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Abstract /
1
1. INTRODUZIONE
Uno degli aspetti più innovativi delle Norme Tecniche per le Costruzioni del D.M.
14.01.2008, riguarda proprio l’introduzione nella progettazione geotecnica dei Piani di
monitoraggio e del Metodo osservazionale (o metodo di dimensionamento interattivo delle
opere), descritto nel §6.2.4 e direttamente mutuato dall’Eurocodice 7 (XP ENV 1997-1)1.
Non di raro l’esperienza professionale ha evidenziato, soprattutto nella realizzazione di
grandi opere pubbliche, l’impossibilità di prevedere in fase progettuale i modelli geologici,
geotecnici e idrogeologici nel dettaglio esecutivo e cantierabile, e pertanto la difficoltà di
assumere i relativi input di progetto, occorrendo in alcuni casi di ricorrere a un surplus
d’indagini, di controlli e monitoraggi da condurre in corso d’opera per arrivare a una
soluzione progettuale esecutiva e alternativa a quella di base. Una procedura inizialmente
non codificata, condotta in maniera assolutamente spontanea dai progettisti, che si è
andata via via consolidata e razionalizzata nel tempo grazie ai risultati favorevoli attestati
da una maggiore sicurezza progettuale sia nelle verifiche di calcolo sia nelle attività
operative di cantiere e, non per ultimo, in termini di costi-benefici. Il metodo trova
applicazione nella progettazione dei sistemi geotecnici (§ 6) quando, malgrado sia stata
condotta un’adeguata campagna d’indagini geognostiche, prove geotecniche in sito e di
laboratorio, il livello di affidabilità geologica, geotecnica e idrogeologica, emerso
dall’elaborazione dei corrispondenti modelli, mostra ancora rilevanti incertezze tali da non
consentire al team progettista la scelta delle tipologie fondali e il loro dimensionamento
nella sicurezza delle verifiche esecutive. Gli obiettivi del metodo sono pertanto quelli di
ridurre i costi di costruzione, aumentarne la sicurezza e ridurre i rischi connessi con
l’attività di cantiere, assicurando allo stesso tempo funzionalità e adeguatezza dell’opera.
L’introduzione dei Piani di controlli e monitoraggio in corso d’opera (6.2.4 e 6.2.5), per la
verifica dei parametri di progetto stratigrafici, geotecnici, idrogeologici e strutturali nella
fase iniziale dei lavori, consente di sviluppare e prendere in considerazione l’adozione di
differenti soluzioni progettuali alternative, parziali o totali (almeno due), di potere pertanto
apportare sostanziali modifiche al progetto o, addirittura, di variarne radicalmente la scelta
definitiva dei sistemi fondali e degli interventi geotecnici. Con tale metodo che richiede la
progettazione e la gestione di un finalizzato e adeguato sistema di monitoraggio, è
possibile superare, le difficoltà derivanti da situazioni complesse, anche in condizioni di
severe azioni sismiche, attraverso controlli e indagini continue durante la costruzione, ab
origine del progetto base, con l’assunzione eventuale di nuovi dati stratigrafici, fisico-
1
“Nella
misura
in
cui
la
previsione
del
comportamento
delle
opere
geotecniche
è
difficile,
è
a
volte
appropriato
adottare
un
2
2
Vedi
Allegato
G
dei
Contratti
pubblici
D.Lgs.
163/2006
secondo
cui
il
calcolo
dell’offerta
economicamente
più
vantaggiosa
è
effettuato
preferibilmente
con
due
metodi:
1)
Metodo
aggregativo
compensatore;
2)
Metodo
ELECTRE
(ELimination
Et
Choix
Traduisant
la
REalité)
con
le
relative
formule
di
punteggio.
Poi
si
procede
applicando
la
tabella
triangolare
del
metodo
di
confronto
a
coppie.
3
4
Sostegno
dei
fronti
di
grandi
scavi
di
10
Gallerie
urbane
poco
profonde
sbancamento
5
Scelta
fondazioni
su
pali
e/o
superficiali
per
11
La
costruzione
di
caverne
per
stoccaggi
grandi
opere
sotterranei
6
Stabilità
pendii
naturali
12
Fondazioni
in
ambiente
carsico
Tab.
1
-‐
Casi
più
frequenti
di
applicazione
del
Metodo
osservazionale
Uno dei più antichi esempi d’applicazione del metodo osservazionale è quello della costruzione
della torre di Pisa. Subito dopo l’inizio dei lavori nel 1173 i mastri dell’epoca si resero conto, grazie
all’impiego del filo a piombo, uno dei più antichi strumenti di misura e controllo, dell’incipiente
inclinazione della torre e intrapresero delle modifiche in corso d’opera. Allo scopo di recuperare la
verticalità della struttura, aumentarono progressivamente la lunghezza dei pilastri dal lato verso il
quale la torre pendeva. Malgrado, come sappiamo, non siano riusciti pienamente a fermare il
4
cedimento della torre, il loro intento innovativo è stato quello di osservare in corso d’opera
l’evoluzione e le caratteristiche del fenomeno e adattare il proseguimento dei lavori alle misurazioni
effettuate, seppur limitate al controllo della verticalità.
Fig. 1 – a) La Torre pendente di Pisa - b)..e noi possiamo risparmiare 700 fiorini non facendo le indagini
geognostiche! (Rodatz, 1994- mod. P. Todaro, 2013)
L’uso del metodo osservazionale durante la costruzione di una struttura geotecnica è stato
proposto per la prima volta da Terzaghi (1959) e in seguito introdotto formalmente da
Peck, in occasione di una sua Rankine Lecture a Londra (1969). Egli evidenziò subito i
notevoli vantaggi sui tempi di realizzazione e sui costi delle costruzioni, senza sacrificare
per questo la sicurezza dei lavori. Il metodo introdotto da Peck si articola secondo i
seguenti punti:
a) Esplorazione preliminare sufficiente a stabilire, almeno in generale, litologia, stratigrafia
e proprietà meccaniche del deposito, ma non necessariamente in maniera dettagliata; b)
Individuazione delle condizioni più probabili e delle più sfavorevoli deviazioni concepibili da
tali condizioni; in questa fase la geologia spesso gioca un ruolo importante; c)
Dimensionamento e progettazione delle opere sulla base di ipotesi di comportamento del
terreno nelle condizioni più probabili; d) Selezione delle grandezze da osservare durante
la costruzione e calcolo di un loro valore atteso sotto le ipotesi assunte (la scelta delle
grandezze idonee allo studio del comportamento del terreno è per Peck di importanza
strategica: egli stesso concorda però sulla possibilità che errate ipotesi iniziali di
comportamento non consentano di apprezzare appieno l’importanza che rivestono alcune
grandezze e quindi di misurarle durante il corso dei lavori); e) Calcolo dei valori delle
stesse grandezze nelle condizioni più sfavorevoli attese sulla base dei dati disponibili del
sottosuolo; f) Individuazione preventiva degli interventi e delle modifiche del progetto
originario per ogni possibile deviazione significativa delle risultanze sperimentali dai valori
5
attesi dal calcolo; g) Misura delle grandezze scelte e valutazione tempestiva, attraverso
una loro interpretazione, delle condizioni reali del sito durante i tempi di costruzione (in
corso d’opera); h) Modificazione del progetto per adattarlo alle reali condizioni. Peck
precisava che il grado di accuratezza con cui doveva essere condotta ciascuna fase era
dipendendente dalla natura e complessità dell’opera. Attualmente le misure in corso
d’opera entrano ormai integralmente nelle fasi progettuali della maggior parte dei lavori e
si è in grado di registrare anche a distanza le misure di svariate tipologie di grandezze
geotecniche e strutturali.
Il grafico di Fig.2 illustra schematicamente il principio d’applicazione del metodo
osservazionale nel caso dell’esecuzione di uno scavo (Ikuta, 1994). Per ogni quantità
selezionata (punto d) la differenza tra i valori misurati durante la realizzazione dello scavo
e quelli previsti in progetto deve rimanere entro prefissati livelli di attenzione. Il
superamento di tali livelli (soglie) individua gli interventi previsti al punto f),
6
Fig. 3 - Schema operativo di un piano di controllo e monitoraggio (http:// Staff.polito.it).
L’impiego del metodo osservazionale coniugato con quello analitico dà luogo alla
cosiddetta analisi a ritroso (back analysis) e all’analisi di previsione (foward analysis),
metodi che aiutano a fornire utili informazioni man mano che si osserva l’evoluzione
interattiva tra le opere in fase di realizzazione e il terreno ospitante. Il Metodo
7
8
maniera appropriata. Tutti questi aspetti sono certi in modo dimostrabile. L’obiettivo è di
raggiungere una maggiore economia dei costi, senza compromettere la sicurezza
dell’opera”.
Fig. 4 – Potenziali benefici del metodo osservazionale (da C.I.R.I.A., 1997)
9
10
caratterizzazione geologica del sito e/o geotecnica del volume significativo del terreno. In
particolare, le NTC prevedono che se a causa della complessità geologica e geotecnica e
dell’importanza ed impegno dell’opera, dopo che sono state condotte estese ed
approfondite indagini geologiche e geotecniche, permangono documentate ragioni di
incertezza, risolvibili solo in fase costruttiva, la progettazione può essere basata sul
metodo osservazionale (6.2.4). Le NTC descrivono l’operatività del metodo stabilendo di
applicare il seguente procedimento che deriva direttamente dalla traduzione dall’inglese
delle EC7 “Progettazione geotecnica”:
1) Devono essere definite alcune grandezze rappresentative del comportamento del
complesso opera-terreno e fissati i limiti di accettabilità di tali grandezze;
2) Si deve dimostrare che la soluzione prescelta è accettabile in relazione ai limiti
stabiliti;
3) Devono essere previste soluzioni alternative, congruenti con il progetto, e devono
essere stabiliti i relativi oneri economici;
4) Deve essere predisposto un idoneo sistema di monitoraggio in corso d’opera con i
relativi “Piani di controllo e monitoraggio” (6.2 comma 6), in maniera da consentire
la tempestiva adozione di una delle soluzioni alternative previste, nel caso in cui i
limiti di accettabilità prima definiti siano raggiunti.
La Circolare 2.02.2009 n.617 – Istruzioni per l’applicazione delle “Norme tecniche per le
costruzioni” di cui al Decreto Ministeriale 14.01.2008 (G.U. n.47 del 26.02.2009 –
Supplemento Ordinanza n.27), per quanto riguarda il Metodo osservazionale, è molto
avara di dettagli limitandosi a riportare nel § C.6.2.2 – comma 7 quanto segue: “nel caso di
opere di notevole mole e importanza dal punto di vista della sicurezza o che interessano
terreni con caratteristiche scadenti è opportuno effettuare il controllo del comportamento
dell’opera durante e dopo la costruzione. A tal fine, deve essere predisposto un
programma di osservazioni e misure di ampiezza commisurata all’importanza dell’opera e
alla complessità della situazione geotecnica. E ancora, aggiunge nel successivo §
C.6.2.2.5 : “nei casi in cui sia necessario il ricorso al metodo osservazionale di cui al §
6.2.4 delle NTC, o per opere e sistemi geotecnici di particolare complessità, la Relazione
geotecnica deve comprendere anche l’illustrazione del Piano di controllo e monitoraggio
(6.2 comma 6) che costituisce una fase della progettazione geotecnica (6.2–Articolazione
del progetto). Esso deve riportare l’individuazione della strumentazione di controllo e la
definizione delle procedure di acquisizione, archiviazione ed elaborazione delle misure.
11
Nel caso d’impiego del Metodo osservazionale, inoltre, la relazione geotecnica deve
comprendere la descrizione delle possibili soluzioni alternative, con le relative verifiche e
la specificazione delle grandezze geometriche, fisiche e meccaniche da tenere sotto
controllo per l’adozione di una delle soluzioni alternative previste e dei relativi limiti di
accettabilità. Il Metodo osservazionale consente inoltre di verificare attraverso il
monitoraggio del comportamento effettivo “struttura – terreno” se le ipotesi di progetto
siano state troppo restrittive e pessimistiche o se al contrario siano state troppo
ottimistiche (Nicholson et al., 1999). Il carattere prestazionale delle NTC, in rapporto alla
varietà e complessità delle situazioni d’interazione terreno-strutture che si possono
presentare, soprattutto per i lavori in sotterraneo (alea idrogeologica e geotecnica),
consente al team dei progettisti di richiedere, a vantaggio della sicurezza della
progettazione esecutiva, un’ulteriore conferma a ritroso della caratterizzazione dei modelli
assunti attraverso il riesame e l’analisi dei risultati della strumentazione del terreno, dei
sistemi geotecnici e delle opere nelle varie fasi di cantiere (Fig.6). Questo consentirà
altresì allo strutturista di valutare il livello di affidabilità del modello di calcolo assunto con i
limiti di soglia per l’ammissibilità degli spostamenti e delle resistenze. A questo riguardo le
Norme richiedono da parte dei progettisti un giudizio motivato sull’affidabilità e accettabilità
dei risultati per le analisi strutturali e le relative verifiche condotte con i codici di calcolo
automatico (§10.2).
Fig. 6 - Diagramma di flusso per il controllo e monitoraggio delle indagini geologiche e geotecniche
nelle varie fasi di progetto e ad opera ultimata (P. Todaro, 2008)
12
13
5.2Opere in sotterraneo
14
15
in relazione all’importanza dell’opera, al tipo di difetto del manufatto e ai possibili danni per
le persone e le cose. Il monitoraggio degli interventi di consolidamento deve essere
previsto in progetto e descritto in dettaglio, indicando le grandezze da misurare, gli
strumenti impiegati e la cadenza temporale delle misure, nel caso di ricorso al metodo
osservazionale. Gli esiti delle misure e dei controlli possono costituire elemento di collaudo
dei singoli interventi.
5.6 Discariche controllate di rifiuti
Monitoraggio (6.11.1.5)
Il monitoraggio geotecnico del complesso discarica-terreno deve in generale comprendere
la misura di grandezze significative, quali ad esempio, assestamenti, pressioni neutre,
caratteristiche del percolato e di eventuale biogas.
5.7 Depositi di inerti
Monitoraggio (6.11.2.2)
Il monitoraggio geotecnico del complesso deposito-terreno consiste nell’installazione di
appropriata strumentazione e nella misura di grandezze significative(ad es. spostamenti e
pressioni neutre). Deve essere altresì effettuato un controllo delle acque di ruscellamento
superficiale al fine di limitare la penetrazione di queste nel corpo del deposito. L’entità
degli accertamenti e degli studi da svolgere va commisurata all’esigenza di sicurezza,
all’importanza della discarica, alla morfologia della zona e alla presenza nel sottosuolo di
terreni di bassa resistenza e alle possibili influenze sulla circolazione idrica, superficiale e
sotterranea, e sulla quantità delle acque. In merito ai provvedimenti necessari per la
stabilità nel tempo, si richiama la necessità di far ricorso ad un’idonea strumentazione di
controllo laddove si presentino casi particolarmente importanti per altezze, volumi ed
ubicazioni del territorio. In merito ai provvedimenti necessari per la stabilità nel tempo, si
richiama la necessità di far ricorso ad un’idonea strumentazione di controllo laddove si
presentino casi particolarmente importanti per altezze, volumi ed ubicazioni del territorio.
Per opere di modesta importanza, che non comportano pericoli per la vita umana o
apprezzabili danni alle cose, il monitoraggio può essere ridotto a documentate ispezioni
visive.
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operare realmente in anticipo per risolverle o ridurle. In questo modo si ha per effetto la
limitazione della collaborazione tra i vari “attori” esecutivi del progetto e con l'aggiunta di
dissociare le diverse fasi progettuali: fase della progettazione, fase di aggiudicazione
dell'appalto ed esecuzione. Di seguito si riassumono le differenze tra il metodo classico e il
metodo osservazionale e s’indicano le difficoltà pratiche di applicazione di quest’ultimo. La
fase progettuale nel metodo classico richiede la scelta dei parametri di calcolo "cautelativi"
ma "vicini alla realtà". L’uso di valori cautelativi porta inevitabilmente ad assunzioni di
responsabilità da parte del progettista e può condurre a contestazioni con il Committente
che possono richiedere altre analisi e/o sondaggi integrativi, spesso onerosi sia per
importo sia per i tempi. La fase progettuale, una volta che tali valori sono assunti, è
semplificata e offre il vantaggio di un unico dimensionamento che, in linea di principio,
conduce a un costo fisso. L'unicità del dimensionamento e della previsione (teorica) dei
costi sono le caratteristiche principali della modalità classica, che vedono concordi sia il
Committente che il Project manager, dal momento che anticipano, inquadrano e
semplificano le scelte successive. Purtroppo, le incertezze scarsamente valutate in fase
progettuale, possono portare a rilevanti difficoltà in corso d’opera e sono spesso la causa
di un aumento dei costi e della mancanza di rispettare le scadenze contrattuali
(contestazioni, contenziosi, perizie giudiziarie, etc). La fase progettuale del Metodo
osservazione non utilizza più valori “cautelativi”, ma un “campo di valori probabili” a volte
di ampia forbice. Pertanto la responsabilità di chi fornisce i dati (ingegnere geotecnico,
geologo) sono quindi meno impegnativi e decisivi, ma il loro impegno operativo si rivela
necessario per tutta la durata del progetto. La scelta e il dimensionamento dei sistemi
geotecnici non saranno più unici, si prospettano al minimo due soluzioni, e la scelta è
determinata dalla tipologia ed entità dei parametri fisico-meccanici registrati nel corso
iniziale dei lavori. Tali condizioni possono comportare decisioni multiple innescate da
soglie prestabilite in conformità a valori misurati. Il costo può variare notevolmente
secondo il tipo di scelta progettuale cantierizzata. L'aggiornamento del dimensionamento
strutturale o della progettazione in corso d’opera, comporta la predisposizione di un
monitoraggio sistematico con adeguata strumentazione di misura e professionisti
specializzati che sono spesso ritenuti a torto da molti operatori come appartenenti al
"mondo della ricerca" piuttosto che a quello della "costruzione". Alla fine ci saranno delle
nuove interazioni e zone d’influenza geotecnica e spesso idrogeologica, da gestire a cui
deve far seguito una capacità di reazione rapidità di analisi della “filiera” misure-
interpretazione-ridimensionamento.
18
19
sulla scelta dell’offerta “economicamente più vantaggiosa”, che necessita per la corretta
applicazione del Metodo osservazionale procedure e metodi di aggiudicazione, chiare,
ben esplicitate e gerarchizzate per priorità nel disciplinare di gara dell’appalto.
L’introduzione nelle NTC del Modello geologico (6.2.1) e del modello geotecnico (6.2.2)
costituisce certamente per le parti interessate al bando una garanzia contrattuale di
assunzione di responsabilità meglio definita rispetto alle precedenti norme, per quello che
si accetta e che sarà riscontrato durante i lavori. Il suo inserimento tra gli elaborati
contrattuali non è una garanzia che le condizioni del sottosuolo saranno esattamente
quelle previste, ma consente tuttavia di avere un definito confronto con le reali condizioni
geologiche e geotecniche emerse in corso d’opera evidenziando, allo stesso modo, il
livello di scostamento dalle previsioni, fino a escludere o meno le condizioni di “sorpresa
geologica”. A maggior conforto di ciò l’altra novità delle norme sull’introduzione del
concetto di affidabilità geologica (C6.2.1-comma 7) dei risultati delle indagini e degli studi
effettuati e, quindi, del livello di attendibilità del Modello geologico, consente di potere
meglio valutare il grado di sicurezza raggiunto nelle varie fasi della costruzione e lo stesso
significato di “scostamento” dalle risultanze progettuali. In fase di esecuzione del contratto,
la condivisione dei rischi tra i committente dell’opera (Proprietà) e il contraente generale
(Impresa) può trovare una equa ripartizione dei costi, tra i due attori, legata al rischio
geologico. Alla luce di quanto esaminato la metodologia osservazionale ci sembra in grado
di rendere più sicuri i tempi di consegna dei lavori e i costi finali delle grandi opere
d’ingegneria civile, ma soprattutto di quelle che trovano la loro completa realizzazione in
sotterraneo.
Un caso comune che può essere oggetto dell’applicazione del Metodo osservazionale, è quello di
Fig. 7 che riproduce due esempi di ripristino e restituzione “a gravità” del regolare deflusso di una
falda idrica libera intercettata e interrotta dagli scavi di sbancamento : A) Una trincea di una
autostrada, a mezzacosta su una collina; B) Uno sbancamento generale per la realizzazione di un
grande parcheggio. In entrambi i casi è stato sbarrato il deflusso della falda idrica in ambiente
urbano. In considerazione delle forti eterogeneità idrogeologiche e di tutti i vari parametri in gioco il
corretto dimensionamento dell’opera avrebbe certamente comportato notevoli incertezze. In
questo caso con lo studio idrogeologico si è previsto l’impianto di una serie di piezometri per il
controllo sistematico della falda al contorno dell’opera, posti a distanza L= 2D (D = larghezza
dell’opera) a monte, e L> 1D a valle, e misure di portata idraulica nelle tubazioni di trasferimento
dei volumi d’acqua captati a monte (fonte : D. Allagnat).
20
Fig. 7 – Esempio di ripristino a gravità del flusso idraulico di una falda idrica libera (Allagnat,2005,
mod. P.Todaro, 2014)
Fig. 8 – Stabilizzazione di una frana con riporti di terre al piede (Fonte : L.Simeoni, 2012-mod. P.Todaro,
2014))
21
22
2003
2004
2005
Drenaggi
preliminari
I^
fase
dei
consolidamenti
Intervallo
temporale
delle
misure
2^
fase
dei
consolidamenti
Tab. 3 – Programmazione delle attività con monitoraggio interattivo continuo durante le
fasi di realizzazione del consolidamento e di adattamento ai lavori.
23
24
Fig. 12– Monitoraggio di una paratia di pali accostati (Allagnat, 2005- mod. P.Todaro, 2014).
Fig. 13- Schema di monitoraggio multiplo di pendii instabili (Grecchi,2005- mod. Todaro,2011)
25
26
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