo della media il valore di incremento eccessivo poiché si può ipotizzare che la maggior
parte dei setti si comportino come i setti x3-52 e x3-21. Dunque, l’incremento del 34% porta ad
avere un modulo di 3085 MPa.
Vt = l’ ∙ t ∙ fvd
Vt = l’ ∙ t ∙ (fvk0 + 0,4σn) / ( γm ∙ FC )
εfd = η ∙ εlim,conv ∙ α / γm
Il coefficiente di amplificazione α deve essere assunto pari a 1,5 per tutti i sistemi FRCM.
I valori limite convenzionali sono stati ricavati dal procedimento di Cut off secondo le Linee
Figura 07.93 | Cut off, grafici delle prove
Giuda per i compositi FRCM, per la rete AR0360A come spiegato al §07.5.3.3. di trazione e di strappo rete AR0360A
con matrice S286FR
Vt,R = Vt + Vt,f
Deve essere altresì verificato che il taglio agente non superi il seguente valore di schiaccia-
mento diagonale della muratura:
Vt,c = 0,3 ∙ fmd ∙ t ∙ df
dove:
fmd è la resistenza a compressione di progetto della muratura;
df è la distanza tra l’estremo lembo compresso della muratura e l’estremo lembo teso del
rinforzo FRCM, assunto pari all’altezza del setto.
Confrontando le resistenze a taglio post applicazione del rinforzo (Vt) che si ottengono uti-
lizzando le normative e i valori ottenuti dal modello numerico si può osservare quanto sia
maggiore l’incremento apportato in questo ultimo caso. I valori sono espressi in kN.
Sono riportate le piante di tutti i piani per le quattro modalità di rappresentazione indicate, per
i seguenti casi di applicazione di rinforzo:
Nel primo caso, data la distribuzione del rinforzo in modo disomogeneo, non si possono effet-
tuare osservazioni generali. Nei casi B e C, invece, dove i rinforzi sono applicati sugli elementi
più orientati a sud, si manifesta una riduzione della distanza rispetto al baricentro delle masse
con conseguente riduzione dell’azione torcente. Nelle ultime tre tipologie di intervento, la
posizione del baricentro varia in funzione della posizione dei setti, non tanto del rinforzo che
viene applicato in modo pressoché omogeneo.
Per valutare il costo finale del materiale impiegato, si è calcolata la superficie dei setti su cui
applicare il rinforzo FRCM per poi moltiplicarla per il costo al m2.
08
Al termine del lavoro di tesi illustrato, è opportuno trarre alcune considerazioni finali in merito
a quanto appreso.
L’impiego di materiali fibrorinforzati, non solo in ambito di retrofitting antisismico, ma anche
di progettazione ex novo, ci ha permesso di comprendere la potenzialità di queste soluzioni
e i relativi vantaggi connessi al loro impiego. Nello specifico, per la struttura a graticcio pro-
gettata per lo spazio espositivo del sopralzo si è cercato di rifarsi alle opere di Nervi andando
quindi a studiare le caratteristiche dell’approccio da lui utilizzato e tradurle nella realizzazione
di una proposta progettuale che prevedesse l’utilizzo di un materiale composito innovativo
quale l’FRC.
L’analisi relativa all’aspetto sismico dell’edificio, invece, ci ha permesso di comprendere il
significato e l’importanza della vulnerabilità di un edificio e del comportamento meccanico
della muratura.
Inoltre, l’approccio alla modellazione del Padiglione secondo il metodo SAM con software
ad elementi finiti - diffuso ed esemplificativo rispetto a modelli più elaborati, ma che ben
li approssima – ci ha messo di fronte alla consapevolezza dei vantaggi che porta e allo
stesso tempo delle potenziali pericolosità d’impiego. Scelte e impostazioni non corrette in
fase preliminare possono generare errori nei risultati e condurre ad un’interpretazione del
comportamento dell’edificio e ad una progettazione dell’eventuale rinforzo sbagliata. Per tale
motivo, le Norme Tecniche delle Costruzioni richiedono esplicitamente che il progettista do-
cumenti l’attendibilità dei risultati ottenuti. Quindi, per i valori provenienti dall’analisi dinamica
lineare (modale) che il modello ha permesso di condurre, sono state svolte in parallelo delle
analisi semplificate (analisi statica lineare) che ne validassero i risultati. Quindi, i calcoli “a
mano” della distribuzione delle forze orizzontali sono stati confrontati con quelli derivanti dal
modello elaborato con il software Midas Gen, considerando solo i setti verticali, per verificare
il funzionamento del modello stesso; successivamente, si è valutato il taglio agente alla base
di ogni piano calcolato mediante le due tipologie di analisi lineari a cui si è accennato. La
comparabilità tra i risultati ne ha dimostrato la congruenza. Solo a valle di questa procedura
di validazione è stato possibile verifcare la rispondenza degli elementi portanti della struttura
ai requisiti richiesti allo stato limite ultimo dalle NTC 2018.
Queste analisi svolte in campo elastico però non considerano il fatto che, sotto l’azione dei
carichi orizzontali, la muratura perde linearità, perciò i legami costitutivi elastici non sono del
tutto adeguati a descriverla. Per simulare il comportamento non lineare è stato utilizzato il
modello del “Concrete Damage Plasticity” sul software Abaqus che ha permesso di ricavare
la curva “taglio-spostamento” di risposta che approssima con buona accuratezza il comporta-
mento dei setti in muratura e determina la capacità portante dell’elemento.
Parallelamente all’aspetto della vulnerabilità, si è svolta una campagna sperimentale sui
sistemi di rinforzo FRCM al fine di caratterizzarne il comportamento meccanico e definirne
i relativi parametri in base ai quali studiare l’effetto dell’applicazione di tali compositi sulla
CONCLUSIONI 393
muratura. I provini testati in laboratorio sono stati modellati attraverso Abaqus in modo da
ottenere una curva trilineare che si sovrapponesse a quella sperimentale; l’esito delle si-
mulazioni svolte con il software ha permesso di realizzare un modello numerico del setto in
muratura con il rinforzo applicato e verificarne l’aumento di capacità. Dopo aver calcolato la
media dell’incremento dei parametri meccanici della muratura rinforzata considerata come
un materiale omogeneo, sono state ripetute nuovamente le verifiche di vulnerabilità sismica
considerando differenti modalità di applicazione di composito sui setti, in base a direzione e
posizione, per valutarne gli effetti globali. Si può concludere che la soluzione ottimale deve
essere studiata in base agli esiti delle verifiche e ai costi; non necessariamente il rinforzo
deve essere applicato a tutti gli elementi portanti, ma si deve considerare l’effetto di interventi
localizzati che può soddisfare i requisiti richiesti evitandone un impiego superfluo.
Il fatto che questi compositi siano caratterizzati dalla semplicità di applicazione, dalla ridotta
invadenza che hanno sugli edifici esistenti e dall’ecnonomicità dell’intervento, li rende una
soluzione promettente nel campo dei rinforzi antisismici, grazie anche alla possibilità di inno-
vazione data dalla varietà di tipologie di matrici e reti da poter impiegare per realizzarli.
394 CONCLUSIONI
CONCLUSIONI 395
INDICE DELLE FIGURE
01 ANALISI PRELIMINARI
01.1 Figura 01.1 | Veduta da satellite di Lecco con indicazione del lotto (Google Maps) 3
01.2 Figura 01.2 | Temperature medie mensili (Meteonorm) 4
01.3 Figura 01.3 | Principali linee di trasporto pubblico interurbano 5
01.4 Figura 01.4 | Cartografia IGM, 1888 7
01.5 Figura 01.5 | Cartografia CTR 7
01.6 Figura 01.8 | Evoluzione storica nei pressi del lotto 8
01.7 Figura 01.6 | Basilica di San Nicolò 8
01.8 Figura 01.7 | Palazzo delle paure 8
01.9 Figura 01.9 | Distribuzione del verde pubblico 10
01.10 Figura 01.10 | Uso del suolo 10
01.11 Figura 01.11 | Accessibilità al lotto 11
01.12 Figura 01.12 | Vincoli 12
01.13 Figura 01.13 | Funzioni di interesse 13
01.14 Figura 01.14 | Politecnico di Milano, Polo territoriale di Lecco 14
01.15 Figura 01.15 | Polo territoriale di Lecco, area dell’ex-ospedale (Google Maps) 15
01.16 Figura 01.16 | Sistema dei flussi 16
01.17 Figura 01.17 | Sistema della permeabilità 17
01.18 Figura 01.18 | Analisi FDOM 19
02 INDAGINI CONOSCITIVE
02.1 Figura 02.1 | Vista del fronte nord dell’edificio da via Amendola,1935 ca. (Archivio
Provincia di Lecco) 26
02.2 Figura 02.2 | Vista del fronte nord dell’edificio da via Amendola, oggi 26
02.3 Figura 02.3 | Rilevo metrico-materico: pianta piano secondo 27
02.4 Figura 02.4 | Rilievo metrico: prospetto sud 28
02.5 Figura 02.5 | Rilievo metrico: prospetto nord 28
02.6 Figura 02.6 | Rivestimenti della facciata fronte sud 29
02.7 Figura 02.7 | Rivestimenti della facciata fronte nord 29
02.8 Figura 02.8 | Rilievo materico: prospetto nord con codici identificativi dei materiali 30
02.9 Figura 02.9 | Rilievo materico: prospetti est e ovest con codici identificativi dei materiali 30
02.10 Figura 02.10 | Rilievo del degrado: prospetto sud con codici identificativi delle
tipologie di degrado 31
02.11 Figura 02.11 | Rilievo del degrado: prospetto nord con codici identificativi delle
tipologie di degrado 31
02.12 Figura 02.12 | Tipologie murarie (Borri, Problematiche strutturali e aspetti normativi <
www.slideshare.net/problematiche-strutturali-e-aspetti-normativi-prof-borri>) 32
02.13 Figura 02.13 | Tecniche di disposizione dei mattoni (L.Guardigli, Edifici storici, AT1
<www.docplayer.it/At1-luca-guardigli-edifici-storici>) 33
02.14 Figura 02.14 | Risposta tensione-deformazione di laterizio, muratura e malta (L.
Gambarotta, Caratteristiche meccaniche della muratura, DISEG - Centro di Ricerca
sui Ponti in Muratura) 36
02.15 Figura 02.15 | Modalità di rottura della muratura: da sinistra, lesione per frattura dei
laterizi; rottura e scorrimento tra i giunti di malta; scorrimento tra i giunti di malta;
schiacciamento della parete (Comportamento meccanico della muratura <https://
397
slideplayer.it/slide/587609>) 37
02.16 Figura 02.16 | Indicazione tipologia di solaio e individuazione prove statiche
effettuate, pianta piano terra 42
02.17 Figura 02.17 | Indicazione tipologia di solaio e individuazione prove statiche
effettuate, pianta piano primo 42
02.18 Figura 02.18 | Indicazione tipologia di solaio e individuazione prove statiche
effettuate, pianta piano secondo 42
02.19 Figura 02.19 | Indicazione tipologia di solaio e individuazione prove statiche
effettuate, pianta piano terzo 43
02.20 Figura 02.20 | Risultati delle prove endoscopiche sulla composizione delle pareti in
muratura (Relazione delle indagini conoscitive, a cura di RGM Prove, Lecco 2012) 44
02.21 Figura 02.21 | Prova su muratura (M14) con martinetto singolo (Relazione delle
indagini conoscitive, a cura di RGM Prove, Lecco 2012) 44
02.22 Figura 02.22 | Prova su muratura (M14) con martinetto doppio (Relazione delle
indagini conoscitive, a cura di RGM Prove, Lecco 2012) 44
02.23 Figura 02.23 | Grafico Sforzo-deformazione della Prova n.1 (M1)con martinetti doppi
(Relazione delle indagini conoscitive, a cura di RGM Prove, Lecco 2012) 45
02.24 Figura 02.24 | Parametri geometrici e meccanici ottenuti dalle prove con martinetti
effettuate 46
02.25 Figura 02.25 | Schema di una prova SONREB (G. Brunetti, Tecniche di indagine non
distruttive e monitoraggio, 2007) 47
02.26 Figura 02.26 | Prova SONREB su parete in muratura (Relazione delle indagini
conoscitive, a cura di RGM Prove, Lecco 2012) 47
02.27 Figura 02.27 | Prova di resistenza a taglio su parete in muratura (Relazione delle
indagini conoscitive, a cura di RGM Prove, Lecco 2012) 48
02.28 Figura 02.28 | Schema di prove di resistenza a taglio su muri a tre, quattro e cinque teste 48
03 PROGETTO ARCHITETTONICO
03.1 Figura 03.1 | Bancali nell’attuale deposito dell’archivio Badoni (leccoonline.com) 54
03.2 Figura 03.2 | Tavola conservata in archivio con progetti originali (leccoonline.com) 54
03.3 Figura 03.3 | Programma funzionale e destinazioni d’uso 55
03.4 Figura 03.4 | Herzog e De Meuron, Caixaforum facciata nord, Madrid 2008 (inexhibit.com) 56
03.5 Figura 03.5 | Herzog e De Meuron, Caixaforum facciata sud, Madrid 2008
(inspiration.detail.de) 56
03.6 Figura 03.6 | Garces, De Seta, Bonet, Palazzo di Giustizia, Strasburgo 2017 (garces-
deseta-bonet.com) 57
03.7 Figura 03.7 | Garces, De Seta, Bonet, Palazzo di Giustizia, Strasburgo 2017
(domusweb.it) 57
03.8 Figura 03.8 | Steven Holl Architects, Ampliamento del Nelson-Atkins Art Museum,
Kansas City 2007, (aasarchitecture.com) 58
03.9 Figura 03.9 | Steven Holl Architects, Ampliamento del Nelson-Atkins Art Museum:
interni, Kansas City 2007, (archdaily.com) 58
03.10 Figura 03.10 | Pierluigi Nervi, Aviorimessa, Orbetello 1939
(comunicazionetecnologica.com) 58
03.11 Figura 03.11 | G. Vaccaro, P. Nervi, Stazione Centrale, Napoli 1960 (danpizz.net) 58
03.12 Figura 03.12 | Planimetria del lotto con indicazione accessi precedente all’intervento 59
03.13 Figura 03.13 | Planimetria del lotto con indicazione accessi successiva all’intervento 59
03.14 Figura 03.14 | Fase 1: individuazione criticità 60
03.15 Figura 03.15 | Fase 2: apertura collegamenti 61
03.16 Figura 03.16 | Fase 3: demolizione e sopralzo 62
03.17 Figura 03.17 | Fase 4: inserimento scale esterne 63
03.18 Figura 03.18 | Fase 5: individuazione padiglioni espositivi 64
03.19 Figura 03.19 | Fase 6: definizione volumi e materiali 65
398
03.20 Figura 03.20 | Layout funzionale 67
03.21 Figura 03.21 | Masterplan 68
03.22 Figura 03.22 | Pianta piano interrato 69
03.23 Figura 03.23 | Pianta piano terra 70
03.24 Figura 03.24 | Pianta piano primo 71
03.25 Figura 03.25 | Pianta piano secondo 71
03.26 Figura 03.26 | Pianta piano terzo 72
03.27 Figura 03.27 | Flessibilità della disposizione interna dei locali 72
03.28 Figura 03.28 | Pianta piano quarto 73
03.29 Figura 03.29 | Sezione trasversale A-A 74
03.30 Figura 03.31 | Sezione trasversale B-B 74
03.31 Figura 03.30 | Vista planimetrica 74
03.32 Figura 03.32 | Prospetto sud 75
03.33 Figura 03.33 | Prospetto nord 76
03.34 Figura 03.34 | Prospetto ovest 76
03.35 Figura 03.35 | Vista da via Ghislanzoni 77
03.36 Figura 03.36 | Vista dall’interno del Campus 78
03.37 Figura 03.37 | Vista notturna dall’interno del Campus 79
03.38 Figura 03.38 | Vista degli interni: sala espositiva 80
03.39 Figura 03.39 | Demolizioni e costruzioni, piano interrato 81
03.40 Figura 03.40 | Demolizioni e costruzioni, piano terra 81
03.41 Figura 03.41 | Demolizioni e costruzioni, piano primo 82
03.42 Figura 03.42 | Esempio di calcolo per gli estintori di classe A (D.M. 3 agosto 2015
- Codice di prevenzione incendi) 87
03.43 Figura 03.43 | Rispetto normativa antincendio, piano terra 88
03.44 Figura 03.44 | Rispetto normativa antincendio, piano primo 89
03.45 Figura 03.45 | Rispetto normativa accessibilità al piano terra 90
03.46 Figura 03.46 | Pianta tipo dei servizi igienici 91
04 PROGETTO TECNOLOGICO
04.1 Figura 04.1 | Membrana termoriflettente (Over-All Over-Foil 311 - Scheda tecnica di
prodotto) 100
04.2 Figura 04.2 | C.V.04a - Chiusura in pietra 103
04.3 Figura 04.3 | Propagazione del rumore per via aerea 105
04.4 Figura 04.4 | Propagazione del rumore per via solida 105
04.5 Figura 04.5 | C.V.05a - Chiusura in laterizio 107
04.6 Figura 04.6 | C.O.03 - Solaio controterra 108
04.7 Figura 04.7 | P.O.02a - Solaio Plastbau metal 109
04.8 Figura 04.8 | P.O.04a - Solaio a piastra 110
04.9 Figura 04.9 | C.O.05 - Copertura 111
04.10 Figura 04.10 | Connessione ad incastro con staffa di ancoraggio su arcareccio
(Akraplast Akrapan - Scheda tecnica di prodotto) 112
04.11 Figura 04.11 | Profilo Halfen HTU (Halfen HTU - Scheda tecnica di prodotto) 112
04.12 Figura 04.12 | C.O.06 - Copertura in policarbonato 112
04.13 Figura 04.13 | Sezione tecnologica 01 113
04.14 Figura 04.14 | Sezione tecnologica 02 114
04.15 Figura 04.15 | Illuminanza, luminanza, fattore medio di luce diurna (E. Galdi, L.
Pavone, The buildings of tomorrow. Today, Velux Italia) 116
04.16 Figura 04.16 | Percorso solare invernale 116
04.17 Figura 04.17 | Percorso solare estivo 116
04.18 Figura 04.18 | Schematizzazione del Fattore di luce diurna (“Renzo PIANO, Carlo
PIANO et alii, Almanacco dell’Architetto, Bologna: Proctor Edizioni, 2012”) 117
04.19 Figura 04.19 | Verifica fattore di luce diurna medio, vista planimetrica: piano terra 119
399
04.20 Figura 04.20 | Verifica fattore di luce diurna medio, vista planimetrica: piano primo 119
04.21 Figura 04.21 | Verifica fattore di luce diurna medio, vista planimetrica: piano quarto 119
04.22 Figura 04.22 | Verifica valori di illuminamento piano quarto - 21/12 122
04.23 Figura 04.23 | Verifica valori di illuminamento piano quarto senza schermature - 21/06 122
04.24 Figura 04.24 | Verifica valori di illuminamento piano quarto con schermature - 21/06 122
04.25 Figura 04.25 | Verifica valori luminanza senza schermature nello spazio coworking
piano terzo 124
04.26 Figura 04.26 | Verifica valori luminanza con schermature nello spazio coworking
piano terzo 124
04.27 Figura 04.27 | Verifica valori luminanza senza schermature nello spazio espositivo
piano quarto 125
04.28 Figura 04.28 | Verifica valori luminanza senza schermature nello spazio espositivo
piano quarto 125
04.29 Figura 04.29 | Bilancio energetico umano 128
04.30 Figura 04.30 | Funzione di correlazione tra PMV e PPD 132
04.31 Figura 04.31 | Classi di comfort secondo la UNI EN 7730 132
04.32 Figura 04.32 | Classi di comfort in relazione agli ambienti 133
04.33 Figura 04.33 | Visualizzazione categorie di comfort secondo UNI 15 251 135
04.34 Figura 04.34 | Componenti per la definizione della prestazione energetica di un
edificio non residenziale 137
04.35 Figura 04.35 | Confronto modello statico e modello statico+adattivo con
identificazione percentuali di comfort 138
04.36 Figura 04.36 | Fabbisogno energetico, rappresentazione mensile e annuale 139
04.37 Figura 04.37 | Bilancio energetico per guadagli e perdite 140
04.38 Figura 04.38 | Icone del software e sue principali componenti 141
04.39 Figura 04.39 | Logica di funzionamento di un type in Simulation Studio 142
04.40 Figura 04.40 | Schematizzazione del flusso di lavoro 142
04.41 Figura 04.41 | Spazi espositivi al piano quarto di nuova progettazione, modello 3D
implementato in TRNbuild 144
04.42 Figura 04.42 | Schedule giornaliera e settimanale di occupazione 145
04.43 Figura 04.43 | Condizioni accensione e spegnimento illuminazione artificiale 145
04.44 Figura 04.44 | Schedule giornaliera e settimanale di attivazione della ventilazione,
invernale ed estiva 145
04.45 Figura 04.45 | Dati climatici riferiti alla località di Lecco (Meteonorm) 146
04.46 Figura 04.46 | Schedule annuale di attivazione impianti di riscaldamento e
raffrescamento 148
04.47 Figura 04.47 | Comfort termico sul dettaglio ore di occupazione, quantificazione
comfort, fabbisogno totale e mensile, bilancio energetico totale - Caso base 149
04.48 Figura 04.48 | Comfort termico sul dettaglio ore di occupazione, quantificazione
comfort, fabbisogno totale e mensile, bilancio energetico totale - Involucro in
policarbonato (ventilazione meccanizzata disattivata) 151
04.49 Figura 04.49 | Condizioni attivazione oscuramenti mobili 152
04.50 Figura 04.50 | Comfort termico sul dettaglio ore di occupazione, quantificazione
comfort, fabbisogno totale e mensile, bilancio energetico totale - Shading
(ventilazione meccanizzata disattivata) 152
04.51 Figura 04.51 | Comfort termico sul dettaglio ore di occupazione, quantificazione
comfort, fabbisogno totale e mensile, bilancio energetico totale - Shading 153
04.52 Figura 04.52 | Flusso aria senza e con recuperatore di calore 154
04.53 Figura 04.53 | Comfort termico sul dettaglio ore di occupazione, quantificazione
comfort, fabbisogno totale e mensile, bilancio energetico totale - Recuperatore di calore 154
04.54 Figura 04.54 | Calendario di attivazione degli impianti, intervalli analizzati 155
04.55 Figura 04.55 | Comfort termico sul dettaglio ore di occupazione, quantificazione
comfort, fabbisogno totale e mensile, bilancio energetico totale - Periodo utilizzo
degli impianti 156
04.56 Figura 04.56 | Comfort termico sul dettaglio ore di occupazione, quantificazione
comfort, fabbisogno totale e mensile, bilancio energetico totale - Regolazione
400
temperatura riscaldamento 157
04.57 Figura 04.57 | Comfort termico sul dettaglio ore di occupazione, quantificazione
comfort, fabbisogno totale e mensile, bilancio energetico totale - Regolazione
temperatura raffrescamento 158
04.58 Figura 04.58 | Edificio completo di preesistenze, corpi esterni oscuranti e piano
quarto di nuova edificazione, modello 3D implementato in TRNbuild 159
04.59 Figura 04.59 | Fabbisogno totale e mensile, bilancio energetico totale - Modello completo 160
04.60 Figura 04.60 | Schematic design - comportamento invernale 162
04.61 Figura 04.61 | Schematic design - comportamento estivo 163
04.62 Figura 04.62 | Layout impiantistico - sezione trasversale 164
05 PROGETTO STRUTTURALE
05.1 Figura 05.1 | Pierluigi Nervi, Aviorimessa, Orbetello 1939 (comunicazionetecnologica.
com) 169
05.2 Figura 05.2 | Curva carico (P) – spostamento (δ) per conglomerati fibrorinforzati
caratterizzati da: a - basse percentuali di fibre; b - alte percentuali di fibre (CNR-DT
204/2006) 171
05.3 Figura 05.3 | Prova di flessione su quattro punti di carico proposta nella UNI 11039
(CNR-DT 204/2006) 171
05.4 Figura 05.4 | Diagramma forza applicata - deformazione (Model Code 2010) 172
05.5 Figura 05.5 | Legami costitutivi semplificati tensione-apertura della fessura (CNR-DT
204/2006) 173
05.6 Figura 05.6 | Andamento degli sforzi sulla sezione in FRC per il modello costitutivo
rigido - plastico (Model Code 2010) 173
05.7 Figura 05.7 | Legge costitutiva elastica-lineare (Model Code 2010) 174
05.8 Figura 05.8 | Diagrammi tensionali per la determinazione della resistenza a trazione
(CNR-DT 204/2006) 174
05.9 Figura 05.9 | Componenti del carico da neve sulla copertura inclinata (M. Andreolli,
R. Tomasi, Esempio di dimensionamento di una copertura in legno, Università degli
studi di Trento, 2009) 178
05.10 Figura 05.10 | Forza applicata staticamente con distribuzione riconducibile a
pressioni e depressioni (biblus.acca.it/calcolo-del-vento-sulle-costruzioni) 181
05.11 Figura 05.11 | Pianta strutturale del sistema a graticcio in FRC 184
05.12 Figura 05.12 | Indicazione degli elementi trave verificati a pressoflessione 185
05.13 Figura 05.13 | Ipotesi preliminare di sezione 186
05.14 Figura 05.14 | Diagrammi di sforzi e deformazioni sulla sezione della trave
pressoinflessa: Regione di rottura 0 187
05.15 Figura 05.15 | Diagrammi di sforzi e deformazioni sulla sezione della trave
pressoinflessa: Regione di rottura 1 187
05.16 Figura 05.16 | Diagrammi di sforzi e deformazioni sulla sezione della trave
pressoinflessa: Regione di rottura 2 188
05.17 Figura 05.17 | Diagrammi di sforzi e deformazioni sulla sezione della trave
pressoinflessa: Regione di rottura 3 189
05.18 Figura 05.18 | Diagrammi di sforzi e deformazioni sulla sezione della trave
pressoinflessa: Regione di rottura 4 190
05.19 Figura 05.19 | Sezione di progetto delle travi del graticcio 191
05.20 Figura 05.20 | Dominio M-N della sezione della trave. Le coppie di azioni agenti (in
rosso) ricadono nel dominio 191
05.21 Figura 05.21 | Indicazione degli elementi trave verificati a taglio 192
05.22 Figura 05.22 | Indicazione degli elementi trave verificati in esercizio 194
05.23 Figura 05.23 | Geometria della sezione della trave con relativo nocciolo centrale di
inerzia 195
05.24 Figura 05.24 | Diagramma delle tensioni in stati limite di esercizio (CNR-DT 204/2006) 195
401
05.25 Figura 05.25 | Indicazione degli elementi pilastro verificati a pressoflessione 198
05.26 Figura 05.26 | Dominio M-N della sezione del pilastro. Le coppie di azioni agenti (in
rosso) ricadono nel dominio 199
05.27 Figura 05.27 | Indicazione degli elementi pilastro verificati in esercizio 202
05.28 Figura 05.28 | Sezione di progetto dei pilastri del graticcio 202
05.29 Figura 05.29 | Vista assonometrica delle fasi costruttive della struttura in FRC 204
05.30 Figura 05.30 | Indicazione dell’intensità e della distribuzione dei momenti flettenti
sollecitanti il singolo modulo prefabbricato in FRC in fase di sollevamento mediante
gru per la messa in opera 205
05.31 Figura 05.31 | Spaccato e vista assonometrica della connessione tra travi 206
05.32 Figura 05.32 | Disposizione dei fori per le realizzazione di unioni bullonate o chiodate
(NTC18) 207
05.33 Figura 05.33 | Vista assonometrica delle piastre con indicazione dei parametri
geometrici e delle azioni agenti su di esse 209
05.34 Figura 05.34 | Modello a elementi finiti del solaio realizzato con il software Midas Gen 213
05.35 Figura 05.35 | Intensità dei momenti (Mxx) agenti sul solaio in kNm 214
05.36 Figura 05.36 | Intensità dei momenti (Myy) agenti sul solaio in kNm 214
05.37 Figura 05.37 | Intensità dei momenti (Mxy) agenti sul solaio in kNm 214
05.38 Figura 05.38 | Elemento di piastra con indicazione delle azioni interne flettenti e
torcenti (P.G. Gambarova, D. Coronelli, P. Bamonte, Linee Giuda per la progettazione
di piastre in c.a., Patron Editore, Bologna 2007) 215
05.39 Figura 05.39 | Indicazione degli elementi mesh verificati 216
05.40 Figura 05.40 | Diagramma di flusso (P.G. Gambarova, D. Coronelli, P. Bamonte,
Linee Giuda per la progettazione di piastre in c.a., Patron Editore, Bologna 2007) 218
05.41 Figura 05.41 | Equilibrio di un elemento di piastra limitato da una generica giacitura
di normale n (P.G. Gambarova, D. Coronelli, P. Bamonte, Linee Giuda per la
progettazione di piastre in c.a., Patron Editore, Bologna 2007) 220
05.42 Figura 05.42 | Confronto tra il diagramma del momento agente e resistente sulla
sezione trasversale del solaio 224
05.43 Figura 05.43 | Rappresentazione schematica della rottura per punzonamento (P.G.
Gambarova, D. Coronelli, P. Bamonte, Linee Giuda per la progettazione di piastre in
c.a., Patron Editore, Bologna 2007) 225
05.44 Figura 05.44 | Perimetro critico di verifica (M. Colombo, Schemi equilibrati con tiranti
e puntoni) 225
05.45 Figura 05.45 | Indicazione dell’elemento mesh verificato a punzonamento 226
05.46 Figura 05.46 | Intensità degli spostamento del solaio in calcestruzzo in metri 228
06 VULNERABILITÀ SISMICA
06.1 Figura 06.1 | Mappa della pericolosità sismica del territorio nazionale (Istituto
nazionale di geofisica e vulcanologia) 233
06.2 Figura 06.2 | Schematizzazione del comportamento scatolare dell’edificio
(Comportamento sismico e progetto degli edifici in muratura, G. Magenes Università
degli Studi di Pavia) 236
06.3 Figura 06.3 | Deformata delle pareti in funzione del tipo di cordolo e solaio
(Comportamento sismico e progetto degli edifici in muratura, G. Magenes Università
degli Studi di Pavia) 236
06.4 Figura 06.4 | Reazioni vincolari sul modello a elementi finiti del solaio 237
06.5 Figura 06.5 | Effetto torcente sul piano dovuto alla presenza di eccentricità 241
06.6 Figura 06.6 | Posizione dei baricentri di masse e rigidezze in pianta 243
06.7 Figura 06.7 | Confronto fra l’analisi non lineare agli elementi finiti e il metodo SAM:
Meccanismi di rottura e Curve taglio-spostamento (G. Magenes, Metodi Semplificati
Per l’Analisi Sismica Non Lineare Di Edifici in Muratura, Pavia 2000) 246
06.8 Figura 06.8 | Schematizzazione a telaio equivalente di una parete caricata nel piano
402
e del singolo setto (G. Magenes, Metodi Semplificati Per l’Analisi Sismica Non
Lineare Di Edifici in Muratura, Pavia 2000) 246
06.9 Figura 06.9 | Definizione dell’altezza efficace dei maschi murari (G. Magenes, Metodi
Semplificati Per l’Analisi Sismica Non Lineare Di Edifici in Muratura, Pavia 2000) 247
06.10 Figura 06.10 | Modellazione di una facciata (G. Magenes, Metodi Semplificati Per
l’Analisi Sismica Non Lineare Di Edifici in Muratura, Pavia 2000) 248
06.11 Figura 06.11 | Piante piano terra e primo della struttura analizzata 249
06.12 Figura 06.12 | Schematizzazione della struttura 250
06.13 Figura 06.13 | Proprietà meccaniche impostate su Midas Gen per la definizione della
muratura 251
06.14 Figura 06.14 | Traslazione rigida del diaframma di piano 252
06.15 Figura 06.15 | Schema del modello A 252
06.16 Figura 06.16 | Schema dei modelli B e C 253
06.17 Figura 06.17 | Schema del modello D 253
06.18 Figura 06.18 | Modello su Midas Gen 254
06.19 Figura 06.19 | Distribuzione forze in direzione x al piano terra e primo 255
06.20 Figura 06.20 | Distribuzione forze in direzione y al piano terra e primo 255
06.21 Figura 06.21 | Spostamenti in direzione x dei setti al piano terra e primo 257
06.22 Figura 06.22 | Spostamenti in direzione y dei setti al piano terra e primo 257
06.23 Figura 06.23 | Confronto tra le rotazioni di piano nei diversi modelli 258
06.24 Figura 06.24 | Modello a telaio equivalente realizzato con Midas Gen 259
06.25 Figura 06.25 | Confronto per fasce di setti della distribuzione delle forze orizzontali al
piano terra 260
06.26 Figura 06.26 | Confronto per fasce di setti della distribuzione delle forze orizzontali al
piano primo 260
06.27 Figura 06.27 | Confronto per fasce di setti della distribuzione delle forze orizzontali al
piano secondo 261
06.28 Figura 06.28 | Confronto per fasce di setti della distribuzione delle forze orizzontali al
piano terzo 261
06.29 Figura 06.29 | Confronto per fasce di setti della distribuzione delle forze orizzontali al
piano primo 261
06.30 Figura 06.30 | Confronto per fasce di setti della distribuzione delle forze orizzontali al
piano secondo 261
06.31 Figura 06.31 | Confronto per fasce di setti della distribuzione delle forze orizzontali al
piano terzo 261
06.32 Figura 06.32 | Confronto tra rotazioni di piano per i tre modelli considerati 262
06.33 Figura 06.33 | Indicazione delle sei fasce di setti individuate 262
06.34 Figura 06.34 | Distribuzione delle forze sui setti della fascia 1 del primo piano 263
06.35 Figura 06.35 | Distribuzione delle forze sui setti della fascia 2 del primo piano 263
06.36 Figura 06.36 | Distribuzione delle forze sui setti della fascia 3 del primo piano 263
06.37 Figura 06.37 | Distribuzione delle forze sui setti della fascia 4 del primo piano 263
06.38 Figura 06.38 | Distribuzione delle forze sui setti della fascia 5 del primo piano 263
06.39 Figura 06.39 | Distribuzione delle forze sui setti della fascia 6 del primo piano 263
06.40 Figura 06.40 | Modello a telaio equivalente realizzato con Midas Gen 264
06.41 Figura 06.41 | Schema qualitativo del comportamento della struttura soggetta ad
azione sismica (studioingmassetti.it) 265
06.42 Figura 06.42 | Spettri di risposta elastici nei quattro stati limite per azioni sismiche a
Lecco sulla base dei primi parametri introdotti 267
06.43 Figura 06.43 | Interfaccia “Spettri-NTC” per la definizione dell’azione di progetto 269
06.44 Figura 06.44 | Spettro di risposta (componente orizzontale e verticale) per lo SLD 270
06.45 Figura 06.45 | Spettro di risposta (componentte orizzontale e verticale) per lo SLV 272
06.46 Figura 06.46 | Azione sismica agente per ogni piano 276
06.47 Figura 06.47 | Schema qualitativo dei modi di vibrare di un edificio (pisanoingegneria.it) 277
06.48 Figura 06.48 | Primo modo di vibrare della struttura 279
06.49 Figura 06.49 | Secondo modo di vibrare della struttura 279
06.50 Figura 06.50 | Terzo modo di vibrare della struttura 279
403
06.51 Figura 06.51 | Quarto modo di vibrare della struttura 279
06.52 Figura 06.52 | Quinto modo di vibrare della struttura 279
06.53 Figura 06.53 | Schema della pressoflessione nel piano (L. Geresini, verifiche di
strutture in muratura secondo le NTC2008 e EC6, Università degli studi di Sassari) 282
06.54 Figura 06.54 | Diagrammi dei momenti flettenti sui setti della facciata nord 283
06.55 Figura 06.55 | Diagrammi delle azioni assiali sui setti della facciata nord 283
06.56 Figura 06.56 | Lesioni dovute a pressoflessione fuori piano (L. Geresini, verifiche di
strutture in muratura secondo le NTC2008 e EC6, Università degli studi di Sassari) 284
06.57 Figura 06.57 | Parametri per la definizione dell’eccentricità eS2 (L. Geresini, verifiche
di strutture in muratura secondo le NTC2008 e EC6, Università degli studi di Sassari) 286
06.58 Figura 06.58 | Diagrammi delle azioni di taglio sui setti della facciata nord 287
06.59 Figura 06.59 | Rottura per taglio delle fasce murarie (G. Magenes, Metodi
Semplificati Per l’Analisi Sismica Non Lineare Di Edifici in Muratura, Pavia 2000) 288
06.60 Figura 06.60 | Rottura per compressione eccessiva nel puntone inclinato (G.
Magenes, Metodi Semplificati Per l’Analisi Sismica Non Lineare Di Edifici in
Muratura, Pavia 2000) 289
06.61 Figura 06.61 | Azioni nel piano e fuori piano (Prof. Lagomarsino a cura di, analisi
sismica di edifici in muratura e misti) 290
06.62 Figura 06.62 | Coefficiente di collasso. Per α = α0 si ha l’attivazione del meccanismo
di collasso (resintec.it) 291
06.63 Figura 06.63 | Schema e foto rottura per ribaltamento di parete monolitica ad un
piano (L. Milano, A. Mannella, C. Morisi, A. Martinelli, Schede illustrative dei principali
meccanismi di collasso locali negli edifici esistenti in muratura e dei relativi modelli
cinematici di analisi, ReLUIS 2012) 295
06.64 Figura 06.64 | Schema e foto rottura per ribaltamento di parete monolitica ad più
piani (L. Milano, A. Mannella, C. Morisi, A. Martinelli, Schede illustrative dei principali
meccanismi di collasso locali negli edifici esistenti in muratura e dei relativi modelli
cinematici di analisi, ReLUIS 2012) 296
06.65 Figura 06.65 | Schema e foto rottura per ribaltamento di parete a doppia cortina
(L. Milano, A. Mannella, C. Morisi, A. Martinelli, Schede illustrative dei principali
meccanismi di collasso locali negli edifici esistenti in muratura e dei relativi modelli
cinematici di analisi, ReLUIS 2012) 296
06.66 Figura 06.66 | Schema e foto rottura per ribaltamento composto di cuneo diagonale
(L. Milano, A. Mannella, C. Morisi, A. Martinelli, Schede illustrative dei principali
meccanismi di collasso locali negli edifici esistenti in muratura e dei relativi modelli
cinematici di analisi, ReLUIS 2012) 298
06.67 Figura 06.67 | Schema e foto rottura per ribaltamento composto di cuneo a doppia
diagonale (L. Milano, A. Mannella, C. Morisi, A. Martinelli, Schede illustrative dei
principali meccanismi di collasso locali negli edifici esistenti in muratura e dei relativi
modelli cinematici di analisi, ReLUIS 2012) 298
06.68 Figura 06.68 | Schema e foto rottura per ribaltamento del cantonale (L. Milano, A.
Mannella, C. Morisi, A. Martinelli, Schede illustrative dei principali meccanismi di
collasso locali negli edifici esistenti in muratura e dei relativi modelli cinematici di
analisi, ReLUIS 2012) 299
06.69 Figura 06.69 | Schema e foto rottura per flessione verticale di parete ad un piano
(L. Milano, A. Mannella, C. Morisi, A. Martinelli, Schede illustrative dei principali
meccanismi di collasso locali negli edifici esistenti in muratura e dei relativi modelli
cinematici di analisi, ReLUIS 2012) 300
06.70 Figura 06.70 | Schema e foto rottura per flessione verticale di parete a più piani
(L. Milano, A. Mannella, C. Morisi, A. Martinelli, Schede illustrative dei principali
meccanismi di collasso locali negli edifici esistenti in muratura e dei relativi modelli
cinematici di analisi, ReLUIS 2012) 301
06.71 Figura 06.71 | Foto rottura per flessione verticale di parete a doppia cortina (L.
Milano, A. Mannella, C. Morisi, A. Martinelli, Schede illustrative dei principali
meccanismi di collasso locali negli edifici esistenti in muratura e dei relativi modelli
cinematici di analisi, ReLUIS 2012) 301
404
06.72 Figura 06.72 | Schema e foto rottura per flessione orizzontale di parete confinata
(L. Milano, A. Mannella, C. Morisi, A. Martinelli, Schede illustrative dei principali
meccanismi di collasso locali negli edifici esistenti in muratura e dei relativi modelli
cinematici di analisi, ReLUIS 2012) 302
06.73 Figura 06.73 | Foto rottura per flessione orizzontale di parete a doppia cortina
(L. Milano, A. Mannella, C. Morisi, A. Martinelli, Schede illustrative dei principali
meccanismi di collasso locali negli edifici esistenti in muratura e dei relativi modelli
cinematici di analisi, ReLUIS 2012) 303
06.74 Figura 06.74 | Schema meccanismo di collasso per flessione verticale di parete (S.
Vallucci, F. Monni, Meccanismi di collasso per edifici in muratura, DACS Università
Politecnica delle Marche) 304
06.75 Figura 06.75 | Schema meccanismo di collasso per flessione verticale di parete
ad un piano (L. Milano, A. Mannella, C. Morisi, A. Martinelli, Schede illustrative dei
principali meccanismi di collasso locali negli edifici esistenti in muratura e dei relativi
modelli cinematici di analisi, ReLUIS 2012) 305
06.76 Figura 06.76 | Indicazione in pianta del setto verificato 307
405
07.27 Figura 07.27 | Prove di trazione diretta, matrice S5400 con aggiunta di fibre 328
07.28 Figura 07.28 | Prove di trazione diretta, matrice S5400, rete AR0355AT e AR0770A,
senza e con aggiunta di fibre 329
07.29 Figura 07.29 | Prove di trazione diretta, matrice S5400, rete AR0590AT senza e con
aggiunta di fibre 329
07.30 Figura 07.30 | Prova di trazione diretta, panorama fessurativo matrice S5400 330
07.31 Figura 07.31 | Prova di trazione diretta, confronto δ - δLVDT 331
07.32 Figura 07.32 | Prova di trazione diretta, panorama fessurativo matrice S5400, rete
AR0590AT 331
07.33 Figura 07.33 | Prove di trazione diretta, matrice S285TIX senza aggiunta di fibre 332
07.34 Figura 07.34 | Prove di trazione diretta, matrice S285TIX con aggiunta di fibre 332
07.35 Figura 07.35 | Prove di trazione diretta, matrice S285TIX senza e con aggiunta di fibre 333
07.36 Figura 07.36 | Prova di trazione diretta, panorama fessurativo matrice S285TIX
senza aggiunta di fibre 333
07.37 Figura 07.37 | Prova di trazione diretta, panorama fessurativo matrice S285TIX con
aggiunta di fibre 333
07.38 Figura 07.38 | Prove di trazione diretta, matrice S286FR 334
07.39 Figura 07.39 | Prova di trazione diretta, panorama fessurativo matrice S286FR 334
07.40 Figura 07.40 | Prove di trazione diretta, matrice S286FR senza e con aggiunta di acqua* 334
07.41 Figura 07.41 | Prove di trazione diretta, matrice HPC, rete AR0355AT e AR0355AP02 335
07.42 Figura 07.42 | Prova di trazione diretta, panorama fessurativo matrice HPC, rete
AR0355AP02 335
07.43 Figura 07.43 | Prove di trazione diretta, matrice HPC, rete AR0590AT e AR0590AP01 335
07.44 Figura 07.44 | Prova di trazione diretta, panorama fessurativo matrice HPC, rete
AR0590AP01 335
07.45 Figura 07.45 | Prove di trazione diretta, matrice HPC 336
07.46 Figura 07.46 | Fattore di efficienza FRCM 337
07.47 Figura 07.47 | Fattore di efficienza globale 339
07.48 Figura 07.48 | Prove di strappo (single-lap) 340
07.49 Figura 07.49 | Prove di strappo, rete AR0360A, supporto B1 (liscio) e B2 (ruvido) 341
07.50 Figura 07.50 | Prove di strappo, prova B1_2, grafico δ-P 341
07.51 Figura 07.51 | Prove di strappo, prova B2_1, grafico δ-P 341
07.52 Figura 07.52 | Prove di strappo, prova B1_2, fotografia al termine 342
07.53 Figura 07.53 | Prove di strappo, prova B2_1, fotografia al termine 342
07.54 Figura 07.54 | Prove di strappo, rete AR0360A, dispersione dei valori 342
07.55 Figura 07.55 | Prove di strappo, modalità di rottura (Linea Guida per la
identificazione, la qualificazione ed il controllo di accettazione di compositi
fibrorinforzati a matrice inorganica FRCM) 343
07.56 Figura 07.56 | Prove di strappo, prova B1_3, fotografia al termine 344
07.57 Figura 07.57 | Prove di strappo, prova B1_4, fotografia al termine 344
07.58 Figura 07.58 | Prove di strappo, prova B2_2, fotografia al termine 344
07.59 Figura 07.59 | Prove di strappo, prova B2_4, fotografia al termine 344
07.60 Figura 07.60 | Identificazione dei parametri di progetto dell’FRCM: combinazione di
prova di trazione e prova di strappo (M. C. Rampini, G. Zani, M. Colombo e M. di
Prisco. Identification of FRCM mechanical parameters for the retrofitting design of
existing structures, 2016) 345
07.61 Figura 07.61 | Cut off, matrice S286FR, rete AR0360A 345
07.62 Figura 07.62 | Cut off, grafici delle prove di trazione e di strappo considerate 346
07.63 Figura 07.63 | Fattore di efficienza per il CDP 348
07.64 Figura 07.64 | Modello per prova di trazione diretta in Abaqus, visualizzazione di
mesh e visualizzazione dei vincoli 349
07.65 Figura 07.65 | Visualizzazione di sforzi e spostamenti al termine della simulazione in
Abaqus 350
07.66 Figura 07.66 | Composito S286FR_AR0355AT, curve sforzo-deformazione
sperimentale e numeriche in trama e ordito 350
07.67 Figura 07.67 | Composito S286FR_AR0355AT, curve carico-spostamento
406
sperimentale e numeriche in trama e ordito 350
07.68 Figura 07.68 | Composito S286FR_AR03560A, curve sforzo-deformazione
sperimentale e numeriche in trama e ordito 351
07.69 Figura 07.69 | Composito S286FR_AR03560A, curve carico-spostamento
sperimentale e numeriche in trama e ordito 351
07.70 Figura 07.70 | Geometria e fasi di carico della parete di taglio analizzata (J.G. Rots,
Paulo B. Lourenço, Johan Blaauwendraad; Two approaches for the analysis of
masonry structures: micro and macro-modeling) 352
07.71 Figura 07.71 | Modello per prova shear type modellato in Abaqus, visualizzazione di
mesh e visualizzazione dei vincoli 353
07.72 Figura 07.72 | Grafico forza orizzontale-spostamento della parete di taglio analizzata
(J.G. Rots, Paulo B. Lourenço, Johan Blaauwendraad; Two approaches for the
analysis of masonry structures: micro and macro-modeling) 353
07.73 Figura 07.73 | Taratura del modello in muratura, variazione del modulo di elasticità E 354
07.74 Figura 07.74 | Taratura del modello in muratura, variazione della resistenza a trazione ft 354
07.75 Figura 07.75 | Taratura del modello in muratura, variazione dell’energia di frattura Gf 355
07.76 Figura 07.76 | Taratura del modello in muratura, variazione dell’angolo di dilatazione
DA e dell’energia di frattura Gf 355
07.77 Figura 07.77 | Taratura del modello in muratura, parametri definiti 356
07.78 Figura 07.78 | Indicazione setti analizzati, piano primo 357
07.79 Figura 07.79 | Modellazione setti analizzati, grafico carico-spostamento, setto x1-6 358
07.80 Figura 07.80 | Modellazione setti analizzati, grafico carico-spostamento, setto x1-48 358
07.81 Figura 07.81 | Modellazione setti analizzati, grafico carico-spostamento, setto y1-17 359
07.82 Figura 07.82 | Grafico sforzo-deformazione del rinforzo con rigidezza E = 16 GPa 359
07.83 Figura 07.83 | Modellazione setti analizzati pre e post rinforzo, grafico carico-
spostamento, setto x1-6 360
07.84 Figura 07.84 | Modellazione setti analizzati pre e post rinforzo, grafico carico-
spostamento, setto x1-48 360
07.85 Figura 07.85 | Modellazione setti analizzati pre e post rinforzo, grafico carico-
spostamento, setto y1-17 360
07.86 Figura 07.86 | Indicazione setti analizzati, piano terzo 361
07.87 Figura 07.87 | Modellazione setti analizzati pre e post rinforzo, grafico carico-
spostamento, setto x3-3 362
07.88 Figura 07.88 | Modellazione setti analizzati pre e post rinforzo, grafico carico-
spostamento, setto x3-52 362
07.89 Figura 07.89 | Modellazione setti analizzati pre e post rinforzo, grafico carico-
spostamento, setto y3-21 362
07.90 Figura 07.90 | Confronto carico-sforzo-spostamento (time) con sforzo-deformazione
nel FRCM 363
07.91 Figura 07.91 | Schema iperstatico incastro-incastro 365
07.92 Figura 07.92 | Modellazione post rinforzo, grafico carico-spostamento, setto x3-52 366
07.93 Figura 07.93 | Cut off, grafici delle prove di trazione e di strappo rete AR0360A con
matrice S286FR 369
07.94 Figura 07.94 | Esito delle verifiche, condizione pre rinforzo 370
07.95 Figura 07.95 | Indicazione delle posizioni di baricentro geometrico (nero) e baricentro
delle rigidezze (rosso) nella condizione pre rinforzo 371
07.96 Figura 07.96 | Legenda confronto pre e post rinforzo di azione di taglio resistente e
azione di taglio resistente 371
07.97 Figura 07.97 | Esito delle verifiche, caso A.0, indicazione intervento e incremento di
resistenza a taglio 372
07.98 Figura 07.98 | Esito delle verifiche, caso A.0, indicazione incremento di azione e setti
non verificati 373
07.99 Figura 07.99 | Esito delle verifiche, caso B, indicazione intervento e incremento di
resistenza a taglio 374
07.100 Figura 07.100 | Esito delle verifiche, caso B, indicazione incremento di azione e setti
non verificati 375
407
07.101 Figura 07.101 | Esito delle verifiche, caso C, indicazione intervento e incremento di
resistenza a taglio 376
07.102 Figura 07.102 | Esito delle verifiche, caso C, indicazione incremento di azione e setti
non verificati 377
07.103 Figura 07.103 | Esito delle verifiche, caso D, indicazione intervento e incremento di
resistenza a taglio 378
07.104 Figura 07.104 | Esito delle verifiche, caso D, indicazione incremento di azione e setti
non verificati 379
07.105 Figura 07.105 | Esito delle verifiche, caso E, indicazione intervento e incremento di
resistenza a taglio 380
07.106 Figura 07.106 | Esito delle verifiche, caso E, indicazione incremento di azione e setti
non verificati 381
07.107 Figura 07.107 | Esito delle verifiche, caso F, indicazione intervento e incremento di
resistenza a taglio 382
07.108 Figura 07.108 | Esito delle verifiche, caso F, indicazione incremento di azione e setti
non verificati 383
07.109 Figura 07.109 | Esito delle verifiche, caso A.1, indicazione intervento e incremento di
resistenza a taglio 384
07.110 Figura 07.110 | Esito delle verifiche, caso A.1, indicazione incremento di azione e
setti non verificati 385
408
INDICE DELLE TABELLE
02 INDAGINI CONOSCITIVE
02.1 Classificazione degli elementi in laterizio (NTC2018) 33
02.2 Classe di malte a prestazione garantita (NTC2018) 34
02.3 Valori di fk per murature in elementi artificiali pieni e semipieni espressi in N/mm2
(NTC2018) 34
02.4 Valori di fk per murature in elementi naturali di pietra squadrata espressi in N/mm2
(NTC2018) 35
02.5 Resistenza caratteristica a taglio in assenza di tensioni normali fvk0 espressi in N/mm2
(NTC2018) 35
02.6 Valori di riferimento dei parametri meccanici e peso specifico medio per diverse
tipologie di muratura (Circolare 617) 39
02.7 Coefficienti correttivi dei parametri meccanici indicati in Tabella 02.5 (Circolare 617) 40
02.8 Valori del coefficiente γM in funzione della classe di esecuzione e della categoria
degli elementi resistenti (NTC18) 40
02.9 Parametri meccanici degli elementi in muratura dell’edificio analizzato (Progetto di
variante strutturale - Relazione di calcolo, a cura dello Studio Genovesi, Lecco 2012) 41
02.10 Valori di resistenza a compressione ottenuti dalle prove SONREB 47
02.11 Parametri ottenuti dalla prova di resistenza a taglio 48
03 PROGETTO ARCHITETTONICO
03.1 Caratteristiche prevalenti degli occupanti (D.M. 3 agosto 2015 - Codice di
prevenzione incendi) 83
03.2 Densità di affollamento (D.M. 3 agosto 2015 - Codice di prevenzione incendi) 84
03.3 Numero minimo di uscite da compartimento, piano, soppalco (D.M. 3 agosto 2015
- Codice di prevenzione incendi) 85
03.4 Parametri per la verifica della capacità di deflusso 85
03.5 Classi di incendio secondo la norma europea EN 2 (D.M. 3 agosto 2015 - Codice di
prevenzione incendi) 87
04 PROGETTO TECNOLOGICO
04.1 Trasmittanze termiche degli elementi tecnici adottate dalla Regione Lombardia
(Decreto n.176 del 12 gennaio 2017 – Allegato B) 99
04.2 Requisiti acustici per gli edifici scolastici (DPCM 5/12/97) 104
04.3 Valori di FLD minimi per ambienti scolastici (UNI 10840) 118
04.4 Valori di illuminamento minimi per ambienti di lavoro (UNI EN 12464-1) 120
04.5 Valori di illuminamento medio (Em) e uniformità (U) per i locali del terzo piano 121
04.6 Valori di illuminamento medio (Em) e uniformità (U) per i locali del quarto piano 121
04.7 Rapporti luminanza limite prescritti 123
04.8 Tasso metabolico per tipo di attività svolta 129
04.9 Resistenza termica dell’abbigliamento 130
04.10 Valutazioni sensazione termica (UNI EN 7730) 132
409
05 PROGETTO STRUTTURALE
05.1 Parametri meccanici delle classi dei calcestruzzi scelti 176
05.2 Parametri meccanici dell’acciaio di armatura 176
05.3 Valori del coefficiente di forma (NTC18) 177
05.4 Valori di CE per diverse classi di esposizione (NTC18) 177
05.5 Coefficienti relativi all’azione agente della neve 178
05.6 Valori dei sovraccarichi per alcune categorie d’uso delle costruzioni (NTC18) 179
05.7 Parametri per la definizione del coefficiente di esposizione (NTC18) 180
05.8 Valore del coefficiente di esposizione in funzione della quota z 181
05.9 Valore della pressione del vento sulla copertura in funzione della quota z 182
05.10 Valori dei coefficienti di combinazione (NTC18) 183
05.11 Combinazioni di carico per i volumi centrale e laterali minori 183
05.12 Momenti e azioni assiali agenti sugli elementi trave scelti 185
05.13 Valori di resistenze e deformazioni di acciaio e calcestruzzo fibrorinforzato 186
05.14 Momenti e azioni assiali resistenti della sezione nelle diverse regioni di rottura a
pressoflessione 191
05.15 Parametri geometrici e meccanici della trave per il calcolo della resistenza a taglio 193
05.16 Parametri geometrici e meccanici per la verifica delle tensioni ammissibili nella sezione 196
05.17 Parametri geometrici e meccanici per la verifica di apertura di fessura 197
05.18 Momenti e azioni assiali agenti sugli elementi trave scelti 198
05.19 Momenti e azioni assiali resistenti della sezione nelle diverse regioni di rottura a
pressoflessione 199
05.20 Parametri geometrici e meccanici per la verifica delle tensioni ammissibili nella sezione 203
05.21 Parametri geometrici e meccanici per la verifica di apertura di fessura 203
05.22 Valori caratteristici delle tensioni di snervamento e rottura delle viti (NTC18) 206
05.23 Coppie di serraggio per bulloni 8.8 (NTC18) 207
05.24 Coefficienti di sicurezza per la verifica delle unioni (NTC18) 207
05.25 Posizione dei fori per unioni bullonate e chiodate (NTC18) 208
05.26 Valori geometrici minimi per il piatto in acciaio 208
05.27 Valori relativi alla geometria del piatto in acciaio 208
05.28 Azioni agenti sugli elementi trave più sollecitati 209
05.29 Parametri geometrici e meccanici della trave per il calcolo della resistenza a taglio 211
05.30 Copriferri minimi in mm (Circolare applicativa 617) 212
05.31 Carichi distribuiti agenti sul solaio a piastra 213
05.32 Momenti agenti negli elementi più sollecitati come ricavati dall’analisi strutturale 216
05.33 Momenti sollecitanti le barre d’acciaio al lembo inferiore 216
05.34 Momenti sollecitanti le barre d’acciaio al lembo superiore 217
05.35 Momenti sollecitanti le barre d’acciaio al lembo inferiore 217
05.36 Momenti sollecitanti le barre d’acciaio al lembo superiore 218
05.37 Valori relati alle barre al lembo inferiore 219
05.38 Valori relati alle barre al lembo superiore 219
05.39 Barre di armatura e momenti agenti e resistenti al lembo superiore della sezione 222
05.40 Barre di armatura e sforzi agenti al lembo inferiore 223
05.41 Barre di armatura e sforzi agenti al lembo superiore 223
05.42 Valori di taglio agenti e resistenti 227
05.43 Valori di frecce e rapporti per la verifica dello spostamento 228
06 VULNERABILITÀ SISMICA
06.1 Carichi puntuali e lineari agenti sui setti in direzione y 238
06.2 Carichi puntuali e lineari agenti sui setti in direzione x 238
06.3 Tipologie di carichi permanenti agenti nell’edificio 239
06.4 Valori dei sovraccarichi per le diverse categorie d’uso delle costruzioni (NTC18) 240
410
06.5 Coordinate dei baricentri geometrici di ogni piano 241
06.6 Coordinate dei baricentri delle rigidezze di ogni piano 243
06.7 Momenti torcenti, spostamenti e rotazioni di piano 245
06.8 Spostamenti e rotazioni di piano nel caso di forza applicata al piano terra 249
06.9 Parametri geometrici, meccanici, distribuzione delle forze, spostamenti e rotazioni dei
setti249
06.10 Spostamenti e rotazioni di piano nel caso di forza applicata al piano primo 250
06.11 Parametri geometrici, meccanici, distribuzione delle forze, spostamenti e rotazioni dei
setti250
06.12 Parametri per la definizione dell’altezza deformabile del setto 251
06.13 Distribuzione delle componenti in x della forza orizzontale applicata al piano terra
per i setti al piano terra e al piano primo per i setti al primo piano, per tutti i modelli
considerati254
06.14 Distribuzione delle componenti in y della forza orizzontale applicata al piano terra
per i setti al piano terra e al piano primo per i setti al primo piano, per tutti i modelli
considerati254
06.15 Distribuzione dei setti in direzione x dei setti al piano terra e al piano primo, per tutti i
modelli considerati 256
06.16 Distribuzione dei setti in direzione y dei setti al piano terra e al piano primo, per tutti i
modelli considerati 256
06.17 Confronto tra le rotazioni di piano nei diversi modelli 258
06.18 Probabilità di superamento PVR in funzione dello stato limite considerato (NTC18) 266
06.19 Valori minimi della Vita nominale VN di progetto per i diversi tipi di costruzioni (NTC18) 266
06.20 Classi d’uso II e III delle costruzioni (NTC18) 266
06.21 Valori dei coefficienti d’uso Cu (NTC18) 267
06.22 Parametri per la definizione dello spettro di risposta orizzontale 268
06.23 Categorie di sottosuolo che permettono l’utilizzo dell’approccio semplificato (NTC18) 268
06.24 Categorie topografiche (NTC18) 269
06.25 Valori massimi del valore di base q0 del fattore di comportamento allo SLV in funzione
della tipologia strutturale (NTC18) 271
06.26 Valori del rapporto αu/ α1 in funzione della tipologia strutturale (NTC18) 271
06.27 Parametri per la definizione del fattore di comportamento 271
06.28 Periodo proprio di vibrazione 273
06.29 Parametri relativi allo spettro di risposta orizzontale 273
06.30 Massa complessiva dell’edificio 274
06.31 Forza orizzontale agente complessiva e divisa per piano negli stati limite SLV e SLD 275
06.32 Confronto valori di forze orizzontali agenti per piano tra Excel e Midas Gen 276
06.33 Caratteristiche dinamiche della struttura per i primi modi di vibrare: frequenza e periodo 278
06.34 Caratteristiche dinamiche della struttura per i primi modi di vibrare: masse partecipanti 278
06.35 Parametri meccanici della muratura analizzata 282
06.36 Valori del coefficiente Φ con l’ipotesi della articolazione a cerniera (NTC18) 284
06.37 Fattore laterale di vincolo (NTC18) 285
06.38 Parametri geometrici e di carico relativi allo schema del meccanismo di collasso 307
06.39 Parametri ottenuti dalla risoluzione dello schema del meccanismo di collasso 307
06.40 Parametri relativi alla verifica della PGA 308
06.41 Interfaccia C.I.N.E.: dati iniziali 309
06.42 Interfaccia C.I.N.E.: dati di calcolo 309
06.43 Interfaccia C.I.N.E.: valori del moltiplicatore di collasso 309
06.44 Interfaccia C.I.N.E.: parametri di calcolo 309
411
07.2 Proprietà matrici 320
07.3 Proprietà fibre disperse 322
07.4 Fattore di efficienza reti 337
07.5 Fattore di efficienza, matrice S5400 338
07.6 Fattore di efficienza, matrice S285TIX 338
07.7 Fattore di efficienza, matrice S286FR e S286FR* 339
07.8 Fattore di efficienza, matrice HPC 339
07.9 Prove di strappo, carico di picco e modalità di rottura 343
07.10 Cut off, prove di trazione considerate 346
07.11 Valori limite convenzionali dei parametri meccanici del rinforzo 346
07.12 Parametri meccanici delle reti 347
07.13 Parametri di Plasticity per il CDP (Abaqus Theory Manual) 348
07.14 Parametri di compressione e trazione dei compositi in direzione ordito per il CDP 348
07.15 Parametri di compressione e trazione dei compositi in direzione tra per il CDP 349
07.16 Taratura del modello in muratura, step di ottimizzazione dei parametri 356
07.17 Proprietà setti analizzati, piano primo 357
07.18 Parametri CDP per i setti analizzati 357
07.19 Variazione parametri di resistenza a trazione ft e energia di frattura Gf dei setti analizzati 358
07.20 Proprietà setti analizzati, piano terzo 361
07.21 Parametri geometrici e meccanici dei setti in condizione pre e post rinforzo 366
07.22 Valore del modulo di rigidezza in condizione pre e post rinforzo 367
07.23 Determinazione del valore di sforzo resistente a taglio per i setti rinforzati 368
07.24 Incremento del valore di azione resistente a taglio 370
07.25 Posizione del baricentro delle rigidezze yGR a seguito del rinforzo nelle diverse
configurazioni spaziali 386
07.26 Stima del costo di applicazione del rinforzo al mq comprensivo di materiali,
manodopera e lavorazioni 386
07.27 Stima del costo di applicazione dell’intervento nelle diverse configurazioni spaziali 387
412
413
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417
RIFERIMENTI NORMATIVI
Analisi preliminari
Piano di Governo del Territorio, Comune di Lecco, Delibera n.43 Seduta Consiliare del
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Indagini conoscitive
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Progetto tecnologico
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UNI EN ISO 7730: 2006, Ergonomia degli ambienti termici - Determinazione analitica e inter-
pretazione del benessere termico mediante il calcolo degli indici PMV e PPD e dei criteri di
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Progetto strutturale
D.M. 17 gennaio 2018, Norme Tecniche delle Costruzioni
Vulnerabilità sismica
D.M. 17 gennaio 2018, Norme Tecniche delle Costruzioni
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Rinforzo antisismico: FRCM
Linea Guida per la identificazione, la qualificazione ed il controllo di accettazione di compositi
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RINGRAZIAMENTI
Desideriamo ringraziare innanzitutto il prof. Marco di Prisco per averci dato l’opportunità di
intraprendere questo percorso di tesi di carattere sperimentale ed averci offerto la possibilità
di affrontare tematiche attuali, non convenzionali per il nostro corso di studi. Ci auguriamo che
il nostro lavoro abbia dato un contributo positivo alla ricerca in questo campo.
Ringraziamo la prof.ssa Manuela Grecchi per la disponibilità e la competenza con cui siamo
stati seguiti nel percorso di sviluppo del progetto architettonico e per il materiale fornitoci.
Ringraziamo l’ing. Marco Rampini per averci guidato costantemente nel lavoro svolto,
spronandoci e rispondendo prontamente alle nostre richieste. La sua preparazione ci ha
permesso di superare le difficoltà incontrate ed estendere le nostre conoscenze.
Ringraziamo tutti i docenti che hanno dato un contributo al nostro percorso di tesi.
Ringraziamo, infine, i nostri genitori e parenti che ci hanno supportato, i nostri amici e i
compagni di corso con cui abbiamo condiviso questa esperienza universitaria.
APPENDICI
Appendice A - Piante e codifica dei maschi murari
Appendice B - Distribuzione delle forze orizzontali per fasce di setti in direzione x
Appendice C - Verifiche allo Stato Limite Ultimo setti e architravi in muratura non rinforzati
Appendice D - Prove di trazione diretta
Appendice E - Azione e resistenza a taglio per diverse distribuzioni spaziali del rinforzo
APPENDICE A
PIANTE E CODIFICA DEI MASCHI MURARI
A1
Figura A.3 | Pianta setti Piano secondo
A2
CALCOLO DEL BARICENTRO DELLE RIGIDEZZE E DISTRIBUZIONE DELLE FORZE ORIZZONTALI
A3
Setto b h A E Xi Yi Ixx Iyy
[mm] [mm] [mm2] [N/mm2] [mm] [mm] [mm4] [mm4]
x0-40 945 650 614250 2179 14173 9084 2,16E+10 4,57E+10
x0-41 1340 650 871000 2179 17475 9084 3,07E+10 1,30E+11
x0-42 1390 650 903500 2179 21000 9084 3,18E+10 1,45E+11
x0-43 1740 650 1131000 2179 24025 9084 3,98E+10 2,85E+11
x0-44 1740 650 1131000 2179 27225 9084 3,98E+10 2,85E+11
x0-45 1245 650 809250 2179 30178 9084 2,85E+10 1,05E+11
x0-46 1950 850 1657500 2179 0 -7926 9,98E+10 5,25E+11
y0-1 650 4325 2811250 2179 -28820 -9304 4,38E+12 9,90E+10
y0-2 650 1500 975000 2179 -28820 -5091 1,83E+11 3,43E+10
y0-3 650 1430 929500 2179 -28820 -2426 1,58E+11 3,27E+10
y0-4 650 8520 5538000 2179 -30800 4824 3,35E+13 1,95E+11
y0-5 650 650 422500 25000 -24525 564 1,49E+10 1,49E+10
y0-6 650 1465 952250 2179 -20210 -10734 1,70E+11 3,35E+10
y0-7 650 1340 871000 2179 -20210 -8072 1,30E+11 3,07E+10
y0-8 650 1340 871000 2179 -20210 -5472 1,30E+11 3,07E+10
y0-9 650 1095 711750 2179 -20210 -2994 7,11E+10 2,51E+10
y0-10 650 650 422500 25000 -16525 564 1,49E+10 1,49E+10
y0-11 650 8845 5749250 2466 -13700 4662 3,75E+13 2,02E+11
y0-12 850 625 531250 2179 -11750 -7614 1,73E+10 3,20E+10
y0-13 850 2750 2337500 2179 -11750 -5226 1,47E+12 1,41E+11
y0-14 850 380 323000 2179 -11750 -2961 3,89E+09 1,94E+10
y0-15 650 650 422500 25000 -10175 564 1,49E+10 1,49E+10
y0-16 650 5865 3812250 2466 -2265 3172 1,09E+13 1,34E+11
y0-17 650 5865 3812250 2466 2265 3172 1,09E+13 1,34E+11
y0-18 650 650 422500 25000 10175 564 1,49E+10 1,49E+10
y0-19 850 380 323000 2179 11750 -2961 3,89E+09 1,94E+10
y0-20 850 2750 2337500 2179 11750 -5226 1,47E+12 1,41E+11
y0-21 850 625 531250 2179 11750 -7614 1,73E+10 3,20E+10
y0-22 650 8845 5749250 2466 13700 4662 3,75E+13 2,02E+11
y0-23 650 650 422500 25000 16525 564 1,49E+10 1,49E+10
y0-24 650 1095 711750 2179 20210 -2994 7,11E+10 2,51E+10
y0-25 650 1340 871000 2179 20210 -5472 1,30E+11 3,07E+10
y0-26 650 1340 871000 2179 20210 -8072 1,30E+11 3,07E+10
y0-27 650 1465 952250 2179 20210 -10734 1,70E+11 3,35E+10
y0-28 650 650 422500 25000 24525 564 1,49E+10 1,49E+10
y0-29 650 8520 5538000 2179 30800 4824 3,35E+13 1,95E+11
y0-30 650 1430 929500 2179 28820 -2426 1,58E+11 3,27E+10
y0-31 650 1500 975000 2179 28820 -5091 1,83E+11 3,43E+10
y0-32 650 4325 2811250 2179 28820 -9304 4,38E+12 9,90E+10
A4
Tabella B.1b | Piano terra: altezza interpiano 3,80 metri
A5
Azione orizzontale Azione orizzontale
EX + 0·EY = 100 kN 0·EX + EY = 100 kN
Setto KMxx,i KMyy,i KV,i Kx,i Ky,i Xi Yi Fi,x Fi,y Fi,y Fi,x
[N/mm] [N/mm] [N/mm] [N/mm] [N/mm] [mm] [mm] [kN] [kN] [kN] [kN]
x0-40 2,18E+04 1,03E+04 1,17E+05 1,84E+04 9,47E+03 -14173 -10952 0,23 0,01 0,10 0,00
x0-41 6,21E+04 1,46E+04 1,66E+05 4,52E+04 1,34E+04 -17475 -10952 0,56 0,01 0,14 0,00
x0-42 6,93E+04 1,52E+04 1,73E+05 4,95E+04 1,39E+04 -21000 -10952 0,61 0,01 0,15 0,00
x0-43 1,36E+05 1,90E+04 2,16E+05 8,35E+04 1,74E+04 -24025 -10952 1,03 0,02 0,18 0,00
x0-44 1,36E+05 1,90E+04 2,16E+05 8,35E+04 1,74E+04 -27225 -10952 1,03 0,02 0,18 0,00
x0-45 4,98E+04 1,36E+04 1,55E+05 3,77E+04 1,25E+04 -30178 -10952 0,47 0,02 0,13 0,00
x0-46 2,50E+05 4,76E+04 3,17E+05 1,40E+05 4,14E+04 0 6058 1,62 0,00 0,43 0,00
y0-1 4,72E+04 2,09E+06 5,37E+05 4,34E+04 4,27E+05 28820 7436 0,50 -0,54 4,47 0,00
y0-2 1,64E+04 8,71E+04 1,86E+05 1,50E+04 5,94E+04 28820 3223 0,18 -0,08 0,62 0,00
y0-3 1,56E+04 7,55E+04 1,78E+05 1,43E+04 5,30E+04 28820 558 0,17 -0,07 0,55 0,00
y0-4 9,29E+04 1,60E+07 1,06E+06 8,54E+04 9,93E+05 30800 -6692 1,04 -1,34 10,38 0,00
y0-5 8,13E+04 8,13E+04 9,27E+05 7,48E+04 7,48E+04 24525 -2432 0,90 -0,08 0,78 0,00
y0-6 1,60E+04 8,12E+04 1,82E+05 1,47E+04 5,61E+04 20210 8866 0,17 -0,05 0,59 0,00
y0-7 1,46E+04 6,21E+04 1,66E+05 1,34E+04 4,52E+04 20210 6204 0,16 -0,04 0,47 0,00
y0-8 1,46E+04 6,21E+04 1,66E+05 1,34E+04 4,52E+04 20210 3604 0,16 -0,04 0,47 0,00
y0-9 1,19E+04 3,39E+04 1,36E+05 1,10E+04 2,71E+04 20210 1126 0,13 -0,02 0,28 0,00
y0-10 8,13E+04 8,13E+04 9,27E+05 7,48E+04 7,48E+04 16525 -2432 0,90 -0,05 0,78 0,00
y0-11 1,09E+05 2,02E+07 1,24E+06 1,00E+05 1,17E+06 13700 -6529 1,22 -0,71 12,25 0,00
y0-12 1,52E+04 8,24E+03 1,02E+05 1,33E+04 7,62E+03 11750 5746 0,15 0,00 0,08 0,00
y0-13 6,71E+04 7,02E+05 4,47E+05 5,83E+04 2,73E+05 11750 3358 0,68 -0,14 2,86 0,00
y0-14 9,27E+03 1,85E+03 6,17E+04 8,06E+03 1,80E+03 11750 1093 0,10 0,00 0,02 0,00
y0-15 8,13E+04 8,13E+04 9,27E+05 7,48E+04 7,48E+04 10175 -2432 0,90 -0,03 0,78 0,00
y0-16 7,24E+04 5,89E+06 8,25E+05 6,65E+04 7,23E+05 2265 -5039 0,80 -0,07 7,57 0,00
y0-17 7,24E+04 5,89E+06 8,25E+05 6,65E+04 7,23E+05 -2265 -5039 0,80 0,07 7,57 0,00
y0-18 8,13E+04 8,13E+04 9,27E+05 7,48E+04 7,48E+04 -10175 -2432 0,90 0,03 0,78 0,00
y0-19 9,27E+03 1,85E+03 6,17E+04 8,06E+03 1,80E+03 -11750 1093 0,10 0,00 0,02 0,00
y0-20 6,71E+04 7,02E+05 4,47E+05 5,83E+04 2,73E+05 -11750 3358 0,68 0,14 2,86 0,00
y0-21 1,52E+04 8,24E+03 1,02E+05 1,33E+04 7,62E+03 -11750 5746 0,15 0,00 0,08 0,00
y0-22 1,09E+05 2,02E+07 1,24E+06 1,00E+05 1,17E+06 -13700 -6529 1,22 0,71 12,25 0,00
y0-23 8,13E+04 8,13E+04 9,27E+05 7,48E+04 7,48E+04 -16525 -2432 0,90 0,05 0,78 0,00
y0-24 1,19E+04 3,39E+04 1,36E+05 1,10E+04 2,71E+04 -20210 1126 0,13 0,02 0,28 0,00
y0-25 1,46E+04 6,21E+04 1,66E+05 1,34E+04 4,52E+04 -20210 3604 0,16 0,04 0,47 0,00
y0-26 1,46E+04 6,21E+04 1,66E+05 1,34E+04 4,52E+04 -20210 6204 0,16 0,04 0,47 0,00
y0-27 1,60E+04 8,12E+04 1,82E+05 1,47E+04 5,61E+04 -20210 8866 0,17 0,05 0,59 0,00
y0-28 8,13E+04 8,13E+04 9,27E+05 7,48E+04 7,48E+04 -24525 -2432 0,90 0,08 0,78 0,00
y0-29 9,29E+04 1,60E+07 1,06E+06 8,54E+04 9,93E+05 -30800 -6692 1,04 1,34 10,38 0,00
y0-30 1,56E+04 7,55E+04 1,78E+05 1,43E+04 5,30E+04 -28820 558 0,17 0,07 0,55 0,00
y0-31 1,64E+04 8,71E+04 1,86E+05 1,50E+04 5,94E+04 -28820 3223 0,18 0,08 0,62 0,00
y0-32 4,72E+04 2,09E+06 5,37E+05 4,34E+04 4,27E+05 -28820 7436 0,50 0,54 4,47 0,00
A6
Tabella B.2a | Piano primo: altezza interpiano 4,80 metri
A7
Setto b h A E Xi Yi Ixx Iyy
[mm] [mm] [mm2] [N/mm2] [mm] [mm] [mm4] [mm4]
x1-42 2465 520 1281800 2260 6418 6039 2,89E+10 6,49E+11
x1-43 1835 520 954200 2260 9928 6039 2,15E+10 2,68E+11
x1-44 1300 520 676000 2260 12855 6039 1,52E+10 9,52E+10
x1-45 880 520 457600 2183 14205 9019 1,03E+10 2,95E+10
x1-46 1340 520 696800 2183 17475 9019 1,57E+10 1,04E+11
x1-47 1390 520 722800 2183 21000 9019 1,63E+10 1,16E+11
x1-48 1740 520 904800 2183 24025 9019 2,04E+10 2,28E+11
x1-49 1740 520 904800 2183 27225 9019 2,04E+10 2,28E+11
x1-50 1180 520 613600 2183 30145 9019 1,38E+10 7,12E+10
y1-1 520 4260 2215200 2466 -28755 -9271 3,35E+12 4,99E+10
y1-2 520 1500 780000 2466 -28755 -5041 1,46E+11 1,76E+10
y1-3 520 1130 587600 2466 -28755 -2576 6,25E+10 1,32E+10
y1-4 520 8430 4383600 2645 -30735 4804 2,60E+13 9,88E+10
y1-5 520 520 270400 25000 -24525 589 6,09E+09 6,09E+09
y1-6 520 3950 2054000 2466 -20275 -9427 2,67E+12 4,63E+10
y1-7 520 1240 644800 2466 -20275 -5472 8,26E+10 1,45E+10
y1-8 520 1070 556400 2466 -20275 -2957 5,31E+10 1,25E+10
y1-9 520 520 270400 25000 -16525 589 6,09E+09 6,09E+09
y1-10 520 8690 4518800 2645 -13765 4674 2,84E+13 1,02E+11
y1-11 650 410 266500 2466 -11700 -2886 3,73E+09 9,38E+09
y1-12 650 1100 715000 2466 -11700 -4401 7,21E+10 2,52E+10
y1-13 650 950 617500 2466 -11700 -6126 4,64E+10 2,17E+10
y1-14 650 575 373750 2466 -11700 -7589 1,03E+10 1,32E+10
y1-15 520 520 270400 25000 -10175 589 6,09E+09 6,09E+09
y1-16 520 5710 2969200 2645 -2265 3184 8,07E+12 6,69E+10
y1-17 520 5710 2969200 2645 2265 3184 8,07E+12 6,69E+10
y1-18 520 520 270400 25000 10175 589 6,09E+09 6,09E+09
y1-19 650 575 373750 2466 11700 -7589 1,03E+10 1,32E+10
y1-20 650 950 617500 2466 11700 -6126 4,64E+10 2,17E+10
y1-21 650 1100 715000 2466 11700 -4401 7,21E+10 2,52E+10
y1-22 650 410 266500 2466 11700 -2886 3,73E+09 9,38E+09
y1-23 520 8690 4518800 2645 13765 4674 2,84E+13 1,02E+11
y1-24 520 520 270400 25000 16525 589 6,09E+09 6,09E+09
y1-25 520 1070 556400 2466 20275 -2957 5,31E+10 1,25E+10
y1-26 520 1240 644800 2466 20275 -5472 8,26E+10 1,45E+10
y1-27 520 3950 2054000 2466 20275 -9427 2,67E+12 4,63E+10
y1-28 520 520 270400 25000 24525 589 6,09E+09 6,09E+09
y1-29 520 8430 4383600 2645 30735 4804 2,60E+13 9,88E+10
y1-30 520 1130 587600 2466 28755 -2576 6,25E+10 1,32E+10
y1-31 520 1500 780000 2466 28755 -5041 1,46E+11 1,76E+10
y1-32 520 4260 2215200 2466 28755 -9271 3,35E+12 4,99E+10
A8
Tabella B.2b | Piano primo: altezza interpiano 4,80 metri
A9
Azione sismica: Azione sismica:
1*EX+0*EY 0*EX+1*EY
Setto KMxx,i KMyy,i KV,i Kx,i Ky,i Xi Yi Fi,x Fi,y Fi,y Fi,x
[N/mm] [N/mm] [N/mm] [N/mm] [N/mm] [mm] [mm] [kN] [kN] [kN] [kN]
x1-40 3,96E+04 4,45E+03 1,26E+05 3,01E+04 4,30E+03 3045 -7580 1,00 0,00 0,08 0,00
x1-41 3,96E+04 4,45E+03 1,26E+05 3,01E+04 4,30E+03 -3045 -7580 1,00 0,00 0,08 0,00
x1-42 1,59E+05 7,08E+03 2,01E+05 8,88E+04 6,84E+03 -6418 -7580 2,94 0,00 0,12 0,00
x1-43 6,56E+04 5,27E+03 1,50E+05 4,56E+04 5,09E+03 -9928 -7580 1,51 0,00 0,09 0,00
x1-44 2,33E+04 3,73E+03 1,06E+05 1,91E+04 3,61E+03 -12855 -7580 0,63 0,00 0,07 0,00
x1-45 6,99E+03 2,44E+03 6,94E+04 6,35E+03 2,36E+03 -14205 -10560 0,21 0,00 0,04 0,00
x1-46 2,47E+04 3,72E+03 1,06E+05 2,00E+04 3,59E+03 -17475 -10560 0,67 0,00 0,07 0,00
x1-47 2,76E+04 3,86E+03 1,10E+05 2,20E+04 3,73E+03 -21000 -10560 0,73 0,00 0,07 0,00
x1-48 5,41E+04 4,83E+03 1,37E+05 3,88E+04 4,67E+03 -24025 -10560 1,29 0,01 0,09 0,00
x1-49 5,41E+04 4,83E+03 1,37E+05 3,88E+04 4,67E+03 -27225 -10560 1,29 0,01 0,09 0,00
x1-50 1,69E+04 3,28E+03 9,30E+04 1,43E+04 3,16E+03 -30145 -10560 0,47 0,01 0,06 0,00
y1-1 1,34E+04 8,96E+05 3,79E+05 1,29E+04 2,67E+05 28755 7730 0,42 -0,46 4,87 0,00
y1-2 4,70E+03 3,91E+04 1,34E+05 4,54E+03 3,03E+04 28755 3500 0,15 -0,05 0,55 0,00
y1-3 3,54E+03 1,67E+04 1,01E+05 3,42E+03 1,43E+04 28755 1035 0,11 -0,02 0,26 0,00
y1-4 2,84E+04 7,45E+06 8,05E+05 2,74E+04 7,27E+05 30735 -6345 0,90 -1,33 13,26 0,00
y1-5 1,65E+04 1,65E+04 4,69E+05 1,60E+04 1,60E+04 24525 -2130 0,52 -0,02 0,29 0,00
y1-6 1,24E+04 7,15E+05 3,52E+05 1,20E+04 2,36E+05 20275 7886 0,38 -0,28 4,30 0,00
y1-7 3,89E+03 2,21E+04 1,10E+05 3,76E+03 1,84E+04 20275 3931 0,12 -0,02 0,34 0,00
y1-8 3,36E+03 1,42E+04 9,53E+04 3,24E+03 1,24E+04 20275 1416 0,11 -0,01 0,23 0,00
y1-9 1,65E+04 1,65E+04 4,69E+05 1,60E+04 1,60E+04 16525 -2130 0,52 -0,02 0,29 0,00
y1-10 2,92E+04 8,16E+06 8,30E+05 2,82E+04 7,53E+05 13765 -6215 0,93 -0,62 13,75 0,00
y1-11 2,51E+03 9,99E+02 4,56E+04 2,38E+03 9,78E+02 11700 1345 0,08 0,00 0,02 0,00
y1-12 6,74E+03 1,93E+04 1,22E+05 6,39E+03 1,67E+04 11700 2860 0,21 -0,01 0,30 0,00
y1-13 5,82E+03 1,24E+04 1,06E+05 5,51E+03 1,11E+04 11700 4585 0,18 -0,01 0,20 0,00
y1-14 3,52E+03 2,76E+03 6,40E+04 3,34E+03 2,64E+03 11700 6048 0,11 0,00 0,05 0,00
y1-15 1,65E+04 1,65E+04 4,69E+05 1,60E+04 1,60E+04 10175 -2130 0,52 -0,01 0,29 0,00
y1-16 1,92E+04 2,32E+06 5,45E+05 1,86E+04 4,41E+05 2265 -4725 0,61 -0,06 8,06 0,00
y1-17 1,92E+04 2,32E+06 5,45E+05 1,86E+04 4,41E+05 -2265 -4725 0,61 0,06 8,06 0,00
y1-18 1,65E+04 1,65E+04 4,69E+05 1,60E+04 1,60E+04 -10175 -2130 0,52 0,01 0,29 0,00
y1-19 3,52E+03 2,76E+03 6,40E+04 3,34E+03 2,64E+03 -11700 6048 0,11 0,00 0,05 0,00
y1-20 5,82E+03 1,24E+04 1,06E+05 5,51E+03 1,11E+04 -11700 4585 0,18 0,01 0,20 0,00
y1-21 6,74E+03 1,93E+04 1,22E+05 6,39E+03 1,67E+04 -11700 2860 0,21 0,01 0,30 0,00
y1-22 2,51E+03 9,99E+02 4,56E+04 2,38E+03 9,78E+02 -11700 1345 0,08 0,00 0,02 0,00
y1-23 2,92E+04 8,16E+06 8,30E+05 2,82E+04 7,53E+05 -13765 -6215 0,93 0,62 13,75 0,00
y1-24 1,65E+04 1,65E+04 4,69E+05 1,60E+04 1,60E+04 -16525 -2130 0,52 0,02 0,29 0,00
y1-25 3,36E+03 1,42E+04 9,53E+04 3,24E+03 1,24E+04 -20275 1416 0,11 0,01 0,23 0,00
y1-26 3,89E+03 2,21E+04 1,10E+05 3,76E+03 1,84E+04 -20275 3931 0,12 0,02 0,34 0,00
y1-27 1,24E+04 7,15E+05 3,52E+05 1,20E+04 2,36E+05 -20275 7886 0,38 0,28 4,30 0,00
y1-28 1,65E+04 1,65E+04 4,69E+05 1,60E+04 1,60E+04 -24525 -2130 0,52 0,02 0,29 0,00
y1-29 2,84E+04 7,45E+06 8,05E+05 2,74E+04 7,27E+05 -30735 -6345 0,90 1,33 13,26 0,00
y1-30 3,54E+03 1,67E+04 1,01E+05 3,42E+03 1,43E+04 -28755 1035 0,11 0,02 0,26 0,00
A10
Azione sismica: Azione sismica:
1*EX+0*EY 0*EX+1*EY
Setto KMxx,i KMyy,i KV,i Kx,i Ky,i Xi Yi Fi,x Fi,y Fi,y Fi,x
[N/mm] [N/mm] [N/mm] [N/mm] [N/mm] [mm] [mm] [kN] [kN] [kN] [kN]
y1-31 4,70E+03 3,91E+04 1,34E+05 4,54E+03 3,03E+04 -28755 3500 0,15 0,05 0,55 0,00
y1-32 1,34E+04 8,96E+05 3,79E+05 1,29E+04 2,67E+05 -28755 7730 0,42 0,46 4,87 0,00
A11
Setto b h A E Xi Yi Ixx Iyy
[mm] [mm] [mm2] [N/mm2] [mm] [mm] [mm4] [mm4]
x2-35 1340 520 696800 2300 -17475 9019 1,57E+10 1,04E+11
x2-36 880 520 457600 2300 -14205 9019 1,03E+10 2,95E+10
x2-37 1300 520 676000 2300 -12855 6039 1,52E+10 9,52E+10
x2-38 1835 520 954200 2300 -9928 6039 2,15E+10 2,68E+11
x2-39 2465 520 1281800 2300 -6418 6039 2,89E+10 6,49E+11
x2-40 1550 520 806000 2300 -3045 6039 1,82E+10 1,61E+11
x2-41 1550 520 806000 2300 3045 6039 1,82E+10 1,61E+11
x2-42 2465 520 1281800 2300 6418 6039 2,89E+10 6,49E+11
x2-43 1835 520 954200 2300 9928 6039 2,15E+10 2,68E+11
x2-44 1300 520 676000 2300 12855 6039 1,52E+10 9,52E+10
x2-45 880 520 457600 2300 14205 9019 1,03E+10 2,95E+10
x2-46 1340 520 696800 2300 17475 9019 1,57E+10 1,04E+11
x2-47 1390 520 722800 2300 21000 9019 1,63E+10 1,16E+11
x2-48 1740 520 904800 2300 24025 9019 2,04E+10 2,28E+11
x2-49 1740 520 904800 2300 27225 9019 2,04E+10 2,28E+11
x2-50 1180 520 613600 2300 30145 9019 1,38E+10 7,12E+10
y2-1 520 4260 2215200 2300 -28755 -9271 3,35E+12 4,99E+10
y2-2 520 1500 780000 2300 -28755 -5041 1,46E+11 1,76E+10
y2-3 520 1130 587600 2300 -28755 -2576 6,25E+10 1,32E+10
y2-4 520 8430 4383600 2300 -30735 4804 2,60E+13 9,88E+10
y2-5 520 520 270400 2300 -24525 589 6,09E+09 6,09E+09
y2-6 520 3950 2054000 2300 -20275 -9427 2,67E+12 4,63E+10
y2-7 520 1240 644800 2300 -20275 -5472 8,26E+10 1,45E+10
y2-8 520 1070 556400 2300 -20275 -2957 5,31E+10 1,25E+10
y2-9 520 520 270400 2300 -16525 589 6,09E+09 6,09E+09
y2-10 520 8690 4518800 2300 -13765 4674 2,84E+13 1,02E+11
y2-11 650 410 266500 2300 -11700 -2886 3,73E+09 9,38E+09
y2-12 650 1100 715000 2300 -11700 -4401 7,21E+10 2,52E+10
y2-13 650 950 617500 2300 -11700 -6126 4,64E+10 2,17E+10
y2-14 650 575 373750 2300 -11700 -7589 1,03E+10 1,32E+10
y2-15 520 520 270400 2300 -10175 589 6,09E+09 6,09E+09
y2-16 520 5710 2969200 2300 -2265 3184 8,07E+12 6,69E+10
y2-17 520 5710 2969200 2300 2265 3184 8,07E+12 6,69E+10
y2-18 520 520 270400 2300 10175 589 6,09E+09 6,09E+09
y2-19 650 575 373750 2300 11700 -7589 1,03E+10 1,32E+10
y2-20 650 950 617500 2300 11700 -6126 4,64E+10 2,17E+10
y2-21 650 1100 715000 2300 11700 -4401 7,21E+10 2,52E+10
y2-22 650 410 266500 2300 11700 -2886 3,73E+09 9,38E+09
y2-23 520 8690 4518800 2300 13765 4674 2,84E+13 1,02E+11
y2-24 520 520 270400 2300 16525 589 6,09E+09 6,09E+09
y2-25 520 1070 556400 2300 20275 -2957 5,31E+10 1,25E+10
y2-26 520 1240 644800 2300 20275 -5472 8,26E+10 1,45E+10
y2-27 520 3950 2054000 2300 20275 -9427 2,67E+12 4,63E+10
A12
Setto b h A E Xi Yi Ixx Iyy
[mm] [mm] [mm2] [N/mm2] [mm] [mm] [mm4] [mm4]
y2-28 520 520 270400 2300 24525 589 6,09E+09 6,09E+09
y2-29 520 8430 4383600 2300 30735 4804 2,60E+13 9,88E+10
y2-30 520 1130 587600 2300 28755 -2576 6,25E+10 1,32E+10
y2-31 520 1500 780000 2300 28755 -5041 1,46E+11 1,76E+10
y2-32 520 4260 2215200 2300 28755 -9271 3,35E+12 4,99E+10
A13
Azione sismica: Azione sismica:
1*EX+0*EY 0*EX+1*EY
Setto KMxx,i KMyy,i KV,i Kx,i Ky,i Xi Yi Fi,x Fi,y Fi,y Fi,x
[N/mm] [N/mm] [N/mm] [N/mm] [N/mm] [mm] [mm] [kN] [kN] [kN] [kN]
x2-32 6,91E+04 6,18E+03 1,54E+05 4,77E+04 5,94E+03 27225 -10378 1,46 -0,01 0,11 0,00
x2-33 6,91E+04 6,18E+03 1,54E+05 4,77E+04 5,94E+03 24025 -10378 1,46 -0,01 0,11 0,00
x2-34 3,52E+04 4,93E+03 1,23E+05 2,74E+04 4,74E+03 21000 -10378 0,84 -0,01 0,09 0,00
x2-35 3,16E+04 4,76E+03 1,19E+05 2,49E+04 4,57E+03 17475 -10378 0,77 0,00 0,09 0,00
x2-36 8,94E+03 3,12E+03 7,80E+04 8,02E+03 3,00E+03 14205 -10378 0,25 0,00 0,06 0,00
x2-37 2,88E+04 4,61E+03 1,15E+05 2,31E+04 4,44E+03 12855 -7398 0,70 0,00 0,08 0,00
x2-38 8,11E+04 6,51E+03 1,63E+05 5,41E+04 6,26E+03 9928 -7398 1,65 0,00 0,12 0,00
x2-39 1,97E+05 8,75E+03 2,18E+05 1,03E+05 8,41E+03 6418 -7398 3,16 0,00 0,16 0,00
x2-40 4,89E+04 5,50E+03 1,37E+05 3,60E+04 5,29E+03 3045 -7398 1,10 0,00 0,10 0,00
x2-41 4,89E+04 5,50E+03 1,37E+05 3,60E+04 5,29E+03 -3045 -7398 1,10 0,00 0,10 0,00
x2-42 1,97E+05 8,75E+03 2,18E+05 1,03E+05 8,41E+03 -6418 -7398 3,16 0,00 0,16 0,00
x2-43 8,11E+04 6,51E+03 1,63E+05 5,41E+04 6,26E+03 -9928 -7398 1,65 0,00 0,12 0,00
x2-44 2,88E+04 4,61E+03 1,15E+05 2,31E+04 4,44E+03 -12855 -7398 0,70 0,00 0,08 0,00
x2-45 8,94E+03 3,12E+03 7,80E+04 8,02E+03 3,00E+03 -14205 -10378 0,25 0,00 0,06 0,00
x2-46 3,16E+04 4,76E+03 1,19E+05 2,49E+04 4,57E+03 -17475 -10378 0,77 0,00 0,09 0,00
x2-47 3,52E+04 4,93E+03 1,23E+05 2,74E+04 4,74E+03 -21000 -10378 0,84 0,01 0,09 0,00
x2-48 6,91E+04 6,18E+03 1,54E+05 4,77E+04 5,94E+03 -24025 -10378 1,46 0,01 0,11 0,00
x2-49 6,91E+04 6,18E+03 1,54E+05 4,77E+04 5,94E+03 -27225 -10378 1,46 0,01 0,11 0,00
x2-50 2,16E+04 4,19E+03 1,05E+05 1,79E+04 4,03E+03 -30145 -10378 0,55 0,01 0,08 0,00
y2-1 1,51E+04 1,01E+06 3,77E+05 1,45E+04 2,75E+05 28755 7912 0,43 -0,43 5,24 0,00
y2-2 5,32E+03 4,43E+04 1,33E+05 5,12E+03 3,32E+04 28755 3682 0,15 -0,05 0,63 0,00
y2-3 4,01E+03 1,89E+04 1,00E+05 3,86E+03 1,59E+04 28755 1217 0,12 -0,02 0,30 0,00
y2-4 2,99E+04 7,86E+06 7,47E+05 2,88E+04 6,82E+05 30735 -6163 0,88 -1,14 13,00 0,00
y2-5 1,85E+03 1,85E+03 4,61E+04 1,77E+03 1,77E+03 24525 -1948 0,05 0,00 0,03 0,00
y2-6 1,40E+04 8,09E+05 3,50E+05 1,35E+04 2,44E+05 20275 8068 0,40 -0,27 4,66 0,00
y2-7 4,40E+03 2,50E+04 1,10E+05 4,23E+03 2,04E+04 20275 4114 0,13 -0,02 0,39 0,00
y2-8 3,80E+03 1,61E+04 9,48E+04 3,65E+03 1,37E+04 20275 1598 0,11 -0,02 0,26 0,00
y2-9 1,85E+03 1,85E+03 4,61E+04 1,77E+03 1,77E+03 16525 -1948 0,05 0,00 0,03 0,00
y2-10 3,08E+04 8,61E+06 7,70E+05 2,97E+04 7,07E+05 13765 -6033 0,90 -0,53 13,47 0,00
y2-11 2,84E+03 1,13E+03 4,54E+04 2,67E+03 1,10E+03 11700 1527 0,08 0,00 0,02 0,00
y2-12 7,62E+03 2,18E+04 1,22E+05 7,18E+03 1,85E+04 11700 3042 0,21 -0,01 0,35 0,00
y2-13 6,58E+03 1,41E+04 1,05E+05 6,20E+03 1,24E+04 11700 4767 0,19 -0,01 0,24 0,00
y2-14 3,99E+03 3,12E+03 6,37E+04 3,75E+03 2,97E+03 11700 6230 0,11 0,00 0,06 0,00
y2-15 1,85E+03 1,85E+03 4,61E+04 1,77E+03 1,77E+03 10175 -1948 0,05 0,00 0,03 0,00
y2-16 2,03E+04 2,44E+06 5,06E+05 1,95E+04 4,19E+05 2265 -4543 0,59 -0,05 7,99 0,00
y2-17 2,03E+04 2,44E+06 5,06E+05 1,95E+04 4,19E+05 -2265 -4543 0,59 0,05 7,99 0,00
y2-18 1,85E+03 1,85E+03 4,61E+04 1,77E+03 1,77E+03 -10175 -1948 0,05 0,00 0,03 0,00
y2-19 3,99E+03 3,12E+03 6,37E+04 3,75E+03 2,97E+03 -11700 6230 0,11 0,00 0,06 0,00
y2-20 6,58E+03 1,41E+04 1,05E+05 6,20E+03 1,24E+04 -11700 4767 0,19 0,01 0,24 0,00
y2-21 7,62E+03 2,18E+04 1,22E+05 7,18E+03 1,85E+04 -11700 3042 0,21 0,01 0,35 0,00
y2-22 2,84E+03 1,13E+03 4,54E+04 2,67E+03 1,10E+03 -11700 1527 0,08 0,00 0,02 0,00
A14
Azione sismica: Azione sismica:
1*EX+0*EY 0*EX+1*EY
Setto KMxx,i KMyy,i KV,i Kx,i Ky,i Xi Yi Fi,x Fi,y Fi,y Fi,x
[N/mm] [N/mm] [N/mm] [N/mm] [N/mm] [mm] [mm] [kN] [kN] [kN] [kN]
y2-23 3,08E+04 8,61E+06 7,70E+05 2,97E+04 7,07E+05 -13765 -6033 0,90 0,53 13,47 0,00
y2-24 1,85E+03 1,85E+03 4,61E+04 1,77E+03 1,77E+03 -16525 -1948 0,05 0,00 0,03 0,00
y2-25 3,80E+03 1,61E+04 9,48E+04 3,65E+03 1,37E+04 -20275 1598 0,11 0,02 0,26 0,00
y2-26 4,40E+03 2,50E+04 1,10E+05 4,23E+03 2,04E+04 -20275 4114 0,13 0,02 0,39 0,00
y2-27 1,40E+04 8,09E+05 3,50E+05 1,35E+04 2,44E+05 -20275 8068 0,40 0,27 4,66 0,00
y2-28 1,85E+03 1,85E+03 4,61E+04 1,77E+03 1,77E+03 -24525 -1948 0,05 0,00 0,03 0,00
y2-29 2,99E+04 7,86E+06 7,47E+05 2,88E+04 6,82E+05 -30735 -6163 0,88 1,14 13,00 0,00
y2-30 4,01E+03 1,89E+04 1,00E+05 3,86E+03 1,59E+04 -28755 1217 0,12 0,02 0,30 0,00
y2-31 5,32E+03 4,43E+04 1,33E+05 5,12E+03 3,32E+04 -28755 3682 0,15 0,05 0,63 0,00
y2-32 1,51E+04 1,01E+06 3,77E+05 1,45E+04 2,75E+05 -28755 7912 0,43 0,43 5,24 0,00
A15
Setto b h A E Xi Yi Ixx Iyy
[mm] [mm] [mm2] [N/mm2] [mm] [mm] [mm4] [mm4]
x3-27 1980 385 762300 2454 -29798 587 9,42E+09 2,49E+11
x3-28 440 385 169400 25000 -20250 587 2,09E+09 2,73E+09
x3-29 2170 385 835450 2454 -12734 587 1,03E+10 3,28E+11
x3-30 2910 385 1120350 2454 -5240 587 1,38E+10 7,91E+11
x3-31 2910 385 1120350 2454 5240 587 1,38E+10 7,91E+11
x3-32 2170 385 835450 2454 12734 587 1,03E+10 3,28E+11
x3-33 440 385 169400 25000 20250 587 2,09E+09 2,73E+09
x3-34 1980 385 762300 2454 29798 587 9,42E+09 2,49E+11
x3-35 1230 385 473550 2454 -30171 9072 5,85E+09 5,97E+10
x3-36 1740 385 669900 2454 -27225 9072 8,27E+09 1,69E+11
x3-37 1740 385 669900 2454 -24025 9072 8,27E+09 1,69E+11
x3-38 1390 385 535150 2454 -21000 9072 6,61E+09 8,62E+10
x3-39 1340 385 515900 2454 -17475 9072 6,37E+09 7,72E+10
x3-40 935 385 359975 2454 -14179 9072 4,45E+09 2,62E+10
x3-41 1420 385 546700 2454 -12915 6092 6,75E+09 9,19E+10
x3-42 1835 385 706475 2454 -9928 6092 8,73E+09 1,98E+11
x3-43 2465 385 949025 2454 -6418 6092 1,17E+10 4,81E+11
x3-44 1630 385 627550 2454 -3011 6092 7,75E+09 1,39E+11
x3-45 1630 385 627550 2454 3011 6092 7,75E+09 1,39E+11
x3-46 2465 385 949025 2454 6418 6092 1,17E+10 4,81E+11
x3-47 1835 385 706475 2454 9928 6092 8,73E+09 1,98E+11
x3-48 1420 385 546700 2454 12915 6092 6,75E+09 9,19E+10
x3-49 935 385 359975 2454 14179 9072 4,45E+09 2,62E+10
x3-50 1340 385 515900 2454 17475 9072 6,37E+09 7,72E+10
x3-51 1390 385 535150 2454 21000 9072 6,61E+09 8,62E+10
x3-52 1740 385 669900 2454 24025 9072 8,27E+09 1,69E+11
x3-53 1740 385 669900 2454 27225 9072 8,27E+09 1,69E+11
x3-54 1230 385 473550 2454 30171 9072 5,85E+09 5,97E+10
y3-1 385 4245 1634325 2454 -28808 -9330 2,45E+12 2,02E+10
y3-2 385 1500 577500 2454 -28808 -5156 1,08E+11 7,13E+09
y3-3 385 1220 469700 2454 -28808 -2595 5,83E+10 5,80E+09
y3-4 385 480 184800 2454 -28808 347 3,55E+09 2,28E+09
y3-5 385 1490 573650 2100 -30788 1333 1,06E+11 7,09E+09
y3-6 385 5535 2130975 2100 -30788 6305 5,44E+12 2,63E+10
y3-7 385 385 148225 25000 -24525 587 1,83E+09 1,83E+09
y3-8 385 4000 1540000 2454 -20223 -9453 2,05E+12 1,90E+10
y3-9 385 1240 477400 2454 -20223 -5472 6,12E+10 5,90E+09
y3-10 385 1020 392700 2454 -20223 -2983 3,40E+10 4,85E+09
y3-11 385 385 148225 25000 -16525 587 1,83E+09 1,83E+09
y3-12 385 4755 1830675 2534 -13713 7745 3,45E+12 2,26E+10
y3-14 385 1290 496650 2534 -13818 1231 6,89E+10 6,13E+09
y3-15 650 870 565500 2454 -11700 -2717 3,57E+10 1,99E+10
y3-16 650 1100 715000 2454 -11700 -4401 7,21E+10 2,52E+10
A16
Setto b h A E Xi Yi Ixx Iyy
[mm] [mm] [mm2] [N/mm2] [mm] [mm] [mm4] [mm4]
y3-17 650 950 617500 2454 -11700 -6126 4,64E+10 2,17E+10
y3-18 650 575 373750 2454 -11700 -7589 1,03E+10 1,32E+10
y3-19 385 385 148225 25000 -10175 587 1,83E+09 1,83E+09
y3-20 385 5700 2194500 2534 -2198 3243 5,94E+12 2,71E+10
y3-21 385 5700 2194500 2534 2198 3243 5,94E+12 2,71E+10
y3-22 385 385 148225 25000 10175 587 1,83E+09 1,83E+09
y3-23 650 575 373750 2454 11700 -7589 1,03E+10 1,32E+10
y3-24 650 950 617500 2454 11700 -6126 4,64E+10 2,17E+10
y3-25 650 1100 715000 2454 11700 -4401 7,21E+10 2,52E+10
y3-26 650 870 565500 2454 11700 -2717 3,57E+10 1,99E+10
y3-27 385 1290 496650 2534 13818 1231 6,89E+10 6,13E+09
y3-29 385 4755 1830675 2534 13713 7745 3,45E+12 2,26E+10
y3-30 385 385 148225 25000 16525 587 1,83E+09 1,83E+09
y3-31 385 1020 392700 2454 20223 -2983 3,40E+10 4,85E+09
y3-32 385 1240 477400 2454 20223 -5472 6,12E+10 5,90E+09
y3-33 385 4000 1540000 2454 20223 -9453 2,05E+12 1,90E+10
y3-34 385 385 148225 25000 24525 587 1,83E+09 1,83E+09
y3-35 385 5535 2130975 2100 30788 6305 5,44E+12 2,63E+10
y3-36 385 1490 573650 2100 30788 1333 1,06E+11 7,09E+09
y3-37 385 480 184800 2454 28808 347 3,55E+09 2,28E+09
y3-38 385 1220 469700 2454 28808 -2595 5,83E+10 5,80E+09
y3-39 385 1500 577500 2454 28808 -5156 1,08E+11 7,13E+09
y3-40 385 4245 1634325 2454 28808 -9330 2,45E+12 2,02E+10
A17
Azione sismica: Azione sismica:
1*EX+0*EY 0*EX+1*EY
Setto KMxx,i KMyy,i KV,i Kx,i Ky,i Xi Yi Fi,x Fi,y Fi,y Fi,x
[N/mm] [N/mm] [N/mm] [N/mm] [N/mm] [mm] [mm] [kN] [kN] [kN] [kN]
x3-14 2,85E+04 3,03E+03 8,83E+04 2,15E+04 2,93E+03 -28213 9847 0,48 0,01 0,06 0,00
x3-15 1,03E+05 5,16E+03 1,50E+05 6,12E+04 4,99E+03 19364 867 1,42 -0,01 0,11 0,00
x3-16 1,72E+05 6,12E+03 1,78E+05 8,76E+04 5,92E+03 16025 867 2,03 -0,01 0,13 0,00
x3-17 7,11E+04 4,56E+03 1,33E+05 4,63E+04 4,41E+03 12785 867 1,07 0,00 0,10 0,00
x3-18 1,14E+05 5,34E+03 1,56E+05 6,59E+04 5,16E+03 10810 677 1,53 0,00 0,11 0,00
x3-19 1,50E+03 1,26E+03 3,67E+04 1,44E+03 1,22E+03 5870 677 0,03 0,00 0,03 0,00
x3-20 1,11E+03 1,14E+03 3,32E+04 1,08E+03 1,10E+03 2195 677 0,02 0,00 0,02 0,00
x3-21 1,11E+03 1,14E+03 3,32E+04 1,08E+03 1,10E+03 -2195 677 0,02 0,00 0,02 0,00
x3-22 1,50E+03 1,26E+03 3,67E+04 1,44E+03 1,22E+03 -5870 677 0,03 0,00 0,03 0,00
x3-23 1,14E+05 5,34E+03 1,56E+05 6,59E+04 5,16E+03 -10810 677 1,53 0,00 0,11 0,00
x3-24 7,11E+04 4,56E+03 1,33E+05 4,63E+04 4,41E+03 -12785 867 1,07 0,00 0,10 0,00
x3-25 1,72E+05 6,12E+03 1,78E+05 8,76E+04 5,92E+03 -16025 867 2,03 0,01 0,13 0,00
x3-26 1,03E+05 5,16E+03 1,50E+05 6,12E+04 4,99E+03 -19364 867 1,42 0,01 0,11 0,00
x3-27 1,57E+05 5,94E+03 1,73E+05 8,24E+04 5,75E+03 29798 -2193 1,93 -0,01 0,13 0,00
x3-28 1,76E+04 1,35E+04 3,92E+05 1,68E+04 1,30E+04 20250 -2193 0,39 -0,02 0,29 0,00
x3-29 2,07E+05 6,51E+03 1,90E+05 9,90E+04 6,30E+03 12734 -2193 2,32 -0,01 0,14 0,00
x3-30 4,99E+05 8,73E+03 2,55E+05 1,69E+05 8,44E+03 5240 -2193 3,94 0,00 0,19 0,00
x3-31 4,99E+05 8,73E+03 2,55E+05 1,69E+05 8,44E+03 -5240 -2193 3,94 0,00 0,19 0,00
x3-32 2,07E+05 6,51E+03 1,90E+05 9,90E+04 6,30E+03 -12734 -2193 2,32 0,01 0,14 0,00
x3-33 1,76E+04 1,35E+04 3,92E+05 1,68E+04 1,30E+04 -20250 -2193 0,39 0,02 0,29 0,00
x3-34 1,57E+05 5,94E+03 1,73E+05 8,24E+04 5,75E+03 -29798 -2193 1,93 0,01 0,13 0,00
x3-35 3,77E+04 3,69E+03 1,08E+05 2,79E+04 3,57E+03 30171 -10678 0,67 -0,01 0,08 0,00
x3-36 1,07E+05 5,22E+03 1,52E+05 6,27E+04 5,05E+03 27225 -10678 1,51 -0,01 0,11 0,00
x3-37 1,07E+05 5,22E+03 1,52E+05 6,27E+04 5,05E+03 24025 -10678 1,51 -0,01 0,11 0,00
x3-38 5,44E+04 4,17E+03 1,22E+05 3,76E+04 4,03E+03 21000 -10678 0,90 -0,01 0,09 0,00
x3-39 4,87E+04 4,02E+03 1,17E+05 3,44E+04 3,89E+03 17475 -10678 0,83 -0,01 0,09 0,00
x3-40 1,66E+04 2,81E+03 8,18E+04 1,38E+04 2,71E+03 14179 -10678 0,33 0,00 0,06 0,00
x3-41 5,80E+04 4,26E+03 1,24E+05 3,95E+04 4,12E+03 12915 -7698 0,94 0,00 0,09 0,00
x3-42 1,25E+05 5,51E+03 1,61E+05 7,03E+04 5,32E+03 9928 -7698 1,67 0,00 0,12 0,00
x3-43 3,03E+05 7,40E+03 2,16E+05 1,26E+05 7,15E+03 6418 -7698 3,00 0,00 0,16 0,00
x3-44 8,77E+04 4,89E+03 1,43E+05 5,43E+04 4,73E+03 3011 -7698 1,29 0,00 0,10 0,00
x3-45 8,77E+04 4,89E+03 1,43E+05 5,43E+04 4,73E+03 -3011 -7698 1,29 0,00 0,10 0,00
x3-46 3,03E+05 7,40E+03 2,16E+05 1,26E+05 7,15E+03 -6418 -7698 3,00 0,00 0,16 0,00
x3-47 1,25E+05 5,51E+03 1,61E+05 7,03E+04 5,32E+03 -9928 -7698 1,67 0,00 0,12 0,00
x3-48 5,80E+04 4,26E+03 1,24E+05 3,95E+04 4,12E+03 -12915 -7698 0,94 0,00 0,09 0,00
x3-49 1,66E+04 2,81E+03 8,18E+04 1,38E+04 2,71E+03 -14179 -10678 0,33 0,00 0,06 0,00
x3-50 4,87E+04 4,02E+03 1,17E+05 3,44E+04 3,89E+03 -17475 -10678 0,83 0,01 0,09 0,00
x3-51 5,44E+04 4,17E+03 1,22E+05 3,76E+04 4,03E+03 -21000 -10678 0,90 0,01 0,09 0,00
x3-52 1,07E+05 5,22E+03 1,52E+05 6,27E+04 5,05E+03 -24025 -10678 1,51 0,01 0,11 0,00
x3-53 1,07E+05 5,22E+03 1,52E+05 6,27E+04 5,05E+03 -27225 -10678 1,51 0,01 0,11 0,00
x3-54 3,77E+04 3,69E+03 1,08E+05 2,79E+04 3,57E+03 -30171 -10678 0,67 0,01 0,08 0,00
A18
Azione sismica: Azione sismica:
1*EX+0*EY 0*EX+1*EY
Setto KMxx,i KMyy,i KV,i Kx,i Ky,i Xi Yi Fi,x Fi,y Fi,y Fi,x
[N/mm] [N/mm] [N/mm] [N/mm] [N/mm] [mm] [mm] [kN] [kN] [kN] [kN]
y3-1 1,27E+04 1,55E+06 3,71E+05 1,23E+04 3,00E+05 28808 7723 0,28 -0,67 6,56 0,00
y3-2 4,50E+03 6,83E+04 1,31E+05 4,35E+03 4,49E+04 28808 3550 0,10 -0,10 0,98 0,00
y3-3 3,66E+03 3,68E+04 1,07E+05 3,54E+03 2,73E+04 28808 989 0,08 -0,06 0,60 0,00
y3-4 1,44E+03 2,24E+03 4,20E+04 1,39E+03 2,13E+03 28808 -1954 0,03 0,00 0,05 0,00
y3-5 3,83E+03 5,73E+04 1,12E+05 3,70E+03 3,79E+04 30788 -2939 0,09 -0,09 0,83 0,00
y3-6 1,42E+04 2,94E+06 4,14E+05 1,37E+04 3,63E+05 30788 -7912 0,33 -0,87 7,96 0,00
y3-7 1,18E+04 1,18E+04 3,43E+05 1,14E+04 1,14E+04 24525 -2193 0,27 -0,02 0,25 0,00
y3-8 1,20E+04 1,30E+06 3,50E+05 1,16E+04 2,75E+05 20223 7846 0,26 -0,43 6,04 0,00
y3-9 3,72E+03 3,86E+04 1,08E+05 3,60E+03 2,85E+04 20223 3866 0,08 -0,04 0,62 0,00
y3-10 3,06E+03 2,15E+04 8,92E+04 2,96E+03 1,73E+04 20223 1377 0,07 -0,03 0,38 0,00
y3-11 1,18E+04 1,18E+04 3,43E+05 1,14E+04 1,14E+04 16525 -2193 0,27 -0,01 0,25 0,00
y3-12 1,47E+04 2,25E+06 4,30E+05 1,42E+04 3,61E+05 13713 -9352 0,34 -0,38 7,90 0,00
y3-14 4,00E+03 4,49E+04 1,17E+05 3,87E+03 3,24E+04 13818 -2837 0,09 -0,03 0,71 0,00
y3-15 1,26E+04 2,25E+04 1,28E+05 1,14E+04 1,92E+04 11700 1111 0,26 -0,02 0,42 0,00
y3-16 1,59E+04 4,55E+04 1,62E+05 1,45E+04 3,55E+04 11700 2795 0,33 -0,03 0,78 0,00
y3-17 1,37E+04 2,93E+04 1,40E+05 1,25E+04 2,42E+04 11700 4520 0,29 -0,02 0,53 0,00
y3-18 8,30E+03 6,50E+03 8,49E+04 7,56E+03 6,04E+03 11700 5982 0,17 -0,01 0,13 0,00
y3-19 1,18E+04 1,18E+04 3,43E+05 1,14E+04 1,14E+04 10175 -2193 0,27 -0,01 0,25 0,00
y3-20 1,77E+04 3,87E+06 5,15E+05 1,71E+04 4,54E+05 2198 -4849 0,40 -0,08 9,96 0,00
y3-21 1,77E+04 3,87E+06 5,15E+05 1,71E+04 4,54E+05 -2198 -4849 0,40 0,08 9,96 0,00
y3-22 1,18E+04 1,18E+04 3,43E+05 1,14E+04 1,14E+04 -10175 -2193 0,27 0,01 0,25 0,00
y3-23 8,30E+03 6,50E+03 8,49E+04 7,56E+03 6,04E+03 -11700 5982 0,17 0,01 0,13 0,00
y3-24 1,37E+04 2,93E+04 1,40E+05 1,25E+04 2,42E+04 -11700 4520 0,29 0,02 0,53 0,00
y3-25 1,59E+04 4,55E+04 1,62E+05 1,45E+04 3,55E+04 -11700 2795 0,33 0,03 0,78 0,00
y3-26 1,26E+04 2,25E+04 1,28E+05 1,14E+04 1,92E+04 -11700 1111 0,26 0,02 0,42 0,00
y3-27 4,00E+03 4,49E+04 1,17E+05 3,87E+03 3,24E+04 -13818 -2837 0,09 0,03 0,71 0,00
y3-29 1,47E+04 2,25E+06 4,30E+05 1,42E+04 3,61E+05 -13713 -9352 0,34 0,38 7,90 0,00
y3-30 1,18E+04 1,18E+04 3,43E+05 1,14E+04 1,14E+04 -16525 -2193 0,27 0,01 0,25 0,00
y3-31 3,06E+03 2,15E+04 8,92E+04 2,96E+03 1,73E+04 -20223 1377 0,07 0,03 0,38 0,00
y3-32 3,72E+03 3,86E+04 1,08E+05 3,60E+03 2,85E+04 -20223 3866 0,08 0,04 0,62 0,00
y3-33 1,20E+04 1,30E+06 3,50E+05 1,16E+04 2,75E+05 -20223 7846 0,26 0,43 6,04 0,00
y3-34 1,18E+04 1,18E+04 3,43E+05 1,14E+04 1,14E+04 -24525 -2193 0,27 0,02 0,25 0,00
y3-35 1,42E+04 2,94E+06 4,14E+05 1,37E+04 3,63E+05 -30788 -7912 0,33 0,87 7,96 0,00
y3-36 3,83E+03 5,73E+04 1,12E+05 3,70E+03 3,79E+04 -30788 -2939 0,09 0,09 0,83 0,00
y3-37 1,44E+03 2,24E+03 4,20E+04 1,39E+03 2,13E+03 -28808 -1954 0,03 0,00 0,05 0,00
y3-38 3,66E+03 3,68E+04 1,07E+05 3,54E+03 2,73E+04 -28808 989 0,08 0,06 0,60 0,00
y3-39 4,50E+03 6,83E+04 1,31E+05 4,35E+03 4,49E+04 -28808 3550 0,10 0,10 0,98 0,00
y3-40 1,27E+04 1,55E+06 3,71E+05 1,23E+04 3,00E+05 -28808 7723 0,28 0,67 6,56 0,00
A19
A20
APPENDICE B
DISTRIBUZIONE DELLE FORZE ORIZZONTALI PER FASCE DI SETTI IN DIREZIONE X
Si riportano i grafici di confronto della distribuzione delle forze orizzontali sulle sei fasce di setti per ogni piano rispetto ai tre
modelli considerati (A, C, E), descritti in relazione.
B1
Piano Terra
Figura B.2 | Distribuzione delle forze sui setti della 1° Fascia Figura B.3 | Distribuzione delle forze sui setti della 2° Fascia
Figura B.4 | Distribuzione delle forze sui setti della 1° Fascia Figura B.5 | Distribuzione delle forze sui setti della 2° Fascia
Figura B.6 | Distribuzione delle forze sui setti della 1° Fascia Figura B.7 | Distribuzione delle forze sui setti della 2° Fascia
B2
Piano Primo
Figura B.8 | Distribuzione delle forze sui setti della 1° Fascia Figura B.9 | Distribuzione delle forze sui setti della 2° Fascia
Figura B.10 | Distribuzione delle forze sui setti della 1° Fascia Figura B.11 | Distribuzione delle forze sui setti della 2° Fascia
Figura B.12 | Distribuzione delle forze sui setti della 1° Fascia Figura B.13 | Distribuzione delle forze sui setti della 2° Fascia
B3
Piano Secondo
Figura B.14 | Distribuzione delle forze sui setti della 1° Fascia Figura B.15 | Distribuzione delle forze sui setti della 2° Fascia
Figura B.16 | Distribuzione delle forze sui setti della 1° Fascia Figura B.17 | Distribuzione delle forze sui setti della 2° Fascia
Figura B.18 | Distribuzione delle forze sui setti della 1° Fascia Figura B.19 | Distribuzione delle forze sui setti della 2° Fascia
B4
Piano Terzo
Figura B.20 | Distribuzione delle forze sui setti della 1° Fascia Figura B.21 | Distribuzione delle forze sui setti della 2° Fascia
Figura B.22 | Distribuzione delle forze sui setti della 1° Fascia Figura B.23 | Distribuzione delle forze sui setti della 2° Fascia
Figura B.24 | Distribuzione delle forze sui setti della 1° Fascia Figura B.25 | Distribuzione delle forze sui setti della 2° Fascia
B5
B6
APPENDICE C
VERIFICHE ALLO STATO LIMITE ULTIMO SU SETTI E ARCHITRAVI IN MURATURA NON RINFORZATI
Tabella C.1a | Azioni agenti, pressoflessione nel piano del muro, taglio nel piano e pressoflessione fuori piano
C1
Pressoflessione Taglio nel piano Pressoflessione fuori piano
Setto NEd VEd MEd σ0 Mu,np fvk fvd Vt,np N1 d1 N 2’ d 2’ N2’’ d2’’
[kN] [kN] [kNm] [MPa] [kNm] [MPa] [MPa] [kN] [kN] [mm] [kN] [mm] [kN] [mm]
x0-31 336,6 23,3 29,1 0,5 93,3 0,34 0,11 68,8 220,0 6,5 116,6 158,3 0,0 0,0
x0-32 401,2 34,3 44,5 0,5 141,3 0,33 0,11 83,1 313,9 6,5 87,3 158,3 0,0 0,0
x0-33 507,4 36,5 38,3 0,7 118,3 0,41 0,14 94,4 356,6 6,5 150,8 158,3 0,0 0,0
x0-34 711,8 75,9 91,0 0,6 307,6 0,38 0,13 137,7 531,1 6,5 180,8 158,3 0,0 0,0
x0-35 498,0 53,8 75,3 0,5 244,6 0,31 0,10 105,9 404,4 6,5 93,6 158,3 0,0 0,0
x0-36 498,0 53,8 75,3 0,5 244,6 0,31 0,10 105,9 404,4 6,5 93,6 158,3 0,0 0,0
x0-37 711,8 75,9 91,0 0,6 307,6 0,38 0,13 137,7 531,1 6,5 180,8 158,3 0,0 0,0
x0-38 507,4 36,5 38,3 0,7 118,3 0,41 0,14 94,4 356,6 6,5 150,8 158,3 0,0 0,0
x0-39 401,2 34,3 44,5 0,5 141,3 0,33 0,11 83,1 313,9 6,5 87,3 158,3 0,0 0,0
x0-40 336,6 23,3 29,1 0,5 93,3 0,34 0,11 68,8 220,0 6,5 116,6 158,3 0,0 0,0
x0-41 521,4 52,9 60,9 0,6 191,6 0,36 0,12 103,5 281,1 6,5 240,2 158,3 0,0 0,0
x0-42 522,8 52,9 60,9 0,6 204,8 0,35 0,12 104,9 303,2 6,5 219,6 158,3 0,0 0,0
x0-43 629,0 76,5 91,8 0,6 317,7 0,34 0,11 128,0 410,7 6,5 218,3 158,3 0,0 0,0
x0-44 637,6 76,5 91,8 0,6 318,9 0,34 0,11 129,1 418,1 6,5 219,6 158,3 0,0 0,0
x0-45 498,0 46,6 55,9 0,6 166,1 0,36 0,12 98,0 384,8 6,5 113,3 158,3 0,0 0,0
x0-46 1030,1 78,8 137,9 0,6 533,6 0,37 0,12 202,0 785,5 0,5 244,5 258,3 0,0 0,0
y0-1 1165,2 231,7 428,7 0,4 1732,2 0,28 0,09 265,0 839,8 6,5 325,4 158,3 0,0 0,0
y0-2 586,7 55,2 63,4 0,6 240,3 0,36 0,12 116,2 402,4 6,5 184,3 158,3 0,0 0,0
y0-3 402,7 28,4 49,7 0,4 193,8 0,29 0,10 89,9 195,7 6,5 207,0 158,3 0,0 0,0
y0-4 2262,7 512,6 973,9 0,4 6669,1 0,28 0,09 517,7 2262,7 6,5 0,0 158,3 0,0 0,0
y0-5 168,9 45,5 86,4 0,4 38,3 0,28 0,09 39,0 -182,0 0,0 259,4 162,5 91,5 162,5
y0-6 469,7 49,1 68,7 0,5 216,1 0,31 0,10 99,8 346,1 6,5 123,6 158,3 0,0 0,0
y0-7 514,0 52,5 60,4 0,6 191,1 0,35 0,12 102,5 332,4 6,5 181,6 158,3 0,0 0,0
y0-8 503,1 52,5 60,4 0,6 190,2 0,35 0,12 101,0 321,5 6,5 181,6 158,3 0,0 0,0
y0-9 371,4 29,2 38,0 0,5 123,3 0,33 0,11 77,3 145,8 6,5 225,5 158,3 0,0 0,0
y0-10 168,9 45,1 85,8 0,4 38,3 0,28 0,09 39,0 -207,9 0,0 298,2 162,5 78,6 162,5
y0-11 2167,1 504,9 959,2 0,4 6859,7 0,27 0,09 513,2 2167,1 6,5 0,0 158,3 0,0 0,0
y0-12 362,4 13,6 14,9 0,7 55,0 0,39 0,13 69,0 362,4 7,5 0,0 258,3 0,0 0,0
y0-13 1057,7 156,2 261,6 0,5 958,0 0,30 0,10 232,2 1057,7 7,5 0,0 258,3 0,0 0,0
y0-14 211,1 4,5 4,5 0,7 20,3 0,38 0,13 40,7 211,1 7,5 0,0 258,3 0,0 0,0
y0-15 168,9 44,9 85,3 0,4 38,3 0,28 0,09 39,0 -121,7 0,0 206,5 162,5 84,1 162,5
y0-16 1482,8 318,1 604,3 0,4 3072,8 0,27 0,09 346,4 1406,9 0,0 75,9 158,3 0,0 0,0
y0-17 1482,8 318,1 604,3 0,4 3072,8 0,27 0,09 346,4 1406,9 0,0 75,9 158,3 0,0 0,0
y0-18 168,9 44,9 85,3 0,4 38,3 0,28 0,09 39,0 -121,7 0,0 206,5 162,5 84,1 162,5
y0-19 211,1 4,5 4,5 0,7 20,3 0,38 0,13 40,7 211,1 7,5 0,0 258,3 0,0 0,0
y0-20 1057,7 156,2 261,6 0,5 958,0 0,30 0,10 232,2 1057,7 7,5 0,0 258,3 0,0 0,0
y0-21 362,4 13,6 14,9 0,7 55,0 0,39 0,13 69,0 362,4 7,5 0,0 258,3 0,0 0,0
y0-22 2167,1 504,9 959,2 0,4 6859,7 0,27 0,09 513,2 2167,1 6,5 0,0 158,3 0,0 0,0
y0-23 168,9 45,1 85,8 0,4 38,3 0,28 0,09 39,0 -207,9 0,0 298,2 162,5 78,6 162,5
y0-24 371,4 29,2 38,0 0,5 123,3 0,33 0,11 77,3 145,8 6,5 225,5 158,3 0,0 0,0
y0-25 503,1 52,5 60,4 0,6 190,2 0,35 0,12 101,0 321,5 6,5 181,6 162,5 0,0 162,5
y0-26 514,0 52,5 60,4 0,6 191,1 0,35 0,12 102,5 332,4 6,5 181,6 162,5 0,0 162,5
C2
Pressoflessione Taglio nel piano Pressoflessione fuori piano
Setto NEd VEd MEd σ0 Mu,np fvk fvd Vt,np N1 d1 N 2’ d 2’ N2’’ d2’’
[kN] [kN] [kNm] [MPa] [kNm] [MPa] [MPa] [kN] [kN] [mm] [kN] [mm] [kN] [mm]
y0-27 469,7 49,1 68,7 0,5 216,1 0,31 0,10 99,8 346,1 6,5 123,6 162,5 0,0 162,5
y0-28 168,9 45,5 86,4 0,4 38,3 0,28 0,09 39,0 -182,0 0,0 259,4 162,5 91,5 162,5
y0-29 2262,7 512,6 973,9 0,4 6669,1 0,28 0,09 517,7 2262,7 6,5 0,0 158,3 0,0 0,0
y0-30 402,7 28,4 49,7 0,4 193,8 0,29 0,10 89,9 195,7 6,5 207,0 158,3 0,0 0,0
y0-31 586,7 55,2 63,4 0,6 240,3 0,36 0,12 116,2 402,4 6,5 184,3 158,3 0,0 0,0
y0-32 1165,2 231,7 428,7 0,4 1732,2 0,28 0,09 265,0 839,8 6,5 325,4 158,3 0,0 0,0
x1-1 308,3 36,8 58,8 0,5 105,3 0,33 0,11 64,0 308,3 0,0 0,0 93,3 0,0 0,0
x1-2 311,5 34,7 46,8 0,6 91,6 0,35 0,12 62,6 311,5 0,0 0,0 93,3 0,0 0,0
x1-3 308,2 34,7 46,8 0,6 91,4 0,34 0,11 62,2 308,2 0,0 0,0 93,3 0,0 0,0
x1-4 299,0 34,8 57,5 0,5 113,1 0,31 0,10 64,0 299,0 0,0 0,0 93,3 0,0 0,0
x1-5 803,5 186,3 391,2 0,4 808,6 0,28 0,09 181,8 685,9 0,0 117,6 158,3 0,0 0,0
x1-6 684,9 181,8 300,0 0,4 614,8 0,28 0,09 157,0 521,4 0,0 163,5 158,3 0,0 0,0
x1-7 740,0 186,1 297,8 0,5 612,9 0,30 0,10 162,4 651,9 0,0 88,1 158,3 0,0 0,0
x1-8 740,0 186,1 297,8 0,5 612,9 0,30 0,10 162,4 651,9 0,0 88,1 158,3 0,0 0,0
x1-9 684,9 181,8 300,0 0,4 614,8 0,28 0,09 157,0 521,4 0,0 163,5 158,3 0,0 0,0
x1-10 803,5 186,3 391,2 0,4 808,6 0,28 0,09 181,8 685,9 0,0 117,6 158,3 0,0 0,0
x1-11 299,0 34,8 57,5 0,5 113,1 0,31 0,10 64,0 299,0 0,0 0,0 93,3 0,0 0,0
x1-12 308,2 34,7 46,8 0,6 91,4 0,34 0,11 62,2 308,2 0,0 0,0 93,3 0,0 0,0
x1-13 311,5 34,7 46,8 0,6 91,6 0,35 0,12 62,6 311,5 0,0 0,0 93,3 0,0 0,0
x1-14 308,3 36,8 58,8 0,5 105,3 0,33 0,11 64,0 308,3 0,0 0,0 93,3 0,0 0,0
x1-15 385,3 69,3 124,5 0,4 233,3 0,28 0,09 87,3 342,8 0,0 42,5 93,3 0,0 0,0
x1-16 520,8 109,7 170,1 0,5 334,5 0,31 0,10 110,8 459,6 0,0 61,2 93,3 0,0 0,0
x1-17 726,4 199,3 460,4 0,4 955,7 0,27 0,09 171,6 491,6 0,0 124,0 130,0 110,8 130,0
x1-18 111,8 28,6 68,7 0,4 23,9 0,26 0,09 26,9 -86,0 0,0 128,4 130,0 69,3 130,0
x1-19 181,4 15,5 37,1 0,3 85,0 0,23 0,08 48,5 31,0 0,0 127,9 130,0 22,4 130,0
x1-20 181,4 15,5 37,1 0,3 85,0 0,23 0,08 48,5 31,0 0,0 127,9 130,0 22,4 130,0
x1-21 111,8 28,6 68,7 0,4 23,9 0,26 0,09 26,9 -86,0 0,0 128,4 130,0 69,3 130,0
x1-22 726,4 199,3 460,4 0,4 955,7 0,27 0,09 171,6 491,6 0,0 124,0 130,0 110,8 130,0
x1-23 520,8 109,7 170,1 0,5 334,5 0,31 0,10 110,8 459,6 0,0 61,2 93,3 0,0 0,0
x1-24 385,3 69,3 124,5 0,4 233,3 0,28 0,09 87,3 342,8 0,0 42,5 93,3 0,0 0,0
x1-25 499,2 103,2 197,6 0,4 378,4 0,29 0,10 112,0 261,5 0,0 201,3 130,0 36,3 130,0
x1-26 116,7 31,7 76,0 0,4 23,4 0,27 0,09 27,1 -168,8 0,0 211,2 130,0 74,3 130,0
x1-27 442,1 136,1 326,6 0,3 531,4 0,23 0,08 120,7 169,6 0,0 179,8 130,0 92,6 130,0
x1-28 442,1 136,1 326,6 0,3 531,4 0,23 0,08 120,7 169,6 0,0 179,8 130,0 92,6 130,0
x1-29 116,7 31,7 76,0 0,4 23,4 0,27 0,09 27,1 -168,8 0,0 211,2 130,0 74,3 130,0
x1-30 499,2 103,2 197,6 0,4 378,4 0,29 0,10 112,0 261,5 0,0 201,3 130,0 36,3 130,0
x1-31 302,0 36,0 59,3 0,5 112,0 0,31 0,10 64,2 220,4 0,0 81,6 93,3 0,0 0,0
x1-32 456,4 88,4 132,6 0,5 246,0 0,32 0,11 96,1 263,3 0,0 193,1 93,3 0,0 0,0
x1-33 446,6 88,4 132,6 0,5 243,9 0,31 0,10 94,8 289,3 0,0 157,3 93,3 0,0 0,0
x1-34 372,1 62,1 86,9 0,5 158,2 0,32 0,11 77,8 213,9 0,0 158,2 93,3 0,0 0,0
x1-35 360,5 56,1 78,6 0,5 147,3 0,32 0,11 75,2 187,4 0,0 173,1 93,3 0,0 0,0
x1-36 216,4 19,3 30,0 0,5 61,3 0,31 0,10 46,7 132,4 0,0 84,1 93,3 0,0 0,0
C3
Pressoflessione Taglio nel piano Pressoflessione fuori piano
Setto NEd VEd MEd σ0 Mu,np fvk fvd Vt,np N1 d1 N 2’ d 2’ N2’’ d2’’
[kN] [kN] [kNm] [MPa] [kNm] [MPa] [MPa] [kN] [kN] [mm] [kN] [mm] [kN] [mm]
x1-37 308,1 44,3 73,1 0,5 131,4 0,30 0,10 67,4 240,6 0,0 67,5 93,3 0,0 0,0
x1-38 416,6 95,2 142,8 0,4 256,4 0,29 0,10 92,8 308,0 0,0 108,7 93,3 0,0 0,0
x1-39 547,7 146,6 234,6 0,4 457,5 0,29 0,10 123,0 417,4 0,0 130,3 93,3 0,0 0,0
x1-40 356,4 56,9 99,5 0,4 184,1 0,29 0,10 79,0 289,0 0,0 67,3 93,3 0,0 0,0
x1-41 356,4 56,9 99,5 0,4 184,1 0,29 0,10 79,0 289,0 0,0 67,3 93,3 0,0 0,0
x1-42 547,7 146,6 234,6 0,4 457,5 0,29 0,10 123,0 417,4 0,0 130,3 93,3 0,0 0,0
x1-43 416,6 95,2 142,8 0,4 256,4 0,29 0,10 92,8 308,0 0,0 108,7 93,3 0,0 0,0
x1-44 308,1 44,3 73,1 0,5 131,4 0,30 0,10 67,4 240,6 0,0 67,5 93,3 0,0 0,0
x1-45 216,4 19,3 30,0 0,5 61,3 0,31 0,10 46,7 132,4 0,0 84,1 93,3 0,0 0,0
x1-46 360,5 56,1 78,6 0,5 147,3 0,32 0,11 75,2 187,4 0,0 173,1 93,3 0,0 0,0
x1-47 372,1 62,1 86,9 0,5 158,2 0,32 0,11 77,8 213,9 0,0 158,2 93,3 0,0 0,0
x1-48 446,6 88,4 132,6 0,5 243,9 0,31 0,10 94,8 289,3 0,0 157,3 93,3 0,0 0,0
x1-49 456,4 88,4 132,6 0,5 246,0 0,32 0,11 96,1 263,3 0,0 193,1 93,3 0,0 0,0
x1-50 302,0 36,0 59,3 0,5 112,0 0,31 0,10 64,2 220,4 0,0 81,6 93,3 0,0 0,0
y1-1 808,2 209,9 495,3 0,4 1247,8 0,26 0,09 194,1 573,6 0,0 234,5 93,3 0,0 0,0
y1-2 412,0 57,4 83,3 0,5 185,9 0,33 0,11 85,4 279,2 0,0 132,8 93,3 0,0 0,0
y1-3 285,1 28,9 43,4 0,5 102,1 0,31 0,10 60,9 135,9 0,0 149,2 93,3 0,0 0,0
y1-4 1611,0 535,3 1284,6 0,4 4908,4 0,26 0,09 385,8 1611,0 0,0 0,0 93,3 0,0 0,0
y1-5 116,7 19,6 47,0 0,4 20,5 0,29 0,10 26,1 -136,0 0,0 186,9 130,0 65,8 130,0
y1-6 751,7 186,8 436,1 0,4 1074,9 0,26 0,09 180,3 531,8 0,0 219,9 93,3 0,0 0,0
y1-7 347,8 41,0 57,4 0,5 127,9 0,33 0,11 71,5 216,9 0,0 130,8 93,3 0,0 0,0
y1-8 266,2 25,7 41,2 0,5 91,0 0,31 0,10 57,2 103,7 0,0 162,5 93,3 0,0 0,0
y1-9 116,7 19,5 46,8 0,4 20,5 0,29 0,10 26,1 -154,8 0,0 214,9 130,0 56,7 130,0
y1-10 1503,5 529,8 1271,4 0,3 4893,4 0,25 0,08 376,7 1503,5 0,0 0,0 93,3 0,0 0,0
y1-11 156,9 3,5 4,7 0,6 17,9 0,35 0,12 31,3 156,9 0,0 0,0 158,3 0,0 0,0
y1-12 372,4 35,3 47,7 0,5 124,4 0,33 0,11 77,5 372,4 0,0 0,0 158,3 0,0 0,0
y1-13 391,5 35,3 47,7 0,6 97,0 0,37 0,12 76,3 391,5 0,0 0,0 158,3 0,0 0,0
y1-14 218,5 8,0 11,2 0,6 35,1 0,35 0,12 43,7 218,5 0,0 0,0 158,3 0,0 0,0
y1-15 116,7 19,4 46,6 0,4 20,5 0,29 0,10 26,1 -96,7 0,0 152,8 130,0 60,6 130,0
y1-16 1033,6 313,5 752,3 0,3 2176,2 0,26 0,09 253,6 978,9 0,0 54,7 93,3 0,0 0,0
y1-17 1033,6 313,5 752,3 0,3 2176,2 0,26 0,09 253,6 978,9 0,0 54,7 93,3 0,0 0,0
y1-18 116,7 19,4 46,6 0,4 20,5 0,29 0,10 26,1 -96,7 0,0 152,8 130,0 60,6 130,0
y1-19 218,5 8,0 11,2 0,6 35,1 0,35 0,12 43,7 218,5 0,0 0,0 158,3 0,0 0,0
y1-20 391,5 35,3 47,7 0,6 97,0 0,37 0,12 76,3 391,5 0,0 0,0 158,3 0,0 0,0
y1-21 372,4 35,3 47,7 0,5 124,4 0,33 0,11 77,5 372,4 0,0 0,0 158,3 0,0 0,0
y1-22 156,9 3,5 4,7 0,6 17,9 0,35 0,12 31,3 156,9 0,0 0,0 158,3 0,0 0,0
y1-23 1503,5 529,8 1271,4 0,3 4893,4 0,25 0,08 376,7 1503,5 0,0 0,0 93,3 0,0 0,0
y1-24 116,7 19,5 46,8 0,4 20,5 0,29 0,10 26,1 -154,8 0,0 214,9 130,0 56,7 130,0
y1-25 266,2 25,7 41,2 0,5 91,0 0,31 0,10 57,2 103,7 0,0 162,5 130,0 0,0 130,0
y1-26 347,8 41,0 57,4 0,5 127,9 0,33 0,11 71,5 216,9 0,0 130,8 130,0 0,0 130,0
y1-27 751,7 186,8 436,1 0,4 1074,9 0,26 0,09 180,3 531,8 0,0 219,9 130,0 0,0 130,0
y1-28 116,7 19,6 47,0 0,4 20,5 0,29 0,10 26,1 -136,0 0,0 186,9 130,0 65,8 130,0
C4
Pressoflessione Taglio nel piano Pressoflessione fuori piano
Setto NEd VEd MEd σ0 Mu,np fvk fvd Vt,np N1 d1 N 2’ d 2’ N2’’ d2’’
[kN] [kN] [kNm] [MPa] [kNm] [MPa] [MPa] [kN] [kN] [mm] [kN] [mm] [kN] [mm]
y1-29 1611,0 535,3 1284,6 0,4 4908,4 0,26 0,09 385,8 1611,0 0,0 0,0 93,3 0,0 0,0
y1-30 285,1 28,9 43,4 0,5 102,1 0,31 0,10 60,9 135,9 0,0 149,2 93,3 0,0 0,0
y1-31 412,0 57,4 83,3 0,5 185,9 0,33 0,11 85,4 279,2 0,0 132,8 93,3 0,0 0,0
y1-32 808,2 209,9 495,3 0,4 1247,8 0,26 0,09 194,1 573,6 0,0 234,5 93,3 0,0 0,0
x2-1 167,0 25,6 38,5 0,3 74,1 0,23 0,08 45,2 167,0 5,3 0,0 93,3 0,0 0,0
x2-2 160,9 23,7 30,4 0,3 64,9 0,24 0,08 42,5 160,9 5,3 0,0 93,3 0,0 0,0
x2-3 159,8 23,7 30,4 0,3 64,6 0,24 0,08 42,4 159,8 5,3 0,0 93,3 0,0 0,0
x2-4 160,9 24,4 37,8 0,3 77,0 0,22 0,07 45,6 160,9 5,3 0,0 93,3 0,0 0,0
x2-5 460,3 124,4 248,7 0,2 554,9 0,21 0,07 136,0 342,7 0,0 117,6 158,3 0,0 0,0
x2-6 425,1 121,4 188,2 0,3 445,6 0,22 0,07 122,3 261,6 0,0 163,5 158,3 0,0 0,0
x2-7 433,7 121,4 188,2 0,3 436,2 0,22 0,07 121,6 345,6 0,0 88,1 158,3 0,0 0,0
x2-8 433,7 121,4 188,2 0,3 436,2 0,22 0,07 121,6 345,6 0,0 88,1 158,3 0,0 0,0
x2-9 425,1 121,4 188,2 0,3 445,6 0,22 0,07 122,3 261,6 0,0 163,5 158,3 0,0 0,0
x2-10 460,3 124,4 248,7 0,2 554,9 0,21 0,07 136,0 342,7 0,0 117,6 158,3 0,0 0,0
x2-11 160,9 24,4 37,8 0,3 77,0 0,22 0,07 45,6 160,9 5,3 0,0 93,3 0,0 0,0
x2-12 159,8 23,7 30,4 0,3 64,6 0,24 0,08 42,4 159,8 5,3 0,0 93,3 0,0 0,0
x2-13 160,9 23,7 30,4 0,3 64,9 0,24 0,08 42,5 160,9 5,3 0,0 93,3 0,0 0,0
x2-14 167,0 25,6 38,5 0,3 74,1 0,23 0,08 45,2 167,0 5,3 0,0 93,3 0,0 0,0
x2-15 208,1 47,4 80,6 0,2 152,7 0,21 0,07 63,6 165,6 5,3 42,5 93,3 0,0 0,0
x2-16 278,1 74,1 107,5 0,3 227,6 0,22 0,07 78,5 216,9 5,3 61,2 93,3 0,0 0,0
x2-17 423,4 135,6 291,5 0,2 650,1 0,21 0,07 131,2 188,6 5,3 124,0 130,0 110,8 130,0
x2-18 63,9 20,0 46,0 0,2 15,9 0,20 0,07 20,5 -133,8 5,3 128,4 130,0 69,3 130,0
x2-19 111,3 147,3 338,9 0,2 57,8 0,19 0,06 39,2 -39,0 5,3 127,9 130,0 22,4 130,0
x2-20 111,3 147,3 338,9 0,2 57,8 0,19 0,06 39,2 -39,0 5,3 127,9 130,0 22,4 130,0
x2-21 63,9 20,0 46,0 0,2 15,9 0,20 0,07 20,5 -133,8 5,3 128,4 130,0 69,3 130,0
x2-22 423,4 135,6 291,5 0,2 650,1 0,21 0,07 131,2 188,6 5,3 124,0 130,0 110,8 130,0
x2-23 278,1 74,1 107,5 0,3 227,6 0,22 0,07 78,5 216,9 5,3 61,2 93,3 0,0 0,0
x2-24 208,1 47,4 80,6 0,2 152,7 0,21 0,07 63,6 165,6 5,3 42,5 93,3 0,0 0,0
x2-25 267,1 68,3 126,3 0,2 247,4 0,21 0,07 81,0 29,4 0,0 201,3 130,0 36,3 130,0
x2-26 67,2 22,2 51,0 0,2 15,9 0,21 0,07 20,5 -218,2 0,0 211,2 130,0 74,3 130,0
x2-27 264,5 91,1 209,6 0,2 352,0 0,18 0,06 97,0 -7,9 0,0 179,8 130,0 92,6 130,0
x2-28 264,5 91,1 209,6 0,2 352,0 0,18 0,06 97,0 -7,9 0,0 179,8 130,0 92,6 130,0
x2-29 67,2 22,2 51,0 0,2 15,9 0,21 0,07 20,5 -218,2 0,0 211,2 130,0 74,3 130,0
x2-30 267,1 68,3 126,3 0,2 247,4 0,21 0,07 81,0 29,4 0,0 201,3 130,0 36,3 130,0
x2-31 161,2 25,3 39,3 0,3 76,2 0,22 0,07 45,4 79,5 5,3 81,6 93,3 0,0 0,0
x2-32 240,1 60,6 84,6 0,3 167,1 0,22 0,07 67,3 47,0 5,3 193,1 93,3 0,0 0,0
x2-33 234,9 60,6 84,6 0,3 164,4 0,22 0,07 66,6 77,6 5,3 157,3 93,3 0,0 0,0
x2-34 193,0 41,5 55,9 0,3 107,1 0,22 0,07 53,9 34,7 5,3 158,2 93,3 0,0 0,0
x2-35 188,3 39,2 50,7 0,3 100,5 0,23 0,08 52,3 15,2 5,3 173,1 93,3 0,0 0,0
x2-36 114,1 13,9 20,2 0,2 40,8 0,22 0,07 33,1 30,1 5,3 84,1 93,3 0,0 0,0
x2-37 163,2 31,0 48,0 0,2 86,8 0,21 0,07 48,1 95,8 5,3 67,5 93,3 0,0 0,0
x2-38 228,2 65,0 90,7 0,2 171,6 0,21 0,07 67,6 119,5 5,3 108,7 93,3 0,0 0,0
C5
Pressoflessione Taglio nel piano Pressoflessione fuori piano
Setto NEd VEd MEd σ0 Mu,np fvk fvd Vt,np N1 d1 N 2’ d 2’ N2’’ d2’’
[kN] [kN] [kNm] [MPa] [kNm] [MPa] [MPa] [kN] [kN] [mm] [kN] [mm] [kN] [mm]
x2-39 296,8 98,6 147,3 0,2 301,9 0,21 0,07 89,6 166,5 5,3 130,3 93,3 0,0 0,0
x2-40 187,2 39,4 65,0 0,2 119,6 0,21 0,07 56,4 119,8 5,3 67,3 93,3 0,0 0,0
x2-41 187,2 39,4 65,0 0,2 119,6 0,21 0,07 56,4 119,8 5,3 67,3 93,3 0,0 0,0
x2-42 296,8 98,6 147,3 0,2 301,9 0,21 0,07 89,6 166,5 5,3 130,3 93,3 0,0 0,0
x2-43 228,2 65,0 90,7 0,2 171,6 0,21 0,07 67,6 119,5 5,3 108,7 93,3 0,0 0,0
x2-44 163,2 31,0 48,0 0,2 86,8 0,21 0,07 48,1 95,8 5,3 67,5 93,3 0,0 0,0
x2-45 114,1 13,9 20,2 0,2 40,8 0,22 0,07 33,1 30,1 5,3 84,1 93,3 0,0 0,0
x2-46 188,3 39,2 50,7 0,3 100,5 0,23 0,08 52,3 15,2 5,3 173,1 93,3 0,0 0,0
x2-47 193,0 41,5 55,9 0,3 107,1 0,22 0,07 53,9 34,7 5,3 158,2 93,3 0,0 0,0
x2-48 234,9 60,6 84,6 0,3 164,4 0,22 0,07 66,6 77,6 5,3 157,3 93,3 0,0 0,0
x2-49 240,1 60,6 84,6 0,3 167,1 0,22 0,07 67,3 47,0 5,3 193,1 93,3 0,0 0,0
x2-50 161,2 25,3 39,3 0,3 76,2 0,22 0,07 45,4 79,5 5,3 81,6 93,3 0,0 0,0
y2-1 456,2 150,0 345,1 0,2 820,8 0,20 0,07 147,2 221,7 5,3 234,5 93,3 0,0 0,0
y2-2 217,9 43,4 58,6 0,3 129,0 0,23 0,08 59,5 85,1 5,3 132,8 93,3 0,0 0,0
y2-3 155,2 22,1 31,3 0,3 70,2 0,22 0,07 43,6 6,1 5,3 149,2 93,3 0,0 0,0
y2-4 904,4 381,8 878,2 0,2 3219,0 0,20 0,07 291,5 904,4 5,3 0,0 93,3 0,0 0,0
y2-5 67,2 15,1 34,6 0,2 14,2 0,22 0,07 19,5 -185,5 0,0 186,9 130,0 65,8 130,0
y2-6 423,0 135,7 303,3 0,2 705,6 0,20 0,07 136,5 203,1 5,3 219,9 93,3 0,0 0,0
y2-7 181,9 31,4 40,8 0,3 88,8 0,23 0,08 49,4 51,1 5,3 130,8 93,3 0,0 0,0
y2-8 142,5 20,0 30,0 0,3 61,5 0,22 0,07 40,7 -20,0 5,3 162,5 93,3 0,0 0,0
y2-9 67,2 15,0 34,5 0,2 14,2 0,22 0,07 19,5 -204,3 0,0 214,9 130,0 56,7 130,0
y2-10 843,1 377,8 868,9 0,2 3147,9 0,19 0,06 288,6 843,1 5,3 0,0 93,3 0,0 0,0
y2-11 86,2 2,8 3,5 0,3 13,4 0,25 0,08 21,9 86,2 0,0 0,0 158,3 0,0 0,0
y2-12 212,2 26,1 33,9 0,3 90,6 0,24 0,08 56,2 212,2 0,0 0,0 158,3 0,0 0,0
y2-13 222,4 27,4 34,3 0,4 76,9 0,26 0,09 53,7 222,4 0,0 0,0 158,3 0,0 0,0
y2-14 121,9 6,4 8,3 0,3 26,4 0,25 0,08 30,8 121,9 0,0 0,0 158,3 0,0 0,0
y2-15 67,2 14,9 34,3 0,2 14,2 0,22 0,07 19,5 -146,2 0,0 152,8 130,0 60,6 130,0
y2-16 571,2 225,3 518,1 0,2 1394,1 0,19 0,06 192,0 516,5 6,8 54,7 93,3 0,0 0,0
y2-17 571,2 225,3 518,1 0,2 1394,1 0,19 0,06 192,0 516,5 6,8 54,7 93,3 0,0 0,0
y2-18 67,2 14,9 34,3 0,2 14,2 0,22 0,07 19,5 -146,2 0,0 152,8 130,0 60,6 130,0
y2-19 121,9 6,4 8,3 0,3 26,4 0,25 0,08 30,8 121,9 0,0 0,0 158,3 0,0 0,0
y2-20 222,4 27,4 34,3 0,4 76,9 0,26 0,09 53,7 222,4 0,0 0,0 158,3 0,0 0,0
y2-21 212,2 26,1 33,9 0,3 90,6 0,24 0,08 56,2 212,2 0,0 0,0 158,3 0,0 0,0
y2-22 86,2 2,8 3,5 0,3 13,4 0,25 0,08 21,9 86,2 0,0 0,0 158,3 0,0 0,0
y2-23 843,1 377,8 868,9 0,2 3147,9 0,19 0,06 288,6 843,1 5,3 0,0 93,3 0,0 0,0
y2-24 67,2 15,0 34,5 0,2 14,2 0,22 0,07 19,5 -204,3 0,0 214,9 130,0 56,7 130,0
y2-25 142,5 20,0 30,0 0,3 61,5 0,22 0,07 40,7 -20,0 5,3 162,5 93,3 0,0 0,0
y2-26 181,9 31,4 40,8 0,3 88,8 0,23 0,08 49,4 51,1 5,3 130,8 93,3 0,0 0,0
y2-27 423,0 135,7 303,3 0,2 705,6 0,20 0,07 136,5 203,1 5,3 219,9 93,3 0,0 0,0
y2-28 67,2 15,1 34,6 0,2 14,2 0,22 0,07 19,5 -185,5 0,0 186,9 130,0 65,8 130,0
y2-29 904,4 381,8 878,2 0,2 3219,0 0,20 0,07 291,5 904,4 5,3 0,0 93,3 0,0 0,0
y2-30 155,2 22,1 31,3 0,3 70,2 0,22 0,07 43,6 6,1 5,3 149,2 93,3 0,0 0,0
C6
Pressoflessione Taglio nel piano Pressoflessione fuori piano
Setto NEd VEd MEd σ0 Mu,np fvk fvd Vt,np N1 d1 N 2’ d 2’ N2’’ d2’’
[kN] [kN] [kNm] [MPa] [kNm] [MPa] [MPa] [kN] [kN] [mm] [kN] [mm] [kN] [mm]
y2-31 217,9 43,4 58,6 0,3 129,0 0,23 0,08 59,5 85,1 5,3 132,8 93,3 0,0 0,0
y2-32 456,2 150,0 345,1 0,2 820,8 0,20 0,07 147,2 221,7 5,3 234,5 93,3 0,0 0,0
x3-1 54,0 17,1 22,2 0,1 29,0 0,16 0,05 24,9 54,0 0,0 0,0 105,8 0,0 0,0
x3-2 50,2 15,9 16,7 0,1 23,6 0,17 0,06 22,3 50,2 0,0 0,0 105,8 0,0 0,0
x3-3 50,0 15,9 16,7 0,1 23,6 0,17 0,06 22,3 50,0 0,0 0,0 105,8 0,0 0,0
x3-4 53,7 17,1 22,2 0,1 30,5 0,16 0,05 25,8 53,7 0,0 0,0 105,8 0,0 0,0
x3-5 187,5 97,9 171,4 0,1 255,7 0,16 0,05 99,7 11,7 0,0 175,8 238,3 0,0 0,0
x3-6 167,2 95,1 128,4 0,1 200,3 0,16 0,05 87,9 -24,1 0,0 191,3 238,3 0,0 0,0
x3-7 167,1 97,3 126,5 0,1 194,0 0,16 0,05 86,0 -17,9 0,0 185,0 238,3 0,0 0,0
x3-8 167,1 97,3 126,5 0,1 194,0 0,16 0,05 86,0 -17,9 0,0 185,0 238,3 0,0 0,0
x3-9 167,2 95,1 128,4 0,1 200,3 0,16 0,05 87,9 -24,1 0,0 191,3 238,3 0,0 0,0
x3-10 187,5 97,9 171,4 0,1 255,7 0,16 0,05 99,7 11,7 0,0 175,8 238,3 0,0 0,0
x3-11 53,7 17,1 22,2 0,1 30,5 0,16 0,05 25,8 53,7 0,0 0,0 105,8 0,0 0,0
x3-12 50,0 15,9 16,7 0,1 23,6 0,17 0,06 22,3 50,0 0,0 0,0 105,8 0,0 0,0
x3-13 50,2 15,9 16,7 0,1 23,6 0,17 0,06 22,3 50,2 0,0 0,0 105,8 0,0 0,0
x3-14 54,0 17,1 22,2 0,1 29,0 0,16 0,05 24,9 54,0 0,0 0,0 105,8 0,0 0,0
x3-15 71,6 29,2 42,3 0,1 56,5 0,16 0,05 35,4 8,0 0,0 63,6 105,8 0,0 0,0
x3-16 88,9 43,5 54,3 0,1 83,0 0,16 0,05 42,5 -2,5 0,0 91,4 105,8 0,0 0,0
x3-17 58,9 23,6 33,1 0,1 41,4 0,16 0,05 30,7 -8,3 0,0 67,2 105,8 0,0 0,0
x3-18 63,6 21,0 37,8 0,1 52,6 0,15 0,05 35,2 -220,3 0,0 185,6 96,3 98,3 96,3
x3-19 18,0 5,7 10,3 0,1 3,5 0,16 0,05 8,7 -277,9 0,0 192,2 96,3 103,7 96,3
x3-20 18,0 5,7 10,3 0,1 3,1 0,17 0,06 8,1 -276,5 0,0 191,5 96,3 103,0 96,3
x3-21 18,0 5,7 10,3 0,1 3,1 0,17 0,06 8,1 -276,5 0,0 191,5 96,3 103,0 96,3
x3-22 18,0 5,7 10,3 0,1 3,5 0,16 0,05 8,7 -277,9 0,0 192,2 96,3 103,7 96,3
x3-23 63,6 21,0 37,8 0,1 52,6 0,15 0,05 35,2 -220,3 0,0 185,6 96,3 98,3 96,3
x3-24 58,9 23,6 33,1 0,1 41,4 0,16 0,05 30,7 -8,3 0,0 67,2 105,8 0,0 0,0
x3-25 88,9 43,5 54,3 0,1 83,0 0,16 0,05 42,5 -2,5 0,0 91,4 105,8 0,0 0,0
x3-26 71,6 29,2 42,3 0,1 56,5 0,16 0,05 35,4 8,0 0,0 63,6 105,8 0,0 0,0
x3-27 87,0 37,0 55,5 0,1 78,7 0,16 0,05 41,3 -214,3 0,0 301,3 105,8 0,0 0,0
x3-28 19,8 7,6 13,8 0,1 4,0 0,16 0,05 9,2 -407,4 0,0 316,1 96,3 111,2 96,3
x3-29 78,6 33,1 59,6 0,1 79,2 0,15 0,05 43,1 -150,3 0,0 122,1 96,3 106,7 96,3
x3-30 94,4 56,9 102,4 0,1 128,6 0,15 0,05 56,3 -348,2 0,0 269,1 96,3 173,4 96,3
x3-31 94,4 56,9 102,4 0,1 128,6 0,15 0,05 56,3 -348,2 0,0 269,1 96,3 173,4 96,3
x3-32 78,6 33,1 59,6 0,1 79,2 0,15 0,05 43,1 -150,3 0,0 122,1 96,3 106,7 96,3
x3-33 19,8 7,6 13,8 0,1 4,0 0,16 0,05 9,2 -407,4 0,0 316,1 96,3 111,2 96,3
x3-34 87,0 37,0 55,5 0,1 78,7 0,16 0,05 41,3 -214,3 0,0 301,3 105,8 0,0 0,0
x3-35 54,6 18,1 23,6 0,1 30,6 0,16 0,05 25,7 -67,6 0,0 122,1 105,8 0,0 0,0
x3-36 76,8 38,0 43,7 0,1 61,1 0,16 0,05 36,4 -160,0 0,0 236,8 105,8 0,0 0,0
x3-37 75,6 38,0 43,7 0,1 60,2 0,16 0,05 36,2 -159,9 0,0 235,4 105,8 0,0 0,0
x3-38 62,4 27,3 30,0 0,1 39,5 0,16 0,05 29,2 -174,5 0,0 236,8 105,8 0,0 0,0
x3-39 63,2 27,3 30,0 0,1 38,4 0,17 0,06 28,5 -195,9 0,0 259,1 105,8 0,0 0,0
x3-40 38,2 11,2 13,4 0,1 16,4 0,16 0,05 19,1 -87,6 0,0 125,8 105,8 0,0 0,0
C7
Pressoflessione Taglio nel piano Pressoflessione fuori piano
Setto NEd VEd MEd σ0 Mu,np fvk fvd Vt,np N1 d1 N 2’ d 2’ N2’’ d2’’
[kN] [kN] [kNm] [MPa] [kNm] [MPa] [MPa] [kN] [kN] [mm] [kN] [mm] [kN] [mm]
x3-41 54,3 21,4 28,9 0,1 35,6 0,16 0,05 28,6 -57,8 0,0 112,1 105,8 0,0 0,0
x3-42 75,9 39,4 47,3 0,1 64,0 0,16 0,05 37,7 -86,8 0,0 162,6 105,8 0,0 0,0
x3-43 100,0 58,1 75,5 0,1 113,4 0,16 0,05 50,3 -95,0 0,0 194,9 105,8 0,0 0,0
x3-44 63,1 27,4 38,3 0,1 47,5 0,16 0,05 32,9 -37,6 0,0 100,8 105,8 0,0 0,0
x3-45 63,1 27,4 38,3 0,1 47,5 0,16 0,05 32,9 -37,6 0,0 100,8 105,8 0,0 0,0
x3-46 100,0 58,1 75,5 0,1 113,4 0,16 0,05 50,3 -95,0 0,0 194,9 105,8 0,0 0,0
x3-47 75,9 39,4 47,3 0,1 64,0 0,16 0,05 37,7 -86,8 0,0 162,6 105,8 0,0 0,0
x3-48 54,3 21,4 28,9 0,1 35,6 0,16 0,05 28,6 -57,8 0,0 112,1 105,8 0,0 0,0
x3-49 38,2 11,2 13,4 0,1 16,4 0,16 0,05 19,1 -87,6 0,0 125,8 105,8 0,0 0,0
x3-50 63,2 27,3 30,0 0,1 38,4 0,17 0,06 28,5 -195,9 0,0 259,1 105,8 0,0 0,0
x3-51 62,4 27,3 30,0 0,1 39,5 0,16 0,05 29,2 -174,5 0,0 236,8 105,8 0,0 0,0
x3-52 75,6 38,0 43,7 0,1 60,2 0,16 0,05 36,2 -159,9 0,0 235,4 105,8 0,0 0,0
x3-53 76,8 38,0 43,7 0,1 61,1 0,16 0,05 36,4 -160,0 0,0 236,8 105,8 0,0 0,0
x3-54 54,6 18,1 23,6 0,1 30,6 0,16 0,05 25,7 -67,6 0,0 122,1 105,8 0,0 0,0
y3-1 166,2 113,7 204,6 0,1 325,7 0,16 0,05 85,9 -207,0 0,0 373,2 105,8 0,0 0,0
y3-2 69,2 32,8 37,7 0,1 47,2 0,16 0,05 31,7 -129,6 0,0 198,8 105,8 0,0 0,0
y3-3 56,7 22,6 27,1 0,1 31,4 0,17 0,06 25,9 -166,4 0,0 223,1 105,8 0,0 0,0
y3-4 19,6 0,8 1,5 0,1 4,3 0,16 0,05 9,8 -34,6 0,0 54,2 105,8 0,0 0,0
y3-5 61,3 17,1 30,8 0,1 42,0 0,16 0,05 30,5 61,3 0,0 0,0 105,8 0,0 0,0
y3-6 221,4 163,9 295,0 0,1 564,8 0,16 0,05 112,6 221,4 0,0 0,0 105,8 0,0 0,0
y3-7 19,8 6,6 11,9 0,1 3,4 0,17 0,06 8,4 -358,4 0,0 279,7 96,3 98,5 96,3
y3-8 156,2 104,0 187,2 0,1 288,5 0,16 0,05 80,9 -195,3 0,0 351,5 105,8 0,0 0,0
y3-9 58,1 24,7 27,2 0,1 32,7 0,17 0,06 26,4 -137,7 0,0 195,8 105,8 0,0 0,0
y3-10 44,3 13,6 17,1 0,1 20,7 0,16 0,05 21,2 -199,0 0,0 243,3 105,8 0,0 0,0
y3-11 19,8 6,6 11,9 0,1 3,4 0,17 0,06 8,4 -386,4 0,0 321,4 96,3 84,8 96,3
y3-12 172,8 131,0 235,7 0,1 381,5 0,15 0,05 94,4 172,8 0,0 0,0 105,8 0,0 0,0
y3-14 45,5 10,9 19,6 0,1 27,3 0,15 0,05 25,4 45,5 0,0 0,0 105,8 0,0 0,0
y3-15 60,7 17,6 21,1 0,1 24,3 0,16 0,05 30,1 60,7 0,0 0,0 238,3 0,0 0,0
y3-16 75,5 29,8 31,3 0,1 38,2 0,16 0,05 38,0 75,5 0,0 0,0 238,3 0,0 0,0
y3-17 77,2 29,8 31,3 0,1 33,2 0,17 0,06 34,4 77,2 0,0 0,0 238,3 0,0 0,0
y3-18 43,2 7,5 8,2 0,1 11,3 0,16 0,05 20,3 43,2 0,0 0,0 238,3 0,0 0,0
y3-19 19,8 6,6 11,8 0,1 3,4 0,17 0,06 8,4 -163,8 0,0 116,6 96,3 67,1 96,3
y3-20 205,6 160,2 288,3 0,1 544,6 0,15 0,05 113,0 123,8 0,0 81,8 105,8 0,0 0,0
y3-21 205,6 160,2 288,3 0,1 544,6 0,15 0,05 113,0 123,8 0,0 81,8 105,8 0,0 0,0
y3-22 19,8 6,6 11,8 0,1 3,4 0,17 0,06 8,4 -163,8 0,0 116,6 96,3 67,1 96,3
y3-23 43,2 7,5 8,2 0,1 11,3 0,16 0,05 20,3 43,2 0,0 0,0 238,3 0,0 0,0
y3-24 77,2 29,8 31,3 0,1 33,2 0,17 0,06 34,4 77,2 0,0 0,0 238,3 0,0 0,0
y3-25 75,5 29,8 31,3 0,1 38,2 0,16 0,05 38,0 75,5 0,0 0,0 238,3 0,0 0,0
y3-26 60,7 17,6 21,1 0,1 24,3 0,16 0,05 30,1 60,7 0,0 0,0 238,3 0,0 0,0
y3-27 45,5 10,9 19,6 0,1 27,3 0,15 0,05 25,4 45,5 0,0 0,0 105,8 0,0 0,0
y3-29 172,8 131,0 235,7 0,1 381,5 0,15 0,05 94,4 172,8 0,0 0,0 105,8 0,0 0,0
y3-30 19,8 6,6 11,9 0,1 3,4 0,17 0,06 8,4 -386,4 0,0 321,4 96,3 84,8 96,3
C8
Pressoflessione Taglio nel piano Pressoflessione fuori piano
Setto NEd VEd MEd σ0 Mu,np fvk fvd Vt,np N1 d1 N 2’ d 2’ N2’’ d2’’
[kN] [kN] [kNm] [MPa] [kNm] [MPa] [MPa] [kN] [kN] [mm] [kN] [mm] [kN] [mm]
y3-31 44,3 13,6 17,1 0,1 20,7 0,16 0,05 21,2 -199,0 0,0 243,3 105,8 0,0 0,0
y3-32 58,1 24,7 27,2 0,1 32,7 0,17 0,06 26,4 -137,7 0,0 195,8 105,8 0,0 0,0
y3-33 156,2 104,0 187,2 0,1 288,5 0,16 0,05 80,9 -195,3 0,0 351,5 105,8 0,0 0,0
y3-34 19,8 6,6 11,9 0,1 3,4 0,17 0,06 8,4 -358,4 0,0 279,7 96,3 98,5 96,3
y3-35 221,4 163,9 295,0 0,1 564,8 0,16 0,05 112,6 221,4 0,0 0,0 105,8 0,0 0,0
y3-36 61,3 17,1 30,8 0,1 42,0 0,16 0,05 30,5 61,3 0,0 0,0 105,8 0,0 0,0
y3-37 19,6 0,8 1,5 0,1 4,3 0,16 0,05 9,8 -34,6 0,0 54,2 105,8 0,0 0,0
y3-38 56,7 22,6 27,1 0,1 31,4 0,17 0,06 25,9 -166,4 0,0 223,1 105,8 0,0 0,0
y3-39 69,2 32,8 37,7 0,1 47,2 0,16 0,05 31,7 -129,6 0,0 198,8 105,8 0,0 0,0
y3-40 166,2 113,7 204,6 0,1 325,7 0,16 0,05 85,9 -207,0 0,0 373,2 105,8 0,0 0,0
C9
Pressoflessione fuori piano Verifiche
Setto es1 es2 ea ev e1 e2 m λ φ fd,rid Mu,fp Mu,np > MEd Vt > VEd Mu,fp > MEd
[mm] [mm] [mm] [mm] [mm] [mm] [-] [-] [-] [MPa] [kNm]
x0-26 5,0 36,0 19,0 0,0 60,0 30,1 0,55 5,85 0,71 1,1 56,1 V V V
x0-27 4,3 54,5 19,0 0,0 77,8 38,9 0,72 5,85 0,71 1,1 83,1 V V V
x0-28 4,2 54,9 19,0 0,1 78,2 39,1 0,72 5,85 0,71 1,1 83,7 V V V
x0-29 3,8 66,5 19,0 0,0 89,3 44,7 0,82 5,85 0,55 0,9 35,1 V V V
x0-30 3,5 72,9 19,0 0,0 95,5 47,8 0,88 5,85 0,55 0,9 30,4 V V V
x0-31 4,2 54,9 19,0 0,0 78,1 39,1 0,72 5,85 0,71 1,1 45,7 V V V
x0-32 5,1 34,5 19,0 0,0 58,5 29,3 0,54 5,85 0,71 1,1 57,3 V V V
x0-33 4,6 47,1 19,0 0,0 70,6 35,4 0,65 5,85 0,71 1,1 35,3 V V V
x0-34 4,8 40,2 19,0 0,0 64,1 32,1 0,59 5,85 0,71 1,1 72,1 V V V
x0-35 5,3 29,8 19,0 0,0 54,0 27,1 0,50 5,85 0,71 1,1 77,4 V V V
x0-36 5,3 29,8 19,0 0,0 54,0 27,1 0,50 5,85 0,71 1,1 77,4 V V V
x0-37 4,8 40,2 19,0 0,0 64,1 32,1 0,59 5,85 0,71 1,1 72,1 V V V
x0-38 4,6 47,1 19,0 0,0 70,6 35,4 0,65 5,85 0,71 1,1 35,3 V V V
x0-39 5,1 34,5 19,0 0,0 58,5 29,3 0,54 5,85 0,71 1,1 57,3 V V V
x0-40 4,2 54,9 19,0 0,0 78,1 39,1 0,72 5,85 0,71 1,1 45,7 V V V
x0-41 3,5 72,9 19,0 0,0 95,5 47,8 0,88 5,85 0,55 0,9 30,4 V V V
x0-42 3,8 66,5 19,0 0,0 89,3 44,7 0,82 5,85 0,55 0,9 35,1 V V V
x0-43 4,2 54,9 19,0 0,1 78,2 39,1 0,72 5,85 0,71 1,1 83,7 V V V
x0-44 4,3 54,5 19,0 0,0 77,8 38,9 0,72 5,85 0,71 1,1 83,1 V V V
x0-45 5,0 36,0 19,0 0,0 60,0 30,1 0,55 5,85 0,71 1,1 56,1 V V V
x0-46 0,4 61,3 19,0 0,0 80,7 40,4 0,57 4,47 0,71 1,1 148,8 V V V
y0-1 4,7 44,2 19,0 0,0 67,9 34,0 0,63 5,85 0,71 1,1 212,0 V V V
y0-2 4,5 49,7 19,0 0,1 73,2 36,7 0,68 5,85 0,71 1,1 68,8 V V V
y0-3 3,2 81,4 19,0 0,0 103,6 51,8 0,96 5,85 0,55 0,9 53,1 V V V
y0-4 6,5 0,0 19,0 0,0 25,5 12,8 0,24 5,85 0,97 1,5 501,8 V V V
y0-5 0,0 337,6 19,0 0,5 214,5 107,8 1,98 5,85 0,27 0,4 -6,4 V V V
y0-6 4,8 41,7 19,0 0,0 65,4 32,8 0,60 5,85 0,71 1,1 72,7 V V V
y0-7 4,2 55,9 19,0 0,1 79,1 39,6 0,73 5,85 0,71 1,1 62,3 V V V
y0-8 4,2 57,1 19,0 0,1 80,3 40,2 0,74 5,85 0,71 1,1 63,2 V V V
y0-9 2,6 96,2 19,0 0,1 117,7 58,9 1,09 5,85 0,55 0,9 34,3 V V V
y0-10 0,0 362,5 19,0 0,5 214,5 107,8 1,98 5,85 0,27 0,4 -6,4 V V V
y0-11 6,5 0,0 19,0 0,0 25,5 12,8 0,24 5,85 0,97 1,5 497,9 V V V
y0-12 7,5 0,0 19,0 0,1 26,5 13,3 0,19 4,47 0,97 1,5 72,3 V V V
y0-13 7,5 0,0 19,0 0,1 26,5 13,3 0,19 4,47 0,97 1,5 291,4 V V V
y0-14 7,5 0,0 19,0 0,1 26,5 13,3 0,19 4,47 0,97 1,5 44,1 V V V
y0-15 0,0 279,6 19,0 0,5 214,5 107,8 1,98 5,85 0,27 0,4 -6,4 V V V
y0-16 0,0 8,1 19,0 0,0 27,1 13,6 0,25 5,85 0,71 1,1 282,8 V V V
y0-17 0,0 8,1 19,0 0,0 27,1 13,6 0,25 5,85 0,71 1,1 282,8 V V V
y0-18 0,0 279,6 19,0 0,5 214,5 107,8 1,98 5,85 0,27 0,4 -6,4 V V V
y0-19 7,5 0,0 19,0 0,1 26,5 13,3 0,19 4,47 0,97 1,5 44,1 V V V
y0-20 7,5 0,0 19,0 0,1 26,5 13,3 0,19 4,47 0,97 1,5 291,4 V V V
y0-21 7,5 0,0 19,0 0,1 26,5 13,3 0,19 4,47 0,97 1,5 72,3 V V V
C10
Pressoflessione fuori piano Verifiche
Setto es1 es2 ea ev e1 e2 m λ φ fd,rid Mu,fp Mu,np > MEd Vt > VEd Mu,fp > MEd
[mm] [mm] [mm] [mm] [mm] [mm] [-] [-] [-] [MPa] [kNm]
y0-22 6,5 0,0 19,0 0,0 25,5 12,8 0,24 5,85 0,97 1,5 497,9 V V V
y0-23 0,0 362,5 19,0 0,5 214,5 107,8 1,98 5,85 0,27 0,4 -6,4 V V V
y0-24 2,6 96,2 19,0 0,1 117,7 58,9 1,09 5,85 0,55 0,9 34,3 V V V
y0-25 4,2 58,6 19,0 0,1 81,8 41,0 0,76 5,85 0,55 0,9 34,0 V V V
y0-26 4,2 57,4 19,0 0,1 80,6 40,4 0,74 5,85 0,71 1,1 62,3 V V V
y0-27 4,8 42,8 19,0 0,0 66,5 33,3 0,61 5,85 0,71 1,1 72,7 V V V
y0-28 0,0 337,6 19,0 0,5 214,5 107,8 1,98 5,85 0,27 0,4 -6,4 V V V
y0-29 6,5 0,0 19,0 0,0 25,5 12,8 0,24 5,85 0,97 1,5 501,8 V V V
y0-30 3,2 81,4 19,0 0,0 103,6 51,8 0,96 5,85 0,55 0,9 53,1 V V V
y0-31 4,5 49,7 19,0 0,1 73,2 36,7 0,68 5,85 0,71 1,1 68,8 V V V
y0-32 4,7 44,2 19,0 0,0 67,9 34,0 0,63 5,85 0,71 1,1 212,0 V V V
x1-1 0,0 0,0 24,0 0,0 24,0 12,0 0,28 9,23 0,61 1,0 28,2 V V V
x1-2 0,0 0,0 24,0 0,0 24,0 12,0 0,28 9,23 0,61 1,0 23,3 V V V
x1-3 0,0 0,0 24,0 0,0 24,0 12,0 0,28 9,23 0,61 1,0 23,7 V V V
x1-4 0,0 0,0 24,0 0,0 24,0 12,0 0,28 9,23 0,61 1,0 31,3 V V V
x1-5 0,0 23,2 24,0 0,0 47,2 23,6 0,44 7,38 0,71 1,1 144,7 V F V
x1-6 0,0 37,8 24,0 0,1 61,8 31,0 0,57 7,38 0,71 1,1 126,4 V F V
x1-7 0,0 18,9 24,0 0,1 42,9 21,5 0,40 7,38 0,71 1,1 124,9 V F V
x1-8 0,0 18,9 24,0 0,1 42,9 21,5 0,40 7,38 0,71 1,1 124,9 V F V
x1-9 0,0 37,8 24,0 0,1 61,8 31,0 0,57 7,38 0,71 1,1 126,4 V F V
x1-10 0,0 23,2 24,0 0,0 47,2 23,6 0,44 7,38 0,71 1,1 144,7 V F V
x1-11 0,0 0,0 24,0 0,0 24,0 12,0 0,28 9,23 0,61 1,0 31,3 V V V
x1-12 0,0 0,0 24,0 0,0 24,0 12,0 0,28 9,23 0,61 1,0 23,7 V V V
x1-13 0,0 0,0 24,0 0,0 24,0 12,0 0,28 9,23 0,61 1,0 23,3 V V V
x1-14 0,0 0,0 24,0 0,0 24,0 12,0 0,28 9,23 0,61 1,0 28,2 V V V
x1-15 0,0 10,3 24,0 0,0 34,3 17,2 0,40 9,23 0,61 1,0 48,3 V V V
x1-16 0,0 11,0 24,0 0,0 35,0 17,5 0,40 9,23 0,61 1,0 53,2 V V V
x1-17 0,0 42,0 24,0 0,0 66,0 33,0 0,76 9,23 0,45 0,7 68,9 V F V
x1-18 0,0 230,0 24,0 0,4 171,6 86,2 1,98 9,23 0,16 0,2 -20,8 V V V
x1-19 0,0 107,8 24,0 0,0 131,8 65,9 1,52 9,23 0,27 0,4 8,9 V V V
x1-20 0,0 107,8 24,0 0,0 131,8 65,9 1,52 9,23 0,27 0,4 8,9 V V V
x1-21 0,0 230,0 24,0 0,4 171,6 86,2 1,98 9,23 0,16 0,2 -20,8 V V V
x1-22 0,0 42,0 24,0 0,0 66,0 33,0 0,76 9,23 0,45 0,7 68,9 V F V
x1-23 0,0 11,0 24,0 0,0 35,0 17,5 0,40 9,23 0,61 1,0 53,2 V V V
x1-24 0,0 10,3 24,0 0,0 34,3 17,2 0,40 9,23 0,61 1,0 48,3 V V V
x1-25 0,0 61,9 24,0 0,0 85,9 43,0 0,99 9,23 0,45 0,7 36,6 V V V
x1-26 0,0 318,0 24,0 0,4 171,6 86,2 1,98 9,23 0,16 0,2 -26,0 V V V
x1-27 0,0 80,1 24,0 0,0 104,1 52,1 1,20 9,23 0,45 0,7 61,2 V F V
x1-28 0,0 80,1 24,0 0,0 104,1 52,1 1,20 9,23 0,45 0,7 61,2 V F V
x1-29 0,0 318,0 24,0 0,4 171,6 86,2 1,98 9,23 0,16 0,2 -26,0 V V V
x1-30 0,0 61,9 24,0 0,0 85,9 43,0 0,99 9,23 0,45 0,7 36,6 V V V
x1-31 0,0 25,2 24,0 0,0 49,2 24,7 0,57 9,23 0,61 1,0 30,7 V V V
C11
Pressoflessione fuori piano Verifiche
Setto es1 es2 ea ev e1 e2 m λ φ fd,rid Mu,fp Mu,np > MEd Vt > VEd Mu,fp > MEd
[mm] [mm] [mm] [mm] [mm] [mm] [-] [-] [-] [MPa] [kNm]
x1-32 0,0 39,5 24,0 0,0 63,5 31,8 0,73 9,23 0,61 1,0 44,7 V V V
x1-33 0,0 32,9 24,0 0,0 56,9 28,5 0,66 9,23 0,61 1,0 45,3 V V V
x1-34 0,0 39,7 24,0 0,1 63,7 31,9 0,73 9,23 0,61 1,0 35,2 V V V
x1-35 0,0 44,8 24,0 0,0 68,8 34,5 0,79 9,23 0,45 0,7 12,5 V V F
x1-36 0,0 36,3 24,0 0,0 60,3 30,2 0,70 9,23 0,61 1,0 23,4 V V V
x1-37 0,0 20,4 24,0 0,0 44,4 22,3 0,51 9,23 0,61 1,0 35,0 V V V
x1-38 0,0 24,3 24,0 0,1 48,3 24,2 0,56 9,23 0,61 1,0 49,8 V F V
x1-39 0,0 22,2 24,0 0,1 46,2 23,2 0,53 9,23 0,61 1,0 67,2 V F V
x1-40 0,0 17,6 24,0 0,0 41,6 20,9 0,48 9,23 0,61 1,0 42,0 V V V
x1-41 0,0 17,6 24,0 0,0 41,6 20,9 0,48 9,23 0,61 1,0 42,0 V V V
x1-42 0,0 22,2 24,0 0,1 46,2 23,2 0,53 9,23 0,61 1,0 67,2 V F V
x1-43 0,0 24,3 24,0 0,1 48,3 24,2 0,56 9,23 0,61 1,0 49,8 V F V
x1-44 0,0 20,4 24,0 0,0 44,4 22,3 0,51 9,23 0,61 1,0 35,0 V V V
x1-45 0,0 36,3 24,0 0,0 60,3 30,2 0,70 9,23 0,61 1,0 23,4 V V V
x1-46 0,0 44,8 24,0 0,0 68,8 34,5 0,79 9,23 0,45 0,7 12,5 V V F
x1-47 0,0 39,7 24,0 0,1 63,7 31,9 0,73 9,23 0,61 1,0 35,2 V V V
x1-48 0,0 32,9 24,0 0,0 56,9 28,5 0,66 9,23 0,61 1,0 45,3 V V V
x1-49 0,0 39,5 24,0 0,0 63,5 31,8 0,73 9,23 0,61 1,0 44,7 V V V
x1-50 0,0 25,2 24,0 0,0 49,2 24,7 0,57 9,23 0,61 1,0 30,7 V V V
y1-1 0,0 27,1 24,0 0,0 51,1 25,6 0,59 9,23 0,61 1,0 115,3 V F V
y1-2 0,0 30,1 24,0 0,1 54,1 27,1 0,62 9,23 0,61 1,0 37,2 V V V
y1-3 0,0 48,8 24,0 0,1 72,8 36,5 0,84 9,23 0,45 0,7 13,8 V V F
y1-4 0,0 0,0 24,0 0,0 24,0 12,0 0,28 9,23 0,61 1,0 228,6 V F V
y1-5 0,0 281,5 24,0 0,7 171,6 86,5 1,98 9,23 0,16 0,2 -31,4 V V V
y1-6 0,0 27,3 24,0 0,0 51,3 25,7 0,59 9,23 0,61 1,0 107,0 V F V
y1-7 0,0 35,1 24,0 0,1 59,1 29,6 0,68 9,23 0,61 1,0 30,1 V V V
y1-8 0,0 57,0 24,0 0,1 81,0 40,5 0,93 9,23 0,45 0,7 13,7 V V F
y1-9 0,0 302,5 24,0 0,7 171,6 86,5 1,98 9,23 0,16 0,2 -31,4 V V V
y1-10 0,0 0,0 24,0 0,0 24,0 12,0 0,28 9,23 0,61 1,0 230,1 V F V
y1-11 0,0 0,0 24,0 0,1 24,0 12,1 0,22 7,38 0,97 1,5 27,7 V V V
y1-12 0,0 0,0 24,0 0,1 24,0 12,1 0,22 7,38 0,97 1,5 72,0 V V V
y1-13 0,0 0,0 24,0 0,1 24,0 12,1 0,22 7,38 0,97 1,5 64,5 V V V
y1-14 0,0 0,0 24,0 0,1 24,0 12,1 0,22 7,38 0,97 1,5 38,7 V V V
y1-15 0,0 237,7 24,0 0,7 171,6 86,5 1,98 9,23 0,16 0,2 -31,4 V V V
y1-16 0,0 4,9 24,0 0,0 28,9 14,5 0,33 9,23 0,61 1,0 153,1 V F V
y1-17 0,0 4,9 24,0 0,0 28,9 14,5 0,33 9,23 0,61 1,0 153,1 V F V
y1-18 0,0 237,7 24,0 0,7 171,6 86,5 1,98 9,23 0,16 0,2 -31,4 V V V
y1-19 0,0 0,0 24,0 0,1 24,0 12,1 0,22 7,38 0,97 1,5 38,7 V V V
y1-20 0,0 0,0 24,0 0,1 24,0 12,1 0,22 7,38 0,97 1,5 64,5 V V V
y1-21 0,0 0,0 24,0 0,1 24,0 12,1 0,22 7,38 0,97 1,5 72,0 V V V
y1-22 0,0 0,0 24,0 0,1 24,0 12,1 0,22 7,38 0,97 1,5 27,7 V V V
y1-23 0,0 0,0 24,0 0,0 24,0 12,0 0,28 9,23 0,61 1,0 230,1 V F V
C12
Pressoflessione fuori piano Verifiche
Setto es1 es2 ea ev e1 e2 m λ φ fd,rid Mu,fp Mu,np > MEd Vt > VEd Mu,fp > MEd
[mm] [mm] [mm] [mm] [mm] [mm] [-] [-] [-] [MPa] [kNm]
y1-24 0,0 302,5 24,0 0,7 171,6 86,5 1,98 9,23 0,16 0,2 -31,4 V V V
y1-25 0,0 79,4 24,0 0,1 103,4 51,7 1,19 9,23 0,45 0,7 13,7 V V F
y1-26 0,0 48,9 24,0 0,1 72,9 36,5 0,84 9,23 0,45 0,7 8,7 V V F
y1-27 0,0 38,0 24,0 0,0 62,0 31,1 0,72 9,23 0,61 1,0 107,0 V F V
y1-28 0,0 281,5 24,0 0,7 171,6 86,5 1,98 9,23 0,16 0,2 -31,4 V V V
y1-29 0,0 0,0 24,0 0,0 24,0 12,0 0,28 9,23 0,61 1,0 228,6 V F V
y1-30 0,0 48,8 24,0 0,1 72,8 36,5 0,84 9,23 0,45 0,7 13,8 V V F
y1-31 0,0 30,1 24,0 0,1 54,1 27,1 0,62 9,23 0,61 1,0 37,2 V V V
y1-32 0,0 27,1 24,0 0,0 51,1 25,6 0,59 9,23 0,61 1,0 115,3 V F V
x2-1 5,3 0,0 23,0 0,1 28,3 14,2 0,33 8,85 0,61 1,0 28,2 V V V
x2-2 5,3 0,0 23,0 0,1 28,3 14,2 0,33 8,85 0,61 1,0 26,4 V V V
x2-3 5,3 0,0 23,0 0,1 28,3 14,2 0,33 8,85 0,61 1,0 26,4 V V V
x2-4 5,3 0,0 23,0 0,1 28,3 14,2 0,33 8,85 0,61 1,0 28,4 V V V
x2-5 0,0 40,5 23,0 0,1 63,5 31,8 0,59 7,08 0,71 1,1 111,4 V V V
x2-6 0,0 60,9 23,0 0,1 83,9 42,0 0,77 7,08 0,55 0,9 90,3 V V V
x2-7 0,0 32,2 23,0 0,1 55,2 27,7 0,51 7,08 0,71 1,1 101,2 V V V
x2-8 0,0 32,2 23,0 0,1 55,2 27,7 0,51 7,08 0,71 1,1 101,2 V V V
x2-9 0,0 60,9 23,0 0,1 83,9 42,0 0,77 7,08 0,55 0,9 90,3 V V V
x2-10 0,0 40,5 23,0 0,1 63,5 31,8 0,59 7,08 0,71 1,1 111,4 V V V
x2-11 5,3 0,0 23,0 0,1 28,3 14,2 0,33 8,85 0,61 1,0 28,4 V V V
x2-12 5,3 0,0 23,0 0,1 28,3 14,2 0,33 8,85 0,61 1,0 26,4 V V V
x2-13 5,3 0,0 23,0 0,1 28,3 14,2 0,33 8,85 0,61 1,0 26,4 V V V
x2-14 5,3 0,0 23,0 0,1 28,3 14,2 0,33 8,85 0,61 1,0 28,2 V V V
x2-15 4,2 19,1 23,0 0,1 46,2 23,2 0,53 8,85 0,61 1,0 39,0 V V V
x2-16 4,1 20,5 23,0 0,1 47,6 23,9 0,55 8,85 0,61 1,0 48,9 V V V
x2-17 2,3 72,1 23,0 0,0 97,4 48,8 1,12 8,85 0,45 0,7 69,3 V F V
x2-18 -11,0 402,4 23,0 0,5 171,6 86,3 1,98 8,85 0,16 0,2 0,3 V V V
x2-19 -1,8 175,6 23,0 0,6 171,6 86,4 1,98 8,85 0,16 0,2 4,6 V V V
x2-20 -1,8 175,6 23,0 0,6 171,6 86,4 1,98 8,85 0,16 0,2 4,6 V V V
x2-21 -11,0 402,4 23,0 0,5 171,6 86,3 1,98 8,85 0,16 0,2 0,3 V V V
x2-22 2,3 72,1 23,0 0,0 97,4 48,8 1,12 8,85 0,45 0,7 69,3 V F V
x2-23 4,1 20,5 23,0 0,1 47,6 23,9 0,55 8,85 0,61 1,0 48,9 V V V
x2-24 4,2 19,1 23,0 0,1 46,2 23,2 0,53 8,85 0,61 1,0 39,0 V V V
x2-25 0,0 115,7 23,0 0,1 138,7 69,4 1,60 8,85 0,27 0,4 25,0 V V V
x2-26 0,0 552,0 23,0 0,5 171,6 86,3 1,98 8,85 0,16 0,2 -1,2 V V V
x2-27 0,0 133,9 23,0 0,0 156,9 78,5 1,81 8,85 0,16 0,2 14,6 V V V
x2-28 0,0 133,9 23,0 0,0 156,9 78,5 1,81 8,85 0,16 0,2 14,6 V V V
x2-29 0,0 552,0 23,0 0,5 171,6 86,3 1,98 8,85 0,16 0,2 -1,2 V V V
x2-30 0,0 115,7 23,0 0,1 138,7 69,4 1,60 8,85 0,27 0,4 25,0 V V V
x2-31 2,6 47,3 23,0 0,1 72,9 36,5 0,84 8,85 0,45 0,7 23,5 V V V
x2-32 1,0 75,1 23,0 0,1 99,1 49,6 1,14 8,85 0,45 0,7 34,7 V V V
x2-33 1,7 62,5 23,0 0,1 87,2 43,7 1,01 8,85 0,45 0,7 34,5 V V V
C13
Pressoflessione fuori piano Verifiche
Setto es1 es2 ea ev e1 e2 m λ φ fd,rid Mu,fp Mu,np > MEd Vt > VEd Mu,fp > MEd
[mm] [mm] [mm] [mm] [mm] [mm] [-] [-] [-] [MPa] [kNm]
x2-34 0,9 76,5 23,0 0,1 100,5 50,3 1,16 8,85 0,45 0,7 27,7 V V V
x2-35 0,4 85,8 23,0 0,1 109,2 54,7 1,26 8,85 0,27 0,4 12,0 V V F
x2-36 1,4 68,8 23,0 0,1 93,1 46,6 1,07 8,85 0,45 0,7 17,3 V V V
x2-37 3,1 38,6 23,0 0,1 64,7 32,4 0,75 8,85 0,61 1,0 29,8 V V V
x2-38 2,7 44,5 23,0 0,1 70,2 35,2 0,81 8,85 0,45 0,7 35,6 V V V
x2-39 2,9 41,0 23,0 0,1 66,9 33,5 0,77 8,85 0,45 0,7 47,2 V F V
x2-40 3,4 33,6 23,0 0,1 59,9 30,0 0,69 8,85 0,61 1,0 34,7 V V V
x2-41 3,4 33,6 23,0 0,1 59,9 30,0 0,69 8,85 0,61 1,0 34,7 V V V
x2-42 2,9 41,0 23,0 0,1 66,9 33,5 0,77 8,85 0,45 0,7 47,2 V F V
x2-43 2,7 44,5 23,0 0,1 70,2 35,2 0,81 8,85 0,45 0,7 35,6 V V V
x2-44 3,1 38,6 23,0 0,1 64,7 32,4 0,75 8,85 0,61 1,0 29,8 V V V
x2-45 1,4 68,8 23,0 0,1 93,1 46,6 1,07 8,85 0,45 0,7 17,3 V V V
x2-46 0,4 85,8 23,0 0,1 109,2 54,7 1,26 8,85 0,27 0,4 12,0 V V F
x2-47 0,9 76,5 23,0 0,1 100,5 50,3 1,16 8,85 0,45 0,7 27,7 V V V
x2-48 1,7 62,5 23,0 0,1 87,2 43,7 1,01 8,85 0,45 0,7 34,5 V V V
x2-49 1,0 75,1 23,0 0,1 99,1 49,6 1,14 8,85 0,45 0,7 34,7 V V V
x2-50 2,6 47,3 23,0 0,1 72,9 36,5 0,84 8,85 0,45 0,7 23,5 V V V
y2-1 2,6 48,0 23,0 0,0 73,5 36,8 0,85 8,85 0,45 0,7 77,7 V F V
y2-2 2,1 56,9 23,0 0,1 81,9 41,0 0,95 8,85 0,45 0,7 30,1 V V V
y2-3 0,2 89,7 23,0 0,1 112,9 56,5 1,30 8,85 0,27 0,4 10,6 V V F
y2-4 5,3 0,0 23,0 0,0 28,3 14,2 0,33 8,85 0,61 1,0 175,2 V F V
y2-5 0,0 488,7 23,0 0,8 171,6 86,6 1,98 8,85 0,16 0,2 -3,0 V V V
y2-6 2,5 48,5 23,0 0,0 74,0 37,1 0,85 8,85 0,45 0,7 72,0 V V V
y2-7 1,5 67,1 23,0 0,1 91,6 45,9 1,06 8,85 0,45 0,7 24,9 V V V
y2-8 -0,7 106,4 23,0 0,1 128,7 64,4 1,49 8,85 0,27 0,4 10,5 V V V
y2-9 0,0 525,0 23,0 0,8 171,6 86,6 1,98 8,85 0,16 0,2 -3,0 V V V
y2-10 5,3 0,0 23,0 0,0 28,3 14,2 0,33 8,85 0,61 1,0 168,6 V F V
y2-11 0,0 0,0 23,0 0,1 23,0 11,6 0,21 7,08 0,97 1,5 21,0 V V V
y2-12 0,0 0,0 23,0 0,1 23,0 11,6 0,21 7,08 0,97 1,5 53,1 V V V
y2-13 0,0 0,0 23,0 0,1 23,0 11,6 0,21 7,08 0,97 1,5 52,0 V V V
y2-14 0,0 0,0 23,0 0,1 23,0 11,6 0,21 7,08 0,97 1,5 29,6 V V V
y2-15 0,0 412,6 23,0 0,8 171,6 86,6 1,98 8,85 0,16 0,2 -3,0 V V V
y2-16 6,1 8,9 23,0 0,0 38,0 19,1 0,44 8,85 0,61 1,0 113,2 V F V
y2-17 6,1 8,9 23,0 0,0 38,0 19,1 0,44 8,85 0,61 1,0 113,2 V F V
y2-18 0,0 412,6 23,0 0,8 171,6 86,6 1,98 8,85 0,16 0,2 -3,0 V V V
y2-19 0,0 0,0 23,0 0,1 23,0 11,6 0,21 7,08 0,97 1,5 29,6 V V V
y2-20 0,0 0,0 23,0 0,1 23,0 11,6 0,21 7,08 0,97 1,5 52,0 V V V
y2-21 0,0 0,0 23,0 0,1 23,0 11,6 0,21 7,08 0,97 1,5 53,1 V V V
y2-22 0,0 0,0 23,0 0,1 23,0 11,6 0,21 7,08 0,97 1,5 21,0 V V V
y2-23 5,3 0,0 23,0 0,0 28,3 14,2 0,33 8,85 0,61 1,0 168,6 V F V
y2-24 0,0 525,0 23,0 0,8 171,6 86,6 1,98 8,85 0,16 0,2 -3,0 V V V
y2-25 -0,7 106,4 23,0 0,1 128,7 64,4 1,49 8,85 0,27 0,4 10,5 V V V
C14
Pressoflessione fuori piano Verifiche
Setto es1 es2 ea ev e1 e2 m λ φ fd,rid Mu,fp Mu,np > MEd Vt > VEd Mu,fp > MEd
[mm] [mm] [mm] [mm] [mm] [mm] [-] [-] [-] [MPa] [kNm]
y2-26 1,5 67,1 23,0 0,1 91,6 45,9 1,06 8,85 0,45 0,7 24,9 V V V
y2-27 2,5 48,5 23,0 0,0 74,0 37,1 0,85 8,85 0,45 0,7 72,0 V V V
y2-28 0,0 488,7 23,0 0,8 171,6 86,6 1,98 8,85 0,16 0,2 -3,0 V V V
y2-29 5,3 0,0 23,0 0,0 28,3 14,2 0,33 8,85 0,61 1,0 175,2 V F V
y2-30 0,2 89,7 23,0 0,1 112,9 56,5 1,30 8,85 0,27 0,4 10,6 V V F
y2-31 2,1 56,9 23,0 0,1 81,9 41,0 0,95 8,85 0,45 0,7 30,1 V V V
y2-32 2,6 48,0 23,0 0,0 73,5 36,8 0,85 8,85 0,45 0,7 77,7 V F V
x3-1 0,0 0,0 18,0 0,1 18,0 9,1 0,28 9,35 0,61 1,0 8,9 V V V
x3-2 0,0 0,0 18,0 0,1 18,0 9,1 0,28 9,35 0,61 1,0 8,2 V V V
x3-3 0,0 0,0 18,0 0,1 18,0 9,1 0,28 9,35 0,61 1,0 8,1 V V V
x3-4 0,0 0,0 18,0 0,1 18,0 9,1 0,28 9,35 0,61 1,0 8,9 V V V
x3-5 0,0 223,5 18,0 0,1 214,5 107,4 1,98 5,54 0,27 0,4 44,3 V V V
x3-6 0,0 272,7 18,0 0,2 214,5 107,5 1,98 5,54 0,27 0,4 39,3 V F V
x3-7 0,0 263,9 18,0 0,2 214,5 107,5 1,98 5,54 0,27 0,4 38,8 V F V
x3-8 0,0 263,9 18,0 0,2 214,5 107,5 1,98 5,54 0,27 0,4 38,8 V F V
x3-9 0,0 272,7 18,0 0,2 214,5 107,5 1,98 5,54 0,27 0,4 39,3 V F V
x3-10 0,0 223,5 18,0 0,1 214,5 107,4 1,98 5,54 0,27 0,4 44,3 V V V
x3-11 0,0 0,0 18,0 0,1 18,0 9,1 0,28 9,35 0,61 1,0 8,9 V V V
x3-12 0,0 0,0 18,0 0,1 18,0 9,1 0,28 9,35 0,61 1,0 8,1 V V V
x3-13 0,0 0,0 18,0 0,1 18,0 9,1 0,28 9,35 0,61 1,0 8,2 V V V
x3-14 0,0 0,0 18,0 0,1 18,0 9,1 0,28 9,35 0,61 1,0 8,9 V V V
x3-15 0,0 94,0 18,0 0,1 112,0 56,1 1,75 9,35 0,27 0,4 9,6 V V V
x3-16 0,0 108,8 18,0 0,1 126,8 63,5 1,98 9,35 0,16 0,2 8,0 V F V
x3-17 0,0 120,8 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 6,0 V V V
x3-18 0,0 429,7 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 6,9 V V V
x3-19 0,0 1580,5 18,0 0,6 127,1 64,1 1,98 9,35 0,16 0,2 1,6 V V V
x3-20 0,0 1573,0 18,0 0,6 127,1 64,1 1,98 9,35 0,16 0,2 1,5 V V V
x3-21 0,0 1573,0 18,0 0,6 127,1 64,1 1,98 9,35 0,16 0,2 1,5 V V V
x3-22 0,0 1580,5 18,0 0,6 127,1 64,1 1,98 9,35 0,16 0,2 1,6 V V V
x3-23 0,0 429,7 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 6,9 V V V
x3-24 0,0 120,8 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 6,0 V V V
x3-25 0,0 108,8 18,0 0,1 126,8 63,5 1,98 9,35 0,16 0,2 8,0 V F V
x3-26 0,0 94,0 18,0 0,1 112,0 56,1 1,75 9,35 0,27 0,4 9,6 V V V
x3-27 0,0 366,4 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 7,7 V V V
x3-28 0,0 2074,8 18,0 0,6 127,1 64,1 1,98 9,35 0,16 0,2 1,7 V V V
x3-29 0,0 280,3 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 8,4 V V V
x3-30 0,0 451,3 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 11,0 V F V
x3-31 0,0 451,3 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 11,0 V F V
x3-32 0,0 280,3 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 8,4 V V V
x3-33 0,0 2074,8 18,0 0,6 127,1 64,1 1,98 9,35 0,16 0,2 1,7 V V V
x3-34 0,0 366,4 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 7,7 V V V
x3-35 0,0 236,9 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 4,8 V V V
C15
Pressoflessione fuori piano Verifiche
Setto es1 es2 ea ev e1 e2 m λ φ fd,rid Mu,fp Mu,np > MEd Vt > VEd Mu,fp > MEd
[mm] [mm] [mm] [mm] [mm] [mm] [-] [-] [-] [MPa] [kNm]
x3-36 0,0 326,2 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 6,8 V F F
x3-37 0,0 329,7 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 6,8 V F F
x3-38 0,0 401,9 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 5,4 V V F
x3-39 0,0 434,2 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 5,1 V V F
x3-40 0,0 348,7 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 3,7 V V F
x3-41 0,0 218,5 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 5,6 V V V
x3-42 0,0 226,8 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 7,2 V F F
x3-43 0,0 206,4 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 9,7 V F V
x3-44 0,0 168,9 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 6,4 V V V
x3-45 0,0 168,9 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 6,4 V V V
x3-46 0,0 206,4 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 9,7 V F V
x3-47 0,0 226,8 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 7,2 V F F
x3-48 0,0 218,5 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 5,6 V V V
x3-49 0,0 348,7 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 3,7 V V F
x3-50 0,0 434,2 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 5,1 V V F
x3-51 0,0 401,9 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 5,4 V V F
x3-52 0,0 329,7 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 6,8 V F F
x3-53 0,0 326,2 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 6,8 V F F
x3-54 0,0 236,9 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 4,8 V V V
y3-1 0,0 237,6 18,0 0,0 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 16,7 V F V
y3-2 0,0 304,2 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 5,8 V F V
y3-3 0,0 416,3 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 4,7 V V V
y3-4 0,0 292,6 18,0 0,0 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 1,9 V V V
y3-5 0,0 0,0 18,0 0,0 18,0 9,0 0,28 9,35 0,61 1,0 10,2 V V V
y3-6 0,0 0,0 18,0 0,0 18,0 9,0 0,28 9,35 0,61 1,0 37,2 V F V
y3-7 0,0 1836,9 18,0 0,7 127,1 64,2 1,98 9,35 0,16 0,2 1,4 V V V
y3-8 0,0 238,2 18,0 0,0 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 15,7 V F V
y3-9 0,0 356,8 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 4,8 V V F
y3-10 0,0 581,7 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 4,0 V V V
y3-11 0,0 1972,7 18,0 0,7 127,1 64,2 1,98 9,35 0,16 0,2 1,4 V V V
y3-12 0,0 0,0 18,0 0,0 18,0 9,0 0,28 9,35 0,61 1,0 29,4 V F V
y3-14 0,0 0,0 18,0 0,0 18,0 9,0 0,28 9,35 0,61 1,0 7,8 V V V
y3-15 0,0 0,0 18,0 0,2 18,0 9,2 0,17 5,54 0,97 1,5 18,1 V V V
y3-16 0,0 0,0 18,0 0,2 18,0 9,2 0,17 5,54 0,97 1,5 22,5 V V V
y3-17 0,0 0,0 18,0 0,2 18,0 9,2 0,17 5,54 0,97 1,5 22,7 V V V
y3-18 0,0 0,0 18,0 0,2 18,0 9,2 0,17 5,54 0,97 1,5 12,8 V V V
y3-19 0,0 891,9 18,0 0,7 127,1 64,2 1,98 9,35 0,16 0,2 1,4 V V V
y3-20 0,0 42,1 18,0 0,0 60,1 30,1 0,94 9,35 0,45 0,7 33,4 V F V
y3-21 0,0 42,1 18,0 0,0 60,1 30,1 0,94 9,35 0,45 0,7 33,4 V F V
y3-22 0,0 891,9 18,0 0,7 127,1 64,2 1,98 9,35 0,16 0,2 1,4 V V V
y3-23 0,0 0,0 18,0 0,2 18,0 9,2 0,17 5,54 0,97 1,5 12,8 V V V
y3-24 0,0 0,0 18,0 0,2 18,0 9,2 0,17 5,54 0,97 1,5 22,7 V V V
C16
Pressoflessione fuori piano Verifiche
Setto es1 es2 ea ev e1 e2 m λ φ fd,rid Mu,fp Mu,np > MEd Vt > VEd Mu,fp > MEd
[mm] [mm] [mm] [mm] [mm] [mm] [-] [-] [-] [MPa] [kNm]
y3-25 0,0 0,0 18,0 0,2 18,0 9,2 0,17 5,54 0,97 1,5 22,5 V V V
y3-26 0,0 0,0 18,0 0,2 18,0 9,2 0,17 5,54 0,97 1,5 18,1 V V V
y3-27 0,0 0,0 18,0 0,0 18,0 9,0 0,28 9,35 0,61 1,0 7,8 V V V
y3-29 0,0 0,0 18,0 0,0 18,0 9,0 0,28 9,35 0,61 1,0 29,4 V F V
y3-30 0,0 1972,7 18,0 0,7 127,1 64,2 1,98 9,35 0,16 0,2 1,4 V V V
y3-31 0,0 581,7 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 4,0 V V V
y3-32 0,0 356,8 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 4,8 V V F
y3-33 0,0 238,2 18,0 0,0 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 15,7 V F V
y3-34 0,0 1836,9 18,0 0,7 127,1 64,2 1,98 9,35 0,16 0,2 1,4 V V V
y3-35 0,0 0,0 18,0 0,0 18,0 9,0 0,28 9,35 0,61 1,0 37,2 V F V
y3-36 0,0 0,0 18,0 0,0 18,0 9,0 0,28 9,35 0,61 1,0 10,2 V V V
y3-37 0,0 292,6 18,0 0,0 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 1,9 V V V
y3-38 0,0 416,3 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 4,7 V V V
y3-39 0,0 304,2 18,0 0,1 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 5,8 V F V
y3-40 0,0 237,6 18,0 0,0 127,1 63,6 1,98 9,35 0,16 0,2 16,7 V F V
C17
Architrave VEd MEd Vt Hp Mu Vp VRd VRd > VEd
[kN] [kNm] [kN] [kN] [kNm] [kN] [kN]
ax0-23 23,8 8,6 36,8 147,0 106,6 98,7 36,8 V
ax0-24 16,1 3,9 36,8 147,0 106,6 146,0 36,8 V
ax0-25 16,1 3,9 36,8 147,0 106,6 146,0 36,8 V
ax0-26 16,1 3,9 36,8 147,0 106,6 146,0 36,8 V
ay0-1 12,7 2,4 36,8 147,0 106,6 185,4 36,8 V
ay0-2 12,7 2,4 36,8 147,0 106,6 177,7 36,8 V
ay0-3 13,9 2,9 36,8 147,0 106,6 169,2 36,8 V
ay0-4 13,9 2,9 36,8 147,0 106,6 169,2 36,8 V
ay0-5 13,9 2,9 36,8 147,0 106,6 169,2 36,8 V
ay0-6 10,1 1,2 48,1 192,3 139,4 398,3 48,1 V
ay0-7 10,1 1,2 48,1 192,3 139,4 398,3 48,1 V
ay0-8 10,1 1,2 48,1 192,3 139,4 398,3 48,1 V
ay0-9 10,1 1,2 48,1 192,3 139,4 398,3 48,1 V
ay0-10 13,9 2,9 36,8 147,0 106,6 169,2 36,8 V
ay0-11 13,9 2,9 36,8 147,0 106,6 169,2 36,8 V
ay0-12 13,9 2,9 36,8 147,0 106,6 169,2 36,8 V
ay0-13 12,7 2,4 36,8 147,0 106,6 177,7 36,8 V
ay0-14 12,7 2,4 36,8 147,0 106,6 185,4 36,8 V
ax1-1 37,3 16,9 52,0 207,9 213,1 313,3 52,0 V
ax1-2 25,1 9,2 52,0 207,9 213,1 313,3 52,0 V
ax1-3 188,3 118,4 68,0 271,8 278,6 381,7 68,0 F
ax1-4 188,3 118,4 68,0 271,8 278,6 381,7 68,0 F
ax1-5 25,1 9,2 52,0 207,9 213,1 313,3 52,0 V
ax1-6 37,3 16,9 52,0 207,9 213,1 313,3 52,0 V
ax1-7 20,7 6,4 52,0 207,9 213,1 291,9 52,0 V
ax1-8 18,0 4,7 52,0 207,9 213,1 291,9 52,0 V
ax1-9 18,0 4,7 52,0 207,9 213,1 291,9 52,0 V
ax1-10 20,7 6,4 52,0 207,9 213,1 291,9 52,0 V
ax1-11 29,0 12,3 52,0 207,9 213,1 291,9 52,0 V
ax1-12 22,1 7,3 52,0 207,9 213,1 291,9 52,0 V
ax1-13 22,3 7,4 52,0 207,9 213,1 291,9 52,0 V
ax1-14 27,4 10,2 52,0 207,9 213,1 197,3 52,0 V
ax1-15 28,2 11,1 52,0 207,9 213,1 197,3 52,0 V
ax1-16 63,8 35,7 52,0 207,9 213,1 313,3 52,0 F
ax1-17 24,0 8,7 52,0 207,9 213,1 313,3 52,0 V
ax1-18 55,3 29,9 52,0 207,9 213,1 313,3 52,0 F
ax1-19 55,3 29,9 52,0 207,9 213,1 313,3 52,0 F
ax1-20 24,0 8,7 52,0 207,9 213,1 313,3 52,0 V
ax1-21 63,8 35,7 52,0 207,9 213,1 313,3 52,0 F
ax1-22 28,2 11,1 52,0 207,9 213,1 197,3 52,0 V
ax1-23 27,4 10,2 52,0 207,9 213,1 197,3 52,0 V
ax1-24 22,3 7,4 52,0 207,9 213,1 291,9 52,0 V
ax1-25 22,1 7,3 52,0 207,9 213,1 291,9 52,0 V
C18
Architrave VEd MEd Vt Hp Mu Vp VRd VRd > VEd
[kN] [kNm] [kN] [kN] [kNm] [kN] [kN]
ax1-26 29,0 12,3 52,0 207,9 213,1 291,9 52,0 V
ay1-1 19,1 5,5 52,0 207,9 213,1 370,5 52,0 V
ay1-2 45,2 20,5 52,0 207,9 213,1 315,6 52,0 V
ay1-3 35,8 19,1 52,0 207,9 213,1 182,1 52,0 V
ay1-4 22,8 7,8 52,0 207,9 213,1 313,3 52,0 V
ay1-5 24,9 9,1 52,0 207,9 213,1 313,3 52,0 V
ay1-6 86,8 27,8 68,0 271,8 278,6 733,2 68,0 F
ay1-7 54,8 16,6 68,0 271,8 278,6 796,0 68,0 V
ay1-8 54,8 16,6 68,0 271,8 278,6 796,0 68,0 V
ay1-9 86,8 27,8 68,0 271,8 278,6 733,2 68,0 F
ay1-10 24,9 9,1 52,0 207,9 213,1 313,3 52,0 V
ay1-11 22,8 7,8 52,0 207,9 213,1 313,3 52,0 V
ay1-12 19,1 5,5 52,0 207,9 213,1 182,1 52,0 V
ay1-13 45,2 20,5 52,0 207,9 213,1 315,6 52,0 V
ay1-14 35,8 19,1 52,0 207,9 213,1 370,5 52,0 V
ax2-1 42,8 19,1 49,7 198,7 243,4 358,0 49,7 V
ax2-2 23,8 7,1 49,7 198,7 243,4 358,0 49,7 V
ax2-3 30,6 11,4 49,7 198,7 243,4 358,0 49,7 V
ax2-4 124,3 73,0 62,1 248,4 304,3 416,9 62,1 F
ax2-5 51,1 24,1 62,1 248,4 304,3 416,9 62,1 V
ax2-6 27,2 6,6 62,1 248,4 304,3 416,9 62,1 V
ax2-7 51,1 24,1 62,1 248,4 304,3 416,9 62,1 V
ax2-8 124,3 73,0 62,1 248,4 304,3 416,9 62,1 F
ax2-9 30,6 11,4 49,7 198,7 243,4 358,0 49,7 V
ax2-10 23,8 7,1 49,7 198,7 243,4 358,0 49,7 V
ax2-11 42,8 19,1 49,7 198,7 243,4 358,0 49,7 V
ax2-12 27,0 9,2 49,7 198,7 243,4 333,5 49,7 V
ax2-13 45,4 21,1 49,7 198,7 243,4 333,5 49,7 V
ax2-14 45,4 21,1 49,7 198,7 243,4 333,5 49,7 V
ax2-15 27,0 9,2 49,7 198,7 243,4 333,5 49,7 V
ax2-16 53,5 28,5 49,7 198,7 243,4 333,5 49,7 F
ax2-17 35,0 15,0 49,7 198,7 243,4 333,5 49,7 V
ax2-18 22,4 5,8 49,7 198,7 243,4 333,5 49,7 V
ax2-19 36,1 15,8 49,7 198,7 243,4 225,4 49,7 V
ax2-20 37,8 17,6 49,7 198,7 243,4 225,4 49,7 V
ax2-21 37,3 16,2 49,7 198,7 243,4 358,0 49,7 V
ax2-22 23,4 6,7 49,7 198,7 243,4 358,0 49,7 V
ax2-23 24,3 7,3 49,7 198,7 243,4 358,0 49,7 V
ax2-24 24,3 7,3 49,7 198,7 243,4 358,0 49,7 V
ax2-25 23,4 6,7 49,7 198,7 243,4 358,0 49,7 V
ax2-26 37,3 16,2 49,7 198,7 243,4 358,0 49,7 V
ax2-27 37,8 17,6 49,7 198,7 243,4 225,4 49,7 V
ax2-28 36,1 15,8 49,7 198,7 243,4 225,4 49,7 V
C19
Architrave VEd MEd Vt Hp Mu Vp VRd VRd > VEd
[kN] [kNm] [kN] [kN] [kNm] [kN] [kN]
ax2-29 22,4 5,8 49,7 198,7 243,4 333,5 49,7 V
ax2-30 35,0 15,0 49,7 198,7 243,4 333,5 49,7 V
ax2-31 53,5 28,5 49,7 198,7 243,4 333,5 49,7 F
ay2-1 20,9 5,4 49,7 198,7 243,4 423,4 49,7 V
ay2-2 40,2 16,5 49,7 198,7 243,4 360,7 49,7 V
ay2-3 29,5 9,8 49,7 198,7 243,4 208,1 49,7 V
ay2-4 38,5 16,4 49,7 198,7 243,4 358,0 49,7 V
ay2-5 22,6 6,4 49,7 198,7 243,4 358,0 49,7 V
ay2-6 51,0 14,8 62,1 248,4 304,3 800,8 62,1 V
ay2-7 70,4 21,6 62,1 248,4 304,3 869,5 62,1 F
ay2-8 103,5 33,2 62,1 248,4 304,3 869,5 62,1 F
ay2-9 103,5 33,2 62,1 248,4 304,3 869,5 62,1 F
ay2-10 70,4 21,6 62,1 248,4 304,3 869,5 62,1 F
ay2-11 51,0 14,8 62,1 248,4 304,3 800,8 62,1 V
ay2-12 22,6 6,4 49,7 198,7 243,4 358,0 49,7 V
ay2-13 38,5 16,4 49,7 198,7 243,4 358,0 49,7 V
ay2-14 20,9 5,4 49,7 198,7 243,4 208,1 49,7 V
ay2-15 40,2 16,5 49,7 198,7 243,4 360,7 49,7 V
ay2-16 29,5 9,8 49,7 198,7 243,4 423,4 49,7 V
ax3-1 29,6 13,6 42,6 170,4 178,9 263,0 42,6 V
ax3-2 16,0 5,1 42,6 170,4 178,9 263,0 42,6 V
ax3-3 20,5 7,9 42,6 170,4 178,9 263,0 42,6 V
ax3-4 79,0 43,9 53,2 212,9 223,6 306,3 53,2 F
ax3-5 47,4 23,3 53,2 212,9 223,6 306,3 53,2 V
ax3-6 23,3 5,7 53,2 212,9 223,6 306,3 53,2 V
ax3-7 47,4 23,3 53,2 212,9 223,6 306,3 53,2 V
ax3-8 79,0 43,9 53,2 212,9 223,6 306,3 53,2 F
ax3-9 20,5 7,9 42,6 170,4 178,9 263,0 42,6 V
ax3-10 16,0 5,1 42,6 170,4 178,9 263,0 42,6 V
ax3-11 29,6 13,6 42,6 170,4 178,9 263,0 42,6 V
ax3-12 20,5 8,1 42,6 170,4 178,9 245,0 42,6 V
ax3-13 41,7 21,8 42,6 170,4 178,9 245,0 42,6 V
ax3-14 41,7 21,8 42,6 170,4 178,9 245,0 42,6 V
ax3-15 20,5 8,1 42,6 170,4 178,9 245,0 42,6 V
ax3-16 40,1 22,5 42,6 170,4 178,9 245,0 42,6 V
ax3-17 24,4 11,1 42,6 170,4 178,9 245,0 42,6 V
ax3-18 14,9 4,2 42,6 170,4 178,9 245,0 42,6 V
ax3-19 22,6 9,7 42,6 170,4 178,9 165,6 42,6 V
ax3-20 24,4 11,7 42,6 170,4 178,9 165,6 42,6 V
ax3-21 15,2 4,5 42,6 170,4 178,9 263,0 42,6 V
ax3-22 16,7 5,5 42,6 170,4 178,9 263,0 42,6 V
ax3-23 19,0 7,1 42,6 170,4 178,9 263,0 42,6 V
ax3-24 19,0 7,1 42,6 170,4 178,9 263,0 42,6 V
C20
Architrave VEd MEd Vt Hp Mu Vp VRd VRd > VEd
[kN] [kNm] [kN] [kN] [kNm] [kN] [kN]
ax3-25 16,7 5,5 42,6 170,4 178,9 263,0 42,6 V
ax3-26 15,2 4,5 42,6 170,4 178,9 263,0 42,6 V
ax3-27 24,4 11,7 42,6 170,4 178,9 165,6 42,6 V
ax3-28 22,6 9,7 42,6 170,4 178,9 165,6 42,6 V
ax3-29 14,9 4,2 42,6 170,4 178,9 245,0 42,6 V
ax3-30 24,4 11,1 42,6 170,4 178,9 245,0 42,6 V
ax3-31 40,1 22,5 42,6 170,4 178,9 245,0 42,6 V
ay3-1 19,7 7,2 42,6 170,4 178,9 311,1 42,6 V
ay3-2 26,3 10,9 42,6 170,4 178,9 265,0 42,6 V
ay3-3 19,7 7,2 42,6 170,4 178,9 152,9 42,6 V
ay3-4 30,3 14,1 42,6 170,4 178,9 263,0 42,6 V
ay3-5 16,6 5,5 42,6 170,4 178,9 263,0 42,6 V
ay3-6 54,8 16,6 53,2 212,9 223,6 588,4 53,2 F
ay3-7 67,7 21,1 53,2 212,9 223,6 638,8 53,2 F
ay3-8 94,7 30,6 53,2 212,9 223,6 638,8 53,2 F
ay3-9 94,7 30,6 53,2 212,9 223,6 638,8 53,2 F
ay3-10 67,7 21,1 53,2 212,9 223,6 638,8 53,2 F
ay3-11 54,8 16,6 53,2 212,9 223,6 588,4 53,2 F
ay3-12 16,6 5,5 42,6 170,4 178,9 263,0 42,6 V
ay3-13 30,3 14,1 42,6 170,4 178,9 263,0 42,6 V
ay3-14 19,7 7,2 42,6 170,4 178,9 152,9 42,6 V
ay3-15 26,3 10,9 42,6 170,4 178,9 265,0 42,6 V
ay3-16 19,7 7,2 42,6 170,4 178,9 311,1 42,6 V
ax4-1 10,4 4,4 13,5 54,1 24,3 35,8 13,5 V
ax4-2 6,4 1,9 13,5 54,1 24,3 35,8 13,5 V
ax4-3 7,8 2,7 13,5 54,1 24,3 35,8 13,5 V
ax4-4 24,4 12,4 22,8 91,3 41,1 56,3 22,8 F
ax4-5 16,1 6,9 22,8 91,3 41,1 56,3 22,8 V
ax4-6 10,0 2,4 22,8 91,3 41,1 56,3 22,8 V
ax4-7 16,1 6,9 22,8 91,3 41,1 56,3 22,8 V
ax4-8 24,4 12,4 22,8 91,3 41,1 56,3 22,8 F
ax4-9 7,8 2,7 13,5 54,1 24,3 35,8 13,5 V
ax4-10 6,4 1,9 13,5 54,1 24,3 35,8 13,5 V
ax4-11 10,4 4,4 13,5 54,1 24,3 35,8 13,5 V
ax4-12 7,7 2,7 13,5 54,1 24,3 33,3 13,5 V
ax4-13 12,5 5,8 13,5 54,1 24,3 33,3 13,5 V
ax4-14 12,5 5,8 13,5 54,1 24,3 33,3 13,5 V
ax4-15 7,7 2,7 13,5 54,1 24,3 33,3 13,5 V
ax4-16 13,6 7,0 13,5 54,1 24,3 33,3 13,5 F
ax4-17 8,9 3,6 13,5 54,1 24,3 33,3 13,5 V
ax4-18 6,3 1,7 13,5 54,1 24,3 33,3 13,5 V
ax4-19 9,3 3,7 13,5 54,1 24,3 22,5 13,5 V
ax4-20 9,8 4,3 13,5 54,1 24,3 22,5 13,5 V
C21
Architrave VEd MEd Vt Hp Mu Vp VRd VRd > VEd
[kN] [kNm] [kN] [kN] [kNm] [kN] [kN]
ax4-21 6,3 1,8 13,5 54,1 24,3 357,7 13,5 V
ax4-22 6,8 2,1 13,5 54,1 24,3 357,7 13,5 V
ax4-23 7,1 2,3 13,5 54,1 24,3 357,7 13,5 V
ax4-24 7,1 2,3 13,5 54,1 24,3 357,7 13,5 V
ax4-25 6,8 2,1 13,5 54,1 24,3 357,7 13,5 V
ax4-26 6,3 1,8 13,5 54,1 24,3 357,7 13,5 V
ax4-27 9,8 4,3 13,5 54,1 24,3 22,5 13,5 V
ax4-28 9,3 3,7 13,5 54,1 24,3 22,5 13,5 V
ax4-29 6,3 1,7 13,5 54,1 24,3 33,3 13,5 V
ax4-30 8,9 3,6 13,5 54,1 24,3 33,3 13,5 V
ax4-31 13,6 7,0 13,5 54,1 24,3 33,3 13,5 F
ay4-1 7,5 2,5 13,5 54,1 24,3 35,6 13,5 V
ay4-2 9,5 3,7 13,5 54,1 24,3 38,7 13,5 V
ay4-3 8,5 3,2 13,5 54,1 24,3 24,7 13,5 V
ay4-4 10,7 4,6 13,5 54,1 24,3 35,8 13,5 V
ay4-5 6,3 1,8 13,5 54,1 24,3 35,8 13,5 V
ay4-6 20,3 6,0 22,8 91,3 41,1 117,3 22,8 V
ay4-7 27,0 8,3 22,8 91,3 41,1 117,3 22,8 F
ay4-8 37,4 12,0 22,8 91,3 41,1 117,3 22,8 F
ay4-9 37,4 12,0 22,8 91,3 41,1 117,3 22,8 F
ay4-10 27,0 8,3 22,8 91,3 41,1 117,3 22,8 F
ay4-11 20,3 6,0 22,8 91,3 41,1 117,3 22,8 V
ay4-12 6,3 1,8 13,5 54,1 24,3 35,8 13,5 V
ay4-13 10,7 4,6 13,5 54,1 24,3 35,8 13,5 V
ay4-14 7,5 2,5 13,5 54,1 24,3 24,7 13,5 V
ay4-15 9,5 3,7 13,5 54,1 24,3 38,7 13,5 V
ay4-16 8,5 3,2 13,5 54,1 24,3 35,6 13,5 V
C22
APPENDICE D
PROVE DI TRAZIONE DIRETTA
Vengono mostrati i risultati sperimentali di ogni tipologia di prova di trazione diretta effettuata, sia in tabella, sia con i relativi grafici.
S 5400_AR0590AT
Figura D.1 | Risultati sperimentali delle lastrine: N1, N2, N3 e media Figura D.2 | Risultati sperimentali delle lastrine: media e dispersione
D1
S 5400_AR0590AT_PVA
Figura D.3 | Risultati sperimentali delle lastrine: N1, N2, N3 e media Figura D.4 | Risultati sperimentali delle lastrine: media e dispersione
D2
S 5400_AR0355AT
Figura D.5 | Risultati sperimentali delle lastrine: N1, N2, N3 e media Figura D.6 | Risultati sperimentali delle lastrine: media e dispersione
Osservazioni:
-- Il provino N2 presenta la prima fessurazione a livelli di carico bassi.
D3
S 5400_AR0355AT_PVA
Figura D.7 | Risultati sperimentali delle lastrine: N1, N2, N3 e media Figura D.8 | Risultati sperimentali delle lastrine: media e dispersione
D4
S 5400_AR0360A
Figura D.9 | Risultati sperimentali delle lastrine: N1, N2, N3 e media Figura D.10 | Risultati sperimentali delle lastrine: media e dispersione
Osservazioni:
- Il provino N1 manifesta una rottura asimmetrica della rete.
D5
S 5400_AR0360A_PVA
Figura D.11 | Risultati sperimentali delle lastrine: N1, N2, N3 e media Figura D.12 | Risultati sperimentali delle lastrine: media e dispersione
Osservazioni:
-- Nel provino N2 la prima fessurazione è a livelli di carico bassi con localizzazione degli sforzi nella zona delle estremità a
causa di colla o rugosità.
D6
S 5400_AR0770A
Figura D.13 | Risultati sperimentali delle lastrine: N1, N2, N3 e media Figura D.14 | Risultati sperimentali delle lastrine: media e dispersione
Osservazioni:
-- I provini N1 e N2 presentano il fenomeno di delaminazione con progressivo distacco della matrice, rispettivamente a 7,5 e
9 kN;
-- Il provino N3 presenta delaminazione senza distacco completo della matrice e scorrimento della rete nella zona inferiore.
D7
S 5400_AR0770A_PVA
Figura D.15 | Risultati sperimentali delle lastrine: N1, N2, N3 e media Figura D.16 | Risultati sperimentali delle lastrine: media e dispersione
Osservazioni:
-- Il provino N1 presenta una notevole multifessurazione.
D8
S 5400_AR0800A
Figura D.17 | Risultati sperimentali delle lastrine: N1, N2, N3 e media Figura D.18 | Risultati sperimentali delle lastrine: media e dispersione
Osservazioni:
-- Il provino N2 mostra scivolamento a 6,5 kN e rottura misto scorrimento a 8,8 kN;
-- Il provino N3 delamina a circa 5,2 kN e presenta rottura con scorrimento.
D9
S 5400_AR0800A_PVA
Figura D.19 | Risultati sperimentali delle lastrine: N1, N2, N3 e media Figura D.20 | Risultati sperimentali delle lastrine: media e dispersione
Osservazioni:
-- Il provino N1 mostra scivolamento a circa 6 kN e rottura mista con delaminazione.
D10
S 285 TIX_AR0355AT
Figura D.12 | Risultati sperimentali delle lastrine: N1, N2, N3 e media Figura D.22 | Risultati sperimentali delle lastrine: media e dispersione
Osservazioni:
-- Tutti i provini sono prefessurati;
-- Solo il provino N1 viene testato e manifesta scivolamento.
D11
S 285 TIX_AR0355AT_PVA
Figura D.23 | Risultati sperimentali delle lastrine: N1, N2, N3 e media Figura D.24 | Risultati sperimentali delle lastrine: media e dispersione
Osservazioni:
-- Tutti i provini sono prefessurati;
-- Solo il provino N3 viene testato.
D12
S 285 TIX_AR0360A
Figura D.25 | Risultati sperimentali delle lastrine: N1, N2, N3 e media Figura D.26 | Risultati sperimentali delle lastrine: media e dispersione
Osservazioni:
-- Tutti i provini sono prefessurati;
-- Solo il provino N1 viene testato e manifesta scivolamento;
-- Il provino N2 ha la superficie danneggiata, quindi risulta una riduzione di sezione.
D13
S 285 TIX_AR0360A_PVA
Figura D.27 | Risultati sperimentali delle lastrine: N1, N2, N3 e media Figura D.28 | Risultati sperimentali delle lastrine: media e dispersione
Osservazioni:
-- Tutti i provini sono prefessurati;
-- Solo il provino N2 viene testato.
D14
HPC_ AR0590AP01
Figura D.29 | Risultati sperimentali delle lastrine: N1, N2, N3 e media Figura D.30 | Risultati sperimentali delle lastrine: media e dispersione
Osservazioni:
-- Tutti i provini presentano una leggera eccentricità sul lato 2;
-- Il provino N1 perde il LVDT2 a 4,5 kN;
-- Il provino N2 perde il LVDT1 a 6,7 kN;
-- Il provino N3 presenta una rottura asimmetrica della rete non ben allineata.
D15
HPC_ AR0355AP02
Figura D.31 | Risultati sperimentali delle lastrine: N1, N2, N3 e media Figura D.32 | Risultati sperimentali delle lastrine: media e dispersione
Osservazioni:
-- Il provino N1 risulta leggermente imbarcato, inoltre, presenta uno scivolamento tra matrice e piastrina superiore non perfet-
tamente incollata;
-- I provini N2 e N3 manifestano uno scivolamento superiormente.
D16
S 286 FR_AR0355AT
Figura D.33 | Risultati sperimentali delle lastrine: N1, N2, N3 e media Figura D.34 | Risultati sperimentali delle lastrine: media e dispersione
Osservazioni:
-- Tutti i provini si presentano prefessurati;
-- Solo il N2 viene testato e mostra scivolamento inferiormente.
D17
S 286 FR_AR0360A
Figura D.35 | Risultati sperimentali delle lastrine: N1, N2, N3 e media Figura D.36 | Risultati sperimentali delle lastrine: media e dispersione
Osservazioni:
-- Tutti i provini si presentano prefessurati;
-- Solo il N3 viene testato e mostra scivolamento superiormente.
D18
S 286 FR*_AR0355AT
Figura D.37 | Risultati sperimentali delle lastrine: N1, N2, N3 e media Figura D.38 | Risultati sperimentali delle lastrine: media e dispersione
Osservazioni:
-- Il provino N2 fessura in seguito alla chiusura della morsa superiore;
-- Il provino N3 manifesta lo scorrimento.
D19
S 286 FR*_AR0360A
Figura D.39 | Risultati sperimentali delle lastrine: N1, N2, N3 e media Figura D.40 | Risultati sperimentali delle lastrine: media e dispersione
D20
PROVE DI STRAPPO (SINGLE LAP)
In questa appendice vengono mostrati i grafici dei risultati sperimentali di ogni tipologia di prova di strappo effettuata con matrice
di calce S 286 FR e le relative medie e le tabelle con una panoramica dei valori ottenuti per tutte le prove effettuate.
SL_B1_1 e SL_B1_2
Figura D.41 | Risultati sperimentali della prova SL_B1_1 Figura D.42 | Risultati sperimentali della prova SL_B1_2
Osservazioni:
-- I provini B1_1 e B1_2 delaminano.
D21
SL_B1_3 e SL_B1_4
Figura D.44 | Risultati sperimentali della prova SL_B1_3 Figura D.45 | Risultati sperimentali della prova SL_B1_4
D22
SL_B2_1 e SL_B2_2
Figura D.47 | Risultati sperimentali della prova SL_B2_1 Figura D.48 | Risultati sperimentali della prova SL_B2_2
D23
SL_B2_3 e SL_B2_4
Figura D.50 | Risultati sperimentali della prova SL_B2_3 Figura D.51 | Risultati sperimentali della prova SL_B2_4
Osservazioni:
-- Nell provino B2_3 il carico è applicato con una leggera eccentricità verso sinistra.
D24
APPENDICE E
AZIONE E RESISTENZA A TAGLIO PER DIVERSE DISTRIBUZIONI SPAZIALI DEL RINFORZO
Figura E.1 | Rappresentazione delle distribuzioni spaziali di rinforzo
E1
Tabella E.1 | Azione di taglio e resistenza a taglio nei setti
pre intervento A B C D E F
Setto VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt
[kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN]
x0-1 37,8 89,5 37,7 90,1 37,5 88,7 36,7 89,0 42,8 130,7 40,1 122,1 39,1 122,1
x0-2 178,3 221,2 177,9 218,7 177,0 220,4 173,2 220,8 202,1 327,5 188,9 313,2 184,2 313,2
x0-3 37,8 89,0 37,7 89,5 37,5 88,8 36,7 88,9 42,8 131,4 40,1 123,1 39,1 123,1
x0-4 178,5 260,8 178,1 261,5 176,8 260,8 172,5 260,8 202,5 379,2 189,2 364,3 184,5 364,3
x0-5 132,1 267,3 131,8 268,4 130,9 267,3 127,6 267,3 149,9 371,0 140,0 362,5 136,5 362,5
x0-6 132,1 267,3 131,8 268,4 130,9 267,3 127,6 267,3 149,9 371,0 140,0 362,5 136,5 362,5
x0-7 178,5 260,8 178,1 261,5 176,8 260,8 172,5 260,8 202,5 379,2 189,2 364,3 184,5 364,3
x0-8 37,8 89,0 37,7 89,3 37,5 88,8 36,7 88,9 42,8 131,4 40,1 123,1 39,1 123,1
x0-9 178,3 221,2 177,9 218,3 177,0 220,4 173,2 220,8 202,1 327,5 188,9 313,2 184,2 313,2
x0-10 37,8 89,5 37,7 90,0 37,5 88,7 36,7 89,0 42,8 130,7 40,1 122,1 39,1 122,1
x0-11 61,3 114,7 61,1 114,3 60,5 114,6 58,7 114,7 55,7 112,3 64,9 160,3 63,3 160,3
x0-12 102,2 152,4 102,0 150,5 101,0 152,4 98,0 152,4 93,0 148,6 108,3 208,5 105,7 208,5
x0-13 245,1 273,9 244,6 275,8 242,2 273,9 235,0 273,9 222,9 266,0 259,9 395,3 253,5 395,3
x0-14 31,6 65,5 31,5 65,5 31,2 65,5 30,3 65,5 28,7 65,5 26,8 65,5 32,7 105,5
x0-15 264,5 213,9 329,9 344,9 261,3 213,9 253,5 213,9 240,5 213,9 224,3 213,9 273,4 344,9
x0-16 31,6 65,5 31,5 65,5 31,2 65,5 30,3 65,5 28,7 65,5 26,8 65,5 32,7 105,5
x0-17 245,1 273,9 244,6 275,6 242,2 273,9 235,0 273,9 222,9 266,0 259,9 395,3 253,5 395,3
x0-18 102,2 152,4 102,0 150,2 101,0 152,4 98,0 152,4 93,0 148,6 108,3 208,5 105,7 208,5
x0-19 61,3 114,7 61,1 114,2 60,5 114,6 58,7 114,7 55,7 112,3 64,9 160,3 63,3 160,3
x0-20 110,4 169,2 110,2 170,0 108,9 160,3 105,3 164,2 100,5 163,7 117,0 242,6 114,1 242,6
x0-21 217,7 57,0 217,2 57,0 214,7 57,0 207,7 57,0 198,1 57,0 184,6 57,0 180,1 87,1
x0-22 141,3 167,9 141,0 167,9 139,4 167,9 134,9 167,9 128,6 167,9 119,9 167,9 146,2 254,6
x0-23 141,3 167,9 141,0 167,9 139,4 167,9 134,9 167,9 128,6 167,9 119,9 167,9 146,2 254,6
x0-24 217,7 57,0 217,2 57,0 214,7 57,0 207,7 57,0 198,1 57,0 184,6 57,0 180,1 87,1
x0-25 110,4 169,2 110,2 170,0 108,9 160,3 105,3 164,2 100,5 163,7 117,0 242,6 114,1 242,6
x0-26 46,6 98,0 46,5 98,6 45,7 91,5 54,9 141,8 53,1 141,4 49,4 130,7 48,2 130,7
x0-27 76,5 129,1 76,4 127,0 75,1 124,1 90,1 182,2 87,3 181,9 81,1 174,3 79,1 174,3
x0-28 76,5 128,0 76,4 125,7 75,1 124,3 90,1 178,0 87,3 177,8 81,1 173,1 79,2 173,1
x0-29 52,9 104,9 52,9 103,3 52,0 102,0 62,4 144,6 60,4 144,5 56,1 141,2 54,8 141,2
x0-30 52,9 103,5 52,9 104,9 52,0 99,2 62,4 142,8 60,4 142,7 56,1 138,5 54,8 138,5
x0-31 23,3 68,8 23,3 68,7 22,9 63,5 27,4 98,9 26,6 98,9 24,7 93,4 24,1 93,4
x0-32 34,3 83,1 34,2 82,9 33,7 76,8 40,5 120,1 39,0 120,1 36,3 113,5 35,4 113,5
x0-33 36,5 94,4 37,3 94,2 35,9 88,2 43,2 128,0 41,6 128,0 38,7 122,3 37,8 122,3
x0-34 75,9 137,7 77,4 137,6 74,6 128,9 89,8 189,4 86,5 189,4 80,4 181,6 78,5 181,6
x0-35 53,8 105,9 53,7 104,9 52,9 97,0 63,6 153,7 61,3 153,7 57,0 145,4 55,6 145,4
x0-36 53,8 105,9 53,7 104,8 52,9 97,0 63,6 153,7 61,3 153,7 57,0 145,4 55,6 145,4
x0-37 75,9 137,7 77,4 137,4 74,6 128,9 89,8 189,4 86,5 189,4 80,4 181,6 78,5 181,6
x0-38 36,5 94,4 37,3 94,1 35,9 88,2 43,2 128,0 41,6 128,0 38,7 122,3 37,8 122,3
x0-39 34,3 83,1 34,2 83,1 33,7 76,8 40,5 120,1 39,0 120,1 36,3 113,5 35,4 113,5
x0-40 23,3 68,8 23,3 68,8 22,9 63,5 27,4 98,9 26,6 98,9 24,7 93,4 24,1 93,4
E2
pre intervento A B C D E F
Setto VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt
[kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN]
x0-41 52,9 103,5 54,0 104,8 52,0 99,2 62,4 142,8 60,4 142,7 56,1 138,5 54,8 138,5
x0-42 52,9 104,9 52,9 103,2 52,0 102,0 62,4 144,6 60,4 144,5 56,1 141,2 54,8 141,2
x0-43 76,5 128,0 76,4 125,6 75,1 124,3 90,1 178,0 87,3 177,8 81,1 173,1 79,2 173,1
x0-44 76,5 129,1 76,4 127,0 75,1 124,1 90,1 182,2 87,3 181,9 81,1 174,3 79,1 174,3
x0-45 46,6 98,0 46,5 98,5 45,7 91,5 54,9 141,8 53,1 141,4 49,4 130,7 48,2 130,7
x0-46 78,8 202,0 78,7 202,8 78,1 202,0 76,2 202,0 89,5 277,8 83,6 271,2 81,5 271,2
y0-1 231,7 265,0 238,1 266,7 206,4 263,2 223,8 263,9 224,5 254,9 238,1 378,3 237,4 378,3
y0-2 55,2 116,2 56,7 115,0 49,1 114,2 53,3 115,1 53,4 112,1 56,7 155,4 56,5 155,4
y0-3 28,4 89,9 29,2 90,8 25,3 87,8 27,4 88,7 27,5 87,5 29,2 127,8 29,1 127,8
y0-4 512,6 517,7 526,7 520,2 570,5 1025,7 494,5 502,3 496,6 500,7 526,7 741,1 525,1 741,1
y0-5 45,5 39,0 46,7 39,0 40,5 39,0 44,0 39,0 44,0 39,0 37,4 39,0 37,3 56,0
y0-6 49,1 99,8 50,4 100,3 43,8 99,6 47,6 99,7 47,5 95,5 50,4 138,1 50,3 138,1
y0-7 52,5 102,5 53,9 103,1 46,8 102,3 50,9 102,4 50,8 97,7 53,9 137,6 53,8 137,6
y0-8 52,5 101,0 53,9 99,9 46,8 100,9 50,9 101,0 50,8 97,9 53,9 135,7 53,8 135,7
y0-9 29,2 77,3 30,0 77,0 26,1 77,2 28,3 77,2 28,3 75,5 30,0 105,7 29,9 105,7
y0-10 45,1 39,0 46,3 39,0 40,3 39,0 43,9 39,0 43,7 39,0 37,1 39,0 37,0 56,0
y0-11 504,9 513,2 518,0 512,1 562,9 1030,3 491,1 487,9 488,8 487,9 518,5 512,0 517,0 743,4
y0-12 13,6 69,0 13,9 69,3 12,1 69,0 13,2 69,0 13,1 63,4 13,9 90,2 13,9 90,2
y0-13 156,2 232,2 160,2 229,8 139,3 232,2 152,1 232,2 151,2 221,7 160,4 325,8 159,9 325,8
y0-14 4,5 40,7 4,6 41,1 4,0 40,7 4,4 40,7 4,3 39,2 4,6 53,4 4,6 53,4
y0-15 44,9 39,0 46,0 39,0 40,1 39,0 43,7 39,0 43,5 39,0 36,9 39,0 36,8 56,0
y0-16 318,1 346,4 326,0 343,4 355,0 685,6 311,2 327,0 307,8 327,0 326,5 342,7 325,6 496,1
y0-17 318,1 346,4 325,8 343,1 355,0 685,6 311,3 327,0 307,8 327,0 326,5 342,7 325,6 496,1
y0-18 44,9 39,0 45,9 39,0 40,1 39,0 43,8 39,0 43,5 39,0 36,9 39,0 36,8 56,0
y0-19 4,5 40,7 4,6 41,1 4,0 40,7 4,4 40,7 4,3 39,2 4,6 53,4 4,6 53,4
y0-20 156,2 232,2 159,8 229,7 139,3 232,2 152,4 232,2 151,2 221,7 160,4 325,8 159,9 325,8
y0-21 13,6 69,0 13,9 69,3 12,1 69,0 13,2 69,0 13,1 63,4 13,9 90,2 13,9 90,2
y0-22 504,9 513,2 516,4 513,0 562,9 1030,3 492,5 487,9 488,8 487,9 518,5 512,0 517,0 743,4
y0-23 45,1 39,0 46,2 39,0 40,3 39,0 44,0 39,0 43,7 39,0 37,1 39,0 37,0 56,0
y0-24 29,2 77,3 29,9 76,9 26,1 77,2 28,5 77,2 28,3 75,5 30,0 105,7 29,9 105,7
y0-25 52,5 101,0 53,6 102,1 46,8 100,9 51,1 101,0 50,8 97,9 53,9 135,7 53,8 135,7
y0-26 52,5 102,5 53,6 102,9 46,8 102,3 51,1 102,4 50,8 97,7 53,9 137,6 53,8 137,6
y0-27 49,1 99,8 50,2 100,2 43,8 99,6 47,8 99,7 47,5 95,5 50,4 138,1 50,3 138,1
y0-28 45,5 39,0 46,4 39,0 40,5 39,0 44,2 39,0 44,0 39,0 37,4 39,0 37,3 56,0
y0-29 512,6 517,7 523,2 520,1 570,5 1025,7 497,7 502,3 496,6 500,7 526,7 741,1 525,1 741,1
y0-30 28,4 89,9 29,1 90,7 25,3 87,8 27,6 88,7 27,5 87,5 29,2 127,8 29,1 127,8
y0-31 55,2 116,2 56,3 114,9 49,1 114,2 53,6 115,1 53,4 112,1 56,7 155,4 56,5 155,4
y0-32 231,7 265,0 236,6 266,5 206,4 263,2 225,1 263,9 224,5 254,9 238,1 378,3 237,4 378,3
x1-1 36,8 64,0 32,4 59,6 36,6 63,4 34,9 63,7 40,2 93,6 37,9 87,7 37,4 87,7
x1-2 34,7 62,6 30,6 59,9 34,5 62,1 32,9 62,3 37,9 89,9 35,7 84,3 35,3 84,3
x1-3 34,7 62,2 30,6 59,6 34,5 62,0 32,9 62,1 37,9 89,4 35,7 83,8 35,3 83,8
x1-4 34,8 64,0 30,7 59,6 34,7 63,9 33,1 63,9 38,1 94,7 35,9 88,9 35,4 88,9
E3
pre intervento A B C D E F
Setto VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt
[kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN]
x1-5 186,3 181,8 205,3 189,0 185,3 181,8 176,0 181,8 203,7 269,5 191,9 259,6 189,4 259,5
x1-6 181,8 157,0 200,3 157,7 180,8 157,0 171,7 157,0 198,7 231,8 187,3 225,3 184,8 225,2
x1-7 186,1 162,4 205,1 163,4 185,1 162,4 175,8 162,4 203,5 232,9 191,8 229,1 189,2 229,1
x1-8 186,1 162,4 205,1 163,4 185,1 162,4 175,8 162,4 203,5 232,9 191,8 229,1 189,2 229,1
x1-9 181,8 157,0 200,3 157,7 180,8 157,0 171,7 157,0 198,7 231,8 187,3 225,3 184,8 225,2
x1-10 186,3 181,8 205,3 188,9 185,3 181,8 176,0 181,8 203,7 269,5 191,9 259,6 189,4 259,5
x1-11 34,8 64,0 30,7 59,1 34,7 63,9 33,1 63,9 38,1 94,7 35,9 88,9 35,4 88,9
x1-12 34,7 62,2 30,6 59,3 34,5 62,0 32,9 62,1 37,9 89,4 35,7 83,8 35,3 83,8
x1-13 34,7 62,6 30,6 59,8 34,5 62,1 32,9 62,3 37,9 89,9 35,7 84,3 35,3 84,3
x1-14 36,8 64,0 32,4 59,6 36,6 63,4 34,9 63,7 40,2 93,6 37,9 87,7 37,4 87,7
x1-15 69,3 87,3 61,2 83,2 68,8 87,2 65,0 87,2 60,7 85,1 71,4 123,9 70,5 123,9
x1-16 109,7 110,8 96,8 106,8 108,9 110,8 102,8 110,8 96,1 107,6 113,0 152,8 111,6 152,8
x1-17 199,3 171,6 219,8 258,1 197,8 171,6 186,7 171,6 174,5 166,1 205,4 248,3 202,7 248,3
x1-18 28,6 26,9 25,2 26,9 28,4 26,9 26,8 26,9 25,1 26,9 23,6 26,9 23,3 39,2
x1-19 15,5 48,5 13,6 48,5 15,3 48,5 14,5 48,5 13,5 48,5 12,7 48,5 15,7 73,6
x1-20 15,5 48,5 13,6 48,5 15,3 48,5 14,5 48,5 13,5 48,5 12,7 48,5 15,7 73,6
x1-21 28,6 26,9 25,2 26,9 28,4 26,9 26,8 26,9 25,1 26,9 23,6 26,9 23,3 39,2
x1-22 199,3 171,6 219,8 257,9 197,8 171,6 186,7 171,6 174,5 166,1 205,4 248,3 202,7 248,3
x1-23 109,7 110,8 96,8 106,4 108,9 110,8 102,8 110,8 96,1 107,6 113,0 152,8 111,6 152,8
x1-24 69,3 87,3 61,2 82,3 68,8 87,2 65,0 87,2 60,7 85,1 71,4 123,9 70,5 123,9
x1-25 103,2 112,0 91,1 104,6 102,3 106,3 96,2 108,5 90,4 108,1 106,3 159,1 104,9 159,1
x1-26 31,7 27,1 28,0 27,1 31,4 27,1 29,5 27,1 27,8 27,1 26,1 27,1 25,8 39,0
x1-27 136,1 120,7 150,1 184,4 134,9 120,7 126,9 120,7 119,2 120,7 112,2 120,7 138,4 184,4
x1-28 136,1 120,7 150,1 184,4 134,9 120,7 126,9 120,7 119,2 120,7 112,2 120,7 138,4 184,4
x1-29 31,7 27,1 28,0 27,1 31,4 27,1 29,5 27,1 27,8 27,1 26,1 27,1 25,8 39,0
x1-30 103,2 112,0 91,1 104,5 102,3 106,3 96,2 108,5 90,4 108,1 106,3 159,1 104,9 159,1
x1-31 36,0 64,2 31,8 59,6 35,5 60,6 41,4 95,5 39,4 95,1 37,1 89,0 36,6 89,0
x1-32 88,4 96,1 78,1 92,8 87,4 92,1 101,8 138,7 96,9 138,4 91,1 132,3 89,9 132,3
x1-33 88,4 94,8 78,1 92,4 87,4 91,8 101,8 135,1 96,9 134,9 91,1 130,9 89,9 130,9
x1-34 62,1 77,8 54,9 75,3 61,4 75,3 71,5 109,6 68,1 109,5 64,0 106,7 63,1 106,7
x1-35 56,1 75,2 62,0 106,3 55,5 71,9 64,6 106,7 61,5 106,7 57,8 103,3 57,1 103,3
x1-36 19,3 46,7 17,1 42,4 19,1 43,6 22,3 68,2 21,2 68,2 19,9 65,0 19,7 65,0
x1-37 44,3 67,4 39,1 61,4 43,8 63,1 51,2 99,0 48,5 99,0 45,6 94,5 45,0 94,5
x1-38 95,2 92,8 105,1 131,0 94,2 87,3 110,1 135,6 104,3 135,6 98,1 130,6 96,8 130,6
x1-39 146,6 123,0 161,9 175,2 145,1 115,5 169,6 180,1 160,7 180,1 151,1 173,6 149,1 173,6
x1-40 56,9 79,0 50,2 71,2 56,3 72,7 65,7 115,3 62,3 115,3 58,6 110,2 57,8 110,2
x1-41 56,9 79,0 50,2 71,1 56,3 72,7 65,7 115,3 62,3 115,3 58,6 110,2 57,8 110,2
x1-42 146,6 123,0 161,9 174,9 145,1 115,5 169,6 180,1 160,7 180,1 151,1 173,6 149,1 173,6
x1-43 95,2 92,8 105,1 130,7 94,2 87,3 110,1 135,6 104,3 135,6 98,1 130,6 96,8 130,6
x1-44 44,3 67,4 39,1 61,6 43,8 63,1 51,2 99,0 48,5 99,0 45,6 94,5 45,0 94,5
x1-45 19,3 46,7 17,1 42,6 19,1 43,6 22,3 68,2 21,2 68,2 19,9 65,0 19,7 65,0
x1-46 56,1 75,2 62,0 106,0 55,5 71,9 64,6 106,7 61,5 106,7 57,8 103,3 57,1 103,3
E4
pre intervento A B C D E F
Setto VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt
[kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN]
x1-47 62,1 77,8 54,9 75,2 61,4 75,3 71,5 109,6 68,1 109,5 64,0 106,7 63,1 106,7
x1-48 88,4 94,8 78,1 92,3 87,4 91,8 101,8 135,1 96,9 134,9 91,1 130,9 89,9 130,9
x1-49 88,4 96,1 78,1 92,8 87,4 92,1 101,8 138,7 96,9 138,4 91,1 132,3 89,9 132,3
x1-50 36,0 64,2 31,8 59,6 35,5 60,6 41,4 95,5 39,4 95,1 37,1 89,0 36,6 89,0
y1-1 209,9 194,1 221,2 292,9 183,4 192,6 203,7 193,3 204,7 187,2 212,8 283,4 212,6 283,4
y1-2 57,4 85,4 48,4 81,0 50,2 83,7 55,8 84,4 56,0 82,0 58,3 116,7 58,2 116,7
y1-3 28,9 60,9 30,5 87,4 25,3 59,1 28,1 59,9 28,2 58,8 29,3 84,5 29,3 84,5
y1-4 535,3 385,8 564,3 579,2 584,6 785,6 519,0 375,2 522,0 373,8 542,8 562,8 542,2 562,8
y1-5 19,6 26,1 16,5 26,1 17,1 26,1 19,1 26,1 19,1 26,1 15,9 26,1 15,9 37,0
y1-6 186,8 180,3 196,4 271,5 163,3 180,1 182,2 180,2 182,1 174,1 189,4 263,0 189,2 263,0
y1-7 41,0 71,5 34,5 68,6 35,8 71,4 40,0 71,5 40,0 69,0 41,5 97,2 41,5 97,2
y1-8 25,7 57,2 27,1 84,1 22,5 57,2 25,1 57,2 25,1 55,7 26,1 79,3 26,1 79,3
y1-9 19,5 26,1 16,4 26,1 17,1 26,1 19,1 26,1 19,0 26,1 15,8 26,1 15,8 37,0
y1-10 529,8 376,7 556,1 566,8 579,4 782,0 518,5 358,7 516,5 358,7 537,1 376,2 536,6 558,1
y1-11 3,5 31,3 2,9 29,1 3,1 31,3 3,4 31,3 3,4 30,0 3,5 41,9 3,5 42,0
y1-12 35,3 77,5 29,7 73,6 30,9 77,5 34,6 77,5 34,5 74,2 35,8 105,9 35,8 105,9
y1-13 35,3 76,3 29,7 71,8 30,9 76,3 34,6 76,3 34,5 71,1 35,8 101,0 35,8 101,0
y1-14 8,0 43,7 6,7 39,9 7,0 43,7 7,8 43,7 7,8 40,7 8,1 59,0 8,1 59,0
y1-15 19,4 26,1 16,3 26,1 17,0 26,1 19,1 26,1 18,9 26,1 15,8 26,1 15,7 37,0
y1-16 313,5 253,6 328,1 376,1 343,2 516,4 308,8 238,9 305,6 238,9 317,8 250,3 317,5 369,8
y1-17 313,5 253,6 327,8 375,8 343,2 516,4 309,2 238,9 305,6 238,9 317,8 250,3 317,5 369,8
y1-18 19,4 26,1 16,2 26,1 17,0 26,1 19,2 26,1 18,9 26,1 15,8 26,1 15,7 37,0
y1-19 8,0 43,7 6,7 39,9 7,0 43,7 7,9 43,7 7,8 40,7 8,1 59,0 8,1 59,0
y1-20 35,3 76,3 29,5 71,7 31,0 76,3 34,9 76,3 34,5 71,1 35,8 101,0 35,8 101,0
y1-21 35,3 77,5 29,5 73,5 31,0 77,5 34,9 77,5 34,5 74,2 35,8 105,9 35,8 105,9
y1-22 3,5 31,3 2,9 29,1 3,1 31,3 3,4 31,3 3,4 30,0 3,5 41,9 3,5 42,0
y1-23 529,8 376,7 553,3 568,0 579,9 782,0 522,3 358,7 516,5 358,7 537,1 376,2 536,6 558,1
y1-24 19,5 26,1 16,3 26,1 17,1 26,1 19,2 26,1 19,0 26,1 15,8 26,1 15,8 37,0
y1-25 25,7 57,2 26,9 83,3 22,5 57,2 25,4 57,2 25,1 55,7 26,1 79,3 26,1 79,3
y1-26 41,0 71,5 42,8 100,0 35,9 71,4 40,4 71,5 40,0 69,0 41,5 97,2 41,5 97,2
y1-27 186,8 180,3 195,0 270,0 163,5 180,1 184,1 180,2 182,1 174,1 189,4 263,0 189,2 263,0
y1-28 19,6 26,1 16,4 26,1 17,2 26,1 19,3 26,1 19,1 26,1 15,9 26,1 15,9 37,0
y1-29 535,3 385,8 558,1 579,2 585,7 785,6 527,5 375,2 522,0 373,8 542,8 562,8 542,2 562,8
y1-30 28,9 60,9 30,2 87,3 25,3 59,1 28,5 59,9 28,2 58,8 29,3 84,5 29,3 84,5
y1-31 57,4 85,4 47,9 80,9 50,3 83,7 56,6 84,4 56,0 82,0 58,3 116,7 58,2 116,7
y1-32 209,9 194,1 218,9 292,7 183,7 192,6 206,8 193,3 204,7 187,2 212,8 283,4 212,6 283,4
x2-1 25,6 45,2 24,4 42,3 25,5 44,9 23,9 45,0 29,1 117,0 27,0 113,0 26,6 68,9
x2-2 23,7 42,5 22,6 40,9 23,6 42,3 22,2 42,4 26,9 107,9 25,0 104,8 24,7 64,3
x2-3 23,7 42,4 22,6 41,4 23,6 42,3 22,2 42,3 26,9 107,7 25,0 104,7 24,7 64,1
x2-4 24,4 45,6 23,2 45,8 24,3 45,5 22,8 45,5 27,7 120,8 25,7 116,9 25,4 70,5
x2-5 124,4 136,0 118,1 135,8 123,6 136,0 115,4 136,0 141,2 364,0 131,1 357,2 129,3 213,6
x2-6 121,4 122,3 115,3 122,7 120,7 122,3 112,7 122,3 137,9 320,3 128,0 316,3 126,2 190,0
E5
pre intervento A B C D E F
Setto VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt
[kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN]
x2-7 121,4 121,6 115,3 122,1 120,7 121,6 112,7 121,6 137,9 312,8 128,0 310,4 126,2 187,8
x2-8 121,4 121,6 115,3 122,1 120,7 121,6 112,7 121,6 137,9 312,8 128,0 310,4 126,2 187,8
x2-9 121,4 122,3 115,3 122,7 120,7 122,3 112,7 122,3 137,9 320,3 128,0 316,3 126,2 190,0
x2-10 124,4 136,0 118,1 135,8 123,6 136,0 115,4 136,0 141,2 364,0 131,1 357,2 129,3 213,6
x2-11 24,4 45,6 23,2 45,7 24,3 45,5 22,8 45,5 27,7 120,8 25,7 116,9 25,4 70,5
x2-12 23,7 42,4 22,6 41,4 23,6 42,3 22,2 42,3 26,9 107,7 25,0 104,7 24,7 64,1
x2-13 23,7 42,5 22,6 40,8 23,6 42,3 22,2 42,4 26,9 107,9 25,0 104,8 24,7 64,3
x2-14 25,6 45,2 24,4 42,3 25,5 44,9 23,9 45,0 29,1 117,0 27,0 113,0 26,6 68,9
x2-15 47,4 63,6 44,8 63,3 47,0 63,6 43,5 63,6 40,0 62,5 49,9 169,5 49,2 100,4
x2-16 74,1 78,5 70,1 76,3 73,5 78,4 68,1 78,4 62,5 76,7 78,1 200,3 77,0 120,7
x2-17 135,6 131,2 172,8 359,4 134,5 131,2 124,5 131,2 114,3 127,8 142,9 351,7 140,9 208,1
x2-18 20,0 20,5 18,9 20,5 19,8 20,5 18,4 20,5 16,9 20,5 15,6 20,5 15,4 32,8
x2-19 147,3 39,2 139,3 39,2 146,1 39,2 135,3 39,2 124,2 39,2 115,2 39,2 113,6 64,3
x2-20 147,3 39,2 139,3 39,2 146,1 39,2 135,3 39,2 124,2 39,2 115,2 39,2 113,6 64,3
x2-21 20,0 20,5 18,9 20,5 19,8 20,5 18,4 20,5 16,9 20,5 15,6 20,5 15,4 32,8
x2-22 135,6 131,2 172,8 359,3 134,5 131,2 124,5 131,2 114,3 127,8 142,9 351,7 140,9 208,1
x2-23 74,1 78,5 70,1 76,2 73,5 78,4 68,1 78,4 62,5 76,7 78,1 200,3 77,0 120,7
x2-24 47,4 63,6 44,8 63,2 47,0 63,6 43,5 63,6 40,0 62,5 49,9 169,5 49,2 100,4
x2-25 68,3 81,0 64,4 76,2 67,6 77,0 62,3 78,9 57,6 78,7 71,9 215,4 70,9 128,0
x2-26 22,2 20,5 20,9 20,5 21,9 20,5 20,2 20,5 18,7 20,5 17,3 20,5 17,1 32,5
x2-27 91,1 97,0 86,0 97,0 90,2 97,0 83,2 97,0 76,9 97,0 71,2 97,0 94,6 160,7
x2-28 91,1 97,0 86,0 97,0 90,2 97,0 83,2 97,0 76,9 97,0 71,2 97,0 94,6 160,7
x2-29 22,2 20,5 20,9 20,5 21,9 20,5 20,2 20,5 18,7 20,5 17,3 20,5 17,1 32,5
x2-30 68,3 81,0 64,4 76,2 67,6 77,0 62,3 78,9 57,6 78,7 71,9 215,4 70,9 128,0
x2-31 25,3 45,4 23,8 42,3 25,0 42,8 30,7 120,7 28,9 120,6 26,7 116,2 26,3 70,2
x2-32 60,6 67,3 57,0 65,2 59,8 65,0 73,5 174,9 69,0 174,7 63,8 171,4 62,9 103,6
x2-33 60,6 66,6 57,0 65,2 59,8 65,1 73,5 172,8 69,0 172,7 63,8 170,7 62,9 102,8
x2-34 41,5 53,9 39,1 52,5 41,0 52,7 50,3 138,5 47,3 138,5 43,7 137,1 43,1 82,9
x2-35 39,2 52,3 49,7 135,2 38,7 50,6 47,5 134,3 44,6 134,3 41,3 132,6 40,7 80,3
x2-36 13,9 33,1 13,1 32,8 13,7 30,9 16,8 88,0 15,8 88,0 14,6 85,8 14,4 51,5
x2-37 31,0 48,1 29,2 47,8 30,6 45,1 37,8 129,1 35,3 129,1 32,6 126,0 32,2 75,3
x2-38 65,0 67,6 63,2 66,3 64,2 64,6 79,2 180,0 74,0 180,0 68,5 177,2 67,5 105,6
x2-39 98,6 89,6 125,0 239,2 97,4 85,7 120,1 240,4 112,2 240,4 103,8 236,9 102,3 140,7
x2-40 39,4 56,4 37,1 52,4 38,9 53,1 48,0 153,2 44,8 153,2 41,5 149,5 40,9 89,1
x2-41 39,4 56,4 37,1 52,3 38,9 53,1 48,0 153,2 44,8 153,2 41,5 149,5 40,9 89,1
x2-42 98,6 89,6 125,0 238,8 97,4 85,7 120,1 240,4 112,2 240,4 103,8 236,9 102,3 140,7
x2-43 65,0 67,6 63,2 65,2 64,2 64,6 79,2 180,0 74,0 180,0 68,5 177,2 67,5 105,6
x2-44 31,0 48,1 29,2 44,5 30,6 45,1 37,8 129,1 35,3 129,1 32,6 126,0 32,2 75,3
x2-45 13,9 33,1 13,1 30,5 13,7 30,9 16,8 88,0 15,8 88,0 14,6 85,8 14,4 51,5
x2-46 39,2 52,3 49,7 134,4 38,7 50,6 47,5 134,3 44,6 134,3 41,3 132,6 40,7 80,3
x2-47 41,5 53,9 39,1 52,3 41,0 52,7 50,3 138,5 47,3 138,5 43,7 137,1 43,1 82,9
x2-48 60,6 66,6 57,0 65,1 59,8 65,1 73,5 172,8 69,0 172,7 63,8 170,7 62,9 102,8
E6
pre intervento A B C D E F
Setto VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt
[kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN]
x2-49 60,6 67,3 57,0 65,1 59,8 65,0 73,5 174,9 69,0 174,7 63,8 171,4 62,9 103,6
x2-50 25,3 45,4 23,8 42,3 25,0 42,8 30,7 120,7 28,9 120,6 26,7 116,2 26,3 70,2
y2-1 150,0 147,2 174,3 409,1 125,5 146,4 144,7 146,8 144,5 142,7 152,3 402,7 152,2 236,5
y2-2 43,4 59,5 37,4 56,5 36,3 58,7 41,9 59,0 41,8 57,6 44,1 149,3 44,0 90,8
y2-3 22,1 43,6 25,7 113,2 18,5 42,7 21,3 43,1 21,3 42,4 22,5 111,3 22,4 67,2
y2-4 381,8 291,5 444,3 807,7 430,4 904,4 367,9 285,1 367,8 284,4 387,7 797,1 387,3 468,3
y2-5 15,1 19,5 12,9 19,5 12,6 19,5 14,6 19,5 14,5 19,5 11,3 19,5 11,3 30,4
y2-6 135,7 136,5 116,7 137,0 113,6 136,4 131,6 136,4 130,8 132,3 137,6 373,3 137,4 219,2
y2-7 31,4 49,4 26,8 48,9 26,2 49,4 30,4 49,4 30,2 48,0 31,8 123,6 31,8 75,2
y2-8 20,0 40,7 17,1 40,4 16,7 40,7 19,4 40,7 19,2 39,9 20,3 104,6 20,3 62,9
y2-9 15,0 19,5 12,8 19,5 12,5 19,5 14,6 19,5 14,4 19,5 11,3 19,5 11,3 30,4
y2-10 377,8 288,6 321,7 807,9 426,3 916,2 367,6 277,9 364,0 277,9 383,6 288,5 383,2 470,3
y2-11 2,8 21,9 2,4 20,5 2,4 21,9 2,8 21,9 2,7 21,1 2,9 52,5 2,9 32,5
y2-12 26,1 56,2 22,2 53,9 21,8 56,2 25,4 56,2 25,1 53,8 26,5 138,5 26,5 84,9
y2-13 27,4 53,7 23,3 52,2 22,9 53,7 26,7 53,7 26,4 50,6 27,8 125,0 27,8 78,7
y2-14 6,4 30,8 5,5 30,8 5,4 30,8 6,3 30,8 6,2 28,7 6,5 74,1 6,5 46,0
y2-15 14,9 19,5 12,7 19,5 12,5 19,5 14,6 19,5 14,4 19,5 11,2 19,5 11,2 30,4
y2-16 225,3 192,0 256,1 538,9 254,4 605,0 220,7 185,5 217,1 185,5 228,7 192,6 228,6 312,1
y2-17 225,3 192,0 254,9 538,8 254,4 605,0 221,0 185,5 217,1 185,5 228,7 192,6 228,6 312,1
y2-18 14,9 19,5 12,4 19,5 12,5 19,5 14,6 19,5 14,4 19,5 11,2 19,5 11,2 30,4
y2-19 6,4 30,8 5,3 30,7 5,4 30,8 6,3 30,8 6,2 28,7 6,5 74,1 6,5 46,0
y2-20 27,4 53,7 22,8 52,2 23,0 53,7 26,9 53,7 26,4 50,6 27,8 125,0 27,8 78,7
y2-21 26,1 56,2 21,7 53,8 21,9 56,2 25,6 56,2 25,1 53,8 26,5 138,5 26,5 84,9
y2-22 2,8 21,9 2,4 20,5 2,4 21,9 2,8 21,9 2,7 21,1 2,9 52,5 2,9 32,5
y2-23 377,8 288,6 422,4 816,3 426,5 916,2 370,3 277,9 364,0 277,9 383,6 288,5 383,2 470,3
y2-24 15,0 19,5 12,4 19,5 12,6 19,5 14,7 19,5 14,4 19,5 11,3 19,5 11,3 30,4
y2-25 20,0 40,7 16,5 40,4 16,7 40,7 19,6 40,7 19,2 39,9 20,3 104,6 20,3 62,9
y2-26 31,4 49,4 25,8 50,0 26,3 49,4 30,7 49,4 30,2 48,0 31,8 123,6 31,8 75,2
y2-27 135,7 136,5 112,3 136,8 113,6 136,4 133,0 136,4 130,8 132,3 137,6 373,3 137,4 219,2
y2-28 15,1 19,5 12,4 19,5 12,6 19,5 14,8 19,5 14,5 19,5 11,3 19,5 11,3 30,4
y2-29 381,8 291,5 419,4 807,7 430,8 904,4 374,0 285,1 367,8 284,4 387,7 797,1 387,3 468,3
y2-30 22,1 43,6 24,3 113,2 18,5 42,7 21,7 43,1 21,3 42,4 22,5 111,3 22,4 67,2
y2-31 43,4 59,5 35,5 56,4 36,3 58,7 42,5 59,0 41,8 57,6 44,1 149,3 44,0 90,8
y2-32 150,0 147,2 165,1 409,0 125,6 146,4 147,0 146,8 144,5 142,7 152,3 402,7 152,2 236,5
x3-1 17,1 24,9 14,6 24,1 17,1 24,8 15,8 24,9 18,6 78,4 17,7 77,3 17,1 77,3
x3-2 15,9 22,3 13,6 21,9 15,9 22,3 14,8 22,3 17,4 69,2 16,5 68,4 16,0 68,4
x3-3 15,9 22,3 13,6 21,9 15,9 22,3 14,8 22,3 17,4 69,2 16,5 68,4 16,0 68,4
x3-4 17,1 25,8 14,6 24,8 17,1 25,8 15,8 25,8 18,6 81,9 17,7 80,8 17,1 80,8
x3-5 97,9 99,7 83,3 99,3 97,8 99,7 90,2 99,7 107,2 322,7 101,4 320,5 98,4 320,5
x3-6 95,1 87,9 109,0 282,4 94,9 87,9 87,6 87,9 104,1 282,9 98,4 282,0 95,5 282,0
x3-7 97,3 86,0 111,6 274,6 97,1 86,0 89,6 86,0 106,5 275,0 100,7 274,5 97,8 274,5
x3-8 97,3 86,0 111,6 274,6 97,1 86,0 89,6 86,0 106,5 275,0 100,7 274,5 97,8 274,5
E7
pre intervento A B C D E F
Setto VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt
[kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN]
x3-9 95,1 87,9 109,0 282,4 94,9 87,9 87,6 87,9 104,1 282,9 98,4 282,0 95,5 282,0
x3-10 97,9 99,7 83,3 99,3 97,8 99,7 90,2 99,7 107,2 322,7 101,4 320,5 98,4 320,5
x3-11 17,1 25,8 14,6 24,8 17,1 25,8 15,8 25,8 18,6 81,9 17,7 80,8 17,1 80,8
x3-12 15,9 22,3 13,6 21,9 15,9 22,3 14,8 22,3 17,4 69,2 16,5 68,4 16,0 68,4
x3-13 15,9 22,3 13,6 21,8 15,9 22,3 14,8 22,3 17,4 69,2 16,5 68,4 16,0 68,4
x3-14 17,1 24,9 14,6 24,0 17,1 24,8 15,8 24,9 18,6 78,4 17,7 77,3 17,1 77,3
x3-15 29,2 35,4 24,7 35,1 29,0 35,4 26,5 35,4 23,8 35,1 30,2 111,6 29,3 111,6
x3-16 43,5 42,5 36,8 132,6 43,3 42,5 39,5 42,5 35,4 42,1 45,0 133,0 43,7 132,9
x3-17 23,6 30,7 27,0 32,3 23,5 30,7 21,5 30,7 19,3 30,3 24,5 98,4 23,7 98,1
x3-18 21,0 35,2 17,8 35,1 20,9 35,2 19,1 35,2 17,1 34,8 16,1 34,2 21,1 114,1
x3-19 5,7 8,7 4,9 8,7 5,7 8,7 5,2 8,7 4,7 8,7 4,4 8,7 4,3 27,3
x3-20 5,7 8,1 4,9 8,1 5,7 8,1 5,2 8,1 4,7 8,1 4,4 8,1 4,3 25,0
x3-21 5,7 8,1 4,9 8,1 5,7 8,1 5,2 8,1 4,7 8,1 4,4 8,1 4,3 25,0
x3-22 5,7 8,7 4,9 8,7 5,7 8,7 5,2 8,7 4,7 8,7 4,4 8,7 4,3 27,3
x3-23 21,0 35,2 17,8 35,1 20,9 35,2 19,1 35,2 17,1 34,8 16,1 34,2 21,1 114,1
x3-24 23,6 30,7 27,0 32,3 23,5 30,7 21,5 30,7 19,3 30,3 24,5 98,4 23,7 98,1
x3-25 43,5 42,5 36,8 132,5 43,3 42,5 39,5 42,5 35,4 42,1 45,0 133,0 43,7 132,9
x3-26 29,2 35,4 24,7 35,1 29,0 35,4 26,5 35,4 23,8 35,1 30,2 111,6 29,3 111,6
x3-27 37,0 41,3 31,3 41,2 36,8 41,5 33,4 41,4 30,2 41,3 38,3 129,2 37,2 129,2
x3-28 7,6 9,2 6,5 9,2 7,6 9,2 6,9 9,2 6,2 9,2 5,9 9,2 5,7 28,8
x3-29 33,1 43,1 28,0 42,1 32,9 42,5 29,9 42,3 27,0 42,3 25,4 41,9 33,3 139,3
x3-30 56,9 56,3 64,8 185,4 56,6 56,3 51,4 56,3 46,4 56,3 43,7 56,3 57,2 185,4
x3-31 56,9 56,3 64,8 185,4 56,6 56,3 51,4 56,3 46,4 56,3 43,7 56,3 57,2 185,4
x3-32 33,1 43,1 28,0 42,3 32,9 42,5 29,9 42,3 27,0 42,3 25,4 41,9 33,3 139,3
x3-33 7,6 9,2 6,5 9,2 7,6 9,2 6,9 9,2 6,2 9,2 5,9 9,2 5,7 28,8
x3-34 37,0 41,3 31,3 41,2 36,8 41,5 33,4 41,4 30,2 41,3 38,3 129,2 37,2 129,2
x3-35 18,1 25,7 15,2 24,8 18,0 24,8 21,7 81,3 20,0 81,3 18,8 80,3 18,2 80,3
x3-36 38,0 36,4 43,0 113,2 37,6 35,8 45,4 114,3 41,9 114,3 39,3 113,5 38,2 113,5
x3-37 38,0 36,2 43,0 113,1 37,6 35,9 45,4 113,8 41,9 113,8 39,3 113,4 38,2 113,4
x3-38 27,3 29,2 30,9 90,7 27,0 29,0 32,7 91,1 30,1 91,1 28,3 90,8 27,4 90,8
x3-39 27,3 28,5 30,9 88,4 27,0 28,2 32,7 88,3 30,1 88,3 28,3 88,0 27,4 88,0
x3-40 11,2 19,1 12,6 61,0 11,1 18,8 13,4 61,3 12,3 61,3 11,6 60,9 11,2 60,6
x3-41 21,4 28,6 18,0 27,7 21,2 28,1 25,8 92,5 23,6 92,5 22,2 92,0 21,5 91,6
x3-42 39,4 37,7 44,7 118,9 39,1 37,0 47,5 119,7 43,5 119,7 40,8 119,1 39,6 119,0
x3-43 58,1 50,3 65,8 160,1 57,6 49,4 69,9 160,5 64,0 160,5 60,1 159,6 58,4 159,6
x3-44 27,4 32,9 23,0 31,8 27,1 32,0 32,9 106,3 30,2 106,3 28,3 105,3 27,5 105,3
x3-45 27,4 32,9 23,0 31,8 27,1 32,0 32,9 106,3 30,2 106,3 28,3 105,3 27,5 105,3
x3-46 58,1 50,3 65,8 160,0 57,6 49,4 69,9 160,5 64,0 160,5 60,1 159,6 58,4 159,6
x3-47 39,4 37,7 44,7 118,8 39,1 37,0 47,5 119,7 43,5 119,7 40,8 119,1 39,6 119,0
x3-48 21,4 28,6 18,0 27,9 21,2 28,1 25,8 92,5 23,6 92,5 22,2 92,0 21,5 91,6
x3-49 11,2 19,1 9,4 60,1 11,1 18,8 13,4 61,3 12,3 61,3 11,6 60,9 11,2 60,6
x3-50 27,3 28,5 30,9 88,3 27,0 28,2 32,7 88,3 30,1 88,3 28,3 88,0 27,4 88,0
E8
pre intervento A B C D E F
Setto VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt VEd Vt
[kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN]
x3-51 27,3 29,2 30,9 90,6 27,0 29,0 32,7 91,1 30,1 91,1 28,3 90,8 27,4 90,8
x3-52 38,0 36,2 43,0 113,1 37,6 35,9 45,4 113,8 41,9 113,8 39,3 113,4 38,2 113,4
x3-53 38,0 36,4 43,0 113,2 37,6 35,8 45,4 114,3 41,9 114,3 39,3 113,5 38,2 113,5
x3-54 18,1 25,7 15,2 24,8 18,0 24,8 21,7 81,3 20,0 81,3 18,8 80,3 18,2 80,3
y3-1 113,7 85,9 119,7 275,9 99,0 85,7 109,9 85,8 108,7 84,6 114,6 274,3 114,0 274,3
y3-2 32,8 31,7 34,5 98,1 28,6 31,6 31,7 31,7 31,4 31,3 33,1 98,3 32,9 98,3
y3-3 22,6 25,9 17,7 25,9 19,7 25,9 21,8 25,9 21,6 25,6 22,8 80,0 22,6 80,0
y3-4 0,8 9,8 0,6 9,8 0,7 9,9 0,8 9,8 0,8 9,8 0,8 31,1 0,8 31,1
y3-5 17,1 30,5 13,4 30,5 14,9 30,7 16,5 30,6 16,4 30,5 17,3 96,7 17,2 96,7
y3-6 163,9 112,6 172,6 360,0 192,3 405,7 158,2 110,5 156,7 110,5 165,3 358,3 164,4 358,3
y3-7 6,6 8,4 5,2 8,4 5,8 8,4 6,4 8,4 6,3 8,4 5,0 8,4 4,9 25,5
y3-8 104,0 80,9 109,7 259,6 90,6 80,9 101,0 80,9 99,4 79,7 104,9 258,4 104,3 258,4
y3-9 24,7 26,4 26,1 81,6 21,5 26,4 24,0 26,4 23,7 26,0 24,9 81,3 24,8 81,3
y3-10 13,6 21,2 10,7 21,1 11,9 21,2 13,3 21,2 13,0 21,0 13,8 66,4 13,7 66,4
y3-11 6,6 8,4 5,2 8,4 5,7 8,4 6,4 8,4 6,3 8,4 4,9 8,4 4,9 25,5
y3-12 131,0 94,4 138,2 306,9 153,7 347,2 127,7 92,8 125,2 92,8 132,0 95,4 131,4 305,4
y3-14 10,9 25,4 8,5 24,9 9,5 25,1 10,6 25,0 10,4 25,0 8,2 24,8 10,9 82,7
y3-15 17,6 30,1 13,8 30,0 15,3 30,1 17,2 30,1 16,8 29,7 17,7 95,7 17,6 95,3
y3-16 29,8 38,0 23,3 37,5 26,0 38,0 29,1 38,0 28,5 37,3 30,0 120,4 29,9 120,3
y3-17 29,8 34,4 23,3 34,0 26,0 34,4 29,1 34,4 28,5 33,5 30,0 105,6 29,9 105,6
y3-18 7,5 20,3 5,9 20,2 6,5 20,3 7,3 20,3 7,2 19,7 7,5 63,5 7,5 63,5
y3-19 6,6 8,4 5,1 8,4 5,7 8,4 6,4 8,4 6,3 8,4 4,9 8,4 4,9 25,5
y3-20 160,2 113,0 169,3 367,2 188,1 414,6 157,4 111,3 153,2 111,3 161,5 113,1 160,7 366,0
y3-21 160,2 113,0 169,3 367,1 188,1 414,6 157,5 111,3 153,2 111,3 161,5 113,1 160,7 366,0
y3-22 6,6 8,4 5,1 8,4 5,7 8,4 6,4 8,4 6,3 8,4 4,9 8,4 4,9 25,5
y3-23 7,5 20,3 5,9 20,2 6,5 20,3 7,3 20,3 7,2 19,7 7,5 63,5 7,5 63,5
y3-24 29,8 34,4 23,3 34,0 26,0 34,4 29,2 34,4 28,5 33,5 30,0 105,6 29,9 105,6
y3-25 29,8 38,0 23,3 37,5 26,0 38,0 29,2 38,0 28,5 37,3 30,0 120,4 29,9 120,3
y3-26 17,6 30,1 13,8 30,0 15,3 30,1 17,3 30,1 16,8 29,7 17,7 95,7 17,6 95,3
y3-27 10,9 25,4 8,5 25,0 9,5 25,1 10,7 25,0 10,4 25,0 8,2 24,8 10,9 82,7
y3-29 131,0 94,4 138,0 307,6 153,7 347,2 128,4 92,8 125,2 92,8 132,0 95,4 131,4 305,4
y3-30 6,6 8,4 5,2 8,4 5,7 8,4 6,5 8,4 6,3 8,4 4,9 8,4 4,9 25,5
y3-31 13,6 21,2 10,7 21,1 11,9 21,2 13,4 21,2 13,0 21,0 13,8 66,4 13,7 66,4
y3-32 24,7 26,4 26,0 81,7 21,5 26,4 24,2 26,4 23,7 26,0 24,9 81,3 24,8 81,3
y3-33 104,0 80,9 109,5 259,5 90,6 80,9 101,9 80,9 99,4 79,7 104,9 258,4 104,3 258,4
y3-34 6,6 8,4 5,2 8,4 5,8 8,4 6,5 8,4 6,3 8,4 5,0 8,4 4,9 25,5
y3-35 163,9 112,6 172,1 360,0 192,3 405,7 160,2 110,5 156,7 110,5 165,3 358,3 164,4 358,3
y3-36 17,1 30,5 13,3 30,5 14,9 30,7 16,7 30,6 16,4 30,5 17,3 96,7 17,2 96,7
y3-37 0,8 9,8 0,6 9,8 0,7 9,9 0,8 9,8 0,8 9,8 0,8 31,1 0,8 31,1
y3-38 22,6 25,9 17,6 25,9 19,7 25,9 22,1 25,9 21,6 25,6 22,8 80,0 22,6 80,0
y3-39 32,8 31,7 34,4 98,1 28,6 31,6 32,1 31,7 31,4 31,3 33,1 98,3 32,9 98,3
y3-40 113,7 85,9 119,4 275,9 99,0 85,7 111,1 85,8 108,7 84,6 114,6 274,3 114,0 274,3
E9