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2
Parte 1 - Lo spettro elastico secondo NTC2008
3
Criteri generali di progettazione
Obiettivo di una normativa per la progettazione strutturale
5
Azione sismica elastica
Nozioni di base
Ai fini ingegneristici le
informazioni utili per
rappresentare l’azione sismica
sono attualmente:
– Ampiezza (PGA)
– Contenuto in frequenza
– Durata
6
Azione sismica elastica
Probabilistic seismic hazard analysis PSHA o mappazione sismica
secondo Catalogo dei terremoti, analisi delle faglie, leggi di attenuazione, calcolo della probabilità
mappazione di hazard
7
Azione sismica elastica
Nozioni di base
La risposta dinamica delle strutture dipende fortemente oltre che dalle ampiezze
dei carichi applicati, dalle relative frequenze in relazione alle proprie frequenze
naturali
Risposta
strutturale
Campo
libero
Input
Propagazione sismico
Sorgente delle onde
sismica sismiche
8
Azione sismica elastica
Calcolo dello spettro elastico
4EJ Se L aumenta, K
M
K= 2 diminuisce il
M L periodo T aumenta
M
M M
K T = 2p
L
K K
K
K
9
Azione sismica elastica
Calcolo dello spettro elastico
Quando una struttura è infinitamente rigida: ll suo periodo è pari a zero (T=0
sec) e l’accelerazione in sommità è uguale all’accelerazione alla base. Il punto
di ancoraggio del grafico corrisponde all’accelerazione massima (amax), detta
anche PGA (= peak ground acceleration)
Sa(g)
Rmax2
Rmax1
Rmax3
T1 T2 T3 T4 T(s)
10
Azione sismica elastica
Calcolo dello spettro elastico
Lo spettro di risposta elastico è ottenuto a partire da molti eventi sismici (non è
riferito ad un terremoto reale specifico) inviluppo di più spettri di risposta
11
Azione sismica elastica
Strumenti applicativi
Scuotimento
maggiore
(amplificazione) in
presenza di terreni
soffici piuttosto che
su roccia compatta
12
Azione sismica elastica
Effetto del terreno ed amplificazione locale
13
Azione sismica elastica
Rappresentazione dell’azione sismica nelle varie normative
L’azione sismica è caratterizzata da tre componenti traslazionali indipendenti, due
orizzontali (X ed Y) ed una verticale (Z).
In funzione del tipo di analisi che si vuole adottare, l’azione sismica può essere
definita come:
• accelerazione massima attesa in superficie
• spettro di risposta elastico atteso in superficie
• accelerogramma
14
Azione sismica elastica
Rappresentazione dell’azione simica nelle varie normative
15
Azione sismica elastica
L’approccio prestazionale (Performance Based Design)
Ad ogni stato limite è associata una probabilità di superamento PVR che
rappresenta la probabilità che nel periodo di riferimento VR si verifichi un evento
sismico di prefissato periodo di ritorno TR.
16
Azione sismica elastica
Il periodo di riferimento per l’azione sismica
• Il periodo di riferimento dell’opera a cui è riferita azione sismica di progetto per
ogni stato limite è definito come:
VR VN CU 35 anni
Dove:
• VN è la vita nominale dell’opera
• CU è il coefficiente d’uso dell’opera
17
Azione sismica elastica
Il periodo di riferimento per l’azione sismica
VITA NOMINALE
“La vita nominale di un’opera strutturale VN è intesa come il numero di anni nel
quale la struttura, purché soggetta alla manutenzione ordinaria, deve potere essere
usata per lo scopo al quale è destinata”
Per opere la cui vita nominale risulti inferiore a 2 anni, quali opere provvisorie o
strutture in fase di costruzione, le verifiche sismiche possono essere omesse
18
Azione sismica elastica
Il periodo di ritorno
Il periodo di ritorno del sisma da considerare per un fissato SL si ricava quindi
assumendo che i terremoti seguano una distribuzione probabilistica Poissoniana:
VR
TR con 30 anni TR 2475 anni
ln 1 PVR
Si riportano, per una struttura di vita nominale VN = 50 anni, i periodi di ritorno
dell’azione sismica da considerare per i singoli SL in funzione della classe d’uso.
19
Azione sismica elastica
Spettro di risposta elastico in accelerazione
Componente orizzontale
Dove:
• S è il coefficiente che tiene conto degli effetti locali
S SS ST
• h è il fattore che altera lo spettro per coeff. di smorzamento viscoso x diversi da 5%
10
η 0,55
5ξ
20
Azione sismica elastica
Forma spettrale NTC 2008
Componente orizzontale
ag = 0,131 g 1
Fo = 2,413
T*C = 0,302
21
Azione sismica elastica
Spettro di risposta elastico in spostamento
Componente orizzontale
Lo spettro di risposta elastico in spostamento si ricava a partire da quello in accelerazione
tramite la seguente relazione:
2
T
SDe T Se T
2
Per periodi inferiori a TE.
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Requisiti prestazionali
L’approccio prestazionale (Performance Based Design)
• Ad ogni stato limite è associato un confronto domanda – capacità
• La severità della domanda da considerare è funzione della probabilità di
superamento del singolo SL e del periodo di riferimento assunto per l’opera in
esame, tale severità è rappresentata dal periodo di ritorno dell’azione sismica
23
Taglio alla base
Dan
neg
giam
Ope ento
rativ
e da i
nni tà
tras
Ope cura
rativ bili
e da ità
nni
mar
gina
li
Ripa
rabi
lità
SLO
Dan
n
ass i ingen
Determinazione delle prestazioni
enz
a di ti in
crol
li
SLD
Coll
a
SLV
stru sso
Spostamento laterale
ttur
ale
SLC
rottura
snervamento
24
Parte 1 - Lo spettro elastico secondo NTC2008
25
KOBE EQ, 1995
L’intensità del sisma ha
superato del 50% l’intensità
del sisma di progetto SLV è
quindi “assimilabile” ad un
SLC
(il danno è accettabile se
consideriamo uno SLC)
26
KOBE EQ. 1995 EXTREME EVENT
Questo danno è inaccettabile per SLC
ANALISI E PROGETTAZIONE SISMICA DI STRUTTURE IN CEMENTO ARMATO: GLI EFFETTI DELLA NUOVA ZONAZIONE 27
Spostamento di
snervamento simile
(Dy)
Spostamento ultimo
differente (Du)
Differente
(mDu/Dy)
Differente
probabilità
snervamento di
collasso
rottura
ANALISI E PROGETTAZIONE SISMICA DI STRUTTURE IN CEMENTO ARMATO: GLI EFFETTI DELLA NUOVA ZONAZIONE 28
Sistema ad un grado di libertà
Valutazione del comportamento post-elastico di 1 g.d.l.
• Analizziamo una mensola con massa concentrata in sommità
D
• Effetti del 2° ordine: analisi del sistema nella
P
configurazione deformata
ANALISI E PROGETTAZIONE SISMICA DI STRUTTURE IN CEMENTO ARMATO: GLI EFFETTI DELLA NUOVA ZONAZIONE 29
Sistema ad un grado di libertà
Approssimazione tri-lineare
M2=PD
Nu/f'cAg = 0
Nu/f'cAg = 0.4
Moment (kNm)
30000 Nu/f'cAg = 0.3 30000
Moment (kNm)
Nu/f'cAg = 0.2
Nu/f'cAg = 0
10000 10000
0 0
ANALISI E PROGETTAZIONE SISMICA DI STRUTTURE IN CEMENTO ARMATO: GLI EFFETTI DELLA NUOVA ZONAZIONE 31
Rigidezza a snervamento
Dimensionless Moment (MN/f'cD3) Ave. +10%
0.2 2.5
0.04 0.5
0 0
30.00
27.6420 28.4314 P = 0 kN
Maggiore capacità di 27.50 P = 300 kN P = 50 kN
P = 80 kN
25.00
spostamento P = 100 kN
P = 300 kN
22.50 P = 150kN
21.7975
P = 20kN
P=120kN
20.00 19.9318 19.9468 P = 120 kN
momento [kN*m] P = 100 kN 18.5633 P = 150kN
18.1158
17.50 P = 80 kN 17.0862
16.8994
0.00
-0.0150 0.0100 0.0350 0.0600 0.0850 0.1100 0.1350 0.1600 0.1850 0.2100 0.2350 0.2600 0.2850 0
curvatura [1/m]
ANALISI E PROGETTAZIONE SISMICA DI STRUTTURE IN CEMENTO ARMATO: GLI EFFETTI DELLA NUOVA ZONAZIONE 33
Rigidezza a snervamento
1
0.90
0.8 l = 0.04
EIeff = MN/fy
Stiffness Ratio (EI/EIgross)
l = 0.03
l = 0.01
=MN/fyEIgross
0.4
l = 0.005
0.2
ANALISI E PROGETTAZIONE SISMICA DI STRUTTURE IN CEMENTO ARMATO: GLI EFFETTI DELLA NUOVA ZONAZIONE 34
Spostamento a snervamento semplificato
Curvatura y 2.25 y D
H
SpostamentoD y x xdx
0
Dy y H 2 3
D y 2.25 y H 3 D 2
y
Rotazione
media
y D y H 2.25 y H 3D
y 0 . 75 y H D
y
ANALISI E PROGETTAZIONE SISMICA DI STRUTTURE IN CEMENTO ARMATO: GLI EFFETTI DELLA NUOVA ZONAZIONE 35
Correlazione tra rigidezza e spostamento
(rigidezza flessionale EI = M/f
M1 M M1
M M2 M2
M3 M3
CARATTERISTICH
Deck mass
E DEL PROVINO
G
88 cm
f’c = 39MPa
fy = 514MPa
Column
Spiral Ø6 Mass = 7.8tonnes
200 cm
45 cm
156 cm
28 cm
288 cm
Spiral Ø6/6 cm
18Ø10
50 cm
Footing
37
37
Simulazione numerica
80
60
40
20
Force [kN]
0
-0.12 -0.1 -0.08 -0.06 -0.04 -0.02 0 0.02 0.04 0.06 0.08 0.1 0.12
-20
-40
-60
SeismoStruct simulation
-80
Experimental test
-100
Displacement [m]
39
39
Simulazione numerica
STATIC TEST + TAKEDA SIMULATION
100
80
60
40
20
Force [kN]
0
-0.12 -0.1 -0.08 -0.06 -0.04 -0.02 0 0.02 0.04 0.06 0.08 0.1 0.12
-20
-40
-60
Experimental test
-80 Ruaumoko simulation
-100
Displacement [m]
40
Parte 1 - Lo spettro elastico secondo NTC2008
Parte 2 - La capacità post-elastica di un sistema
41
Fattore di riduzione delle azioni elastiche
Nozioni di base
q
Fmax u
m
Fy y
Nozioni di base
Dal punto di vista teorico il principio di ugual spostamento si usa per i periodi
alti, quello di equale energia per i periodi bassi. Nella maggior parte dei codici si
applica indistintamente il principio di egual spostamento.
43
Fattore di riduzione delle azioni elastiche
Nozioni di base
Codici differenti assumono ipotesi differenti:
– Ugual spostamento
– Uguale energia (numero limitato)
– 3/8 dell’egual spostamento
44
Spettro di progetto NTC 2008
Spettro di risposta di progetto in accelerazione
Componente orizzontale
T q T
Sd T a g S Fo 1
1
0 T TB
q TB Fo TB
Sd T a g S Fo
1
TB T TC
q
T
Sd T a g S Fo C
1
TC T TD
q T
T T
Sd T a g S Fo C D
1
T TD
q T
Dove:
• q è il fattore di struttura, definito come:
q q0 K R
45
Progettazione – Esempio 1 g.d.l.
La seguente procedura deve essere utilizzare per calcolare il taglio alla base sulla pila:
46
Progettazione – Esempio 1 g.d.l.
La spostamento a snervamento della una colonna con schema a mensola è dato da:
Dove:
C1 = Coefficiente che dipende dalle condizioni di vincolo
= 1/3 per uno schema a mensola
H = Altezza dell’elemento = 4,07 m
Lsp = Lunghezza di penetrazione della plasticizzzione
47
Progettazione – Esempio 1 g.d.l.
Il rapporto tra la rigidezza effettiva (fessurata) e la rigidezza della sezione non fessurata è
dato da: Dove:
Mn=Momento resistente allo snervamento = 20316 kNm
Øy = Curvatura a snervamento
La curvatura a
snervamento
calcolata con il
software vca.slu è:
48
Progettazione – Esempio 1 g.d.l.
49
Progettazione – Esempio 1 g.d.l.
50
Progettazione – Esempio 1 g.d.l.
51
Progettazione – Esempio 1 g.d.l.
I valori massimi del fattore di struttura q0 per le due componenti orizzontali dell’azione
sismica sono riportati in Tab. 7.9.I nella quale
l(α)=1 se α ≥3 e
l (α)=(α /3)0,5 per 3 > α ≥ 1,
essendo α =L/H dove L è la distanza della sezione di cerniera plastica dalla sezione di
momento nullo ed H è la dimensione della sezione nel piano di inflessione della cerniera
plastica.
Per gli elementi duttili in calcestruzzo armato, i valori di q0 della Tab. 7.9.I valgono se la
sollecitazione di compressione normalizzata nk ottenuta dividendo lo sforzo di calcolo
NEd per la resistenza a compressione semplice della sezione (nk = Ned/ Acfck ) non
eccede il valore 0,3.
La sollecitazione di compressione normalizzata non può superare il valore nk = 0,6 . Per
valori di nk intermedi tra 0,3 e 0,6, il valore di q0 è dato da
52
Progettazione – Esempio 1 g.d.l.
CD”A”=3.5·0,989=3,46
CD”B”=1.5
53
Progettazione – Esempio 1 g.d.l.
Sa (q=1)=1,123 g
Sa(CDB)=0,749 g
Sa(CDA)=0,324 g
Considero la risposta inelastica dividendo l’accelerazione riferita allo spettro elastico con il
relativo fattore di struttura
54
Progettazione – Esempio 1 g.d.l.
55
Progettazione – Esempio 1 g.d.l.
Il §7.4.4 delle NTC’08 specifica che qualora non si proceda ad analisi non lineari, le
verifiche di duttilità si possono effettuare controllando che la duttilità di curvatura nelle
zone critiche risulti
[7.4.1]
T1=0,468 s
Tc=0.548 s
Tenere conto del
confinamento del cls che
incrementa la deformazione
ultima
VERIFICA NON SODDISFATTA
56
Classe di duttilità e Fattore di riduzione delle
azioni elastiche
Progettazione elastica equivalente “metodo alle forze”
bili
ento
li
a di ti in
cura
li
gina
crol
giam
ass i ingen
lità
nni tà
tras
ità
mar
ale
Taglio alla base
stru sso
ra t i v
ra t i v
rabi
neg
ttur
nni
enz
n
a
Ripa
Ope
Ope
Coll
Dan
Dan
e da
Spostamento laterale
57
Conclusioni
[7.4.1]
58
Parte 1 - Lo spettro elastico secondo NTC2008
Parte 2 - La capacità post-elastica di un sistema
Parte 3 - Lo spettro di progetto secondo NTC2008
59
HA HB HC
B
Concrete Bridge under Longitudinal Seismic Excitation
Rigidezza totale:
12 EI
K A K B KC 3
HA HB HC
K long
C A , B ,C H
A
Periodo:
B T 2 m / K long
Struttura
Spectral Acceleration SA(T)
colonne
Metodo “alle forze” – Momento alla base M Bi C2Vi hi C1C2 EI i.eff / hi2
nelle colonne
Le colonne più corte richiedono più armatura secondo il metodo “alle forze”
Le pile corte richiedono
più armatura le pile
corte diventano più
rigide circolo
vizioso!!
Rapporto tra le altezze:
hA: hB: hC = 2.0 : 2.75 : 1.0
Force
Pier C Rapporto tra gli spostamenti di
snervamento:
DyA: DyB: DyC = 5.9 : 100 : 13
Pier B
65
Obiettivi dell’isolamento:
1) Disaccoppiare il moto della sovrastruttura e della
sottostruttura, consentendo il moto orizzontale della sovra-
struttura in tutte le direzioni, con un innalzamento
significativo del periodo e con una conseguente sensibile
riduzione delle forze sismiche trasmesse alla sovrastruttura;
2) assenza di danno a livello del piano isolato e della
sottostruttura con funzionalità totale ed immediata delle
strutture nello scenario post-evento;
3) totale assenza di danneggiamento dei dispositivi in caso di
evento sismico di intensità elevata (pari a quella dello Stato
limite di Collasso), con un abbattimento pressoché totale
dei costi di riparazione post-evento sismico;
4) capacità di dissipazione energetica;
5) capacità autocentrante della struttura, che pertanto
presenta deformazione residua ridotta nello scenario post-
sismico;
66
Comportamento sismico delle strutture:
resistenza e capacità di spostamento
1 0.5
isolamento
0.8 0.4
0.4 0.2
0.2 0.1
0 0
0 1 2 3 4 5 0 1 2 3 4 5
Period T (seconds) Period T (seconds)
(a) 5% Acceleration Spectrum (b) 5% Displacement Spectrum
67
Storia dell’isolamento sismico
Ricostruzione
grafica del
Tempio di
Diana fatto
edificare da
Creso a Efeso
a partire dal
560 a.C.
<<Graece magnificentiae vera admiratio exstat templum Ephesiae Dianae CXX annis factum a tota Asia. In
solo id palustri facere, ne terrus motus sentiret aut hiatus timeret rursus ne in lubrico atque instabili
fundamenta tantae molis locarentur, calcatis ea substravere carbonibus, dein velleribus lanae>>
68
Ad Efeso nel 560 a.C., Creso decise di far erigere il tempio in onore della
dea della Luna, protettrice degli animali e delle fanciulle, che i greci
chiamavano Artemide e i romani Diana. L'edificio fu realizzato con pietra
calcarea e marmo estratti dalle alture circostanti. La struttura principale
del tempio era sorretta da almeno 120 colonne di marmo, ciascuna delle
quali era di 20 metri. Gli enormi blocchi che formavano le colonne
dovevano essere issati per mezzo di carrucole ed erano tenuti insieme da
spinotti metallici.
69
Jules Touaillon, 1870
70
Jakob Bechtold, 1907
Interposizione di sfere
metalliche al di sotto della
fondazione della struttura.
Brevetto senza nessuna
applicazione pratica.
71
J. A. Calantarientes, 1907
J. A. Calantarientes
propose la costruzione
di un edificio su uno
strato di sabbia fine e
talco che permettesse
all’edificio di scorrere
in caso di sisma. Il
medico si spinse
anche nell’ideazione di
ingegnose connessioni
per le reti di gas e
fognatura, in modo da
evitare
danneggiamenti dovuti
ai grandi spostamenti.
Brevetto senza
nessuna applicazione
pratica
72
J. A. Calantarientes, 1907
73
R. R. Martel, 1930
R. R. Martel propose il
cosiddetto “Flexible
first story concept“,
che consisteva
nell’introduzione di
colonne flessibili al
primo piano atte ad
allungare il periodo
naturale della struttura.
In linea teorica si
sfrutterebbe il classico
meccanismo di piano
debole in un sistema
per allungare il periodo
della struttura e per
dissipare energia.
74
Green (1935) e Jacobsen (1938) svilupparono l’idea Martel nel “The
Soft first Story Method” che introduceva il concetto di assorbimento
dell’energia mediante plasticizzazioni. L’Ospedale Olive View di Los
Angeles fu costruito applicando questo concetto e terminato nel 1970.
Nel 1971 il terremoto di San Fernando mise alla prova le nuove strutture
e l’esito fu negativo con ingenti danni e 4 persone rimaste uccise.
75
76
Analizzando il comportamento dell’Ospedale
Olive View Anil K. Chopra conclude:
77
Edificio scolastico Pestolazzi (Skopje, Macedonia)
Swiss isolation full base 3D, 1969
78
Modellazione dei ponti
Elementi di un ponte
Sicurvia
Impalcato
Giunto
Travi
Pulvino
Appoggio
Plinto di
fondazione
Adattato da Des Roches, 2011
Elementi beam
Pulvino
Elemento beam pila
80
Come si fa ad aumentare il periodo proprio
di una parte della struttura?
• Inserendo fra la struttura e la sottostruttura un
oscillatore che forzi la struttura ad oscillare
prevalentemente secondo il periodo proprio
dell’oscillatore stesso
81
Oscillatori armonici
M l
T 2 T 2
K g
82
Come si dissipa energia?
• Attrito
• Snervamento dei metalli
• Viscosità dei fluidi e delle gomme
• Resistenza elettrica
In ogni caso si genera una quantità di calore
esattamente equivalente all’energia dissipata
(I principio della Termodinamica)
83
Funzioni di un sistema di isolamento
sismico
– Sopportare il peso delle strutture
Indispensabile
– Allungare il periodo proprio della struttura e
consentirne lo spostamento orizzontale
– Generare una forza di ricentraggio
Molto positivo
– Dissipare energia
84
Sistemi di isolamento e dissipazione
Lamina sottile
Piatto di copertura In acciaio
Strato in gomma
85
Sistemi di isolamento e dissipazione
86
Sistemi di isolamento e dissipazione
𝑊𝑚𝑎𝑥 = 𝐴′ 𝐺𝑟 𝑆𝛾
Dove:
• A’ è l’area efficace dell’isolatore
deformato;
• Gr è il modulo di taglio della gomma
(0.4 MPa – 1.4 MPa);
• S è un fattore di forma (per isolatori
circolari S = D/4tr, con tr spessore dello
strato di gomma
• g è la deformazione a taglio
ammissibile (circa pari a 1.0)
87
Sistemi di isolamento e dissipazione
𝐺𝑟 𝐴
𝐾𝑏 = Kb
ℎ
Dove:
• A è l’area dell’isolatore;
• Gr è il modulo di taglio della gomma
(0.4 MPa – 1.4 MPa);
(Da Bhuiyan & Okui, 2012)
• h è l’altezza complessiva della gomma.
88
Sistemi di isolamento e dissipazione
𝑊𝑡𝑜𝑡
𝑇𝑏 = 2𝜋
𝑔𝐾𝑏,𝑡𝑜𝑡
89
Sistemi di isolamento e dissipazione
(da ALGA)
90
Sistemi di isolamento e dissipazione
(da ALGA)
91
Sistemi di isolamento e dissipazione
sua deformazione di
snervamento è sufficientemente
bassa.
• L’aggiunta del nucleo in
piombo aumenta sensibilmente
le capacità dissipative dei
Strato protettivo Piatto di base
dispositivi. In gomma Gomma
laminata
92
Sistemi di isolamento e dissipazione
Comportamento
quasi bilineare
(da ALGA)
93
Sistemi di isolamento e dissipazione
Rigidezza iniziale
1
𝑘1 = 𝐺 𝐴 + 𝐺𝑝 𝐴𝑝 k2
ℎ𝑟 𝑟 𝑟
Fy
Dove:
• Ar è l’area della parte in gomma; k1
• Gr è il modulo di taglio della gomma
(0.4 MPa – 1.4 MPa);
• Ap è l’area della parte in piombo;
• Gp è il modulo di taglio del piombo
(150 MPa);
• hr è l’altezza complessiva della gomma.
94
Sistemi di isolamento e dissipazione
Rigidezza post-elastica
𝐺𝑟 𝐴𝑟
𝑘2 = k2
ℎ𝑟
Fy
Dove:
• Ar è l’area della parte in gomma; k1
• Gr è il modulo di taglio della gomma
(0.4 MPa – 1.4 MPa);
• hr è l’altezza complessiva dell’isolatore.
95
Sistemi di isolamento e dissipazione
96
Sistemi di isolamento e dissipazione
97
Sistemi di isolamento e dissipazione
98
Sistemi di isolamento e dissipazione
99
Isolamento sismico del viadotto Sakarya 2 in
Turchia – Fasi costruttive
Isolamento sismico del viadotto Sakarya 2 in
Turchia – Fasi costruttive
Isolamento sismico del viadotto Sakarya 2 in
Turchia – Fasi costruttive
Sistemi di isolamento e dissipazione
Piastra fissa
Fermo di sicurezza
Ancoraggi
103
Sistemi di isolamento e dissipazione
104
Sistemi di isolamento e dissipazione
105
Sistemi di isolamento e dissipazione
106
107
Sistemi di isolamento e dissipazione
108
Sistemi di isolamento e dissipazione
Cosa succede se
non coincidono?
Combinazione di isolatori in
gomma e appoggi scorrevoli
multi-direzionali
109
Sistemi di isolamento e dissipazione
F Velocità = 0
mb
mb
Coeff. of Friction
Coefficiente di attrito statico (distacco)
Sliding velocity
110
Sistemi di isolamento e dissipazione
F Basse velocità
mmin
Coeff. of Friction
m min
Coefficiente di attrito dinamico
Minimo per basse velocità Sliding velocity
111
Sistemi di isolamento e dissipazione
F Alte velocità
mmax
Coeff. of Friction
m max
112
Sistemi di isolamento e dissipazione
F mrev Velocità ≈ 0
Coeff. of Friction
m rev
113
Sistemi di isolamento e dissipazione
𝑊 100
𝐹 = ∆ + 𝑊𝜇 sgn(∆)
𝑅 50
Force (kN)
0
-100 -80 -60 -40 -20 0 20 40 60 80 100
elastica di attrito
ricentraggio -100
(da ALGA)
Dove: -150
Disp (mm)
114
Sistemi di isolamento e dissipazione
2mW
mW
𝑅 Kp
𝑇𝑝 = 2𝜋 Keff
𝑔
D d
Rigidezza efficace:
1 𝜇
𝐾𝑒𝑓𝑓 = 𝑊 +
𝑅 ∆ Dove:
• W è la forza verticale agente sull’isolatore;
Rigidezza tangente:
• R è il raggio di curvatura dell’isolatore;
𝑊 • m è il coefficiente di attrito ad alte velocità;
𝐾𝑝 =
𝑅 • D è lo spostamento orizzontale
115
Sistemi di isolamento e dissipazione
W/R
100
rigidezza equivalente Keq corrispondente allo
50
spostamento di progetto Dd nel sistema di
isolamento → Metodo Iterativo:
Force (kN)
Dd
0
-100 -80
Ah
-60 -40 -20 0
Keff
20 40 60 80 100
116
Sistemi di isolamento e dissipazione
117
Sistemi di isolamento e dissipazione
1 𝜇 d
𝐹𝑓 = 𝑊𝜇 +
𝑅 ∆𝑑
𝑊
𝐾𝑝 =
𝑅
𝐾𝑒 = 𝐾𝑒 = 100𝐾𝑝 ÷ 500𝐾𝑝
Per evitare:
• Instabilità numeriche (Ke troppo grande)
• Valutazione errata della risposta in fase di fermo (Ke
troppo piccolo)
118
Sistemi di isolamento e dissipazione
119
Isolatore a scorrimento piano
120
121
122
123
Quanto costa l’isolamento sismico dei
ponti?
Si prende come unità di riferimento il metro quadrato
di impalcato
• Per ponti situati in zone di alta sismicità (esempio SA
– RC): ~30 €/m2
• Per ponti situati in zone di altissima sismicità
(esempio Bolu - Bucarest): ~60 €/m2
• In casi del tutto particolari (prossimità di faglia) si
può arrivare anche a 200 €/m2
Quanto costa l’isolamento sismico dei ponti?
126
Sistemi di isolamento e dissipazione
127
Sistemi di isolamento e dissipazione
128
Sistemi di isolamento e dissipazione
F C V Legame forza-spostamento
Force
Dove:
• C è la costante di smorzamento ed è FD 1
una caratteristica dello smorzatore 1
F
• V è la velocità Displacement
• è un esponente che dipende dal Ab D DD
tipo di valvola utilizzata variabile fra
0,1 e 2,0 (è un’altra
caratteristica dello smorzatore)
129
Sistemi di isolamento e dissipazione
velocità
130
Sistemi di isolamento e dissipazione
131
Sistemi di isolamento e dissipazione
Legame forza-spostamento:
132
Sistemi di isolamento e dissipazione
Analisi lineari:
Ceq
• Si possono inserire degli elementi dashpot in
corrispondenza dei dispositivi definendo la costante
di smorzamento C equivalente.
• Si può ridurre lo spettro di progetto mediante uno
smorzamento equivalente dell’intero sistema.
Analisi non-lineari:
È possibile modellare il comportamento non-lineare
degli smorzatori viscosi in funzione della velocità
C,
definendo i parametri C e relativi a ciascun
dispositivo.
133
Sistemi di isolamento e dissipazione
C,
134
ESEMPIO APPLICATIVO
• Trave continua
• Una pila composta da due colonne
• Un apparecchio di appoggio
(isolatore) oer ciascuna pila
• Due appoggi (isolatori) per Materiali:
ciascuna spalla
Cls: C32/40
L = 30 m Acciaio: B450C
H = 5.5 m
Peso dell’impalcato per unità di
lunghezza:
w = 300 kN/m
ESEMPIO APPLICATIVO –
2) PROPRIETA’ DELLA STRUTTURA
Predimensionamento della pila
Si considera un’area tributaria di 30 m per ciascun lato della pila (trascuro effetto
iperstatico)
Direzione
trasversale
Longitudinal
direction
139
ESEMPIO APPLICATIVO –
3) ANALISI LINEARE SEMPLIFICATA
Modello del ponte
[g]
0,15
damping 10% 0,40 damping 10 %
0,10 0,30
0,20
0,05 damping 20% damping 20%
0,10
0,00 0,00
0,00 1,00 2,00 3,00 4,00 5,00 0,00 1,00 2,00 3,00 4,00 5,00
T [s] T [s]
ESEMPIO APPLICATIVO - 3) ANALISI LINEARE
SEMPLIFICATA
Verifica preliminare del dispositivo
Dal catalogo di un produttore (capacità di spostamento 250 mm)
Nota1: ricordare
approccio upper
bound e lower
bound
0,90
0,80
0,70
0,60 Target spectrum
0,50 (EC8) damping 5%
[g]
0,40 damping 10 %
0,30
0,20
damping 20%
0,10
0,00
0,00 1,00 2,00 3,00 4,00 5,00
T [s]
ESEMPIO APPLICATIVO - 4) ANALISI MODALE
SEMPLIFICATA
Approccio elastico equivalente
Rigidezza equivalente
Equivalent stiffness
ESEMPIO APPLICATIVO - 5) TIME HISTORY
Modellazione
Rigidezze equivalenti o proprietà non lineari, smorzamento puntuale, molle
verticali ?
Rigidezza Dissipazione
equivalente concentrata se le
propretà lineari
sono utilizzate
Esperienze passate
IL PONTE ORIGINARIO
147
DATI PROGETTUALI
148
SEQUENZA D’INTERVENTO
151
ISOLATORI HDR
153
REALIZZAZIONE DI PALI TRIVELLATI
155
SVUOTAMENTO ARCO E GETTO PULVINI
156
157
POSA ISOLATORI
159
160
161
POSA TRAVI PREFABBRICATE
25 travi prefabbricate h=90 cm
lunghezza variabile 18-16.5 m
Precompresse con cavi
parzialmente aderenti
Peso max 180 kN cad.
163
GETTO TRAVI DIAFRAMMA E SOLETTA INTEGRATIVA
164
GIUNTI SISMICI
165
FINITURE E COLLAUDO STATICO
166
167
Riferimenti Normativi D.M 14 Gennaio 2008
169
Riferimenti Normativi D.M 14 Gennaio 2008
7.10.1 - Scopo
La riduzione della risposta sismica orizzontale può essere ottenuta mediante una delle seguenti
strategie d’isolamento, o mediante una loro appropriata combinazione:
a) Incrementando il periodo fondamentale della costruzione
b) Limitando la massima forza orizzontale trasmessa
170
Riferimenti Normativi D.M 14 Gennaio 2008
Definizioni:
• Interfaccia d’isolamento: superficie di separazione sulla quale è attivo il sistema d’isolamento
• Sottostruttura: parte di struttura posta al di sotto del sistema d’isolamento
• Sovrastruttura: parte di struttura posta al di sopra dell’interfaccia d’isolamento e, percio’ isolata
Affidabilità superiore è richiesta al sistema di isolamento, per il ruolo critico che esso svolge
Il sistema d’isolamento deve essere progettato e verificato sperimentalmente secondo
quanto stabilito nel § 11.9
171
Riferimenti Normativi D.M 14 Gennaio 2008
Si devono, pertanto, eseguire più analisi per ciascuno stato limite da verificare, attribuendo ai
parametri del modello i valori estremi più sfavorevoli ai fini della valutazione delle grandezze da
verificare e coerenti con l’entità delle deformazioni subite dai dispositivi.
MASSIMA RIGIDEZZA per valutare il livello delle FORZE trasmesse
MINIMA RIGIDEZZA per la verifica della capacità di SPOSTAMENTO
173
Riferimenti Normativi D.M 14 Gennaio 2008
7.10.5.2 - Modellazione
Sovrastruttura / Sottostruttura Sistemi a comportamento elastico lineare
Sistema di isolamento Sistema a comportamento visco-elastico lineare oppure
con legame costitutivo del sistema non lineare in relazione
alle caratteristiche meccaniche del sistema
La deformabilità verticale degli isolatori è trascurabile se Kv è almeno 800 volte Kh
Rigidezza
Qualora sia usato un modello lineare, si adotta una rigidezza equivalente riferita allo spostamento totale
di progetto per lo S.L. in esame, di ciascun dispositivo facente parte del sistema di isolamento.
La rigidezza totale equivalente del sistema di isolamento Kesi è pari alla somma delle rigidezze
equivalenti dei singoli dispositivi.
Dissipazione
L’energia dissipata dal sistema d’isolamento deve essere espressa in termini di coefficiente di
smorzamento viscoso equivalente del sistema d’isolamento ξesi valutato con riferimento all’energia
dissipata dal sistema d’isolamento in cicli con frequenza nell’intervallo delle frequenze naturali dei
modi considerati.
Quando la rigidezza e/o lo smorzamento equivalenti del sistema di isolamento dipendono
significativamente dallo spostamento di progetto, deve applicarsi una PROCEDURA ITERATIVA fino
a che la differenza tra il valore assunto e quello calcolato non sia inferiore al 5%.
174
Riferimenti Normativi D.M 14 Gennaio 2008
Il comportamento del sistema di isolamento può essere modellato come lineare equivalente se sono
soddisfatte tutte le seguenti condizioni:
a) la rigidezza equivalente del sistema d’isolamento è almeno pari al 50% della rigidezza secante
per cicli con spostamento pari al 20% dello spostamento di riferimento;
b) lo smorzamento lineare equivalente del sistema di isolamento, come definito in precedenza, è
inferiore al 30%;
c) le caratteristiche forza-spostamento del sistema d’isolamento non variano di più del 10% per
effetto di variazioni della velocità di deformazione, in un campo del ±30% intorno al valore di
progetto, e dell’azione verticale sui dispositivi, nel campo di variabilità di progetto;
d) l’incremento della forza nel sistema d’isolamento per spostamenti tra 0,5d dc e ddc, essendo ddc lo
spostamento del centro di rigidezza dovuto all’azione sismica, è almeno pari al 2,5% del peso
totale della sovrastruttura.
Nel caso in cui si adotti un modello non lineare, il legame costitutivo dei singoli dispositivi del
sistema d’isolamento deve riprodurre adeguatamente il loro comportamento nel campo di
deformazioni e velocità che si verificano durante l’azione sismica, anche in relazione alla corretta
rappresentazione dell’energia dissipata nei cicli di isteresi.
175
Riferimenti Normativi D.M 14 Gennaio 2008
Fy kesi Fy kesi
176
Riferimenti Normativi D.M 14 Gennaio 2008
7.10.5.3 - Analisi
Per le costruzioni isolate alla base si applicano le prescrizioni di cui ai §§ 7.3.3 e 7.3.4 integrate o,
se del caso, sostituite da quelle contenute nei successivi punti. Per esse non può essere usata
l’analisi statica non lineare.
Analisi dinamica modale: l’analisi statica lineare consiste nell’applicazione di forze statiche
equivalenti alle forze di inerzia indotte dall’azione sismica, può essere adottata per strutture regolari in
altezza il cui periodo del modo di vibrare principale non superi 2,5T C o TD.
Analisi dinamica modale: L’analisi dinamica lineare consiste nella determinazione dei modi di vibrare
della costruzione (analisi modale), nel calcolo degli effetti dell’azione sismica, rappresentata dallo
spettro di risposta di progetto, per ciascuno dei modi di vibrare individuati e nella combinazione di
questi effetti.
Analisi statica non lineare: L’analisi non lineare statica consiste nell’applicare alla struttura i carichi
gravitazionali e, per la direzione considerata dell’azione sismica, un sistema di forze orizzontali
distribuite, ad ogni livello della costruzione. Tali forze sono scalate in modo da far crescere
monotonamente lo spostamento orizzontale di un punto di controllo.
Analisi dinamica non lineare: L’analisi non lineare dinamica consiste nel calcolo della risposta
sismica della struttura mediante integrazione delle equazioni del moto, utilizzando un modello non
lineare della struttura e gli accelerogrammi per rappresentare l’azione sismica.
177
Riferimenti Normativi D.M 14 Gennaio 2008
Sistema di iso
Forza di tagli
178
Azione sismica
179
Riferimenti Normativi D.M 14 Gennaio 2008
1.00 15%
Accelerazione [g]
0.80
0.60
0.40
0.20
0.00
0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0
Periodo [s]
180
Riferimenti Normativi D.M 14 Gennaio 2008
Nel caso si adotti l’analisi modale con spettro di risposta questa deve essere svolta secondo quanto
specificato in § 7.3.3.1, salvo diverse indicazioni fornite nel presente paragrafo.
• Le due componenti orizzontali dell’azione sismica si considerano in generale agenti
simultaneamente, adottando, ai fini della combinazione degli effetti, le regole riportate in § 7.3.3.1.
• La componente verticale deve essere messa in conto nei casi previsti in § 7.2.1 e, in ogni caso,
quando il rapporto tra la rigidezza verticale del sistema di isolamento Kv e la rigidezza equivalente
orizzontale Kesi risulti inferiore a 800.
181
Riferimenti Normativi D.M 14 Gennaio 2008
7.10.6 – Verifiche
Nei confronti dell’azione sismica il D.M. 14.01.2008 individua i seguenti stati limite:
182
Riferimenti Normativi D.M 14 Gennaio 2008
183
Riferimenti Normativi D.M 14 Gennaio 2008
Nel caso dei ponti, si assume per i carichi dovuti al transito dei mezzi ψ2j = 0,2 , quando rilevante.
184
Riferimenti Normativi D.M 14 Gennaio 2008
Nel caso di sistemi a comportamento non lineare, allo spostamento ottenuto con l’azione sismica
detta, occorre aggiungere il maggiore tra:
• Lo spostamento residuo allo SLD;
• Il 50% dello spostamento corrispondente all’annullamento della forza, seguendo il ramo di
scarico a partire dal punto di massimo spostamento raggiunto allo SLD.
Nel caso di sistemi a comportamento lineare, questi consentono le deformazioni a lungo termine,
che perciò vanno considerate nella valutazione dello spostamento di progetto:
• Deformazioni termiche: coefficiente di combinazione pari a 0.5;
• Ritiro/viscosità: coefficiente di combinazione pari a 1.
185
Riferimenti Normativi D.M 14 Gennaio 2008
186
Installazione di appoggi con piastre
metalliche
Getto delle sottostrutture
• La sottostruttura dev’essere gettata fino ad un livello da 30 a 50
mm inferiore alla quota teorica degli appoggi.
• Se gli appoggi sono provvisti di ancoraggi occorre lasciare nel
getto idonei fori (vedi Fig. 1). Dimensioni suggerite dei fori
sono: diametro 50 mm maggiore di quello degli ancoraggi;
lunghezza 50 mm maggiore di quella degli ancoraggi.
187
Procedura d’installazione 1
188
Installazione di appoggi con piastre
metalliche
Posizionamento dell’appoggio
• L’appoggio può essere posizionato con l’ausilio di cunei
provvisori o viti di livellamento (Fig. 2).
• L’appoggio può essere sigillato con malta antiritiro (Fig. 3).
Se i cunei sono metallici devono essere rimossi dopo
l’indurimento della malta.
• Tutte le raccomandazioni date per il giunto in malta degli
appoggi in gomma devono essere rispettate.
189
Procedura d’installazione 2
LEVELLING
SCREWS
Posizionamento dell’appoggio
190
Procedura d’installazione 3
Sigillatura
191
Installazione di appoggi con piastre
metalliche
Posa della sovrastruttura
Sovrastruttura gettata in opera
• La sovrastruttura viene gettata direttamente
sugli appoggi.
• Non ci dev’essere alcuno strato di
separazione fra appoggi e sovrastruttura.
• Occorre fare in modo che l’appoggio rimanga
pulito e che possa essere ispezionato e
sostituito senza difficoltà.
192
Procedura d’installazione 4
194
Installazione di appoggi con piastre
metalliche
Posa della sovrastruttura prefabbricata.
• Se le sovrastrutture sono prefabbricate possono essere
posate direttamente sugli appoggi a patto che la loro
superficie inferiore sia pulita, asciutta, liscia e non si
scosti dall’orizzontale più di ± 0,005 rad
• in tal caso immediatamente prima della posa della
sovrastruttura è opportuno applicare uno strato da 3 a 5
mm di resina epossidica sulla superficie superiore
dell’appoggio.
• Se l’appoggio è provvisto di ancoraggi superiori occorre
lasciare opportuni fori da iniettare dopo la posa.
195
Procedura d’installazione 4
196
Procedura d’installazione 5
197
Riferimenti Normativi D.M 14 Gennaio 2008
Corso breve in: Analisi, modellazione, verifica ed adeguamento dei ponti 198
199